per la rubrica "Un Vescovo e una città" di Tele2000
Mariolina Cannuli intervista l'Arcivescovo di Siena Mons. A. Buoncristiani
regia di Pupi Avati
Mariolina Cannuli intervista l'Arcivescovo di Siena Mons. A. Buoncristiani
regia di Pupi Avati
Un'intervista che merita di essere ascoltata tutta per intero.
Segnaliamo alcuni passaggi:
- dal minuto 16:00 circa: Mons. Buoncristiani parla con dispiacere del ritorno della ricerca dei seminaristi di quel "trionfalismo" della Chiesa "scenografica" di un tempo, contro cui i sacerdoti del 68 hanno lottato ai tempi del Concilio. A preoccupare l'Arcivescovo è il fatto che seminaristi - e persone non autorizzate - indossino talari, colletti alti, merletti, definendo queste abituni come eventuali segnali della fragilità del carattere dei seminaristi e dei preti giovani (...?)
- dal minuto 25:00 circa Mons. Buoncristiani parla di ateismo e cristianesimo
- dal minuto 30:44 circa parla della Messa antica in latino di cui è fortemente contrario ("è un teatro e non è bello che la gente non partecipi ma dica i rosari") e che, dichiara, non celebrerà mai. Da notare, alla domanda della giornalista, l'atteggiamento di Mons. Buoncristiani (sorriso un po' beffardo, e gesto della mano) con cui sottolinea che non è assolutamente necessario pregare in latino
sembra un buon vescovo ma non capisce che i giovani magari in maniera ingenua cercano di recuperare una identita' che aiuta a conservare i valori
RispondiEliminache ai suoi tempi non erano messi in dubbio almeno all'inerno della chiesa.
ce la fare a mettere una sintesi scritta ? oltre 50' di video sono troppi.
RispondiEliminaIl post pubblicato dopo questo video che riporta una lettera è a dir poco oscena. ma questo sedicente cristiano come si permette di offendere così tutti coloro che da decenni si sono esposti anche con la loro stessa vita a difendere la santa tradizione. costui si fa modernista senza nemmeno saperlo poichè dal modernismo, poverino, è stato corrotto fin nella midolla. vorrei ricordare a costui che anche il concilio di Pistoia era concilio fu in seguito condannato dalla chiesa poiché riconosciuto eretico, se si leggono i documenti partoriti come un aborto da quel conciliabolo si rimane esterefatti poiché sono simili a quelli partoriti negli anni 60 del 1900. Pace anche a te fratello mio. io pregherò per te e la tua conversione. Frequentare la Messa di sempre come vedete non è garanzia di ortodossia.
RispondiEliminaCaro Buoncristiani, Dici che non ci sono più i seminari minori, e che si entra in seminario a 30 anni. Ma ti rendi conto che la vera formazione si forma da bambini? il chicco del grano cresce e si forma se sta nella spiga, altrimenti non hai la farina? e la farina che hai di quei giovani trentenni ha avuto una formazione diversa? Ora capisco la talare, la Messa VO, gli Altari per il sacrificio e non le tavole da pranzo. Capisco anche perchè sta sparendo il sacerdozio - seminari vuoti, ma anche chiese vuote, ma anche piazze vuote (delle udienze) - le riforme conciliari e post. hanno svuotato tutti (fedeli compresi) di tutto. Ma come fate a convertire, a portare verso cristo con questa mentalità? Va bene che qualcuno dice di non fare proseliti, infatti lo state mettendo in atto. Ma se una cellula impazzisce, viene un tumore e procura le metastasi che si estendono per tutto il corpo fino a portare la morte. Ma non vede che la Chiesa è in piena apostasia? e ti sei chiesto il perchè? e come mai tutto questo succede dal 1970, e non da prima? E' proprio vero che le parole di Gesù sono troppo pesanti per voi, è molto più importante parlare di sociologia che di Dottrina cattolica, del catechismo di S.Pio X.
RispondiEliminaLa Verità non di di questo mondo diceva Gesù. Ma come si può annullare duemila anni di Chiesa e dire quello che ha detto Lei in questa intervista?
Possono aver sbagliato 260 Papi e 20 Concilii dogmatici ed essere nel giusto solo voi - il concilio vat.II-? Possibile che Lei, tutti voi novatores non abbiate compreso la differenza che il sacerdote nel VO voltato verso Dio guida il suo gregge? che il latino è la lingua universale della Chiesa? e non è vero che il popolo che assiste alla S. Messa VO non capisce, (oltretutto si tratta di mistero e pertanto cosa deve capire il fedele?) mia nonna che recitava il rosario mi diceva: il sacerdote prega Dio per la Chiesa, per il popolo, per il mondo, per i vivi e per i defunti. - solo lui deve capire il mistero dell'altare, io devo raccogliermi e pregare, perchè il mistero lo celebra lui. Quando ha visto la prima volta il NO, mia nonna ha detto - la mia Chiesa è diventata protestante ed atea.
