Il Papa, se da un lato ha sospeso la revisione dei libri rituali dei N.C., ha rivolto tre severi ammonimenti ai partecipanti al Cammino, riuniti il 1° febbraio 2014 in aula Nervi: più obbedienza ai Vescovi locali, meno "settarietà" e più rispetto degli usi locali.
si veda News.va, qui
Roberto
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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI RAPPRESENTANTI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE
AI RAPPRESENTANTI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE
Aula Paolo VI
Sabato, 1° febbraio 2014
Sabato, 1° febbraio 2014
Cari fratelli e sorelle,
[...]
E proprio a nome della Chiesa, nostra Madre - la nostra Santa Madre Chiesa,
gerarchica come piaceva dire a Sant’Ignazio di Loyola - a nome della Chiesa
vorrei proporvi alcune semplici raccomandazioni. La prima è quella di avere la
massima cura per costruire e conservare la comunione all’interno delle Chiese
particolari nelle quali andrete ad operare. Il Cammino ha un proprio
carisma, una propria dinamica, un dono che come tutti i doni dello Spirito ha
una profonda dimensione ecclesiale; questo significa mettersi in ascolto della
vita delle Chiese nelle quali i vostri responsabili vi inviano, a valorizzarne
le ricchezze, a soffrire per le debolezze se necessario, e a camminare insieme,
come unico gregge, sotto la guida dei Pastori delle Chiese locali. La comunione
è essenziale: a volte può essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli
ciò che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire l’unità tra i fratelli
che formano l’unica comunità ecclesiale, della quale dovete sempre sentirvi
parte.
Un’altra indicazione: dovunque andiate, vi farà bene pensare che lo Spirito di
Dio arriva sempre prima di noi. Questo è importante: il Signore sempre ci
precede! Pensate a Filippo, quando il Signore lo invia per quella strada
dove incontra un amministratore seduto sul suo carro (cfr At 8,27-28). Lo
Spirito è arrivato prima: lui leggeva il profeta Isaia e non capiva, ma il cuore
ardeva. Così, quando Filippo gli si avvicina, egli è preparato per la catechesi
e per il Battesimo. Lo Spirito sempre ci precede; Dio arriva sempre prima di
noi! Anche nei posti più lontani, anche nelle culture più diverse, Dio sparge
dovunque i semi del suo Verbo. Da qui scaturisce la necessità di una speciale
attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete ad operare:
si tratta di un ambiente spesso molto differente da quello da cui provenite.
Molti di voi faranno la fatica di imparare la lingua locale, a volte difficile,
e questo sforzo è apprezzabile. Tanto più importante sarà il vostro impegno ad
“imparare” le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di
Vangelo che è presente ovunque, ma anche quell’azione che lo Spirito Santo ha
compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo.
E infine, vi esorto ad avere cura con amore gli uni degli altri, in
particolar modo dei più deboli. Il Cammino Neocatecumenale, in quanto
itinerario di scoperta del proprio Battesimo, è una strada esigente, lungo la
quale un fratello o una sorella possono trovare delle difficoltà impreviste. In
questi casi l’esercizio della pazienza e della misericordia da parte della
comunità è segno di maturità nella fede. La libertà di ciascuno non deve essere
forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di
cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a
crescere nella risposta alla chiamata del Signore.
[...]
Quale delicatezza d'animo, quali paterne raccomandazioni, quanta prudenza nel dare alcune timide direttive, senza peraltro richiedere l'applicazione di quelle - ben più precise e specifiche - di Benedetto XVI...
RispondiEliminaE viene da domandarsi perché questa delicatezza trovi odo di esplicitarsi nei confronti di una setta che fa scempio sacrilego della Ss.ma Eucaristia e aderisce a vere e proprie eresie, e non verso il carisma proprio dei Frati dell'Immacolata.
I NC fanno parte di quel laboratorio che si è aperto con il CVII. La loro è una ricerca delle radici cristiane e da questo punto di vista il loro impegno è molto interessante. Nel caso invece dei FFII ci troviamo di fronte al tentativo di delegittimare il CVII e l'ordine si è fatto infettare da germii nostalgici ed integralisti.
EliminaAH Nuovo ,ma nun te sei stufato di questi esperimenti da laboratorio? Se ne stanno a anda tutti!
EliminaLa Chiesa collassa e voi giocate ar piccolo chimico.
Il Santo Padre è dovuto giustamente intervenire verso Kiko perché nelle parrocchie dove arrivano i neocatecumenali a fare la katekesidikiko si perdono pure quei pochi filiani rimasti.
Questo è accanimento terapeutico.
Scambiano la Chiesa per un laboratorio teatrale!
EliminaDa quel laboratorio del CVII sono usciti anche dei Frankenstein caro "Nuovo". Mi sa che uno di questi sia proprio il movimento Kikiano
EliminaOra dopo 2000 anni ma cosa ne sapranno della Chiesa primitiva questi qua?? Tirano a indovinare come minimo!!! Non ho parole! Tutti a riempirsi la bocca con la Chiesa delle origini ma a me sembra che si cerchi il modo di creare una Chiesa secondo le nostre particolari esigenze altroché!!!!
Eliminaesperimenti di laboratorio, come d'uso tra nazisti.
EliminaI NC sono i ratti-cavia di quel laboratorio i cui miasmi e inquinanti hanno ridotto la chiesa ad una discarica abusiva.
EliminaPolimar
I Francescani dell'Immacolata "delegittimano" il CVII ! Boom ! E che significa ? Puro politichese. Aria fritta. Bisognerebbe riflettere prima di lanciare pseudo-accuse di tal fatta. E' invece legittimo e lodevole approfondire (anche in chiave critica) lavori e documenti conciliari
EliminaVerissimo,questi possono seguire un'Eucarestia inventata da uno e i FI invece non possono aderire alla messa di sempre.
RispondiEliminaCerto è il nuovo corso baby!!
EliminaGia'...
Eliminanon sò tu che tipo di catecumeni hai conoscuto, ma ti posso assicurare che non è così. aggiornati prima di parlare.
EliminaQuesta volta invece non si può che plaudire: un cazziatone serio, che va a colpire i nervi scoperti della querelle neocatecumenale. Ricordiamoci che i neocat si aspettavano una consacrazione senza riserve e sono rimasti senza parole. Quando il Papa fa il suo lavoro non vedo perché si debba per forza trovare da ridire. Se proprio vogliamo essere polemici si potrebbe riscontrare una contraddizione fra l'affermare che il proselitismo è una sciocchezza e il mandare poi in missione le avanguardie kikiane che del proselitismo fanno la loro bandiera, ma anche in questo caso plaudiamo alla resipiscenza circa il proselitismo.
RispondiEliminaSottoscrivo in pieno! Come è giusto rispettosamente dire ciò che di Sua Santità non convince, così è altrettanto giusto riconoscere quando sta agendo in maniera corretta e prudente. Ricordiamoci sempre che la Grazia di Stato esiste e agisce!
