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Un lettore ci comunica questa bella notizia, con allegata due belle foto: dopo una raccolta e sacra celebrazione, i momenti di gruppo e di amicizia assumo significati e valenze migliori e saldi (nella fede)!
(La nostra meraviglia è maggiore sapendo che la Fuci, usualmente, non è sensibile alla liturgia antica!) Complimenti ai ragazzi e al zelante don Marino!
"Lo scorso 14 giugno il gruppo Fuci di Pavia ha concluso l'anno sociale con la Messa tradizionale celebrata dal consulente ecclesiastico don Marino Neri. Il Santo Sacrificio tridentino è stato così celebrato, dopo oltre quarant'anni, all'altare della Madonna nella bella Chiesa del Carmine, attualmente sede della Cattedrale.
L'evento ha rappresentato il dovuto coronamento di un anno ricco di iniziative, culminato in momenti salienti come la conferenza di Cristina Siccardi sul Beato Newman e i pellegrinaggi tradizionali alla Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino e al Sacro Monte di Varallo.
Don Marino ha esortato gli studenti universitari a nuovi propositi per una crescita nella Fede, nella pratica dei Sacramenti e nell'apostolato per la diffusione della Dottrina cattolica."
(La nostra meraviglia è maggiore sapendo che la Fuci, usualmente, non è sensibile alla liturgia antica!) Complimenti ai ragazzi e al zelante don Marino!
"Lo scorso 14 giugno il gruppo Fuci di Pavia ha concluso l'anno sociale con la Messa tradizionale celebrata dal consulente ecclesiastico don Marino Neri. Il Santo Sacrificio tridentino è stato così celebrato, dopo oltre quarant'anni, all'altare della Madonna nella bella Chiesa del Carmine, attualmente sede della Cattedrale.
L'evento ha rappresentato il dovuto coronamento di un anno ricco di iniziative, culminato in momenti salienti come la conferenza di Cristina Siccardi sul Beato Newman e i pellegrinaggi tradizionali alla Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino e al Sacro Monte di Varallo.
Don Marino ha esortato gli studenti universitari a nuovi propositi per una crescita nella Fede, nella pratica dei Sacramenti e nell'apostolato per la diffusione della Dottrina cattolica."
Roberto
grazie ilaria per queste spiegazioni!! bello sapere ancora di giovani impegnati e desiderosi di apprendere le "sante cose della Religione". Siete il sale del mondo e le sentinelle del mattino!!
RispondiEliminaContinuate così, e un complimento speciale anche a don Marino
forse il collegamento al vostro sito è sbaglio. non mi si apre nulla. puoi mica controllarlo?
RispondiEliminaDesidero manifestare la mia gioia per le varie iniziative del gruppo fucino di Pavia, in particolare per la bella iniziativa della celebrazione della S. Messa VO in Santa Maria del Carmine, all'altare della Madonna del Carmine! Bravi! Complimenti agli organizzatori e all'Assistente Don Marino. Continuate, cari giovani, nonostante le difficoltà che troverete sul vostro cammino, a manifestare il vostro attaccamento alla Tradizione e a diffonderne la bellezza.
RispondiEliminaScusate, carissimi,
RispondiEliminaevidentemente ero addormentata (già) e ho sbagliato dominio: www.pavia.fuci.net dovrebbe funzionare! Chiedo perdono!
http://www.pavia.fuci.net ...bene, non so a memoria neppure un sito internet che curo...
RispondiEliminami sembra di vedere che in questa pagina ci si esalti per poco. cambia molto comunicarsi secondo il rito tridentino o la messa di papa Paolo VI? o forse pensate che sia più importante il rito che il contenuto? dal mio punto di vista confondete troppo ciò che viene da dio con ciò che viene dagli uomini. con una spropositata esaltazione del secondo.
RispondiEliminanon ti preccoupare cara ilaria, capita a tutti! :) tranquilla. e poi era domenica: eri provata dalle fatiche della settimana :)
RispondiEliminaRoberto
Caro Giacomo, forse dimentichi che il rito tradizionale, proprio per sua definizione, proviene da una traditio ininterrotta che, partendo da Nostro signore Gesù Cristo, lo ha sempre arricchito, talora modificato in certe sue parti, sempre nel corso di secoli e mai a tavolino, nell'arco di pochi anni e coinvolgendo in questo breve periodo tutto l'anno liturgico, la santa Messa, il Rituale e il Breviario. Per di più decidendo, sempre arbitrariamente, di fissare l'epoca "aurea" della liturgia ai prtimi secoli della Cheisa, tralasciando il resto della tradizione. Vedi un po' tu quello che viene dagli uomini e quello che viene da Dio!
