Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

sabato 5 marzo 2011

Se andare a Messa fa perdere la Fede (intervista a don Nicola Bux)

Una bella intervista a don Bux, sul suo ultimo, benemerito libro. Da sottolineare, perché tutt'altro che scontate, anche la competenza e pertinenza delle domande del giornalista. Sottol. e intepolazioni in blu nostre.
Enrico


di Francesco Antonio Grana

“Come andare a Messa e non perdere la fede”. È il titolo del nuovo libro di Nicola Bux, edito da Piemme, con un contributo di Vittorio Messori. Sacerdote e docente della Diocesi di Bari, romano per studi teologici e orientalistici, gerosolimitano per quelle sulle liturgie cristiane, Bux ha dedicato vari libri alla liturgia, ecclesiologia ed ecumenismo che sono stati tradotti nelle principali lingue europee. Amico di lunga data di Joseph Ratzinger, che nel 1997 presentò il suo libro “Il quinto sigillo”, Bux ha collaborato alla riforma postconciliare della liturgia, musica e arte sacra nella sua Diocesi e nella sua Regione con il liturgista benedettino l’Arcivescovo Andrea Mariano Magrassi, e con don Luigi Giussani in Comunione e Liberazione.

- Don Nicola Bux, perché andando a Messa si può perdere la fede?
Perché la Messa in questi ultimi decenni non è più celebrata come espressione di un rito bimillenario della Chiesa cattolica, ma spesso secondo gli adattamenti e le creatività dei singoli celebranti. Per cui capita di partecipare in una parrocchia a una un certo di tipo di Messa e in un’altra a un altro tipo. Ciò ha finito per creare solo disorientamento, e spesso anche perplessità e disaffezione, talvolta noia e abbandono, perché in genere i fedeli, in qualsiasi parte del globo si trovino, pur con le diversità indotte dalle situazioni cultuali e linguistiche, vorrebbero assistere all’unica Messa della Chiesa cattolica. Soprattutto quando si è in presenza di abusi e di manipolazioni si finisce per far perdere la fede a molti. Come ha detto l’allora cardinale Ratzinger spesso sono state compiute deformazioni al limite del sopportabile.

- Quali sono gli abusi liturgici più frequenti?
Frequente è l’affabulazione che affligge molti celebranti, per cui non c’è più solo il momento dell’omelia ma tante mini omelie che punteggiano la celebrazione. Questo finisce per togliere lo spazio al raccoglimento personale. Credo che questo tipo di frenesia affabulatoria dipenda dal convincimento in molti che se noi preti non spieghiamo le cose la gente non le comprende. Si ha una certa sfiducia che il rito in sé parli, che i suoi simboli, i suoi significati, le sue figure passino nelle persone. C’è come un eccesso di interposizione per cui alla fine più che diventare un rito sacro, liturgico, appunto sacramentale, diventa un’interminabile didascalia, naturalmente spesso spettacolarizzata anche da ulteriori apporti di quelli che sono stati chiamati gli attori della liturgia. Non a caso questo termine nella percezione della gente riguarda il mondo dello spettacolo. La Messa perde così il suo significato di mistero della passione e della risurrezione di Gesù Cristo, per diventare un intrattenimento che bisogna poi misurare quanto a gradimento. Ecco perché nella liturgia è stato introdotto l’applauso.

- A che punto è la “riforma della riforma” voluta da Benedetto XVI?
Con questa espressione, che Ratzinger ha usato quando era ancora Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, egli intendeva dire che la riforma avviata dopo il Concilio doveva essere ripresa, e per certi versi corretta là dove, per usare sempre le sue parole, il restauro del dipinto aveva rischiato grosso, cioè nel tentativo di pulirlo si era corso il rischio di portare via anche i vari strati di colore. Egli ha avviato questo restauro attraverso un suo stile. Il Papa celebra la liturgia in modo sommesso, non gridato. Parimenti desidera che preghiere, canti e quant’altro non usino toni esibizionistici. E poi bisogna sottolineare due gesti particolari che nelle sue liturgie sono evidenti: aver interposto tra sé e l’assemblea la croce, a indicare che il rito liturgico non è rivolto al ministro sacerdotale ma a Cristo, e far ricevere la Comunione in ginocchio, a indicare che non si tratta di una cena nel senso mondano della parola, ma di una comunione al corpo di Gesù Cristo che viene però prima adorato, secondo le parole di Sant’Agostino, per poi essere mangiato [don Bux qui elude il cuore della domanda, ma non potrebbe far diversamente visto che non dipende da lui (ma magari dal card. Canizares che ha già dato sul punto risposte non buone: vedi qui, nonché qui): ossia, la riforma della riforma si limiterà al pur autorevole esempio papale, che però trova ben pochi emuli già solo nella sua diocesi, o si concretizzerà in qualcosa di normativo?]
- Quanti ostacoli sta incontrando il Motu proprio Summorum Pontificum sulla messa preconciliare?
Credo che attualmente gli ostacoli diventino più flebili rispetto all’uscita del Motu proprio, nel 2007 [La nostra percezione è invece opposta, sulla base di quel che ci riportano. L'impressione è che proprio la perdurante debolezza vaticana nel far applicare la normativa abbia convinto molti prelati che non corrono rischio alcuno ad ostacolare o impedire l'applicazione del motu proprio]. Attraverso internet si può vedere come ci sia un discreto movimento di giovani che cerca, e per quanto è possibile pratica, la Messa tradizionale, chiamata anche Messa in latino o Messa di sempre. E questo credo che sia un segno molto importante da cogliere.
È chiaro che i pastori della Chiesa, in primo modo i vescovi e poi i parroci, pur affermando spesso che bisogna saper cogliere il segno dei tempi, espressione molto in uso dopo il Vaticano II, non riescono spesso a comprendere che i segni dei tempi non li stabiliscono loro, ma si presentano e soprattutto sono regolati dai giovani [standing ovation per don Bux, che finalmente ricorda ai suoi colleghi questa lapalissiana verità]. Credo che questo sia il sintomo più interessante, perché se alla Messa tradizionale ci corressero gli anziani, gli adulti, si potrebbe anche avere il sospetto che si tratti di una nostalgia. Il fatto che siano prevalentemente i giovani quelli che cercano e partecipano alla Messa in latino è assolutamente inaspettato e però meriterebbe di essere letto, compreso e accompagnato soprattutto da parte dei vescovi.
Credo che il Papa abbia contezza di ciò e per questo intenda dare un ulteriore apporto attraverso un’istruzione applicativa del Motu proprio per aiutare tutti a comprendere che accanto alla nuova forma del rito romano c’è anche la forma antica o straordinaria.