EliminaE' stato il più classico dei buffetti
Eliminahai ragione, l'unica cosa è chi siamo noi per decidere cosa è giusto o non giusto di quello che fa il papa? perchè accettiamo come giusto le raccomandazioni che il papa, che in questo caso chiamiamo Sua Santità, fa ai neocatecumenali mentre quando queste sono rivolte ai frati dell'immacolata ci rivoltiamo e denigriamo il papa e i suoi collaboratori???
EliminaCon mischiamo la melma con la cioccolata , per favore.
EliminaSe il Santo Padre dichiara che la melma kikiana olezza non possiamo che dirci d'accordo.
Però non mettiamo la cosa sullo stesso piano dei Francescani dell'Immacolata.
d'accordo con te, ma il doppiopesismo è una tentazione forte: se dice cose che ci piacciono lo chiamiamo Santo Padre, Sua Santità, Vicario di Cristo. quando invece dice o fa qualcosa apparentemente in contrasto con le nostre idee lo chiamiamo Francesco, il vdr quando non lo insultiamo...
EliminaQuello dei FFI è un caso del tutto differente. Lì il Papa non ha preso una posizione ufficiale, ma ha nominato un commissario, che a quanto mi risulta non è ancora il Papa e quindi criticarlo in base alle azioni che compie o non compie non comporta nessuna diminutio per la figura del Papa.
Eliminaio sono entrato nella chiesa all'età di 43 anni attraverso i catecumeni, ti assicuru che ci sono dei problemi, ma ci sono in tutta l'area della chiesa. (e tu non sei nessuno per giudicare). perchè ho l'impressione che tu non sei neanche nella chiesa.
EliminaStoricamente son piu' vicini alla celebrazione della S. Messa dei primi decenni della chiesa Apostolica i neocatecumenali che non le disposizioni del concilio di Trento. Se proprio vogliamo ritornare alle radici celebriamo secondo quanto riportato negli Atti degli Apostoli. La Messa tridentina è lontana anni luce rispetto ai primi decenni dell' era Cristiana....E' molto piu' appropriata rispetto agli Atti degli Apostoli quella attuale.
RispondiEliminaChe cosa è questa ? Una barzelletta. Tanto è grossa che non vale la pena di confutarla
Eliminaper le barzellette prego accomodarsi in altri siti ed in altri blog! L'Eucarestia è una cosa serie tramandata da millenni!! Il Canone risale al III secolo dopo Cristo (anno 200 non 1200 eh!!) se non lo sa glielo dico io e sfido a cobtraddirmi con argomentazioni e documenti VALIDI!!!
EliminaPer altro mi sembra questo un vero e proprio tradizionalismo ideologico.
EliminaSeguendo la stessa logica, non si capisce perché abiurare anche Nostro Signore e ritornare ai sacrifici umani come ai tempi di Abramo.
E mi direte voi: dai tempo al tempo.
Ma non capisco: stiamo parlando di Sacra Liturgia con conseguente relazione di Lex Credendi - Lex Orandi o di archeologia cristiana? Nel primo caso c'è una evoluzione che tiene conto del patrimonio ricchissimo della Sacra Tradizione che nella Chiesa è ancora viva, nel secondo caso siamo dinnanzi al "dissotterrare ossa mineralizzate e frammenti di una realtà antica" ripuliti di tutto ciò che naturalmente nei secoli l'ha giustamente modificati poiché si sono arricchiti di dogmi, simboli e segni nati da una sempre più profonda conoscenza teologica e biblica ma che non ha più senso utilizzare come erano all'epoca (nessuno girerebbe per Roma oggi con una biga imperiale dissotterrata nei pressi del Campidoglio). Ritornare alla Messa del periodo apostolico è come essere una sorta di Hamish (con estremo rispetto "ecumenico" per loro) : persone che sono fuori tempo con stili, contenuti e mentalità che nulla hanno a che vedere con la realtà odierna. Il Messale nato dopo il CEVII ha voluto inserire questi archeologismi a tutti i costi, affiancando una semplificazione rituale che a mio modesto giudizio è stata un banale e talvolta "rozzo" defalcare simboli profondi e contenuti ricchissimi dal punto di vista della tradizione. Infatti se si fa una esegesi "inversa" di molti documenti che da dopo il CEVII richiamano i sacerdoti ed i laici ad una maggiore serietà liturgica, ad una maggiore rispetto delle norme, ad una più approfondita conoscenza e accurata coscienza della realtà eucaristica, ci si accorge chiaramente che una riforma di quel genere ha creato aberrazioni liturgiche che sono sfociate in un detrimento teologico per non dire proprio confusione o abbandono delle verità teologiche (Preti che dicono che l'Eucaristia c'è perché c'è la comunità in festa per l'incontro di comunione e, siccome dove ci sono due o tre che pregano nel nome di Gesù dunque c'è Gesù in mezzo a loro e quel pane e quel vino rappresentano quel Cristo presente che ci nutre della sua Parola). C'è anche da dire che una Messa come quella di Paolo VI è facilmente fruibile anche per quei cristiani che a Messa vanno solo a Natale ed ai funerali o matrimoni. Una Messa che permette loro di non annoiarsi perché "fanno qualcosa" nel rispondere, nello scambiarsi la pace e laddove si usa nell'applaudire o nel tenersi per mano alla "volemosebbene". Certo una Santa Messa maggiormente silenziosa che richiede almeno una semplice ed elementare conoscenza del Mistero Eucaristico per poter pregare ed adorare sostenuti da una fede un po' più profonda, non è una Celebrazione "comoda", facile e piacevole per costoro. Ma siamo chiamati a crescere nella fede o a rimanere sempre allo stato brado? Davide
Eliminaper hierro1973 :http://www.cattoliciromani.com/16-liturgia/40362-evoluzione-nei-secoli-del-rituale-della-messa diciamo che non sono tacciabili di essere filoneocatecumenali
RispondiEliminaconosco benissimo quel sito che tra l'altro è stato ampiamente confutato in particolare dalla Grandissima Enciclica Mediator Dei di Pio XII sull'archeologismo religioso. Lasci stare che cosa succedesse nel I secolo d.C. non lo potrà mai sapere nessuno ma di sicuro non pregavano con la scempiaggine e la trasandatezza di oggi!
Eliminain particolare 2 - Durante la consacrazione si rimaneva in piedi.
RispondiEliminaE’ con questa consapevolezza che l’antica tradizione liturgica vede i cristiani pregare in piedi. Così scrive sant’Ireneo: “L’uso di non piegare le ginocchia nel giorno del Signore è un simbolo della risurrezione attraverso la quale, grazie a Cristo, noi siamo liberati dai peccati e dalla morte, che da lui stesso è stata messa a morte” (cf M. Righetti, Storia Liturgica I, 373-376).
L’atteggiamento in ginocchio appartiene per lo più alla preghiera privata, quando prevale il peso della nostra povertà, dei nostri peccati (cf ivi, 379).
Lo stare in ginocchio, che è l’atteggiamento più consono e significativo della preghiera privata, ha preso il sopravvento durante la messa da quando si incominciò a perdere la consapevolezza che chi celebra è l’assemblea dei fedeli (cf CCC 1140-1141) e il popolo, anche a causa della lingua, finì per dedicarsi alle devozioni private mentre il sacerdote “diceva la sua messa” (cf A. Jungmann, Missarum Sollemnia I, 201-203).