RispondiEliminaguarda, caro giacomo: non Le rispondo nemmeno.
RispondiEliminaUna sua simile uscita è già sin troppo eloquente: si vede che proprio non conosce i tradizionalisti, nè tanto meno il nostro blog.
Se conoscesse il nostro lavoro, i nostri ammonimenti ai rubricisti, i nostri consigli ad evitare i formalisti, non avrebbe scritto un commento così polemico quanto fuori luogo.
Il nostro blog e i contenuti son sempre A.M.D.G.
La perdoniamo e la invitiamo a leggerci meglio e più di frequente. Si accorgerà che c'è molta differenza tra la comunione secondo il rito di San PIo V (in ginocchio, in atto di adorazione e umiltà, in bocca) e quella secondo il messale di Paolo VI (in piedi, in modo frettoloso, e in mano)! Eccome se c'è! ed è una differnza teologica! non solo liturgica!
<span>Salve a tutti, sono Carlo, del gruppo Fuci di Pavia. Ho partecipato alla liturgia in questione, insieme ad altre celebrate qest'anno dal nostro assistente Don Marino, sia nel "Vetus" che nel "Novus Ordo". Vorrei dire che quello che apprezzo della messa "Novus Ordo" è la ricchezza delle letture e l'immediatezza "naturale" della comprensione (essendo la mia Messa "nativa") di tutti i passaggi. Quello che apprezzo nella messa "<span>Vetus Ordo" è l'"orientamento" della celebrazione eucaristica rivolto anche visivamente ad un "oltre", con il crocifisso al centro dell'altare e con il sacerdote ed i fedeli tutti rivolti al medesimo "fuoco".
RispondiEliminaNelle celebrazioni in rito antico c'è poi anche il fascino di "ricollegarmi" così al modo di pregare di tanti santi e generazioni di credenti del passato.
Non vedo conflitto tra i due modi di celebrare, viverli entrambi è un modo "simbolico" di "riconnettere" il presente della Chiesa al suo passato e perciò anche al suo futuro...
Anche nelle messe "Novus Ordo", nelle quali i sacerdoti mettono al centro dell'altare il crocifisso, e spostano la sede dal centro dell'abside ad una posizione laterale (come avrebbe detto San Giovanni Battista, "Gesù deve crescere ed io devo diminuire"), lasciando il posto d'onore al solo tabernacolo, le apprezzo grandemente, anche per il "sottointeso" teologico che lasciano trasparire (non vorrei dire scemenze, ma mi sembra che così si tolga spazio alle critiche sul "protagonismo clericale", è bene cercare di rendere sempre più evidente che il vero celebrante della messa è sempre Gesù, altare, vittima e sacerdote, altrimenti ci potrebbe essere qualche nuovo "Lutero" che critica i "messari" troppo spregiudicati).</span></span>
<span><span>Salve a tutti, sono Carlo, del gruppo Fuci di Pavia. Ho partecipato alla liturgia in questione, insieme ad altre celebrate quest'anno dal nostro assistente Don Marino, sia nel "Vetus" che nel "Novus Ordo". Vorrei dire che quello che apprezzo della messa "Novus Ordo" è la ricchezza delle letture e l'immediatezza "naturale" della comprensione (essendo la mia Messa "nativa") di tutti i passaggi. Quello che apprezzo nella messa "<span>Vetus Ordo" è l'"orientamento" della celebrazione eucaristica rivolto anche visivamente ad un "oltre", con il crocifisso al centro dell'altare e con il sacerdote ed i fedeli tutti rivolti al medesimo "fuoco".
RispondiEliminaNelle celebrazioni in rito antico c'è poi anche il fascino di "ricollegarmi" così al modo di pregare di tanti santi e generazioni di credenti del passato.
Non vedo conflitto tra i due modi di celebrare, viverli entrambi mi sembra sia un modo "simbolico" di "riconnettere" il presente della Chiesa al suo passato e perciò anche al suo futuro...