- Come è nata la sua amicizia con il cardinale Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI?
È un’amicizia che risale ai tempi iniziali del suo lavoro teologico e soprattutto quando è diventato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Mi hanno molto interessato i suoi studi, direi il suo navigare controcorrente, pur essendo egli un teologo progressista tra virgolette, come d’altronde siamo stati tutti noi giovani dopo il Concilio [apprezzabile ed onesta considerazione, che ha carattere generale: dopo tutto, tradizionalisti non si nasce, lo si diventa]. Naturalmente man mano che ci si accorgeva che quanto si sperava progredisse in realtà diventava sempre più confuso, a volte contraddittorio al punto da far perdere i connotati dell’eredità cattolica, si è diventati più guardinghi. E in questo io ho potuto fruire senza merito della stima e della considerazione dell’allora cardinale che mi ha chiamato in Vaticano quale consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, e in seguito, anche di quella delle Cause dei Santi e dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, e mi ha nominato perito ai Sinodi dei Vescovi sull’Eucaristia del 2005 e sul Medio Oriente del 2010.


Fonte: L'Avanti 4 marzo 2011, via Una Fides.

46 commenti:

  1. <span> <span>[La nostra percezione è invece opposta, sulla base di quel che ci riportano. L'impressione è che proprio la perdurante debolezza vaticana nel far applicare la normativa abbia convinto molti prelati che non corrono rischio alcuno ad ostacolare o impedire l'applicazione del motu proprio]</span></span>
    mi rallegro per questo segno di lucida e disincantata visione dela realtà .
    Poi (in altra sede) si dovrebbe risalire alla causa storica remota di quella debolezza, alle fonti di quel pensiero --divenuto dominante da 45 anni- da cui essa è determinata, e dal quale chi ne è portatore non riesce a svincolarsi: ed è proprio ciò che alimenta il pessimismo di coloro che non vedono concretizzarsi una prossima effettiva applicazione.

    RispondiElimina
  2.  <span><span>[La nostra percezione è invece opposta, sulla base di quel che ci riportano. L'impressione è che proprio la perdurante debolezza vaticana nel far applicare la normativa abbia convinto molti prelati che non corrono rischio alcuno ad ostacolare o impedire l'applicazione del motu proprio]  </span></span>
    <span>mi rallegro per questo segno di lucida e disincantata visione dela realtà .  
    Poi (in altra sede) si dovrebbe risalire alla causa storica remota di quella debolezza, alle fonti di quel pensiero --divenuto dominante da 45 anni--da cui essa è determinata, e dal quale chi ne è portatore non riesce a svincolarsi: ed è proprio ciò che alimenta il pessimismo di coloro che non vedono concretizzarsi una prossima effettiva applicazione.</span>

    RispondiElimina
  3. <span><span>[La nostra percezione è invece opposta, sulla base di quel che ci riportano. L'impressione è che proprio la perdurante debolezza vaticana nel far applicare la normativa abbia convinto molti prelati che non corrono rischio alcuno ad ostacolare o impedire l'applicazione del motu proprio] </span></span>
    <span><span>mi rallegro per questo segno di lucida e disincantata visione dela realtà .    
    Poi (in altra sede) si dovrebbe risalire alla causa storica remota di quella debolezza, alle fonti di quel pensiero --divenuto dominante da 45 anni--da cui essa è determinata, e dal quale chi ne è portatore non riesce a svincolarsi: ed è proprio ciò che alimenta il pessimismo di coloro che non vedono concretizzarsi una prossima effettiva applicazione.</span> </span>

