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sabato 3 luglio 2010

Il motu proprio abrogato per alzata di mano! E succede in Italia


Questa è la lettera, di cui Messainlatino.it è venuto in possesso, che un gruppo stabile di fedeli ha dovuto indirizzare all'Ecclesia Dei a seguito di un fatto allucinante, che rappresenta perfino per noi - che pur ne abbiamo ormai visti e riferiti tanti from all over the world - un inedito assoluto nell'ormai ricco repertorio di ostacoli e disapplicazioni del motu proprio.

La premessa è la solita: quella che avrebbe dovuto essere una normalissima e tranquilla applicazione del motu proprio, con tanto di parroco benevolo e favorevole, per colpa delle ingerenze e macchinazioni curiali si è trasformata in una complicata questione, di cui i devoti fedeli non intravvedono soluzione.

Interviene infatti la Curia diocesana di Fermo (arcivescovo Conti) a stoppare la celebrazione della Messa di S. Pio V, con la precauzione di non lasciar tracce delle proprie malefatte: "il vescovo ha imposto di non scrivere nulla e di non rispondere alle richieste", si lascia scappare il Parroco.

Non solo: in una parodia alla bulgara di consultazione democratica, il cui vero intento è chiaramente intimidatorio contro i parroci non abbastanza indottrinati, l'arcivescovo e il suo vicario generale approfittano di una riunione dei preti di quel vicariato, convocata per tutt'altro scopo il 18 marzo 2010, e a bruciapelo sottopongono al clero presente la mozione, da votarsi a scrutinio palese per alzata di mano, se il Summorum Pontificum sia da applicarsi o meno nel vicariato. La votazione avviene dopo che il vicario generale e l'arcivescovo hanno ben lasciato intendere il loro pensiero: "Noi seguiamo il Papa, ma non in tutto", e certo non quando si mette in testa di andare contro la riforma liturgica.

Il pretame alza le mani: no pasaran! Votano sia i contrari al motu proprio, sia gli opportunisti che tengono sempre a conformarsi al giudizio di chi conta. Ma votano anche coloro che temono, e non a torto, punitive ritorsioni. E così, nell'arcidiocesi di Fermo, davanti al trono del soddisfatto arcivescovo e col compiacimento del suo gran vizir, si decide per alzata di mano che un documento del Pontefice è inefficace, irrito, inapplicabile...

Lo stupore, l'abbiamo già scritto in precedenza, l'abbiamo ormai declinato in tutte le forme. Non ne troviamo di nuove. Che dire allora anche del fatto riferito da Fides et Forma, ossia che il vescovo di Iglesias, non potendo più impedire la Messa, ha imposto tuttavia restrizioni assurde e stranianti: ossia che il Sacro Rito sia celebrato muso al popolo e natiche a Dio (ma non l'avete ancora capito, preti, che non vogliamo più vedervi in faccia?), e sull'altare posticcio, con divieto esplicito di usare i pur esistenti altar maggiore o altari laterali?

Come non comprendere, di fronte a questi fatti (e a tanti altri, che stiamo raccogliendo nella colonna di destra sotto la rubrica La trahison des clercs), l'accorato appello al Papa di un sito ufficialmente riconosciuto dal Vaticano come "essenzialmente cattolico", ossia Maranatha, affinché ci liberi da questi "nostri vescovi che stanno uccidendo la nostra fede"?

Enrico

149 commenti:

  1. <span>fatto allucinante  ?</span>
    cari amici Redattori,
    questa definizione è ormai un eufemismo, purtroppo!
    é la dimostrazione concreta di quanto il Potere tirannico sia forte e ben deciso a "non mollare" e come sia pronto <span>ad ogni tipo di persecuzioni </span>ai fedeli tradizionali e al Santo Padre, per ora attuate in modo
    soft-perverso e proditorio, poi....Dio solo sa come !

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  2. <span>fatto allucinante  ? 
    cari amici Redattori, 
    questa definizione è ormai un eufemismo, purtroppo! 
    é la dimostrazione concreta di quanto il Potere tirannico sia forte e ben deciso a "non mollare" e come sia pronto <span>ad ogni tipo di persecuzioni </span>ai fedeli tradizionali e al Santo Padre, per ora attuate in modo 
    soft-perverso e proditorio, poi....Dio solo sa come !</span>

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  3. In due parole, DIABOLICI E MAFIOSI.

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  4. nell'anarchia affermatasi grazie al COLLEGIALISMO voluto dal CVII,
      in seguito al QUOT CAPITA TOT SENTENTIAE,
    una volta esautorato il pontefice della sua autorità suprema,
        vige ormai la
    LEGGE DEL PIU' FORTE (figlia primigenia della legge della giungla).
    Niente di nuovo nella storia umana: lo previde Platone nel 4. sec. a.C.
    Ma oggi accade nella Chiesa.

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  5. Si usa la legge come arma contro la Giustizia:
                   summum ius, summa iniuria

    usando come utile strumento il criterio di votazione a maggioranza, facendo leva sugli utili servi -idioti o consapevoli che siano- proprio come teorizzava Lenin ! e su chi fossero a quell'epoca v. spiegazione qui:
    <span><span> "....borghesi pacati e spensierati, uomini politici, nobili “illuminati” e così via che si adoperavano non attaccando il comunismo, ma diffondendo incessantemente un diluvio di diffamazioni contro le organizzazioni anticomuniste, favorendo così il successo di Lenin. E Lenin? Lenin definì queste persone “utili idioti”; utili perchè favorirono grandemente il suo progetto, idioti perchè furono i primi ad essere poi massacrati da Lenin stesso".</span></span>
    ------
    Quegli "utili votanti" contro il MP non hanno ancora capito che ogni rivoluzione violenta -di fatto anticristiana- sbrana e divora i suoi stessi fiancheggiatori e sostenitori: PRIMA O POI.
    :(

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  6. l'accorato appello al Papa....

    realisticamente temiamo, dopo tanti simili caduti nel vuoto, che non sarà mai raccolto, benchè  il Papa (forse....) ne venga a conoscenza:
    e non è il primo nè sarà l'ultimo accorato appello al quale non si darà mai risposta....
    Perchè ormai si sa....NON è il Papa, ma
    sono ben altri quelli che "determinano l'andamento delle cose", come disse la Madonna a Fatima, indicando coloro che si sono introdotti alle sommità della Chiesa: e non ci stupiamo, sapendo di che specie e provenienza <span>oscura</span> siano, come la Madonna ha detto ben chiaramente !
    *DONT_KNOW*

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  7. Per dire anche mafiosi devi aspettare che per impedire le Messe tridentine mettano bombe vicino al luogo della celebrazione oppure mandino "picciotti" armati a trovare i responsabili dei gruppi.

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  8. caro Olatus, per dire "mafiosi"  in senso figurato, ma ben rappresentativo,
    bastano le minacce, il terrorismo psicologico, il condizionamento mentale mostrando i  muscoli per far capire CHI COMANDA DI FATTO, non ti pare ?
    ...meglio delle bombe vere, facendo strage di psiche e "forza d'animo" o fortezza e coraggio che dir si voglia!
                            Contro la forza la ragion non vale:
    questa è la vera bomba che stanno usando, con gran successo per ottenere la resa di migliaia di fedeli tremebondi di fronte
    al POTENTE CHE COMANDA DI FATTO, ben più forte del Papa  !

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  9. <span>caro Olatus, per dire "mafiosi"  in senso figurato, ma ben rappresentativo, 
    bastano le minacce, il terrorismo psicologico, il condizionamento mentale mostrando i  muscoli per far capire CHI COMANDA DI FATTO, non ti pare ? 
    ...meglio delle bombe vere, facendo strage di convinzioni razionali circa il torto e la rtragione, o circa la Verità, la Tradizione e il Magistero ecc...., distruggendo qualsiasi  "forza d'animo" o fortezza e coraggio e lealtà che dir si voglia! 
                         Contro la forza la ragion non vale: 
    questa è la vera bomba che stanno usando, con gran successo per ottenere la resa di migliaia di fedeli tremebondi di fronte 
    al POTENTE CHE COMANDA DI FATTO, ben più forte del Papa  !</span>

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  10. <span><span>caro Olatus, per dire "mafiosi"  in senso figurato, ma ben rappresentativo,   
    bastano le minacce, il terrorismo psicologico, il condizionamento mentale mostrando i  muscoli per far capire CHI COMANDA DI FATTO, non ti pare ?   
    ...meglio delle bombe vere, facendo strage di convinzioni razionali circa il torto e la ragione, o circa la Verità, la Tradizione e il Magistero ecc...., distruggendo qualsiasi  "forza d'animo" o fortezza e coraggio e lealtà -<span>e devozione al Papa- </span>che dir si voglia!   
                         Contro la forza la ragion non vale:   
    questa è la vera bomba che stanno usando, con gran successo per ottenere la resa di migliaia di fedeli tremebondi di fronte   
    al POTENTE CHE COMANDA DI FATTO, ben più forte del Papa  !</span></span>

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  11. Ab episcopis malignis. Libera nos Domine! W il Curato D'ARS

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  12. e poi....
    il MIX MICIDIALE con cui i tiranni hanno portato e porteranno un sempre maggior numero di fedeli dalla loro parte è presto detto, col seguente sistema di
    RECLUTAMENTO:
    Ignoranza e censura forgiano lo SCHIAVO PERFETTO : quello che non sa di esserlo.
    Aggiungere l'ingrediente fondamentale:
                  la MENZOGNA, con la quale continuamente convincono
    gli sventurati schiavi che il Papa ha torto e LORO hanno ragione e verità da vendere !
    Autentici <span>servi della menzogna,</span> con cui stravolgono completamente le volontà del Papa, espresse nel Motu Proprio, e TUTTO il suo Magistero, fin dal 2005,
    facendo di tutto perchè i fedeli non siano informati:
    ci pensa il REGIME AD INFORMARE i fedeli, come esso ha deciso,
          ovvero
                       SEMINANDO MENZOGNE a tutto spiano !

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  13. <span>e poi....  
    il MIX MICIDIALE con cui i tiranni hanno portato e porteranno un sempre maggior numero di fedeli dalla loro parte è presto detto, col seguente sistema di  
    RECLUTAMENTO:  
    Ignoranza e censura forgiano lo SCHIAVO PERFETTO : quello che non sa di esserlo.  
    Aggiungere l'ingrediente fondamentale:  
                  la MENZOGNA, con la quale continuamente convincono  
    gli sventurati schiavi che il Papa ha torto e LORO hanno ragione e verità da vendere !  
    Autentici <span>servi della menzogna,</span> con cui stravolgono completamente le volontà del Papa, espresse nel Motu Proprio, e TUTTO il suo Magistero, fin dal 2005,  
    facendo di tutto perchè i fedeli non siano informati:  
    ci pensa il REGIME AD INFORMARE i fedeli, come esso ha deciso,  
          ovvero  
                       SEMINANDO MENZOGNE a tutto spiano !</span>

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  14. Un motivo in più per essere opportuni ed inopportuni contro questi portatori di menzogne, resistere per amore verso ns Signore  verso ilsanto padre,non perdersi mai di coraggio. In un video su mons lefevbre mi ha molto colpito un punto in cui nel 1988 diceva che lui non sa quando ma in un futuro la chiesa sarebbe ritornata fedele alla tradizione,  il summorum pontificum  è stato il primo passo, sta a noi non perdere la speranza ,e continuare a insistere più di prima senza porci questioni di tempo,a nessuno e dato sapere per quanto tempo si debba portare la croce.

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  15. <span>lui non sa quando ....</span>
    il "quando" ce lo ha detto chiaramente Maria Santissima nel 1917:
    la Chiesa rinascerà tutta fedele alla Tradizione <span>dopo il Trionfo del suo Cuore Immacolato</span> !
    (e questo lo sanno benissimo mons. Fellay e tutta la FSSPX, e lo credono toto corde, promuovendo le crociate del Rosario con tale intenzione e speranza, oltre a padre Gruner, anch'egli impegnato nella stessa crociata e perseguitato da anni dal Vaticano....guarda caso !....)

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  16. A Sassari il vescovo ha "permesso" una sola celebrazione liturgica, solo di domenica e solo in una chiesa della città ( in tutta la diocesi !) nonostante le varie richieste pervenute da diversi piccoli paesi limitrofi al capoluogo..

