Ma solo, come ovvio, nella forma straordinaria del rito romano. E' comunque già qualcosa di fronte alle interpretazioni (per la verità, non del tutto peregrine), secondo cui l'indulto in favore della comunione in mano è legge generale non derogata dal motu proprio.
Il testo della lettera, in tedesco, recita:
In riferimento alla Sua lettera del 15 giugno, questa Pontificia Commissione desidera sottolineare che la celebrazione della S. Messa nella forma straordinaria prevede la ricezione della S. Eucarestia in ginocchio, mentre la Sacra Ostia è data direttamente sulla lingua del comunicante. Non è prevista la distribuzione della S. Comunione sulla mano in questa forma della S. Messa.
So weit, so gut!
Fonte: Kreuz.net
beh, è già qualcosa. Però è una risposta "standard", oltretutto non firmata e senza numero di protocollo. Un pò "leggero" come precedente normativo, e difficilmente prevalente, in senso prettamente giuridico, ad esempio su Redemptionis Sacramentum 92. L'assenza di previsioni normative non è lo stesso di "divieto".
RispondiEliminaMa speriamo che sia un passettino nella direzione giusta
Appena ho letto il titolo, m'è preso un colpo!
RispondiEliminaPoi, ho letto la prima frase...
Mi chiedo quale mente bacata avesse pensato di introdurre una pratica così contraria alla natura, ai contenuti, alla spiritualità e alle forme della S. Messa tradizionale... come mettere ad una Rolls il ruotino della FIAT Panda (vecchio modello).
RispondiEliminaIdem
RispondiEliminaQuesto testo è solo una risposta ad un privato, giuridicamente non ha alcun valore. Serve semmai ad illudere coloro che ritengono che con il rito antico non valgano le norme successivamente introdotte per la chiesa universale. Ma è una stupidaggine. Si capisce facilmente, considerando la motivazione addotta, ossia che le rubriche del rito tridentino prevedono solo la ricezione della comunione in ginocchio. Infatti, a rigore di logica, anche le rubriche del rito di Paolo VI non prevedevano la ricezione sulla mano. Tale pratica, inizialmente abusiva e diffusa ad arte per creare un precedente da sanare (ho visto una foto del matrimonio di mio zio, del 1971, in cui si faceva la comunione in mano, 17 anni prima del permesso), venne poi autorizzata per la chiesa universale con decreto. Il decreto peraltro non distingue tra rito straordinario o rito ordinario (perchè l'invenzione della "non abrogazione" della messa tridentina è di Ratzinger. Fino a lui e alla sua scoperta, la chiesa e tutti i papi hanno sempre ritenuto abrogato il rito antico, legiferando in tale senso). Le norme del diritto sono chiare, e significano che ciò che è disposto per la chiesa universale, vale sempre. Inutile accampare la scusa del rito tridentino che è "più vecchio" dell'indulto sulla comunione. Anche il rito paolino è più vecchio, eppure l'indulto lo ha modificato.
RispondiEliminaPrecisando che sono contrario alla comunione sulla mano, sono tuttavia ancora più contrario al tentativo di fare restare la tradizione nell'alveo della legalità a colpi di martello. Ad un certo punto bisogna capire che le leggi ci sono, che sono valide, ma che sono CATTIVE. Non continuamente nascondere la polvere sotto il tappeto, fingendo che c'è un cavillo che salva capra e cavoli. Altrimenti se non fosse questa la situazione, perchè si direbbe che c'è la CRISI nella chiesa?
L'Ecclesia Dei notoriamente si serve di comunicazioni informali anche per permettere modifiche al Messale del 1962. Con un semplice e frettoloso fax, che ora non ho qui con me ma che ho pubblicto e da qualche parte in internet dovrebbe potersi rinvenire, autorizzava la Misericordia di Torino, ad introdurre modifiche al venerando Messale secondo l'esempio del Barroux, una mescolanza di messale 62 e 65-67. Come se i messali di transizione non fossero stati superati e dal NO e dagli indulti (ed ora dal motu proprio SP) che parlavan esclusivamente di messale del 1962.