    RispondiElimina
  4. Ho constatato anch'io il disincanto sottolineato dalla Redazione e riportato da memory.....
    tuttavia penso anche al fatto la Bora c'è stata da quel 2007 :-D  e indietro non si torna.... nella mia piccola esperienza devo dire che in fondo è stata ed è positiva, nel senso che passi in avanti ne ho veduti soprattutto sul fatto che ora se ne può parlare, si possono organizzare gruppi, ci si può ORGANIZZARE mentre prima tutto questo era impossibile...
    Se qualcuno si aspettava un applauso al Summorum Pontificum, o la risoluzione dei problemi, ha fatto male i suoi conti ;)
    Preservare nella vera Fede, VIVERLA E DIVULGARLA è sempre stato uno ostacolo nella Chiesa, ossia, è dalla Chiesa che sono sempre sorti i venti contrari, ergo, non ci si poteva attendere di meno....anzi, quel MP ha scatenato l'ira di Satana....
    ma la forza dei Cristiani autentici è proprio quello di andare avanti, su strade STRETTE E SASSOSE, sulle vie dolorose, cadendo, rialzandosi, rialzandosi, incontrando il Cireneo...le pie Donne, la carezza della Madre....
    Sta a noi seminare senza stancarci, ma poi chi fa crescere è Nostro Signore....
    Dobbiamo coinvolgere le persone poichè la maggiorparte è ancora indifferente a questo argomento..... quanto a chi ostacola oramai non ha più argomenti per farlo, approfitta del fatto che siamo POCHI e che il Papa ha scelto la linea "morbida"....che, giusta p sbagliata che sia, sta però seminando bene.... del resto non dimentichiamo che ben due generazioni - vedo la mia e quella dei miei figli -  hanno riscoperto questa realtà ufficialmente soltanto dal 2007, fino ad allora non solo "ufficialmente" non se ne poteva parlare, ma per 40 anni se ne è cancellata LA MEMORIA nelle catechesi, nelle parrocchie, nelle diocesi....
    chi, come molti di voi qui e fuori di qui, ha avuto la buona sorte di seguirne gli eventi, deve comprendere che per molti di noi, oserei dire la maggioranza dei Cattolici, il tutto di tal conoscenza comincia con Benedetto XVI....in tal senso pertanto è duopo per quelli come noi prendere tali parole di mons. Bux, in termini positivi e di gran speranza per domani...come a dire: l'interesse aumenta ma non diminuisce... ;)

    RispondiElimina
  5. dice don Bux in riferimento alla nuova liturgia:     "<span>Si ha una certa sfiducia che il rito in sé parli"</span>
    <span></span>
    Sfiducia fondata caro don Bux, sfiducia ampiamente fondata: il nuovo rito non parla, è muto. E' incapace di veicolare qualcosa di sacro.

    Lo tzunami di parole con cui si cerca di riempire il nuovo rito nasce propio dalla sua incapacità espressiva.
    E' uno dei "peccati originali" del nuovo rito. (l'altro peccato originale è l'esser stato costruito freddamente a tavolino da un manipolo di "esperti" e imposto  a tutti con  forza brutale).

    RispondiElimina
  6. <span>chi ostacola oramai non ha più argomenti per farlo, </span>
    chi ostacola, in realtà, ha OTTIMI argomenti (=mezzi di potere): minaccia, ricatto, intimidazione, dis-informazione, CENSURA espressa e implicita :   fatti compiuti con pugno di ferro, cara Caterina. e silenzi IMPOSTI con metodi sovietici, di fronte ai quali, il 98% dei fedeli -IGNARI- percepisce rapidamente e nettamente  A CHI DI FATTO bisogna OBBEDIRE, e che non è certo il Papa !

    RispondiElimina
  7. Per quel che mi concerne5 marzo 2011 alle ore 09:53

    Sono ormai quasi tre decenni, che faccio i salti mortali, per prendere Messa Tridentina (o orientale). Quando ciò non è possibile, con il permesso (anzi, dietro esplicito CONSIGLIO, non imposizione) dei preti tradizionali da cui prendo abitualmente MESSA, IO e la mia famiglia santifichiamo diversamente la festa, con la lettura, possibilmente in comune, del proprio della Messa e con la recita del Rosario.

    RispondiElimina
  8. Circa il Novus Ordo, se gli organi competenti avessero il coraggio di
    1 - ordinare la celebrazione coram Deo
    2 - ordinare una sola omelia, abolendo le presentazioni e/o monizioni libere
    3 - consigliare vivamente l'uso della lingua latina
    4 - consentire l'uso di musica probata (gregoriano, polifonia seria, antica,moderna e contemporanea, musica organistica, qualche strumento già approvato daL Magistero, come archi o alcuni fiati, e solo in determinate circostanze, canto veramente popolare)
    5 - indirizzare severament i canoni dell'arredo liturgico
    6 - ammettere solo paramenti di foggia tradizionale, in luogo dele porcherie sopravvenute
    7 - reindirizzare in senso "borromaico" le arti sacre figurative
    8 - restringere leggermente la c.d. Liturgia Verbi
    la Messa nuova sarebbe certamente più "cattolica".