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  17. Bè, questa fa il pari con  l'intervista al vescovo portoghese....conformista....
    ergo ripetere giova:
    il Papa, molto umilmente, elogia continuamente i vescovi... e fa bene perchè con questo clima che hanno instaurato essi stessi, basterebbero un paio di appelli del Papa alla sommossa e sono sicura che tutti gli scismi e le divisioni che i BUON cattolici si sforzano di non praticare, scoppierebbero senza scampo per questi vescovi disobbedienti....o conformisti...
    tuttavia, non prendiamoci in giro, Santo Padre! Lei sa meglio di noi la situazione e ci chiede SACRIFICI....ci chiede di avere pazienza, ci chiede di perseverare come ha insegnato Gesù...ma non dimentichiamo quell'episodio in cui Cristo scacciò i mercanti dal Tempio...le sue stesse parole sull'uso del BASTONE certi vescovi diplomaticamente (e neppure tanto) lo usano già da tempo, ma nel modo SCORRETTO e contro le sue stesse iniziative...
    Non è il sacrificio, Santo Padre, che ci pesa o spaventa, ma la presa in giro che tanto le cose non cambieranno obbligando Lei, beatissimo Padre, a continue rinuncie per salvare l'indifendibile...

    Un blogghista ha ricordato appunto la storiella dell'imperatore che andava nudo alla parata....a causa della sua superbia...
    i sudditi lo vedevano nudo ma il conformismo li obbligava a tacere...
    "Ma l'imperatore non ha nulla addosso!", disse a un certo punto un bambino. "Santo cielo", disse il padre, "Questa è la voce dell'innocenza!". Così tutti si misero a sussurrare quello che aveva detto il bambino.
    "Non ha nulla indosso! C'è un bambino che dice che non ha nulla indosso!"
    "Non ha proprio nulla indosso!", si misero tutti a urlare alla fine. E l'imperatore rabbrividì, perché sapeva che avevano ragione; ma intanto pensava: "Ormai devo condurre questa parata fino alla fine!", e così si drizzò ancora più fiero, mentre i ciambellani lo seguivano reggendo una coda che non c'era per niente.

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  18. Viscidi, unti e spregevoli.

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  19. Un vescovo e i suoi lacche' che osano opporsi alla volonta' del Papa, sono palesemente scismatici e danno esca al 'fumo dell'inferno' che col CVII e' entrato nella Chiesa. Supplico il Sommo Pontefice di cominciare un'adeguata campagna 'antifumo', rimuovendo subito quel 'sedicente' vescovo e i suoi complici. Punirne uno per corregerne altri 100.

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  20. Conoscendoli, potrebbero prevedere per l'applicazione del Motu Proprio l'applicazione del pizzo (non quello delle cotte, s'intende).
    Certo si tratta di un documento impressionante, che attesta, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto siano ormai diffuse tra il clero renitenza, diserzione e ammutinamento contro Pietro e contro lo Spirito. Forse sono maturi i tempi per un appello papale ai cristiani tutti, un richiamo chiaro e palese a prendere posizione, a schierarsi con Pietro o contro Pietro. La legge delle arance marce vale anche per la Chiesa.

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  21. Vige la legge di Mammona. Il più forte è tale perché è colui che scuce, colui che dispensa e revoca benefici (incarichi, parrocchie, carrierine, ubicazioni...). Di fronte ad atti di prevaricazione come quello denunciato nel post, la tentazione di saltare sul panzer e spianare le curie ribelli è forte.

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  22. Condivido l'intervento di Caterina63, sempre chiaro e veritiero. Da un pò mi pongo l'interrogativo se i Vescovi contrari al Motu Proprio Summorum Pontificum Cura abbiano almeno una volta, e dico una volta, letto, studiato il Motu Proprio. Immagino che in queste ore di caldo afoso, detti nostri Vescovi sono tutti in fila presso le librerie cattoliche (ma ve ne sono ancora?), per acquistare il primo volume dell'opera omnia del Santo Padre: La Teologia della Liturgia. Bisogna dire che i Vescovi contrari al Motu Proprio hanno impugnato la SC, Norme generali, n°22, 22.2,22.3 per cui gli stessi presbiteri cedono...ai loro Ordinari. Ora ditemi, se un Vescovo non applica un Motu Proprio del Pontefice, disobbedendo di fatto, i fedeli richiedenti la santa Messa V.O. a quale santo devono votarsi per essere ascoltati?
    Credo che tutto il problema nasca proprio dalla SC e del potere che detta costituzione conciliare dà agli Ordinari locali di legiferare in materia liturgica. Vero è che la SC dichiara che la sacra liturgia compete unicamente all'autorità della Chiesa, la quale risiede nella Sede apostolica...e a norma del diritto, nel - vescovo -! ..."in base ai poteri concessi dal diritto.., spetta regolare la liturgia.., alle competenti assemblee episcopali..
    Quali sono questi "poteri" concessi dal "diritto"?
    Per caso in detti "poteri" vi è anche la concessione di disobbedire al Papa?
    Mah! Non ci capisco più nulla.

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  23. Esattamente sic! Da bravi servi di Mammona applicano le regole del consumismo e della mercificazione in tutto e per tutto: uno dei precetti fondamentali della teorica consumista è quello di indurre l'adulto a regressione e vellicarne lo spirito infantile (per questo nelle comunicazioni pubblicitarie sono passati dal Lei al tu e gli strumenti di direct marketing esordiscono sempre più con: "ciao Dante" anziché con: "Egregio Dottor Alighieri"). Ecco allora i cattolici "adulti" (dite al bambino che fare così e cosà significa essere grandi...) riunirsi nella chiesa-garage per battere le manine a tempo, a guardare i palloncini che si librano - oh gioia! - sui concelebranti multicolori e le loro paraninfe danzanti. Ed ecco, altro meccanismo mercantilistico, l'illusione della scelta: i gruppi pastorali che devono decidere quale scemenza canticchiare durante le celebrazioni, se sia meglio ricevere la comunione in piedi o seduti, se il tabernacolo vada spostato nel coro o in sacrestia, se il videoschermo vada collocato sopra l'altarel o sopra il tabernacolo... Per non parlare, come giustamente fa sic, dei seminari!
    Di fronte a situazioni come quella descritta nel post non è possibile tacere. Wer schläft, ist schuldig!

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  24. <span>Esattamente sic! Da bravi servi di Mammona applicano le regole del consumismo e della mercificazione in tutto e per tutto: uno dei precetti fondamentali della teorica consumista è quello di indurre l'adulto a regressione e vellicarne lo spirito infantile (per questo nelle comunicazioni pubblicitarie sono passati dal Lei al tu e gli strumenti di direct marketing esordiscono sempre più con: "ciao Dante" anziché con: "Egregio Dottor Alighieri" ;) . Ecco allora i cattolici "adulti" (dite al bambino che fare così e cosà significa essere grandi) riunirsi nella chiesa-garage per battere le manine a tempo, a guardare i palloncini che si librano - oh gioia! - sui concelebranti multicolori e le loro paraninfe danzanti. Ed ecco, altro meccanismo mercantilistico, l'illusione della scelta: i gruppi pastorali che devono decidere quale scemenza canticchiare durante le celebrazioni, se sia meglio ricevere la comunione in piedi o seduti, se il tabernacolo vada spostato nel coro o in sacrestia, se il videoschermo vada collocato sopra l'altarel o sopra il tabernacolo... Per non parlare, come giustamente fa sic, dei seminari!  
    Di fronte a situazioni come quella descritta nel post non è possibile tacere. Wer schläft, ist schuldig!</span>

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  25. <span>Esattamente sic! Da bravi servi di Mammona applicano le regole del consumismo e della mercificazione in tutto e per tutto: uno dei precetti fondamentali della teorica consumista è quello di indurre l'adulto a regressione e vellicarne lo spirito infantile (per questo nelle comunicazioni pubblicitarie sono passati dal Lei al tu e gli strumenti di direct marketing esordiscono sempre più con: "ciao Dante" anziché con: "Egregio Dottor Alighieri"...). Ecco allora i cattolici "adulti" (dite al bambino che fare così e cosà significa essere grandi...) riunirsi nella chiesa-garage per battere le manine a tempo, a guardare i palloncini che si librano - oh gioia! - sui concelebranti multicolori e le loro paraninfe danzanti. Ed ecco, altro meccanismo mercantilistico, l'illusione della scelta: i gruppi pastorali che devono decidere quale scemenza canticchiare durante le celebrazioni, se sia meglio ricevere la comunione in piedi o seduti, se il tabernacolo vada spostato nel coro o in sacrestia, se il videoschermo vada collocato sopra l'altarel o sopra il tabernacolo... Per non parlare, come giustamente fa sic, dei seminari!  
    Di fronte a situazioni come quella descritta nel post non è possibile tacere. Wer schläft, ist schuldig!</span>

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  26. No, cara Redazione, state sbagliando strategia, non dovete caricarci ulteriormente di risentimento contro gli eccellentissimi, ma insegnare che si prendono più mosche col miele che con l'aceto e anche in campo liturgico possiamo ottenere di più assecondando i progetti condivisibili delle Loro Eccellenze oppure facendo brillare qualche aiutino, come è successo in Austria, in una diocesi che adesso non ricordo, un gruppo di laici si è impegnato a versare al vescovo un contributo annuo per non so quale progetto a patto che rimuovesse un vicario episcopale che aveva in qualche modo creato malumore tra i fedeli. Il prelato rifiutò sdegnosamente per i primi due o tre anni, poi quando la somma si fece rilevante, stranamente rimosse l'inamovibile.
    Così va il mondo. Anche nella chiesa pecunia non olet.

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  27. Alexander Von Trotta3 luglio 2010 alle ore 10:45

    Per me resta sempre un grande mistero il perché di tanta avversione alla messa tradizionale, anche perché i vescovi grafomani che passano la vita a scrivere valanghe di documenti arzigogolati diventano improvvisamente analfabeti quando si tratta di motivare i loro "niet" al vetus ordo. Magari hanno buone ragioni da allegare, perché non le spiegano anche a noi?

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  28. Appunto perché non scrivono non si deve tener conto di quello che dicono. Secondo me il parroco ha sbagliato a non celebrare la messa che i suoi parrocchiani gli chiedevano. Non c'era alcun motivo per chiedere alcunché al vescovo e quand'anche il vescovo a voce avesse proibito la celebrazione il parroco doveva pretendere una motivazione scritta. Se un vescovo ritiene di avere delle ragioni per opporsi a una tale celebrazione (e ne ha pur sempre il diritto in determinati casi) ha il dovere di manifestarle in un suo atto ufficiale, ma certamente non può ricorrere a buffonate come quella di cui si parla (ammesso e non concesso che le cose siano andate proprio così), altrimenti significa che ha la coscienza sporca.

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  29. Da destituire subito...la celebrazione della Santa Messa nel rito straordinario del rito latino è un diritto inerente all'ordinazione nel rito latino e non dipende dall'amore o no di un vescovo e ancora meno del suo vicario generale....pretecci

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  30. ironia amara don gianluigi

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  31. E a Tempio, c'è qualche segno positivo? Nel nord dell'isola è terra bruciata. C'è una chiesa nell'olbiese o in Gallura in cui si celebrino messe decenti, se non in latino?

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  32. Sai che mistero! Questi si sono abituati a farsi gli affari in proprio, sono diventati dei piccoli ducetti. Ma addavenì!

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  33. Sunt lacrimae rerum3 luglio 2010 alle ore 11:46

    Reverendo don Gianluigi, i preti debbono mangiare...
    Chi ha a carico i genitori , anziani, non si può permettere il lusso di "disobbedire" al Vescovo...
    La vita di Mons. Domenico Celada ci sia da esempio : lui non volle cedere e dovette medicare per se' e per i genitori.
    Sorella morte gli ha fatto, in giovane età, il dono di portarlo al cospetto dall'Altissimo che tanto ha amato durante la sua vita sacerdotale.

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  34. Cette lettre des fidèles de Potenza Picena m'a rappelé la lettre outrageante — outrageante pour le Pape et pour les catholiques portugais — du cardinal-patriarche de Lisbonne, Dom José da Cruz Policarpo, visant à rendre impossible l'application du Motu Proprio dans le patriarcat de Lisbonne. Lettre que cet indigne prélat ose terminer de la manière suivante :

    <span>o« Assino esta carta com data de 14 de Setembro [2007], no dia em que entra emvigor a Carta Apostólica do Santo Padre “Summorum Pontificum Cura”. Ela é a expressão da nossa comunhão obediente com o Santo Padre, mas também o assumir das nossas responsabilidades pastorais, como Pastor desta Igreja de Lisboa. »</span>

    Quel cynisme! Quelle hypocrisie!

