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mercoledì 25 settembre 2013

Frati F.I.: risultati non trasparenti al questionario: nostra analisi delle risposte al questionario pre-commissariamento

Pubblicati sul sito dei Frati Francescani dell'Immacolata, i dati statistici raccolti con il questionario ideato dal Visitatore Apostolico mons. Todisco e dalle cui risposte sarebbe emersa la necessità di commissariare l'Ordine. 

NOSTRA LETTURA E ANALISI DEI DATI

Questi dati non sono esaustivi e nessun tecnico del settore o  studioso di statistica li definirebbe  esaurienti e nemmeno indicativi. 

Innanzi tutto non è stato riportato quanti sono stati i frati professi votanti, ma soprattutto quanti non hanno votato. 


In secondo luogo: PERCHE' SONO STATI SCELTI SOLO I FRATI PROFESSI? 
Se si considera che indicativamente ogni anno 40 giovani fanno domanda di ammissione all'Ordine dei F.F.I., e pur ammettendo che nei primi due anni di formazione 10 ragazzi (al massimo) abbandonino, rimangono comunque 30 giovani (tra postulanti, novizi e frati con voti non perpetui) per ciascun anno di corso 3°, 4°  5° e 6°. Scegliendo solo i frati professi sono stati esclusi dal questionario almeno 120 votanti: una buona fetta dei Frati F.I.

In terzo luogo: le domande sono state e formulate un po' cattive e le risposte proposte sono state direzionate

In quarto luogo: c'è una irregolarità grave nella pubblicazione dei risultati. 
E' stato unificato (con malizia?) il risultato delle risposte "capitolo straordinario generale" e "commissariamento", proposti come soluzioni ritenute utili per risolvere gli eventuali problemi gravi o gravissimi (pag. 10 del questionario). Cioè sono stati forniti in un unica percentuale i voti espressi in favore di un Capitolo Straordinario con quelli in favore per il Commissariamento (soluzioni ben diverse con implicazioni e significati altrettanto ben diverse!).

Le quattro domande di sintesi contenuto nel questionario (sullo stile di governo di p. Manelli, sulla liturgia, sulla formazione dei seminaristi e sul rapporto con le suore) prevedevano infatti 4 risposte: 
a) tutto va sostanzialmente bene
b) esistono problemi risolvibili dal capitolo generale ordinario
c) esistono problemi gravi risolvibili con un capitolo generale straordinario
d) esistono problemi gravissimi che richiedono il commissariamento dell'istituto. 

Come mai i risultati di c+d) sono stati sommati e pubblicati in unica voce? (le due risposte c) e d) presentano due soluzioni talmente eterogenee da non potersi riunire in un'unica
percentuale. La scelta del Capitolo Straordinario implicava l'ammissione di problemi gravi ma la volontà dei frati a scegliere una soluzione "interna") .
Non solo la disciplina della statistica, ma anche la trasparenza e la correttezza, avrebbe imposto quindi la pubblicazione "singola" per ogni risposta scelta. 
Si sarebbe dovuto quindi pubblicare la percentuale dei frati che avevano scelto la d) il commissariamento distinta da quella dei frati che avevano scelto la meno drastica soluzione c) del Capitolo Generale Straordinario.  

In quinto luogo, conseguentemente al quarto, i dati presentati non sono trasparenti e potrebbero evidenziare la artificiosa manipolazione dei voti raccolti dal questionario per "giustificare" la scelta del Commissariamento. 
Pur considerando la errata valenza del dato in percentuale riferito alla voce unica c+d) "capitolo straordinario+commissariamento, emerge comunque che la maggioranza dei frati votanti non riteneva necessario né il Capitolo Straordinario né tanto meno il Commissariamento. 
Da cosa si deduce questo dato? 
Lo diciamo subito facendo un rilievo puramente tecnico.
Si rileva che la somma numerica dei votanti che avevano dato voto "a) sostanzialmente bene" e voto "b) problemi risolvibili con capitolo generale ordinario è oltre il 50% dei frati e supera in termini assoluti il numero dei frati che aveva votato per c+d) (Capitolo straordinario + commissariamento), pur volendo ammettere che tutti i frati compresi nell'unica  percentuale c+d) avessero optato per il Commissariamento. Cosa che però pare assai improbabile (come pare confermare il fatto di aver unito i risultati c e d)