    RispondiElimina
  9. ;)  NON sono "ottimi" argomenti, ma come tu stessa sottolinei sono sistemi da SOVIET ergo non sono "ottimi".....
    rileggiamo santa Teresa d'Avila per la RIFORMA del Carmelo e rileggiamo come san Giovanni della Croce DOVETTE SCAPPARE.... :-D
    i prepotenti, i superbi, gli orgogliosi.... fanno il pugno di ferro e vincono anche qualche battaglia, ma alla fine hanno sempre perduto la guerra....

    RispondiElimina
  10. Chissa' se e' questo l'intento del Santo Padre quando si parla di "riforma della riforma"?
    "Tridentinizzare" la Messa di Paolo VI, per quanto possibile data la sua origine e la sua architettura protestante.
    Forse un "passaggio intermedio" per sdoganare la Messa Antica?

    RispondiElimina
  11. :-[  verissimo don magnifico.... ed è quanto sta facendo il Papa il quale ha espresso più volte dell'essere SEGUITO ED IMITATO in tale celebrazione e MODO di celebrare la Messa NOM.... ma ahimè, è proprio qui lo scontro e il muro contro muro, la disobbedienza anche dei Vescovi che nelle proprie Diocesi non celebrano come celebra il Papa....

    RispondiElimina
  12. Che il Signore perdoni questi preti "tradizionali" che consigliano di violare i comandamenti. 

    RispondiElimina
  13. Che il Signore perdoni questi preti "tradizionali" che consigliano di violare i comandamenti. 

    RispondiElimina
  14. Una cosa bella su tutte hai detto Caterina: non abbiate paura, INDIETRO NON SI TORNA!

    RispondiElimina
  15. 9 obbligare il celebrante alla recita del salmo 42, per ricordargli che cosa sta per fare
    10 ripristinare l'offertorio, tolto da Lutero e di nuovo tolto da Bugnini
    11 ricordare ai fedeli che sono "mandati" (a portare il messaggio evangelico) e non la banalissima constatazione che la "Messa è finita".

    Non saprei quale forma liturgica usare per fare queste cose.

    RispondiElimina
  16. Bravo don Magnifico. Anche per essersi fermato al n. 8, resistendo alla tentazione di compilare un banale decalogo (che ormai è roba da scuola di giornalismo).

    RispondiElimina
  17. E' importante ricordare che la "nuova messa" è il prodotto delle elucubrazioni di un gruppetto di teologi progressisti...anche con alcune correzioni, più  o meno profonde, resta sempre l'impronta protestante... nulla di tutto questo si ha con la splendida liturgia tradizionale ...non vi è bisogno di spiegazioni prima, nè durante , nè dopo ... lo han capito fior di intellettuali atei e agnostici che hanno sottoscritto il manifesto per la salvaguardia della Santa Messa indirizzato a Paolo VI .... come lo capiscono i tanti giovani che oggi si riavvicinano alla fede mediante la liturgia... il Vaticano dovrebbe essere inflessibile con i vescovi che ostacolano la messa in latino ... e più attento a selezionare gli insegnanti di liturgia nei seminari!

    RispondiElimina
  18. Spero che dopo un attento esame dell'insostituibile valore del Sacrificio Eucaristico, convenga che non Lo si può "sostituire" con altro, in qualsiasi forma venga celebrato. Non dimentichiamo che può variare il "SIGNUM" ma resta medesima la "RES SIGNATA". 

    RispondiElimina
  19. Aggiungerei che, a prescindere dalla forma ordinaria o straordinaria del rito, se i preti hanno "sfiducia che il rito in sé parli", ci troviamo di fronte a un allarmante spia di quando sia scarsa la Fede tra i preti.

    RispondiElimina
  20. Mi auguro che poi gli stessi "preti tradizionali" diano a te e alla tua famiglia la necessaria assoluzione dal peccato mortale commesso con l'astensione dalla messa domenicale, obbligatoria e valida in qualunque forma e rito venga celebrata... E mi auguro che l'assoluzione la chiedano per sé anche i tuoi amici preti, data la gravissima responsabilità di allontanarti dall'eucaristia domenicale... E' semplicemente aberrante tutto ciò, pur di tenere lontani da un "rito", si preferisce tener lontani i fedeli dal Signore stesso!

    RispondiElimina
  21. Per quel che mi concerne5 marzo 2011 alle ore 16:17

    <span>i auguro che poi gli stessi "preti tradizionali" diano a te e alla tua famiglia la necessaria assoluzione</span>
    Ovviamente.

    RispondiElimina
  22. per me il problema non è nella fede dei prelati ma nella loro costante preoccupazione che il fedele capisca.
    Cosa sicuramente importante ma non così tanto da distogliere l'attenzione dalla celebrazione del sacrificio per spostarla sui fedeli.
    Sembra quasi che oggi i preti perdano il sonno per inseguire lo spirito dei tempi cercando di essere moderni, comprensibili e accantivanti...tal volta anche colorati e danzanti.in assoluta buona fede!
    sembra quasi si vogliano vendere per guadagnarsi una bella Chiesa gremita...ma a tutti piaciono le favole ed è facile circondarsi di maestri che dicono quello che ci fa comodo...
    Comunque una cosa è certa, quando viene celebrato il rito tridentino il cielo si apre e chiunque vi assista se ne rende conto.
    forse sono andato un po' fuori tema ma questo commento mi è uscito di getto!