    Cela dit, le Pape peut-il continuer à se contenter de belles paroles, de beaux sermons, de belles encycliques… un peu comme la reine d'Angleterre qui règne mais ne gouverne pas?
    Gouverner, c'est aussi, me semble-t-il, employer la force quand cela est nécessaire, bref, user du pouvoir de Pierre…

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  35. <span>Cette lettre des fidèles de Potenza Picena m'en a rappelé une autre, outrageante — outrageante pour le Pape et pour les catholiques portugais —, du cardinal-patriarche de Lisbonne, Dom José da Cruz Policarpo, visant à rendre impossible l'application du Motu Proprio dans le patriarcat de Lisbonne. Lettre que cet indigne prélat ose terminer de la manière suivante :  
     
    <span>« Assino esta carta com data de 14 de Setembro [2007], no dia em que entra em vigor a Carta Apostólica do Santo Padre “Summorum Pontificum Cura”. Ela é a expressão da nossa comunhão obediente com o Santo Padre, mas também o assumir das nossas responsabilidades pastorais, como Pastor desta Igreja de Lisboa. »</span>  
     
    Quel cynisme! Quelle hypocrisie!  
     
    Cela dit, le Pape peut-il continuer à se contenter de belles paroles, de beaux sermons, de belles encycliques… un peu comme la reine d'Angleterre qui règne mais ne gouverne pas?  
    Gouverner, c'est aussi, me semble-t-il, employer la force quand cela est nécessaire, bref, user du pouvoir de Pierre…</span>

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  36. "(ma non l'avete ancora capito, preti, che non vogliamo più vedervi in faccia?)": bello questo tra parentesi! degno del miglior giacobinismo anticlericale! A migliori avanzamenti!

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  37. Ma che cacchio stai dicendo? i preti fanno promessa di obbedienza e su quella promessa si fonda il cardine stesso dell'Istituzione ecclesiale. Solo gente che non vive la Chiesa potrebbe dire che è solo una questione di "mangiare la pagnotta". E' evidente che non si ha capito molto del fatto che nella Chiesa i santi sono umili e obbedienti anche nell'ingiustizia, anzi ne approfittano per farne occasione di santificazione personale e letteralmente baciano la mano che li bastona pur di non ribellarsi all'Autorità che discende da Cristo. Nessuno di noi può ergersi giudice, ma tutti noi possiamo pregare perchè il cuore di un vescovo cambi. Ma io non sento tutta questa carità spirituale nelle vostre parole. Se padre Pio avesse disobbedito alle ingiustizie perpretategli dalla Gerarchia non avremmo San Padre Pio, non avremmo Giovanna d'Arco, non avremmo quei santi sacerdoti mandati al confino per obbedienza e che solo la Madonna sosteneva nei loro pianti, manco i fedeli tromboni sempre pronti a difendere e che poi spariscono. Ricordatevi di don Camillo quando sale alla sua nuova Parrocchia nella tormenta di neve: quello è il curato d'Ars! e dovrebbe esserci la fila di tradizionalisti che gli camminano dietro recitando i rosari. Invece è solo. Come sono soli preti e laici che decidono che è sempre meglio obbedire all'ingiustizia (e che non tocca materia di fede e di morale, non venitemela a raccontare) invece che elevarsi alla ribellione. Oh, certo non mancherete di ricordarmi che i Vescovi sono i primi a non obbedire, tralasciando che a voi questo non dovrebbe interessare prima di aver fatto il VOSTRO dovere, ovvero di obbedire per prima e di pregare col cuore sereno per chi vi perseguita. Alla fine se non crescete dentro, che ve ne fate di una Messa in più?

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  38. <span>

    <span><span>L'ubbidienza è il punto centrale dello stato religioso, è come il fulcro su cui ruota tutta la struttura della vita consacrata.
    I vecchi trattati di morale parlano di tre caratteristiche dell'ubbidienza, come di ogni voto: il voto di ubbidienza, la virtù dell’ubbidienza e lo spirito dell’ubbidienza, per cui un religioso poteva mancare al voto ma non allo spirito, oppure poteva mancare alla virtù ma non al voto, ecc. 
    Senza nulla togliere a queste opere che hanno formato, e qualche volta sformato, generazioni di religiosi, ma che sanno un pò di fariseismo, a me piace sottolineare l'ubbidienza come volontaria sottomissione, come volontà di non avere volontà, come morte quotidiana alla libertà che Dio ci ha dato e che per amore e spontaneamente, per desiderio di maggior perfezione, i religiosi sacrificano.
    Asceti e teologi hanno sempre attribuito all'ubbidienza una specie di primato nello stato religioso; infatti ne è il fine, la condizione, l'essenza, e in un certo senso la pienezza.
    Pienezza perché è offerta totale e irrevocabile di se stesso, del proprio essere e della propria vita a Dio, alle anime e al proprio istituto.
    E' cosa buona seguire il Cristo nella povertà, rinunziando ai propri beni; cosa migliore è offrire il proprio corpo, come profezia della vita ventura, conservandolo nella verginità; ma è cosa ottima abdicare all'uso indipendente della propria libertà, a ciò cui più teniamo e che costituisce come l'impronta della nostra personalità.
    Afferma S. Alfonso che </span></span><span><span>"la cosa a noi più cara è l'indipendenza della volontà, così non possiamo far dono più caro a Dio, che consacrargli la nostra volontà. Chi sacrifica a Dio le sue cose dispensandole in elemosine, il suo onore abbracciando i disprezzi, il suo corpo mortificandolo con digiuni e con le penitenze, gli dona parte di sé; ma chi gli sacrifica la sua volontà, sottomettendola all'ubbidienza, gli dona tutto quel che ha, ed allora può dire a Dio: Signore, avendoti data la mia volontà, non ho più che darti".</span></span><span><span>
    </span></span>
    </span>

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  39. <span>
    <p><span><span>Sotto il profilo dell'ubbidienza lo stato religioso è la morte del proprio "io" un vero olocausto. 
    Dopo la Santa Messa e il martirio, nessun sacrificio può superare e uguagliare la professione religiosa. Ma il sacrificio più duro della vita religiosa, e l'esperienza d'ogni giorno conferma l'insegnamento dei dottori, non è la povertà o la castità, ma l'ubbidienza.
    Perché costa qualche volta fino la sacrificio rinunziare sempre a ogni volontà, a ogni iniziativa, a ogni progetto, a ogni gusto, e, diciamo pure, a ogni capriccio per sottomettersi umilmente e in silenzio al giogo della Regola e agli ordini dei superiori.
    Insomma il voto d'ubbidienza è così essenziale allo stato religioso che virtualmente potrebbe da solo racchiudere ed esprimere per intero tutto lo stato religioso, come negli ordini antichi le regole dei quali non comprendevano né il voto di povertà né quello di verginità, ma il solo voto dell'ubbidienza.
    Ma quali sono i fondamenti biblici dell'ubbidienza?
    Fin dalle origini Adamo disobbedisce a Dio, trascinando nella sua ribellione tutti suoi discendenti (Rm 5,19) ed assoggettando la creazione alla vanità (8,20). Per contrasto, la rivolta di Abramo fa vedere quel che è l'obbedienza e quel che Dio si aspetta da essa: è la sottomissione dell'uomo alla volontà salvifica di Dio, l'esecuzione di un comando di cui non vediamo immediatamente il senso ed il valore, ma di cui percepiamo il carattere di imperativo divino. Se Dio esige la nostra obbedienza, è perché ha un disegno da compiere, un universo da costruire, e gli occorre la nostra collaborazione, la nostra adesione nella fede. La fede non è l'obbedienza, ne è il segreto; l'obbedienza è il segno ed il frutto della fede. Per salvare l'umanità, Dio suscita la fede di Abramo, per accertarsi di questa fede, la fa passare attraverso l'obbedienza: </span></span><span><span>"Lascia la tua terra"</span></span><span><span> (Gn 12,1), </span></span><span><span>"Cammina alla mia presenza e sii perfetto"</span></span><span><span> (17,1), </span></span><span><span>"Prendi il tuo figlio e offrilo in olocausto"</span></span><span><span> (22,2).
    Tutta l'esistenza di Abramo poggia sulla parola di Dio, ma questa parola gli impone continuamente di avanzare alla cieca e di compiere atti il cui senso gli sfugge. 
    Perciò l'obbedienza è per lui una prova, e per Dio una testimonianza inestimabile: </span></span><span><span>"Non mi hai rifiutato il tuo figlio, il tuo unico"</span></span><span><span> (22, 16).</span></span>
    </p>
    </span>

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  40. <span>
    <p><span><span>
    L'alleanza stipulata sul Sinai suppone esattamente lo stesso comportamento: "Tutto ciò che Jahvé ha detto, noi lo faremo e gli obbediremo, risponde Israele aderendo al patto che Dio gli propone (Es. 24,7). La fedeltà alla legge non è vera che nell'adesione alla parola e all'alleanza di Dio. L'obbedienza ai suoi precetti non è una sottomissione da schiavi, ma un atto di amore. Ma l'obbedienza a Dio non è sempre osservata, anzi il popolo violando la legge diventa ribelle e adultero, secondo la concezione dei profeti che vedono nell'alleanza un patto nuziale tra Jahvé‚ e il suo popolo.
    Schiavo del peccato, l'uomo è incapace di obbedire a Dio (Rm 7,14). Per giungere all'obbedienza è necessario che Dio mandi il suo servo obbediente, affinché questi possa dire: </span></span><span><span>"Ecco , io vengo o Dio, per fare la tua volontà"</span></span><span><span>(Sl 39,7). 
    Allora: </span></span><span><span>"Come per la disobbedienza di uno solo, gli altri sono stati costituiti peccatori, così per l'obbedienza di uno solo, gli altri saranno costituiti giusti"</span></span><span><span>(Rm 5,19).
    La vita di Gesù fu, fin dal suo ingresso nel mondo e fino alla morte di croce ( Eb 10,5 - Fil 2,8), obbedienza, cioè adesione a Dio attraverso una serie di intermediari: persone, eventi, istituzioni, Scritture del suo popolo, autorità umane. 
    Venuto non per fare la sua volontà, ma la volontà di colui che lo ha mandato (Gv 6,38), egli trascorre tutta la sua vita nei doveri normali dell'ubbidienza ai genitori (Lc 2,51), alle autorità legittime (Mt 17,27). Nella passione spinge l'obbedienza al culmine, abbandonandosi senza resistere a poteri disumani e ingiusti, "facendo attraverso tutte le sue sofferenze l'esperienza dell'ubbidienza"(Eb 5,8), facendo della sua morte il sacrificio più prezioso a Dio, quello dell'ubbidienza.
    Il cristiano che ha come suo Signore Gesù che è diventato tale proprio in virtù dell'ubbidienza, non può non comportarsi come il suo maestro. Per mezzo di Cristo, per mezzo dell'ubbidienza al suo vangelo e alla parola della sua Chiesa, l'uomo raggiunge Dio nella fede, sfugge alla disubbidienza originale ed entra nel mistero della salvezza: Gesù Cristo è l'unica legge del cristiano.
    I santi Padri hanno visto l'obbedienza religiosa non come un mettere nelle mani dei superiori degli strumenti facili da maneggiare, ma nell'offrire la volontà dell'uomo come olocausto degno di essere unito all'obbedienza di Cristo.
    Distinguiamo dunque servizio e servitù, accettiamo di servire ma rifiutiamo di asservirci. Servire richiede nel soggetto molto spirito di fede, di povertà, di accoglienza e di disponibilità. Non asservirsi, esige d'altra parte, libertà di spirito, coraggio, lucidità, ponderatezza e riflessione.
    I consigli di San Benedetto sull'ubbidienza immediata devono essere seguiti alla lettera per quanto concerne l'ubbidienza interiore; ma l'ubbidienza esteriore richiede spesso un tempo di riflessione, di dialogo, di adattamento: non per ubbidire di meno, ma per ubbidire meglio.
    Se una tale concezione dell'ubbidienza richiede molte qualità nell'inferiore, è naturale che ne richieda ancor più nel superiore. A questi occorre fermezza ed oblio di sé, arrendevolezza, intelligenza e umiltà, poiché si tratta di riconoscere il piano di Dio su ognuno e di accettarlo: </span></span><span><span>"rispettare la coscienza del prossimo, genera umiltà"</span></span><span><span>, diceva Abba Isaia; era questo un principio fondamentale per i Padri del [...]