E’ significativo che gli inginocchiatoi siano apparsi nelle nostre chiese soltanto a partire dalla fine del XVI sec. (cf ivi, 369-370).
Con tutto ciò non possiamo prescindere totalmente dalla consuetudine liturgica che sta immediatamente alle nostre spalle, né ignorare la sensibilità che in questi secoli si è radicata nei fedeli. Pertanto, con saggezza il Messale Romano prevede che con molta libertà ci si possa mettere in ginocchio alla messa durante la consacrazione “a meno che lo impediscano lo stato di salute, la ristrettezza del luogo, o il gran numero dei presenti, o altri ragionevoli motivi.
Quelli che non si inginocchiano alla consacrazione facciano un profondo inchino mentre il sacerdote genuflette dopo la consacrazione” (OGMR 43). Il dettato e il tono di questa norma, nel rispetto anche di altre tradizioni a questo riguardo, non autorizza nessuno a misurare la devozione dallo stare o meno in ginocchio, in particolare durante la consacrazione.
Fonte:
http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-pregare-in-piedi-fa-perdere-la-fede--38960959-comments.html
E chi se poteva permettere l 'inginocchiatoio nel secoli passati?
EliminaIl popolo si inginocchiava in terra e i nobili (tra mille polemiche) si facevano assegnare un banco da loro pagato e marcato con lo
stemma nobiliare.
Ora questa semplice circostanza storica comprovata da centinaia di testamenti e atti notarili viene in mano al solito storico e/o liturgista d'accatto e la stravolge per le sue misere elucubrazioni da minus habens.
Sentire qualcosa che non ti piace ti fa subito diventare aggressivo e maleducato. Quando leggo queste cose sono felice che quelli come te siano una sparuta minoranza nella Chiesa destinata a scomparire.
Elimina"Chiesa destinata a scomparire".
EliminaTrattasi di lapsus freudiano?
Vecchia volpaccia del nuovo ,come va?
Sei ancora convinto che la rivolta degli angeli sia stata una buona idea?
Vedi di darti una bella calmata, scendi dal tuo gradino. Chi sei per giudicare? E poi vieni a predicare da buon cristiano
Elimina5 - L' altare era posizionato verso il centro.
RispondiEliminaDalle "Catechesi" di san Giovanni Crisostomo, vescovo 334/354-407 d.c. . (tratto dall' Ufficio delle Letture -Lunedi', II sett. Quaresima-)
Mosè e Cristo
Il nostro Mosè leva le mani al cielo e ci procura un cibo eterno. Il primo percosse la pietra, facendono scatutire torrenti d' acqua. Questi tocca la mensa, percuote la mistica tavola e fa sgorgare le fonti dello Spirito. Ecco il motivo per il quale la mensa è posta al centro, come una sorgente, perchè i greggi accorrano da tutte le parti ad essa e si dissetino alle sue acque salutari.
Anche scavi in San Giovanni in Laterano evidenziano che il primo altare era nella navata
La Chiesa era con la facciata ad occidente e l'altare ad oriente, come consigliava un testo attribuito a Clemente I; ma forse del IV secolo, a proposito della costruzione delle basiliche: "[Preghiamo Dio] che ascese sopra il cielo dei cieli verso oriente, ricordando l'antica passione per il Paradiso, posto a oriente, da dove il primo uomo, disobbedendo a Dio, persuaso dal consiglio del serpente, fu cacciato".
Oriente era quindi il luogo dove si trova il Paradiso e dove si trova quindi Cristo, che tornando sulla terra proverrà da tale direzione.
Nello stesso testo si recita come il seggio del vescovo debba stare al centro, affiancato dai sacerdoti, e che i diaconi abbiano la cura disporre in zone separate i laici, divisi tra uomini e donne; nel mezzo, in un luogo rialzato, doveva stare il lettore dei testi sacri.
Al centro di cosa?
EliminaSe proprio vuoi fare lo storico cerca di vedere come era fatto l'altare del sacrificio di Isacco ,già che ci sei.
Mosè:))))))))
6 - L' eucaristia veniva distribuita sulla mano
RispondiEliminatratto da:
- Il Dio vicino - L' eucaristia cuore della vita cristiana. Joseph Ratzinger
Ora, sappiamo bene che fino al secolo IX la comunione veniva ricevuta in piedi e nella mano. Ciò non significa che deve sempre rimanere così. La grandezza e la bellezza della Chiesa consistono proprio nel fatto che essa cresce, che essa matura, che essa penetra più profondamente il mistero.
Ecco perchè l' evoluzione che è cominciata dopo il secolo IX ha un suo diritto e delle sue ragioni d' essere proprio come espressione di rispetto. D' altra parte, dobbiamo pur dire che è impossibile che la Chiesa per novecento anni abbia celebrato in maniera indegna l' eucaristia.
Se leggiamo i testi dei Padri vediamo con quale senso di rispetto essi si comunicavano. In Cirillo di Gerusalemme, nel secolo IV, troviamo un testo particolarmente bello. Nelle sue catechesi battesimali egli spiega a coloro che stanno per comunicarsi come devono farlo.
Essi devono mettersi in fila, fare delle loro mani un trono, porre la destra sulla sinistra, così che essa sia un trono per il Re e, allo stesso tempo, rappresenti una croce. E' di questa espressione simbolica colma di bellezza e profondità che egli è preoccupato: le mani dell' uomo formano la croce, che diventa il trono su cui si china il Re.
La mano distesa, aperta, può quindi diventare il segno di come l' uomo si pone di fronte al Signore, apre le sue mani per lui, perchè diventino strumento della sua vicinanza, trono della sua misericordia verso questo mondo.
Chi riflette su questo riconoscerà quanto sia erroneo polemizzare su questo o quell' atteggiamento. Dobbiamo e possiamo polemizzare solo su ciò per cui la Chiesa ha lottato prima e dopo il secolo IX, vale a dire il timore del cuore, che si piega dinanzi il mistero di Dio che si mette nelle nostre mani. Nel fare ciò non dovremmo dimenticarci che non solo le nostre mani sono impure ma anche le nostre lingue e il nostro cuore, e
che noi con la lingua pecchiamo spesso molto più che con le mani.
Il rischio maggiore, che è allo stesso tempo espressione della bontà misericordiosa di Dio, è che non solo la mano e la lingua, ma il nostro cuore può toccarlo. Che il Signore entri in noi, viva con noi e dall' interno di noi voglia diventare il cuore della nostra vita e il suo cambiamento.
Ratinzer non dice "sappiamo bene" , ma dice "con tutta probabilità" e non ci sono tra l'altro fonti certe.
Eliminahttp://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20091117_comunione_it.html
cambia molto la sostanza è?!
EliminaQuesta gente è semplicemente conservatrice all'eccesso, anche spostare una panca in Chiesa gli provoca convulsioni. L'insicurezza genera paura per tutto ciò che è nuovo.