    RispondiElimina
  23. Fermo il principio del "ex opere operato", mi preoccupa il suo "in qualsiasi forma venga celebrato". Quanti sacerdoti non credono nel Sacrificio Eucaristico?. Credo che il Signore debba più perdonare i teorici, gli autori e gli "attori" delle "assemblee eucaristiche" che non i preti tradizionali sopra citati, ammesso che veramente abbiano veramente detto quanto riportato. Sono i primi, molto più dei secondi, che consentono l'emergere di certi dubbi, ingiusti ma giustificabili.

    RispondiElimina
  24. @per quel che mi concerne
    Mi trovo perfettamente d'accordo con lei, lo stesso faccio io con la mia famiglia.
    Soprattutto lo faccio per i bambini che non capirebbero perchè nel nuovo rito l'ostia non è venerata ma mangiata come una patatina o una cicca, a volte anche dopo essere tornati a sedersi sulla panca.
    peccato sarebbe mettere in pericolo la fede dei propri figli.
    Questa è una scelta sofferta che va fatta e che condivido.

    RispondiElimina
  25. Sempliciotto e "Per quel...",
    io son presa da gran turbamento al leggere queste vostre tranquille certezze e vi chiedo:
    se uno si trova nella situazione di non poter avere affatto la Messa antica (interdetta nel raggio di centinaia di km e impossibile da  raggiungere, seppure di rado, con la famiglia,  per svariati motivi) e sicuramente per diversi anni disporrà soltanto di quella NO, in forme  una peggiore dell'altra, allora che dovrebbe fare, secondo voi, non andare più alla Messa  per anni   ?   e chi poi gli darebbe l'assoluzione se in quei lunghi anni dovesse morire ?

    RispondiElimina
  26. <span>Sempliciotto e "Per quel...",  
    io son presa da gran turbamento nel leggere queste vostre tranquille certezze e vi chiedo: se uno si trova nella situazione di non poter avere affatto la Messa antica (interdetta nel raggio di centinaia di km e impossibile da  raggiungere, seppure di rado, con la famiglia,  per svariati motivi) e sicuramente per diversi anni disporrà soltanto di quella NO, in forme  una peggiore dell'altra, allora che dovrebbe fare, secondo voi, non andare più alla Messa  per anni   ?   e chi poi gli darebbe l'assoluzione se in quei lunghi anni dovesse morire ?</span>

    RispondiElimina
  27. <span>Sempliciotto e "Per quel...",    
    mi suscita gran turbamento leggere queste vostre tranquille certezze e vi chiedo: se uno si trova nella situazione di non poter avere affatto la Messa antica (interdetta nel raggio di centinaia di km e impossibile da  raggiungere, seppure di rado, con la famiglia,  per svariati motivi) e sicuramente per diversi anni disporrà soltanto di quella NO, in forme  una peggiore dell'altra, allora che dovrebbe fare, secondo voi, non andare più alla Messa  per anni   ?   e chi poi gli darebbe l'assoluzione se in quei lunghi anni dovesse morire ?</span>

    RispondiElimina
  28. la invidio, Sempliciotto, perchè ha quella fortuna di sentire la vera Messa istituita da Gesù, che a molti non toccherà mai per tutta la vita, forse....pensi che "prigione"  rinchiude coloro che avranno sempre e solo la Messa moderna !

    RispondiElimina
  29. <span>la invidio, Sempliciotto, perchè ha quella fortuna di sentire la vera Messa istituita da Gesù, che a molti non toccherà mai per tutta la vita, forse....pensi che "prigione"  rinchiude coloro che, come me, avranno sempre e solo la Messa moderna !</span>
    (non vedranno mai quel "cielo" in questa vita....)

    RispondiElimina
  30. La Messa non può essere sostituita con la lettura del "Proprio" e nemmeno con la recita del Rosario. La cosa più grave -direi aberrante e diabolica- è che siano dei preti a consigliarlo!

    RispondiElimina
  31. @memory
    Non credo che la sua Fede è messa in pericolo nell'assistere al novus ordo. Lei è sicuramente ben consapevole di cosa accada durante una messa ed è altrettanto consapevole della crisi della Chiesa e degli abusi a cui è facile assistere..Io il problema me lo pongo per i bambini che questi distinguo non riescono a farli.
    a dir la verità sono anche già rassegnato a fare il catechismo supplementare a casa...

    Poi se mi è concesso portare un po' dellamia esperienza posso dire che io sono nato e cresciuto col novus ordo e il mio tornare alla fonte della fede, alla tradizione agli insegnamenti millenari della Chiesa si è reso necessario nel momento in cui ho sentito e visto cose contro la Fede, ambigue e gli abusi liturgici... Venivano negati gli insegnamenti che avevo ricevuto da bambino al catechismo (sempre post concilio!!!!) e anche quelle Verità trasmessemi dalla mia famiglia.

