Gli articoli di MiL sul Parroco di Modena che celebra la Santa Messa "ad Crucem" sull’antico altare (QUI) e su Papa Francesco che ha celebrato il 12 gennaio scorso nella Cappella Sistina “Conversi ad Dominum… come Papa Francesco (QUI) hanno avuto un riscontro indiretto sull’ultimo numero di questa settimana, (n.ro 6/2013 di Famiglia Cristiana avendo una Lettrice ( la Signora Franca) indirizzato a quel Settimanale un quesito al quale ha "risposto" don Silvano Sirboni.
La "risposta" di don Sirboni è alquanto diversa dallo spirito liturgico autenticamente cattolico riassunto, in poche frasi, da un suo stesso confratello nel sacerdozio che, intervenendo in uno dei post citati, ha scritto:
" (nella parte centrale della S.Messa,Offertorio e Consacrazione, in cui Celebrante e Fedeli sono “orientati” nella medesima posizione di preghiera verso la Croce) … le parole dell'Istituzione non sono dette al popolo ma a Dio, al quale è rivolta tutta la Preghiera Eucaristica. La recita delle parole dell'Istituzione non è altro che il Memoriale che si fa al Padre dell'Istituzione dell'Eucaristia da parte del Figlio, Memoriale che è espressione della fede della Chiesa che in quel momento, ricordando al Padre ciò che ha compiuto mediante il Figlio nell'Ultima Cena, professa la richiesta che quello che il Figlio fece si rinnovi per opera dello Spirito.
" (nella parte centrale della S.Messa,Offertorio e Consacrazione, in cui Celebrante e Fedeli sono “orientati” nella medesima posizione di preghiera verso la Croce) … le parole dell'Istituzione non sono dette al popolo ma a Dio, al quale è rivolta tutta la Preghiera Eucaristica. La recita delle parole dell'Istituzione non è altro che il Memoriale che si fa al Padre dell'Istituzione dell'Eucaristia da parte del Figlio, Memoriale che è espressione della fede della Chiesa che in quel momento, ricordando al Padre ciò che ha compiuto mediante il Figlio nell'Ultima Cena, professa la richiesta che quello che il Figlio fece si rinnovi per opera dello Spirito.
Questo è proprio uno dei punti dove molti presbiteri evidenziano la loro ignoranza, al punto che alcuni spezzano realmente l'ostia per presentarla visivamente ai fedeli spezzata, dicendo: Prendete e mangiate. Non è dunque rievocazione ma memoriale rivolto al Padre affinche' rinnovi l'Eucaristia celebrata dal Figlio nell'ultima cena”.
Joseph Ratzinger/Benedetto XVI, devoto sostenitore della celebrazione "ad Crucem ", aveva sottolineato : " Il sacerdote rivolto al popolo dà alla comunità l'aspetto di un tutto chiuso in se stesso.
Essa non è più -nella sua forma - aperta in avanti e verso l'alto, ma si chiude in se stessa.
L'atto con cui ci si rivolgeva tutti verso oriente non era "celebrazione verso la parete", non significava che il sacerdote "volgeva le spalle al popolo": egli non era poi considerato così importante ... si tratta piuttosto di uno stesso orientamento del sacerdote e del popolo, che sapevano di camminare insieme verso il Signore. ... ( sottolineatura nostra N.d.R.)
Essi non si chiudono in un cerchio, non si guardano reciprocamente, ma come popolo di Dio in cammino, sono in partenza verso l'oriente, verso Cristo che avanza e ci viene incontro" ( sottolineatura nostra N.d.R.). Joseph Ratzinger - Benedetto XVI (Davanti al protagonista - Alle radici della liturgia. Cantagalli Edizioni).
N.B.
Al di là delle solite e note disquisizioni (trite e ritrite, per nulla sostanziali, ma al contrario fumose e insonsistenti) in cui si perde don Sirboni, una cosa (che noi, codici alla mano, avevamo già per altro sempre sostenuto ) è però ormai riconosciuta, chiara ed ammessa anche da Famiglia Cristiana (non certamente vicino ai tradizionalisti): togliere l'altare al popolo, per utilizzare gli altari al muro E' LECITO!!!! Ciò basti a quei sacerdoti che vorrebbero farlo.
Joseph Ratzinger/Benedetto XVI, devoto sostenitore della celebrazione "ad Crucem ", aveva sottolineato : " Il sacerdote rivolto al popolo dà alla comunità l'aspetto di un tutto chiuso in se stesso.
Essa non è più -nella sua forma - aperta in avanti e verso l'alto, ma si chiude in se stessa.