RispondiEliminaIl fatto che se ne serva, non significa che sia corretto o legale. Semplicemente l'illegalità viene spacciata tramite metodiche parimenti illegali, veline, telefonate, sentito dire, voci di corridoio, lettere anonime, ecc. Il vaticano sembra una satrapia persiana del VI secolo.
RispondiEliminami pare che sia un'ovvia precisazione. Infatti con il VO la comunione non è prevvista sulla mano.
RispondiEliminaOvvia per noi. Diversi preti "diocesani", e non solo fiorentini, quando facevo presente questo tema, affermavano che la vecchia norma era superata, per cui anche nel rito di S. Pio V si poteva ricever la comunione in piedi e sulla mano. Tanto che io, quando vedo persone sconosciute alla messa, al momento della comunione o prima della messa o dopo l'omelìa, informo i presenti sul modo di ricever la comunione.
RispondiElimina<span>Ovvia per noi. Diversi preti "diocesani", e non solo fiorentini, quando facevo presente questo tema, affermavano che la vecchia norma era superata, per cui anche nel rito di S. Pio V si poteva ricever la comunione in piedi e sulla mano. Tanto che io, quando vedo persone sconosciute alla messa, al momento della comunione o prima della messa o dopo l'omelìa, informo i presenti sul modo di ricever la comunione.</span>
RispondiEliminaA questo punto, il solco tra i due riti si approfondisce sempre di più, e le incongruenze si fanno sempre più manifeste. Da un lato (VO) si vieta - quindi si suppone che la cosa sia sconveniente, se non proprio cattiva - dall'altro (NO) si permette la stessa cosa, che quindi diventa almeno tollerabile, se non buona. Ciò che in un rito è cattivo, nell'altro diventa buono. E'il tipo di rito allora che rende le cose buone o cattive? Non è la cosa in sé oggettivamente buona o cattiva? Insomma, siamo nel puro soggettivismo.
RispondiEliminacome celebrano a Le Barroux?
RispondiEliminaO.T. Qualcuno ha seguito la messa stamane su Radio Maria? Quando ho acceso la radio era quasi alla fine, ed era in latino.
RispondiEliminainfatti la vecchia norma è superata
RispondiEliminaCome alla Misericordia di Torino, visto che questa s'è modellata sul Barroux.
RispondiEliminaPer l'Ecclesia Dei, che a questi problemi è preposta, no.
RispondiEliminanon sapevo che legiferasse
RispondiEliminaNOM e codazzo d'indulti sue incrostazioni sono vittime del soggettivismo che s'è fatto largo a suon d'abusi....
RispondiEliminaCaro passante, quello che da una parte e buono e dall'altra è cattiva pur trattandosi sostanzialmente della stessa cosa a me, più che soggettività sembra schizofrenia acuta.
RispondiEliminama non conosco la Misericordia di Torino. Concretamente quali sono le differenze rispetto al messale del 1962?
RispondiEliminaL'Ecclesia Dei, ora strettamente collegata alla Congregazione per la Dottrina della Fede, dal prefetto della quale è presieduta, ha parecchi poteri e ne avrà ancora, cioè avrà quelli che il S. Padre vorrà attribuirle. Già nella sua prima forma poteva anche erigere canonicamente Istituti di rito tradizionale.
RispondiEliminaQuindi credo che la risposta di cui si tratta, anche se non è presentata in forma legislativa, è certo una interpretazione delle norme in vigore: interpretazione che viene sostanzialmene dalla Congregazione per la dottrina della fede. Io non minimizzerei molto, anche se, benché privo di cultura giuridica, non mi sfuggono certe ambiguità. Per noi, con i preti, è un'importante pezza d'appoggio
L'Ecclesia Dei, ora strettamente collegata alla Congregazione per la Dottrina della Fede, dal prefetto della quale è presieduta, ha parecchi poteri e ne avrà ancora, cioè avrà quelli che il S. Padre vorrà attribuirle. Già nella sua prima forma poteva anche erigere canonicamente Istituti di rito tradizionale.
