a cura di Marco BONGI
-1 Don Davide, Lei si trova, dal 2006, alla guida di un distretto strategicamente importantissimo per la FSSPX, non tanto sotto l'aspetto numerico, quanto soprattutto per il fatto che l'Italia è la sede del papato. Ciò che dunque avviene in Italia assume, per forza di cose, una valenza tutta particolare nel mondo cattolico. Anche le vicende dei cosiddetti tradizionalisti italiani rischiano di riflettersi quindi, al di là della loro oggettiva consistenza, a livello internazionale. Lei è un sacerdote relativamente giovane e crediamo che i superiori della Fraternità, se le hanno conferito un incarico così delicato, ripongano nella sua persona una notevole fiducia. Vorremmo allora rivolgerle alcune domande allo scopo di comprendere meglio la posizione della congregazione fondata da mons. Marcel Lefebvre. Non mancano infatti critiche provenienti da vari ambienti. Ci aiuti, nei limiti del possibile, a dissiparle.
L'annuncio, da parte di Benedetto XVI, della convocazione di un nuovo incontro interreligioso ad Assisi ha suscitato notevoli reazioni nel mondo cattolico tradizionalista. Mentre alcuni hanno evidenziato negativamente le dure parole, pronunciate su questo argomento da mons. Bernard Fellay nell'omelia del 9 gennaio, altri osservano invece un deprecabile, a loro parere, ammorbidimento dei toni rispetto alle aspre parole pronunciate da mons. Lefebvre nel 1986. Qual'è la vera posizione della FSSPX? Quali sono, se ci sono, i motivi che vi inducono ad una maggiore cautela nei toni?
La reiterazione della giornata interreligiosa di Assisi unitamente alla rievocazione di ciò che accadde nel 1986 rappresenta purtroppo la conferma di tutto un percorso ecumenico che ha seminato universalmente l’idea che tutti i culti siano validi e che possano contribuire ad ottenere il bene della pace. E’ questa la dimensione realistica, concreta, mediatica e “pastorale” di Assisi, malgrado i distinguo, le precisazioni e le “precauzioni” che forse non mancheranno. Penso che la Fraternità abbia il dovere di ripetere ciò che ha detto 25 anni fa e che non ha mai smesso di ribadire: "nullam partem". Se non lo facesse, la Fraternità non solo tradirebbe sé stessa ma innanzitutto la Chiesa e lo stesso Papa. Può sembrare paradossale ma il servizio più prezioso che si possa offrire oggi al Santo Padre è proprio quello di dirgli: "non possumus", come San Paolo lo disse a San Pietro ad Antiochia. In realtà è quello che vorrebbero dirgli in tanti, mossi da un amore sincero per la Chiesa, ma che ancora non osano farlo in prima persona: la Fraternità, si vuole far portavoce anche di loro.
Quanto ai toni, se qualcosa è cambiato, ciò non riguarda le questioni di fondo, ma lo scenario concreto; ora la Fraternità discute ufficialmente con i rappresentanti della curia romana. Questo non significa un regresso rispetto alle posizioni precedenti ma piuttosto un progresso nella loro avanzata. Le obiezioni dottrinali alla base delle scelte della Fraternità sono finalmente sul tavolo del Papa in nome della Tradizione e del Magistero perenni. E’ chiaro che i toni attuali in qualche modo tengono conto di questa evoluzione. Questo non significa - lo ripeto - un annacquamento dei contenuti ma al contrario la loro avanzata.
E’ incoraggiante per noi il fatto che la Fraternità sia giunta a questo punto: è una prima conferma che la linea di Mons. Lefebvre era quella da seguire.
Contrariamente a quanto alcuni pensano, nell’ottica della Fraternità, l’obiettivo delle discussioni non è tanto quello di trovare una collocazione canonica per sé stessa ma, ancora una volta, quello di rendere un servizio alla Chiesa e alle anime che attendono il trionfo della Verità.
Questo non significa che la Fraternità salverà la Chiesa - il che appartiene solo a Dio - ma che la Fraternità intende testimoniare la Verità "in medio Ecclesiae", e per il bene di tutta la Chiesa.
Per tornare ad Assisi, è chiaro che il problema dell’ecumenismo, del dialogo interreligioso, dei loro addentellati e delle loro conseguenze, occupa un posto di primissimo piano nella scaletta dei temi che la Fraternità discute con la commissione voluta dal Papa.
Quanto ai toni, se qualcosa è cambiato, ciò non riguarda le questioni di fondo, ma lo scenario concreto; ora la Fraternità discute ufficialmente con i rappresentanti della curia romana. Questo non significa un regresso rispetto alle posizioni precedenti ma piuttosto un progresso nella loro avanzata. Le obiezioni dottrinali alla base delle scelte della Fraternità sono finalmente sul tavolo del Papa in nome della Tradizione e del Magistero perenni. E’ chiaro che i toni attuali in qualche modo tengono conto di questa evoluzione. Questo non significa - lo ripeto - un annacquamento dei contenuti ma al contrario la loro avanzata.
E’ incoraggiante per noi il fatto che la Fraternità sia giunta a questo punto: è una prima conferma che la linea di Mons. Lefebvre era quella da seguire.
Contrariamente a quanto alcuni pensano, nell’ottica della Fraternità, l’obiettivo delle discussioni non è tanto quello di trovare una collocazione canonica per sé stessa ma, ancora una volta, quello di rendere un servizio alla Chiesa e alle anime che attendono il trionfo della Verità.
Questo non significa che la Fraternità salverà la Chiesa - il che appartiene solo a Dio - ma che la Fraternità intende testimoniare la Verità "in medio Ecclesiae", e per il bene di tutta la Chiesa.
Per tornare ad Assisi, è chiaro che il problema dell’ecumenismo, del dialogo interreligioso, dei loro addentellati e delle loro conseguenze, occupa un posto di primissimo piano nella scaletta dei temi che la Fraternità discute con la commissione voluta dal Papa.
–2 Alcuni esponenti della Fraternità, talora anche tra coloro che ricoprono incarichi di responsabilità, non esitano ad esprimersi in modo estremamente critico nei confronti della teologia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Questo atteggiamento ha suscitato dure reazioni da parte di alcuni commentatori: si è sostenuto che la FSSPX, mentre da una parte partecipa ai colloqui teologici a Roma, dall'altra attacca duramente il S. Padre. Lei cosa ne pensa?
Penso che la questione vada affrontata restando ai principi di fondo, senza entrare nell’analisi dei singoli casi o delle singole obiezioni.
Innanzitutto i membri della Fraternità non attaccano il Papa ma la sua teologia. E’ una distinzione elementare e facile da compiere, purtroppo non sempre evidenziata dai commentatori. Non vogliamo pensare che questa omissione possa essere strumentale.
Se affrontata con la giusta competenza e con i toni dovuti, penso che l’analisi dei grandi principi teologici che hanno guidato il percorso di Joseph Ratzinger sin dagli anni del Concilio sia un tema di grande interesse; egli infatti ha partecipato al Concilio in qualità di teologo privato del card. Frings, assieme al ben noto Karl Rhaner. E’ ben vero che negli anni successivi Ratzinger si staccò progressivamente da quest’ultimo ed ancor più dall’amico Hans Kung, al quale doveva il suo ingresso all’università di Tubinga. E’ anche vero però che egli considera piuttosto che questi teologi abbiano cambiato idea, non lui; anche da Papa, è ritornato sulla sua famosa tesi di dottorato all’epoca bocciata dal prof Schmaus. Insomma il suo percorso teologico è interessante e può contribuire a capire meglio certe scelte che caratterizzano il suo pontificato.
Peraltro da vero intellettuale è lui stesso ad aver auspicato, in alcune occasioni, che si discuta sulle sue tesi teologiche, anche muovendo obiezioni. Penso che l’analisi dell’evoluzione del suo pensiero sia un tema di grande interesse, stimolato dal fatto che sempre di più egli privilegi un tipo di comunicazione dove riemerge spesso l’anima dell’ex professore che vuole provocare un dibattito piuttosto che insegnare in modo cattedratico e magisteriale. Ad esempio, i suoi recenti libri – a prescindere dai contenuti specifici - rappresentano in sé stessi un modo nuovo e atipico di porsi e di comunicare come papa. A questo proposito dobbiamo cogliere i segni dei tempi: a partire dal Concilio la teologia ha – in una certa misura – sostituito il Magistero: è ben noto il ruolo dei teologi durante il Concilio e nel postconcilio. Questa influenza è stata tale che gli stessi Papi del postconcilio tendono talora ad esprimersi come “teologi” più che come “maestri” della dottrina: ora il teologo è colui che indaga, discute e cerca nuovi orizzonti, a differenza del maestro che si limita ad insegnare ciò di cui è depositario. Questo nuovo atteggiamento, che già Romano Amerio definiva “dislocazione dell’attività magisteriale” è un dato di fatto e può essere fonte di confusione, a prescindere dagli stessi contenuti.
Inoltre mi sembra che il Papa stesso abbia a cuore un ripensamento teologico su quanto è accaduto nel postconcilio: inevitabilmente questo coinvolge, più o meno direttamente, tutti i grandi nomi di questo periodo.
Quanto al fatto che la Fraternità continui ad essere “critica” sui punti su cui lo è sempre stata malgrado i colloqui teologici in corso, penso semplicemente che questa mancanza di doppiezza le faccia onore: una discussione onesta e leale non sarebbe più tale se fosse costretta a sacrificare qualcosa alla dea diplomazia. Alla fine dei conti la schiettezza è un motivo di credibilità per i nostri interlocutori, per il pubblico e per lo stesso Papa.
Innanzitutto i membri della Fraternità non attaccano il Papa ma la sua teologia. E’ una distinzione elementare e facile da compiere, purtroppo non sempre evidenziata dai commentatori. Non vogliamo pensare che questa omissione possa essere strumentale.
Se affrontata con la giusta competenza e con i toni dovuti, penso che l’analisi dei grandi principi teologici che hanno guidato il percorso di Joseph Ratzinger sin dagli anni del Concilio sia un tema di grande interesse; egli infatti ha partecipato al Concilio in qualità di teologo privato del card. Frings, assieme al ben noto Karl Rhaner. E’ ben vero che negli anni successivi Ratzinger si staccò progressivamente da quest’ultimo ed ancor più dall’amico Hans Kung, al quale doveva il suo ingresso all’università di Tubinga. E’ anche vero però che egli considera piuttosto che questi teologi abbiano cambiato idea, non lui; anche da Papa, è ritornato sulla sua famosa tesi di dottorato all’epoca bocciata dal prof Schmaus. Insomma il suo percorso teologico è interessante e può contribuire a capire meglio certe scelte che caratterizzano il suo pontificato.
Peraltro da vero intellettuale è lui stesso ad aver auspicato, in alcune occasioni, che si discuta sulle sue tesi teologiche, anche muovendo obiezioni. Penso che l’analisi dell’evoluzione del suo pensiero sia un tema di grande interesse, stimolato dal fatto che sempre di più egli privilegi un tipo di comunicazione dove riemerge spesso l’anima dell’ex professore che vuole provocare un dibattito piuttosto che insegnare in modo cattedratico e magisteriale. Ad esempio, i suoi recenti libri – a prescindere dai contenuti specifici - rappresentano in sé stessi un modo nuovo e atipico di porsi e di comunicare come papa. A questo proposito dobbiamo cogliere i segni dei tempi: a partire dal Concilio la teologia ha – in una certa misura – sostituito il Magistero: è ben noto il ruolo dei teologi durante il Concilio e nel postconcilio. Questa influenza è stata tale che gli stessi Papi del postconcilio tendono talora ad esprimersi come “teologi” più che come “maestri” della dottrina: ora il teologo è colui che indaga, discute e cerca nuovi orizzonti, a differenza del maestro che si limita ad insegnare ciò di cui è depositario. Questo nuovo atteggiamento, che già Romano Amerio definiva “dislocazione dell’attività magisteriale” è un dato di fatto e può essere fonte di confusione, a prescindere dagli stessi contenuti.
Inoltre mi sembra che il Papa stesso abbia a cuore un ripensamento teologico su quanto è accaduto nel postconcilio: inevitabilmente questo coinvolge, più o meno direttamente, tutti i grandi nomi di questo periodo.
Quanto al fatto che la Fraternità continui ad essere “critica” sui punti su cui lo è sempre stata malgrado i colloqui teologici in corso, penso semplicemente che questa mancanza di doppiezza le faccia onore: una discussione onesta e leale non sarebbe più tale se fosse costretta a sacrificare qualcosa alla dea diplomazia. Alla fine dei conti la schiettezza è un motivo di credibilità per i nostri interlocutori, per il pubblico e per lo stesso Papa.
-3 Il recente passaggio alla FSSPX di un sacerdote diocesano rappresenta senza dubbio un fatto estremamente significativo. Vi sono tuttavia alcuni "ultras" che ricordano come, di fronte a casi simili, mons. Lefebvre, abbia alcune volte proceduto alla riordinazione precauzionale dei sacerdoti ordinati con il Novus Ordo Missae. E' cambiato qualcosa oggi, sotto questo aspetto, nella prassi della Fraternità?
Anche se non ha mai parlato pubblicamente di questa delicatissima questione, posso confermare che mons. Lefebvre ha proceduto, in alcuni casi, a tali riordinazioni "sub conditione".
Tuttavia su questo problema la Fraternità non ha mai proceduto in modo sistematico, bensì valutando con la massima prudenza caso per caso e procedendo unicamente laddove il dubbio era fondato. Tale dubbio è stato provocato da una serie di elementi oggettivi che hanno indotto ad ipotizzare - in alcuni casi - un reale difetto di intenzione da parte del vescovo.
In questi casi la riordinazione "sub conditione" si è rivelata necessaria anche per tranquillizzare la coscienza del sacerdote, assalito da gravissimi dubbi.
Penso si possa instaurare un parallelo – ovviamente con i dovuti distinguo – tra alcune ordinazioni sacerdotali e certe Messe di cui siamo stati spettatori nel postconcilio: ritengo che ad ogni uomo di buona volontà possa venire un dubbio se vede un sacerdote dire messa sdraiato su un prato o consacrare la birra oppure il latte. Oppure se lascia consacrare il pane unicamente all’assemblea perché popolo sacerdotale.
Esperienze di questo tipo o ad esse analoghe possono provocare, unitamente al dubbio, un vero e proprio trauma e un caso di coscienza: ad esso bisogna fornire, in qualche modo, una risposta per dovere di carità.
Tuttavia su questo problema la Fraternità non ha mai proceduto in modo sistematico, bensì valutando con la massima prudenza caso per caso e procedendo unicamente laddove il dubbio era fondato. Tale dubbio è stato provocato da una serie di elementi oggettivi che hanno indotto ad ipotizzare - in alcuni casi - un reale difetto di intenzione da parte del vescovo.
In questi casi la riordinazione "sub conditione" si è rivelata necessaria anche per tranquillizzare la coscienza del sacerdote, assalito da gravissimi dubbi.
Penso si possa instaurare un parallelo – ovviamente con i dovuti distinguo – tra alcune ordinazioni sacerdotali e certe Messe di cui siamo stati spettatori nel postconcilio: ritengo che ad ogni uomo di buona volontà possa venire un dubbio se vede un sacerdote dire messa sdraiato su un prato o consacrare la birra oppure il latte. Oppure se lascia consacrare il pane unicamente all’assemblea perché popolo sacerdotale.
Esperienze di questo tipo o ad esse analoghe possono provocare, unitamente al dubbio, un vero e proprio trauma e un caso di coscienza: ad esso bisogna fornire, in qualche modo, una risposta per dovere di carità.
-4 In Italia, a fronte del relativamente piccolo numero di fedeli, la FSSPX gode di una certa simpatia in alcuni ambienti culturali e su taluni organi di informazione. Come interpreta questo fatto?
Gli organi di informazione e gli ambienti culturali - per lo meno in linea di principio - sono chiamati a veicolare dei contenuti. In questo senso penso che la Fraternità possa essere oggetto di un interesse particolare in quanto privilegia incondizionatamente una identità ed una battaglia di carattere eminentemente dottrinale. Questa scelta, che vuole essere una risposta proporzionata ed adeguata alla radice della crisi attuale, ha garantito alla Fraternità la possibilità di esprimersi liberamente, senza essere condizionata da altri interessi, magari anche legittimi, ma di altra natura: Verità e Libertà sono due termini strettamente uniti nella prospettiva evangelica.
A lungo termine questa libertà di ricordare i principi tradizionali della dottrina cattolica suscita interesse, a condizione di non uniformarsi ai discorsi pallidi, tiepidi, politicamente corretti e spesso vuoti. A questo proposito mi sembra giusto sottolineare che la Fraternità non ha maturato una sua specifica identità dottrinale: non esiste una verità lefebvriana o una Tradizione interpretata in chiave lefebvriana. Esiste la Chiesa, con la Sua Tradizione bimillenaria e intramontabile: è la sola cosa che ci interessa perché sappiamo che se anche il mondo crollasse, questa non verrà mai meno: "Verbum Domini manet in aeternum".
La Storia della Chiesa ci insegna che questa Tradizione trionfa in modo proporzionale agli ostacoli che incontra.
A lungo termine questa libertà di ricordare i principi tradizionali della dottrina cattolica suscita interesse, a condizione di non uniformarsi ai discorsi pallidi, tiepidi, politicamente corretti e spesso vuoti. A questo proposito mi sembra giusto sottolineare che la Fraternità non ha maturato una sua specifica identità dottrinale: non esiste una verità lefebvriana o una Tradizione interpretata in chiave lefebvriana. Esiste la Chiesa, con la Sua Tradizione bimillenaria e intramontabile: è la sola cosa che ci interessa perché sappiamo che se anche il mondo crollasse, questa non verrà mai meno: "Verbum Domini manet in aeternum".
La Storia della Chiesa ci insegna che questa Tradizione trionfa in modo proporzionale agli ostacoli che incontra.
-5 Il fenomeno INTERNET, visto originariamente con sospetto nel mondo cattolico, si sta rivelando una risorsa importantissima per la Tradizione. Si possono infatti pubblicare articoli ed interventi senza necessariamente dover disporre di ingenti capitali. Come giudica questo mezzo di comunicazione. Quali sono i rischi e gli aspetti positivi?
Penso che internet sia un’arma a doppio taglio. Da una parte è ben vero che permette una pubblicazione rapida e facile di certi testi o commenti. Tuttavia gli inconvenienti non sono pochi.
Innanzitutto il pubblico di internet è un pubblico particolare, oserei dire selezionato, certamente il più informato ma non necessariamente il più preparato: c’è tutta una sfera di persone che non accedono quotidianamente ad internet e che non devono essere dimenticate né escluse dai grandi dibattiti.