    Sarò pessimista ma credo che la Chiesa ha qualcosa in più di un raffreddore, è malata e minata alle radici.
    Se qualcuno si prende la briga di scrivere un libro con questo titolo vuol dire che lo scandalo è sotto il sole, è visibile.
    Bisogna conservare la Fede.
    Oggi la Chiesa ha bisogno di chiarezza non di libri che aprono dibattiti, fanno insorgere dubbi e sono strumentalizzabili dai media(penso a luce del mondo)
    siamo nell'apostasia o comunque ci siamo molto vicini...

    RispondiElimina
  32. Concordo con don Magnifico: fra l'altro ci sono, fortunamente, messe, in cui alcuni punti (tipo l'1,2 4, 5, 6) sono attuati.
    La novus ordo celebrata (alle 10) prima della messa gregoriana (alle 11) a San Carlo a Genova, ad esempio, è una di queste (c'è anche la comunione in ginocchio alla balaustra, che io metterei in tutte le novus ordo), non si può certo definire un  "rito protestante", e mostra a mio avviso che la messa gregoriana può "contaminare" positivamente la novus ordo.

    RispondiElimina
  33. Per quel che mi concerne5 marzo 2011 alle ore 21:43

    Premesso che non me la sento di disapprovare chi, magari mosso da scrupoli come quelli di cui sopra, facesse scelte diverse da quelle che mi sono state consigliate, e che, alla fine, ho deciso di compiere, faccio presente che la nostra non è la situazione di chi decide di disertare la Messa, per dormire o per lavorare. Facciamo letteralmente i salti mortali, il tempo (ed il danaro) impiegato per avere Messa, è un sacrificio non da poco. Quando è possibile, è realmente una gioia, di cui non avete idea.  Per esempio, da capodanno, ad adesso almeno a domeniche alterne ci riesco ad andare. Nel corso del 2007, rimasi sette mesi senza mesi senza, non avete idea di con quale sofferenza. Ora, l'assoluzione sacramentale è INDISPENSABILE per potersi accostare alla Comunione, ma per evitare l'inferno è sufficiente il pentimento sincero e l'atto di dolore perfetto. Piuttosto, mi porrei qualche domanda, circa i frequentatori abituali, senza vera necessità, della celebrazione del Sabato sera. Lo so bene, dato che, prima della mia "conversione" al tradizionalismo, ero uno di costoro. Quanti e quanti, lo dicevano apertamente, ("dato che la Chiesa, o ciò che si presume esserlo, me lo concede, perchè non approfittarne"?!?) che andavano a Messa il sabato sera, per poter poi andare in discoteca o al bar, fino all'alba, quindi dormire fino alla 14- 14,30 della domenica e trascorrerla senza ricordarsi che è il giorno del Signore? Loro sono a posto (o credono di esserlo). Noi, che, con sofferenza, quando proprio c'è impossibile, viviamo la santificazione della festa, in modo che ci costa, quanto meno, l'impegno di ricordarci che non è un giorno come gli altri, che, anzi, da mezzanotte a mezzanotte, cerchiamo di pensare a Dio, alla famiglia, all'apostolato, ad opere pie, ed anche ad un po' di onesto svago, noi non siamo a posto. Vi prego, come io rispetto ciò che non condivido, vi chiedo altrettanto, anche se mi vorrebbe voglio di imitare colui/colei che ha riecheggiato Totò, con il dirvi un sonoro "ma mi faccia il piacere".

    RispondiElimina
  34. Ospite, che il Signore perdoni ancora di più i produttori, gli autori, gli sceneggiatori e gli attori delle "assemblee dei fedeli", delle "cene eucaristiche" et similia che, come dimostra il post da lei  così caritatevolmente stigmatizzato, hanno allontano i fedeli dalla S. Messa.

    RispondiElimina
  35. Piccolo dettaglio: i sacerdoti che celebrano nella Chiesa di S. Carlo hanno <span>sempre </span>celebrato con estrema devozione e attenzione la S. Messa anche prima della MP "Summorum Pontificum". In questo caso non vi è stata una contaminazione ma semplicemente la celebrazione rispecchia quello che dovrebbe essere nelle chiese cattoliche di tutto il mondo. Chi ha mai vietato il gregoriano o le pianete? Chi ha vietato di ricevere la Comunione in ginocchio? Dov'è scritto che non si può celebrare "coram Deo" o che è abolito il 'Canone Romano'?

    RispondiElimina
  36. <span>Piccolo dettaglio: i sacerdoti che celebrano nella Chiesa di S. Carlo hanno <span>sempre </span>celebrato con estrema devozione e attenzione la S. Messa anche prima del MP "Summorum Pontificum". In questo caso non vi è stata una contaminazione ma semplicemente la celebrazione rispecchia quello che dovrebbe essere nelle chiese cattoliche di tutto il mondo. Chi ha mai vietato il gregoriano o le pianete? Chi ha vietato di ricevere la Comunione in ginocchio? Dov'è scritto che non si può celebrare "coram Deo" o che è abolito il 'Canone Romano'?</span>

    RispondiElimina
  37. Questa discussione è la dimostrazione, di per sé, dei danni procurati dal Novus Ordo. Quante persone si sono allontanate dalla santa pratica domenicale a causa sua?

    RispondiElimina
  38. Speriamo ma, purtroppo, ci credo poco.