RispondiEliminaQuindi credo che la risposta di cui si tratta, anche se non è presentata in forma legislativa, è certo una interpretazione delle norme in vigore: interpretazione che viene sostanzialmene dalla Congregazione per la dottrina della fede. Io non minimizzerei molto, anche se, benché privo di cultura giuridica, non mi sfuggono certe ambiguità. Per noi, con i preti, è un'importante pezza d'appoggio
L'Ecclesia Dei, ora strettamente collegata alla Congregazione per la Dottrina della Fede, dal prefetto della quale è presieduta, ha parecchi poteri e ne avrà ancora, cioè avrà quelli che il S. Padre vorrà attribuirle. Già nella sua prima forma poteva anche erigere canonicamente Istituti di rito tradizionale.
RispondiEliminaQuindi credo che la risposta di cui si tratta, anche se non è presentata in forma legislativa, è certo una interpretazione delle norme in vigore: interpretazione che viene sostanzialmene dalla Congregazione per la dottrina della fede. Io non minimizzerei molto, anche se, benché privo di cultura giuridica, non mi sfuggono certe ambiguità. Per noi, con i preti, è un'importante pezza d'appoggio
Può essere, gentile Mantovano, può essere. Aspettiamo però che un Dottore serio si decida a diagnosticare inappellabilmente la malattia, perché così si rimane di fatto nell'idea che la cosa può essere grave, ma forse può essere anche cosa passeggera (Giovanni Paolo II parlava di "crisi di crescenza..."). Lei dice appunto "sembra" (sembra un po' anche a me), ma a qualcun altro può sembrare di no. Manca la parola dirimente.
RispondiElimina<span>Può essere, gentile Mantovano, può essere. Aspettiamo però che un Dottore serio si decida a diagnosticare inappellabilmente la malattia, perché così si rimane di fatto nell'idea che la cosa può essere grave, ma forse può essere anche cosa passeggera (Giovanni Paolo II parlava di "crisi di crescenza..."). Lei dice appunto "sembra" (sembra un po' anche a me), ma a qualcun altro può sembrare di no. Manca la parola dirimente. </span>
RispondiElimina<span><span>Può essere, gentile Mantovano, può essere. Aspettiamo però che un Dottore serio si decida a diagnosticare inappellabilmente la malattia, perché così si rimane di fatto nell'idea che la malattia può essere grave, ma forse può essere anche una febbretta (Giovanni Paolo II parlava di "crisi di crescenza..."). Lei dice appunto "sembra" (sembra un po' anche a me): a qualcun altro potrebbe sembrare di no. </span></span>
RispondiElimina<span><span><span>Può essere, gentile Mantovano, può essere. Aspettiamo però che un Dottore serio si decida a diagnosticare inappellabilmente la malattia, perché così si rimane di fatto nell'idea che il male può essere grave, ma forse può essere anche una febbretta (Giovanni Paolo II parlava di "crisi di crescenza...". Lei dice appunto "sembra" (sembra un po' anche a me): a qualcun altro potrebbe sembrare di no. </span></span></span>
RispondiEliminaDai documenti che parlano della pontificia commissione, i suoi compiti e ruoli sono altri. Il primo è quello di gestire il "ritorno dei lefebvriani alla chiesa cattolica", obiettivo ridicolo, giacchè forse è la sedicente chiesa cattolica che dovrebbe ritornare a ciò che rappresentano attualmente i lefebvriani. Nel fare questo ha potere di erigere canonicamente gli istituti (questo fin dal 1988). Secondariamente dovrebbe gestire (ma non si sa come) i rapporti tra i fedeli tradizionalisti e i vescovi (interprellata a fronte di fatti gravi la risposta fu "cercate di avere pazienza").
RispondiEliminaI testi dicono che ha i poteri che le vengono dati dal papa, ma non le sono stati dati particolari nuovi poteri recentemente. In ogni caso, essa non ha affatto il potere di interpretare autenticamente i testi legislativi (esiste un apposito pontificio consiglio, che ha anche interpretato sulla scomunica a mons. Lefebvre), nè ha il potere di concedere deroghe alla legge generale della chiesa (in materia sulla disciplina dei sacramenti, è l'omonima congregazione che può disciplinare).
I fogli di carta che l'ED emette, sono fogli di carta. Attribuirgli un valore, come atto di devozione privata o di dimostrazione di servilismo, può avere un senso, ma a questo punto, il parere di qualsiasi privato può essere considerato cogente e vincolante, per lo stesso motivo.