L'atto con cui ci si rivolgeva tutti verso oriente non era "celebrazione verso la parete", non significava che il sacerdote "volgeva le spalle al popolo": egli non era poi considerato così importante ... si tratta piuttosto di uno stesso orientamento del sacerdote e del popolo, che sapevano di camminare insieme verso il Signore. ... ( sottolineatura nostra N.d.R.)
Essi non si chiudono in un cerchio, non si guardano reciprocamente, ma come popolo di Dio in cammino, sono in partenza verso l'oriente, verso Cristo che avanza e ci viene incontro" ( sottolineatura nostra N.d.R.). Joseph Ratzinger - Benedetto XVI (Davanti al protagonista - Alle radici della liturgia. Cantagalli Edizioni).
N.B.
Al di là delle solite e note disquisizioni (trite e ritrite, per nulla sostanziali, ma al contrario fumose e insonsistenti) in cui si perde don Sirboni, una cosa (che noi, codici alla mano, avevamo già per altro sempre sostenuto ) è però ormai riconosciuta, chiara ed ammessa anche da Famiglia Cristiana (non certamente vicino ai tradizionalisti): togliere l'altare al popolo, per utilizzare gli altari al muro E' LECITO!!!! Ciò basti a quei sacerdoti che vorrebbero farlo.
Immaginiamo quanto sia stato faticoso per don Sirboni dover scrivere le prime quattro parole della sua risposta.
A.C.
A.C.
***
"Nella chiesa parrocchiale di una mia parente il parroco ha tolto l’altare rivolto al popolo e ora celebra la Messa sul vecchio altare con le spalle verso i fedeli. E’ lecito?"Franca:
Risponde (don) Silvano Sirboni:
"E’ senz’altro lecito, sebbene ciò che è lecito non sempre sia opportuno, ne’ costituisca sempre la scelta migliore.Per una corretta e rispettosa valutazione di tale decisione bisognerebbe conoscere le ragioni.Potrebbe essere che l’altare provvisorio rivolto al popolo non fosse dignitoso.In tal caso il ritorno al vecchio altare sarebbe temporaneo, in attesa di una migliore soluzione definitiva.
Purtroppo , potrebbe anche essere una scelta fatta come segno di rifiuto della riforma conciliare. [Ma che c'entra??? La domanda della Signora Franca si riferiva alle "normali" celebrazioni ovviamente nella "forma ordinaria"!!! Secondo don Sirboni la celebrazione con il Messale di Paolo VI " ad Crucem" nello "stesso orientamento del sacerdote e del popolo, che sapevano di camminare insieme verso il Signore" potrebbe costituire un "segno di rifiuto della riforma - post - conciliare"???!!! Al solito don Sirboni dimentica di mettere particella post quando si riferisce alla riforma liturgica concepita e realizzata nel post-Concilio dal Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia attivo fino al 1970... N.d.R.]Se così fosse, tale decisione, per quanto lecita, diventerebbe biasimevole.
Infatti la riforma liturgica , ripristinando l’antica e originaria tradizione dell’altare rivolto al popolo, non solo ha inteso evocare più chiaramente le cena pasquale di Gesù con i suoi discepoli attorno alla stessa mensa, ma anche evidenziare il ruolo della presidenza. [ovviamente si dimentica, il buon reverendo, che la Messa non è SOLO il memoriale dell'Istituzione del sacerdozio ministeriale durante l'Ultima Cena, ma ANCHE il memoriale dell'opera salvifica di Gesù Cristo sulla Croce, che si è offerto in sacrificio per noi; n.d.r. Roberto]Questa, infatti, mira a instaurare un autentico rapporto con il Signore attraverso la figura del sacerdote, chiamato a dare un volto umano e a esprimere gli stessi sentimenti del vero presidente che è Cristo."
Chiaro che la signora Franca, tanto preoccupata perché in una chiesa che non è neanche la sua ma quella di una cugina di secondo grado hanno tolto l'altare al popolo, non esiste e Sirboni, come Marzullo, si è fatto una domanda e si è dato una risposta da solo. Il preoccupato è lui, hai visto mai che il vezzo si diffonda e gli altari al popolo ritornino nel nulla da cui sono venuti? Notare, nella risposta, tutto il campionario classico degli argomenti senza fondamento dei neoliturgisti: l'altarino è una riforma conciliare (ma dove mai il Concilio ha parlato di sostituzione degli altari?), e quindi metterlo in discussione è reato di Leso Concilio. Poi parla della Cena pasquale di Gesù e dei discepoli come se lui fosse stato tra gli invitati e potesse insegnare agli ignoranti che per duemila anni hanno fatto diversamente come rimettere le cose a posto. Dove li veda comunque i discepoli intorno alla mensa nelle chiese dove il "presidente" sta nel presbiterio e i "presieduti" a qualche decina di metri nella navata, lo sa solo lui. Parole fumose e supercazzole assortite per non dire nulla.