Soprattutto penso che internet rischi in qualche modo di banalizzare certi confronti a carattere dottrinale. Davanti ai grandi temi che ci riguardano è necessaria una certa ponderazione e soprattutto una certa distanza dai fatti, dai testi o dai problemi che si vogliono commentare. Internet accorcia questa distanza e stimola moltissimo il desiderio di coniugare rapidità di informazione e di commento in tempo reale, a scapito – talora – della necessaria prudenza e ponderazione che hanno sempre caratterizzato il modo con cui la Chiesa ha insegnato ad affrontare le grandi questioni. Chi è informato per primo o chi reagisce per primo non è necessariamente colui che ha sempre ragione.
Innanzitutto il pubblico di internet è un pubblico particolare, oserei dire selezionato, certamente il più informato ma non necessariamente il più preparato: c’è tutta una sfera di persone che non accedono quotidianamente ad internet e che non devono essere dimenticate né escluse dai grandi dibattiti.
Soprattutto penso che internet rischi in qualche modo di banalizzare certi confronti a carattere dottrinale. Davanti ai grandi temi che ci riguardano è necessaria una certa ponderazione e soprattutto una certa distanza dai fatti, dai testi o dai problemi che si vogliono commentare. Internet accorcia questa distanza e stimola moltissimo il desiderio di coniugare rapidità di informazione e di commento in tempo reale, a scapito – talora – della necessaria prudenza e ponderazione che hanno sempre caratterizzato il modo con cui la Chiesa ha insegnato ad affrontare le grandi questioni. Chi è informato per primo o chi reagisce per primo non è necessariamente colui che ha sempre ragione.
-6 Da un po’ di tempo sembra in procinto di crollare il tabù del Concilio Vaticano II. I libri di Roberto de Mattei e di mons. Brunero Gherardini hanno dimostrato che è possibile discutere anche su punti fino ad oggi considerati intoccabili. Come vive questo fenomeno il superiore del Distretto italiano della FSSPX?
Prima o poi doveva succedere; il fenomeno è evidente e soprattutto è irreversibile per un motivo molto semplice: la Tradizione della Chiesa, in un modo o nell’altro, deve trionfare. Si tratta di una necessità assoluta che trascende la contingenza storica. La Provvidenza si serve di tale pubblicazione o di tale evento o di tale congiuntura per giungere a questo fine necessario e ineludibile: il trionfo della Verità.
Tuttavia ciò che più fa riflettere sono gli ostacoli che questa messa in discussione sta incontrando. Accanto a incoraggianti reazioni, ci si rende conto che la Cristianità è come anestetizzata a 45 anni di distanza dalla chiusura del Concilio.
Pur constatando questo lento movimento di ripensamento sul Concilio, penso che ci vorrà molto più tempo del previsto per coinvolgere un ampio settore della Chiesa, a meno che la Provvidenza non utilizzi qualche mezzo straordinario. La speranza non deve confondersi con il trionfalismo né deve cedere il posto ad un ottimismo sproporzionato.
Tuttavia ciò che più fa riflettere sono gli ostacoli che questa messa in discussione sta incontrando. Accanto a incoraggianti reazioni, ci si rende conto che la Cristianità è come anestetizzata a 45 anni di distanza dalla chiusura del Concilio.
Pur constatando questo lento movimento di ripensamento sul Concilio, penso che ci vorrà molto più tempo del previsto per coinvolgere un ampio settore della Chiesa, a meno che la Provvidenza non utilizzi qualche mezzo straordinario. La speranza non deve confondersi con il trionfalismo né deve cedere il posto ad un ottimismo sproporzionato.
-7 I progressisti giudicano ormai superato il Concilio Vaticano II ed aspettano Il Concilio Vaticano III. I tradizionalisti discutono l'autorità dottrinale dei documenti conciliari. Rimane solo uno sparuto gruppo di cosiddetti conservatori che continua a difendere, contro ogni evidenza, l'assoluta indefettibilità di ogni virgola contenuta in tali testi. Qual'è, in tal senso, la posizione della Fraternità?
E’ quella dei cosiddetti“tradizionalisti”.
E’ evidente che il Concilio rappresenta un modo di “porsi”, di “relazionarsi” e di “insegnare” assolutamente nuovo e del tutto unico nella Storia della Chiesa: ha voluto autocertificarsi come “pastorale” quasi a differenziarsi da tutti i concili precedenti, sottolineando una sua originalità propria contestualmente alla volontà di non definire e di non condannare. Però né il Concilio né il postconcilio hanno mai dato spiegazioni chiarificatrici né definizioni di questa specificità anomala del Concilio stesso. Proprio per questo coesiste, in campo liberale, chi lo dogmatizza e chi lo utilizza come punto di partenza per il Vaticano III o IV e per una applicazione evolutiva senza termine finale.
Paradossalmente sono i tradizionalisti a non tradire il Concilio, valutandolo per quello che è, ridandogli la sua vera portata, considerando spassionatamente a quali risultati catastrofici sia approdato, liberi da ogni ideologia e da ogni pregiudizio politicamente corretto.
E’ evidente che il Concilio rappresenta un modo di “porsi”, di “relazionarsi” e di “insegnare” assolutamente nuovo e del tutto unico nella Storia della Chiesa: ha voluto autocertificarsi come “pastorale” quasi a differenziarsi da tutti i concili precedenti, sottolineando una sua originalità propria contestualmente alla volontà di non definire e di non condannare. Però né il Concilio né il postconcilio hanno mai dato spiegazioni chiarificatrici né definizioni di questa specificità anomala del Concilio stesso. Proprio per questo coesiste, in campo liberale, chi lo dogmatizza e chi lo utilizza come punto di partenza per il Vaticano III o IV e per una applicazione evolutiva senza termine finale.
Paradossalmente sono i tradizionalisti a non tradire il Concilio, valutandolo per quello che è, ridandogli la sua vera portata, considerando spassionatamente a quali risultati catastrofici sia approdato, liberi da ogni ideologia e da ogni pregiudizio politicamente corretto.
-8 La decisione di Papa Benedetto XVI di beatificare il suo predecessore non pare essere stata molto gradita negli ambienti tradizionalisti. Fermo restando che nessuno ha il potere di giudicare le intenzioni umane e che anche un beato può aver compiuto scelte sbagliate nella sua vita, , cosa pensa lei di tale decisione?
Non mi sembra il caso di discutere e di esprimermi sulle virtù personali di Giovanni Paolo II.
Penso tuttavia che la decisione affrettata di beatificare Giovanni Paolo II, contro le regole, la prassi e la prudenza abituali della Chiesa, siano indice di una chiara volontà di “canonizzare” in fretta ciò che tale pontefice rappresenta sul piano storico ed ecclesiale: l’applicazione del Concilio.
Ora, dal momento che Benedetto XVI invita all’autocritica sull’interpretazione del Concilio, trovo difficilmente armonizzabile la volontà di aprire un serio dibattito su ciò che il postconcilio rappresenta e ha prodotto con la beatificazione immediata di colui che ne è la grande icona. C’è qualcosa che sfugge e penso che la cosiddetta ermeneutica della continuità rischia di perdere ulteriormente credibilità a causa di questa scelta affrettata.
Forse questa decisione rappresenta – ripeto: nella sua dimensione politica più che personale – un tentativo disperato di santificare un periodo storico in cui la Chiesa, purtroppo, non ha fatto altro che collassare lentamente. In questa prospettiva la fretta di questa beatificazione sarebbe proporzionale alla sensazione di malessere che la Chiesa sta vivendo.
Penso tuttavia che la decisione affrettata di beatificare Giovanni Paolo II, contro le regole, la prassi e la prudenza abituali della Chiesa, siano indice di una chiara volontà di “canonizzare” in fretta ciò che tale pontefice rappresenta sul piano storico ed ecclesiale: l’applicazione del Concilio.
Ora, dal momento che Benedetto XVI invita all’autocritica sull’interpretazione del Concilio, trovo difficilmente armonizzabile la volontà di aprire un serio dibattito su ciò che il postconcilio rappresenta e ha prodotto con la beatificazione immediata di colui che ne è la grande icona. C’è qualcosa che sfugge e penso che la cosiddetta ermeneutica della continuità rischia di perdere ulteriormente credibilità a causa di questa scelta affrettata.
Forse questa decisione rappresenta – ripeto: nella sua dimensione politica più che personale – un tentativo disperato di santificare un periodo storico in cui la Chiesa, purtroppo, non ha fatto altro che collassare lentamente. In questa prospettiva la fretta di questa beatificazione sarebbe proporzionale alla sensazione di malessere che la Chiesa sta vivendo.
-9 Sappiamo che la FSSPX organizza periodicamente incontri fra sacerdoti diocesani. Cosa vi sentite dire in tali occasioni? Pensa che nel prossimo futuro ci possano essere nuove adesioni alla Fraternità?
Esiste una categoria di sacerdoti che ha bisogno di essere in qualche modo incoraggiata dalla Fraternità: è quello che dicono e che chiedono. Si tratta in generale di sacerdoti stimolati dal motu proprio a scoprire la Messa Tridentina e, attraverso di essa, le ricchezze della Tradizione assieme ad un ideale sacerdotale autentico. Di conseguenza nasce in questi sacerdoti il desiderio spontaneo di appropriarsi integralmente di queste ricchezze e di beneficiarne liberamente: a questo punto incominciano i problemi.
A quanto essi riferiscono, si sentono spesso umiliati dai confratelli, talora dal loro vescovo e soprattutto lamentano il fatto che non esista una autorità realmente capace di sostenerli, di proteggerli e di incoraggiarli nelle loro scelte e nei loro bisogni.
La Fraternità sente il dovere di incoraggiarli, compatibilmente con la limitatezza dei mezzi di cui dispone e delle iniziative che può prendere.
A questo proposito sono stato molto colpito dal fatto che generalmente il sacerdote di oggi lamenta un grave stato di solitudine morale e direi quasi di abbandono: si ha l’impressione che i grandi piani delle diocesi si occupino tantissimo del laicato, dell’applicazione di grandi teorie ecclesiologiche, trascurando il bene particolare e i mezzi di santificazione dei singoli sacerdoti.
La Fraternità considera i sacerdoti di oggi più come delle vittime che come dei responsabili della gravissima crisi che, coinvolgendo la Chiesa, coinvolge in primo piano il sacerdote stesso.
A quanto essi riferiscono, si sentono spesso umiliati dai confratelli, talora dal loro vescovo e soprattutto lamentano il fatto che non esista una autorità realmente capace di sostenerli, di proteggerli e di incoraggiarli nelle loro scelte e nei loro bisogni.
La Fraternità sente il dovere di incoraggiarli, compatibilmente con la limitatezza dei mezzi di cui dispone e delle iniziative che può prendere.
A questo proposito sono stato molto colpito dal fatto che generalmente il sacerdote di oggi lamenta un grave stato di solitudine morale e direi quasi di abbandono: si ha l’impressione che i grandi piani delle diocesi si occupino tantissimo del laicato, dell’applicazione di grandi teorie ecclesiologiche, trascurando il bene particolare e i mezzi di santificazione dei singoli sacerdoti.
La Fraternità considera i sacerdoti di oggi più come delle vittime che come dei responsabili della gravissima crisi che, coinvolgendo la Chiesa, coinvolge in primo piano il sacerdote stesso.
-10 Appaiono, al contrario, quasi sempre più problematici i rapporti fra la FSSPX e le altre congregazioni tradizionaliste cosiddette "Ecclesia Dei". Come interpreta questa freddezza?
La domanda è delicata in quanto riguarda direttamente confratelli di altri istituti: cercherò nei limiti del possibile di rispondere in termini precisi ma allo stesso tempo impersonali.
Onestamente non mi sembra che ci sia un aumento di freddezza nei rapporti con i gruppi “Ecclesia Dei” come tali, ma la diversa relazione che essi possono avere con la Fraternità è determinata da ragioni oggettive. Innanzitutto questi gruppi sono alquanto diversificati tra loro per indole e finalità; penso che in alcuni di questi gruppi, o perlomeno in alcuni membri, ci sia maggior sensibilità all’elemento dottrinale che caratterizza la battaglia della Fraternità: in questo caso essi osservano con interesse le discussioni che abbiamo intrapreso con Roma e vi ravvisano forse la possibilità di un qualche beneficio per la Chiesa.
Purtroppo però i gruppi Ecclesia Dei sono nati spesso - quantunque non esclusivamente - da una divergenza grave con la linea dottrinale o pastorale della Fraternità: penso che questa origine “negativa”, se mi è concesso l’utilizzo di questo termine, al di là delle inevitabili ripercussioni personali che non ci interessano, possa mortificare nel corso degli anni la tensione verso il raggiungimento dell’obiettivo iniziale: la denuncia degli errori del Concilio e questo non tanto per il bene di un gruppo particolare ma per il bene di tutta la Chiesa.
Penso che l’ideale per questi gruppi sarebbe quello di riuscire a definirsi realmente non più in relazione alla Fraternità bensì in relazione ad una finalità ecclesiale più “positiva” che possa corrispondere nei limiti del possibile ad una sana ed integrale restaurazione della Chiesa.
Sul piano personale ognuno può avere qualcosa che ha offeso o da cui è stato offeso, questo dispiace ma come detto non ci riguarda direttamente nelle presenti riflessioni e, probabilmente, non è destinato a cambiare il corso della Storia della Chiesa.
Onestamente non mi sembra che ci sia un aumento di freddezza nei rapporti con i gruppi “Ecclesia Dei” come tali, ma la diversa relazione che essi possono avere con la Fraternità è determinata da ragioni oggettive. Innanzitutto questi gruppi sono alquanto diversificati tra loro per indole e finalità; penso che in alcuni di questi gruppi, o perlomeno in alcuni membri, ci sia maggior sensibilità all’elemento dottrinale che caratterizza la battaglia della Fraternità: in questo caso essi osservano con interesse le discussioni che abbiamo intrapreso con Roma e vi ravvisano forse la possibilità di un qualche beneficio per la Chiesa.
Purtroppo però i gruppi Ecclesia Dei sono nati spesso - quantunque non esclusivamente - da una divergenza grave con la linea dottrinale o pastorale della Fraternità: penso che questa origine “negativa”, se mi è concesso l’utilizzo di questo termine, al di là delle inevitabili ripercussioni personali che non ci interessano, possa mortificare nel corso degli anni la tensione verso il raggiungimento dell’obiettivo iniziale: la denuncia degli errori del Concilio e questo non tanto per il bene di un gruppo particolare ma per il bene di tutta la Chiesa.
Penso che l’ideale per questi gruppi sarebbe quello di riuscire a definirsi realmente non più in relazione alla Fraternità bensì in relazione ad una finalità ecclesiale più “positiva” che possa corrispondere nei limiti del possibile ad una sana ed integrale restaurazione della Chiesa.
Sul piano personale ognuno può avere qualcosa che ha offeso o da cui è stato offeso, questo dispiace ma come detto non ci riguarda direttamente nelle presenti riflessioni e, probabilmente, non è destinato a cambiare il corso della Storia della Chiesa.
-11 Sappiamo benissimo che i colloqui teologici fra la Fraternità e le autorità romane sono coperti giustamente da un rigoroso segreto. Ci può però almeno descrivere sommariamente il clima in cui si svolgono tali incontri. Cosa le riferiscono, in tal senso, i confratelli che fanno parte della delegazione ufficiale?
I confratelli membri della commissione sono soddisfatti del clima cordiale con cui sono accolti e che permette loro di esprimersi liberamente, in maniera complessiva ed esauriente.
Per loro si tratta innanzitutto di rendere una testimonianza, lasciando alla Provvidenza gestire il futuro della vicenda.
Per loro si tratta innanzitutto di rendere una testimonianza, lasciando alla Provvidenza gestire il futuro della vicenda.
-12 Tra le obiezioni che più spesso vi vengono rivolte vi è quella incontrovertibile di non avere uno statuto canonico ufficiale. Come vive la Fraternità il disagio di non avere uno statuto giuridico regolare ed approvato dalla Chiesa?
Penso che su questo problema non bisogna sbagliarsi di prospettiva: non ha alcun senso valutare la legittimità dell’esistenza e dell’apostolato della Fraternità se non in relazione alla crisi della Chiesa. Trovo un po’ “cartesiano” l’atteggiamento di chi riconosce l’esistenza di una grave crisi nella Chiesa senza relazionarla in nessun modo all’esistenza della Fraternità e giudicando quest’ultima come se la crisi non esistesse.
Se la Chiesa vivesse la sua primavera come il Concilio aveva promesso, primavera di purezza di dottrina, di santità, di vocazioni, di fioritura di vita religiosa, di ottima formazione nei seminari, la Fraternità non potrebbe giustificare in nessun modo la sua azione attuale.
Se la Chiesa vivesse un periodo normale della sua storia, con gli abituali alti e bassi, nel quale però tutti i mezzi di santificazione (sacramenti cattolici, sana dottrina, sicuri insegnamenti morali, buona formazione per i sacerdoti, ecc…) fossero ordinariamente garantiti in tutte le parrocchie e le cattedre del mondo, la Fraternità ugualmente non potrebbe giustificare ciò che fa.
Se invece la Chiesa sta vivendo un periodo di crisi senza precedenti, in cui le fondamenta stesse del Cattolicesimo sono attaccate dall’interno della Chiesa, se veramente il fumo di Satana è penetrato nel Tempio di Dio e se la Chiesa fa veramente acqua da tutte le parti, il servizio più grande che si possa offrirle è quello di preservare la sua Santa Tradizione per la sua stessa rigenerazione, mettendola sin d’ora a disposizione delle anime.
Certo si può discutere in che termini la Chiesa faccia acqua da tutte le parti e in che termini il fumo di Satana sia entrato nel tempio di Dio: però mentre si discute non bisogna dimenticare le anime che respirano questo fumo e che hanno l’acqua alla gola: "suprema lex salus animarum", come recita lo stesso Codice di Diritto Canonico.
Questa espressione, con cui si conclude il Codice, è la sintesi di tutto il Diritto Canonico e dello spirito della Chiesa che lo anima. Questo vuole essere pure lo spirito della Fraternità, che agisce fuori dagli schemi canonici abituali unicamente in virtù dello stato di necessità (contemplato paradossalmente dallo stesso Codice) che si è creato nella Chiesa, anch’esso fuori dagli schemi storici abituali.
In questa prospettiva l’apostolato della Fraternità non solo è legittimo - quantunque resti eccezionale - ma doveroso, e questo non in virtù di un mandato canonico che non ha ma in virtù di un dovere di carità verso le anime: la suprema legge è la salvezza delle anime.
***
Un breve commento. Devo aggiungere di non condividere il giudizio così negativo circa la beatificazione di Giovanni Paolo II, pur non avendo personalmente apprezzato in quella scelta la fretta e le pressioni, più inerenti a ragioni di "politica ecclesiale" che a motivazioni spirituali. Né - pur nel rispetto della sacralità pontificia ed anche ammirando sinceramente l'abnegazione e le qualità morali della persona - ha senso sottacere i coni d'ombra di quel pontificato: in primis l'insensibilità liturgica, foriera delle più disastrose imitazioni in tutto l'orbe cattolico; poi la non piena avvertenza delle avverse conseguenze per la fede dei semplici di certe kermesses o di certi gesti che si pretendevano "ecumenici" o "riparatori"; infine la sostanziale assenza di governo che ha funestato in particolare gli ultimi anni di regno in cui Giovanni Paolo II, anche suo malgrado, non aveva più le forze.