Esempio:
con riferimento ai dati percentuali riferiti alle risposte alla prima domanda, prendiamo come ipotesi che i frati professi "intervistati" siano stati 100. 
39 di questi avevano risposto "tutto va sostanzialmente bene" (39% di 100 frati);
61 invece aveva dichiarato che "esistono dei problemi". (61% di 100 frati) 
Di questi 61 "insoddisfatti" che riconoscono ci siano problemi, 15.86 frati avevano detto che i problemi si sarebbero risolti con un Capitolo generale ordinario (26% dei 61 frati "insoddisfatti"); mentre 45,14 sarebbero stati propensi per un Capitolo Straordinario+Commissariamento (74% dei 61 frati "insoddisfatti", ma solo il 45,14 % del totale).
Ebbene: sommando i 39 frati "soddisfatti" e i 15,86 "capitolari ordinari" si arriva a 54,86 frati: più dei 45,14 che avevano scelto per Capitolo Straordinario+Commisariamento.
(più del 50% quindi dei frati votanti non avrebbe voluto il commissariamento imposto. E manca, si ripete, il dato percentuale riferito a quanti frati aveva scelto il commissariamento).
Lo stesso calcolo, se fatto per le altre domande riporta risultati simili: 

-50,72 sono stati i frati  che non volevano il commissariemento, in riferimento alla seconda domanda (36 soddisfatti, 14,72 Capitolo ordinario  e 49,28 (capitolo straordinario/commissariamento)
- 62,04 sono stati i frati che non volevano il commissariemento, in riferimento alla terza domanda (48 soddisfatti, 14,04 favorevoli al capitolo ordinario e 37,96 per il capitolo straordinario/commissariamento).
- 62,04 sono stati i frati che non volevano il commissariemento, in riferimento alla quarta domanda (47 soddisfatti, 7,95 favorevoli al il Capitolo ordinario e 45,05 per il Capitolo Straordinario / Commissariamento).
Questo significa che pur ammettendo la presenza di problemi, e non negando oltre l'evidenza e l'esperienza, che vi era un diffuso senso di disagio tra un 30% di frati, la maggioranza era contraria o non ritenteva necessaria l'estrema soluzione del Commissariamento. Provvedimento, che proprio alla luce di questi dati, appare oltre modo iniquia e non giustificabile sulla base delle preferenze espresse dai Frati. Non si può dire quindi che siano stato proprio i frati a volere il commissariamento!!

In sesto luogo: si ammette, il senso di disagio, soprattutto in riferimento alla quarta domanda: il rapporto con le Suore. Non sappiamo in che termini e con quale intensità, ma non possiamo fare finta di niente e negare fino al ridicolo che problemi ci fossero, come ci aveva purtroppo riferito un frate F.I. attendibile, in tempi non ancora sospetti. 

Cioè detto: la S. Sede - legittimamente - ma, come visto,  non anche opportunamente e con giustizia - ha scelto di ignorare i dati obiettivi (la maggioranza dei frati non vedeva necessario soluzioni drastiche) ma ha preferito optare NON solo per un Capitolo Generale Straordinario, ma addirittura per un commissariamento (non giustificato, come detto, dalle risposte al questionario!)

La nota poi non chiarisce i punti messi in evidenza nella lettera del 29 maggio (visitatore che non visita, rifiuto di richiesta di colloqui, etc.).




Stessa analisi dei dati e stesse conclusioni contro il tentativo di "legittimare" il commissariamento sulla base di questi dati non trasparenti e non esaurienti, si vede qui sul sito Libertà e persona.

Roberto


*
ECCO I DATI PUBBLICATI 



Nel corso dell'udienza di S.E. Mons. José Rodriguez Carballo, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le società di Vita Apostolica, al Commissario Apostolico e al Segretario Generale dei Frati Francescani dell'Immacolata, il 19 settembre 2013, è stata tra l'altro autorizzata la pubblicazione dei dati statistici del risultato del Questionario sottoposto da mons. Vito Angelo Todisco, Visitatore Apostolico, a tutti i frati di voti perpetui dell'Istituto religioso.