    RispondiElimina
  41. <span>
    <p><span><span>
    Ancora i Padri ci aiutano a capire meglio questa virtù: per Abba Pambone l'obbedienza è superiore al digiuno, alla povertà e persino alla carità perché esige la rinuncia alla volontà propria che è la manifestazione più eminente della carità; le altre virtù si possono scegliere, mentre l'obbedienza alla volontà degli altri sovverte ogni decisione personale. Abba Rufo dirà che gli ubbidienti si trovano in paradiso fra le schiere dei martiri e ancora l'obbedienza è la madre delle virtù, la radice di tutti i beni, instaura la pace, fa abbondare la carità, estirpa i dissensi.
    Ma l'obbedienza non è solo verso i superiori, la vera obbedienza è soprattutto vicendevole. Che nessuno abbia cura solo di sé, ma ognuno abbia cura anche del proprio vicino che è il suo prossimo, come Cristo ha avuto cura della sua Chiesa, che siamo noi, come il samaritano ha avuto cura dell'uomo incappato nei ladri.
    Ubbidire è, in altre parole, mettere in pratica il consiglio di Cristo: </span></span><span><span>"Colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo"</span></span><span><span> (Mt 20,26) e </span></span><span><span>"se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti"</span></span><span><span> (Mc 9,35).
    Il religioso è un cristiano particolarmente consapevole del fatto che la vita nella fede non è altro che ritornare, attraverso la fatica dell'obbedienza, a colui da cui ci si è allontanati per la negligenza della disobbedire (S. Benedetto).</span></span>
    </p>
    </span><span>
    <p><span><span>
    "La gloria del monaco (del religioso)- dicono i padri- è l'ubbidienza. Chi la possiede, è ascoltato da Dio, e con franchezza (parresia) starà di fronte al Crocifisso, perché il Signore crocifisso si fece ubbidiente fino alla morte".
    E' per divenire veramente figlio di Dio nel Cristo ubbidiente che il religioso si fa totalmente figlio nelle mani di un padre spirituale che diviene per lui il tramite sicuro della volontà di Dio su di lui; se il religioso è veramente disponibile all'ascolto, Dio non può ingannarlo e metterà la sua parola sulle labbra del superiore o del padre spirituale.
    In questo senso ubbidire significa essere sicuri della salvezza perché - come disse un autore del XVII secolo -, nell'inferno vi possono essere di quelli che hanno avuto visioni o hanno fatto miracoli e cacciati i demoni, come disse il Signore, ma di sicuro non vi si troverà mai uno che nella sua vita ha praticato l'ubbidienza.
    L'ubbidienza religiosa, dunque, invece di soffocare e distruggere la personalità umana, le assicura un meraviglioso sviluppo. Essa illumina, purifica, fortifica, libera, pacifica, feconda e nobilita. Fa dell'uomo il collaboratore di Dio e l'imitatore di Cristo, nell'attuazione dei suoi piani di salvezza.
    Che il Signore Gesù obbediente fino alla morte, e alla morte di croce, illumini per mezzo del suo Spirito i nostri cuori per comprendere a quale dignità siamo stai innalzati e quale modello siamo chiamati a imitare. Ci fortifichi nella via intrapresa e ci coroni della sua gloria. 
    A Lui, col Padre e lo Spirito, la lode, la gloria e l'adorazione nei secoli dei secoli. Amen</span></span>
    </p>
    </span>

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  42. <span>"Solo gente che non vive la Chiesa potrebbe dire che è solo una questione di "mangiare la pagnotta"."</span>

    Ha ragione.
    Ignorano (non sono ancora cresciuti abbastanza) l'altra questione: l'abbondante companatico.

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  43. <p>Mi risulta, da fonti certe attendibili che il vescovo di Iglesias non ha impedito proprio un bel nulla.. Lui stesso ha celebrato con il VO. Il vescovo ha semplicemente chiesto un incontro con il gruppo dei richiedenti al fine di organizzare organicamente e omogeneamente l'azione liturgica in una sua parrocchia. Mi pare che sia compito del vescovo vigilare che tutto si svolga nel modo giusto. Non siamo mica al mercato o a una manifestazioni folkloristica dove ognuno può esibirsi come vuole. La liturgia è una cosa seria e il vescovo è il primo responsabile. Conosce bene le sue pecorelle...
    </p><p>A detta di qualcuno dei firmatari, infatti, non è tanto l'ottenere il permesso di celebrare con il VO tanto quello di mettere in difficoltà il vescovo chiedendogli in sostanza di invadere la chiesa e usarla come fa comodo loro ignorando orari e programmi già stabiliti nella forma ordinaria. Insomma la richiesta è un semplice pretesto per creare scompiglio, prova ne sia che la lettera del vescovo è stata divulgata ancor prima di aver fatto un incontro con lui. Magari dopo l'incontro avrebbe dato i risultati sperati invece hanno preferito prendere posizione avversa contro il capo della Chiesa locale. Non mi pare che queste premesse siano buone né tanto meno inerenti al Motu Proprio a al Vangelo.
    </p><p>Di contro, in una parrocchia vicina un gruppo ha chiesto e ottenuto senza problemi la liturgia antica. Questo dimostra che non c'è nessun impedimento se quando si chiede lo si chiede con i dovuti modi.
    </p><p>Ripeto ancora, come ho già avto modo di dire altre volte, che nella mia parrocchia si celebra nei due modi e non dal Motu Proprio ma da molti anni prima. Il doppio rito quando si organizza in modo serio non è mai un problema e non deve esserlo!</p>

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  44. ovvero:
        i mercanti nel Tempio: e la fanno ormai da padroni !

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  45. Non esageriamo. Non è col Concilio Vaticano II che è entrato il fumo dell'Inferno, altrimenti verrebbe da dubitare dell'assistenza dello Spirito Santo. E' più corretto dire: "che a seguito di certa lettura del CVII".

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  46. <span>
    <p> 
    </p><p> Maioba,
    </p><p>ma lei non vede che si tratta di un'espressione un po' esasperata dovuta allo sconforto comprensibile -lungo quanto mezzo secolo- di NON RIUSCIRE a far capire alla casta "presidenziale" che fa orecchio da mercante la necessità sempre più pressante e disattesa che SOLO AL SIGNORE bisogna volgere i nostri occhi, mani e suppliche ?
    </p><p>necessità antica quanto l'uomo e che quasi tutti i "presidenti" hanno dimenticato, cioè che a Lui solo spetta il regno, la potenza la gloria e l'ADORAZIONE  ?

    </p></span>

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  47. <span>

    Maioba,
    ma lei non vede che si tratta di un'espressione un po' esasperata dovuta allo sconforto comprensibile -lungo quasi mezzo secolo- di NON RIUSCIRE a far capire alla casta "presidenziale", che fa orecchio da mercante, la necessità sempre più pressante e disattesa che SOLO AL SIGNORE bisogna <span>tornare a volgere i nostri occhi, mani e suppliche ? </span>
    necessità antica quanto l'uomo e che quasi tutti i "presidenti" hanno dimenticato, cioè che a Lui solo spetta il Regno, la potenza la gloria e l'ADORAZIONE  ?
    </span>

    RispondiElimina
  48. Il "capo" della Chiesa è solo Cristo. Non ci sono capetti sotto di lui. C'è un Vicario a Roma e ordinari nelle diocesi. E in certi casi non valgono distinguo di maiuscole o minuscole.

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  49. proprio questi erano i punti del (presunto)<span> programma della Massoneria</span> per demolire la Chiesa Cattolica (e asservirla ai suoi piani), riguardanti l'abbattimento dell'autorità suprema di Pietro:
    21
    ".....Annunciate che i Vescovi locali sono le autorità competenti. Sostenete che il Papa è soltanto una figura rappresentativa.
    Spiegate alla gente che l’Insegnamento Papale serve soltanto alla conversazione ma che è altrimenti privo di importanza.
     
    22
    Combattete l’Autorità Papale, ponendo un limite di età al suo esercizio. Riducetela a poco a poco, spiegate che lo volete preservare dall’eccesso di lavoro.
     
    23
    Siate audaci. Indebolite il Papa introducendo sinodi Vescovili.
    Il Papa diverrà allora soltanto una figura di rappresentanza come in Inghilterra dove la Camera Alta e quella Bassa regnano e da essi la regina riceve gli ordini. In seguito indebolite l’autorità del Vescovo, dando vita a una istituzione concorrente a livello di Presbiteri. Dite che i Sacerdoti ricevono in tale modo l’attenzione che meritano.
    Infine indebolite l’autorità del Sacerdote con la costituzione di gruppi di laici che dominino i Sacerdoti."
    ---------------
    Il Papa è diventato una figura di rappresentanza, che riceve ordini dai sinodi e/o dalle curie diocesane....
    obiettivi raggiunti !
    :(

    RispondiElimina
  50. <span>proprio questi erano i punti del (presunto)<span> programma della Massoneria</span> per demolire la Chiesa Cattolica (e asservirla ai suoi piani), riguardanti l'abbattimento dell'autorità suprema di Pietro:  
    21  
    ".....Annunciate che i Vescovi locali sono le autorità competenti. Sostenete che il Papa è soltanto una figura rappresentativa.  
    Spiegate alla gente che l’Insegnamento Papale serve soltanto alla conversazione ma che è altrimenti privo di importanza.  
       
    22  
    Combattete l’Autorità Papale, ponendo un limite di età al suo esercizio. Riducetela a poco a poco, spiegate che lo volete preservare dall’eccesso di lavoro.  
       
    23  
    Siate audaci. Indebolite il Papa introducendo sinodi Vescovili.  
    Il Papa diverrà allora soltanto una figura di rappresentanza come in Inghilterra dove la Camera Alta e quella Bassa regnano e da essi la regina riceve gli ordini. In seguito indebolite l’autorità del Vescovo, dando vita a una istituzione concorrente a livello di Presbiteri. Dite che i Sacerdoti ricevono in tale modo l’attenzione che meritano.  
    Infine indebolite l’autorità del Sacerdote con la costituzione di gruppi di laici che dominino i Sacerdoti."  
    ---------------  
    Il Papa è diventato una figura di rappresentanza, che riceve ordini dai  Vescovie/o dalle curie diocesane....  
    obiettivi raggiunti !  
    :( </span>

    RispondiElimina
  51. Caro don gianluigi, in parte concordo con lei....e dal mio canto, nel riflettere quel che leggo dalla Redazione, cerco sempre di cogliere gli aspetti positivi, purtroppo "qualcuno" il lavoro "sporco" lo deve fare....la Redazione porta a conoscenza dei fatti per i quali dobbiamo, noi lettori, NON trarne un giudizio, nè inquisire le persone coinvolte, ma è necessario che come lettori impariamo a condannare l'ERRORE... ;)
    Siamo sempre li, caro don gianluigi, sta a chi legge NON avvelenarsi ulteriormente e cercare anche di TROVARE IN CRISTO E NEL SANTO ROSARIO le risposte a certa inquietudine che è reale, è vera e che il nasconderla o non portarne notizia, non è che migliorerebbe la situazione!
    Se è vero che "così va il mondo", non è mica vero che noi dobbiamo assecondarlo, o tacerne tale deriva... il parlarne FA BENE!!!
    Mia figlia tre anni fa venne bocciata al Liceo, tutti in casa sapevamo che le cose andavano male, ma nostra figlia si era rifiutata di parlarne, VOLEVA CRESCERE DA SOLA... l'abbiamo accontentata....solo per un periodo, giusto il tempo per rendersi conto che da sola non ce l'avrebbe mai fatta, e così è stato... la professoressa di latino sosteneva che la ragazza era incapace di comprendere e suggeriva di non proseguire il liceo, ma una madre che ben conosce i figli sa quando una cosa è vera e quando un'altra non lo è...
    e così dopo aver portato ALLO SCOPERTO ogni problema e affrontata la situazione senza più nascondimenti, la ragazza ha davvero fatto il salto di qualità superando in questi giorni brillantemente la maturità...

    Morale della storia:
    ci vuole il miele si è vero, ma anche l'aceto è necessario... ;)  se il miele prende più mosche...l'aceto (quello di qualità, sagace ed onesto nel sapore) non le fa neppure avvicinare...e poi l'aceto è un ottimo disinfettante, usato con uno straccio sulla fronte, fa abbassare la febbre e il mal di testa....
    Non si può sempre assecondare, si arriva delle volte che con troppo miele si diffonda il diabete... ;)

    RispondiElimina
  52. ma il Vicario non riesce più a imporre la sua autorità suprema con atti di vero effetivo governo -potere esecutivo- come avveniva fino al 1962-65: non riesce più a far eseguire le sue volontà, che riflettono la volontà di Cristo stesso : il Papa, volente o nolente, è costretto a sottomettersi alla legge del più forte e quindi alla volontà dei Vescovi, che sanno come imporla a tutti; questi sono i fatti !