Ma il giudizio di beatificazione, non dimentichiamolo, non è un giudizio storico, sulle capacità di governo o sulla prudenza nelle scelte, bensì sull'integrità morale e sulla vita di fede: ed il calvario personale del futuro beato è un esempio rifulgente. Non solo: i menzionati aspetti negativi, pur indubbi, non devono farci dimenticare le qualità del defunto pontefice anche sul piano dell'agire pubblico: l'aver combattuto, seppure con alterno successo, il progressismo e il modernismo, ricentrando un po' la barca di Pietro (oggi lo dimentichiamo, ma Papa Woityla fu considerato come un retrivo conservatore, specie in relazione al ceto episcopale delirante che ereditò dalla gestione Montini e che cercò di raddrizzare immettendovi elementi, se non eccelsi, almeno un po' migliori); la persecuzione della teologia della liberazione; il ruolo contro il comunismo (mandando in soffitta la conciliante Ostpolitik del card. Casaroli); il rigore nella morale; e, last but not least, la scelta di un valido collaboratore come il card. Ratzinger.
Infine, sul piano dell'opportunità (che conta, eccome!, non facciamo le verginelle) mi sembra che focalizzarsi sugli aspetti negativi di Giovanni Paolo II sia fare un regalo ai modernisti, permettendo loro di appropriarsi di una importante figura (che pur intimamente detestano). Loro in 'campagna acquisti' sono furbissimi: ci provano da anni anche con Padre Pio, che invece è incontestabilmente "dei nostri"; idem per Newman. E visto che il "Santo Subito" è ancora, piaccia o meno, amatissimo dai più, è davvero un autogol consegnare agli avversari un testimonial di peso come quello.
Enrico
Mi è sembrata un'intervista "in ginocchio". Simile a quelle che il comunista Gianni Minà fece a Fidel Castro più volte. Non mi pare un buon servizio alla verità con le domande che facevano aumentare la glicemia a qualunque lettore.... :) :)
RispondiEliminaLa vicenda poi delle riordinazioni "per precauzione" mi è sembrata a dir poco grottesca.
Infine il "lasciare" ai progressisti GPII che è sempre stato odiato da loro che lo hanno attaccato per 20 anni mi pare ridicolo.
Credo che il commento della Redazione su GP II sulla sua beatificazionepoteva essere evitato . Anche perche' occorre considerare che curare le foglie di un bell'albero per salvarle dai parassiti mentre poi si annaffiano le radici con il veleno non mi sembra una grande "politica". Dovrebbe bastare un solo pernacchio fatto al Crocifisso anche se si combatte il komunismo per invalidare ogni causa di beatificazione!!!! Diciamo che le politiche strane ci hanno stufato. Anche Paolo VI avra' fatto delle belle cose, ma poi durante il suo pontificato ci hanno tolto la Messa Tridentina, la radice principale e cosi' minato la Fede di noi semplici fedeli....e vi pare poco? Il komunismo e' stata fatto morire a tavolino e ci sono le prove pertanto non cantiamo vittoria, Gorbaciof era un massone.Comunque divertitevi con questo video su Assisi per ringraziare Dio per l'esistenza della FFSPX, scomunicata in quel periofo...ricordiamoci che Dio omniscente gia' sapeva che la scomunica sarebbe stata tolta.....
RispondiEliminaAssisi , Chicago e Canberra, tutte le cerimonie ecumeniche filmate , buon divertimento e pensate alla FFSPX ed il suo fondatore.
http://gloria.tv/?media=134828
<span>Stando a la poco cattolica divisione di noi e loro, chiedo ai loro per cui pregare con i credenti ad altre religione non permette di ottenere la pace. ¿Cosa bisognerebbe fare allora? Visto che líndifferenza non va, perche la in Asia ci uccidono e qui in Africa anche ¿La guerra? Il Vaticano deve chiamare ad una nuova crociata perche Dio lo vuole! </span>
RispondiElimina<span>Armiamoci ... e partite.</span>
Ottimo il commento di Enrico... come sempre!
RispondiEliminaVOX POPULI VOX DEI!!
RispondiEliminaQuel giorno, 8 aprile 2005, il popolo sovranno ha parlato: SANTO SUBITO!!
Ed Santo Padre il grande Benedetto XVI benissimo ha fatto ad abbreviare i tempi della canonizzazione!
Amen
Pare vero!
RispondiEliminaIl commento di Enrico sulla questione di tal beatificazione è azzeccatissimo.... anzi, oserei dire PRUDENTEMENTE CORRETTO ED ONESTO...
RispondiEliminaSi vedano anche i lati positivi di 25 anni di questo Pontificato che hanno strappato, per un certo tempo, i giovani dalle piazze dell'ideologia dopo gli anni '70 in cui eravamo (almeno io) spettatori SUCCUBI....
Confesso che il "santo subito" in quella diretta mi fece star male... ho odiato il commentatore RAI di quel giorno.... NON MI E' PIACIUTA quella Omelia di Ratzinger che non fece altro che ricalcare una beatificazione già reale.... ma non ho mai messo in dubbio il valore di quel Pontificato....le grandi difficoltà, il muro di Berlino, il comunismo... la TdL da lui condannata senza se e senza ma.... l'ultimo ad essere sospeso a divinis da lui tra il 2004 e 2005 fu don Vitaliano....
RICORDO COME FU IL SOLO A GRIDARE DALLA FINESTRA DELL'ANGELUS CONTRO IL PRIMO GAY-PRIDE A ROMA NEL 2000, nel cuore del Giubileo, come un affronto ALLA LEGGE DI DIO....
ricordo come all'epoca ben oltre 60 vescovi chiedevano le sue dimissioni perchè LO ACCUSAVANO DI AVER TRADITO IL CONCILIO....
ricordo come fu ACCUSATO DAI VESCOVI per aver scritto la Ecclesia de Eucarestia RICONDANNANDO L'OSPITALITA' LITURGICA CON I PROTESTANTI....accusandoli di tradire il Concilio....
ricordo le Catechesi del Mercoledì AI SACERDOTI, una serie di incontri volti a CORREGGERE I SACERDOTI SPECIALMENTE A RIGUARDO DELLA CONFESSIONE tanto che diede la testimonianza del valore del CONFESSIONALE scendendo in Basilica e confessando PERCHE' I SACERDOTI NON LO FACEVANO PIU'....
RICORDO COME UN CORTEO DI 2MILA FEMMINISTE GLI SI AVVENTO' CONTRO L'AUTO LANCIANDOGLI UOVA E PRESERVATIVI PERCHE' AVEVA DIFESO LA VITA CONDANNANDO L'ABORTO...
e potrei continuare.... la lista non si ferma al bacio del Corano... ad Assisi.... le beatificazioni e le canonizzazioni non sono fatte perchè la persona fosse perfetta e senza sbagli... anche noi dobbiamo fare uno sforzo per cercare sempre IL MEGLIO....
e allora amici cari...questa beatificazione, per quanto IMPRUDENTE e oggettivamente politica, porta comunque sia i segni di UNA PASSIONE AUTENTICA E DOTTRINALMENTE CORRETTA.... e tal beatificazione non sarà fatta con la prassi innovativa di Piero Marini...quella teatrilità è stata sconfitta...per il resto che dire? se a Dio non piace che intervenga anche LUI....diversamente ci conviene usar prudenza E NON TENTARE DIO... ;)
Io attendo la beatificazione di Leone XIII e di Pio XII....ma è evidente che siamo in pochi a pregare per questo.... :-D
Certo, un po' di finta persecuzione avrebbe terminato il capolavoro! Infatti coloro che lo perseguitavano ora lo vogliono Santo subito.....sara' mica una conversione dei progressisti?Comunque magari si potrebbe andare ad intervistare un po' di gerarchia ecclesiastica e domandargli...." e' vero che ci sono massoni in Vaticano?"......tanto per non fare interviste in ginocchio. Anche perche' non ho ancora capito di cosa si sarebbe macchiata la FFSPX per essere intervistata con il fucile! Comunque ci pensa Enrico a tirare qualche schioppettata!
RispondiEliminaRiguardo all'intervista di Don Pagliarani oserei dire che è molto condivisibile su molti punti....
RispondiEliminami piace sottolinearni alcuni:
- Contrariamente a quanto alcuni pensano, nell’ottica della Fraternità, l’obiettivo delle discussioni non è tanto quello di trovare una collocazione canonica per sé stessa ma, ancora una volta, quello di rendere un servizio alla Chiesa e alle anime che attendono il trionfo della Verità.
Questo non significa che la Fraternità salverà la Chiesa - il che appartiene solo a Dio - ma che la Fraternità intende testimoniare la Verità "in medio Ecclesiae", e per il bene di tutta la Chiesa.
- Innanzitutto i membri della Fraternità non attaccano il Papa ma la sua teologia. E’ una distinzione elementare e facile da compiere, purtroppo non sempre evidenziata dai commentatori. Non vogliamo pensare che questa omissione possa essere strumentale.
Se affrontata con la giusta competenza e con i toni dovuti, penso che l’analisi dei grandi principi teologici che hanno guidato il percorso di Joseph Ratzinger sin dagli anni del Concilio sia un tema di grande interesse; egli infatti ha partecipato al Concilio in qualità di teologo privato del card. Frings, assieme al ben noto Karl Rhaner. E’ ben vero che negli anni successivi Ratzinger si staccò progressivamente da quest’ultimo ed ancor più dall’amico Hans Kung, al quale doveva il suo ingresso all’università di Tubinga. E’ anche vero però che egli considera piuttosto che questi teologi abbiano cambiato idea, non lui; anche da Papa, è ritornato sulla sua famosa tesi di dottorato all’epoca bocciata dal prof Schmaus. Insomma il suo percorso teologico è interessante e può contribuire a capire meglio certe scelte che caratterizzano il suo pontificato.
Peraltro da vero intellettuale è lui stesso ad aver auspicato, in alcune occasioni, che si discuta sulle sue tesi teologiche, anche muovendo obiezioni.
e condivido anche questi passi:
RispondiElimina- Ad esempio, i suoi recenti libri – a prescindere dai contenuti specifici - rappresentano in sé stessi un modo nuovo e atipico di porsi e di comunicare come papa. A questo proposito dobbiamo cogliere i segni dei tempi: a partire dal Concilio la teologia ha – in una certa misura – sostituito il Magistero: è ben noto il ruolo dei teologi durante il Concilio e nel postconcilio.
Questa influenza è stata tale che gli stessi Papi del postconcilio tendono talora ad esprimersi come “teologi” più che come “maestri” della dottrina: ora il teologo è colui che indaga, discute e cerca nuovi orizzonti, a differenza del maestro che si limita ad insegnare ciò di cui è depositario. Questo nuovo atteggiamento, che già Romano Amerio definiva “dislocazione dell’attività magisteriale” è un dato di fatto e può essere fonte di confusione, a prescindere dagli stessi contenuti.
Inoltre mi sembra che il Papa stesso abbia a cuore un ripensamento teologico su quanto è accaduto nel postconcilio: inevitabilmente questo coinvolge, più o meno direttamente, tutti i grandi nomi di questo periodo.
- Penso che internet sia un’arma a doppio taglio. Da una parte è ben vero che permette una pubblicazione rapida e facile di certi testi o commenti. Tuttavia gli inconvenienti non sono pochi.
Innanzitutto il pubblico di internet è un pubblico particolare, oserei dire selezionato, certamente il più informato ma non necessariamente il più preparato: c’è tutta una sfera di persone che non accedono quotidianamente ad internet e che non devono essere dimenticate né escluse dai grandi dibattiti.
Soprattutto penso che internet rischi in qualche modo di banalizzare certi confronti a carattere dottrinale. Davanti ai grandi temi che ci riguardano è necessaria una certa ponderazione e soprattutto una certa distanza dai fatti, dai testi o dai problemi che si vogliono commentare. Internet accorcia questa distanza e stimola moltissimo il desiderio di coniugare rapidità di informazione e di commento in tempo reale, a scapito – talora – della necessaria prudenza e ponderazione che hanno sempre caratterizzato il modo con cui la Chiesa ha insegnato ad affrontare le grandi questioni. Chi è informato per primo o chi reagisce per primo non è necessariamente colui che ha sempre ragione...
Cari amici, cosa volete che vi dica?
RispondiEliminaIo ho apprezzato tantissimo le risposte equilibrate e pienamente condivisibili di don Pagliarani.
Sarà la comune radice romagnola, lui riminese, io forlivese, ma sono in sintonia con le sue riflessioni.
Se poi l'unica cosa che gli viene obiettata è il giudizio sulla beatificazione di Papa Woitjla, la cosa mi convince ulteriormente della bontà generale delle sue considerazioni.
Non mi sembra che manchino precedenti illustri a obiezioni su questioni simili.
La beatificazione di Pio IX fu causa di molti maldipancia e ancor di più per quella in 'stand by', e che io ansiosamente attendo, di Pio XII.
Ricordo che i più 'scandalizzati' erano e sono fratelli cattolici laici e consacrati di alto livello gerarchico!
Caro don Davide, chissà se mi legge, vada avanti così. Lei e la sua Fraternità.
Il prossimo 25 marzo ricorderete il ventesimo anniversario della scomparsa del vostro fondatore; io prego perchè dal cielo, dove lo credo partecipe della comunione dei santi, benedica i colloqui romani e interceda presso l'Onnipotente per la piena integrazione 'giuridica' in medio ecclesiae, dove potrete certamente fare un gran bene a tutti noi.
Giustissimo....GPII diceva a Tor Vergata....non abbiate paura di Cristo!Infatti il popolo....vox poluli....a gran voce ha detto "non abbiamo paura".....ed ha lasciato tonnellate di preservativi ....non avevano paura infatti di Cristo!
RispondiEliminaBeatificazione imprudente ma politica....!!!!! ?????? La salvezza delle anime non e' una questione di politica....ma di Fede , 10 comandamenti e Sacramenti. Gli atti plateali a me non servono a niente...mi serve la Vera Fede, i Veri Sacramenti, la Vera Dottrina.........puoi anche combattere i komunisti, i gay pride , la teoria della liberazione ...ma se non mi dai i doni e le grazie di Dio.......io non ci faccio niente con la politica! La Chiesa ed il suo Corpo mistico sono il Vangelo, La Bibbia, i Sacramenti. E con questi noi ci salviamo!!! La politica non salva!!!! Gesu' non fece nessuna politica...ne' contro i Romani, ne' contro Erode....ma ando' contro i Farisei ed il Sinedrio(La Chiesa del Tempo) poiche' impedivano l'ingresso al Regno poiche' nascondevano le Leggi di Dio ed i suoi Comandamenti dietro molteplici inganni!!!!! Vangelo signori, Vangelo, non politica!!!!!
RispondiEliminaYves Congar è uno dei 3 peggiori teologi del CVII, i casini di oggi sono in gran parte conseguenze delle sue idee eretiche. Nel dopoguerra si impegnò come prete operaio e il Vaticano gli proibì di insegnare di pubblicare libri. Fu successivamente riabilitato, tanto da essere chiamato quale consulente della commissione preparatoria del Concilio Vaticano II, al quale partecipò poi, come esperto, per l’intera sua durata.
RispondiEliminaFu fatto cardinale nel 1994 da Giovanni Paolo II, perchè GPII ne apprezzava e condivideva le idee.
Credo ci sia molto buonismo nel giudicare GPII, certi suoi errori sono molto gravi e ben superiori alle buone cose che ha fatto...
Ma dai...ha condannato un gay pride" !!! E sotto sotto Congar andava avanti...il veleno nelle radici!
RispondiEliminaSì. Davvero splendido è VERO, il commento di Enrico. Che condivido TOTO CORDE!
RispondiElimina<span>Sì. Davvero splendido e VERO, il commento di Enrico. Che condivido TOTO CORDE!</span>
RispondiEliminaNon mi meraviglio......ma non troppo!
RispondiEliminapersonalmente, se i progressisti vogliono prendersi GPII non solo glielo do', ma mi arrabbio anche se non lo prendono. Col tempo l'immagine di "santo subito" non potrà che sbiadire fino a scomparire assumendo toni non lontani dal ridicolo... quel giorno vorro' avere la stessa posizione che assumo oggi...
RispondiEliminaPersonalmente, l'unica cosa che credo giovi ricordare è che nel proclamare la santità di una persona la Chiesa impegna la propria infallibilità. Chi non lo crede si pone ipso facto fuori dalla comunione cattolica.
RispondiEliminasi ottimo nel complesso (anche se non condivido il giudizio su GPII)
RispondiEliminaMettiamolo all'asta! Il problema pero', e chiedo in tal caso suo consiglio, e' l'immagine che ne viene fuori adesso per i fedeli di adesso e coloro che sia avvicinano alla fede adesso. Se pensiamo ai carismatici che si vantano di essere stati autorizzati da GPII....e quante vittime mietono nelle loro fila. Ripeto, la salvezza delle anime non dovrebbe contare di piu' rispetto all'iimagine di un Papa o della Chiesa stessa a livello mediatico e storico?
RispondiEliminacon tutto il rispetto per il condivisibile e molto non lo è, queste lunghe interviste che ci ammannite sempre più spesso, sono annoianti, sentita una sentite tutte.
RispondiEliminaSti lefevriani, vengano una volta per tutte nella chiesa cattolica a combattere in trincea contro i modernisti, troppo comoda starsene nella torre d'avorio a sputare sentenze
L'intervista di don Pagliarani non porta nessuna nuova informazione per chi segue da vicino gli interventi della FSSPX.
RispondiEliminaUn commento generale: don Pagliarani ha un tono pacato apprezzabile e mi sembra meno "eccitato" che l'abbé Caquerait, la sua controparte in Francia.
Purtroppo i contenuti sono sempre gli stessi: credersi i salvatori della Chiesa, porsi in giudici del Magistero Autentico, affermare subdole eresie come la non validità dei sacramenti dell'ordine, sottrarsi alla giuridizione di Pietro de facto, eccetera, eccetera.
La sola scusa che si cercano è quella di un'eretica nozione di stato di necessità universale, impossibile, per giustificare un comportamento alieno da ogni tradizione veramente cattolico, stato di necessità definito soggettivamente e non riconosciuto dalla sola legittima Autorità nella Chiesa cattolica.
Un punto positivo è che non Pagliani non abbia usato dell'argomento della messa tridentina come usuale baluardo per difendere le sue tesi di disobbedienza ed insubordinazione alla Chiesa Docente.