Se con i preti si deve ricorrere a sventolargli sotto il naso le grida manzoniane e i chirografi dei satrapi persiani, significa che si è ridotti veramente molto molto male. Ma purtroppo questo dimostra che la chiesa cattolica è solo il luogo in cui la giustizia muore, il diritto è ridicolizzato e infangato, l'arbitrio e la prepotenza mafiose sono gli unici effettivi e reali poteri. Ovviamente tenendo anche in considerazione la corruzione, giacchè esistono movimenti che pur essendo negatori del concilio di Trento sono approvati e indicati come modello di cattolicità, semplicemente per i soldi che inaffiano su cardinali e vescovi.
ho avuto la stessa emozione .......
RispondiEliminaEra in latino ma col messale di Paolo VI. Radio Maria ha molti meriti, ma credo non controlli preventivamente le celebrazioni, oppure le controlla ma allora é complice di certe infamie che gridano vendetta! Per non parlare di quella orribile "Salve Regina" che sta soppiantando, grazie proprio a Radio Maria, la stupenda versione gregoriana.
RispondiEliminaIl parere di una Commissione Pontificia strettamente collegata con la Congregazione per la Dottrina della Fede non è il parere di un privato: come minimo indica l'orientamento della Congregazione che a sua volta non può divergere da quello del Papa. Nella Commisione Ecclesia Dei ci son membri di varie Congregazioni, ognuno dei quali si esprime a nome della Congregazione di riferimento.
RispondiEliminaL'ultima parte del commento è di una violenza estrema.
Torno a ricordare, visto l'errore che regolarmente si ripete, che non esistono le "grida" (plurale) manzoniane, bensì le "gridE": singolare la grida, plurale le gride. Le "grida" son una forma di plurale di "grido".
io ho letto a volte col messale 62, a volte addirittura con quello del 65!!! (non mi chiedere come mai, ma ü cos´, a quanto pare..)
RispondiEliminasul valore giuridico leggete qua (purtroppo è in tedesco - ma visto che qui si leggono anche dei testi tedeschi a volte....forse qualcuno capisce la madrelingua papale ;) )
RispondiEliminahttp://kathnews.de/cms/cms/front_content.php?idart=438
caro Pastorelli, quella parte del commento del suo interlocutore, che lei giudica "violenta" nei termini, probabilmente getta l'impietosa luce della Verità su ciò che sono e fanno certi gruppi ecclesiali sedicenti cattolici. visto che tali realtà di lassismo doppiopesista furono testimoniate da alcuni ex appartenenti al CNC, su questo blog e altri, a proposito delle connivenze dei prelati sulle aberrazioni liturgiche di Kiko e adepti, che nessun pastore o custode o sentinella in 40 anni è mai riuscito a frenare con un deciso ed efficace STOP !
RispondiEliminapurtroppo....
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RispondiElimina<p>caro Pastorelli, quella parte del commento del suo interlocutore probabilmente getta l'impietosa luce della Verità su ciò che sono e fanno certi gruppi ecclesiali sedicenti cattolici : visto che tali realtà di lassismo doppiopesista furono testimoniate da alcuni ex appartenenti al CNC, su questo blog e altri, a proposito delle connivenze dei prelati sulle aberrazioni liturgiche di Kiko e adepti, che nessun pastore o custode o sentinella in 40 anni è mai riuscito a frenare con un deciso ed efficace STOP !
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<span>caro Pastorelli, quella parte del commento del suo interlocutore, che lei giudica "violenta" nei termini usati, molto probabilmente getta l'impietosa luce della Verità su ciò che sono e fanno certi gruppi ecclesiali sedicenti cattolici : visto che tali realtà di lassismo doppiopesista furono testimoniate da alcuni ex appartenenti al CNC, su questo blog e altri, a proposito delle connivenze dei prelati sulle aberrazioni liturgiche di Kiko e adepti, che nessun pastore o custode o sentinella in 40 anni è mai riuscito a frenare con un deciso ed efficace STOP ! </span>
RispondiEliminaUn conto è parlare di gruppi, anche importanti, di uomini di Chiesa degni di riprovazione, un altro definire la "chiesa cattolica" solo il luogo dove si consumano tutte forme di illegalità e corruzione mafiose ecc. ecc. Una generalizzazione inaccettabile. Quanto alla corruzione con innaffiature di soldi sarebbe doveroso render pubbliche le prove, non le illazioni, o i si dice o le opinioni personali, o le denunce di ex, che spesso posson parlare per motivi non del tutto disinteressati.