    RispondiElimina
  53. caro don gianluigi, conosco un sacerdote che per aver aggirato il NO del suo vescovo ed applicato il MP con serenità, onestà, LEGALITA' e senza alcuna acredine, dopo due mesi è stato trasferito....e qui si, il sacrdote ha obbedito al trasferimento...un trasferimento in una zona desertica, senza l'opportunità, al momento, di poter applicare il MP...
    Certo, un sacerdote sbaglierebbe a non applicare il MP se i fedeli glielo chiedono, ma quando il vescovo dice NO, lei sa meglio di me che non è facile disobbedirgli.... il problema è che taluni Vescovi non agiscono con dovizia di legalità....ma di autorità...come spiegavo sopra, usano il bastone nel modo sbagliato...e un sacerdote non può fare altro che cedere anche se, personalmente consiglio a questi sacerdoti di esporsi piuttosto alla gogna e ad un trasferimento, anzichè rinunciare al Summorum Pontificum...

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  54. <span>scacciò i mercanti dal Tempio</span>
    proprio così! e sarebbe ora, ma già da tempo era l'ora....
    e il Papa non vuole usare il bastone, non ricorda più quella Parola di Dio che dice:
    "Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti." (Ap, 3, 19)
    Perchè il Papa non fa questo verso tutti i ribelli  ?
    (ovvio: perchè ....concilium docet et diktat....)
    :(

    RispondiElimina
  55. ... lei replica la stessa obiezione già sentita e ripetuta, dopo che ci sono stati fiumi di risposte e chiarimenti al riguardo, cioè che lo Spirito Santo è presente, ma spesso gli uomini decidono di NON ASCOLTARLO e di fare di testa loro, essendo liberi !

    RispondiElimina
  56. ma scusi....
    il DILEMMA PRINCIPALE,
    che lei nel suo panegirico non chiarisce affatto, è il seguente:
                      OBBEDIENZA:  ma
                                DI CHI
                                       A CHI   ? ?

    RispondiElimina
  57. precisiamo, Caterina:
    l'atteggiamento (e l'atto) di cui lei parla NON SI definisce o riferisce ad autorità, (che è legittima nei previsti limiti) ma STRAPOTERE, o casomai AUTORITARISMO (per essere eufemistici):
    o lei vuole proprio indorare la pillola ?

    RispondiElimina
  58. Viator la morale valla a fare a qualcun altro! Qui non si fomenta la ribellione ma l'obbedienza al Papa e alle sue direttive e al vescovo che si comporta da vescovo e si assume le sue responsabilità. Se il mio Vescovo mi proibisse di celebrare la messa di sempre, gli chiederei un divieto scritto e motivato, dopo di che sarei pronto ad obbedirlo

    RispondiElimina
  59. ma lei,
    .... chi pensa di abbindolare con questo paragone con don Camillo, DEL TUTTO FUORI LUOGO e anche MISTIFICATORIO rispetto alla situazione tragica in cui versa la Chiesa, cominciando dal Papa, totalmente disobbedito da coloro che hanno fatto un giuramento di obbedienza ?
    chi sta prendendo in giro ? pensa che qui siamo tutti rimbecilliti, forse ?....

    RispondiElimina
  60. <span>ma lei, VIATOR, dica un po'.....
    .... chi pensa di abbindolare con questo paragone con don Camillo, DEL TUTTO FUORI LUOGO e anche MISTIFICATORIO rispetto alla situazione tragica in cui versa la Chiesa, cominciando dal Papa, totalmente disobbedito da coloro che hanno fatto un giuramento di obbedienza ? 
    chi sta prendendo in giro ? pensa che qui siamo tutti rimbecilliti, forse ?....</span>

    RispondiElimina
  61. Mi permetta Sic, ma, nella fattispecie concreta, assolutamente non si tratta di un'applicazione della Legge a scapito della giustizia, ma bensì dell'applicazione illegale (in quanto non prevista da alcuna Legge, in relazione all'ipotesi posta) di un metodo (quello della votazione) che, in sè e per sè, così come tutti i metodi, riveste carattere giuridicamente "neutro" e non costituisce già, ex se, uno strumento "legittimativo" nei confronti di qualsiasi genere di provvedimento, che esplicitamente già non lo preveda, in funzione della sua legale legittimazione . Per portare un esempio: rivestirebbe carattere di liceità una consultazione democratica fra i carabinieri, per decidere se preseguire un determinato fatto qualificato come reato dalla legislazione penale o fra i dipendenti comunali, per stabilire se applicare una regolare ordinanza della relativa Giunta? 

    Un carattere altrettanto illecito riveste quindi il caso dei sacerdoti di un vicariato che, al di fuori di ogni plausibile prescrizione della Legge Canonica, hanno proceduto ad una antigiuridica decisione a maggioranza, circa l'applicazione di un Motu Proprio papale. Il principio inaugurato da un provvedimento di tal sorta, per tacere d'altro, viene a fondare un incredibile vulnus al voto d'obbiedenza cui sono tenuti i sacerdoti ed al principio di comunione con il Sommo Pontefice.

    Tutto ciò costituisce chiaramente materia per un più che fondato ricorso alla competente Autorità ecclesiastica che, ovviamente, anche se ritualmente sollecitata, assai probabilmente farà orecchie da mercante; assai più efficacie, se concretamente esperibile, un'iniziativa volta ad uno sciopero del contributo fiscale in favore della Cei: qualcuno dei postanti potrebbe offrirci qualche valida proposta operativa nel proposito?  

    RispondiElimina
  62. Ringrazio di cuore l'Ospite per l'ampia ed opportuna, anzi <span> necessaria chiarificazione </span>avanzata in risposta alla mia sortita che era più che altro uno sfogo subitaneo contro lo strapotere dei personaggi in questione;
    poichè ho elementi per ritenere che lei, Ospite, sia un insigne giurista, e avendo letto spesso qui (e altrove) i suoi dotti ed articolati commenti con interesse, come sempre, mi pongo in ascolto della sua illuminante precisazione riguardo al carattere di ILLEGALITA' del modo di procedere che oggi ci è stato esposto con grave sconcerto dalla Redazione.
    Spero che tutti la leggano con la dovuta attenzione che il suo intervento merita.
    Grazie !

    RispondiElimina
  63. Sunt lacrimae rerum3 luglio 2010 alle ore 15:59

    Diversi fratelli , fedeli nella tradizione, hanno lamentato che la pubblicazione della lettera va contro il precetto della carità ecclesiale.
    Secondo me anche il non accoglimento delle legittime istanze dei fedeli va contro la carità cristiana.

    RispondiElimina
  64. piuttosto, don Gianluigi, conviene leggere il commento dell'Ospite (giurista) che  precisa come si è trattato di un atto di assoluta ILLEGALITA', quello di mettere a votazione il MP del Papa:

    <span> Il principio inaugurato da un provvedimento di tal sorta, per tacere d'altro, viene a fondare un incredibile vulnus al voto d'obbiedenza cui sono tenuti i sacerdoti ed al principio di comunione con il Sommo Pontefice.  </span>
    (estratto dal commento autorevolissimo dell'Ospite, ore 15:27)

    Viator, da grande mistificatore, fa finta che l'obbedienza dei Vescovi al Papa non sia mai esistita nè sia affatto dovuta !

    RispondiElimina
  65. altro che precetto di carità, caro Sunt ! qui si tratta di gravvissima
     ILLEGALITA',
    come ha egregiamente rilevato l'Ospite sopra, illustre giurista:

    <span><span>Il principio inaugurato da un provvedimento di tal sorta, per tacere d'altro, viene a fondare un incredibile vulnus al voto d'obbiedenza cui sono tenuti i sacerdoti ed al principio di comunione con il Sommo Pontefice.  </span>  </span>
    <span>
    (estratto dal commento dell'Ospite<span>, ore 15:27)  </span>
     -------------</span>
    Prego vivamente tutti di leggere l'intero commento di cui ho riportato questa autorevole (ed allarmante)
    precisazione  !

    RispondiElimina
  66. <span>altro che precetto di carità, caro Sunt ! qui si tratta di gravissima  
     ILLEGALITA',  
    come ha egregiamente rilevato l'Ospite sopra, illustre giurista:  
     
    <span><span>Il principio inaugurato da un provvedimento di tal sorta, per tacere d'altro, viene a fondare un incredibile vulnus al voto d'obbiedenza cui sono tenuti i sacerdoti ed al principio di comunione con il Sommo Pontefice.  </span>  </span>  
    <span> 
    (estratto dal commento dell'Ospite<span>, ore 15:27)  </span>  
     -------------</span>  
    Prego vivamente tutti di leggere l'intero commento di cui ho riportato questa autorevole (ed allarmante)   precisazione  !</span>

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  67. ma di più...molto peggio: si tratta di ILLEGALITA', cara
    Caterina, altro che "dovizia...."
    e che significherebbe poi, "dovizia di legalità" ? da quando in qua esiste la "dovizia" di legalità ?
    Questo è un sopruso contro la Legge, contro una legge fatta dal Papa, lo vediamo  o non ancora   ?

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  68. grazie, Mic! (me n'ero quasi accorta, dalla cantilena opprimente che vuole addormentare tutti....)

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  69. Apprezzo la sua ironia, Herr Wilhelm ma il maxischermo nella mia parrocchia c'era veramente durante la veglia della notte di Natale: ci si preparava alla S.Messa con la proiezione di un musical dei guitti (detto con simpatia e senza offesa) del'unità pastorale magistralmente diretti dal superparroco (si diletta di regia teatrale). E, se le interessa, ci sono anche zitellone ultrasessantenni che sculettano come tredicenni-durante la Messa, ovvio!.
    Tornando all'argomento: Colpevoli pavidi, non (solo) dormienti, sono i parroci alla Don Abbondio, che non vogliono grane con il vescovo o con i confratelli. Nelle parrocchie si organizzano gruppi per commentare qualsiasi cosa, dalle Scritture alla Gazzetta delo Sport, ma quanti hanno dedicato anche solo poche riunioni per commentare Il "Summorum Pontificum"?

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  70. Caro Viator, i preti devono obbedire prima al Papa che al proprio vescovo se questi è in contrasto con lui.

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  71. questo sacerdote di cui racconta Sunt, un giorno (non so se nella storia umana o solo nella Chiesa Trionfante, dopo la fine del mondo) sarà riconosciuto e glorificato come un martire della Fede, a causa della sua obbedienza al Motu Proprio!
    E' incredibile: la Chiesa comincia a perseguitare i cristiani al suo interno, come se fosse un novello Impero romano che chiede ai cristiani di abiurare la fede e adorare lui, l'Imperatore (ovvero il Potere egemone).
    E' una realtà veramente SURREALE, una Crocifissione a cui mai la Santa Chiesa era stata sottoposta, vedendo nel suo interno persecutori e vittime, in un cerchio chiuso di sofferenza che ha qualcosa di ....allucinante, proprio così !
    :8

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  72. <span>questo sacerdote di cui racconta Sunt, un giorno (non so se nella storia umana o solo nella Chiesa Trionfante, dopo la fine del mondo) sarà riconosciuto e glorificato come un martire della Fede, a causa della sua obbedienza al Motu Proprio! 
    E' incredibile: la Chiesa comincia a perseguitare i cristiani al suo interno, come se fosse un novello Impero romano che chiede ai cristiani di abiurare la fede e adorare lui, l'Imperatore (ovvero il Potere egemone). 
    E' una realtà veramente SURREALE, una Crocifissione a cui mai la Santa Chiesa era stata sottoposta, vedendo nel suo interno persecutori e vittime, in un cerchio chiuso di sofferenza che ha qualcosa di ....allucinante, proprio così ! 
    :(</span>

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  73. vediamo i nuovi vescovi che da qui a poco verranno nominati per diverse diocesi sarde. chissà che le cose non cambino

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  74. o filippo, dai che hai ben capito il senso

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  75. Secondo me quell'arcivescovo e quei sacerdoti con quella votazione si sono "scomunicati" da soli.
    Non capisco poi perché il parroco favorevole a celebrare la Messa gregoriana e i relativi fedeli si sono rivolti al loro vescovo e agli ufficiali di curia per chiedere il permesso. La celebrino e basta! Nessuno lo vieta o può vietarlo. Il vescovo e la curia possono benissimo essere scavalcate! 