EliminaSulla mano fino a che l'assunzione delle Sacre Specie veniva fatta in maniera rispettosa del sacro, il passaggio alla comunione in bocca è stata una logica evoluzione in materia di adorazione eucaristica e di rispetto.
Eliminaquindi tu puoi affermare con assoluta certezza e oltre ogni ragionevole dubbio che chiunque prende la comunione sulla mano è irrispettoso del sacro e non rispetta le Sacre Specie
Elimina7 - La comunione veniva distribuita sotto le due specie
RispondiEliminaIn ossequio alle parole di Gesù, che dice: “se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita” (Gv 6,53) , la comunione sotto le due specie è stata in uso costantemente fino ai nostri giorni nei riti orientali non latinizzati.
In Occidente invece tale pratica ha avuto una storia travagliata. Nei primi secoli della Chiesa, l’uso della comunione sotto le due specie è stato universalmente praticato, ed era ritenuta addirittura parte essenziale della celebrazione; il fatto di astenersi dal calice, pertanto, era riprovato come un attentato all’unicità del mistero eucaristico.
Papa Gelasio I (+ 496) si esprime in questi termini: “Sappiamo che alcuni, ricevuta soltanto la porzione del sacro corpo, si astengono dal sangue consacrato, guidati senza dubbio da chi sa quale superstizione. Costoro o ricevano per intero i sacramenti o se ne astengano per intero; la divisione di un solo ed identico mistero non può farsi senza grande sacrilegio”.
Nella seconda parte del secolo XII comincia a prevalere la comunione sotto la sola specie del pane.
fonte:
http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-36005121.html
9 - Nella Messa antica veniva utilizzato pane azzimo
RispondiEliminaVeniva usato pane azzimo, cioè non fermentato; dal XII secolo in poi prese la forma dell'ostia attuale
Nei corso dei secoli, il pane per la celebrazione eucaristica ha assunto diverse forme. I primi cristiani usavano un pane azzimo, che veniva tagliato e distribuito ai fedeli dopo la consacrazione.
Nel IV secolo d.C. Sant'Epifanio introdusse in Oriente l'uso del pane consacrato di forma schiacciata e circolare. In Occidente, le ostie avevano la medesima forma, ma erano di dimensioni differenti, maggiori di diametro e spessore. In un primo tempo, sulla superficie dell'ostia furono incise icone sacre come l'Agnello Pasquale, la Flagellazione e il monogramma IHS. Più avanti, nel corso del XI secolo, si diffuse l'usanza di destinare un'ostia di maggiori dimensioni al sacerdote, una più piccola per i fedeli.
Basta con queste sciocchezze da liturgista della diocesi di chieti ,se proprio vuoi tornare all'origini fatti sbranare da qualche leone del colosseo!
Eliminafacile di fronte all'incapacità di contraddire sminuire il discorso appellandolo come "sciocchezze da liturgista" , inoltre trovo molto cristiano l'invito al martirio.
EliminaAnonimo delle 14:02 sei patetico. Maesso di fronte alla realtà metti la testa sotto la sabbia. Come uno struzzo.
EliminaCari amici ,riconosco di essere spesso poco caritatevole ,vada per il fallimento del post concilio ,ma almeno risparmiateci pappina vanitosa sulla Chiesa delle origini.
EliminaSembrate delle maestrine!
3 - Nella Messa antica o gregoriana non era presente l' organo.
RispondiEliminaL' organo era ritenuto uno strumento eccessivamente profano, infatti veniva impiegato nella civiltà romana e nell'area bizantina per celebrare anche festività pubbliche.
Nella Roma Imperiale, dal II al V secolo, l’organo ebbe una diffusione pari a quella del nostro pianoforte. Esso veniva utilizzato nelle arene, nelle feste popolari ed addirittura nei circhi, sempre come strumento profano, per ritmare i combattimenti dei gladiatori, con potenti sonorità di ance a forte pressione. Nei saloni delle famiglie borghesi invece, grazie a canne di flauto a bassa sonorità, esso aveva mansioni di mero intrattenimento.
Per vedere l' ingresso dell' organo in Chiesa bisogna attendere l' anno 757, quando l'imperatore di Bisanzio, Costantino Copronimo, fece dono di un organo a Pipino il Breve, il quale lo collocò nella chiesa di San Cornelio a Compiègne, in Francia . Da allora iniziò l' utilizzo dell' organo nei luoghi di culto cristiani e nella liturgia.
tratto da:
- L' organo italiano - di Corrado Moretti
A noi però non interessa tanto la vicenda storica di un ambasciata, quanto la chiara notizia che alla fine del secolo VIII o agli inizi del IX giunse in Francia un organo bizantino dalle seguenti caratteristiche: strumento pneumatico e non idraulico, con somiere in bronzo alimentato da pompe a mantice di cuoio robusto; le canne, di bronzo e di rame, emettevano tre diverse sonorità: quella tonitruante delle ancie, quella dei flauti garruli come la lira e quella delle mutazioni imitanti i cembali a percussione.
Questo strumento non entrò ancora in chiesa, ma si limitò a decorare le feste nei saloni delle residenze imperiali di Compiègne e di Aquisgrana; per essere ammesso nel tempio, dovette ancor fare molti anni di anticamera nella serena quiete dei monasteri, come vedremo nel capitolo seguente
Sull'organo non hai torto: il gregoriano sarebbe un canto a cappella, l'organo è un'aggiunta posteriore. Ma, vedi, contrariamente a quanto pensi, se un'aggiunta è buona, chi ama la Tradizione non la rifiuta affatto. Nessuno si è mai opposto alla luce elettrica nelle chiese, per dire. Il problema sono le aggiunte deteriori, tipo sostituire gregoriano e organo con chitarre grattate e canzonette pop.
EliminaMa infatti la Messa cantata tutta in Gregoriano è Sublime! chi lo contesta? Un conto è il Gregoriano un conto sono le canzonette da scampagnata con le chitarre!
EliminaCi viene detto che il cammino NC rappresenta il rinnovamento auspicato dal CVII, bene, quello che non capisco è perché i rinnovatori non riconoscono il valore del rinnovamento portato nel corso dei secoli da tanti rinnovatori, anche il Concilio Tridentino rappresentò il rinnovamento della Chiesa del tempo, per cui trovo inaccettabile, disonesto, e al limite schizofrenico l'affermare il rinnovamento negando i tanti rinnovamenti passati e pretendendo esclusivamente il ritorno al passato, il regresso si chiama regresso non progresso.
RispondiEliminaper permette, per completezza di informazione, di riportare le parti del discorso che la redazione ha gentilmente omesso:
RispondiEliminaCari fratelli e sorelle,
ringrazio il Signore per la gioia della vostra fede e per l’ardore della vostra testimonianza cristiana, grazie a Dio! Vi saluto tutti cordialmente, ad iniziare dall’Équipe responsabile internazionale del Cammino Neocatecumenale, insieme ai sacerdoti, ai seminaristi e ai catechisti. Un saluto pieno di affetto rivolgo ai bambini, presenti qui in gran numero. Il mio pensiero va in modo speciale alle famiglie, che si recheranno in diverse parti del mondo per annunciare e testimoniare il Vangelo. La Chiesa vi è grata per la vostra generosità! Vi ringrazio per tutto quello che fate nella Chiesa e nel mondo.