Non sò se ha ragione Lei che col popolo ci parla, anzichè celebrare un mistero (che è il Mistero del Sacrificio della Croce, che mia nonna aveva capito, e voi lo metto in dubbio) o mia nonna che aveva fatto la prima elementare.
Io dagli anni 70 mi ero allontanato dalla Chiesa, e ci sono ritornato (solo nelle Chiese che celebrano il rito antico totalmente per tutti i Sacramenti e che cercano di insegnare il catechismo di sempre - in fondo ho ritrovato 15 anni fà (dopo i miei 50 anni) in alcuni posti la Chiesa di sempre, e
spero che non mi manchi più; vorrei morire Cattolico. Ma tutti i suoi studi a cosa son serviti? sociologia ed altri. Meglio parlare all'uomo di questioni sociali che di Dottrina; ma per questo non ci sono i partiti politici ed i sindacalisti? vero voi vi siete messi al loro posto.
Follia consapevole
EliminaSe un vescovo della Chiesa Cattolica si esprime così, e che lo si faccia in una diocesi della mia Toscana mi duole ancora di più, dimostra innanzitutto di essere di una superficialità infinita che non sarebbe consona ad un uomo di Chiesa. Dall'altro lato mi rallegro perché la Vera Messa è sempre il problema principale per la maggior parte del clero ed il fatto che costituisca pietra d'inciampo mi conforta sulla bontà di quella Liturgia. Il vero obiettivo da distruggere era proprio quello altrimenti non si spiegherebbe questo accanimento nei confronti di quelli che i cattolici adulti definiscono "sparuti gruppetti". Comunque ancora non ci sono riusciti a distruggere la Messa! Deo Gratias!!
RispondiEliminaMatteo 24-11 Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti.
RispondiEliminaMatteo 7-15 <>.
Luca 6-26 Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perchè i padri loro facevano lo stesso con i falsi profeti.
Matteo 7-15 << Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci, dai loro frutti li riconoscerete.>>
RispondiEliminaParole chiare, nette, istruttive di un pastore saggio e consapevole di ciò che avviene nel mondo.
RispondiEliminaEccellenza: bene! avanti così! presto sarà soddisfatta!
Seminaristi "perfettini" e "fragili"? Quando i seminari saranno del tutto svuotati e non ci saranno più seminaristi il problema sarà risolto.
La Messa in latino è "un po' un teatro"? Continuate con la nobile, ieratica semplicità delle messe circensi, di quelle dei palloncini, quelle dei lumini, quelle dei froci e dei travestiti.
"Non è bello che la gente non partecipi, ma dica i rosari"? Quando le chiese saranno deserte non ci saranno più questi personaggi che "recitano i rosari".
Che vergogna! Si tenga la sua ideologia sterile! Speriamo che il Signore abbia misericordia di noi e faccia sparire presto tutti gli ostacoli che impediscono ai fedeli di vedere il vero volto della Chiesa.
RispondiEliminaMa con codeste "belle idee" si va in televisione, vuoi mettere ?
RispondiEliminaMa lo mettano a correre il palio con l'asino.
RispondiEliminaGeneralizza, come troppe persone. È pur vero che dietro un certo ritorno al passato si nasconda una fragilità non indifferente, ma non è così per tutti!
RispondiEliminaSenti,potresti argomentare quel
Elimina"dietro un certo ritorno al passato si nasconda un fragilita` non indifferente...".
Cosa stai tentando di esprimere???
Non ho alcun problema.
EliminaConosco molti sacerdoti e seminaristi che coltivano un culto eccessivo dell'abito, della messa in latino ecc. Alcuni di questi manifestano una certa lontananza dalla realtà, si chiudono in queste cose, nascondendo problemi seri: disorientamento, aggressività, carenze affettive, illusione di essere migliori di altri, selettivi nei rapporti... Ti basta?
Te lo dice uno a cui piace veste è messa in latino, ma ha scoperto un certo equilibrio
Costui si sta mettendo in mostra nei confronti di chi un giorno si e giorno no esprime insulti verso la tradizione,quale palcoscenico migliore se non l'intervista tv con ampia risonanza mediatica.