Anche le messe "Novus Ordo", nelle quali i sacerdoti mettono al centro dell'altare il crocifisso, e spostano la sede dal centro dell'abside ad una posizione laterale (come avrebbe detto San Giovanni Battista, "Gesù deve crescere ed io devo diminuire"), lasciando il posto d'onore al solo tabernacolo, le apprezzo grandemente, anche per il "sottointeso" teologico che lasciano trasparire (non vorrei dire scemenze, ma mi sembra che così si tolga spazio alle critiche sul "protagonismo clericale", è bene cercare di rendere sempre più evidente che il vero celebrante della messa è sempre Gesù, altare, vittima e sacerdote, altrimenti ci potrebbe essere qualche nuovo "Lutero" che critica i "messari" troppo spregiudicati).</span></span></span>
<span><span><span>Salve a tutti, sono Carlo, del gruppo Fuci di Pavia. Ho partecipato alla liturgia in questione, insieme ad altre celebrate quest'anno dal nostro assistente Don Marino, sia nel "Vetus" che nel "Novus Ordo". Vorrei dire che quello che apprezzo della messa "Novus Ordo" è la ricchezza delle letture e l'immediatezza "naturale" della comprensione (essendo la mia Messa "nativa") di tutti i passaggi. Quello che apprezzo nella messa "<span>Vetus Ordo" è l'"orientamento" della celebrazione eucaristica rivolto anche visivamente ad un "oltre", con il crocifisso al centro dell'altare e con il sacerdote ed i fedeli tutti rivolti al medesimo "fuoco".
RispondiEliminaNelle celebrazioni in rito antico c'è poi anche il fascino di "ricollegarmi" così al modo di pregare di tanti santi e generazioni di credenti del passato.
Non vedo conflitto tra questi due modi di partecipare alla liturgia, viverli entrambi mi sembra sia un modo "simbolico" di "riconnettere" il presente della Chiesa al suo passato e perciò anche al suo futuro...
Anche le messe "Novus Ordo", nelle quali i sacerdoti mettono al centro dell'altare il crocifisso, e spostano la sede dal centro dell'abside ad una posizione laterale (come avrebbe detto San Giovanni Battista, "Gesù deve crescere ed io devo diminuire"), lasciando il posto d'onore al solo tabernacolo, le apprezzo grandemente, anche per il "sottointeso" teologico che lasciano trasparire (non vorrei dire scemenze, ma mi sembra che così si tolga spazio alle critiche sul "protagonismo clericale", è bene cercare di rendere sempre più evidente che il vero celebrante della messa è sempre Gesù, altare, vittima e sacerdote, altrimenti ci potrebbe essere qualche nuovo "Lutero" che critica i "messari" troppo spregiudicati).</span></span></span></span>
Non posso che sottoscrivere pienamente, come sempre, quanto scrive il mio ottimo amico Carlo!
RispondiEliminaAl mio amico Giacomo direi di non irritarsi: siamo un gruppo e la sensibilità del nostro Assistente, quantunque importante, non può ovviamente trasformarsi in un'imposizione. Ove don Marino desiderasse (ma non lo farà) rifiutarci celebrazioni in Novus Ordo, ecco, forse ci sarebbe da fare due paroline.
Vogliamoci bene, su!!
ovviamente non sono irritato con gli amici fucini, con i quali condivido una ricerca e un approfondimento di fede che non sia mai superficiale. mi sembra però opportuno riflettere su tutto ciò, chiedendosi quale senso abbia voler a tutti i costi tornare indietro. credo anch'io che la messa VO sia basata su una concezione di chiesa e di sacerdozio che non rispecchia la maturazione che si è fatta nell'ultimo secolo o, almeno, mezzo secolo.