...
Care famiglie, cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a portare dovunque, anche negli ambienti più scristianizzati, specialmente nelle periferie esistenziali, il Vangelo di Gesù Cristo. Evangelizzate con amore, portate a tutti l’amore di Dio. Dite a quanti incontrerete sulle strade della vostra missione che Dio ama l’uomo così com’è, anche con i suoi limiti, con i suoi sbagli, anche con i suoi peccati. Per questo ha inviato suo Figlio, perché Lui prendesse i nostri peccati su di sé. Siate messaggeri e testimoni dell’infinita bontà e dell’inesauribile misericordia del Padre.
Vi affido alla nostra Madre, Maria, affinché ispiri e sostenga sempre il vostro apostolato. Alla scuola di questa tenera Madre siate missionari zelanti e gioiosi. Non perdete la gioia, avanti!
Nessun di buona volontà dotato di un minimo senso ecclesiale mette in dubbio l'eroicità che tanti fratelli e sorelle del Cammino Neocatecumenale mettono per l'annuncio della Buona Novella.
EliminaIl rischio di fine ad essere "settari" appartiene a tutti i gruppi, anche a quelli della tradizione.
Noi ancora non abbiamo questo rischio perchè siamo pochi, all'inizio della nostra missio e molto divisi fra di noi .
Il Papa ha dovuto tener conto dell'effettivo spirito missionario del Cammino e anche dei sacrifici che quodianamente i membri del CNC fanno nel nome della chiesa e del vangelo.
Verrà il tempo in cui nel nome supremo della chiesa e del vangelo i gruppi della tradizione collaborareanno con quelli ( in un certo senso tradizionali anch'essi ) del Cammino se quest'ultimi sapranno auto purgarsi dall'impostazione settaria che si sono dati accettando solo il catechismo della chiesa cattolica e il magistero di ieri comne di oggi.
Onore ai sacrifici che devono fare quei pover..babb e cioè le missio ad gentes.
EliminaPensate che devono comprare obbligatoriamente l'orripilante crocifisso di kiko al prezzo di 800 euro!
Il crocifisso però è bagnato in argento e non si venga a dire che kiko sia il solito venale vanaglorioso con la sua barbetta d'aronne!
Anonimo 14:58
EliminaGuarda che noi non siamo protastanti e andiamo a messa insieme agli altri sia alla nuova che all'antica.
www.fedeecultura ,no_neocatecumenali .
www.asaap ,
la tela del ragno .
www.fedeecultura.it
Eliminawww.asaap.org
La tela del ragno (Augusto Faustini)
EliminaD' accordo con Corrado Moretti, su tutto. Il contenuto espresso ai PRINCIPI DI ESTETICA SACRA, enunciati da Giuseppe Sarto - San PIO X - Gioacchino Pecci- LEONE XIII - Achille Ratti PIO XI e il Grande Eugenio Pacelli -PIO XII che volle il LIBER CANTUS Anno 1933 della Associazione Italiana di Santa Cecilia ancora quando era solo in veste di Cardinale indirizzato al Cardinale GAETANO BISLETI - Protettore do detta SSOCIAZIONE E SEGRETRARIO IL SACERDOTE Ernesto Dalla Libera. FESTE DELLA ASSUNTA- Anno 1933...
RispondiElimina@ Anonimo 13:38 & 13:40 ecc ecc Se sei lo stesso pluri - laureato in Teologia ti ripeto, come tio dissi sbrigativamente anche per telefono, che le tue presunte convinzioni pseudo storiche si macchiano di quell'insano archeologismo di cui scrisse Pio XII nella "Mediator Dei ".
RispondiEliminaQueste forzate visioni liturgico/teologiche che con la scusa dell'antichità propongono un visione orizzontale e anche piatta della liturgia non fanno bene alla spiritualità dei nostri giorni che sono state superate, nel corso dei secoli, dalla saggezza della Chiesa che ha immesso nuove forme della lex orandi.
Ammiro i tuoi studi teologici ma un poco di umiltà non farebbe male : perchè appellarsi all'archeologismo invece che guardare la realtà ( traviata ) in cui la chiesa si trova ad operare ?
Cioè si deve tornare indietro ma solo fino a dove piace agli integralisti? Siete pieni di contraddizioni!
EliminaCaro Nuovo sei una via di mezzo tra una maestrina e una catekista di kiko.
EliminaPerché, tornare indietro dove piace alla fantasia di chi sogna come dovesse essere la Messa dei primi cristiani, di cui quasi nulla si sa, è logico e coerente?
EliminaNon si deve tornare indietro per niente, bisogna solo prendere tutto il pattume modernista post-conciliare e scaricarlo nella fogna dove merita di stare per consentire alla chiesa di riprendere il retto cammino verso il compimento della promessa di Cristo seguendo il solco sicuro e retto della Tradizione e dei dogmi e non certo le vinazze tossiche dei modernisti con le loro buffonate pastorali.
EliminaIl ritorno alle ritualità inventate di kiko e della sua banda di storditi poi è solo l'ennesimo ramo eretico di quel rovo di spini che è spuntato col vat2 e che è tempo di sradicare e gettare al rogo.
Gettare nel cesso kiko e le vaccate pastorali neomoderniste del nuovo non è contraddizione ma igiene.
Polimar
Polimar schiumi rabbia, proporzionale alla tua impotenza. Il fronte integralista si è sempre più assottigliato dai tempi del CVII, sento nelle tue parole un forte senso di disperazione che sta spingendo quelli come te sempre più su posizioni estremistiche. Guardati intorno, la tua idea di Chiesa semplicemente non esiste più.
EliminaScusa Nuovo,lo sai che mi stai simpatico ma a me sembra che sei tu stai a schiuma de bile.
EliminaFatti un bel rosario ,anche in italiano va bene, dai su ! Sursum corda!
Ps sursum corda non significa che te devi da impiccare.
Polimar mi piaci sempre !!
EliminaGrande Polimar! :-)
EliminaEra inevitabile, negli altri post arrivavano i fratacchioni di Santa Maria Maggiore, qui arrivano i neocat. Almeno si alterna un po', visto che entrambi sono logorroici e pappagalleschi. Ammiro in particolare gli sforzi (di copia e incolla) del liturgo de noantri, ma c'è uno scoglio contro il quale tutti i suoi argomenti si infrangono miseramente: la Messa tradizionale era già un rito immemoriale ai tempi non dico di san Pio V ma di Carlo Magno, mentre la Messa di Paolo VI non è mai esistita prima del 1969. Non solo perché quel messale non è mai esistito prima di allora, ma anche perché prima del 1969 non è mai esistita l'usanza di dire la Messa in francese in Francia, in tedesco in Germania, in polacco in Polonia, in italiano in Italia, in sardo in Sardegna... Non parliamo poi della messa di Kiko, che è ancora più recente di quella del 1969. Se poi ti piace credere che quella è la vera Messa come quella dei primi cristiani, boh, accomodati, anzi se vuoi ti posso vendere un autentico Sacro Graal per completarla.