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  76. Caro "ma"....come appunto spiegavo sopra, non sta a NOI emettere sentenze e giudizi, l'opportunità che ci viene offerta dal Blog che espone più che noi la Redazione, deve portarci ad un approfondimento dei problemi che viviamo e di cui veniamo a conoscenza e cercare, la dove è NOSTRA competenza, di fare il possibile per sostenere ciò che è difendibile...
    ergo, non è nostra competenza condannare un vescovo, nè metterlo alla gogna...ne espellerlo dalla diocesi in cui è stato messo, nè questa è l'intenzione della Redazione ;)

    Esiste una autorità che ovviamente si applica con lo strapotere, e a questa autorità mi riferivo...non si dimentichi che taluni Vescovi, proprio con questa autorità, fanno passare per legale ciò che legale non è... in fin dei conti è il Vescovo che può e deve intervenire sulle questioni dottrinali e liturgiche (nonchè etiche e morali), se agisce male il risultato è questo che abbiamo letto, se agisce bene i frutti sono altrettanto visibili come il marciume...
    Non si tratta di indorare la pillola, i vescovi applicano alla lettera quel che ritengono giusto per loro, e nel MP non c'è scritto che la Messa antica è ORDINARIA, VINCOLANTE ED OBBLIGATORIA.... ;)
    deve essere il Pontefice a chiarire e ad agire a riguardo dei Vescovi, non noi, specialmente inquietandoci ancor di più con le parole, rischiando di rimanere IN UNO STATO DI FRUSTRAZIONE irrisolvibile.... e rischiando davvero LA NOSTRA FEDE....Gesù non ha detto "andate a risolvere i problemi!" ma dice: PERSEVERATE, specialmente in tempi oscuri...

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  77. <span>Caro "ma"....le rispondo a seguito delle sue risposte al mio intervento, come appunto spiegavo sopra, non sta a NOI emettere sentenze e giudizi, l'opportunità che ci viene offerta dal Blog che espone più che noi la Redazione, deve portarci ad un approfondimento dei problemi che viviamo e di cui veniamo a conoscenza e cercare, la dove è NOSTRA competenza, di fare il possibile per sostenere ciò che è difendibile...   
    ergo, non è nostra competenza condannare un vescovo, nè metterlo alla gogna...ne espellerlo dalla diocesi in cui è stato messo, nè penso che questa sia l'intenzione della Redazione ;)  
     
    Esiste una autorità che ovviamente si applica con lo strapotere, e a questa autorità mi riferivo...non si dimentichi che taluni Vescovi, proprio con questa autorità, fanno passare per legale ciò che legale non è... in fin dei conti è il Vescovo che può e deve intervenire sulle questioni dottrinali e liturgiche (nonchè etiche e morali), se agisce male il risultato è questo che abbiamo letto, se agisce bene i frutti sono altrettanto visibili come visibile è il marciume...  l'opportunità di una agoirà cibernetica ci permette e ci consente di venire a conoscenza di certe situazioni, valutarle, comprenderne gli errori, ATTACCARCI AL ROSARIO... e dove possiamo, intervenire nelle proprie parrocchie testimoniando la verità...e negli appositi spazi (scrivendo in massa per esempio al vescovo e per conoscenza alle autorità a Roma) e serenamente ATTENDERE LA GIUSTIZIA DI DIO...</span>
    <span>


    Non si tratta di indorare la pillola, i vescovi applicano alla lettera quel che ritengono giusto per loro, e nel MP non c'è scritto che la Messa antica è ORDINARIA, VINCOLANTE ED OBBLIGATORIA.... ;)  
    deve essere il Pontefice a chiarire e ad agire a riguardo dei Vescovi, non noi, specialmente inquietandoci ancor di più con le parole, rischiando di rimanere IN UNO STATO DI FRUSTRAZIONE irrisolvibile.... e rischiando davvero LA NOSTRA FEDE....Gesù non ha detto "andate a risolvere i problemi!" ma dice: PERSEVERATE, specialmente in tempi oscuri...

    </span>

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  78. <span>Ogni tanto può essere utile leggere il Codice di Diritto Canonico.</span>
    <span>Can. 375 - §1. I Vescovi, che per divina istituzione sono successori degli Apostoli, mediante lo Spirito Santo che è stato loro donato, sono costituiti Pastori della Chiesa, perché siano anch'essi maestri di dottrina, sacerdoti del sacro culto e ministri del governo.</span>
    <span>Can. 377 - §1. Il Sommo Pontefice nomina liberamente i Vescovi, oppure conferma quelli che sono stati legittimamente eletti.</span>
    <span>Can. 381 - §1. Compete al Vescovo diocesano nella diocesi affidatagli tutta la potestà ordinaria, propria e immediata che è richiesta per l'esercizio del suo ufficio pastorale, fatta eccezione per quelle cause che dal diritto o da un decreto del Sommo Pontefice sono riservate alla suprema oppure ad altra autorità ecclesiastica.</span>
    <span>Can. 383 - §1. Nell'esercizio del suo ufficio di pastore, il Vescovo diocesano si mostri sollecito nei confronti di tutti i fedeli che sono affidati alla sua cura, di qualsiasi età, condizione o nazione, sia di coloro che abitano nel territorio sia di coloro che vi si trovano temporaneamente, rivolgendosi con animo apostolico anche verso coloro che per la loro situazione di vita non possono usufruire sufficientemente della cura pastorale ordinaria, come pure verso quelli che si sono allontanati dalla pratica religiosa.</span>
    <span>§2. S<span>e ha nella sua diocesi fedeli di rito diverso, provveda alle loro necessità spiritual</span>i sia mediante sacerdoti o parroci del medesimo rito, sia mediante un Vicario episcopale.</span>
    <span>§3. Abbia un atteggiamento di umanità e di carità nei confronti dei fratelli che non sono nella piena comunione con la Chiesa cattolica, favorendo anche l'ecumenismo, come viene inteso dalla Chiesa.</span>
    <span>§4. Consideri affidati a sé nel Signore i non battezzati, affinché risplenda anche per loro la carità di Cristo, di cui il Vescovo deve essere testimone di fronte a tutti.</span>

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  79. <span>Can. 384 - Il Vescovo diocesano segua con particolare sollecitudine i presbiteri che deve ascoltare come aiutanti e consiglieri, difenda e curi i loro diritti in modo che adempiano fedelmente gli obblighi propri del loro stato e in modo che abbiano a disposizione i mezzi e le istituzioni di cui hanno bisogno per alimentare la vita spirituale e intellettuale; così pure faccia in modo che si provveda al loro onesto sostentamento e all'assistenza sociale, a norma del diritto.</span>
    <span>§2. D<span>ifenda con fermezza, usando i metodi più adatti, l'integrità e l'unità della fede che si deve professare, riconoscendo tuttavia la giusta libertà nell'ulteriore approfondimento delle verità.</span></span>
    <span>Can. 387 - Il Vescovo diocesano, consapevole di essere tenuto ad offrire un esempio di santità nella carità, nell'umiltà e nella semplicità di vita, s<span>i impegni a promuovere con ogni mezzo la santità dei fedeli, secondo la vocazione propria di ciascuno, ed essendo il principale dispensatore dei misteri di Dio, si adoperi di continuo perché i fedeli affidati alle sue cure crescano in grazia mediante la celebrazione dei sacramenti e perché conoscano e vivano il mistero pasquale.</span></span>
    <span>Can. 391 - §1. Spetta al Vescovo diocesano governare la Chiesa particolare a lui affidata con potestà legislativa, esecutiva e giudiziaria, a norma del diritto.</span>
    <span>§2. Il Vescovo <span>esercita la potestà legislativa personalmente</span>; esercita la potestà <span>esecutiva</span> sia personalmente sia mediante i Vicari generali o episcopali, a norma del diritto; esercita la potestà <span>giudiziaria</span> sia personalmente sia mediante il Vicario giudiziale e i giudici, a norma del diritto.</span>
    <span>Can. 392 - §1. Poiché <span>deve difendere l'unità della Chiesa universale,</span> il Vescovo è tenuto a promuovere la disciplina comune a tutta la Chiesa e perciò a urgere l'osservanza di tutte le leggi ecclesiastiche.</span>
    <span>§2. <span>Vigili che non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica, soprattutto nel ministero della parola, nella celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali, nel culto di Dio e dei Sant</span>i e nell'amministrazione dei beni.</span>
    <span>Can. 393 - In tutti i negozi giuridici della diocesi, è il Vescovo diocesano che la rappresenta.</span>

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  80. se un vescovo no si attiene a queste seplici regole, la cosa è seria

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  81. Spiego allora così il mio errore: forse (ripensando e traducendo ciò che mi è salito dal profondo del cuore, interdetto e ferito dall'atto iniquo, dando luogo all' affermazione impropria ed errata) avrei dovuto dire:
    "Ci si serve di una votazione (non dovuta) per delegittimare una Legge che dovrebbe semplicemente essere applicata, quindi per commettere un'iniquità: si usa uno strumento neutro per rendere legittimo un provvedimento illegale, che vuole annullare la validità di una Legge, che è incontestabile.
    Come se (ed è ciò che si fa credere poi ai fedeli ignari) quella votazione a maggioranza fosse PIU' LEGITTIMA DELLA LEGGE STESSA, cioè del MP, e fosse in grado di limitarne la forza o annullarla: e questa è, a mio avviso, una chiara manifestazione della volontà del più forte, ovvero un sopruso alla Legge, al Diritto, un'autentica iniquità !

    La forza della maggioranza (ottenuta anche con la persuasione degli indecisi-utili o preti paurosi....) usata ILLECITAMENTE come arma per demolire la forza della Legge.
    A scopo dimostrativo di "forza maggiore...."
    come dire, ancora una volta, sia ai fedeli che al clero  (consenziente o non):
    "Ora vi facciamo vedere noi <span>chi comanda</span> e chi fa le<span> leggi che devono essere obbedite !"</span>
    Era questo il senso inconscio del mio errore: tornare a mostrare come, nella situazione iniqua attuale di tirannide, la forza dell'illecito (= sopruso) vince sempre sulla ragione (=diritto).

    Ed infatti, lo constatiamo ogni giorno nelle diocesi oppresse:
    non c'è alcuna certezza del diritto, anche dopo la promulgazione del Motu Proprio, anzi, a partire da quel giorno di 3 ANNI ORSONO !
    (dato che anche il Papa non può sostenerne con Autorità la sua applicazione ....)

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  82. quando leggo di queste notizie3 luglio 2010 alle ore 17:54

    Mi consolo. Ho l'immeritata grazia (ahimè, cui non corrispondo adeguatamente) di, sia pure a prezzo di sacrifici non da poco, aver fatto crescere la famiglia con i Sacramenti tradizionali. Ho conosciuto tutti gli ambienti ed i contesti che sono legati ad essi. Ho taccato con mano tante volte l'universalità della Chiesa. Fin quando mi è stato possibile, la mia famiglia è stata in un ambiente cosmopolita. I miei figli hanno avuto contatti con ragazzi di famiglie tradizionaliste di tutt'Italia e di mezzo mondo, etc. In altri termini, perché non si ha il coraggio di fare ciò che ho fatto io, ovvero, senza polemiche, ma allentare i contatti con l'ambiente locale e cercare di stringerli con coloro che non hanno atteso il 7-7- 2007, per legarsi, non solo e non tanto all'antica liturgia, ma, soprattutto alle antiche Fede e pratica religiosa, in tutti i loro aspetti?

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  83. quando leggo di queste notizie3 luglio 2010 alle ore 17:55

    Mi consolo. Ho l'immeritata grazia (ahimè, cui non corrispondo adeguatamente) di, sia pure a prezzo di sacrifici non da poco, aver fatto crescere la famiglia con i Sacramenti tradizionali. Ho conosciuto tutti gli ambienti ed i contesti che sono legati ad essi. Ho taccato con mano tante volte l'universalità della Chiesa. Fin quando mi è stato possibile, la mia famiglia è stata in un ambiente cosmopolita. I miei figli hanno avuto contatti con ragazzi di famiglie tradizionaliste di tutt'Italia e di mezzo mondo, etc. In altri termini, perché non si ha il coraggio di fare ciò che ho fatto io, ovvero, senza polemiche, ma allentare i contatti con l'ambiente locale e cercare di stringerli con coloro che non hanno atteso il 7-7- 2007, per legarsi, non solo e non tanto all'antica liturgia, ma, soprattutto alle antiche Fede e pratica religiosa, in tutti i loro aspetti?

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  84. quando leggo di queste notizie3 luglio 2010 alle ore 17:55

    Mi consolo. Ho l'immeritata grazia (ahimè, cui non corrispondo adeguatamente) di, sia pure a prezzo di sacrifici non da poco, aver fatto crescere la famiglia con i Sacramenti tradizionali. Ho conosciuto tutti gli ambienti ed i contesti che sono legati ad essi. Ho taccato con mano tante volte l'universalità della Chiesa. Fin quando mi è stato possibile, la mia famiglia è stata in un ambiente cosmopolita. I miei figli hanno avuto contatti con ragazzi di famiglie tradizionaliste di tutt'Italia e di mezzo mondo, etc. In altri termini, perché non si ha il coraggio di fare ciò che ho fatto io, ovvero, senza polemiche, ma allentare i contatti con l'ambiente locale e cercare di stringerli con coloro che non hanno atteso il 7-7- 2007, per legarsi, non solo e non tanto all'antica liturgia, ma, soprattutto alle antiche Fede e pratica religiosa, in tutti i loro aspetti?