Esso si esprime, rispetto alle quattro domande a scelta multipla, suggerite dall'allora Procuratore Generale FI, nei termini seguenti:

(IN ROSSO NOSTRE AGGIUNTE che precisano la lettura dei dati)


1. LO STILE DI GOVERNO DEL SUPERIORE GENERALE:


Tutto va sostanzialmente bene:    39% (del totale)


Esistono problemi:                           61%

                 risolvibili dal Capitolo Generale Ordinario:                                                    26%  
                                              (15,86% del totale) 

                 risolvibili da un Capitolo Generale Straordinario/Commissariamento:      74%
                                              (45,14% del totale)

 

2. LE DECISIONI DEL SUPERIORE GENERALE IN MATERIA LITURGICA:

 
Tutto va sostanzialmente bene:    36% (del totale)


Esistono problemi:                           64% (di cui)

                 risolvibili dal Capitolo Generale Ordinario:                                                    23%
                                                  (14,72 % del totale)

                 risolvibili da un Capitolo Generale Straordinario/Commissariamento:      77%
                                                  (49,28 % del totale)

 

3. LE DECISIONI DEL SUPERIORE GENERALE IN RIFERIMENTO ALLA FORMAZIONE DEI GIOVANI RELIGIOSI E DEI CANDIDATI AL SACERDOZIO:

 

Tutto va sostanzialmente bene:    48% (del totale)


Esistono problemi:                           52% (di cui)

                 risolvibili dal Capitolo Generale Ordinario:                                                    27%
                                                       (14,04 % del totale)

                 risolvibili da un Capitolo Generale Straordinario/Commissariamento:      73%
                                                       (37,96 del totale)

 
4. I RAPPORTI DEL SUPERIORE GENERALE CON LA CONGREGAZIONE DELLE SUORE FRANCESCANE DELL'IMMACOLATA:
Tutto va sostanzialmente bene:    47% (del totale)


Esistono problemi:                          53%  (di cui)

                 risolvibili dal Capitolo Generale Ordinario:                                                    15%
                                                         (7,95 % del totale)

                 risolvibili da un Capitolo Generale Straordinario/Commissariamento:      85%    
                                                         (45,05 % del totale)          

  
Quanto alle mere osservazioni sulla conduzione della visita apostolica, formulate in data 29 maggio 2013, si rileva la vacuità quanto alle motivazioni, la tempistica della richiesta messa in atto solo dopo tre mesi dallo spoglio e quindi in opposizione alle decisioni già prese dal Dicastero, riunito in congresso, in merito alla vicenda dei Frati Francescani dell'Immacolata.

La firma unanime dei membri del Consiglio e del Procuratore Generale allora in carica non confligge con il giudizio critico di chiunque degli stessi maturato a posteriori in scienza e coscienza contro la velleità di impugnare la Visita Apostolica stessa.

29 commenti:

  1. Non ho mai creduto alle libere elezioni nelle monarchie assolute così come lo è la Chiesa Cattolica.
    mi ricorda tanto l'elezione di Putin a maggiornaza bulgara!

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  2. Quindi le statistiche danno ragionen al commissariamento... Semplice no?

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    1. E' esattamente il contrario. Tutte le percentuali nelle quali si chiede che i problemi siano risolti tramite commissariamento sono nettamente inferiori al 50%, quindi le statistiche NON danno ragione al commissariamento.

      Viceversa il metodo di attribuire a una sola delle sottoopzioni una percentuale totale del 100%, in modo da fare apparire la percentuale chi ha scelto il commisariamento artificialmente più alta del reale, è ridicolmente antiscientifico prima ancora che puerile e truffaldino. I fatti sono questi: la meschinità al potere.

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  3. Se vi interessa: http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/09/in-verita-in-verita-vi-dico-la-verita-sul-commissariamento-dei-francescani-dellimmacolata/

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  4. Prima o poi finirà questa iattura....ora dobbiamo solo resistere, nel silenzio della preghiera....

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  5. E così, con la postilla finale, il geniale p. Bruno assolve se stesso. Merita il cardinalato.

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  6. La verità? Anche loro serviranno "li dei falsi e bugiardi,,,"

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  7. Nuovo prefetto per la congregazione dei sacramenti e la scara liturgia sara' mons. Pietro Marini con buona pace di tutti i tradizionalisti risolveremo il problema della messa e se uno non si sentira' partecipe potra' entrare fra i Lefevriani...

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    1. Che tristezza....nemmeno la Bolla Quo Primum Tempore e l'indulto perpetuo che essa sancisce in merito alla Liturgia ferma questi qua...sono senza parole!!!