Quanto al prossimo Beato Giovanni Paolo il Grande, il vescovo fellay ha detto lui stesso in un'interviosta qualche giorno fa, parlando di Padre Pio e del Beato Kolbe che la Vox Populi contano. Che resti don Pagliarani coerente con questa presa di posizione: la VOX POPULI in modo numericamente schiacciante vuole il Venerabile Karol Wojtila SANTO SUBITO.
Ubi Petrus Ibi Ecclesia, il resto è solo fluffa da protestanti. I.P.
Torre d'avorio?... vivono in una poverta' che al confronto un diocesano sta' in albergo. Ogni tanto qualcuno muore per incidente stradale perche' fanno km e km per andare a servire i fedeli! Le sentenze che sputano sono la dottrina Cattolica che sta' nel Vangelo ed il Magistero...loro la ripetono uguale!
RispondiEliminasottoscrivo le parole di prete alaki e di Luigi C
RispondiElimina<span>''Sti lefevriani, vengano una volta per tutte nella chiesa cattolica a combattere in trincea contro i modernisti, troppo comoda starsene nella torre d'avorio a sputare sentenze''</span>
RispondiEliminaOTTIMO!
<span>''Sti lefevriani, vengano una volta per tutte nella chiesa cattolica a combattere in trincea contro i modernisti, troppo comoda starsene nella torre d'avorio a sputare sentenze''</span>
RispondiEliminaOTTIMO!
trincea = quale ?
RispondiEliminatorre d'avorio = quale ?
sputare sentenze = quali ?
è il trionfo dei luoghi comuni.
figurati che io ho fatto ribenedire la casa...visto che il parroco si era inventato per l'occasione un nuovo rito fatto di preghiere improvvisate e assenza di acqua santa!
RispondiEliminaCi siamo rotti di questi eretici della FSSPX. Basta pubblicare i loro sproloqui... non servono a nulla solo a buttare benzina sul fuoco, il contrario di quello che vuole il S. Padre Benedetto XVI.
RispondiElimina<span>Contrariamente a quanto alcuni pensano, nell’ottica della Fraternità, l’obiettivo delle discussioni non è tanto quello di trovare una collocazione canonica per sé stessa ma, ancora una volta, quello di rendere un servizio alla Chiesa e alle anime che attendono il trionfo della Verità.
RispondiEliminaQuesto non significa che la Fraternità salverà la Chiesa - il che appartiene solo a Dio - ma che la Fraternità intende testimoniare la Verità "in medio Ecclesiae", e per il bene di tutta la Chiesa.</span>
al posto di Chiesa Cattolica potremmo cambiarci nome in Chiesa Democratica, per farlo potremmo indire un feferendum...
RispondiElimina<span><span>
RispondiElimina<p><span><span>Contrariamente</span></span><span><span> </span></span><span><span>a quanto alcuni pensano, nell’ottica della Fraternità, l’obiettivo delle discussioni non è tanto quello di trovare una collocazione canonica per sé stessa ma, ancora una volta, quello di rendere un servizio alla Chiesa e alle anime che attendono il trionfo della Verità. </span></span><span></span>
</p><p><span><span>Questo non significa che la Fraternità salverà la Chiesa - il che appartiene solo a Dio - ma che la Fraternità intende</span></span><span><span> testimoniare la Verità "</span></span><span>in medio Ecclesiae</span><span><span>", e per il bene di tutta la Chiesa.</span></span><span></span>
<span> ---------------</span>
<span>Grazie, FSSPX, per la perseverante testimonianza della Verità, incrollabile in mezzo alle tempeste e a mille venti di dottrine, diffuse nella Chiesa da quel turbine multidirezionale sorto dal gran-concilio21.mo.</span>
</p></span></span>
Il reliquiario in marmo contenente la cassa del futuro Beato Giovanni Poalo II prenderà il posto del beato Innocenzio XI.... stessa fine? Beato e dimenticato....
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<span><span>Contrariamente</span></span><span><span> </span></span><span><span>a quanto alcuni pensano, nell’ottica della Fraternità, l’obiettivo delle discussioni non è tanto quello di trovare una collocazione canonica per sé stessa ma, ancora una volta, quello di rendere un servizio alla Chiesa e alle anime che attendono il trionfo della Verità. </span></span><span></span>
<span><span>Questo non significa che la Fraternità salverà la Chiesa - il che appartiene solo a Dio - ma che la Fraternità intende</span></span><span><span> testimoniare la Verità "</span></span><span>in medio Ecclesiae</span><span><span>", e per il bene di tutta la Chiesa.</span></span><span></span>
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<span>Grazie, FSSPX, per la perseverante testimonianza della Verità, incrollabile in mezzo alle tempeste e a mille venti di dottrine, diffuse nella Chiesa da quel turbine multidirezionale sorto dal gran-concilio21.mo, portando in milioni di anime di cattolici per due generazioni e mezza, uno scompiglio senza precedenti nella sua storia, che non accenna ancora ad esaurire la sua forza di devastazione di antiche certezze e dissipazione e declino della vera Fede.</span>
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Rispondo, non son eretici poiche' fanno quello che la Chiesa ha insegnato per 2000 anni, ed e' stata la Chiesa a concedere il permesso a Lefevbre per fare l'ordine, ben dopo il Concilio Vat2,ed Econe era il miglior seminario della Chiesa....sotto la Chiesa, sotto Pietro ! Poi un Vescovo birbone , visti i successi di vocazioni, ha deciso di chiuderla contro il Diritto Canonico ed oltre le sue competenze, poi e' arrivata la scomunica che era anche illegale per un'ordinazione di Vescovi. Per cui non c'e' eresia , a meno che lei non dica che la Chiesa e' stata eretica per 20 secoli e sino agli anni 80 in cui ha dato il permesso alla FFSPX, CUM PETRUS E SUB PETRUS. Per cui non c'e' stato neanche scisma che suppone presa di territorio e parrocchie. Hano subito scomunica, poi l'hanno tolta e li lasciano senza posizine canonica. Per cui subiscono in continuazione e non hann deciso niente, se non non accettare il CVII che poi' e' solo pastorale. Pertanto l' accusa di eresia e' una calunnia, caro templare, spero non adoratore di baphomet come gli originali templari massoni!
RispondiElimina<span><span><span>Contrariamente</span></span><span><span> </span></span><span><span>a quanto alcuni pensano, nell’ottica della Fraternità, l’obiettivo delle discussioni non è tanto quello di trovare una collocazione canonica per sé stessa ma, ancora una volta, quello di rendere un servizio alla Chiesa e alle anime che attendono il trionfo della Verità. </span></span><span></span>
RispondiElimina<span><span>Questo non significa che la Fraternità salverà la Chiesa - il che appartiene solo a Dio - ma che la Fraternità intende</span></span><span><span> testimoniare la Verità "</span></span><span>in medio Ecclesiae</span><span><span>", e per il bene di tutta la Chiesa.</span></span><span></span>
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<span>Grazie, FSSPX, per la perseverante testimonianza della Verità, incrollabile in mezzo alle tempeste e a mille venti di dottrine, diffuse nella Chiesa da quel turbine multidirezionale che, sorto dal gran-concilio21.mo, ha portato in milioni di anime di cattolici , per due generazioni e mezza, uno scompiglio senza precedenti nella storia, che non accenna ancora ad esaurire la sua forza di devastazione di antiche certezze e dissipazione e declino della vera Fede.</span> </span>
Le telefonate che terminano con "complimenti per la trasmissione" mi hanno sempre fatto sorridere. Ma stavolta ci sta: complimenti ad Enrico per aver proposto l'equilibrata intervista di don Pagliarani e soprattutto per il suo commento.
RispondiEliminanon mi pare proprio che vivano in una torre d'avorio.... secondo me lei vive nell'asoluta assenza della critica, come fa a dire queste corbellerie, ma lei pensa veramente che uomini che si fanno in 4 per portare con le loro sole forze, senza aiuti finanziari di nessuna opera ecclesiale-curiale, gli apostolati e la costruzione di Chiese per tutto l'Orbe si possano definire quasi sacerdoti privilegiati? Secondo me il privilegiato è lei... lei che se ne sta nel suo bel salotto a parlare di tradizione sorseggiando una buona tazza di the caldo... ovviamente a chi da fastidio un prete che parla di tradizione all'interno del suo circoletto intellettualoide e poi va a celebrare la sua messa scout perchè lo vuole la doppiezza di accontentare da un lato la curia che paga lo stipendio e l'idea che alla fine almeno 'non mi rompe nessuno...' Se lei è sacerdote stia attento a non giudicare....
RispondiEliminasig. templare, per favore, voglia spiegare in quali PUNTI esattamente la FSSPX è eretica; ma cerchi di portare argomenti seri a supporto della sua dichiarazione di eresia , che non è un postulato matematico, mi pare !
RispondiEliminaGiusto, anche perche' non sono loro ad essere usciti dal Diritto Canonico....hanno fatto tutto gli altri e li lasciano cosi'! Trovatemi una spiegazione perche' gli hanno ritirato la scomunica, e questo era giustissimo in quanto la scomunica era illegale , ed invece li lasciano fuori posizione canonica....se non per permettere ai progressisti e massoni di calunniarli come eretici e scismatici e tenerli al guinzaglio. Inoltre e' stato tolto dal Diritto Canonico la norma che predeva la scomunica ipso facto quando si compieva un atto contro il Ministero di cui si e' responsabili...per cui non viene scomunicato piu' nessuno....... neanche quelli che compiono i peggiori abusi e sacrilegi. Ed invece guardate come tengono la FFSPX, che hanno fatto? hanno nominato 4 bescovi perche' il permesso tardava(diciamo cosi) Seguono la Dottrina e la Tradizione...peccato inperdonabile!
RispondiEliminama vede, Sì Sì NO NO,
RispondiEliminapurtroppo a 40 anni, in mezzo all'ignoranza crassa seminata a piene mani dal regime modernista, tanti ormai hanno imparato a parlare<span> per luoghi comuni</span>, senza preoccuparsi di scoprire la VERA REALTA' che sta dentro e dietro le parole che essi usano, ripetendo spesso FRASI FATTE !
il Potere così è riuscito nel suo intento di manipolare le masse acrirtiche, che hanno rinunciato a usare la RAGIONE, (troppo faticoso, percorso pieno di rischi ! i rischi di una scelta: "Voi chi dite che IO sia?......)preferendo adagiarsi sui PRE-GIUDIZI, definizioni ed etichette pre-confezionate, che impediscono di pensare, risparmiando la grande fatica del DISCERNIMENTO attivo e consapevole del Bene dal male, del vero dal falso, rinunciando alla RESPONSABILiTA' DI SCEGLIERE volta per volta tra cose buone e meno buone. Esentati così i sudditi dalla collaborazione responsabile al riconoscimento e adesione volontario alla Verità !
<span>ma vede, Sì Sì NO NO,
RispondiEliminapurtroppo nella Chiesa (e nella società) da 40 anni, in mezzo all'ignoranza crassa seminata a piene mani dal regime modernista, tanti ormai hanno imparato a parlare<span> per luoghi comuni</span>, senza preoccuparsi di scoprire la VERA REALTA' che sta dentro e dietro le parole che essi usano, ripetendo spesso FRASI FATTE !
il Potere così è riuscito nel suo intento di manipolare le masse acrirtiche, che hanno rinunciato a usare la RAGIONE, (troppo faticoso, percorso pieno di rischi ! i rischi di una scelta: "Voi chi dite che IO sia?......)preferendo adagiarsi sui PRE-GIUDIZI, definizioni ed etichette pre-confezionate, che impediscono di pensare, risparmiando la grande fatica del DISCERNIMENTO attivo e consapevole del Bene dal male, del vero dal falso, rinunciando alla RESPONSABILiTA' DI SCEGLIERE volta per volta tra cose buone e meno buone. Esentati così i sudditi dalla collaborazione responsabile al riconoscimento e adesione volontario alla Verità !</span>
<span>ma vede, Sì Sì NO NO,
RispondiEliminapurtroppo nella Chiesa (e nella società) da 40 anni, in mezzo all'ignoranza crassa seminata a piene mani dal regime modernista, tanti ormai hanno imparato a parlare<span> per luoghi comuni</span>, senza preoccuparsi di scoprire la VERA REALTA' che sta dentro e dietro le parole che essi usano, ripetendo spesso FRASI FATTE !
il Potere così è riuscito nel suo intento di manipolare le masse acrirtiche, che hanno rinunciato a usare la RAGIONE, (troppo faticoso, percorso pieno di rischi ! i rischi di una scelta: "Voi chi dite che IO sia?......)preferendo adagiarsi sui PRE-GIUDIZI, definizioni ed etichette pre-confezionate, che impediscono di pensare, risparmiando la grande fatica del DISCERNIMENTO attivo e consapevole del Bene dal male, del vero dal falso, rinunciando alla RESPONSABILiTA' DI SCEGLIERE volta per volta tra cose buone e meno buone. Esentati così i sudditi dalla collaborazione responsabile al riconoscimento e adesione volontaria alla Verità !</span>
INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO . Un forlivese che ha il coraggio di parlare così?, Diversi cesenati e cervesi che hanno firmato il Support al Summorum Pontificum? NON SIAMO SOLI (in Romagna) un pulsar di saluto da ALMA PREX.
RispondiEliminacorregga: CUM PETRO, SUB PETRO.
RispondiEliminaInfatti, stanno senza riscaldamento, vanno in giro per l'italia macinando km preoccupati dei fedeli. Vanno a fare Messe invitati su richiesta macinando km e km ed uno ogni tanto si schianta. Hanno da fare molto lavoro nelle cucine e di manutenzione delle strutture.....torre d'avorio???? Poi li calunniano ed ogni tanto si beccano fior fiore di umiliazioni .....e pesci in faccia! Una volta, ho visto i preti in clergyman guardare loro in talare con tale disprezzo!!!!! Che vergogna!
RispondiEliminaCerto , il commento di Enrico una delle tante schioppettate di Enrico
RispondiEliminaConosco malissimo il latino, gia' mi scusai in passato ......mi riscuso!
RispondiEliminaVi saluto e vi auguro buona notte......ma dopo controllo, se qualche loggista le spara grosse ritorno!
RispondiEliminaIo li ho conosciuti questi dela Fraternità San Pio X..... preti veri .... senza grilli modernisti per la testa ..attenti all'essenziale ... non riesco a capire di cosa ci si scandalizzi ...... per i giudizi su Giovanni Paolo II?
RispondiEliminaDante metteva i papi all'inferno ... era eretico? Criticava la Chiesa del suo tempo? era forse protestante? e i tanti santi che evidenziavano le scelte sbagliate dei Pontefici li ricordiamo? e Santa Caterina che incitava alle crociate per riparare i peccati dei cristiani (anche dei papi) di allora? Don Pagliarani è stato perfino troppo garbato nella critica .....
La verità è che hanno davvero ragione su molte cose e prima il clero (gerarchie incluse) apre gli occhi.... meglio è!
Mi aggrego a coloro che finalmente si sono detti stufi degli atteggiamenti della FSSPX:
RispondiEliminaBasta FSSPX !
Enrico, ai meriti di GP2-Ratzinger aggiunga pure la dichiarazione di incompatibilità tra fede cattolica e massoneria (1983).
RispondiEliminaIo il SUPPORT l'ho firmato!
RispondiEliminaAbbattiamo le mani!
RispondiElimina(ANSA) - GERUSALEMME, 3 MAR - Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha inviato un messaggio a papa Benedetto XVI nel quale esprime profondo apprezzamento per il suo libro 'Gesu' di Nazaret' che esonera gli ebrei da ogni colpa per la morte del Messia. 'Mi congratulo con Lei - ha scritto Netanyahu - per aver seccamente respinto nel suo libro l'accusa infondata sulla quale per secoli si e' basato l'odio per gli ebrei. Spero di vederla presto di nuovo per poterle esprimerle il mio profondo personale apprezzamento'.
Le Beatificazioni non sono infallibili!
RispondiEliminaNe sarà contento anche Nostro Signore Gesù!
RispondiEliminaSig Templare aspetto con ansia la dimostrazione della sua affermazione.
CVCRCI
Ma quando dice che i rapporti con le comunità Ecclesia Dei sono differenti significa che sono migliori con Gricigliano o con la FSSP, e oltretutto fra le due che differenze ci sono di "impostazione"...?
RispondiEliminavai al seminario della Fraternità. Quello è il tuo posto. Come farai a fare le promesse davanti al tuo Vescovo che certamente è un "eretico" come il Papa?????
RispondiEliminaDevo dire che uncommento come quello di don Camillo me lo aspettavo. Dunque sarebbe dogma di fede tradito da Benedetto XVI la colpevolezza collettiva del popolo ebraico nella morte di Gesù?
RispondiEliminaCerto che quì si trova di tutto e di ogni!!!! Altro che amanti della Tradizione..... quì siamo veramente tra i Lefebriani!!!
RispondiEliminaveramente tra "lefeb-riani", ovvero:
RispondiEliminasiamo veramente tra quei grandi CRIMINALI, che già furono dannati dlla Chiesa ufficiale nel 1988 !
e come si permettono di parlare ancora...addirittura osano parlare "per il bene di tutta la Chiesa" ?
come osano parlare così ai sommi sacerdoti del sinedrio ?
che siano di nuovo dannati, buttateli via dalla compagine ecclesiale ! !
e che siano DIMENTICATI PER SEMPRE !
così come nello Stato italiano c'è il reato di apologia del fascismo , e chi si sognerebbe di seguire....
questi fascisti ?
CANCELLATELI !
o no ?.....
perchè secondo Davide (e secondo i milioni di catto-indottrinati figli e nipoiti dell'ecumeniscmo conciliare,
RispondiEliminaci hanno detto che nella Chiesa c'è POSTO PER TUTTI : MA NON per i lefeb-riani ! perchè è risaputo che di fronte alla Legge "ci sono sempre alòcuni PIU' UGUALI" (o meno, secondo i punti di vista) degli altri !
....e poi: che c'entrano i Lefeb-riani con la "mitica" Tradizione ? ?
NULLA , assolutamente nulla della Tradizione appartiene ai lefeb-riani !
e come si permettono costoro di toccare argomenti della Dottrina e della Tradizione ?
CHI MAI li ha autorizzati ?
Buttateli fuori della Chiesa, quei maledetti tradi-protestanti, scismatici, eretici, nemici della Chiesa !
non siano più nominati tra i veri cattolici , essendo INDEGNI DEL NOME DI CATTOLICI !
o no ?....
Da tempo i vari gradi del processo di canonizzazione sono strutturati secondo regole ben precise. Può piacere o non piacere, ma oggi è così. Dunque, a meno di un ritorno ad antiche prassi, la proclamazione di un beato o di un santo in seguito al generale riconoscimento delle sue virtù (anche miracolose) e alla nascita di una devozione cultuale spontanea a lui indirizzata non possono sostituire il processo canonico. Vero è però che nemmeno oggi la vox populi non è indifferente.