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  85. Come dire: oltre a scacciare i mercanti dal Tempio è necessario anche scacciare i mercanti da Tempio (Pausania)

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  86. e allora, stando così le cose,
    se la Legge non è vincolante,
    se il Papa non ne favorisce l'applicazione,
    vuol dire, cara Caterina, che serve a ben poco che la Legge esista  !
    :(

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  87. lei stessa lo sta dicendo:
    <span><span> fanno passare per legale ciò che legale non è... </span></span>

    è proprio ciò che sta accadendo con questo evento inaudito: un atto di gravissima ILLEGALITA': ne dobbiamo almeno prendere coscienza, credo !

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  88. la maledizione di OPERA3 luglio 2010 alle ore 18:05

    ha colpito un'altra volta!!!

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  89. Ecco, questo m'interessa. Lei e i suoi figli come vivete la vita quotidiana in mezzo agli altri? Prendete mai i mezzi pubblici? Parlate mai con la gente per strada, al posto di lavoro, in un negozio...? Fate mai la spesa in un supermercato? Che musica ascoltate? La tv la guardate mai? I suoi figli che rapporti hanno coi compagni di scuola? Si vestono alla moda?
    Tenga presente che:
    1. un cristiano non può vivere in una sorta di "splendido isolamento"; né cattolicesimo è sinonimo di cosmopolitismo, sia pure della serie "elite tradizionali" alla Centro Lepanto o alla Plinio;
    2. non tutti hanno abbastanza soldi per andarse in giro per il mondo a cercare la chiesa (o la scuola o il lavoro) di proprio gradimento.

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  90. Guardiamo il lato positivo. Conferito il potere all'assemblea (così ha fatto il vewcovo di Fermo, ciascun socio gode necessariamente di elettorato passivo ed attivo nella votazione del presidente. Pertanto ora non può non essere convocata l'assemblea elettiva del Vescovo presidente cui potranno legittimamente candidarsi tutti i sacerdoti della diocesi di Fermo. Poi giustamente ci sarranno le assemblee per le assegnazioni delle parrocchie....... Caro ex vescovo auguri !!!!!!!!!!!

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  91. <span><span>questo sacerdote di cui racconta Sunt, un giorno (non so se nella storia umana o solo nella Chiesa Trionfante, dopo la fine del mondo) sarà riconosciuto e glorificato come un martire della Fede, a causa della sua obbedienza al Motu Proprio!  
    E' incredibile: la Chiesa comincia a perseguitare i cristiani al suo interno, come se fosse un novello Impero romano che chiede ai cristiani di abiurare la loro fede e adorare l'Imperatore (ovvero il Potere egemone).  
    E' una realtà veramente SURREALE, una Crocifissione a cui mai la Santa Chiesa era stata sottoposta, vedendo nel suo interno persecutori e vittime, in un cerchio chiuso di sofferenza che ha qualcosa di ....allucinante, proprio così !  
    :( </span></span>

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  92. signor "onfatti" e basta con queste stupidate! ce le ha detto molte altre volte...

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  93. ma perchè non ti fai prete?

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  94. Mi stupisce il suo stupirsi "sic"...perchè da che mondo è mondo l'uomo ha sempre usato la Legge per frodarla... :-D
    e nel cristiabesimo Gesù ci rammenta la sua discussione con i Farisei, vi ricordate come usavano la Legge? e li chiama molte volte IPOCRITI!
    Nella Chiesa, il fatto che Essa sia la Sposa di Cristo, il suo Corpo, nonostante Essa sia santa.... le membra lo devono diventare e la vera santità sconfigge appunto l'ipocrisia che è dentro di noi e che sempre siamo tentati di usarla per curare il proprio interesse....è il peccato dell'ORGOGLIO!
    Ricordiamo san padre Pio che per essere egli stesso fedele alla LEGALITA', patì quanto ben sappiamo...ma proprio patendo divenne santo.... ;)

    E' ovvio che dobbiamo prenderne coscienza, per questo leggo Messainlatino! :-D
    ma lo leggo anche perchè cerco di esercitarmi nella ricerca del vero, ossia, non mi chiedo "ma quel vescovo, perchè non viene buttato fuori?" piuttosto mi chiedo: "COSA POSSO FARE IO?"
    poi è ovvio che ognuno di noi, nel proprio ruolo e posto che la Provvidenza ha dato, agirà come meglio crede e come riterrà opportuno...

    Vede "sic" esistono anche i Dieci Comandamenti, pochi li osservano, ma non per questo diciamo che "serve a ben poco che la legge esista"....come fare per FAVORIRE L'APPLICAZIONE DELLA LEGGE DI DIO ? ;)

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  95. Gentile Sic, innanzi tutto, mi permetta di ringraziarLa di cuore per la considerazione con la quale, per la verità immeritatamente, mi ha voluto gratificare; venendo in "medias res": I) quella che Lei definisce come "forza della maggioranza" non ha alcuna rilevanza giuridica, al di fuori di quelle sue limitate manifestazioni che la Legge riconosce come debite e per quei soli effetti che l'ordinamento giuridico esplicitamente le attribuisce (altrimenti, ad esempio, come si spiegherebbe la perduranza delle disposizioni fiscali e tributarie che, senza alcun dubbio, verrebbero travolte da una bulgara espressione di "forza della maggioranza", qualora quest'ultima potesse possedere una propria intrinseca valenza "legibus soluta"?). II) Non sono uno studioso di "diritto canonico", ma non credo proprio che occorra esserlo, per ravvisare la mostruosa illiceità sostanziata dal fatto che un consesso di religiosi, assolutamente sprovvisto di un tale potere e della necessaria competenza materiale, si permetta di decidere in maniera discrezionale ( ciò, indipendentemente dal mezzo utilizzato, per approdare a tale decisione di tenore assolutamente abnorme ) se applicare un Motu Proprio papale. Come dicevo e ribadisco, si tratta, indipendentemente da altri e più specifici illeciti canonistici, di un venir meno al voto di obbedienza che ogni membro del clero secolare deve prestare, nonché un'evidente infrazione a quel principio di "comunione" che, in senso più generale, deve informare la struttura stessa di ogni istituzione ecclesiastica.

    Sperando di essere riuscito nell'impresa di spiegarmi, molto cordialmente La saluto.    

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  96. <span>Gentile Sic, innanzi tutto, mi permetta di ringraziarLa di cuore per la considerazione con la quale, per la verità immeritatamente, mi ha voluto gratificare; venendo "in medias res": I) quella che Lei definisce come "forza della maggioranza" non ha alcuna rilevanza giuridica, al di fuori di quelle sue limitate manifestazioni che la Legge riconosce come debite e per quei soli effetti che l'ordinamento giuridico esplicitamente le attribuisce (altrimenti, ad esempio, come si spiegherebbe la perduranza delle disposizioni fiscali e tributarie che, senza alcun dubbio, verrebbero travolte da una bulgara espressione di "forza della maggioranza", qualora quest'ultima potesse possedere una propria intrinseca valenza "legibus soluta"?). II) Non sono uno studioso di "diritto canonico", ma non credo proprio che occorra esserlo, per ravvisare la mostruosa illiceità sostanziata dal fatto che un consesso di religiosi, assolutamente sprovvisto di un tale potere e della necessaria competenza materiale, si permetta di decidere in maniera discrezionale ( ciò, indipendentemente dal mezzo utilizzato, per approdare a tale decisione di tenore assolutamente abnorme ) se applicare un Motu Proprio papale. Come dicevo e ribadisco, si tratta, indipendentemente da altri e più specifici illeciti canonistici, di un venir meno al voto di obbedienza che ogni membro del clero secolare deve prestare, nonché un'evidente infrazione a quel principio di "comunione" che, in senso più generale, deve informare la struttura stessa ed il senso dell'attività di ogni istituzione ecclesiastica.  
     
    Sperando di essere riuscito nell'impresa di spiegarmi, molto cordialmente La saluto. </span>

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  97. Lu curatu de San Girio3 luglio 2010 alle ore 23:04

    <p><span>Io fuggo da una chiesa che si basa sulle lettere raccomandate, con ricevuta di ritorno, che fa fare delle votazioni a sorpresa durante una riunione di vicaria ( senza nessun ordine del giorno... ), che sa sempre riempirsi la bocca della <span> </span>parola pastoralità per nascondere la mancanza di carità ( spero non anche <span> </span>della verità) .</span>
    </p><p><span>Sfoderate pure la ferratissima vostra cultura canonica : io rigetto sdegnato quel tipo di chiesa burocratica vaticanosecondista e mi tuffo nella fresca sorgente della tradizione e dell'amore per Dio e per gli uomini che i Santi e le Sante hanno dimostrato in questi due millenni.</span>
    </p><p><span>Tenetevi i vostri articoli della burocrazia ecclesiale: io mi inchino alla Legge e al Diritto canonico.</span>
    </p><p><span>Tenetevi le vostre raccomandate, con ricevuta di ritorno.</span>
    </p><p><span>I vostri cavilli episcopali mi fanno allergia perchè stanno uccidendo e soffocando la carità e la semplicità, come è avvenuto anche a <span> </span>Potenza Picena!</span>
    </p><p><span>Avete dimostrato tutta la vostra cattiveria e la vostra furbizia nei confronti <span> </span>della povera gente che aveva, fiduciosamente, chiesto la celebrazione della messa dei nostri padri !</span>
    </p><p><span>Vergogna grida la povera gente di Potenza Picena ingannata dai propri pastori !</span>
    </p><p><span>Vergogna grida il povero prete coinvolto !</span>
    </p><p><span>Vergogna grideranno le pietre se i potenti episcopi vorranno farci tacere !</span>
    </p><p><span>Vergognatevi del vostro comportamento privo di bontà e di carità !</span><span></span>
    </p>

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  98. Tutto quel che hai scritto sull'obbedienza al Signore è essenziale per una vita che si affidi a Dio. Ma non si può obbedire ad emeriti imbroglioni e ribelli: in tal caso l'obbedienza sarebbe complicità nel male.

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  99. Rilievo importantissimo, caro Primo. In quante parrocchie si è parlato ai fedeli del "Summorum Pontificum"? Tutti pronti a dilettarsi di coreografia da avanspettacolo e ingegneria degli schermi ciclopici, ma delle iniziative del Papa, delle sue parole, delle sue encicliche, del curato d'Ars, della lettera sulla remissione della scomunica ai vescovi della FSSPX, di tutto ciò quanti si sono presi la briga di parlare? E' in atto una deriva molto pericolosa.

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  100. <span>Rilievo importantissimo, caro Primo. In quante parrocchie si è parlato ai fedeli del "Summorum Pontificum"? Tutti pronti a dilettarsi di coreografia da avanspettacolo e - lei mi conferma - ingegneria degli schermi ciclopici, ma delle iniziative del Papa, delle sue parole, delle sue encicliche, del curato d'Ars, della lettera sulla remissione della scomunica ai vescovi della FSSPX, di tutto ciò quanti si sono presi la briga di parlare? E' in atto una deriva molto pericolosa.</span>

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  101. Santo sacerdote che ebbe parte rilevante nella stesura del Breve Esame critico del NO

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  102. <span>Santo sacerdote, mons. Celada, ch'ebbe parte rilevante nella stesura del Breve Esame critico del NO.</span>

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  103. Facendo un giro in certe diocesi è difficile non concludere che invece siamo proprio al mercato.

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  104. Forse ha paura di diventar come te.

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  105. La colpa è sempre dei richiedenti che voglion gettar scompiglio nella pacifica Chiesa.
    "la colpa seguirà la parte offensa, in grido, come suol...": la storia si ripete.

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  106. Sottolineato "fedeli di rito diverso". Ma non si parla di due forme dello stesso rito romano? Qui si mistifica il senso del CIC: di rito diverso significa di rito orientale ecc. Inoltre il codice è dell'83 e pertanto non può l'articolo citato riferirsi al rito detto di S. Pio V perché ancora non era stato concesso neppure il primo indulto, visto che in modo fraudolento si faceva passar per abrogato il venerando rito romano antico.
    Magari i vescovi si comportassero come previsto dal CIC!

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  107. Appunto: i vescovi faccian quel che il CIC riconosce come loro missione e dovere. Ed eliminino tutti gli abusi e tutte le fratture che le sette  provocan nella Chiesa e le fratture ch'essi stessi poson provocar con la loro satrapesca arroganza e mancanza di carità.
    Per contribuire all'unità della Chiesa universale obbediscano al papa e non distruggan l'unità della Chiesa locale.