RispondiEliminaMeno male che ci sei tu in questo blog !
EliminaSei divertente.
@ Il Nuovo a parte che non siamo noi ( o non solo noi ) gli integralisti ( ti farei speriamentare di persona cosa significa l'integralismo di "coloro che pensano di avere vinto " ... ma qualche volta penso che sei un marziano ... mille anni lontano dalle nostre beghe ... ) nessuno nella Chiesa deve tornare indietro : nella Chiesa si va solo avanti !
RispondiEliminaNella Chiesa ci sono alcune forme liturgiche condificate dalla tradizione e dal Magistero.
Ci bastano quelle !
Caro Maestro Carradori, ma pure tu che gli rispondi a questi.
EliminaSono come quei selvaggi che, invitati a cena, mangiano con le mani perchè non sanno usare le posate e poi dicono che nelle conviviali degli antichi romani non si usavano le forchette.
E vogliono pure passare per storici sti zapponi!!!!
Scusate, da ignorante praticona: il ritorno alla "Chies delle origini" è già stato tentato, dagli Ortodossi prima - anzi loro non se ne sarebbero mai allontanati - da Lutero dopo, dal CVII infine. Risultati ? un deserto spirituale che avanza a grandi passi in tutta Europa, Americhe, Australia, ecc. L 'Africa è si e no cristianizzata, l' Asia, idem.
RispondiEliminaAllora: paga sì o no tornare alla "Chiesa delle origini" ? e giacchè ci siamo, perchè non spegnamo il computer, smettiamo di usare la penna e la carta, e torniamo alle tavolette di legno e cera ed allo stilo che usavano i primi Cristiani ? ed usiamo il greco ed il latino che usavano loro ?
Rosa
Certo che i NC meriterebbero un po' più di una tirata d'orecchie.
RispondiEliminahttp://magianum.wordpress.com
A coloro che apprezzano il ritorno alle radici cristiane, ricordo che queste sono nella Chiesa e soltanto in essa. Rileggano costoro la monumentale Mediator Dei di Pio XII a proposito di insano archeologismo.
RispondiEliminaFacciamo un esempio terra terra: perché la Chiesa interruppe l'uso di ricever il Corpo di Cristo in mano e in piedi? Pericolo di profanazione, furto, necessità di atteggiamento anche esteriore di adorazione. Ora s'è voluti ritornar a situazioni pericolose e le conseguenze le vediamo sotto i nostri occhi: ostie che volano, gente che le calpesta ecc., e non parlo del Preziosissimo Sangue in caso di comuinione sotto le due specie in assenza del piattino, che pure è obbligatorio (ved. Redemptionis Sacramentum)
Dante non so che messe frequenti, io in vita mia non ho mai visto ostie volare nè tanto meno calpestate!
EliminaIo ne ho viste cadere almeno tre... di cui due fatte raccogliere e consumare dalle persone che dovevano riceverle, senza alcuna riparazione, senza raccogliere i frammenti come ho visto fare nell'altro caso con il purificatoio (credo). Ho smesso di ricevere la Comunione sulla mano (sulla quale peraltro anche le ostie lasciano i frammenti) almeno sette anni fa, dopo aver ricevuto un richiamo da un celebrante che pensava me ne andassi via con l'Ostia per profanarla. Quell'episodio mi ha aiutato tanto a riflettere sull'Eucarestia.
EliminaHo anche ricevuto il "lancio dell'Ostia" in una delle megacelebrazioni a San Pietro, ma il lancio non passava per le mie mani.
Una sola persona, diversi episodi e sicuramente anche altri ne hanno da raccontare. L'Eucarestia viene trattata con indifferenza e sbadataggine. A proposito, ho appena fatto ritorno dall'adorazione che nella mia parrocchia fanno il primo giovedì del mese, un'ora cronometrata. Senza incenso, senza paramenti, senza "Tantum ergo", rimpiazzato da "noi canteremo ....". Rimpiango le adorazioni a San Giovanni in Laterano.
http://www.papalepapale.com/strega/?p=1248
RispondiEliminaAggiungerei sul canone di Nicea spesso tanto citato questo posto che ho prima dedicato al sig. Manfredi:
“questa citazione del canone di Nicea non prova nulla, ci ho studiato sopra perchè il mio parroco (Torino, Chiesa del S. Cuore, tanto per non far nomi) la ha citata per anni prima e durante ogni Messa per imporre a tutti il divieto di inginocchiarsi durante la consacrazione, interrompendo spesso proprio l’inizio del canone per sfottere le vecchiette che appunto si ingioncchiavano).
Questo canone parla di quelli che oggi noi chiamiamo gli “oremus”, e sottolinea, come ancor oggi si fa nella forma straordinaria, che nei giorni festivi gli oremus si fanno in piedi, mentre negl altri si facevano ANCHE gl oremus in ginocchio (prassi che si è conservata sino a noi come segno penitenziale nelle preghiere dei fedeli della quaresima nei rito amborsiano, e nella forma straordinaria del rito romano durante la preghiera universale del venerdì santo, con l’invito diaconale al “flectamus genua”.
Non c’è alcun riferimento non soltanto al modo di ricevere la comunione, ma ad altre parti della Messa in generale….
In ogni caso, un canone conciliare contro secoli di prassi ecclesiastica occidentale e di legislazione liturgica in senso contrario non proverebbe nulla”
Aggiungerei pure che l’idea delle mani in forma di trono non è incompatibile con la comunione sulla lingua: il gesto è un gesto orientale di devozione, che di norma si accompagna ad una inclinazione profonda del busto: in quella posizione le mani possono svolgere la funzione del piattino da comunione, ovvero quella di proteggere la particola da una eventuale caduta accidentale mentre il sacerdote la posa sulla lingua del comunicando.
Quanto allo stare in ginocchio, a parte il fatto che già nelle liturgie orientali esiste la prostrazione a terra come segno di adorazione, e che il gettarsi a terra ricorre nelle sacre scritture come atteggiamento corporeo istintivo ogniqualvolta qualcuno riconsoce la divinità di N.S., possiamo benissimo considerare tale postura
1) come un segno di progresso nella comprensione del mistero eucaristico: via via che lo si è compreso sempre meglio, i segni esteriori dell’abbassamento umano davanti a Dio si sono accentuati;
2) come segno di inculturazione in occidente: volenti o nolenti nella nostra cultura l’adorazione vede questo gesto come quello più idoneo a significare l’adorazione. Quali considerazione spingono a annullare come minimo 1.200 anni di inculturazione cstante tutta dello stesso segno?
Inginocchiandosi durante la consacrazione ci si potrebbe raccolgliere in preghiera ,meditare il Sacrificio di Cristo che si rinnova e quindi si potrebbe distogliere lo sguardo dalle kekke sculettanti al soldo dell' 8 per mille che considerano la Santa Messa come una coreografia alla stregua di quell'artista fallito di kiko.
Eliminase meditare il Sacrificio di Cristo che si rinnova ti suscita tanto odio....