RispondiEliminama poi.... CHE COS'E' QUESTA TRADIZIONE, che sicurramente non ha nulla a che fare con i
RispondiEliminalefeb-riani ?
e chi sono questi "carneadi" lefeb-rianI ?
NESSUNO LO DEVE SAPERE, NESSUNO ne deve raccontare le "malefatte !
Il regime aveva parlato chiaro: guai a chi si occupa do loro : guai a chi OSA RAGIONARE SUI FATTI, ricercare documenti e testimonianze e riscrivere LA STORIA !
Il regime ce l'ha detto:<span> non li dovete ascoltare, nè rispondere alle loro domande e questioni, sono eretici,</span> ma NON dovete spiegare le ragioni di una simile accusa rivolta a loro ! siano condannati senza spiegazioni.....
....e ce lo dirà sempre più forte, vedrete:
Ve la diamo noi, la Tradizione !
<span>ma poi.... CHE COS'E' QUESTA TRADIZIONE, che sicuramente non ha nulla a che fare con i lefeb-riani ? </span>
RispondiElimina<span>NOI siamo la Tradizione (non sappiamo bene cos'è, ma non importa: dobbiamo ripetere tutti in coro che LORO NON C'ENTRANO con la Tradizione, questa è nostra, ANCHE SE NON la conosciamo e NON CI interessa neppure conoscerla...!)
e chi sono questi "carneadi" lefeb-rianI ?
NESSUNO LO DEVE SAPERE, NESSUNO ne deve raccontare le "malefatte !
Il regime aveva parlato chiaro: guai a chi si occupa do loro : guai a chi OSA RAGIONARE SUI FATTI, ricercare documenti e testimonianze e riscrivere LA STORIA !
Il regime ce l'ha detto:<span> non li dovete ascoltare, nè rispondere alle loro domande e questioni, sono eretici,</span> ma NON dovete spiegare le ragioni di una simile accusa rivolta a loro ! siano condannati senza spiegazioni.....
....e ce lo dirà sempre più forte, vedrete:
Ve la diamo noi, la Tradizione !</span>
PIù che la fsspx mi lasciano perplessi i commenti dei"difensori"della stessa .Sono talmente accesi nel difenderla che la rendono antipatica senza conoscerla,ed è un vero peccato perchè credo che i suoi sacerdoti siano in gran parte in buona fede,e sarebbero veramente un valido aiuto alla chiesa se potessero operare dal di dentro.A meno che i "difensori"non siano una quinta colonna travestita,oppure dei semplici bischeri.
RispondiElimina....ma scusate..come si puo'...dare dei eretici...loro che difendono la VERA CHIESA DI CRISTO!.....ma VERGOGNATEVI!!!!
RispondiEliminaMolto bella questa intervista a don Davide, Sacerdote che conosco e stimo.
RispondiEliminaApprofitto per ringraziare i Sacerdoti della Fraternità per tutto quello che fanno per noi, incuranti dei sacrifici e delle calunnie che subiscono da chi non li conosce affatto. Grazie!
la seconda...
RispondiEliminaL'intervista di Bongi a Pagliarani ha lo stesso valore di un'intervista di Minzolini a Berlusconi...
RispondiEliminaSimon: "subdole eresie"? "comportamento alieno da ogni tradizione veramente cattolica"? (alla sua zoppicante concordanza ho rimediato io). Vedo che lei non rinuncia al suo usuale ricorso a indimostriate calunnie, à la Voltaire.
RispondiElimina<span>Simon: "subdole eresie"? "comportamento alieno da ogni tradizione veramente cattolica"? (alla sua zoppicante concordanza ho rimediato io). Vedo che lei non rinuncia al suo usuale ricorso a indimostrate calunnie, à la Voltaire. A proposito, dopo questa intervista, lei ha ancora il coraggio di sostenere che i colloqui rappresentano uno "scrutinio" della Dottrina della FSSPX, che poi è quella della Chiesa di sempre?</span>
RispondiEliminaCon tutto il rispetto, prete alaki, ma lei la Messa di sempre ai suoi fedeli la garantisce in orari decenti, con rito impeccabile e omelie ortodosse? Se sì le chiedo scusa, se no, perchè polemizza con chi, meritoriamente, offre questa meritoria opportunità di santificazione?
RispondiElimina<span>Con tutto il rispetto, prete alaki, ma lei la Messa di sempre ai suoi fedeli la garantisce in orari decenti, con rito impeccabile e omelie ortodosse? Se sì le chiedo scusa, se no, perchè polemizza con chi, meritoriamente, offre questa innegabile opportunità di santificazione?</span>
RispondiEliminaBravo, caro ospite. Immagino che sia molto compiaciuto per la sua battuta. La racconterà domani ai suoi amici? La aiuterà a passare una buona e serena domenica? Aumenterà la sua autostima? Racconterà a qualche conoscente modernista e/o neocatecumenale che ha dato dei "bischeri" ai tradizionalisti?. Sono sinceramente compiaciuto per lei, se questo l'aiuterà a migliorare la sua esistenza.
RispondiEliminaLa informo cortesemente che, con tutta probabilità, ha sbagliato sito. Forse intendeva contribuire al sito dell'Unità (oppure di Repubblica o del Fatto Quotidiano, a seconda della sua sensibilità), a cui la invito caldamente a rivolgersi per commenti di questo tenore e di questo spessore.
RispondiEliminaNo, non ha sbagliato sito.
RispondiEliminaEnrico
ma poichè la Redazione è d'accordo che certi difensori (ma quali, poi? sarebbe cosa giusta indicarli UNO PER UNO) siano "bischeri", sicuramente l'ospite e tutti gli affibbiatori di etichettte saranno ora più tranquilli, dopo aver collocato per l'ennesima volta una categoria di dialoganti su quello<span> scaffale</span>, dove il regime da tempo aveva già posto una opportuna etichetta preconfezionata: "bischeri".
RispondiEliminaAncora una volta essi hanno evitato di ragionare sui fatti, e si son fatti cullare dagli epiteti affibbiati ad interlocutori di cui non conoscono e non vogliono nè possono (dopo 45 anni di lavaggio del cervello) capire le ragioni -logiche, etiche o anche estetiche- del loro parlare:
è bastato loro CATALOGARE il prossimo secondo CATEGORIE stabilite da "qualcuno" (che pensava per loro) che ci ha pensato già molto tempo fa, a predisporre SCAFFALI per catalogare fatti, persone e discorsi, per non dover affrontare la fatica e il rischio di pensare secondo la propria ragione, e all'occorrenza RI-PENSARE, mettere in discussione qualche convinzione che non regge più alla LUCE di nuove evidenze storiche:
<span>sono tanti che, così facendo, continuano a scegliere il PRE-GIUDIZIO, come base del loro ragionare (spesso neanche avvedendosene) molto più rassicurante del rischioso lavoro della ragione, lavoro VIGILE che cerca continuamente di VERI-FICARE le proprie convinzioni consolidate (o cristallizzate) alla luce dei fatti concreti che si vanno svelando: e diventa spesso un rifiuto della REALTA', alla quale si preferiscono i propri PREGIUDIZI.</span>
Manipolazione mentale di massa, di antica invenzione e collaudata efficacia.
<span>che i suoi sacerdoti siano in gran parte in buona fede,</span>
RispondiEliminaquesta notazione di Demetrio è illuminante per "tastare il polso" sulla idea che circola tuttora tra il 98% dei cattolici odierni riguardo alla la FSSPX: di solito si dice che è in "buonafede" qualcuno che sta seguendo una CATTIVA STRADA, ma, poverino, nessuno lo ha ancora avvisato che sia cattiva; gente che pensa male, agisce male senza volerlo, gente che è fuori strada, faziosa, estremista, e che bisognerà "ricondurre sulla retta via", con pazienza e TOLLERANZA, visto che, poveretta, non si rende conto del suo errore.
Gente che dovrà essere "normalizzata": come a THIBERVILLE.
A questo ci penserà ottimamente il regime, con la solita disinformatjia, che ha DIS- informato milioni di cattolici per 45 anni, facendo credere che la Messa di sempre era abolita, proibita ed oggi, ci dicono tanti preti, che possa far diventare IDOLATRI coloro che la ascoltano.
Assisi3 invece no: quel grande evento non porterà all'idolatria, sarà solo fonte di bene per la Chiesa ! ce lo dice il regime, e i cattolici per il 98% diranno : OK, tutto è a posto, siamo tranquilli, non siamo mica bischeri noi !
Se il regime ci dice che Assisi 3 E' NELLA TRADIZIONE, vuol dire che è vero: chi ce lo fa fare a discuterne, e porci domande e dubbi in proposito ?
La Tradizione, ci stanno dicendo "dall'alto" che OGGI (diversamente che 300 o 700 anni fa) <span>include anche il pantheon sincretista di Assisi</span>....e va bene così: sarà volontà di Dio, evidentemente. Noi non ragioniamo per difendere la Tradizione, non siamo misca "bischeri", noi.
Ci hanno detto quel che dobbiamo pensare di Assisi e di tutto ciò che accade;
cioè che tutto continua : panta rèi.
E tanto ci basta.
<span><span>che i suoi sacerdoti siano in gran parte in buona fede,</span>
RispondiEliminaquesta notazione di Demetrio è illuminante per "tastare il polso" sulla idea che circola tuttora tra il 98% dei cattolici odierni riguardo alla la FSSPX: di solito si dice che è in "buonafede" qualcuno che sta seguendo una CATTIVA STRADA, ma, poverino, nessuno lo ha ancora avvisato che sia cattiva; gente che pensa male, agisce male senza volerlo, gente che è fuori strada, faziosa, estremista, e che bisognerà "ricondurre sulla retta via", con pazienza e TOLLERANZA, visto che, poveretta, non si rende conto del suo errore.
Gente che dovrà essere "normalizzata": come a THIBERVILLE.
A questo ci penserà ottimamente il regime, con la solita disinformatjia, che ha DIS- informato milioni di cattolici per 45 anni, facendo credere che la Messa di sempre era abolita, proibita ed oggi, ci dicono tanti preti, che possa far diventare IDOLATRI coloro che la ascoltano.
Assisi3 invece no: quel grande evento non porterà all'idolatria, sarà solo fonte di bene per la Chiesa ! ce lo dice il regime, e i cattolici per il 98% diranno : OK, tutto è a posto, siamo tranquilli, non siamo mica bischeri noi !
Se il regime ci dice che Assisi 3 E' NELLA TRADIZIONE, vuol dire che è vero: chi ce lo fa fare a discuterne, e porci domande e dubbi in proposito ?
La Tradizione, ci stanno dicendo "dall'alto" che OGGI (diversamente che 300 o 700 anni fa) <span>include anche il pantheon sincretista di Assisi</span>....e va bene così: sarà volontà di Dio, evidentemente. Noi non ragioniamo per difendere la Tradizione, non siamo misca "bischeri", noi.
Ci hanno detto quel che dobbiamo pensare di Assisi e di tutto ciò che accade;
cioè pensare semplicemente che tutto continua : panta rèi.
E tanto ci basta.</span>
<span> se a Dio non piace che intervenga anche LUI </span>
RispondiEliminacome sarebbe ? ? ? !!
Caterina, è urgente rendersi conto che proprio QUESTA E' tentazione di Dio, come quella ched propose satana a Nostro Signore:
"Buttati dal pinnacolo del tempio, e vedrai che Dio manderà gli angeli a soccorrerti !"
MA come sarebbe a dire: noi dobbiamo camminare conscientemente sull'orlo di un burrone, dopo aver ricevuto mille AVVISI E AMMONIMENTI del Cielo a non farlo....e poi ci sentiamo in diritto di dire a Dio:
"VIENI tu ora a raddrizzare le storture che ostinatamente abbiamo praticato!" ? ?
ma allora continuiamo a giocare col fuoco, evidentemente !
dovremmo ricordare quel monito del Signore, valido in ogni tempo, per tutti gli uomini della storia:
<span> «Chi ama il pericolo, in esso perirà.» </span>
<span>(Eccles. 3. 27)</span>
<span><span> se a Dio non piace che intervenga anche LUI </span>
RispondiEliminacome sarebbe ? ? ?
Caterina, è urgente rendersi conto che proprio QUESTA E' tentazione di Dio, come quella che satana propose a Nostro Signore:
"Buttati dal pinnacolo del tempio, e vedrai che Dio manderà gli angeli a soccorrerti !" MA come sarebbe a dire: noi dobbiamo camminare coscientemente sull'orlo di un burrone, dopo aver ricevuto mille AVVISI E AMMONIMENTI del Cielo a non farlo....e poi ci sentiamo in diritto di invocare Dio, pretendendo che stia ai nostri capricci:
"VIENI tu ora a raddrizzare le storture che ostinatamente abbiamo praticato!" ? ?
ma allora continuiamo a giocare col fuoco, evidentemente !
dovremmo ricordare quel monito del Signore, valido in ogni tempo, per tutti gli uomini della storia:
<span> «Chi ama il pericolo, in esso perirà.» </span>
<span>(Eccles. 3. 27)</span></span>
Le reciproche accuse di eresia, o addirittura le reciproche minacce di dannazione eterna, non giovano a nulla. Per quanto ci si agiti, a fissare i rapporti e le gerarchie provvede la Storia.
RispondiElimina<span>Le reciproche accuse di eresia, o addirittura le reciproche minacce di dannazione eterna, non giovano a nulla. Per quanto ci si agiti, a fissare i rapporti e le gerarchie provvede la Storia.</span>
RispondiEliminaLa reverenza delle sacre chiavi dovrebbe imporre un po' più di rispetto. Se noi tradizionalisti non siamo i primi a dare l'esempio, non possiamo poi lamentarci dell'atmosfera generale di indifferenza alla gerarchia.
RispondiEliminaQuando fa comodo.
RispondiEliminaCome nella maggior parte dei casi - dalle encicliche ai concili - lo sono o non lo sono secondo quanto fa comodo.
RispondiEliminaNo, Dante non era né eretico né protestante. Deve anzi essere considerato uno dei vertici della cattolicità (oltre che IL vertice della poesia). Però è anche vero che Dante sa porre freno alle sue invettive, insegnandoci che a un certo punto bisogna sapersi temperare per "reverenza delle somme chiavi" (e ce lo insegna parlandoci di un papa sciagurato come Clemente V, non di un pur discutibile beato in pectore).
RispondiElimina<span>soprattutto per il fatto che l'Italia è la sede del papato</span>
RispondiEliminaVorrei ricordare a tutti che il Vicario di Cristo non è proprietà privata degli italiani...
Se non ricordo male, tempo fa un redattore, mi pare Enrico, espresse la sua stima per i lefebvriani, dicendo di andare, durante i suoi viaggi in Francia, a confessarsi da loro e di frequentare le loro messe. Inoltre nell'elenco delle messe in rito antico figurano, evidenziate in rosso, anche quelle celebrate dalla fraternità lefebvriana. Dunque, Davide, che nel blog ci sia un occhio di simpatia per gli ambienti lefebvriani non è cosa di cui stupirsi. Ai lefebvriani, d'altronde, il mondo tradizionalista non può non riconoscere alcuni meriti. Il che non significa necessariamente simpatizzare con ogni loro presa di posizione.
RispondiEliminama la Storia è nelle mani del Signore. E quanto a chi adesso prevale, abbiamo la sua promessa: non per sempre!
RispondiElimina<span>poichè la Redazione è d'accordo che certi difensori siano "bischeri"</span>
RispondiEliminaQuesta è un'illazione derivante da un'errata lettura del commento di demetrio. Quest'ultimo scrive infatti: "a meno che... non siano una quinta colonna... oppure dei semplici bischeri". Si tratta quindi un'ipotesi, magari anche del secondo tipo, ma pur sempre un'ipotesi, non di un'asserzione. Dunque la Redazione non si dichiara d'accordo sull'affermazione che certi difensori siano bischeri, semplicemente perché tale affermazione non è stata fatta. Se san Tommaso avesse usato le categorie logiche nello stesso modo in cui fa qui sopra memory, sarebbe stato un precursore di Ionesco (ipotetica del terzo tipo latino e del quarto greco).
E' un po' la sintesi di ciò che scriveva Benedetto XVI, alias il nostro Sommo Pontefice (come da Tradizione), nella sua lettera sulla remissione della scomunica ai vescovi lefebvriani.
RispondiElimina<span><span>di solito si dice che è in "buonafede" qualcuno che sta seguendo una CATTIVA STRADA, ma, poverino, nessuno lo ha ancora avvisato che sia cattiva; gente che pensa male, agisce male senza volerlo, gente che è fuori strada, faziosa, estremista, e che bisognerà "ricondurre sulla retta via", con pazienza e TOLLERANZA, visto che, poveretta, non si rende conto del suo errore.
RispondiElimina</span></span>
<span>E' un po' la sintesi di ciò che scriveva Benedetto XVI, alias il nostro Sommo Pontefice (come da Tradizione), nella sua bella Lettera sulla remissione della scomunica ai vescovi lefebvriani.</span>
E' in comodato d'uso?
RispondiEliminal'indifferenza della gerarchia, caro tradizionalista double face, riconoscibile come tale in quel che dice, non dipende certo dal nostro confronto e dal fatto che si discuta e si ragione su quel che è diventata la nostra Chiesa. Dipende, purtroppo, dal fatto che ha sposato una tradizione 'nuova' e anche 'altra' e il suo è un subdolo, ma vano tentativo di indurci a tacere.
RispondiEliminaRicorda chi ci insegna che dobbiamo rendere ragione della nostra Fede?
<span>l'indifferenza della gerarchia, caro tradizionalista double face, riconoscibile come tale in quel che dice, non dipende certo dal nostro confronto e dal fatto che si discuta e si ragione su quel che è diventata la nostra Chiesa. Dipende, purtroppo, dal fatto che ha sposato una tradizione 'nuova' e anche 'altra' e il suo è un subdolo, ma vano tentativo di indurci a tacere.
RispondiEliminaRicorda chi ci insegna che dobbiamo rendere ragione della nostra Fede? E non si manca certo di rispetto quando lo si fa, tranne in alcuni casi che sono eccezioni e non certo la regola.</span>
<span>l'indifferenza della gerarchia, caro tradizionalista double face, riconoscibile come tale in quel che dice, non dipende certo dal nostro confronto e dal fatto che noi si discuta e si ragioni su quel che è diventata la nostra Chiesa. Dipende, purtroppo, dal fatto che la gerarchia ha sposato una tradizione 'nuova' e anche 'altra'. </span>
RispondiElimina<span>Il suo non è che un subdolo, ma vano tentativo di indurci a tacere.
Ricorda chi ci insegna che dobbiamo rendere ragione della nostra Fede? E non si manca certo di rispetto quando lo si fa, tranne in alcuni casi che sono eccezioni e non certo la regola.</span>
non è vero. L'infallibilità è impegnata solo nelle canonizzazioni.
