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martedì 28 febbraio 2012
La Gran Pretagna
unavoceitalia 24 febbraio 2012
Nel “Congedo” del volume Altare deserto (Roma, Volpe, 1983, pp. 120 ss.), Carlo Belli racconta un visita al card. Ottaviani in compagnia di Cristina Campo. Possiamo chiederci se c’è ancor oggi la “potente Consorteria di preti” contro la messa, non sono ancora tutti morti?
Nei primi anni della nostra battaglia, Cristina Campo, la nostra indimenticabile Cristina, vero pilastro di “Una Voce”, mi portò in Vaticano a far visita al cardinale Ottaviani e poi al Card. Bacci, i firmatari della storica lettera a Paolo VI, circa “l’impressionante allontanamento della teologia cattolica della Santa Messa”. Entrati nell’appartamento di Ottaviani, vedemmo il cardinale, seduto su una poltrona a rotelle, presso la finestra, coperte le gambe da un plaid rossastro. Non stava bene. La salute lo aveva abbandonato. Era piuttosto gravemente infermo. Ma non lo spirito. Che spirito! Polemizzava con un’acutezza di argomenti che oltre a rivelare il vasto sapere, era qua e là punteggiata da schizzi di lampante ironia. Credendo di svelargli chissacché, gli dissi che il Vaticano era ormai “occupato” da una torma di progressisti indemoniati, presenti nelle varie Congregazioni, infiltratisi nei Sinodi, in ogni ufficio del Vaticano e ciò che faceva più impressione era il fatto che non si trattava di laici, ma di una potente Consorteria di preti…
OTTAVIANI: – Potente sì, tant’è vero che noi, qua dentro, la chiamiamo la Gran Pretagna…
Ricordo ancora la risata squillante di Cristina. Sarebbe lungo descrivere le emozioni provate in quelle due visite indimenticabili. Perché, anche durante la visita al cardinale Bacci, toscano ed è detto tutto, scoppiarono frequentemente frizzi e botti di ironia, al fondo della quale vi era una grande tristezza.
Tristezza per un tesoro perduto e ancor oggi tenacemente tenuto nelle fauci di una minoranza di esaltati, eretici e infedeli, fagocitati dal mondo anziché essere ispirati dal Soprannaturale. potente consorteria alla quale non riesce a far fronte nemmeno il Papa.
E allora?
Allora preghiamo per queste anime morte che si illudono di essere vive, mentre hanno volontariamente spento dentro a se stessi lo Spirito che davvero li faceva fratelli di Cristo. Dio li perdoni per tutto il male che hanno prodotto e li faccia rinsavire prima che ne compiano dell’altro.
Carlo Belli
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