Eliminabhe devo dire che i vari kaifa,anna ,pilato,legionari romani ,popolino insultante e le loro bestemmie e sputi sul Calvario tanto simpatici non mi stanno.
Eliminail sacrificio di Cristo dovrebbe insegnarti l'amore non l'odio. se i frutti dell'andare a messa è l'odio forse hai sbagliato qualcosa!
Elimina
RispondiEliminahttp://chisinasconde.blogspot.it/2013/08/una-analisi-che-condivido-in-pieno.html
Anonimo18/ago/2013 13:31:00
".Il Canone 20 del Concilio di Nicea stabilisce che:"Poiché vi sono alcuni che di domenica e nei giorni della Pentecoste si inginocchiano, per una completa uniformità è sembrato bene a questo santo sinodo che le preghiere al Signore si facciano in piedi".
Ti ripeto che questo canone parla di quelli che oggi noi chiamiamo gli “oremus”, tutte quelle formule che cominciano con "Preghiamo..." e sottolinea, come ancor oggi si fa nella forma straordinaria, che nei giorni festivi gli oremus si fanno in piedi, mentre negli altri si facevano anche gli oremus in ginocchio (prassi che si è conservata sino a noi come segno penitenziale nelle preghiere dei fedeli della quaresima nei rito amborsiano, e nella forma straordinaria del rito romano durante la preghiera universale del venerdì santo, con l’invito diaconale al “flectamus genua”.
Non c’è alcun riferimento non soltanto al modo di ricevere la comunione, ma ad altre parti della Messa in generale….
In ogni caso, un canone conciliare (con valore per lo più pastorale)contro secoli di prassi ecclesiastica occidentale e di legislazione liturgica in senso contrario non proverebbe nulla.
Tra l'altro inginocchiarsi è anche un gesto di adorazione, diceva sant'Agostino: "nessuno si accosti alla Comunione se non l’ha prima convenientemente ADORATA."
Neanch'io ho parlato di obbligo di inginocchiarsi, ma sicuramente il CCC e l'OGMR non dicono che inginocchiarsi non è ecclesiale, che è una forma privata ecc...quindi perché tu lo affermi? Se qualche Padre della Chiesa ha affermato il contrario non può essere certamente una direttiva generale.
"Ma cio non sognifica che Gesù soffra di nuovo..."
Gesù è alla destra del Padre ma ha ancora le sue piaghe gloriose. Ma non credo che sia un eresia dire che "Gesù è sulla croce fino alla fine del mondo": lo è in tutti gli innocenti che soffrono, è inchiodato alla croce nei malati gravi. I chiodi che lo tengono ancora legato alla croce sono le ingiustizie che si commettono verso i poveri. Anche per questo l'Eucarestia è sempre attuale.
"dovresti approfondire meglio il signoficato sacrficale dell'Eucarestia e della celebrazione comunitaria."
Sicuramente ho bisogno di approfondire. Anche tu però dovresti approfondire il significato di devozione che non significa devozionismo o sentimentalismo; la celebrazione liturgica e la devozione eucaristica, sebbene distinte, sono state sempre congiunte.
"La devozione all'Eucarestia è la più nobile perché ha per oggetto Dio" (S.Pio X)
Giacomo
http://www.cantualeantonianum.com/2012/01/neocatecumenali-liturgie-magister.html
RispondiEliminaPer chi ha un minimo di conscenza della liturgia tradizionale (anche in questo caso educatrice preziosissima) è chiaro che il tanto decantato canone del consilio di Nicea non si riferisce alla postura da adottare lungo tutti i momenti della Messa, ma si riferisce agli oremus, che da sempre il sacerdote fa in piedi (persino durante la preghiera di consacrazione). Tale canone non ha nessun rilievo per momenti diversi dagli oremus, non ha rilievo per ciò che attiene alla posizione dei fedeli perchè si indirizza ai sacerdoti e infine non può assolutamente giustificare la decsione di non stare in ginocchio durante i momenti dedicati alla adorazione.
"Quia te contemplans totum deficit " dice l'inno eucaristico adoro te devote.
RispondiEliminaTotum deficit: quindi anche le ciarle di certi sfacciatissimi cani che ritengono che l'inginocchiarsi davanti a Nostro Signore possa anche lontanamente sminuire la loro luciferina considerazione di sé.
http://www.mysticreader.eu/Somma%20Teologica/Somma_Teologica1/Parte%20III%5CQuestione%2080.html
RispondiEliminaArticolo 12:
Se sia lecito ricevere il corpo di Cristo senza il sangue
Sembra che non sia lecito ricevere il corpo di Cristo senza il sangue. Infatti:
1. Il Papa Gelasio [Decr. di Graz. 3, 2, 12] dichiara: "Sappiamo che alcuni, ricevuta soltanto la porzione del sacro corpo, si astengono dal calice del sangue consacrato.
Costoro dunque, essendo guidati senza dubbio da chi sa quale superstizione, o ricevano per intero i sacramenti o se ne astengano per intero".
Non è quindi permesso ricevere il corpo di Cristo senza il sangue.
Soluzione delle difficoltà: Il Papa Gelasio in quel testo si riferisce ai sacerdoti i quali, come consacrano tutto il sacramento, così devono anche consumarlo nella sua integrità.
Infatti, come si legge in un Concilio di Toledo [Decr. di Graz. 3, 2, 11], "che sacrificio sarebbe quello a cui non partecipasse nemmeno il sacrificante ?".
Interessante ciò che ha scritto il Guènon nel suo libro" Considerazioni sull'esoterismo cristiano" riguardo al cristianesimo delle origini.
RispondiEliminaPaolo
La Madonna apparsa a kiko il secondo millenio dopo Cristo non è di certo quella che la Valtorta cita nel volume X cap 641 :L'Evangelo come mi è stato rivelato"delle origini.Scrive:Maria, la Madre che è sempre stata in ginocchio durante tutta la cerimonia della consacrazione e della distribuzione della specie del Pane e del Vino ........kikoooo svegliaaaa
RispondiEliminahttp://www.unavox.it/031b.htm
RispondiEliminaInnanzi tutto, sul frontespizio, abbiamo ritrovato il testo, piú volte citato, di Cirillo di Gerusalemme. Per chi non lo sapesse, si tratta di un antico testo che unanimamente si riconosce non attribuibile a San Cirillo, bensí, con tutta probabilità, al vescovo pelagiano Giovanni.
http://www.unavox.it/032b.htm
Concludendo: possiamo dire che Papa Francesco ha fatto alcuni richiami opportuni e, al contempo, ha ribadito col silenzio che della liturgia non gliene importa un fico secco.
RispondiEliminaFedeecultura.it
RispondiElimina"Massoneria e neocatecumenali strane analogie e cocordanze."
caro anonimo, le strane analogie e concordanze, se vuoi trovarle, puoi trovarle in qualsiasi realtà ecclesiale, dai neocatecumenali all'opus dei (non ci credi?! http://www.disinformazione.it/confessioni_gran_maestro.htm). quelli come te avrebbero mandato al rogo San francesco accusandolo di essere un eretico pauperista!! menomale che a guidarci c'è la Chiesa madre e maestra!