RispondiEliminaQuanto ai concili 'pastorali' l'infallibilità è del tutto LEGATA alla corrispondenza al Magistero precedente
che peccato, il commento del Sig. Enrico ha rovinato la maestosità dell'intervista e delle verità in essa riaffermate. Difendere il santo subito in nome dell'opportunità, recte opportunismo, coprirne le palesi eresie in nome dell'oportunità, significa sacrificare la Verità, sacrificare il magistero bimillenario, sacrificare Cristo, sull'altare pagano della politica e della diplomazia.
RispondiEliminaOnore a chi ha il coraggio di non annacquare la verità anche quando è scomoda ed affidandosi alla Provvidenza anzichè ai modani opportunismi politico-diplomatici
io proverei a far fare ai sacerdoti diocesani un anno come lo fanno quelli della FSSPX........... poi vediamo quanto del clero progressista e moderato resiste ........
RispondiEliminaLe firme italiane, tuttavia, sono ancora pochine e spiaccano, per la loro assenza, alcuni nominativi "famosi"; che qualche nota associazione "tradizionalista", abbia posto il proprio veto sull'iniziativa?
RispondiEliminaCara pasionaria sedevacantista e maleducata, riconoscibile come tale in quel che dice e in come lo dice, s'immagini che cosa può importarmi di indurla a tacere! Però il suo addebito (NON LEI, sia chiaro) è offensivo, sciocco e infondato.
RispondiEliminaInterpretazione autentica del "mi piace": ritengo che certi difensori troppo sfegatati della FSSPX usino argomenti talmente outrés da essere controproducenti per la Frat. stessa e rappresentare la migliore conferma dei pregiudizi degli avversari. Quinte colonne, insomma, magari involontarie. Ma a volte si leggono tali sparate da far venire il dubbio che si tratti di qualche progressista che fa l'agente provocatore.
RispondiEliminaEnrico
Ci risentiamo quando Giovanni Paolo II sarà canonizzato.
RispondiEliminaMic...sedevacantista, con l`aggravante di essere maleducata =-O =-O :-D 8-)
RispondiEliminaDavanti a certe cav***te per fortuna che esistono gli emoticon !
<span>L'intervista di Bongi a Pagliarani ha lo stesso valore di un'intervista di Minzolini a Berlusconi...</span>
RispondiElimina<span>... o di un'intervista di Sciortino all'ineffabile priore di Bose, Enzo Bianchi (magari pubblicata sul Gambero Rosso) ...</span>
<span></span>
Interessante ermeneutica, quella della Redazione. E' piacevole sapere che molti di noi, pur non essendo "organici" (come non lo è il sottoscritto) alla Fraternità, ma difendendola da attacchi calunniosi in considerazione dei suoi numerosissimi meriti, siano da considerare, nell'ordine: "bischeri", "quinte colonne" (però involontarie, neh!), "progressisti" e "agenti provocatori". Alla faccia del sito tradizionalista.
RispondiEliminaPensi invece, caro Enrico, che io sostengo una stravagante teoria: che solo i tradizionalisti abbiano il diritto, con prudenza, rispetto e con argomenti fondati, di criticare certe, talvolta inopportune "impuntature" della FSSPX, che comunque rappresentano la classica pagliuzza rispetto...Questo diritto non lo riconosco, nel modo più radicale e assoluto, ai modernisti e ai conservatori, per usare le categorie che lei ha proposto....Per quanto modesto, il mio contributo al sito, con qualche delusione, si colloca in questa linea di "tradiecumenismo" (altro meritorio concetto da lei proposto). Le sarei veramente grato di una sua risposta.
<span>L'intervista di Bongi a Pagliarani ha lo stesso valore di un'intervista di Minzolini a Berlusconi...</span>
RispondiElimina<span>... o di un'intervista di Sciortino, ineffabile direttore di Famiglia Luterana, ad Enzo Bianchi, altrettanto ineffabile priore di Bose ...</span>
Allora forse ho sbagliato sito io. Sarei grato alla Redazione se me lo facesse sapere. Tanto per chiarezza e per non disturbare ulteriormente...
RispondiEliminaENRICO, potrebbe darci un esempio di ciò che lei considera un argomento "outré"?
RispondiEliminaGrazie!
Non più corb***eria dell'etichetta di tradizionalista double face affibbiata a chi invita semplicemente a non mancare di rispetto quando si critica un pontefice (che non significa che non si possa criticare, ovviamente). :* =-O
RispondiEliminalei la sta mettendo sul personale; ma è ovvio che non parlavo per me. Anche perché, se mi capita di criticare, lo faccio col massimo rispetto
RispondiEliminaBeh, per una volta a mettere un`etichetta è chi è in generale il bersaglio di etichette menzognere e sprezzanti, etichette che la dicono lunga su una certa nuova corrente di pensiero che vede all`opera chi tradizionalista non lo è ma che da lezioni e distribuisce buoni e cattivi punti a chi tradizionalista lo è ,spesso da una vita,spesso in trincea....il "double face" scritto da mic descrive purtoppo perfettamente una delle espressioni più palesi di questa nuova corrente di pensiero, di cui abbiamo qualche rappresentante anche su questo blog.
RispondiEliminaSe preferisce cambio paragone... come un'intervista di Travaglio a Di Pietro....
RispondiEliminala questione non cambia, Marco Bongi è nè più ne meno che un addetto stampa della Fraternità.
Attribuire a tale intervista valenze giornalistiche mi sembra inopportuno
Cordialità
<span>Beh, per una volta a mettere un`etichetta è chi è in generale il bersaglio di etichette menzognere e sprezzanti, etichette che la dicono lunga su una certa nuova corrente di pensiero che vede all`opera chi tradizionalista non lo è ma che da lezioni e distribuisce buoni e cattivi punti a chi tradizionalista lo è, spesso da una vita, spesso in trincea....il "double face" scritto da mic descrive purtoppo perfettamente una delle espressioni più palesi di questa nuova corrente di pensiero, di cui abbiamo qualche rappresentante anche su questo blog.</span>
RispondiElimina<span>lei la sta mettendo sul personale; ma è ovvio che non parlavo per me. Anche perché, se mi capita di criticare, lo faccio col massimo rispetto.</span>
RispondiEliminaMi sono permessa anch'io di attribuire un'etichetta nella constatazione che chi fa commenti tipo il suo (confermato dalle repliche successive) è uno neo-tradizionalista di comodo.
Tant'è che è arrivata immediatamente l'aggressione personale. La mia etichetta, che smaschera, è definita una corbelleria, ma il suo definirmi 'sedevacantista' cos'è?
Caro Silente, hai dimenticato (cripto-)sedevacantisti!
RispondiElimina<span><span>lei la sta mettendo sul personale; ma è ovvio che non parlavo per me. Anche perché, se mi capita di criticare, lo faccio col massimo rispetto.</span>
RispondiEliminaMi sono permessa anch'io di attribuire un'etichetta nella constatazione che chi fa commenti tipo il suo (confermato dalle repliche successive) è uno neo-tradizionalista di comodo. Forse è vero che c'è un'enfasi di troppo. Ma francamente questa 'VULGATA' che le critiche influenzerebbero negativamnete nei confronti dei tradizionalisti, ha proprio stufato.</span>
<span>Anche perché chi legge saprà ben distinguere una critica costruttiva dai deliri, che non stanno solo nel mondo tradizionale.
Tant'è che è arrivata immediatamente l'aggressione personale. La mia etichetta, che smaschera, è definita una corbelleria, ma il suo definirmi 'sedevacantista' cos'è?</span>
<span><span><span>lei la sta mettendo sul personale; ma è ovvio che non parlavo per me. Anche perché, se mi capita di criticare, lo faccio col massimo rispetto.</span>
RispondiEliminaMi sono permessa anch'io di attribuire un'etichetta nella constatazione che chi fa commenti tipo il suo (confermato dalle repliche successive) è uno neo-tradizionalista di comodo. </span></span><span>Tant'è che è arrivata immediatamente l'aggressione personale. </span>
<span><span> Forse è vero che nel mio post c'era un'enfasi di troppo. Ma francamente questa 'VULGATA' ormai ricorrente e stantia che le critiche influenzerebbero negativamente nei confronti dei tradizionalisti, ha proprio stufato.</span>
<span>Anche perché chi legge saprà ben distinguere una critica costruttiva dai deliri, che non stanno solo nel mondo tradizionale.
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e allora?
RispondiElimina<span>e allora? Le cose che dice don Davide sono per questo meno equilibrate profonde e significative?</span>
RispondiEliminaL'accettabilità del secondo paragone non cancella l'inaccettabilità del primo. Comunque: lei appartiene ai probi viri dell'Ordine dei Giornalisti per decidere cosa ha "valenza giornalistica" e cosa no? A me l'intervista è piaciuta molto. E allora?
RispondiEliminase poi ho affibbiato un epiteto immeritato, chiedo scusa.
RispondiEliminaMa la corrente di pensiero che va consolidandosi sempre di più che ci si debba astenere dall'esprimere apertamente certe considerazioni, pena l'irrigidimento di chi comunque ci ha già ghettizzati, scusate, ma mi fa andare su di giri
<span>se poi ho affibbiato un epiteto immeritato, chiedo scusa.
RispondiEliminaTutto dipende dal fatto che la corrente di pensiero - imposta proprio da certi "conservatori del concilio" e che va consolidandosi sempre di più - che ci si debba astenere dall'esprimere apertamente certe considerazioni, pena l'irrigidimento di chi comunque ci ha già ghettizzati, scusate, mi fa andare su di giri ;)</span>
Scuse accettate, alla luce delle quali le porgo, con identiche considerazioni, anche io le mie. Esprimere un giudizio su una persona sulla base di uno, due, o anche cento post, è un errore. Questo dovrebbe valere per tutti noi. Ma a volte, nella foga del confronto, ce ne dimentichiamo.
RispondiElimina<span>Scuse accettate, alla luce delle quali le porgo, con identiche considerazioni, anche io le mie. Esprimere un giudizio su una persona sulla base di uno, due, o anche cento post, è un errore. Dovremmo tenerlo noi tutti sempre presente. Ma a volte, nella foga del confronto, ce ne dimentichiamo.</span>
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<p>Orsù cara Luisa ci spieghi a tutti ed, in primis, a don Pagliarani, se ci legge, perchè lei a Ginevra non va ad una delle tante messe della FSSPX ma a quella celebrata dal sacerdote della FSSP! I.P.
</p></span>
Interpretazione di testi alla "mic": adesso il Cristo avrebe detto che le porte dell'inferno non prevarranno per sempre!!!!
RispondiEliminaE si autoconclama tradizionalista trasformando i testi stessi delle Sante Scritture e delle promesse del Cristo e va a fare la morale ai CNC.
Cosa certuni non fanno pur di difendere le loro ideologie...!
Meno male che noi veri cattolici sappiamo bene che Ubi Petrus IbI Ecclesia. I.P.
Simon....Simon....si ricordi che lei è l`ultimo, ma veramente l`ultimo a poter dar lezioni o giudicare i tradizionalisti, lei che, oramai è assodato, tradizionalista NON lo è.
RispondiEliminaPotevamo sperare che le maschere cadute, le menzogne messe in luce, lei si calmasse un pò, meditando sull`efficacità della rete che serba in memoria i suoi contributi e permette a chi la legge di metterla di fronte alle sue incoerenze, il thread sul danni della riforma liturgica è rivelatore in questo senso.
E invece no, continua imperterrito, accusando e offendendo non solo i tradizionalisti ma, a questo punto mi sento dire, tutti i cattolici, in effetti mi sto domandando se lei non appartiene alla categoria dei provocatori nominati da Enrico oggi, se ciò è solo un mio dubbio, ciò che è oramai certo è che lei non è tradizionalista, allora si astenga dal dare lezioni come se lo fosse.
<span>Laissez ici votre commentaire en respectant les lois. Tout commentaire jugé inapproprié (agressif, raciste, diffamatoire, publicitaire, grossier, hors sujet…) sera supprimé</span>
RispondiElimina<span><span><span><span>Cara Luisa, che facciamo? come suo usuale, tenta lei d'affogar i pesci? <span>Perchè evita di rispondere a questa semplicissima domanda: perchè lei non va ogni domenica alla messa della FSSPX? eppure sono così perfetti secondo i suoi mantra! </span></span></span> ;) <span> I.P.</span></span></span>
RispondiEliminacioè non ho capito il commento di Enrico: se uno non è un santo (e l'azione di governo è frutto delle virtù, non dimentichiamolo: non ha senso separare "santità personale" e "giudizio storico"), ma è popolare, non bisogna lasciarlo ai progressisti ma presentarlo come tradizionalista e beatificarlo. Io propongo la beatificazione di Che Guevara a questo punto, sai quanta gente lo ammira
RispondiEliminaSimon, ma non si rende conto che si sta ridicolizzando in un modo veramente pietoso?
RispondiEliminaE lei che dice essere un "amante e promotore della Messa gregoriana a Ginevra" (!) perchè, posto davanti all`evidenza che all`ora della Santa Messa era al suo computer scrivendo su MiL, non ha trovato niente di meglio che dire "Vado a messa dove mi pare, come posso e quando ci debbo andare: per me la forma ordinaria è validissima quindi non ho problemi di coscienza." rifiutando in seguito di dire che viene la domenica all`unica Messa di sempre a Ginevra per chi non è lefebvriano, eppure era semplice dirlo, la verità è semplice, ma interpreto il suo silenzio come un richiamo della sua coscienza, sorvolo invece sul suo maldestro, infantile e anche ridicolo tentativo di sviare l`attenzione dalle sue menzogne dapprima e dal suo silenzio in seguito .
le interviste ai membri della fsspx sono annoianti? che strano, mi pareva che fossero proprio i post più vivi, commentati e dibattuti del blog... si vede che a qualcuno interessano! (poi prete Alaki, quando vede queste interviste può sempre evitare di leggere!)
RispondiElimina<span><span><span><span>Cara Luisa, che facciamo? come suo usuale, tenta lei d'affogar i pesci? <span>Perchè evita di rispondere a questa semplicissima domanda: perchè lei non va ogni domenica alla messa della FSSPX? eppure sono così perfetti secondo i suoi mantra! </span></span></span> ;) <span> I.P.</span></span></span>
RispondiEliminaSimon, mio buon Simon,l a sua maschera di amante e promotore della Santa Messa di sempre si è schiantata lamentevolmente perchè lei alla Santa Messa di sempre della nostra città non ci va, ma la sua coscienza suggerendole di non aggiungere una nuova menzogna grave perchè riguarda la Santa Messa, tace e cerca di deviare il discorso.
RispondiEliminaSiccome non è un gioco, siccome non ho l`abitudine di scherzare su cose serie, la lascio continuare solo davanti al suo specchio.
<span>Simon, mio buon Simon, la sua maschera di amante e promotore della Santa Messa di sempre si è schiantata lamentevolmente perchè lei alla Santa Messa di sempre della nostra città non ci va, ma la sua coscienza suggerendole di non aggiungere una nuova menzogna grave perchè riguarda la Santa Messa, tace e cerca di deviare il discorso.
RispondiEliminaSiccome non è un gioco, siccome non ho l`abitudine di scherzare su cose serie, la lascio continuare solo davanti al suo specchio.
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Condivido non solo con la testa ma anche con il cuore da sacerdote le idee espresse da don Davide! Non solo perchè quel che dice è ben detto ed equilibrato, ma per il suo umile e fruttuoso lavoro pastorale con i sacerdoti. Se intorno a lui si sono riuniti tanti sacerdoti parroci italiani c'è un motivo! Ha saputo accogliere un fenomeno NUOVO per tutti con molta umiltà. Il fenomeno, perchè tale è, dei preti italiani che si formano alla Tradizione, è un dono non solo per noi ma per tutti!
RispondiEliminaAltro non posso dire... grazie don Davide, grazie a tutti i sacerdoti,fratelli e consacrate della FSSPX!
Ad multos annos!
Simon, non le sembra di esagerare? Cosa faccia Luisa a Ginevra, a quale Messa vada e a che ora, sono fatti suoi. Lei non solo vuole giudicare le idee delle persone, distribuendo patenti di cattolicità, ma ora addirittura vuole inquisire comportamenti, spostamenti e frequentazioni?. Chi si crede di essere, la Procura di Milano?
RispondiEliminaLei ha uno strano concetto di sintesi. Si rilegga la lettera: dice esattamente il contrario, altrimenti sarebbe stata in contraddizione con l'atto di remissione. E per cortesia non mi tiri in ballo l'ipotetica (greca) di quarto tipo, l'aoristo e "spero, promitto e iuro vogliono l'infinito futuro". Non è il solo, qui, ad aver fatto studi classici.
RispondiEliminaIl Papa è Vescovo di Roma e Primate d'Italia...
RispondiEliminaCosa cambia, nella qualità dell'intervista, se l'intervistatore non è un avversario o addirittura un nemico, come purtroppo sembrano pullulare?
RispondiEliminaI contenuti sono edificanti, profondi, equilibrati e condivisibilissimi e, sopratutto... cattolici. E non cambiano di certo in funzione dell'intervistatore!
Un grazie a Marco Bongi, a Don Davide e a MIL
<span>Per Luigi C.:</span>
RispondiElimina<span>Cosa cambia, nella qualità dell'intervista, se l'intervistatore non è un avversario o addirittura un nemico, come purtroppo sembrano pullulare?
I contenuti sono edificanti, profondi, equilibrati, condivisibilissimi e, soprattutto... cattolici. E non cambiano di certo in funzione dell'intervistatore!
Un grazie a Marco Bongi, a Don Davide e a MIL</span>
Perché, per caso lei pensa che non prevarranno solo per un po'?
RispondiElimina<span> adesso il Cristo avrebe detto che le porte dell'inferno non prevarranno per sempre!!!! </span>
RispondiElimina<span>Perché, per caso lei pensa che non prevarranno solo per un po'?</span>
<span>Laissez ici votre commentaire en respectant les lois. Tout commentaire jugé inapproprié (agressif, raciste, diffamatoire, publicitaire, grossier, hors sujet…) sera supprimé</span>
RispondiElimina<span><span> la sua maschera di amante e promotore della Santa Messa di sempre</span></span>
RispondiEliminaAlè! :*
No cara mic, le porte dell'inferno non prevarranno: punto e basta.
RispondiEliminaLa sua interporetazione lascia intendere che le porte dell'inferno possano prevalere per un tempo, anche se non per sempre: interpretazione certamente non cattolica, nè tradizionale. Ma.... che catechismo segue lei?
Buona domenica in Pace
Invece la domanda è pertinentissima: se la cara Luisa andasse dalla messa della FSSPX sarebbe coerente con quanto scrive su questo blog: che tutto è bello, lecito e valido in quell'organizzazione. Ma visto che fa il contrario vuol dire che "predica male e razzola bene": purtroppo predicare male fa che sempre si razzola male, visto che il predicare è un razzolare.