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  8. Ovviamente mi sembra ovvio che ha pesato di più il fatto che dal questionario è uscito che "c'erano problemi" e non le proposte dei frati interpellati.
    Che poi la lettura dei dati di una statistica (cioè la sua ermeneutica!) possa cambiare radicalmente una statistica è ovvio.

    Ma la decisione della lettura sta allo statista, non a chi compila il questionario.

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    Risposte
    1. Ovviamente mi sembra ovvio che nel suo discorso c'è troppa ovvietà. E infatti è ovviamente tutto sbagliato.

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  9. Scusate l'OT (ma solo in parte): noto che sul blog si parla pochissimo del pellegrinaggio a Roma di fine ottobre.
    Credo invece che in un momento come questo (mettiamoci dentro anche il commissariamento e tutto il resto), sarebbe molto importante promuovere una partecipazione al pellegrinaggio la più ampia possibile.
    Mettendo da parte le perplessità e i distinguo, che pure sono legittimi, in particolare sul ruolo dei 'Coordinamenti', ritengo che sia necessario che questa volta a San Pietro si presenti una massa di persone, quantitativamente e qualitativamente qualificata, con molti giovani e molti sacerdoti, con molti religiosi, e con tante famiglie, in modo che l'idea probabilmente falsata che il S. padre ha dei 'tradizionalisti' possa uscirne ridimensionata. Credo che qul giorno si possa giuocare un momento importante di quello che avverrà in futuro alla Messa VO e al Summorum Pontificum...

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  10. I frati di Padre Manelli non possono più difendersi. Padre Bruno e i suoi alleati hanno in mano i media FI. immacolata.com, mediatrice.net, facebook

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  11. Concordo sul fatto che sarebbe stato più trasparente, e statisticamente corretto, scorporare le voci capitolo straordinario / commissariamento.

    Ma ... Perdona, caro Roberto, la domanda che sto per porti: il 64% dei frati ritiene che esistano problemi nelle decisioni del superiore generale in materia liturgica. 64% vuol dire quasi 2 frati su 3. Ma se tu fossi il capo di un'azienda e 2 impiegati su 3 avessero da lamentarsi per le tue azioni in una sfera importante (com'è la liturgia), tu saresti sollevato?

    Ma vi ricordate quando gridavate al complotto, dicendo che per SOLO 5 dissidenti era stato attuato il commissariamento? Ma se il 64% degli intervistati ritiene che ci siano problemi? Non prendiamoci in giro, per cortesia.
    Se in un compito in classe hai fatto correttamente il 50,01% delle domande, allora tutto va bene? Invece se fosse il 49,99% no? Ragionando così, dimostri che di statistica non sai granché. Esiste una differenza fra la statistica descrittiva e quella inferenziale ... termini tecnici, non miei.

    Andrea

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    1. Il problema è che il commissariamento è stato richiesto da 5 persone, e dai dati di questo questionario adesso salta fuori che coloro i quali ritenevano opportuno un commissariamento erano una minoranza assoluta.

      I fatti sono questi, non è che il commissariamento lo hanno chiesto 250 frati su 300, ma solo cinque. Ammettiamo pure che costoro agissero come rappresentanti per conto di altri: i dati del questionario adesso dimostrano che anche questi altri (chiunque siano e ammesso che esistano) sono comunque una percentuale minoritaria.

      E un altro punto: nel questionario originale c'erano 4 opzioni di scelta:
      a) Tutto va sostanzialmente bene;
      b) Esistono problemi risolvibili dal Capitolo Generale Ordinario
      c) Esistono problemi gravi risolvibili da un Capitolo Generale Straordinario
      d) Esistono problemi gravissimi che richiedono il Commissariamento dell’Istituto.

      E adesso vediamo che in realtà c) e d) sono state surrettiziamente accorpate nell'unica c), e il 'commissariamento' è sparito dai "risultati" di padre Bruno: come mai? Forse perché i frati che avevano effettivamente richiesto il commissariamento (ovvero l'opzione d)) erano una percentuale ridicola? Che non si confaceva al "ministero" di padre Bruno??

      E' un'azione in malafede a bella posta, non c'è altra parola per definire questa vicenda.

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  12. Caro anonimo ,
    io di statistica non so nulla!! Se non quel poco di buon senso.
    Certo a lamentarsi sono più di 5: ma resta il fatto che in presenza del disagio diffuso e dei problemi denunciati , non si può fare passare, come si cerca di fare da tempo, il
    Commissariamento come scelta invocata dalla maggioranza dei frati.
    È ovviamente emerso che ci fossero problemi. Ovvio. Ma in attesa di avere i dati della opzione sul
    Commissariamento, si può pensare che questo fosse stato escluso. E comunque la maggioranza dei frati votanti non lo voleva: o perché non riavviava dei problemi, o perché riteneva sufficiente il
    Capitolo generale ordinario.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E allora eccoci al dunque: chi ha l'autorità di decidere un comissariamento di un ordine?
      La maggioranza dei monaci dell'ordine oppure sempre e comunque la Curia?

      Appunto.

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  13. Ho inviato a Tornielli il seguente messaggio...... ed analogo al nuovo segretario dell'Istituto
    Tranquilli, non sono un illuso

    "Gentile Sig. Tornielli,

    Ho letto ieri sul sito Vatican Insider il suo articolo nel quale pubblica i dati relativi al questionario interno, sulla vicenda dei Frati Francescani dell'Immacolata.
    Se ne sarà accorto certamente anche lei: dal "tono" della pubblicazione dei dati, sembra quasi che la maggioranza dei Frati auspicassero la rivoluzione poi avvenuta. Pare, cioè, che l'Istituto si trovasse in uno stato quasi di ammutinamento!
    In realtà, leggendo un po' meno superficialmente i risultati, si evidenzia che, matematicamente, la stragrande maggioranza dei votanti, non rilevava problemi, o in difetto, riteneva che questi potessero essere risolti in maniera interna all'ordine con un Capitolo Ordinario oppure con un Capitolo Straordinario.
    Ve n'erano poi un certo numero che ritenevano il commissariamento la necessaria cura.

    Ora Le chiedo una gentilezza: per ridare verità all'accaduto e mostrare il vero stato dell'Istituto, visti i suoi buoni rapporti con il nuovo Segretario Generale dell'Istituto, padre Alfonso Bruno, vorrebbe essere così gentile dal chiedergli di pubblicare nuovamente i risultati, questa volta disaggregando le percentuali relative alle opzioni C e D, sia in dati percentuali che numerici, in modo che si possa fare un po' di chiarezza ed una valutazione onesta dei risutati?
    Sono certo che anche Lei ne rimarrà colpito.

    La ringrazio molto se vorrà riservarmi questa gentilezza"

    RispondiElimina
  14. Guardi Roberto forse qui si fatica a capire che il Commissariamento non è stato decretato perché richiesto dai frati, o perché c'è un numero cospicuo di frati che così si sono espressi. E' vero che questa opzione era richiesta dal questionario ma più per tastare il polso dell'Istituto che per innescare un automatismo: era un parere sulla possibile soluzione dei fatti che veniva richiesto al singolo. Il Commissariamento, che ricordiamolo è un provvedimento grave ed estremo che la chiesa adotta raramente, può scattare anche in base ad accuse circostanziate e provate di pochissimi membri. Ipotesi: se lei va dai Carabinieri a denunciare il suo vicino di appartamento di un reato grave cui è stato testimone, non è che i Carabinieri chiedono che sia almeno il 50% dei condomini a fare altrettanto per poter prendere in considerazione la sua denuncia. Qui è ovvio che per essere un Istituto "tutto di un pezzo" le percentuali di dissenso interno sono altissime e dimostrano una grave sofferenza, che probabilmente unita alle altre denunce che la Congregazione direttamente ha ricevuto ha fatto scattare il provvedimento. E' stato già spiegato altre volte (ma qualcuno fa finta di non capire) che la tipologia di visita - rivolta ai soli Professi solenni-, l'uso del questionario a risposte multiple, gli argomenti vagliati, furono sottoposti e concordati tra il Visitatore e l'Istituto FI e che dopo alcune aggiunte e modifiche, nella persona dell'allora Procuratore Generale, fu approvato e inviato agli interessati. Non è P Bruno a fornire i dati in questo modo ma è la Congregazione. I dati forniti sono solo quelli utili a far capire la dimensione del malessere (come diceva qualcuno in un post, intanto abbiamo capito che non si tratta di 5 soli - o manipolo- di ribelli), il resto, trattandosi di documenti riservati, non è divulgato.
    Qui si parla di Chiesa, di Congregazione, di Religiosi, dovete fidarvi di quanto viene detto

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    Risposte
    1. Ma non è vero!
      Dire che " le percentuali di dissenso interno sono altissime e dimostrano una grave sofferenza" è sbagliato ALMENO basandosi sui risultati di questo questionario.