EliminaIo ho letto quest! articolo e l'ho segnalato !
EliminaChe dici a fare tutte quelle cose inutili !!!
Certo!certo! meno male che c'e' santa madre Chiesa,anche nella persona di don Giovanni Villa !!
RispondiEliminaper don giovanni villa sono massoni nel'ordine:
Eliminagiovanni XXIII (beato)
paolo VI (venerabile)
giovanni paolo I (servo di Dio)
giovanni paolo II (beato)
benedetto XVI
probabilmente Francesco.
poi nell'ordine:
rinnovamento nello spirito
neocatecumenali
i carismatici
e tutto il CVII
A parlare delle infiltrazioni massoniche ci sono anche altre fonti.
EliminaIntanto i suoi libri hanno fermato
Eliminala beatificazione di Montini.
Poi i santi li fa la chiesa ...
Lo sanno pure le colombe a piazza san Pietro che nella lista di Mino Pecorelli c'erano Leo Suenens e Annibale Bugnini ed altri.
RispondiEliminaDal CVII in poi i papi sono tutti venerabili,servi di Dio e beati.
RispondiEliminaE' inquietante leggere alcune frasi postate, con tanto di tifo da stadio, da alcuni ultras della ( loro) tradizione.
EliminaLa chiesa e la tradizione grazie a Dio non sono rappresentate ultras che nell'esaltazione verso un tizio che si firma Polimar raggiungono una fase inquietante e preoccupante.
Mi chiedo se nell'atteggiamento di questi estremisti ci sia ancora qualcosa di cristiano e di venerazione verso Cristo, la Madonna e i Santi.
Estremisti prestati alla tradizione cattolica si spera per pocoi tempo ancora ....
SPETT. REDAZIONE:
RispondiEliminaMi potete spiegare come mai quando tento di postare mi appare la scritta "il tuo commento sarà visibile solo dopo l'approvazione"? Dovrei pensare che gli insulti bolsi del nuovo o le spatafiate di fantareligione sulla chiesa delle origini siano state approvate da voi?
Grazie.
Lasciamo perder la Valtorta. Buona donna, senz'altro, ma assai discussa in campo teologico. Le sue "rivelazioni" private non servono a niente, Il Vangelo non parla mai della presenza di Maria all'Ultima Cena.
RispondiEliminaGesu' e morto e risorto ,il tutto è riferito alle prime celebrazioni eucaristiche ,nel caso ora di Pietro.Ciao
EliminaChe servono o no è un tuo problema,comunque per tua conoscenza sappi che
EliminaSS. Papa Pio XII
Il 26 febbraio 1948 il Papa Pio XII, che aveva ricevuto il manoscritto di Maria Valtorta dalle mani del suo confessore, il Padre Agostino Bea (futuro Cardinale), accorda un'udienza speciale al Padre Migliorini, confessore di Maria Valtorta, al suo confratello Padre Berti (professore di teologia dogmatica) e al loro superiore, il Padre Andrea M. Cecchin, o.s.m. (Servi di Maria).
Il suo giudizio era favorevole. Così consigliò di pubblicare l'opera senza togliere nulla, neppure le dichiarazioni esplicite di riportare delle "visioni" e dei "dettati"; ma nello stesso tempo non approvò il testo di una presentazione che parlava di fenomeno soprannaturale. Secondo il consiglio del Papa, ogni interpretazione doveva essere lasciata al lettore: "Pubblicate l'opera così com'è. Non vi è motivo di esprimere un'opinione quanto alla sua origine, che sia straordinaria o no. Chi legge capirà."
Fonti: Quanto detto è stato confermato, anche sotto giuramento, da testimoni oculari. Queste testimonianze dell'imprimatur papale sono conservate dai Servi di Maria nella Basilica di Santa Annunziata a Firenze dove è sepolta Maria Valtorta.
Dante non so che messe frequenti, io in vita mia non ho mai visto ostie volare nè tanto meno calpestate!
RispondiElimina---------------------
Ho risposto parecchie ore fa, ma non vedo il commento: fatti e luoghi.
La liturgia in sè è un dono grande ma quando questa diviene esasperata, eccessivamente esteriore, rischia di mettere in secondo piano il mistero di Cristo e divenire non più liturgia=servizio al popolo ma servizio all' apparire.
RispondiEliminaInfatti dice bene, iniziamo a togliere, pretesse, gente dietro all'altare, comunione in mano, chitarre e bonghi e quanto oggi è di orpello alla Liturgia e vedrà che torneremmo all'essenziale!!! Ha mai partecipato ad una Messa Tridentina letta? Ecco glielo consiglio perché vedrà che quella celebrazione è quanto di più essenziale possa esserci in Liturgia.
EliminaMa la liturgia non è la preghiera che sale come incenso a Dio, l'elevazione delle mani del sacrificio vespertino? Non è un offrire a Dio? Non è un Sacrificio per Dio? Se solo è un servizio per l'uomo, per il popolo allora, sfarzosa o no che sia, è inutile spettacolo autocelebrativo di una umanità che non rivolge più il proprio cuore e lo sguardo a quell'unico Sacrificio al Padre che Cristo ha fatto di Sé stesso, umanità che quindi ha rigettato in pieno l'opera salvifica di Cristo. Davide
EliminaPremesso che occorre essere tradizionalisti quanto a dottrina ma quanto a prassi aperti ai cambiamenti che la Chiesa approva, il mio pensiero sul CN è il seguente. Il carisma iniziale lo ritengo autentico ma, come spesso accade in molte belle realtà, l'uomo peccatore non può certo perfezionare il dono di Dio ma solo deturparlo. Nulla di strano, se però si sta nella Chiesa nell'obbedienze e nell'amore. Le dispute e perfino le eresie iniziarono nella Chiesa poco tempo dopo la Pentecoste! Tanto è vero che si ebbe subito bisogno di un Concilio, come testimoniano gli Atti degli Apostoli. E' indubbio che il Cammino N oltre a frutti di conversione, abbia comportato numerose storture e fanatismi. Sono andati avanti da soli. Ma quando hanno richiesto l'approvazione della Chiesa sono sorti i primi problemi. La Chiesa ha corretto sia gli statuti che le catechesi di kiko e ha dato disposizioni liturgiche ben precise. Quello che ha riconosciuto valido la Chiesa è valido. Senza se e senza ma, altrimenti siamo noi a non essere ubbidienti. Il problema è un altro: i neocatecumeni ubbidiranno? E non mi riferisco solo ad un'ubbidienza formale, per essere approvati. Ma ubbidiranno anche quando sono tra loro? Ubbidiranno di cuore? Senza mormorare e pensare che la Chiesa sbaglia? Se ubbidiranno, cioè se seguiranno illoro vero carisma, che la Chiesa ha limitato e precisato, potranno fare grandi cose a gloria di Dio, se non ubbidiranno scompariranno nel giro di qualche anno.
RispondiEliminaCari amici andatevi a leggere l'ultimo discorso di Papa Francesco all'udienza concessa al Cammino Neocatecumenale. Fatemi sapere ;)
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