RispondiEliminaSe fosse onesta dovrebbe spiegarci perchè va dalla FSSP e non dalla FSSPX : ma il suo silenzio firma il suo imbarazzo.
Poi la cara Luisa è sempre un po' ossessiva, ripetendo sempre le stesse cose, non rispondendo mai alle domande e non ascolta MAI i moniti rivoltogli dai moderatori e ricomincia sempre coi suoi interventi insultanti e senza fondamento: allora ho deciso di fare con lei esattamente come lei fa, cioè ripeto sempre le stesse cose, non ascolto le sue risposte (questo è facile visto che non ce ne sono mai d aparte sua) e ritorno alla carica cogli stessi argomenti.
<span><span><span>Cara Luisa, che facciamo? come suo usuale, tenta lei d'affogar i pesci? <span>Perchè evita di rispondere a questa semplicissima domanda: perchè lei non va ogni domenica alla messa della FSSPX? eppure sono così perfetti secondo i suoi mantra! </span></span></span> ;) <span> I.P.</span></span>
Bravo Silente! Glielo spieghi a Luisa questo: "<span> Cosa faccia (Luisa) Simon a Ginevra, a quale Messa vada e a che ora, sono fatti suoi. " . G</span>razie per il suo apporto molto positivo alla discussione. Buona domenica in Pace
RispondiEliminaSdC, crede che i tempi che viviamo non stiano registrando una grande offensiva del male, peraltro presente in tutte le epoche? E non le sembra che certe forze anticristiche stiano prevalendo? E non l'ha sfiorata che il mio "non per sempre" dedotto dalla promessa del Signore si riferisse proprio a questo? In ogni caso anche la Bibbia (Daniele, Apocalisse) è piena di riferimenti ad epoche 'buie'. E mi pare che quella in cui siamo chiamati a vivere non scherzi affatto!
RispondiEliminaCredo che gli altri blogger abbiano ben capito cosa intendevo dire, tranne lei che deve farmi le pulci per default. Ma perché non si sceglie un altro blogger da tallonare in maniera così petulante?
Perché in contraddizione con l'atto di remissione? La remissione è stato un atto spontaneo di clemenza, non il riconoscimento dell'insussistenza delle condizioni che avevano causato la scomunica (nel qual caso l'atto di remissione sarebbe stato inutile). Cito il passo della Lettera di Sua Santità Benedetto XVI cui facevo riferimento:
RispondiEliminaIo stesso ho visto, negli anni dopo il 1988, come mediante il ritorno di comunità prima separate da Roma sia cambiato il loro clima interno; come il ritorno nella grande ed ampia Chiesa comune abbia fatto superare posizioni unilaterali e sciolto irrigidimenti così che poi ne sono emerse forze positive per l’insieme. Può lasciarci totalmente indifferenti una comunità nella quale si trovano 491 sacerdoti, 215 seminaristi, 6 seminari, 88 scuole, 2 Istituti universitari, 117 frati, 164 suore e migliaia di fedeli? Dobbiamo davvero tranquillamente lasciarli andare alla deriva lontani dalla Chiesa?
Non si esprime forse a chiare lettere il concetto di erramento ("comunità separate", "unilateralità e irrigidimenti", "andare alla deriva lontani dalla Chiesa") e reditus - pardon, ritorno - ("il ritorno nella grande ed ampia Chiesa comune")?
P.S. Di non essere il solo ad avere fatto studi classici sono certissimo. Proprio per questo faccio riferimento ai periodi ipotetici: so che parlo a persone che intendono. C'è qualcosa di male in questo? Se ciò la indispone, o desta in lei un irrefrenabile desiderio di rivelarci che anch'ella ha fatto studi classici, è un problema suo.
Cara mic: (1) non mi sembra che le forze anticristiche stiano prevalendo nella Chiesa ( che ce ne siano è senza dubbio, ma che prevalgano anche temporaneamente no); (2) credere che possano prevalere sulla Chiesa anche per un certo tempo è contro la Fede cattolica quale l'ha voluta il Cristo stesso con il non praevalebunt; (3) la sua paura o angoscia a questo soggetto mostra poi mancanza di Speranza cattolica, e non vive il rassicurante "non abbiate paura" che il Cristo ci ha consigliato per consolarci.
RispondiEliminaQuello che il blogger capisce leggendo la sua "correzione" delle parole del Cristo è che lei cerca di giustificare uno stato di necessità che non ha nessun riscontro biblico, nessun riscontro tradizionale, nessun riscontro canonico.
Che poi l'era sia buia per l'umanità non c'è dubbio e visto che la Chiesa è nel mondo ne subisce ovvì contraccolpi: ma visto che la Chiesa non è del mondo non può essere sopraffatta: Christus dicit et semper vincit I.P.
Canonizzato sarà prima del 2016: anzi lo è già dalla Vox Populi come afferma il vescovo Fellay. I.P.
RispondiElimina<span>la Chiesa non è del mondo non può essere sopraffatta: Christus dicit et semper vincit</span>
RispondiEliminaè vero; ma nel frattempo? E la nostra "buona battaglia" in cosa consiste? Nel riconoscere il male e nel rifiutarlo, come ci ha insegnato e ci rende possibile il Signore. Il resto sono chiacchiere e, qualunque cosa dirà le lascio l'ultima parola, perché tanto so che niente potrà scalfire le sue ferree convinzioni.
Io rovescerei il discorso e non penserei che la Chiesa subisce contraccolpi perché è nel mondo, ma che il degrado del mondo è vieppiù accentuato del fatto che la Chiesa ha lasciato entrare "il mondo" al suo interno. E' questo il dramma epocale che è riuscito (dietro ai trionfalismi della danza delle parole dei novatori) a oscurarne il volto da oltre 40 anni... E noi ci siamo dentro ed è proprio questo di cui stiamo parlando da fronti contrapposti, che tali sono: mi appare sempre più chiaro, come due rette parallele che non si incontrano mai.
QUESTA cirstianità è in crisi, ma la Chiesa, quella Una Santa, non del tutto riconoscibile in quella visibile, è VIVA!
<span><span>a Chiesa non è del mondo non può essere sopraffatta: Christus dicit et semper vincit</span>
RispondiEliminaè vero; ma nel frattempo? E la nostra "buona battaglia" in cosa consiste? Nel riconoscere il male e nel rifiutarlo, come ci ha insegnato e ci rende possibile il Signore. Il resto sono chiacchiere e, qualunque cosa dirà le lascio l'ultima parola, perché tanto so che niente potrà scalfire le sue ferree convinzioni.
Io rovescerei il discorso e non penserei che la Chiesa subisce contraccolpi perché è nel mondo, ma che il degrado del mondo è vieppiù accentuato del fatto che la Chiesa ha lasciato entrare "il mondo" al suo interno. E' questo il dramma epocale che è riuscito (dietro ai trionfalismi della danza delle parole dei novatori) a oscurarne il volto da oltre 40 anni... E noi ci siamo dentro ed è proprio questo di cui stiamo parlando da fronti contrapposti, che tali sono: mi appare sempre più chiaro, come due rette parallele che non si incontrano mai.
QUESTA cristianità è in crisi; ma la Chiesa, quella Una Santa, non del tutto riconoscibile in quella visibile, è VIVA!</span>
<span><span>a Chiesa non è del mondo non può essere sopraffatta: Christus dicit et semper vincit</span>
RispondiEliminaè vero; ma nel frattempo? E la nostra "buona battaglia" in cosa consiste? Nel riconoscere il male e nel rifiutarlo, come ci ha insegnato e ci rende possibile il Signore. Il resto sono chiacchiere e, qualunque cosa dirà le lascio l'ultima parola, perché tanto so che niente potrà scalfire le sue ferree convinzioni.
Io rovescerei il discorso e non penserei che la Chiesa subisce contraccolpi perché è nel mondo, ma che il degrado del mondo è vieppiù accentuato del fatto che la Chiesa ha lasciato entrare "il mondo" al suo interno. E' questo il dramma epocale che è riuscito (dietro ai trionfalismi della danza delle parole dei novatori) a oscurarne il volto da oltre 40 anni... E noi ci siamo dentro ed è proprio questo di cui stiamo parlando da fronti contrapposti, che tali sono: mi appare sempre più chiaro, come due rette parallele che non si incontrano mai.
QUESTA cristianità è in crisi; ma la Chiesa, quella Una Santa, non del tutto riconoscibile in quella visibile, è VIVA, perché VIVO è il suo Signore!</span>
<span>Non si esprime forse a chiare lettere il concetto di erramento ("comunità separate", "unilateralità e irrigidimenti", "andare alla deriva lontani dalla Chiesa") e reditus - pardon, ritorno - ("il ritorno nella grande ed ampia Chiesa comune")? </span>
RispondiEliminaCurioso! Devo dedurre che si tratta proprio di una sua libera interpretazione, perché mi sono presa la briga di consultare la lettera del Papa ai vescovi e non ho trovato una -dico una- delle espressioni da lei virgolettare, a partire dal termine ERRAMENTO
manca la domanda più importante:
RispondiEliminadon davide... quando aprirà un seminario fsspx in italia ?
Simon se lei fosse onesto non direbbe di essere "un amante e promotore della Messa gregoriana " a Ginevra quando poi lei a quella Messa non ci va...
RispondiEliminaSe non fosse imbarazzato dalla mia semplice domanda sul dove lei va a Messa (in risposta alla sua alla quale ho risposto facilmente) mi avrebbe risposto con altrettanta semplicità, dal momento che per i non lefebvriani c`è una sola Santa Messa di sempre la domenica.
Se lei fosse un pò meno davanti al suo specchio non attribuirebbe ad altri i suoi comportamenti.
Dovrei solo sorridere di fronte al persistere del gioco provocatore, inintelligente e infantile di colui che si firma Simon.
RispondiEliminaDovrei solo sorridere sapendo da quale fonte vengono le offese, dovrei, per la stessa ragione considerare dei complimenti i suoi sberleffi, ma purtroppo confrontata alle menzogne, all`ipocrisia, alle manipolazioni, mi riesce difficile non reagire.
Essendo oramai assodato che non è tradizionalista, il signor Simon è l`ultimo a poter ergersi in giudice e professore di chi tradizionalista lo è veramente, sinceramente.
Eppure, con la sua solita arroganza e presuntuosità, giudica e offende.
Giudica e offende chi non la pensa come lui, chi non nutre i suoi stessi sentimenti.
Giudica e offende chi difende la FSSPX dai suoi insulti, dalle sue menzogne e insulsaggini, ad esempio, strumentalizzando il Papa, afferma che la Fraternità non è cattolica...ma domandatogli dove il Papa avrebbe mai detto o scritto una frase simile, tace imbarazzato...ah ma è vero sono io a non rispondere.
Offende chi gli rispedisce il suo veleno, il suo astio, contro la FSSPX perchè gli appartengono ed è preferibile che se li tenga a casa sua.
Offende infine chi pur non essendo lefebvriano, aspira al ritorno della Fraternità in piena comunione e prega ogni giorno per che questo accada al più presto, perchè è consapevole che abbiamo bisogno di loro, perchè è consapevole che se Mons. Lefebvre non si fosse battuto per conservare la Santa Messa di sempre oggi non sarebbe qui a scrivere questo commento.
Offende tutti coloro che, ad esempio su questo blog, riconoscono i meriti della FSSPX e la difendono e che, se dovessimo ascoltare le circonvulzioni mentali di Simon, sarebbero tutti dei perfetti incoerenti che dovrebbero andare a Messa con la Fraternità San Pio X.
A Silente. Qui può scrivere chiunque, comunque la pensi, e qualsiasi cosa intenda dire. Purché sia pertinente al tema ed espresso senza insulti. E non mi pare lei abbia il diritto di decidere chi allontanare e chi no.
RispondiEliminaEnrico
No Luisa, non voglio che nessuno in particolare si risenta. Credo che la cosa sia comunque autoevidente.
RispondiEliminaEnrico
Ferree convinzioni perchè esse sono l'espressione della mia fede integrale nelle promesse del Cristo, cara mic.
RispondiEliminaLascerò le sue varie affermazioni, espressioni di opinioni sue personali ch enon condivido e mi permetto di commentare giusto la sua ultima frase "<span> la Chiesa, quella Una Santa, non del tutto riconoscibile in quella visibile, è VIVA, perché VIVO è il suo Signore!".</span>
Questa sua frase è ancora una volta la dimostrazione di quanto poco cattolica sia la sua fede: affermare che la Chiesa visibile non sia quella Una e Santa del Cristo è un'eresia chiara e tonda. In effetti, per il cattolico esiste Una Sola Chiesa del Cristo la quale sussite pienamente nella Chiesa Cattiolica Apostolica e Romana e visibile nella persona del Vicario di Cristo, il Papa ed i Vescovi in unione con lui. Appunto il non praevalebunt sottolinea questo: la Chiesa visibile, quella degli Apostoli e dei loro successori, non sarà mai sottomessa alle porte dell'inferno.
La ringrazio per questo suo intervento che aiuta a chiarificare il profondo divario teologico che esiste tra un cattolico vero e chi si situa in posizione negativamente critica verso la Santa Chiesa come fa lei o come fanno i sedevacantisti e tradoprotestanti: è proprio la concezione stessa della Chiesa che segna l'assenza di ortodossia di questi ultimi. In Pace
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cara Luisa, soprassiedo sugli aggettivi simpatici (si fa per dire) con i quali lei cerca di pimentare l'usuale assenza di contenuto dei suoi interventi, per concetrarmi su alqune affermazioni sue che trovo ottime e lo dico senza nessuna ironia.
RispondiEliminaIn effetti, sono molto piaciuto di leggere (1) che lei non è lefebvriana , (2) che lei aspira al ritorno della Fraternità in piena comunione.
Lei quindi riconosce che la FSSPX non è in piena comunione colla Santa Chiesa Cattolica e che lei fa dunque una distinzione tra l'essere cattolici e l'essere lefebvriani.
La domanda interessante qui sarebbe di capire in cosa lei non è lefebvriana e perchè! In effetti, in tutti i suoi interventi lei li difende sempre a spada tratta ma è comuqnue sempre la prima a dare addosso al Santo Pontefice ed ai Vescovi. I.P.
ma leggendo le sacre scritture e anche le profezie riconosciute dalla Chiesa, risulta che l'abominio della desolazione albergherà nella Chiesa, che molti verrannno tratti in inganno.Addirittura un Papa affermo che il fumo di satana era entrato nella chiesa.
RispondiEliminaPoi veramente non capisco, se si guarda alle cose che vengono dette nelle chiese dai preti e dalle gerarchie risulta che per i meriti di Gesù Cristo siamo tutti salvi indipendentemente da come ci comportiamo, anzi si afferma che anche le Chiese "sorelle" hanno accesso alla salvezza e anche chi professa un altra religione nonostante abbia conosciuto la Chiesa Cattolica..quindi cosa importa se si è eretici?tanto l'inferno è vuoto, Dio è così bonaccione che non vi manderà nessuno..neanche chi sull'altare si siede come fosse a pranzo su tavoli da pic nic e lascia avanzi di quello che è il corpo di Cristo facendolo cadere a terra senza curarsene.
Sicuro noi sulla terra non possiamo giudicare, non sappiamo chi sarà condannato all'inferno però sappiamo che l'inferno esiste e non è un luogo dell anima e neanche è su questo mondo!!!!!!!!!!!!
per me ci va di sabato sera con le porte sprangate come è in uso ora!!
RispondiEliminaSimon, credo che lei sia su questo blog per esprimere le sue idee, che peraltro dimostrano il suo tradizionalismo 'di facciata', non per dire agli altri cosa debbono fare e dove devono andare a messa
RispondiEliminaGrazie don Davide a Lei e a tutti i suoi confratelli... Che il Signore Vi aiuti e vi sostenga sempre, nel grande lavoro di apostolato che svolgete per noi fedeli. Conosco di persona molti di Voi, e di questo ringrazio il Buon Dio, vi ringrazio per il grande esempio di fede, di devozione, di sacrificio, che date a tutti noi fedeli.. Dio vi benedica. :-)
RispondiEliminaChe la fraternità non è in piena comunione con la Chiesa è assodato che non sia Cattolica è un assurdità.
RispondiEliminaCome se andare alla messa celebrata dai preti della fsspx fosse appartenere ad un altra religione....assurdo, allora anche andare alla messa di sempre celebrata dai sacerdoti in piena comunione con la Chiesa sarebbe cosa non Cattolica?cosa cambia?l'omelia?
La fraternità sacerdotale san pio x non ha mai compiuto atti scismatici e ha sempre riconosciuto l'autorità del Papa, non has mai rinnegato alcuna verità della fede quindi non è ne eretica ne scismatica!!!a meno che non si inventino nuove definizioni di questo termini.
<span>Simon, credo che lei sia su questo blog per esprimere le sue idee, che peraltro dimostrano il suo tradizionalismo 'di facciata', non per dire agli altri cosa debbono fare e dove devono andare a messa e propinarci il tormentone sulla Fraternità "non in comunione", che è la sua idea fissa e distorta.</span>
RispondiEliminaIl fatto che non schioda e, nonostante le smentite più ragionevoli continua a ripetere il suo mantra spregiativo e di condanna nei confronti dei veri cattolici, è la dimostrazione del suo pseudo-tradizionalismo. Perché un cattolico non potrebbe MAI dire che la Fraternità non è cattolica o è eretica: è una bestemmia!
Non capisco per quale ragione un cattolico che difende altri cattolici (ché tali sono i lefebvriani, che non hanno nessun culto della personalità nei confronti del loro Fondatore) debba PER FORZA aderire alla Fraternità e perché lei lo pretenda la Luisa con una ostinazione degna di miglior causa.
<p><span>Simon, credo che lei sia su questo blog per esprimere le sue idee, che peraltro dimostrano il suo tradizionalismo 'di facciata', non per dire agli altri cosa debbono fare e dove devono andare a messa e propinarci il tormentone sulla Fraternità "non in comunione", che è la sua idea fissa e distorta.<span> </span></span>
RispondiElimina</p><p><span>Il fatto che non schioda e, nonostante le smentite più ragionevoli continua a ripetere il suo mantra spregiativo e di condanna nei confronti dei veri cattolici, è la dimostrazione del suo pseudo-tradizionalismo. Perché un cattolico non potrebbe MAI dire che la Fraternità non è cattolica o è eretica: è una bestemmia!<span> </span></span>
</p><p><span>Non capisco per quale ragione un cattolico che difende altri cattolici (ché tali sono i lefebvriani, che non hanno nessun culto della personalità nei confronti del loro Fondatore) debba PER FORZA aderire alla Fraternità e perché lei lo pretenda la Luisa con una ostinazione degna di miglior causa.</span>
</p><p>Il discorso della 'comunione' della Fraternità è stato sviscerato fino alla nausea e che si tratti di una soluzione canonica e non spirituale è evidente a tutti, anche se c'è qualche puntino sulle i da mettere per alcune discrasie (chiamiamole così) conciliari che non solo solo loro a riconoscere. E questo non significa rinnegare il concilio, ma solo l'idolo-superdogma che a molti fa comodo che sia...