RispondiEliminaE` un'asino che vuole far carriera!
Se sul soglio c'era Ratzinger non credo che avesse detto tali porcherie!
magari "un asino", senza apostrofo, altrimenti le asinerie...
EliminaE.C. un asino .
EliminaScrivevo dal telefono e in tutta fretta.
Non c'e` bisogno che tu faccia tanto il sottile per cosi` poco...
alcuni "Vescovi" Dio li dona, altri li tollera, tal altri li infligge.....
RispondiElimina.... si è fatto intervistare in Chiesa davanti all'Altare Maggiore mettendo al centro della scena un monitor (naturalmente al posto del Tabernacolo) e ci viene a parlare di Santa Messa in latino come un teatro?
RispondiEliminaNon ho sentito l'intervista, mi piacerebbe sapere una cosa: il vescovo dice qualcosa circa lo scandalo del Monte dei Paschi, o circa il fatto che da decenni Siena è amministrata dalla stessa consorteria? Sono temi "sociali", no? E che succede se qualcuno gli dice che il '68 fu una colossale presa per i fondelli?
RispondiEliminaLe frasi riportate dal post son più che sufficienti per capire la banalità delle argomentazioni. Come mi pongo davanti a questo arcivescovo? Tamquam non esset.
RispondiEliminaPastorelli, com'e` che non ti scateni contro il prelato che chiama in causa proprio gente come te???
RispondiEliminaAh gia`,lui e` un vescovo!
E tu sei buono solo a dare addosso,contrapporti e lanciare improperi unicamente verso gli altri partecipanti al blog se non la pensano come te o osano farti un appunto.
un vescovo che parla male e denigra la messa in latino non e' mai un buon vescovo ma un sovversivo
RispondiEliminaNon solo banalità nelle sue parole ma anche ignoranza del CIC (o ribellione ad esso?)I
RispondiEliminaRilegga l'arcivescovo il can. 284, che rinvia all'appendice terza n. 2: ...il clero in pubblico deve indossare la talare o il clergyman. Ripassi le norme stabilite dalla CEI del 1967 e molti anni dopo ribadite: il clergyman si usa in viaggio o quando è necessaria una certa comodità di movimento (clergyman completo, nero o grigio scuro: pantaloni, giacca, gilet, camicia e colletto) , la talare è obbligatoria in chiesa, nell'amministrazione dei sacramenti e sacramentali.
demonizza tanto seminaristi in talare, ma lui con il suo 68 ha il seminario a Siena vuoto, chissà perchè.... invece che farsi due domande e prendere psicofarmaci dal mattino alla sera farebbe bene ad iniziare a credere in Dio, non in se stesso ....
RispondiEliminaLa talare è testimonianza e scudo, è separazione dal mondo.
RispondiEliminaLa talare e` un sacramentale.
RispondiEliminaI sacramentali sono RITI della Chiesa che, dice lo Zoffoli, traggono la loro efficacia dal Sacrificio Eucaristico, che è l'atto supremo del culto cattolico. Essi sono segni sacri, si legge nel CIC, 1166, con cui, per una qualche imitazione dei sacramenti vengono significati e ottenuti per l'impetrazione della Chiesa, effetti soprattutto spirituali.
EliminaLa divisione classica : consacrazione, benedizione, esorcismo.
Quanto alla necessità dell'abito ecclesiastico si veda la Lettera di Giovanni Paolo II al card. Poletti dell'8 settembre 1982.
Meglio riflettendo, effettivamente anche "cose" sensibili, di cui la Chiesa si serve per ottenere benefici spirituali posson esser definiti sacramentali.
RispondiEliminaHo consultato testi autorevoli che confermano questa tesi.
Trattando dei "sacramentali " i teologi li distinguono in due specie: permanenti e non permanenti.
Non permanenti sono gli esorcismi e le benedizioni. Le benedizioni a loro volta sono invocative e costitutive. Le invocative non rendono sacro alcunché ma invocano qualche aiuto da Dio. Le costitutive consistono nel dedicare una cosa una persona a Dio e al suo culto, e possono esser verbali, se non s'usano gli oli sacri (Benedizione delle vergini, degli oratori, delle tovaglie d'altare ecc.), reali se questi oli s'usano (Benedizione del fonte battesimale, consacrazione di calici, di patene, di altari ecc.).
Le invocative e costitutive conferiscono un nuovo modo d'essere a certe cose affinché si allontanino il male da luoghi e persone che ne faranno uso e donino benefici (ad es. scapolari, palme, acqua santa, candele ecc.)