RispondiEliminaIo non voglio gettare la croce addosso a tanti bravi sacerdoti che celebrano devotamente in Novus Ordo e verso il popolo. Ma certamente tale posizione è ben misera. Il sacerdote non "sale" all' altare, ma "si insedia" - e come diceva Guareschi, a fare il presidente son buoni tutti. E poi la distrazione, la superficialità del comportamento: la gente guarda il prete, i tic, i modi bruschi o simpatici . . . il prete guarda la gente, la conta, la riprende, la lusinga, .. .
RispondiEliminaLa pensiamo allo stesso modo e sottoscrivo in pieno quanto dice. Una celebrazione dignitosa ad Deum toglierebbe molti attriti tra i vari tradizionalisti e progressisti se così vogliamo chiamarli. Anche se, mi permetta, la soluzione ideale per risolvere credo definitivamente la situazione liturgica sarebbe l'uso del Messale del 1965 tradotto in italiano e da recitare a voce alta AD DEUM. Tra l'altro quel Messale era, lui sì, il prodotto della Sacrosanctum Concilium e quindi del Concilio Vaticano II....
EliminaQuesto beota sa che anticamente si celebrava ANCHE di spalle?O quando il professore lo spiegava era in bagno?
RispondiEliminaMi viene da ridere...quando...sento parlare e scrivere......Cena pasquale???? Ma poveretti...se non ci fosse la morte e la passione di Cristo... comunque....e' scandaloso...avere due Altari nel presbiterio!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaC'era una volta un re, diranno i miei piccoli lettori. No, ragazzi, vi siete sbagliati! C'era una volta un pezzo di legno...si chiama pinocchio. Dio mio, quanti pinocchio scrivono su internet discettando su tutto e su tutti. ''...ma il vostro parlare sia si si, no no. Il di più viene dal maligno''. Auguri cari dottori della chiesa e qualcuno dell'inferno.
RispondiEliminaOltre a Pinocchio non poteva mancare il grillo parlante.
RispondiEliminaE infatti pinocchio ha eliminato fisicamente il grillo parlante ma del quale rimane lo spirito a rimproverare pinocchio richiamando la sua coscienza caro il mio dottore della chiesa.
RispondiEliminaBravo: torna nel mondo delle favole dove ti trovi così a tuo agio e lasciaci in pace.
RispondiEliminaCaro dottore dell'inferno, a te lascio l'ignoranza crassa, supina e affettata e ai ''tarentini i loro dei arrabbiati''.
RispondiEliminaMa argomenta, proponici un discorso di senso compiuto sul tema in oggetto, e magari è pure possibile che ti diamo ragione, il che non accadrà mai se ti limiti a lanciare invettive, anatemi e meditazioni collodiane.
EliminaChe bella lezione di teologia sarebbe tornare a celebrare Messa rivolti ad Deum con il Messale di Paolo VI e togliere i doppi altari nei presbiteri!
RispondiEliminaBella l'omelia del Papa oggi a Santa Marta : http://www.youtube.com/watch?v=AltrZEg1DTg&feature=youtu.be
RispondiEliminaPer favore...
EliminaNella mia parrocchia in diocesi di alghero-bosa si celebra solo all'altare maggiore.
RispondiEliminaBella omelia.....hirundo una ver non facit, i problemi della CC sono tutti lì e non si risponde, si glissa sugli 'ordini' dell'Onu e del Nom, mamma mia che silenzio....tra l'altro p.zza S. Pietro non è più straordinariamente ricolma di fedeli, all'Angelus erano meno di quanti mediamente faceva l'orrido predecessore, ma forse per S. Valentino...
RispondiEliminaConsoliamoci Bertone e Gaswein i due tedofori del fallimento scriveranno le loro memorie immagino ci diranno dove passava le giornate. Mentre loro si pavoneggiavano in cerca di applausi mondani papa Benedetto veniva lasciato solo col lestofante Paolo Gabriele.Che bella corte!
RispondiEliminaGabriele era solo l'utile idiota, chi maneggiava i fili, il grande burattinaio, è ancora lì, indefettibile, indistruttibile ed invincibile.....almeno fino a quando Qualcuno lo chiamerà a rapporto...