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<p><span>Simon, credo che lei sia su questo blog per esprimere le sue idee, che peraltro dimostrano il suo tradizionalismo 'di facciata', non per dire agli altri cosa debbono fare e dove devono andare a messa e propinarci il tormentone sulla Fraternità "non in comunione", che è la sua idea fissa e distorta.<span> </span></span>
RispondiElimina</p><p><span> </span>
</p><p><span>Il fatto che non schioda e, nonostante le smentite più ragionevoli continua a ripetere il suo mantra spregiativo e di condanna nei confronti dei veri cattolici, è la dimostrazione del suo pseudo-tradizionalismo. Perché un cattolico non potrebbe MAI dire che la Fraternità non è cattolica o è eretica: è una bestemmia!<span> </span></span>
</p><p><span> </span>
</p><p><span>Non capisco per quale ragione un cattolico che difende altri cattolici (ché tali sono i lefebvriani, che non hanno nessun culto della personalità nei confronti del loro Fondatore) debba PER FORZA aderire alla Fraternità e perché lei lo pretenda da Luisa con una ostinazione degna di miglior causa.<span> </span></span>
</p><p><span> </span>
</p><p><span>Il discorso della 'comunione' della Fraternità è stato sviscerato fino alla nausea e che si tratti di una soluzione canonica e non spirituale è evidente a tutti, anche se c'è qualche puntino sulle i da mettere per alcune discrasie (chiamiamole così) conciliari che non sono solo loro a riconoscere. E questo non significa rinnegare il concilio, ma solo l'idolo-superdogma che a molti fa comodo che sia...<span> </span></span>
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<p><span>Simon, credo che lei sia su questo blog per esprimere le sue idee, che peraltro dimostrano il suo tradizionalismo 'di facciata', non per dire agli altri cosa debbono fare e dove devono andare a messa e propinarci il tormentone sulla Fraternità "non in comunione", che è la sua idea fissa e distorta.</span>
RispondiElimina</p><p><span>Il fatto che non schioda e, nonostante le smentite più ragionevoli continua a ripetere il suo mantra spregiativo e di condanna nei confronti dei veri cattolici, è la dimostrazione del suo pseudo-tradizionalismo. Perché un cattolico non potrebbe MAI dire che la Fraternità non è cattolica o è eretica: è una bestemmia!<span> </span></span>
</p><p><span>Non capisco per quale ragione un cattolico che difende altri cattolici (ché tali sono i lefebvriani, che non hanno nessun culto della personalità nei confronti del loro Fondatore) debba PER FORZA aderire alla Fraternità e perché lei lo pretenda da Luisa con una ostinazione degna di miglior causa.<span> </span></span>
</p><p><span>Il discorso della 'comunione' della Fraternità è stato sviscerato fino alla nausea e che si tratti di una soluzione canonica e non spirituale è evidente a tutti, anche se c'è qualche puntino sulle i da mettere per alcune discrasie (chiamiamole così) conciliari che non sono solo loro a riconoscere. E questo non significa rinnegare il concilio, ma solo l'idolo-superdogma che a molti fa comodo che sia...<span> </span></span>
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Inoltre non mi pare che sia prerogativa di Luisa o della Fraternità dare addosso al Papa e ai vescovi, se non per qualche interrogativo e perplessità più che fondati di fronte a certe performances soprattutto di questi tempi caotici...
RispondiElimina<span> il popolo sovranno ha parlato</span>
RispondiEliminanon a caso Gesù volle essere giudicato da TUTTE E TRE le forme di governo classiche. Anche dalla democrazia. Vi ricordate il primo referendum della Storia?
"Chi volete libero: Cristo o BARABBA"?!?
vI RIcordate come finiì?
"<span>La fraternità sacerdotale san pio x non ha mai compiuto atti scismatici e ha sempre riconosciuto l'autorità del Papa" </span> :-D :-D :-D
RispondiEliminaIl rifiuto della realtà non è una buona base per cominciare una discussione seria: ma non credo che manchino altri interlocutori nelle sue realtà paralleli su questo blog, si indirizzi a loro. Grazie per raccontartevele tra di voi senza coinvolgermi ;) . Cerchi di non troppo dimenticare che Ubi Petrus Ibi Ecclesia! I.P.
Scrive Sempliciotto, il cui nome omen: "<span> leggendo le sacre scritture e anche le profezie riconosciute dalla Chiesa, risulta che l'abominio della desolazione albergherà nella Chiesa". Sì, anche Giuda era tra gli apostoli: l'abominazione della desolazione ha sempre albergato nella Chiesa: ma la Chiesa visibile non sarà mai sotto il suo calcagno perchè le porte degli inferi non praevalebunt.</span>
RispondiEliminaQuanto ai sermoni che segue immagino che lei frequenta qualche sètta: comunque nulla di ciò è insegnato dal Magistero autentico della Chiesa Docente. Grazie per il suo contributo così ricco ed originale. Si ricordi: Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.
Cara mic,sapendo che la fsspx non è pienamente incorporata nella Santa chiesa Cattolica mi sembra più ortodosso che un uomo che voglia essere prete secondo la tradizione,vada con la fssp o altri istituti religiosi pienamente con Roma.Questo è il succo della questione.Comprendo tuttavia le motivazioni che molti preti hanno avuto per entrare nella fsspx ed è per questo li considero in buona fede.Per il resto del suo discorso,le assicuro che ,pur esprimendo queste opinioni ,faccio la mia parte ogni giorno in difesa della tradizione ,o meglio in difesa della chiesa,pur senza criticare il Santo Padrepartendo dal presupposto che se tutto il mondo tradizionalista si fosse rifugiato nella fsspx non ci sarebbe stato Summorum Pontificum, e al suo posto, molto probabilmente uno scisma.Assisi deve ancora venire e già è iniziata l opera critica contro il papa come fosse l ultimo degli sciocchi,critichiamo o lodiamo a fatti avvenuti tutto il resto è perdita di tempo.
RispondiEliminaCerto Mic_ è ovvio dire che la FSSPX non sia cattolica (come lo dice nero su bianco il Santo Padre) è una bestemmia ma che dire che il Papa ed i Vescovi in unione con lui non insegnano più la dottrina cattolica da 50 anni non lo è!!!
RispondiEliminaLei sî che è un interlocutore serio! :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D
Bah, si prenda una camomilla, riveda la sua teologia da sètta e si ricordi che Ubi Petrus Ibi Ecclesia, Poi ne riparliamo! In Pace.
sicuramente l'inferno non prevarrà, siamo d'accordo.
RispondiEliminacomunque non sono ne neocatecumenale ne testimone di geova, solo cattolico.
Caro Demetrio, il suo bel compitino ha ottenuto il placet di SdC. Cos'altro può desiderare di più?
RispondiElimina<span>Caro Demetrio, il suo bel compitino - che olezza di "tradizionalismo conciliare" lontano un miglio - ha ottenuto il placet di SdC. Cos'altro può desiderare di più?</span>
RispondiEliminaGrazie per la risposta, caro Enrico, bisogna dire che c`è su questo blog chi le spara così grosse contro la FSSPX, che le reazioni corrono il rischio di essere direttamente proporzionali all`attacco.
RispondiEliminaC`è anche chi (lo stesso...) distribuisce patenti di non-cattolicità, alla FSSPX che per costui non è cattolica (!), cela va de soi, ma anche a chi scrive sul vostro blog, mic è stata l`ultimo suo bersaglio, la sua fede è poco cattolica,<span> dice eresie chiare e tonde, non è una vera cattolica..</span>
<span>Lei Enrico, conoscendo mic, so che apprezzerà al suo giusto valore questi giudizi.</span>
Noi si può anche sorriderne visto chi è l`autore di questi "apprezzamenti" ripetuti ma le sembra giusto, come gestore del blog, tollerarlo?
<span>Cos'altro può desiderare di più?</span>
RispondiEliminaUn amaro Lucano (magari versato da un tizio che ha al guinzaglio lu canu)
Cara mic può darsi che che il mio modo di scrivere simile ad un compitino non le piaccia (ma d altra parte ad un operaio di scarsa cultura non può chiedere di più,)tuttavia se per lei amare la liturgia antica e nel contempo rimanere fedeli alla chiesa e al Santo Padre e all magistero(piaccia o meno) è tradizionalismo conciliare ne sono orgoglioso , visto che anche mons Lefebvre era considerato un padre conciliare tradizionalista(mi perdoni l accostamento irriguardoso ma è un mezzo per farmi capire) In quanto ai placet per mia fortuna non ho bisogno di simili soddisfazioni in quanto mi basta la soddisfazone di avere una bellissima famiglia che quando serve sa criticare senza sputare veleno misto ad ironia.La ringrazio per aver risposto con delle battute ai miei pensieri precedenti,è un alto indice di umiltà,che ben si conviene in questo prossimo periodo di quaresima.Per l ospite delle 20 e 34 non ci sono parole,la migliore risposta allo stolto è il silenzio
RispondiEliminaSe dovessimo cancellare tutte le accuse reciproche di eresia, qui dentro, passaremmo la giornata a censurar commenti...
RispondiEliminaEnrico
Le farebbe piacere, Enrico, che qualcuno le dicesse che la sua fede non è cattoiica?
RispondiEliminaChe non è un vero cattolico?
Che dice eresie chiare e tonde?
La lascia indifferente quel grave attacco ad personam?
La lascia indifferente che a subire quell`attacco sia una persona che lei conosce?
Non crede utile spendere una parola per riprendere chi ha offeso pesantemente mic?
Che si sentirà autorizzato all'avvenire a continuare?
So, Enrico, che il suo livello personale di tolleranza è altissimo, ma lascia basiti che certe bassezze, quando ad esempio si attacca la fede di una persona, siano tollerate.
Come mi hanno lasciata basita certi commenti e placet del moderatore dell`altra settimana, un vero incoraggiamento al tiro al bersaglio, placet che, firmati Redazione di Messa in latino, impegnavano la linea redazionale del blog.
È vero, qui si sguazza sovente al livello di un pollaio, chi viene su questo blog credendo di essere su un blog tradizionalista si vede oggetto di attacchi inqualificabili e tollerati da parte di chi tradizionalista non lo è, la reazione non manca e, siccome chi viene su questo blog con intenti provocatori difficilmente "lâche sa proie", molla la sua presa, la discussione "s`enlise", "tourne en rond" o-e degenera. Peccato.
È vero anche che gli eccessi sono condanannabili da qualunque parte essi provengano.
Capisco che siete tutti occupati e che la moderazione del blog, che si aggiunge a tutto il resto, è un impegno gravoso e importante, è interessante, e potrebbe essere "enrichissante", la libertà che lasciate a tutti, ma resterò sorpresa ogni qualvolta attacchi bassi e ripetuti ad personam, come quello che ha subito mic, saranno tollerati, senza nemmeno un`osservazione.
<span></span><span>Le farebbe piacere, Enrico, che qualcuno le dicesse che la sua fede è poco cattolica?
RispondiEliminaChe non è un vero cattolico?
Che dice eresie chiare e tonde?
La lascia indifferente quel grave attacco ad personam?
La lascia indifferente che a subire quell`attacco sia una persona che lei conosce?
Non crede utile spendere una parola per riprendere chi ha offeso pesantemente mic?
Che, con il suo commento, si sentirà autorizzato all'avvenire a continuare?
So, Enrico, che il suo livello personale di tolleranza è altissimo, ma lascia basiti che certe bassezze, quando ad esempio si attacca la fede di una persona, siano tollerate.
Come mi hanno lasciata basita certi commenti e placet del moderatore dell`altra settimana, un vero incoraggiamento al tiro al bersaglio, placet che, firmati Redazione di Messa in latino, impegnavano la linea redazionale del blog.
È vero, qui si sguazza sovente al livello di un pollaio, chi viene su questo blog credendo di essere su un blog tradizionalista si vede oggetto di attacchi inqualificabili e tollerati da parte di chi tradizionalista non lo è, la reazione non manca e, siccome chi viene su questo blog con intenti provocatori difficilmente "lâche sa proie", molla la sua presa, la discussione "s`enlise", "tourne en rond" o-e degenera. Peccato.
È vero anche che gli eccessi sono condannabili da qualunque parte essi provengano.
Capisco che siete tutti occupati e che la moderazione del blog, che si aggiunge a tutto il resto, è un impegno gravoso e importante, è interessante, e potrebbe essere "enrichissante", la libertà che lasciate a tutti, ma resterò sorpresa ogni qualvolta attacchi bassi e ripetuti ad personam, come quello che ha subito mic, saranno tollerati, senza nemmeno un`osservazione.
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per chi ha messo come placet TU HAI PERSO:
RispondiEliminase anche è accaduto qualcosa che fa sembrare apparentemente senza esito il mio (e non solo mio) impegno nei confronti dell'identità cattolica, con l'approvazione gerarchica di una certa realtà che si dice eccelsiale, non sono io che ho perso, perché non ho combattuto e non combatto nessuna battaglia personale, ma difendo la mia Fede. Ha perso la Chiesa e hanno perso tante anime di "diversamente credenti" che continueranno ad essere de-formate, anziché formate...
<p>per chi ha messo come placet TU HAI PERSO:
RispondiElimina</p><p>se anche è accaduto qualcosa che fa sembrare apparentemente senza esito il mio (e non solo mio) impegno nei confronti dell'identità cattolica, con l'approvazione gerarchica di una certa realtà che si dice eccelsiale, non sono io che ho perso, perché non ho combattuto e non combatto nessuna battaglia personale, ma difendo la mia Fede. Ha perso la Chiesa (sa solo il Signore per quanto) e hanno perso tante anime di "diversamente credenti" che continueranno ad essere de-formate, anziché formate...
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<span>o cara mic, le porte dell'inferno non prevarranno: punto e basta. </span>
RispondiEliminail che vuol dire che perderanno la guerra. però, ahimè, ciò non tglie che, qualche battaglia la vinceranno. o, almeno, sembrerà che la abbiano vinta. Ovviamente anche tale vittoria (o apparente tale) rientra nel più ampio disegno di Dio, per cui, alla fine, sono sconfette, ma c'è.
Se questo blog le fa tanto ribrezzo e se gli interventi di chi vi scrive le sembrano spesso cosa da pollaio (uova?), cara signora, può anche togliere i picchetti e cambiare aria. Saranno in pochi a sentire la mancanza dei suoi commenti. Prima di puntare il dito sull'operato della Redazione o sugli attacchi altrui, dovrebbe pensare al suo operato e ai suoi attacchi: è così sicura di non avere mai offeso nessuno? Ed è così sicura di esprimere sempre opinioni intellettualmente oneste e logicamente ineccepibili? E' facile piagnucolare quando si riceve una gomitata e poi far finta di niente quando si assesta qualche calcio negli stinchi altrui! Valga, questa, come osservazione generale. E ciascuno di noi si faccia un serio esame di coscienza.
RispondiElimina<span>Ubi Petrus Ibi Ecclesia.</span>
RispondiEliminaUbi LENIN, ibi Jerusalem cessat (Giovanni Paolo I)
<span><span>Caro Demetrio, il suo bel compitino - che olezza di "tradizionalismo conciliare" lontano un miglio - ha ottenuto il placet di SdC. Cos'altro può desiderare di più?</span></span>
RispondiEliminaEcco, per Luisa e per tutti coloro che vedono soltanto le offese ricevute da loro e dai loro amici, un esempio di causticità del tutto gratuita. Demetrio si è limitato a esporre garbatamente il suo punto di vista, e mic lo etichetta immediatamente come cosa che "olezza di 'tradizionalismo conciliare'".
<span>"Se dovessimo cancellare tutte le accuse reciproche di eresia, qui dentro",..scrive Enrico.
RispondiElimina</span>
Garbato ospite anonimo, forse che questo blog fa anche ribrezzo ad Enrico?
Forse che fa ribrezzo a quanti hanno sovente descritto l`aria che tira, non proprio leggera, in primis la Redazione stessa?
Allora se è la Redazione a dirlo è ok, ma se lo dice qualcun altro...apriti cielo...
Sì, questo blog si trasforma sovente in un ring, se pollaio non le va bene, dove i colpi sono distribuiti, dove chi li riceve risponde, ma dove spesso manca l`arbitro che sorveglia, che dice stop, pausa.
Quanto ad opinioni "<span>intellettualmente oneste e logicamente ineccepibili" lei con la sua frase </span><span> "</span><span>Saranno in pochi a sentire la mancanza dei suoi commenti.</span><span>", ce ne ha fornito un esempio luminoso...a meno che lei sappia leggere nelle menti e nei cuori di tutti coloro che scrivono su questo blog.</span> O:-)
Ancora una cosa, piagnucolare, ma che carino, certo è una donna a scrivere e si sa le donne piagnucolano, fare la vittima, sono atteggiamenti distanti anni luce dal mio modo di funzionare, cosiccome non mi tiro mai indietro in una discussione, restando nei limiti della correzione pur essendo attaccata, basta riferirsi a questo thread, quando i limiti del tollerabile sono oltrepassati, mi rivolgo ai padroni di casa, dolente non saranno certo commenti come il suo a scoraggiare me od altri di continuare a farlo.
La ringrazio comunque per il suo contributo.
<span><span>"Se dovessimo cancellare tutte le accuse reciproche di eresia, qui dentro",..scrive Enrico.
RispondiElimina</span>
Garbato ospite anonimo, forse che questo blog fa ribrezzo anche ad Enrico?
Forse che fa ribrezzo a quanti hanno sovente descritto l`aria che tira, non proprio leggera, in primis la Redazione stessa?
Allora se è la Redazione a dirlo è ok, ma se lo dice qualcun altro...apriti cielo...
Sì, questo blog si trasforma sovente in un ring, se pollaio non le va bene, dove i colpi sono distribuiti, dove chi li riceve risponde, ma dove spesso manca l`arbitro che sorveglia, che dice stop, pausa.
Quanto ad opinioni "<span>intellettualmente oneste e logicamente ineccepibili" lei con la sua frase </span><span> "</span><span>Saranno in pochi a sentire la mancanza dei suoi commenti.</span><span>", ce ne ha fornito un esempio luminoso...a meno che lei sappia leggere nelle menti e nei cuori di tutti coloro che scrivono su questo blog.</span> O:-)
Ancora una cosa, piagnucolare, ma che carino, certo è una donna a scrivere e si sa le donne piagnucolano, fare la vittima, sono atteggiamenti distanti anni luce dal mio modo di funzionare, cosiccome non mi tiro mai indietro in una discussione, restando nei limiti della correzione pur essendo attaccata, basta riferirsi a questo thread, quando i limiti del tollerabile sono oltrepassati, mi rivolgo ai padroni di casa, dolente non saranno certo commenti come il suo a scoraggiare me od altri di continuare a farlo.
La ringrazio comunque per il suo contributo.
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