      Ripeto, ammesso che li si voglia leggere in modo rigoroso e non con i trucchetti di fare apparire percentuali relative come assolute e accorpare due risposte in una.

      In questa storia si sono date per scontate troppe cose. Alla fine, i fatti sono che ci sono stati 5 frati a cui non andava bene come stavano le cose, uno dei quali, guarda caso, è adesso il capo.

      Voglio dire che se anche è plausibile che ci siano frati a cui non piaceva il modo di P Manelli di condurre i FI, da quello che è dato conoscere qui, questo commissariamento con la conseguente sostituzione del generale non sembra giustificato.

      Poi vorrei conoscere quel convento nel quale tutti i frati vanno tutti d'accordo, sono compatti come un monolite e senza nemmeno l'ombra del minimo dissenso tra di loro...

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    2. Lei sta scrivendo inesattezze a ripetizione.
      Primo P Bruno non è uno dei 5 firmatari che hanno presentato l'esposto alla Congregazione (questo è fscilmente accertabile).
      Secondo ho spiegato nel post precedente che il Commissariamento non è un provvedimento "a richiesta" ma è una misura grave che la Chiesa adotta a fronte di accertate irregolarità.
      Terzo così come per la giustizia civile, anche per la Chiesa (anzi ancor più) vale il principio del riserbo delle indagoni e della tutela degli indagati, quindi il suo voler conoscere fatti e motivazioni dovrà sottometterlo ad una paziente attesa.

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    3. Quarto: P Bruno non è per niente il "capo" dei Fi ma è il segretario generale, il capo è Mons Volpi Commissario Apostolico ed è lui e solo lui che dispone tutto e che ha mandato pieno per governare l'Istituto. P Bruno esegue quanto richiesto e funge da tramite tra i FI e il Commissario

      Elimina
    4. Anonimo26 settembre 2013 12:01

      Chiedo scusa, avevo capito che P Bruno era uno dei firmatari. Grazie per la correzione.

      Le sue osservazioni mi sembrano giuste. Io critico, per il momento, quello che di questa storia mi pare poco chiaro, come il fatto di accorpare nel famoso sondaggio opzioni diverse e fare sparire il dato relativo alle risposte su quanti sarebbero d'accordo con il commissariamento.

      Capisco benissimo che in commissariamento non sia una decisione che si prende a cuor leggero e sono sicuro che se è stato deciso, ci devono essere stati motivi concreti. Il fatto che mi lascia perplesso è che non è chiaro, alla fine, che cosa ha determinato questa situazione. Le poche informazioni che si possono reperire lasciano più domande che risposte, e finisce che se ne sta parlando più come una diatriba tra tifosi di fazioni contrapposte che come spassionata ricerca della verità. Non è chiaro quali sarebbero stati questi "problemi" che hanno condotto al commissariamento, insomma, e come intendano affrontarli.

      Gli stessi risultati del "sondaggio" sono tutt'altro che chiari, o di facile interpretazione. Da quello che riesco a capire io, c'è una percentuale consistente che scrive che non vede alcun problema, e una percentuale (non irrilevante, anche questo è giusto ricordarlo) che pensa che problemi ce ne siano seppure nel totale parrebbe di capire che coloro che vedono i problemi pensano che si tratti di problemi tutto sommato non di vitale importanza.

      E' una vicenda finora molto poco chiara, almeno per chi come me la vede dall'esterno. Posso solo sperare che verrà almeno chiarita e così potremo vedere che cosa realmente non andava e se i provvedimenti presi siano stati giusti.

      Elimina
  15. Nuovo prefetto per la congregazione dei sacramenti e la scara liturgia sara' mons. Pietro Marini con buona pace di tutti i tradizionalisti risolveremo il problema della messa e se uno non si sentira' partecipe potra' entrare fra i Lefevriani...
    ----------
    Speranza vana. Il Papa ha detto che il rito di S. Pio V non si tocca.