RispondiEliminaProve alla mano si proceda anche per le vie legali all'interno della Chiesa.
Sul sito francese www.salve-regina.com c'è un esame del messale del 65. I vari gruppi che hanno aggiornato il messale del 62 a loro piacimento naturalmente presentano soluzioni diverse: letture in italiano e dalla sede, taglio delle preghiere iniziali ecc. Per la forma in cui si celebra alla Misericordia di Torino credo che informazioni precise si possono avere dal prof. Calogero Cammarata, responsabile del sito Inter multiplices Una Vox.
RispondiElimina....ciò sarebbe possibile e rassicurante, riguardo a tante storture: ma vediamo giornalmente che non v'è alcuna certezza del diritto, soprattutto negli episodi riguardanti l'applicazione del MP, che può --a quanto pare- essere abrogato con un atto di sfrontata illegalità, come quello presentato nel thread dei giorni scorsi:
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2010/07/il-motu-proprio-abrogato-per-alzata-di.html
sono questi fatti obbrobriosi che ci tolgono ogni speranza che le leggi e la Legge possano essere sia vengano applicate che <span>rispettate da tutti</span>: ci sono sempre "alcuni ritenuti PIU' UGUALI degli altri" di fronte alle leggi !
vie legali ? ah, sì, certo....
RispondiElimina<span>....ciò sarebbe rassicurante, riguardo a tante storture, se fosse possibile: ma vediamo giornalmente che non v'è alcuna certezza del diritto, soprattutto negli episodi riguardanti l'applicazione del MP, che può --a quanto pare-- essere abrogato con un atto di sfrontata illegalità, come quello presentato nel thread dei giorni scorsi:
http://blog.messainlatino.it/2010/07/il-motu-proprio-abrogato-per-alzata-di.html
sono questi fatti obbrobriosi che ci tolgono ogni speranza che le leggi e la Legge possano essere sia applicate che <span>rispettate da tutti</span>:</span>
<span>di fatto ci sono sempre "alcuni ritenuti PIU' UGUALI degli altri" di fronte alle leggi !</span>
....e come si fa, tra l'altro, a non credere che nella burocrazia ecclesiastica siano usati anche certi "metodi" illegali, come quelli citati dal blogger nel commento di ieri, ore 12.22.48 ?
RispondiEliminadopo tutte le stranezze a cui assistiamo da anni, culminanti in quella (una tra tante) circa il S. Curato d'Ars ?
L'abrogazione di cui parli, per alzata di mano, è un atto ridicolo di un vescovo e del suo consiglio. Se ci son prove documentate di passaggio di danaro per ottener in modo illegale approvazioni di movimenti ereticali che vengon presentati come modelli di cattolicità, si portino a conoscenza della stampa e delle autorità competenti, ci si rivolga ad avvocati che operano presso i tribunali romani e vediamo cosa n'esce.
RispondiEliminaIo non son tenero, e lo si sa a sufficienza. Ma sparare cannonate sulla Chiesa intera come fosse la sentina di tutti i mali non mi sembra accettabile neppure per un blog tollerante come questo, che magari poi s'inalbera per un "cacchio", per altro non mio, ma che ho ripreso per sdrammatizare.
<span>L'abrogazione di cui parli, per alzata di mano, è un atto ridicolo di un vescovo e del suo consiglio. Se ci son prove documentate di passaggio di danaro per ottener in modo illegale approvazioni di movimenti ereticali che vengon presentati come modelli di cattolicità, si portino a conoscenza della stampa e delle autorità competenti, ci si rivolga ad avvocati che operano presso i tribunali romani e vediamo cosa n'esce.