    RispondiElimina
  39. Ce lo auguriamo tutti. Tuttavia, fatto salvo il principio del "ex opere operato", quanti sacerdoti credono ancora al Sacrificio Eucaristico e alla Transustanziazione?

    RispondiElimina
  40. Leggo e seguo qui con pazienza, e talora col fiato sospeso, gli eventi e i discorsi sulla situazione attuale della Fede cattolica; anch'io  così mi rendo conto che quel giorno in cui il papa ha deciso di "liberalizzare" la Messa antica, è stato un evento storico di portata grave (come svolta positiva, ma che pone GRAVI questioni da risolvere) quasi come la caduta del muro di Berlino.
    Ora, cari bloggers, se è davvero finita la congiura del silenzio, da almeno 3 anni (se non anche dall'elezione di Papa Benedetto), che gravava come una cappa di piiombo sulla Chiesa dal concilio in poi,  finalmente possiamo parlare di tutto quello che ci pesa sul cuore da mezzo secolo, e che fino al 7/7/2007 nessuno riusciva a dire, perchè pareva che ci fosse un TABU' generalizzato comprendente argomenti innominabili, quali il mitico concilioVat2 e la Messa antica (e di sempre) della quale ci è stato detto:
    che "non poteva essere abrogata"; ma di fatto, come apprendiamo leggendo gli avvenimenti di imposizioni di quella NO fatte con la FORZA (e così impedite di violenza le celebrazioni della antica, come i documenti su internet hanno svelato a tutti), le autorità ci hanno dimostrato per 40 anni che essa ERA PROIBITA, o per lo meno "archiviata" : che dite, va bene questa parola? è abbastanza corretta? io da semplice fedele, digiuna di teologia, che non capisco li politichese usato dalla Chiesa e mi rifiuto di impararalo (perchè vorrei anche spiegare gli eventi ai piccoli che incontro tra amici e parenti), vedo semplicemente che più passa il tempo e più si svelano immani aberrazioni e contraddizioni nel modo di parlare e agire dei papi e pastori, dal concilio ad oggi, un caos tale che ci vediamo inchiodati oggi a un PUNTO DI NON RITORNO, che è questo:
    - o diciamo la Verità, tutta la verità nient'altro che  la verità, e camminiamo e cresciamo nella VERITA' che ci fa LIBERI da ogni menzogna, da tutti i fumi di satana, da tutte le gabbie della mente (che sono più orride di quelle del corpo, come ben sperimentò Guareschi!....)
    - o siamo finiti, paralizzati in un vicolo cieco: non capiamo più chi siamo e DOVE stiamo andando.
    Molti hanno detto bene: indietro non si torna. Ma questo può essere fonte di gioia o dolore, condanna o salvezza, castigo o misericordia, a seconda di come lo intendiamo: o scegliamo la Luce, e saremo illuminati, SALVI,  o decidiamo di alimentare il fumo, l'ambiguità, il CAOS che già regna,  di andare verso il buio, e certamente saremo OSCURATI E CONFUSI, nel buio che noi stessi avremo scelto.
    La scelta tra Luce e buio si impone ogni giorno, imperiosamente a tutti, dal Papa fino al più piccolo cattolico, e non è scelta che possa essere ELUSA: si tratta che, posti di fronte  a Gesù Cristo -Via, Verità e Vita- che si va svelando aattraverso il suo Vangelo che si avvera di continuo e CI INTERROGA, dobbiamo rispondere ogni volta, ad ogni suo richiamo una sola parola tra due:
        o SI'  o NO.
    Non c'è la terza possibilità: il NI sui cui molti ancora si attardano, equivale sempre al rifiuto, sull'esempio di Pilato, che di Lui e della Sua Crocifissione non ne vuol sapere nulla, non se ne prende la responsabilità.
    Ecco: è l'ora della responsabilità di ognuno di dirsi ed essere cristiano, non solo a parole, ma a fatti e in Verità.