    RispondiElimina
  16. Nonostante tutti i sofismi che vengono messi in campo, dovete riconoscere che comunque avete sbagliato! Insieme agli accoliti di Manelli avete continuato a sostenere che il problema riguardava solo cinque frati e invece avete dovuto riconoscere che l’area del disagio è ampia e molto più numerosa. Un pò meno impulsività non vi avrebbe fatto perdere credibilità. Avete riconosciuto che comunque, anche solo la scelta del capitolo straordinario implicava l'ammissione di problemi gravi. Avete riconosciuto che invece di solo cinque, “61 invece aveva dichiarato che "esistono dei problemi". (61% di 100 frati). Avete riconosciuto che “45,14 sarebbero stati propensi per un capitolo straordinario+commissariamento (74% dei 61 frati "insoddisfatti". Avete riconosciuto che “pur ammettendo la presenza di problemi, e non negando oltre l'evidenza e l'esperienza, vi era un diffuso senso di disagio tra un 30% di frati”. Quindi non solo i cinque. Infine avete affermato: “si ammette, il senso di disagio, soprattutto in riferimento alla quarta domanda: il rapporto con le suore. non sappiamo in che termini e con quale intensità, ma non possiamo fare finta di niente e negare fino al ridicolo che problemi ci fossero, come ci aveva purtroppo riferito un frate F.I. attendibile, in tempi non ancora sospetti”. Spero che ora assumiate un pò più di prudenza in merito all’attendibilità di questi frati i quali senza il questionario e la visita forse mai avrebbero ammesso che nell’Istituto ci sono seri problemi. Lasciamo stare la banale pretesa di far votare anche i postulanti e i novizi che essendo ancora non vincolati all’Istituto, sono in prova e quindi devono essere essi valutati. Persino Francesco Colafemmina, ottimo studioso ma fanatico di Manelli ha, con onestà intellettuale, riconosciuto che “il Commissariamento dei FFI non nasce da una ostilità nei riguardi della messa in latino. Queste sono chiacchiere, fumo negli occhi! /…/ E forse hanno sbagliato il professor De Mattei, Alessandro Gnocchi, Mario Palmaro ed altri a incentrare la loro critica verso questo Commissariamento sulla questione messa in latino e dintorni”.
    Riconoscete anche voi, con umiltà e onestà intellettuale, che avete condotto una campagna di fumo e di chiacchiere da bar quando anche voi avete pubblicato solo articoli (alcuni su questo punto deliranti, come certe affermazioni della Siccardi) dove sostenevate a testa bassa e con paraocchi che il commissariamento era frutto solo di un odio verso la messa tradizionale. Continuate a promuovere la messa in latino e il mondo della tradizione, ma staccatevi con urgenza da Manelli e i suoi complici e lasciate che vengano riconosciute e sanzionate le loro molteplici colpe.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quali sarebbero le colpe di P Manelli, precisamente?

      Elimina
    2. A me pare che ti sia rimasto oscuro l'oggetto del contendere.
      lo dimostra il fatto che citando l'articolo di Colafemmina dimostri di non averne capito il senso "paradossale" delle affermazioni.
      Se il fastidio non era (?) verso la Messa Antica, allora il fastidio nasce da qualcosa che è ancora più grave ........."nasce dalla volontà di un piccolo gruppo di frati dalle velleità secolarizzanti di sdoganare l'Ordine, di inserirlo armonicamente nelle dinamiche di emancipazione dalla rettitudine dottrinale, morale e autoritativa proprie di vari altri Ordini religiosi. ............... Qui c'è alla base un peccato di hybris, una ribellione al padre................ Tutto il resto non è che un utile strumento per sovvertire l'Ordine........".
      Dovresti essere più preoccupato di questo e del fatto che le Gerarchie l'abbiano appoggiato questo ammutinamento di pochi, piuttosto che preoccuparti di dimostrare che non esiste alcun astio verso la Messa Antica, e che questo sito è okkupato da ossessionati dal NO.

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  17. Errore era concentrarsi sulla problematica liturgica; errore accusare p. Bruno; errore fare chiasso a oltranza. Più si disprezzano le autorità di Chiesa, coloro che hanno ruoli istituzionali, più non si rende servizio a quest'Istituto. Il problema è che ci si preoccupa solo di se stessi e non dei frati. Come mai Colafemmina non è stato ancora querelato?

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