RispondiEliminaSul fatto della tradizione ininterrotta della messa VO, non mi pare proprio che Gesù indossasse paramenti sacri (l'unico paramento descritto nel Vangelo è l'asciugatoio intorno ai fianchi). Non mi sembra che Gesù parlasse il latino, la lingua degli invasori, ma Aramaico, almeno. Anche sulla distribuzione delle particole vi sbagliate: infatti nel Vangelo gesù dice espressamente: PRENDETE e mangiatene. indicando l'azione di spezzare ciascuno il pane sacrificale. e lo stesso fa col sangue. l'eucarestia dovrebbe essere sempre fatta in ogni celebrazione in questo modo: altro che inginocchiarsi segnandosi con la roce: ma dove stava scritto? qualunque obiezione sulla tradizione della messa vo che discende direttamente da cristo è ovviamente falsa perchè dell'ultima cena conserva solo il sacramento (come ogni messa) ma mancano tutte le altre "indicazioni".
detto ciò, è ovvio che col tempo le cose caambiano, si aggiungono dettagli. ma non potete spacciarmi la messa tridentina come l'unica vera santa celebrazione dell'eucarestia! nè si deve esaltare in questo modo morboso.
infine, dire che la messa di papa Paolo VI è stata creata quasi frettolosamente è veramente un cerccare motivazioni inesistenti.
il Concilio, fonte del vostro problema, è stato il più grande evento della storia della chiesa. ad esso infatti, hanno preso parte i vescovi di tutto il mondo. preti e laici ssono stati coinvolti in vario modo. erano presenti anche fratelli cristiani di altre confessioni. dire che è stato deciso tutto arbitrariamente è davvero eccessivo. piuttosto, avverto il contrario: che è la messa tradizionale che si è venuta a creare arbitrariamente: un così grande coinvolgimento nella chiesa non si era mai visto.
mi scusi, ma allora secondo Lei, Gesù Cristo all'ultima cena parlò in Latino? Un po' di storia e di cultura non farebbe male.
RispondiEliminaLa reazione scomposta ad un osservazione tanto pacata come quella di Giacomo, dice tutto: inutile tentare di capirvi, inutile tentare di farsi capire da voi.
Non ci sto capendo niente di queste messe in latino. Per favore fatele in aramaico.
RispondiElimina<span><span>Jeoshua bin Josef </span><span><img></img></span><span>Jeoshua bin Josef</span><span><span>Visualizza dettagli</span></span>
RispondiElimina<span></span>Gesù figlio di Giuseppe. E' il nome con cui viene identificato Gesù di Nazareth anche dal Talmud babilonese (sconsigliata la lettura se non per pura conoscenza del nemico cui, spero, tu non sia parte!). Voglio credere che ti fai riconoscere con questo "titolo" per puro sfoggio di cultura. Per chi vuole approfondire il tema del "Vetus" e "Novus Ordo" ed analizzarne gli sviluppi nella Storia della Chiesa e della Liturgia, è utile il testo di "Storia della Chiesa", le origini, ed Jaka Book. E Storia della liturgia, 4 voll. Mario Righetti, ed. Ancora. Senza entrare in commenti che richiedono preparazione sicuramente superiori di quelle spresse in questo blog (ad iniziare da me!) E' utile una sintetica storia che copi ed incollo di seguito. Vale la pena ricordare che Benedetto XVI di recente ha posto i limiti e le ricchezze sia del primo che del secondo "Ordo", ribadendo la necesità di superare questioni relative al solo aspetto "estetico". </span>
la sintesi è lunga evidentemente...vi mando il link
RispondiEliminahttp://xoomer.virgilio.it/ikthys/messa_storia.htm
<span><span>Voglio credere che ti fai riconoscere con questo "titolo" per puro sfoggio di cultura.
RispondiEliminaTu l'hai detto.</span></span>
Ci mancava il troll... -_-
RispondiEliminaA Giacomo e compagnia. Le vostre obiezioni sono tanto ridicole quanto pretestuose. Se la liturgia occidentale si è latinizzata nella seconda metà del IV secolo, soprattutto col pontificato di Papa Damaso, mi sembrano completamente fuori luogo le affermazioni di natura biblica che non dicono alcunchè di risolutivo nè di istruttivo. Forse chi consiglia ad altri un po' di storia liturgica, farebbe meglio ad aprire e leggere, magari in latino o in greco (posto che si conoscano!), i testi dei Padri della Chiesa e degli autori ecclesiastici almeno di primo millennio che descrivono l'evolversi del rito e delle sue forme. Da lì si potrebbe poi ragionare di liturgia tradizionale, di teologia e di valore del testo biblico all'interno di una celebrazione cattolica e quant'altro. Il resto che la "premiata ditta" esprime su Concilio, evento, fratelli separati, ecc. è la solita tiritera che non esige commenti, ma solo misericordia...
RispondiEliminaparcere subiectis...
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