RispondiEliminaForte la bigotta dei miei stivali che si rivolge a Famiglia Cristiana per sapere se "è lecito"... chissà se assistendo alle
RispondiEliminaschitarrate e alle buffonate varie che affliggono le celebrazioni oggigiorno ha mai disturbato il Sirboni con le sue
patetiche missive la signora Franca parente della parente.
Merito al Sirboni stavolta per aver servito (certo... come ha potuto) la verità a questa beghina tipo.
Polimar
Forte !
EliminaReverendi e carissimi tutti, oggi nell'infausta ricorrenza dell'undici ''settembre'', uniamo le forze con una bella messa cantata in onore dell'Immacolata. Intanto sottopongo alla vostra meditazione un pensiero di san Giuseppe Moscati: ''Ama la Verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la Verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la Verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio". In unione di preghiere. Alla sant'Agostino: buon combattimento. Don Giuseppe P.
Eliminamai leggere Famiglia cristiana
RispondiElimina"l'antica ed originaria tradizione dell'altare rivolto al popolo"?????
RispondiEliminaDon Sirboni è don Sirboni...
RispondiEliminaPOLIMAR, perché devi esser sempre così acido? Infici in tal modo le tue affermazioni anche quando potrebbero esser apprezzabili.
RispondiEliminaTi scagli contro la "beghina tipo" "la bigotta dei miei stivali", intuendone - e su qual base? - intenzioni polemiche. La situazione nella Chiesa è di tale confusione che il semplice fedele non sa più dove sia il vero o il falso, il lecito e l'illecito. Un fedele abituato sin da piccolo a veder il celebrante all'altare più o meno posticcio, si pone domande, desidera una risposta. Perché sminuire o disprezzare una volontà di chiarezza? E Sirboni, sia pure di malavoglia, ha dovuto risponder quel che la Chiesa vuole. Ogni tanto un minimo di fiducia va pur accordata, specie se non si conosce chi pone quesiti. Non si deve sempre veder malizia negli altri.
Una mia antica collega, quando la invitai a venir qualche volta alla Messa VO, rimase perplessa al veder il sacerdote solo all'altare, celebrare in buona parte sotto voce. Dopo 40 anni di NO non è facile tornare alla propria fanciullezza e giovinezza. E' tornata altre volte, ma sporadicamwente. Ma ci sono giovani che per la prima volta scoprono il tesoro del VO, e ne restano incantati.
Parole sprecate Pastorelli : quel tizio non è neppure in grado mentalmente di comprendere quello che hai scritto è solo programmato per insultare !
EliminaSirboni è intellettualmente disonesto! come tutti i suoi simili della teppa bolognese.
RispondiEliminaQuand je prends le train ou l'avion, il ne me viendrait pas à l'idée de reprocher au conducteur ou au pilote de me tourner le dos… Nous allons tous dans la même direction… Ils pilotent la machine…
RispondiEliminaC'est exactement la même chose à l'église.
Quand j'entre dans une église, quand je vais à la Messe, c'est pour m'adresser à Dieu, symboliquement identifié avec l'Orient. Le prêtre qui célèbre la Messe est là pour nous conduire vers Lui, à la tête de la communauté présente.
Il me tourne le dos ? Et alors ? Où est le problème ?
Io trovo molto belle le celebrazioni del Rinnovamento nello Spirito Santo, hanno dei bellissimi canti!
RispondiEliminaAnche i balli a braccetto non sono male !
EliminaTu perplesso gli dici : ma si puo` ballare davanti all' altare ? Loro ti rispondono : anche Davide lo faceva !
Il problema è che si vuole trasformare il Sacrificio (l'altare è il Golgota, non per nulla ci sono i gradini) in semplice memoriale-convito socializzante.
RispondiEliminaNel mantovano si fa di peggio: si tolgono gli altari mobili (che a volte sono pure di buon gusto e buona fattura) per sostituirli con mense quadrate di marmo e contestualmente a cio si spogliano gli altari laterali da tovaglie e candelabri (ricoprendoli spesso di una orrenda moquette rossa che sa di casinò e non di chiesa) e poi pure l'altare maggiore. Che squallore!!
RispondiEliminaRiporto la critica di un eminente critico d'arte e commentatore religioso relativamente a monte chiese mantovane: " Sono molto più vive ed accoglienti quelle chiese che i moderni liturgisti chiamano museificate che quelle, a loro dire vive, in stile conciliare (orridamente interpretato)"