I sacramentali permanenti sono persone o cose dedicate a Dio e al suo culto, ad es. un oratorio benedetto, un calice consacrato, l'acqua santa ecc. Quel ch'è stato benedetto con una benedizione costitutiva conserva il carattere sacro fino a che l'Autorità preposta non disponga diversamente.
A questo punto in quale categoria collochiamo la talare? A occhio e croce tra i non permanenti. Ma in un campo così delicato non si può andar a occhio e croce. Qualche esperto potrebbe chiarire i dubbi.
Grazie sempre, prof. Pastorelli, per aver voluto approfondire l'argomento "sacramentali". Lei è molto apprezzato e speravo di incontrarla a Gricigliano mercoledì scorso. Le auguro buona Settimana Santa, una fedele ligure.
EliminaGentile Signora,
Eliminadi solito a Gricigliano ho lezione il mercoledì, ma questa settimana m'era stata spostata a giovedì. Ma il mercoledì sera sono stato borseggiato alla fermata dell'autobus da mano assai abile, e privato di tutti i documenti per cui non potevo guidar senza patente ed ho dovuto "saltar" la lezione di giovedì.
La conoscerei con vero piacere.
Quanto ai sacramentali, subito dopo aver scritto il primo commento, in mente ha cominciato a frullarmi il termine "cose".
Tutta la mattina, come si può desumere dall'orario dei miei commenti, ho continuato a pensare: eppure ho letto che i sacramentali son anche "cose", ma, nei miei rapidi spostamenti tra un ufficio e l'altro per rifar i documenti rubati, non ricordavo il "dove". Tornato a casa, dopo un veloce pasto, ho cominciato a consultar i libri alle mie spalle. Ed ecco il risultato. Non frutto di mia dottrina, ma di dottrina altrui.
Ho ritenuto doveroso reintervenire.
Scambiare un rito solenne per un "teatro" è indice di scarsa cultura.
RispondiEliminaSon tante messe NO ad esser shows, con vescovi clowns, vestiti da diavoli ecc. ecc. Su questo Buoncristiani non ha da ridir nulla. E perché non usa lo stesso linguaggio per la Divina Liturgia orientale?
Strabismo abominevole.
Eccellenza, si vergogni! A sconfessare la validità stessa della sua intera intervista è il fatto che quasi con orgoglio rivendichi il '68 quale ciò che NON è stato: liberazione! Studi la storia ecclesiastica e non solo! Ah, e già che ci siamo: voi preti tanto aperti e dialoganti, perché non provate a capire che esistono anime a cui la partecipazione a certe liturgie aita ad elevare lo spirito? Ripeto: vergogna!
RispondiEliminaForse mons. Boncristiani non è mai entrato in un teatro. Se io vado in un teatro vedo gli attori che recitano rivolti verso di me che sono parte del pubblico, certamente essi non mi voltano la schiena mentre recito. Tale situazione somiglia, mi pare, a quella della messa nuova, con il sacerdote che officia rivolto al popolo. Se vado in un teatro, da almeno cinquant'anni a questa parte, vedo un apparato scenico costituito al più da quattro sgabelli, un tavolino e una panca, non vedo un ambiente ricostruito fedelmente, con arredi belli e fastosi. Anche in questo caso la situazione ricorda piuttosto quella della messa nuova, con presbiterii spogli e squallidi, più che quella della messa antica, con presbiterii belli e decorati. Conclusione: ad assomigliare a un teatro - per lo meno a ciò che nell'oggidì e un teatro - è mille volte di più la messa nuova che non quella antica. Come sempre gli uomini di Chiesa quando vogliono essere moderni rivelano invece nel modo più squallidamente evidente di essere di un paio di generazioni indietro rispetto a come viaggia il mondo.
RispondiEliminaRitorno al trionfalismo? Se è per Cristo Re, ben venga...
RispondiEliminaP.S. lui invece, al cretinismo non deve far ritorno: da lì, non si è mai mosso...
bhe uno che ha come idolo melingo è detto tutto...
RispondiEliminaBoncristiani è il vero responsabile della fine della comunità dell'abbazia di Sant'Antimo, ove si pregava in latino sette volte al giorno. Tutta la popolazione locale e tutti i frequentatori dell'Abbazia contano i giorni che restano prima della sua pensione. Aspettiamo tutti che se ne vada e ogni giorno che passa mettiamo una crocetta. Poveraccio.
RispondiEliminaDa che pulpito vengono queste osservazioni. Ha rovinato una diocesi per puro denaro. Cominci lui a farsi un atto di autocoscienza.
RispondiElimina