RispondiEliminaIo non son tenero, e lo si sa a sufficienza. Ma sparare cannonate sulla Chiesa intera come fosse la sentina di tutti i mali non mi sembra accettabile neppure per un blog tollerante come questo, che magari poi s'inalbera per un "cacchio", per altro non mio, ma che ho ripreso per sdrammatizare.</span>
<span>L'abrogazione di cui parli, per alzata di mano, è un atto ridicolo di un vescovo e del suo consiglio. Se ci son prove documentate di passaggio di danaro per ottener in modo illegale approvazioni di movimenti ereticali che vengon presentati come modelli di cattolicità, si portino a conoscenza della stampa e delle autorità competenti, ci si rivolga ad avvocati che operano presso i tribunali romani e vediamo cosa n'esce.
RispondiEliminaIo non son tenero, e lo si sa a sufficienza. Ma sparare cannonate sulla Chiesa intera come fosse la sentina di tutti i mali non mi sembra accettabile neppure per un blog tollerante come questo, che magari poi s'inalbera per un "cacchio", per altro non mio, ma che ho ripreso per sdrammatizare.</span>
<span>L'abrogazione di cui parli, per alzata di mano, è un atto ridicolo di un vescovo e del suo consiglio. Se ci son prove documentate di passaggio di danaro per ottener in modo illegale approvazioni di movimenti ereticali che vengon presentati come modelli di cattolicità, si portino a conoscenza della stampa e delle autorità competenti, ci si rivolga ad avvocati che operano presso i tribunali romani e vediamo cosa n'esce.
RispondiEliminaIo non son tenero, e lo si sa a sufficienza. Ma sparare cannonate sulla Chiesa intera come fosse la sentina di tutti i mali non mi sembra accettabile neppure per un blog tollerante come questo, che magari poi s'inalbera per un "cacchio", per altro non mio, ma che ho ripreso per sdrammatizare.</span>
Oltre che pariticolarmente violento sei anche estremamente maleducato.
RispondiEliminaNon ho mai sostenuto che la Messa di Paolo VI sia in sé eretica, invalida e che non si doveva per questo frequentarla. Infatti, ad esempio, qui in campagna, frequento normalmente la Messa NO. Dunque, l'ipocrisia sarà un'altra delle tue sovrabbondanti virtù.
Mons. Perl qualche pasticcio lo ha combinato a suo tempo, ed io pubblicamente l'ho contestato. Ma allora l'Ecclesia Dei agiva con molta indipendenza dalle Congregazioni. Comunque, non ricordo, certo per la mia memoria selettiva, una sua dichiarazione sull'abolizione del rito di S. Pio V. Ricordo solo che il card. Castrillon, a Londra, prospettò, ma in modo vago, qualche mutamento onde pervenire alla riforma della riforma.
Benedetto XVI ha voluto, proprio per evitare contrapposizioni con le Congregazioni e prese di posizioni personali, collegar l'E.D. strettamente con la Congreg. per la dottrina della Fede.
<span>circa l'errore che si fa nel generalizzare coi giudizi negativi a largo raggio, sia pur causati dalla corruzione e dalle storture spesso tollerate nella Chiesa, concordo. </span>
RispondiEliminaSul fatto che la lettera della Segreteria dell'Ecclesia Dei sia un po' "leggera" nella forza normativa, concordo, anche per i motivi che altrove ho esposto.
RispondiEliminaPerò io son d'avviso che Redemptionis Sacramentum 92, con cui si ribadisce il diritto di ricever la comunione in ginocchio e sulla lingua, fermo restando che si possa riceverla, se uno lo chieda, in mano, non sia norma valida per la Messa antica. Per giustificare questa norma, infatti, la nota 178 richiama la Costituzione Missale Romanum di Paolo VI e, dunque, la norma non ha valore assoluto ma esclusivamente per il NO, essendo, oltretutto, di là da venire il Summorum Pontificum il quale riconosce che l'antico rito non era stato abrogato. L'antico rito, inoltre, ha le sue rubriche: se è sempre rimasto legalmente in vigore il messale del 62 perché mai abrogato, lo sono anche le sue rubriche. Esiste un documento che le abbia abrogate?
Del resto gli abusi di cui la Redemtpionis Sacramentum tratta e i rimedi che ad essi si propongono, si riferiscono, come chiaramente si rileva, alla celebrazione del NO.
Se si estende a ritroso la norma della possibilità di ricevere la comunione sulla mano, applicandola anche al rito di S. Pio V, allora si dovrebbero poter applicar a tal rito tutte le norme contenute nella RS e nei libri liturgici concernenti il NO, a partire dalla Costituzione Missale Romanum di Paolo VI. Il che francamente mi sembra veramente assurdo. Si appliccherebbero, che so, anche le norme relative alla concelebrazione?
Sul fatto che la lettera della Segreteria dell'Ecclesia Dei sia un po' "leggera" nella forza normativa, concordo, anche per i motivi che altrove ho esposto.
RispondiEliminaPerò io son d'avviso che Redemptionis Sacramentum 92, con cui si ribadisce il diritto di ricever la comunione in ginocchio e sulla lingua, fermo restando che si possa riceverla, se uno lo chieda, in mano, non sia norma valida per la Messa antica. Per giustificare questa norma, infatti, la nota 178 richiama la Costituzione Missale Romanum di Paolo VI e, dunque, la norma non ha valore assoluto ma esclusivamente per il NO, essendo, oltretutto, di là da venire il Summorum Pontificum il quale riconosce che l'antico rito non era stato abrogato. L'antico rito, inoltre, ha le sue rubriche: se è sempre rimasto legalmente in vigore il messale del 62 perché mai abrogato, lo sono anche le sue rubriche. Esiste un documento che le abbia abrogate?
Del resto gli abusi di cui la Redemtpionis Sacramentum tratta e i rimedi che ad essi si propongono, si riferiscono, come chiaramente si rileva, alla celebrazione del NO.
Se si estende a ritroso la norma della possibilità di ricevere la comunione sulla mano, applicandola anche al rito di S. Pio V, allora si dovrebbero poter applicar a tal rito tutte le norme contenute nella RS e nei libri liturgici concernenti il NO, a partire dalla Costituzione Missale Romanum di Paolo VI. Il che francamente mi sembra veramente assurdo. Si appliccherebbero, che so, anche le norme relative alla concelebrazione?
Sul fatto che la lettera della Segreteria dell'Ecclesia Dei sia un po' "leggera" nella forza normativa, concordo, anche per i motivi che altrove ho esposto.
RispondiEliminaPerò io son d'avviso che Redemptionis Sacramentum 92, con cui si ribadisce il diritto di ricever la comunione in ginocchio e sulla lingua, fermo restando che si possa riceverla, se uno lo chieda, in mano, non sia norma valida per la Messa antica. Per giustificare questa norma, infatti, la nota 178 richiama la Costituzione Missale Romanum di Paolo VI e, dunque, la norma non ha valore assoluto ma esclusivamente per il NO, essendo, oltretutto, di là da venire il Summorum Pontificum il quale riconosce che l'antico rito non era stato abrogato. L'antico rito, inoltre, ha le sue rubriche: se è sempre rimasto legalmente in vigore il messale del 62 perché mai abrogato, lo sono anche le sue rubriche. Esiste un documento che le abbia abrogate?
Del resto gli abusi di cui la Redemtpionis Sacramentum tratta e i rimedi che ad essi si propongono, si riferiscono, come chiaramente si rileva, alla celebrazione del NO.
Se si estende a ritroso la norma della possibilità di ricevere la comunione sulla mano, applicandola anche al rito di S. Pio V, allora si dovrebbero poter applicar a tal rito tutte le norme contenute nella RS e nei libri liturgici concernenti il NO, a partire dalla Costituzione Missale Romanum di Paolo VI. Il che francamente mi sembra veramente assurdo. Si appliccherebbero, che so, anche le norme relative alla concelebrazione?
Mi scuso per questi commenti che partono a grappoli, ma non so più cosa farci.
RispondiEliminati sembra assurdo? Che ci siano due riti contemporaneamente con lo stesso nome ti sembra normale?
RispondiEliminaAi bifolchi come te non rispondo
RispondiEliminaCommento cancellato. Severino, andiamo, perfavore ;).
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