    RispondiElimina
  41. Visto che in questo post si parla del grande problema della Messa "che non faccia perdere la Fede", al centro della grave epoca di "transizione" in cui siamo costretti a vivere  come in mezzo al guado di un fiume in piena che non ci offre molti appigli pe resistere alla corrente, ..... in una precarietà irrisolvibile -riforma o non riforma? quale riforma ? dal basso, dall'alto, ?ecc....-avrei un piccolo quesito da rivolgere a quelli che frequentano (beati loro) da tempo le Messe celebrate come Dio comanda dalla FSSPX.
    Spero che qualcuno mi dia risposte non contrastanti tra loro (sperando che la mia confusione non aumenti....)
    Dopo aver desiderato per tanto tempo partecipare, anzi assistere alla Messa di S. PIo V, mi son trovata tempo fa con alcuni miei familiari, a seguire la Messa celebrata in una città abruzzese, dove a questo scopo è chiamato ogni mese un sacerdote della FSSPX.
    Il locale è assolutamente inadatto, secondo me: si tratta di una saletta di hotel, elegante ma angusta, dove i poveri "rifugiati" devono adattarsi alla meglio, e idem i sacerdoti e chi li assiste.
    Premessa la mia ovvia ignoranza di Liturgia (avendo solo un pallidissimo ricordo, come un sogno, di qualche messa in latino della mia prima infanzia), ho provato solo un gran disagio nel sentirmi un pesce fuor d'acqua, vedeno che gli altri erano certamente più "istruiti" di noi; abbiamo seguito con attenzione e compostezza, sugli ospuscoletti col testo latino/italiano , adeguandoci alle posture degli altri fedeli (e non potete immaginare la scomodità di inginocchiarsi a terra, tra file di sedie strette tra loro, e tavolini ammassati dietro,....in uno spazio minimo per potersi muovere rispettando il sacro silenzio). Abbiamo seguito con religioso adeguamento sia i silenzi, sia le poche risposte dovute, con molto imbarazzo del "non capire" o "non vedere" (e qui mi rendo conto che eravamo prevenuti dalle cattive abitudini mentali della Messa NO: quella del voler vedere....lo so, che è un'inerzia mentale di cui ci si dovrà "spogliare" per poter accedere di nuovo alla sacralità della vera LIturgia perenne).
    Non mi dilungo sui commenti successivi, quando sono tornata a casa con i miei, che erano assolutamente contrariati e delusi dall'esperienza vissuta, ritenuta frustrante (con la sgradevole impressione di essere capitati in una "setta" di iniziati).
    Vorrei soltanto chiedere ai fedeli abituali della Messa antica, se è normale che il Vangelo non venga letto per nulla: non dico letto in latino di spalle, ma proprio per nulla, e si proceda subito all'omelia.
    Io ero confusa, stanca e in posizione di scarsa visibilità, anche scarsa udibilità (il sacerdote parlava a voce bassa, parole latine rapidissime) e non vedevo bene la successione delle parti delloa Messa, ma i miei che un po' di latino lo sanno e lo seguivano meglio di me, mi hanno riferito che il Vangelo non è stato letto.
    Che cosa devo pensare di questo fatto ? è possibile che abbiano sbagliato i miei ad ascoltare ?
    è possibile che il sacerdote abbia letto il Vangelo in latino, sottovoce, in modo da non essere udito,  e con le spalle ali fedeli ?...non capisco proprio quello che è accaduto, e vi posso dire che alla fine, siamo tornati a casa con la testa molto confusa.
    Scusate la mia ignoranza e la strana domanda che vi pongo, ma tuttora a distanza di mesi, non riesco a decifrare il beneficio di quella Messa, che avevo tanto desiderato, e che i miei non vogliono più frequentare.

    RispondiElimina
  42. dunque bux è ciellino!!!!!

    RispondiElimina
  43. Io direi "Bux populi, Bux Dei" .......

    RispondiElimina
  44. Cara Irma, si può accusare la FSSPX di molte  cose, in particolare circa la loro dubbia ecclesiologia che poco ha di cattolico, ma di certo NON di celebrare la Santa Messa di traverso: quindi si sicuro i suoi familiari non hanno capito quando si è proclamato il Santo Vangelo di solito coram Deo ed a sinistra dell'altare in direzione del nord, se l'altare dà in direzione dell'oriente come dovrebbe.
    Quanto al beneficio della Santa Messa nella sua forma straordinaria non è diverso da quello che si ha durante una celebrazione nella forma ordinaria: sempre del Santo Sacrificio del Cristo sulla Croce, m in modo incruento, si tratta. Da un punto di vista personale, una volta passato lo shock di riadattarsi il che necessita di andarci qualche volte e, se necessario, di farsela spiegare, lei si renderà conto dell'estrema e magnifica verticalità di questo rito insiggne, verticalità cha porta a profonda preghiera inetriore e a vera actuosa participatio del corpo, dell'anima e dello spirito di chi vi assiste.
    Ovviamente, non posso che consigliarla di andare ad una messa celebrata da sacerdoti che sono in unione reale con il Papa ed il vescovo del luogo alfin di partecipare ad una celebrazione legittima nella Chiesa Cattolica Romana. In Pace

    RispondiElimina
  45. Questo è il punto giusto per fare un po' di pubblicità per la Communauté Saint Martin i quali, fondati inizialmente nella diocesi del card Siri, hanno sempre celebrato con estrema devozione ed attenzione la S. Messa come OspiteII dice.
    A comprova si visiti il loro sito http://www.communautesaintmartin.org/spip.php ed in particolare potete guardare le foto che parlano spesso più di tante discorsi.
    Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.

    RispondiElimina
  46. purtroppo siamo al livello di catacombe...i locali spesso sono dignitosi ma non sono chiese e dove celebra la fsspx o si arriva presto o si sta in piedi visto che molti accorrono da lontano.
    E' normale che le prime volte non si riesca a seguire tutto, il vangelo è sempre letto anche in italiano trane il secondo che invece è letto sotto voce.
    Le Chiese vengono concesse ai mussulmani ai protestanti agli ortodossi o addirittura vendute ma guai a concederle per un ora alla fsspx!!!!

    Il fatto di non essere riusciti a seguire la messa non cambia niente. io ricordo che spesso nella mia parrocchia si rompeva il microfono e ancora più spesso andava a singhiozzo e per noi che stavamo in fondo era impossibile capire, concentrarsi e seguire, ma questo non cambia la validità o l'utilità della messa.

    RispondiElimina