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  108. E la gravità della situazione la constatiamo tutti i giorni.

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  109. Quindi mi starebbe dicendo che un Concilio legittimamente convocato da un Papa e approvato dal suo successore sarebbe invalido? Certo, possibile, se fossimo anglicani! Ma siamo cattolici e il Concilio Vaticano II è valido.

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  110. Conosco tanti tradizionalisti che è una fortuna NON avere come preti. Al pari di tanti progressisti. E' una bella lotta.

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  111. Il senso l'ho capito e infatti non ho discusso di quello. La mia era una obiezione sul linguaggio improprio.

    Cmq, se proprio vuoi che faccia un'osservazione sul senso, ti posso dire che non conosco i fatti e quindi prendo con beneficio d'inventario sia l'articolo che quello che ci riporti tu. E fatto questo ti posso riportare quello che risposi al mio docente di liturgia che obiettando sul senso del Motu Proprio rifletteva proprio su come molti avrebbero usato la "Messa tridentina" per creare confusione. Io gli risposi: "Per litigare bisogna essere in due."
    Ovvero, un vescovo, qualsiasi vescovo, non solo quello di questo caso specifico, non dovrebbe MAI essere parte in causa di una simile disfida, ma dovrebbe essere capace di mediare e non istigare o fare dispetti da giardino d'infanzia "il pallone è mio e ci gioco io", come purtroppo spesso e volentieri abbiamo avuto notizia.
    Una volta il diacono segretario dell'ISSR che frequentavo mi disse che anche se avesse permesso l'ordinazione di uomini sposati al sacerdozio non avrebbe mai accettato di diventare prete perché "per essere prete bisogna prima di tutto voler comandare". Io ci risi sopra all'epoca, ma oggi quando ci ripenso credo che avesse ragione, almeno a riguardo di tanti casi. E questo non desiderio di comando non lo vedo molto conciliabile con la missione di Cristo.

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  112.                   Superior stabat lupus....

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  113. Dicono che il cv2 non c'entri,che e' l'ermenuetica.Come dire che nonna e' morta d'enfisema per lo spiffero della finestra.E invece il cv2 c'entra,eccome.E' l'eretica,ereticissima ecclesiologia inaugurata(collegialismo)dalla Lumen Gentium,auspice tra gli altri,il Ratzinger.Ora tutti,papa in testa,se la tengono!Chi e' causa del suo mal.........

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  114. Sembra il resoconto di quel che avvenne durante i lavori del vaticano II ...la maggioranza dei vescovi era fedele alla tradizione ma per non inimicarsi cardinali e vescovi progressisti,tipo lo squallido protettore dei pedofili suenes,nessuno tranne siri,ottaviani,bacci e lefebvre osò opporsi alla derriva modernista....
    viltà e poltrone valevano più di Cristo!Così nel 1970 col famigerato novus ordo di bugnini...solo il valoroso mons. Lefebvre resistette in faccia a Pietro!

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  115. Rilevo -- e non senza una certa soddisfazione -- toni più forti, più insofferenti, più drastici nei commenti di molti a questo ennesimo scempio clericale che nega rispetto ed obbedienza alle decisioni sia di Papa Ratzinger, sia di Giovanni Paolo II, autore della<span> lettera apostolica Ecclesia Dei</span><span><span>  del </span>2 Luglio 1988 che di fatto ordinava le stesse cose (punto 5-c e 6-c).</span>
    Nei confronti di scempi di varia natura che si manifestarono nel tempo, non furono adottati provvedimenti tanto celeri e gravi quanti ne furono subito assunti contro Marcel Lefebvre, che dimostrò, al di là della morte, di avere ragione da vendere.
    La questione -- a mio parere -- è di competenza strettamene vaticana.  I laici possono protestare, indignarsi... ma i provvedimenti spettano a Lui, al Papa. La "parrocchia personale" qui a Roma è un flop, con la sua esigua schiera di preti stranieri ed un Parroco australiano -- degnissima persona --  che qui a Roma però sembra un po' un pesce fuor d'acqua. 
    Ho tentato anch'io tempo addietro, di rivolgermi alla Parrocchia del mio quartiere (Balduina-Roma) per ottenere quello che era era stato ordinato dal Papa, ma mi hanno guardato peggio che ad un eretico. E'  normale tutto  questo?
    E non si iscrive questa situazione dei fedeli legati alla Tradizione ed alla vera Messa rifiutati e scacciati, all'interno di una crisi generale, gravissima, apocalittica che investe tutto il mondo con toni sempre crescenti?
    Rileggiamo allora questo brano per rinfrescarci la memoria e comprendere che quello che avviene nella Chiesa avviene in tutto l'assetto del mondo:

    <p><span>«Ciò che io racconto è la storia dei prossimi due secoli. Io descrivo ciò che viene, ciò che non può fare a meno di venire: l'avvento del nichilismo. Questa storia può già ora essere raccontata; perché la necessità stessa è qui all'opera. Questo futuro parla già per mille segni, questo destino si annunzia dappertutto; per questa musica del futuro tutte le orecchie sono già in ascolto. Tutta la nostra cultura europea si muove in una torturante tensione che cresce da decenni in decenni, come protesa verso una catastrofe: irrequieta, violenta, precipitosa; simile ad una corrente che vuole giungere alla fine, che non riflette più ed ha paura di riflettere. (F. W. Nietzsche: La Volontà di Potenza (</span><span>Wille zur Macht</span><span>) Prefazione, 2)</span>



    </p>

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  116. <span> ma i provvedimenti spettano a Lui, al Papa.</span>
    proprio così !
    :(

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  117. Nobis quoque peccatoribus4 luglio 2010 alle ore 16:00

    A chi evidenzia il voto di obbedienza ricordo che questa si deve ad un vero Vescovo. Chi professa dottrine non cattoliche non è più Vescovo (il tutto è chiaramente in Cum ex apostolatu officio di Paolo IV) e quindi non gli si deve obbedienza.

    FdS

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  118. Ecco perché non si doveva ubbidire a Lefebvre...

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  119. Lo dico con amarezza: questa non può essere la mia Chiesa! :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'(

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  120. Ah, Caterina, purtroppo mi sento avvelenata e il mio sangue è bollente e questo mio stato di arrabbiatura non lo posso nascondere! Sono arcistufa di questa dittatura clericale che pretende di avere più potere del Papa!

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  121. Non si faccia illusioni, Mazzarino: quando si tratterà di questioni che lo riguardano, Codice alla mano, l'ordinario saprà come farsi valere

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  122. <span>perchè, Lefebvre professava dottrine non cattoliche ??</span>

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  123. Il Card. OUELLET ha molto lavoro da sbrigare specialmente in Italia. Questo Signore dovrebbe essere spedito all'unanimità in un Monastero di Trappisti per almeno un triennio e poi verificare se è stato rieeducato a dovere.

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  124. <span>"non si può obbedire ad emeriti imbroglioni e ribelli".Non serviam!</span><span></span>
    <span>Oh, giusto Giudice, meno male che tu puoi giudicare i tuoi vescovi, così al Papa e al Padre eterno saranno concesse un po' di vacanze.</span> Questo anticlericalismo è molto più giacobino e protestante di quanto non pensiate, e otterrà l'essatto contrario di quello che volevate.

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  125. Bene, insomma la solita storia si ripete, l'unico nemico non è l'eresia, il peccato, l'apostasia, il sacrilegio, ma la solita S.Messa tridentina, la solita tradizione, I lupi continuano a sfoggiare i loro sorrisi, le loro parole sdolcinate, poi sferzano gli attacchi nei modi più impensati e subdoli. Comunque chi doveva vigilare contro la pedofilia continua a non vigilare e a non sanzionare e i vescovi fanno come gli pare e i sacerdoti idem. Poi dicono che i Lefebvcriani sono disobbedienti! SIG e RISIG! :(

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  126. Questo ridicolissimo post sull' "obbedienza" è tanto mal concepito da mettere in ridicolo la stessa virù d'obbedienza.

    Lei in teologia morale si definisce un "volontarista", l'obbedienza è la prima virtù. Lei è un figlio di Okkam, perchè lei non ha capito niente della dottrina cattolica.

    La virtù d'obbedienza è meritoria se fondata sulla verità e ancor più sulla Verità.

    Col suo ragionamento da legalista protestante:

    LEI AVREBBE OBBEDITO A STALIN CHE LE DICEVA DI PROFANRE IL SANTISSIMO

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  127. I vescovi della Marche si sono accordati per non dare risposte scritte, fu una decisione presa dalla conferenza episcopale marchigiano-gallicana

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  128. marchigiano-gallicano5 luglio 2010 alle ore 17:48

    <span>I vescovi della Marche si sono accordati per non dare risposte scritte, fu una decisione presa dalla conferenza episcopale marchigiano-gallicana</span>
    <span></span>
    <span>Le nostre città si distinguevano per fedeltà al Papa, ecco cosa hanno fatto quarant'anni di Concilio</span>
    <span></span>
    <span>Un tradizionalita della Marche</span>

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  129. Ab episcopis gallicanis et febronianis...5 luglio 2010 alle ore 17:52

    libera non Domineeee.

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  130. basta con queste nomine diplomatiche

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  131. Concilio valido, ma da passare al vaglio. Tante parti sono da soppimere. Inutili e peicolose. Ecco i risultati della collegialità !

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  132. Ma quale miele.....5 luglio 2010 alle ore 18:03

    ...basta con questi ragionamenti del piffenno.... PERBENISMO ANNI CINQUANTA !

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  133. Questo Viator...non sarà mica...5 luglio 2010 alle ore 18:07

    Qualcuno della zona di Fermo?

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  134. Viator, ma chi te paga?5 luglio 2010 alle ore 18:09

    Uno de Fermo?

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  135. "si chiede coi docuti modi".....presto bisognerà chiedere il permesso di essere cattolici !

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  136. <span>"la messa di San Pio V va chiesta coi dovuti modi".....</span>
    <span></span>
    <span>presto bisognerà chiedere IL PERMESSO DI ESSERE CATTOLICI ! Coi dovuti modi s'intende.</span>
    <span></span>
    <span>Grazie vescovi, siete riusciti ad esasperarci !</span>

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  137. ...ma sapete....ci sono tante cose da valutar.....l'autorità del Vescovo è importante, ma anche la messa di pio V è bella...però c'è l'ecclesialità, e poi i confratelli cosa direbbero?

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  138. tradizionalista tipico5 luglio 2010 alle ore 18:37

    Caro Luca, noi ci spostiamo a cavallo, non abbiamo la luce elettrica e faccaimo il pane a casa.

    Mi ero scordato, non abbiamo nemmeno internet, vedi i forum tradizionali.......

    Ma che razza di domande fai?

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  139. tradizionalista tipico5 luglio 2010 alle ore 18:42

    Le trovate sociologiche di Luca lasciano il tempo che trovano !

    Questo vescovo marchigiano dimostra che Lefebvre ha dovuto agire così ! E' stato costretto !

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  140. tradizionalista tipico5 luglio 2010 alle ore 18:48

    Soprattutto tu non farti venire l'idea di entrare in seminario, con le tue idee liberali è meglio che resti a casa.

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  141. Caro Luca, noi ci spostiamo a cavallo, non abbiamo la luce elettrica e faccaimo il pane a casa.  Mia moglie il pane a casa lo sa fare. Lo fa di rado, perché non ha tempo. Circa spostarsi a cavallo e lumi a olio, dico solo una cosa: MAGARI!!

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  142. <span>Esattamente caro Sic, ha colto l'effettivo nocciolo del problema: si tenta di gabellare per atto discrezionale ciò che, in realtà, costituisce un atto dovuto .  </span>

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  143. Io, per la verità, al cavallo preferisco la portantina: fà anche gli scalini.

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  144. ho fatto un sogno (1)6 luglio 2010 alle ore 08:17

    Un mondo in cui i polli possano attraversare la strada, senza che ciò interessi a nessuno.

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  145. ho fatto un sogno (2)6 luglio 2010 alle ore 08:20

    la secessione, non solo e non tanto dall'Italia, ma dal consorzio umano. Chiudermi in una caverna attrezzata, proclamarmi Imperatore della stessa e poi, quando finirà il mondo, non me ne accorgerò

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  146. A Loreto invece......7 luglio 2010 alle ore 10:03

    ...sono più magnanimi! MESSA CONCESSA ALLE DUE DEL POMERIGGIO !!!!

     BUFFONI !!!

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  147. Non riesco a credere che una cosa così sia accaduta nella mia regione !
    Ho saputo solo ieri di questo articolo ...
    non ho parole !

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione