Le notizie dal Belgio hanno sollecitato il blog De Libero Arbitrio ad alcune riflessioni sul refrain della 'apertura al mondo'. Le condividiamo. E ci ricordano un aforisma del grande cattolico Chesterton: chi sposa la moda, resterà presto vedovo.
Ormai non so se ridere o piangere quando leggo o sento dire che la Chiesa dovrebbe essere più moderna e aprirsi al mondo. Di solito chi dice queste frasi o è in buona fede, nel senso che ci elargisce quelli che lui considera davvero consigli utili alla sopravvivenza dell’istituzione, oppure è un lupo che si traveste da agnello: cioè qualcuno che desidera la fine del cattolicesimo, ma strategicamente non lo dice apertis verbis, e perciò subdolamente elargisce suggerimenti autodistruttivi rivolti a quelli che lo schietto gergo leninista chiama utili idioti.
Orbene, mentre per i secondi non provo alcun rispetto intellettuale – e meno che mai per quelli che operano all’interno dell’edificio cattolico per rovinarlo da dentro, coperti dal fumo che si è intrufolato nel tempio – per i primi sento tuttavia una forma basilare di gratitudine, appunto per la buona fede che intravedo in loro. Essi sono come colui che mi regala un frutto senza sapere che è avvelenato: rifiuto il dono, ma ancora apprezzo il gesto del donatore.
Ma perché il frutto è avvelenato? Perché tutte queste frasi fatte sull’equivocato aggiornamento sono nella migliore delle ipotesi come le buone intenzioni che ti portano all’inferno? Dopotutto il nostro consigliere in buona fede una spiegazione se la merita. E allora gli chiedo e vi chiedo: ma esattamente qual è questo mondo a cui la Chiesa dovrebbe aprirsi? Quello di oggi? Ma perché mai? E perché non invece quello di ieri o l’altro ieri o dopodomani?
La verità è che è troppo facile e troppo ingenuo configurare la dialettica tra la Chiesa e il mondo come se fosse l’equivalente epistemologico di una partita a basket 1 on 1, come il semplice tira e molla tra due interlocutori che dovrebbero trovare un compromesso. Da una parte c’è la Chiesa, cioè un’istituzione che proclama da circa 2000 anni la validità costante della verità unica ed eterna che ha ricevuto in deposito; ma quello che c’è dall’altra parte non è altrettanto univoco. Il mondo è una categoria eterogenea e mutevole, perché in effetti ciò che in questo senso designiamo come “mondo” non è che l’insieme disparato di tutti quei pensieri non cattolici che si avvicendano e si combattono e si rimpiazzano l’un l’altro. Ogni manifestazione transitoria del mondo ha sempre qualcosa da rimproverare alla Chiesa, qualcosa da farle accettare, un qualche strisciante o aperto tradimento dottrinale che vorrebbe chiederle o imporle; ma il fatto è che ogni volta si tratta di una cosa diversa.
Oggi il mondo, ovvero il suo epifenomeno predominante in Occidente, vuole fare accettare alla Chiesa cose come il relativismo e l’individualismo e il libertinismo sessuale. Ma quarant’anni fa il mondo le chiedeva comunismo, o almeno una specie di cristianesimo risciacquato nel socialismo. Ottant’anni fa le chiedeva anticomunismo e razzismo eugenetico e culto della forza in salsa nazifascista. Centocinquant’anni fa, un atteggiamento di non belligeranza verso la massoneria e le sue operazioni d’ingegneria politica. Duecento anni fa, convertirsi alla rivoluzione francese e/o soccombere. Quattrocento anni fa, sostegno incondizionato alle varie monarchie assolute dell’Antico Regime e alle loro ingiustizie sociali. Settecento anni fa … Mille anni fa … Millecinquecento anni fa … Duemila anni fa: adorare l’imperatore. Anche solo per finta, anche solo bruciando un granellino d’incenso, una mera formalità. Eppure la maggior parte dei cristiani di quel tempo rifiutò di scendere a compromessi, e allora il prezzo da pagare era ben peggiore del sarcasmo dei colleghi in ufficio o di una brutta copertina in prima pagina.
E domani? E dopodomani? Io non so cosa vorrà domani il mondo, ma l’unica cosa di cui sono sicuro è che sarà diverso da ciò che vuole oggi, così come questo è a sua volta diverso da quel che voleva ieri. Il mondo cambia spesso idea e ciò che oggi è moderno domani sarà anacronistico.
Ecco dunque perché il consiglio di aprirsi al mondo è così assurdo e così zappa-sui-piedi. Ecco perché “adulta non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; a
dulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo”. Ecco perché tutti quei cattolici che per ingenuo entusiasmo o calcolo politico o semplice quieto vivere hanno inseguito il mito di una pacificatoria consonanza con il loro hic et nunc sociopolitico– i teologi della liberazione, i preti operai, i cattolici che applaudirono le leggi razziali, i preti francesi rivoluzionari, eccetera eccetera [spesso, le stesse persone: dom Helder Camara fu segretario nazionale di un partito fascista negli anni '30 e apostolo della teologia della liberazione comunista negli anni '60] – sono tutti stati rovinosamente travolti dal mutamento di paradigma quando quel mondo presente ha fatto ciò che, in effetti, fa sempre il presente: diventare passato.
Ebbene: tutto questo oggi riceve dalla vicenda belga l’ennesima conferma spietata e terribile.
Ho già parlato prima della questione pedofilia e dei molti equivoci che vi gravitano attorno, e progetto di parlarne ancora in futuro con un post che dia prova, con dovizia di citazioni puntigliose e documentate (tanto per dimostrare ancora una volta che i veri *dogmatici* stanno altrove), di ciò che oggi le laiche anime belle scandalizzate dagli orrori in canonica tante volte dimenticano: la Chiesa non ha il copyright sulla corruzione di fanciulli. La tentata legittimazione morale della pedofilia è stata una fase ben precisa della rivoluzione sessuale, storicamente ricostruibile, e operata da una vasta sequela di personaggi (dal pioniere Alfred Kinsey a compatrioti come Mario Mieli e Aldo Busi [non dimentichiamo il regista Roman Polanski, cui i media, e la giustizia, hanno ampiamente perdonato lo stupro di una ragazzina tredicenne]) che sono tuttora icone rispettate e riverite dalle parti di quel mondo progressista che, mentre esalta il coraggio-contro-tutti-i-tabù di quei bravi apologeti laici del coito con bambini, deplora sdegnato il coito con bambini compiuto dai preti e insabbiato dai vescovi.
Come e quando e per quali cause il sesso pedofilo sia stato abiurato dal mainstream del progressismo pansessualista e violentemente ricacciato nel sottobosco del “non si fa”, quando invece prima pareva fosse il prossimo tabù che le magnifiche sorti e progressive avrebbero ineluttabilmente infranto e sdoganato, è argomento per un’altra volta. Ciò che qui ora preme dire è che c’è stato un cattolicesimo innovatore, moderno e aperto al mondo, che dall’amplesso contronatura e passivo col mondo ha recepito – perché, diabolus simia Dei, il bene è diffusivo, ma l’eresia è osmotica – anche una nuova e moderna e coraggiosa pastorale sulla pedofilia.
Poiché qui siamo cattolici e non *dogmatici*, servono fonti. E il sito messainlatino.it, qui e qui, le fornisce. La vicenda del testo di catechismo Roeach, il catechismo con il disegno della bambina nuda interessata alle esperienze sessuali, è allucinante. Sempre perché qua la fede la basiamo sull’esperienza e non crediamo a scatola chiusa a nessuno, ho usato meno di un quarto d’ora per cercare altre fonti in internet a ulteriore conferma, fosse mai che questa storia se la sono inventata per screditare il modernista: e oltre alle molte pagine anglofone di glossa a questa, una veloce googlata sulle pagine dal Belgio per “Jef Bulckens Roeach” mi ha dato risultanti difficilmente controvertibili come il cv dell’autore o la pagina dell’Università Cattolica di Leuven in cui si fa pubblicità al catechismo incriminato. Peccato non sapere l’idioma belga. [..]
Ebbene: tutto questo oggi riceve dalla vicenda belga l’ennesima conferma spietata e terribile.
Ho già parlato prima della questione pedofilia e dei molti equivoci che vi gravitano attorno, e progetto di parlarne ancora in futuro con un post che dia prova, con dovizia di citazioni puntigliose e documentate (tanto per dimostrare ancora una volta che i veri *dogmatici* stanno altrove), di ciò che oggi le laiche anime belle scandalizzate dagli orrori in canonica tante volte dimenticano: la Chiesa non ha il copyright sulla corruzione di fanciulli. La tentata legittimazione morale della pedofilia è stata una fase ben precisa della rivoluzione sessuale, storicamente ricostruibile, e operata da una vasta sequela di personaggi (dal pioniere Alfred Kinsey a compatrioti come Mario Mieli e Aldo Busi [non dimentichiamo il regista Roman Polanski, cui i media, e la giustizia, hanno ampiamente perdonato lo stupro di una ragazzina tredicenne]) che sono tuttora icone rispettate e riverite dalle parti di quel mondo progressista che, mentre esalta il coraggio-contro-tutti-i-tabù di quei bravi apologeti laici del coito con bambini, deplora sdegnato il coito con bambini compiuto dai preti e insabbiato dai vescovi.
Come e quando e per quali cause il sesso pedofilo sia stato abiurato dal mainstream del progressismo pansessualista e violentemente ricacciato nel sottobosco del “non si fa”, quando invece prima pareva fosse il prossimo tabù che le magnifiche sorti e progressive avrebbero ineluttabilmente infranto e sdoganato, è argomento per un’altra volta. Ciò che qui ora preme dire è che c’è stato un cattolicesimo innovatore, moderno e aperto al mondo, che dall’amplesso contronatura e passivo col mondo ha recepito – perché, diabolus simia Dei, il bene è diffusivo, ma l’eresia è osmotica – anche una nuova e moderna e coraggiosa pastorale sulla pedofilia.
Poiché qui siamo cattolici e non *dogmatici*, servono fonti. E il sito messainlatino.it, qui e qui, le fornisce. La vicenda del testo di catechismo Roeach, il catechismo con il disegno della bambina nuda interessata alle esperienze sessuali, è allucinante. Sempre perché qua la fede la basiamo sull’esperienza e non crediamo a scatola chiusa a nessuno, ho usato meno di un quarto d’ora per cercare altre fonti in internet a ulteriore conferma, fosse mai che questa storia se la sono inventata per screditare il modernista: e oltre alle molte pagine anglofone di glossa a questa, una veloce googlata sulle pagine dal Belgio per “Jef Bulckens Roeach” mi ha dato risultanti difficilmente controvertibili come il cv dell’autore o la pagina dell’Università Cattolica di Leuven in cui si fa pubblicità al catechismo incriminato. Peccato non sapere l’idioma belga. [..]
E allora lo vedete come davvero, alla faccia di ogni vagheggiata palingenesi dei rapporti chiesa-mondo, nihil novi sub sole? Povero clericalprogressista: hai fatto tanta fatica per conformare la pastorale cattolica alla filopederastia dell’intellighenzia moderna, ed ecco che a tradimento la modernità ti cambia disinvoltamente idea e la pedofilia diventa l’orrore di tutti gli orrori, e però nel frattempo tu quelle cose le hai pur dette e scritte e fatte scrivere e peggio ancora hai lasciato che accadessero, e il mondo te ne verrà a chiedere conto – a te, cattolico, un po’ meno ad altri. Davvero ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere, guardando l’ennesimo mutamento di paradigma che travolge gli ennesimi barcaioli ondivaghi e naufraganti. Perché non si possono servire due padroni; perché i cristiani stanno nel mondo, ma non appartengono al mondo; perché noi cattolici dobbiamo sì amare il mondo, perfino amarlo appassionatamente, ma al tempo stesso dobbiamo essere guardinghi verso colui che ne è il Principe e verso coloro che con o senza consapevolezza se ne fanno strumento; perché non per caso ci è stato detto di essere semplici come le colombe ma anche prudenti come serpenti, proprio perché siamo mandati come pecore tra i lupi; perché la Chiesa non ha ragione di farsi venire i complessi d’inferiorità rispetto alle idee del secolo, in quanto essa vive nel tempo, ma viene da – e va verso – l’eternità. [..]
...............Gesu'...........ha detto.........il mio regno....non e' di questo mondo................!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaun plauso di cuore e piena condivisione a chi ha scritto questi pensieri e grazie a chi li ha riportati
RispondiEliminaFarei comunque una doverosa distinzione tra l'apertura al mondo prettamente implicita nel mandato missionario, da quell'aprirsi al mondo per accettarne o accoglierne le depravazioni....
RispondiEliminaNel mandato di Cristo "ANDATE" è implicita un APRIRSI al mondo per poter dare quel qualcosa che il mondo non ha e che NON proviene dal mondo....perchè se la Buona Novella provenisse dal Mondo, inutile e assurdo sarebbe stato il comando di Gesù di portare tale Novella nel mondo a costo di rimetterci la propria vita ;)
Se si escludesse questa realtà che è il dinamismo dell'evangelizzazione bimillenaria della Chiesa, si apporterebbe davvero una grave frattura tra ciò che la Chiesa diceva ieri e ciò che la Chiesa direbbe oggi...
LA CHIESA NON HA MAI CHIUSO LE SUE PORTE, LA CHIESA NON E' MAI STATA CHIUSA!!!
Certamente sono cambiati i MODI attraverso i quali COMUNICARE CON IL MONDO, MA LA CHIESA HA SEMPRE COMUNICATO CON IL MONDO TANTO DA CONSOLIDARE LA CULTURA EUROPEA, costruire Ospedali, Scuole, Istituti per l'infanzia abbandonata prima ancora che si costituissero gli Stati laici... i quali pretenderebbero oggi di sponsorizzare una soggettiva opera di umanizzazione, naturalmente SENZA DIO!
E' contraddittorio pretendere di difendere le RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA e poi avanzare con un concetto di "apertura al mondo" come se prima non ci fosse mai stata... ;)
Tale espressione "apertura al mondo" dal Concilio ha assunto una forma enigmatica, fuorviante e che si suppone dunque si sia verificata solo grazie al Concilio.... allora possiamo oggettivamente dire e provare che tale apertura, CAMBIANDO NEL SUO SIGNIFICATO, è nato dalla falsa interpretazione del Concilio, attribuendogli (impositivamente) una apertura DOTTRINALE-DOGMATICA e che modificasse nella sua missione in quell'ANDATE E PREDICATE IL VANGELO, omettendo ovviamente l'ultima parte "chi non crederà non sarà salvo!" in nome di un nuovo modo di vedere il rispetto dell'Uomo....
Benedetto XVI sta tentando (con enorme fatica, ammettiamolo!) di dimostrare che la Chiesa, con il Concilio, non intese questo genere di apertura, ma bensì intese APRIRE LE SUE PORTE AL MONDO PER FARLO ENTRARE IN QUELL'UNICO OVILE GOVERNATO DA NOSTRO SIGNORE.... e senza temere di poter valorizzare ciò che di buono potesse (e può) esserci già nel mondo...come dice l'apostolo infatti di non gettare tutto, ma di prendere ciò che è buono!
La frattura, la rottura è sorta quando si è usato il Concilio per dimostrare che la Chiesa doveva cambiare.... perchè grazie al Concilio Vescovi, preti e teologi, hanno potuto agire con autorità (e in nome del Concilio) per imporre questi errori...
E' ovvio che neppure Benedetto XVI riuscirà a comporre questa frattura.....
l'unico modo che abbiamo per risanarla (ma la cicatrice resterà per sempre anche attraverso le molte anime che si sono perdute con tutti questi esperimenti pastorali) è divulgare LA VERITA'.... offrire la Verità con Carità, senza mai temere che la Verità abbia mai potuto offendere l'Uomo come invece è accaduto in molte predicazioni maldestre....
Ma si rammenti sempre: PER APRIRSI AL MONDO NON C'ERA BISOGNO DEL CONCILIO!! PERCHE' LA CHIESA NON E' MAI STATA CHIUSA AL MONDO....SEMMAI HA RIGETTATO LA FAMOSA PRUDENZA, IL SENSO DEL PUDORE....HA AVUTO PAURA STESSA DELLA VERITA' che ritenne più utile mettere da parte per accattivarsi il bene del mondo!
Ottimo articolo, condivido in pieno tutto. C'è molto da meditare....
RispondiEliminaAllora rimaniamo ancorati alla Verità Perenne e alla santa Tradizione.
Sul calice su cui celebro la Santa Messa c'è scritto "Cristus heri, odie, semper": Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre.
La parola "aggiornamento" è fuori dalla verità cristiana. Ci puo essere un prudente aggiornamento nei modi esterni, ma mai nei contenuti.
don Bernardo
magistrale!!!
RispondiEliminama.....
RispondiEliminae se non c'era bisogno del Concilio per aprirsi al mondo,
PERCHE' mai è stato convocato il Concilio ?
correggi, cara Caterina:
RispondiEliminamagari dovresti dire "per accattivarsi la compiacenza del mondo, le sue simpatie,"
per voler piacere al mondo e vezzeggiarlo...adeguandosi ai suoi gusti e capricci, contrari allo Spirito di Cristo,.... per <span>farsi applaudire, farsi lodare da esso e non da Cristo,</span> farsi abbracciare e trasformare da esso e non da Cristo , dunque per VANITA' è andata all'abbraccio autodistruttivo !
...NON per "accattivarsi il suo bene !" infatti così facendo NON ha realilzzato il bene del mondo,
NE' TANTOMENTO IL PROPRIO !
<span>dice Caterina che il Concilio</span>
RispondiElimina"intese <span>APRIRE LE SUE PORTE AL MONDO PER FARLO ENTRARE IN QUELL'UNICO OVILE GOVERNATO DA NOSTRO SIGNORE.... e senza temere di poter valorizzare ciò che di buono potesse esserci..."</span>
ma perchè (1):
- fino al 1962 la Chiesa non aveva mai saputo "far entrare il mondo in quell'ovile ? e perchè non l'aveva fatto: non sapeva o non voleva ?
ma perchè (2):
- fino al 1962 la Chiesa aveva timore di valorizzare ciò che di buono c'era nel mondo ?
aveva essa sempre detto che tutto è cattivo nel mondo e tutto "non-valorizzabile" ? e quando, e in quali circostanze usuali, ad esempio ?
ma poi:
RispondiEliminaquando e con quali parole <span>NOSTRO SIGNORE ha detto:</span>
"aprite l'Ovile e fate entrare il mondo", e DOVE verifichiamo che la Chiesa -in 1930 anni- aveva tenuto le porte dell'Ovile chiuse al mondo, e che questa millenaria chiusura dovesse essere urgentemente corretta con un Concilio ?
e poi:
C'è riuscito questo benedetto Concilio 21.mo nel suo intento (come qui sopra descritto) a
FAR ENTRARE IL MONDO DENTRO L'OVILE ?
....e SE NON c'è riuscito, IN BEN 45 ANNI di aperture e allegri inseguimenti (con l'acchiappafarfalle)....
ci è lecito chiedere
COME MAI ?
ma poi leggo che tu stessa Caterina dici:
RispondiElimina<span>LA CHIESA NON E' MAI STATA CHIUSA AL MONDO....SEMMAI HA RIGETTATO LA FAMOSA PRUDENZA, IL SENSO DEL PUDORE....HA AVUTO PAURA STESSA DELLA VERITA' .....</span>
E HAI DETTO NIENTE ? ?
ti pare un'inezia<span> constatare che tutto questo "rigettare"</span> Virtù perenni e la Verità stessa (!!!) è stato UN EVENTO connesso al Concilio e al suo "fruttificante" seguito di eventi ? ?
=-O
Non condivido neanche una virgola rispetto a quello che state commentando sul Concilio Vaticano II... ma l'articolo in sé è piuttosto condivisibile, invece.
RispondiEliminaDifficile rispondere.... il mio intervento voleva sottolineare l'enorme enigma che ci troviamo a dover affrontare oggi:
RispondiEliminafino a 5 anni fa, o peggio, fino a 30 anni fa, il Concilio andava bene così e chi diceva il contrario veniva dichiarato scismatico senza neppure un approfondimento, tuttavia si cominciava a condannare (già da Paolo VI) LE FALSE INTERPRETAZIONI ma NESSUNO, neppure il card. Siri ha saputo condannare con chiarezza queste false interpretazioni e intere generazioni come la mia, sono cresciute IN MOLTI ERRORI....
oggi si parla di ermeneutica della continuità, ermeneutica della rottura ma ancora NON SI CONDANNA PUBBLICAMENTE L'ERRORE...
Ciò che dunque volevo sottolineare è che uno di questi errori è il concetto di questa "apertura" al mondo...e dunque, da una parte si continua a dire che c'è stata rottura (ed è vero se non altro sul significato e il cambiamento dei termini perfino dogmatici), dall'altra si vuole parlare di continuità ma senza condannare pubblicamente dove sta questa rottura, fare i nomi e cognomi....
ed è ovvio che continuando ancora in questa ambiguità il Concilio continuerà ad essere visto ed interpretato come LA NASCITA DI UNA NUOVA CHIESA CONTRARIA A QUELLA DI SEMPRE...
E' ovvio che io NON so quali rimedi ci potranno essere se non quelli di giuste condanne, chiare, nette e senza ambiguità...e dall'altra mi chiedo a questo punto: a cosa è servito il Concilio a questo punto? ;)
in questo modo continuerà a raffozzarsi l'idea progressista della Chiesa e dall'altra si rafforzerà l'ala tradizionale.... ma alla fine lo scorno ci sarà, lo prevede bene la Emmerich....UNA CHIESA NELLA CHIESA che sembrava prevalere e che avrebbe condotto molti all'apostasia, vedeva anche "tirare il Papa di qua e di la".... ma che nonostante tutto Pietro avrebbe mantenuto saldo il timone della barca...
Io penso che con questo Pontificato sia cominciata la vera lotta contro questa "chiesa nella Chiesa".... e se la beata Emmerich ha visto bene e noi l'abbiamo ben compresa, ci vorranno altri due pontificati (non lo dice espressamente, ma elenca tre Pontificati ingaggiati in questa battaglia) per rivedere rifiorire l'autentica Tradizione...
Chi vivrà vedrà....
IL Concilio è bello perchè è /VARIO./CI trovi dentro Tutto e pure il suo contrario!Che differenza c'è tra il Vaticano II e l'Islàm? NESSUNA! Entrambi ciò che dicono di nuovo, non è buono, e ciò che dicono di buono, non è nuovo!
RispondiEliminaPerché mai è stato convocato qualsiasi Concilio?
RispondiEliminaNon ha senso dire "qualsiasi": bisogna andare a vederli uno per uno, nella storia !
RispondiEliminaalcuni Concili, mi pare, sono serviti a <span>proclamare</span> DOGMI fondamentali della Fede cattolica, altri a<span> ribadire</span> verità della medesima Fede<span> contro le eresie</span> che la attaccavano : questi di solito erano le loro finalità !
ma devo ancora sentire qualcuno che mi spieghi con chiarezza
A CHE COSA EFFETTIVAMENTE MIRAVA IL CV II
E SE HA O NON HA DI FATTO CONSEGUITO GLI SCOPI CHE SI ERA PREFISSATO !
Da chi ci verrà dunque la (tanto sospirata) risposta alla domanda che echeggia da un capo all'altro dell'orbe cattolico, facendosi oggi più pressante, e che risuona senza posa da 45 anni ?
ma vedo che anche Caterina si chiede, qui sotto:
RispondiElimina<span>mi chiedo a questo punto: a cosa è servito il Concilio a questo punto?</span>
meno male (domanda comune, mezza consolazione per la disattesa-risposta....)
*DONT_KNOW*
<span>.... da una parte si continua a dire che c'è stata rottura (ed è vero se non altro sul significato e il cambiamento dei termini perfino dogmatici), dall'altra si vuole parlare di continuità ma senza condannare pubblicamente dove sta questa rottura, fare i nomi e cognomi....
RispondiEliminaed è ovvio che continuando ancora in questa ambiguità il Concilio continuerà ad essere visto ed interpretato come </span>
<span>LA NASCITA DI UNA NUOVA CHIESA CONTRARIA A QUELLA DI SEMPRE... </span>
-------------
Esatto, Caterina ! concordo !
Articolo ben fatto e a tratti commuovente... un daldo applauso all'autore... ottimo!!!!
RispondiElimina<span>Duemila anni fa: adorare l’imperatore. Anche solo per finta, anche solo bruciando un granellino d’incenso, una mera formalità. Eppure la maggior parte dei cristiani di quel tempo rifiutò di scendere a compromessi, ....</span>
RispondiEliminae per non accettare compromessi, neanche<span> bruciando un granellino d’incenso, quei Testimoni di Cristo sono andati al martirio, chi in bocca ai leoni, chi sulla graticola, chi ad altre torture e chi sulla croce.....e il loro sangue ha fecondato la Chiesa !</span>
e OGGI, invece ?
Perchè ci sentiamo dire che (riporto dal thread precedente) la Chiesa deve fare un compromesso inevitabile col mondo?
<span> (compromesso, si ripete, inevitabile, non potendosi purtroppo considerare il Concilio tamquam non esset) ci sembra avere una sua plausibilità, oltre che un'indubbia necessità.</span>
Perchè i cristiani di allora poterono testimoniare Cristo, pur non potendo considerare l'imperatore tamquam non esset ? perchè essi non accettarono nessun compromesso e moriorono tra atroci tormenti, ma cantando la gioa di "esse cum Christo" ? erano forse stupidi a rifiutare tutti i compromessi ?
<span> </span>Quale testimonianza è in grado di dare oggi la Chiesa, che si sente costretta a vari compromessi con lo spirito del mondo, ma riferendosi al Concilio, perchè è col Concilio che deve far i suoi conti, prima che con Dio....e per questo è arrivata a celebrare la Messa "etsi Deus non daretur" ?
Quale coerenza c'è tra quei Martiri il cui sangue fecondò la Chiesa 2000 anni fa e questa Chiesa che ha bisogno di scendere a compromessi detti "inevitabili" con gli altri credenti e non- o anti-cristiani che le si pongono davanti ?
....e infine, dunque:
come può la Chiesa (mi riferisco di nuovo a quel dilemma finale dell'altro thread)
<span>decidere di invocare libertà religiosa per sè, per i cattolici, e invocarla dalle strutture politiche e civili, dal mondo, e perseguire in tal modo un compromesso col mondo e con i vari adoratori di Belial, rinunciando a dire la Verità, cioè rinunciando ad annunciare Gesù Cristo Signore e Salvatore del mondo ?</span>
quando essa dovrebbe invece ricordarsi e testimoniare che Nostro Signore ci ha detto:
"La Verità vi farà liberi" ! promettendoci dunque che Lui solo ci dà la vera libertà, e nessun uomo e nessuno Stato e nessun potere mondano, ma chiede ed esige da noi che siamo suoi Testimoni,
poichè Egli stesso è Verità eterna ?
Il compromesso e l'apertura e il rispetto delle diverse religioni non è forse quello che già esiste, ben realizzato da 45 anni, al punto che la Chiesa a poco a poco ha rinunciato alla propria identità, per "non offendere e disturbare" la libertà degli altri di essere diversi dai cristiani ?
Non è forse chiaro che la Chiesa ha dimenticato quell'esclamazione di profonda consapevolezza del proprio mandato, di S. Paolo:
"Guai a me se non evangelizzassi!" ?
Non lo vediamo già da tanto tempo che la Chiesa, se non ritorna ad essere Apostolica, come sempre era stata fino al 1962, si è avviata alla propria distruzione, per il venir meno della sua stessa ragion d'essere ?
<span>Duemila anni fa: adorare l’imperatore. Anche solo per finta, anche solo bruciando un granellino d’incenso, una mera formalità. Eppure la maggior parte dei cristiani di quel tempo rifiutò di scendere a compromessi, ....
RispondiEliminae per non accettare compromessi, neanche<span> bruciando un granellino d’incenso, quei Testimoni di Cristo sono andati al martirio, chi in bocca ai leoni, chi sulla graticola, chi ad altre torture e chi sulla croce.....e il loro sangue ha fecondato la Chiesa !</span>
e OGGI, invece ?
Perchè ci sentiamo dire che (riporto dal thread precedente) la Chiesa deve fare un compromesso inevitabile col mondo?
<span> (compromesso, si ripete, inevitabile, non potendosi purtroppo considerare il Concilio tamquam non esset) ci sembra avere una sua plausibilità, oltre che un'indubbia necessità.</span>
Perchè i cristiani di allora poterono testimoniare Cristo, pur non potendo considerare l'imperatore tamquam non esset ? perchè essi non accettarono nessun compromesso e morirono tra atroci tormenti, ma cantando la gioa di "esse cum Christo" ? erano forse stupidi a rifiutare tutti i compromessi ?
<span> </span>Quale testimonianza è in grado di dare oggi la Chiesa, che si sente costretta a vari compromessi con lo spirito del mondo, ma riferendosi al Concilio, perchè è col Concilio che deve far i suoi conti, prima che con Dio (così pare....) e per questo è arrivata spesso, sempre più creativamente, a celebrare la Messa "etsi Deus non daretur" ?
Quale coerenza c'è tra quei Martiri il cui sangue fecondò la Chiesa 2000 anni fa e questa Chiesa che ha bisogno di scendere a compromessi detti "inevitabili" con gli altri credenti e non- o anti-cristiani che le si pongono davanti ?
....e infine, dunque:
come può la Chiesa (mi riferisco di nuovo a quel dilemma finale dell'altro thread)
<span>decidere di invocare libertà religiosa per sè, per i cattolici, e invocarla dalle strutture politiche e civili, dal mondo, e perseguire in tal modo un compromesso col mondo e con i vari adoratori di Belial, rinunciando a dire la Verità, cioè rinunciando ad annunciare Gesù Cristo Signore e Salvatore del mondo ?</span>
quando essa dovrebbe invece ricordarsi e testimoniare che Nostro Signore ci ha detto:
"La Verità vi farà liberi" ! promettendoci dunque che Lui solo ci dà la vera libertà, e nessun uomo e nessuno Stato e nessun potere mondano, ma chiede ed esige da noi che siamo suoi Testimoni,
poichè Egli stesso è Verità eterna ?
Il compromesso e l'apertura e il rispetto delle diverse religioni non è forse quello che già esiste, ben realizzato da 45 anni, al punto che la Chiesa a poco a poco ha rinunciato alla propria identità, per "non offendere e disturbare" la libertà degli altri di essere diversi dai cristiani ?
Non è forse chiaro che la Chiesa ha dimenticato quell'esclamazione di profonda consapevolezza del proprio mandato, di S. Paolo: "Guai a me se non evangelizzassi!" ?
Non lo vediamo già da tanto tempo che la Chiesa, se non ritorna ad essere Apostolica, come sempre era stata fino al 1962, si è avviata alla propria distruzione, per il venir meno della sua stessa ragion d'essere ?</span>
<span>Duemila anni fa: adorare l’imperatore. Anche solo per finta, anche solo bruciando un granellino d’incenso, una mera formalità. Eppure la maggior parte dei cristiani di quel tempo rifiutò di scendere a compromessi, ....
RispondiEliminae per non accettare compromessi, neanche<span> bruciando un granellino d’incenso, quei Testimoni di Cristo sono andati al martirio, chi in bocca ai leoni, chi sulla graticola, chi ad altre torture e chi sulla croce.....e il loro sangue ha fecondato la Chiesa !</span>
e OGGI, invece ?
Perchè ci sentiamo dire che (riporto dal thread precedente) la Chiesa deve fare un compromesso inevitabile col mondo?
<span> (compromesso, si ripete, inevitabile, non potendosi purtroppo considerare il Concilio tamquam non esset) ci sembra avere una sua plausibilità, oltre che un'indubbia necessità.</span>
Perchè i cristiani di allora poterono testimoniare Cristo, pur non potendo considerare l'imperatoretamquam non esset ? perchè essi non accettarono nessun compromesso e morirono tra atroci tormenti, ma cantando la gioa di "esse cum Christo" ? erano forse stupidi a rifiutare tutti i compromessi ?
<span> </span>Quale testimonianza è in grado di dare oggi la Chiesa, che si sente costretta a vari compromessi con lo spirito del mondo, ma riferendosi al Concilio, perchè è col Concilio che deve far i suoi conti, prima che con Dio (così pare....) e per questo è arrivata spesso, sempre piùcreativamente, a celebrare la Messa "etsi Deus non daretur" ?
Quale coerenza c'è tra quei Martiri il cui sangue fecondò la Chiesa 2000 anni fa e questa Chiesa che ha bisogno di scendere a compromessi detti "inevitabili" con gli altri credenti e non- o anti-cristiani che le si pongono davanti ?
....e infine, dunque:
come può la Chiesa (riferendomi a quel dilemma finale dell'altro thread) decidere di invocare libertà religiosa per sè, per i cattolici, e invocarla dalle strutture politiche e civili, dal mondo, e perseguire in tal modo un compromesso col mondo e con i tanti relativisti e vari adoratori di Belial, rinunciando a dire la Verità, cioè rinunciando ad annunciare Gesù Cristo Signore e Salvatore del mondo, come i Santi e i Martiri hanno sempre fatto?
...quando essa dovrebbe invece ricordarsi e testimoniare che Nostro Signore ci ha detto:
"La Verità vi farà liberi" ! promettendoci dunque che Lui solo ci dà la vera libertà, e nessun uomo e nessuno Stato e nessun potere mondano, ma chiede ed esige da noi che siamo suoi Testimoni,
poichè Egli stesso è Verità eterna ?
Il compromesso e l'apertura e il rispetto delle diverse religioni non è forse quello che già esiste, ben realizzato da 45 anni, al punto che la Chiesa a poco a poco ha rinunciato alla propria identità, per "non offendere e disturbare" la libertà degli altri di essere diversi dai cristiani ?
Non è forse chiaro che la Chiesa ha dimenticato quell'esclamazione di profonda consapevolezza del proprio mandato, di S. Paolo: "Guai a me se non evangelizzassi!" ?
Non lo vediamo già da tanto tempo che la Chiesa, se non ritorna ad essere Apostolica, come sempre era stata fino al 1962, si è avviata alla propria distruzione, per il venir meno della sua stessa ragion d'essere ?</span>
....e così, quasi come un'eco involontaria a ciò che stavo scrivendo, mi accorgo che la Redazione ci propone, nel successivo thread, la lettura di quel libro che ci propone nell'arco di un anno la lettura degli eventi attuali per
RispondiElimina<span>offrirci la fotografia impietosa di una civiltà che sta per smarrire il senso della sua stessa esistenza.</span>
(in analogia con quel che si diceva spesso con sgomento della Chiesa degli ultimi decenni....)
<span>....e così, quasi come un'eco involontaria a ciò che stavo scrivendo, mi accorgo che la Redazione ci propone, nel successivo thread, la lettura di quel libro che ci propone nell'arco di un anno la lettura degli eventi attuali per
RispondiEliminaoffrirci la fotografia impietosa di una civiltà che sta per smarrire il senso della sua stessa esistenza.
(in analogia con quel che si diceva spesso con sgomento della Chiesa degli ultimi decenni....)</span>
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RispondiElimina<p><span>....e così, quasi come un'eco involontaria a ciò che stavo scrivendo, mi accorgo che la Redazione ci propone, nel successivo thread, la recensione di un libro che estende nell'arco di un anno la lettura degli eventi attuali per
offrirci la fotografia impietosa di una civiltà che sta per smarrire il senso della sua stessa esistenza.
(in analogia con quel che si diceva spesso con sgomento della Chiesa degli ultimi decenni....)</span>
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Bellissima questa cialtronata. Da incorniciare...
RispondiEliminala caltronata l'hanno fatta negli anni '60, o si rivolge a me? Nel secondo caso, mi dica, può dimostrare che il sonetto e l'indovinello non sono veritieri?
RispondiEliminaAbbiamo urgentemente bisogno di un Concilio Vaticano III
RispondiElimina" dom Helder Camara fu segretario nazionale di un partito fascista negli anni '30 e apostolo della teologia della liberazione comunista negli anni '60"
RispondiEliminaDi una simile affermazione al mio paese dicono" SE L'E' VERA L'E' UNA GRAN BALA".
Anche se per assurdo fosse vera vorrebbe soltanto dire che Dom Helder si era convertito al Vangelo
Come si faccia a non baciare la terra dove Dom Helder ha camminato non capisco.
Cito un'altro suo dire, che lo descrive meglio:
"Quando do da mangiare ad un povero tutti mi chiamano santo ma quando chiedo perchè i poveri non hanno cibo allora tutti mi chiamano comunista"
negli anni '80, dei miei amici lo misero in serio imbarazzo, a dom Helder, mostrando, AD UNA INIZIATIVA cui era presente, delle foto in cui, lo stesso, con la camicia bruna sulla talare, marciava al passo dell'oca, con la fascia con la svastica sul braccio teso, impegnato nel saluto romano. Questo, commentò lo stesso Camara, fu un errore di gioventù. Allora gli fu mostrata (e fu mostrata ai presenti) una più recente foto, vecchia solo di pochi mesi.In essa fot, lo stesso H.C., era ritratto in trono, mentre presenziava ad una "Messa" in ricordo/ceelbrazione dei Quilombo, la "comuni" organizzate nel XVIII Secolo da ribelli di stirpe meticcia che, in tutt'uno con la loro rivolta, avevano PUBBLICAMENTEabiurato il Cattolicesimo, chiamato religione dei padroni e si erano dati a riti sincretistici, tra il protestantesimo, l'islam, le praticahe animistiche africane, quelle amerindie e certe cose strane che ricordano la cabala. Nel corso di quella "messa", ( e parte integrante di tale rito) alcuni danzatori, tra l'indifferenza di tutti, clapestarono LA CROCE.
RispondiEliminanegli anni '80, dei miei amici lo misero in serio imbarazzo, a dom Helder, mostrando, AD UNA INIZIATIVA cui era presente, delle foto in cui, lo stesso, con la camicia bruna sulla talare, marciava al passo dell'oca, con la fascia con la svastica sul braccio teso, impegnato nel saluto romano. Questo, commentò lo stesso Camara, fu un errore di gioventù. Allora gli fu mostrata (e fu mostrata ai presenti) una più recente foto, vecchia solo di pochi mesi.In essa fot, lo stesso H.C., era ritratto in trono, mentre presenziava ad una "Messa" in ricordo/ceelbrazione dei Quilombo, la "comuni" organizzate nel XVIII Secolo da ribelli di stirpe meticcia che, in tutt'uno con la loro rivolta, avevano PUBBLICAMENTEabiurato il Cattolicesimo, chiamato religione dei padroni e si erano dati a riti sincretistici, tra il protestantesimo, l'islam, le praticahe animistiche africane, quelle amerindie e certe cose strane che ricordano la cabala. Nel corso di quella "messa", ( e parte integrante di tale rito) alcuni danzatori, tra l'indifferenza di tutti, clapestarono LA CROCE.
RispondiEliminanegli anni '80, dei miei amici lo misero in serio imbarazzo, a dom Helder, mostrando, AD UNA INIZIATIVA cui era presente, delle foto in cui, lo stesso, con la camicia bruna sulla talare, marciava al passo dell'oca, con la fascia con la svastica sul braccio teso, impegnato nel saluto romano. Questo, commentò lo stesso Camara, fu un errore di gioventù. Allora gli fu mostrata (e fu mostrata ai presenti) una più recente foto, vecchia solo di pochi mesi.In essa fot, lo stesso H.C., era ritratto in trono, mentre presenziava ad una "Messa" in ricordo/ceelbrazione dei Quilombo, la "comuni" organizzate nel XVIII Secolo da ribelli di stirpe meticcia che, in tutt'uno con la loro rivolta, avevano PUBBLICAMENTEabiurato il Cattolicesimo, chiamato religione dei padroni e si erano dati a riti sincretistici, tra il protestantesimo, l'islam, le praticahe animistiche africane, quelle amerindie e certe cose strane che ricordano la cabala. Nel corso di quella "messa", ( e parte integrante di tale rito) alcuni danzatori, tra l'indifferenza di tutti, clapestarono LA CROCE.
RispondiEliminaPer essere più sicuro che avrei letto il tuo commento lo hai postato tre volte. Bravo!
RispondiEliminaPer me Dom Helder Pessoa Camara resta un grande uomo ed un grande Santo.
Il resto sono palle!!
a) è il navigatore OPERA che moltiplica automaticamente i messaggi che superano una certa lunghezza e/o stanno aperti oltre un certo lasso di tempo. Circa il resto, che vuoi che ti dica.Si vede che anche a te si possono applicare certe parole della saggezza popolare che, di solito, si riservano ai TdG. Attenzione! Si chiama impugnare al verità conosciuta. E se, questa notte, ti venisse in sogno dom Helder e ti rivolgesse le parole che il ricco Epulone voleva dire ai suoi fratelli "NON VENITE ANCHE VOI IN QUESTO LUOGO DI TORMENTI", cambieresti idea, o, forse, valgano anche per te le parole di Abramo: "HANNO MSE' ED I PROFETI. SE NON CREDONO A LORO, NON CREDERANNO NEPPURE AD UN MORTO RISORTO"? Possa la SANTa VERGINE giungere dove gli uomini si debbono fermare.
RispondiEliminaa) è il navigatore OPERA che moltiplica automaticamente i messaggi che superano una certa lunghezza e/o stanno aperti oltre un certo lasso di tempo. Circa il resto, che vuoi che ti dica.Si vede che anche a te si possono applicare certe parole della saggezza popolare che, di solito, si riservano ai TdG. Attenzione! Si chiama impugnare al verità conosciuta. E se, questa notte, ti venisse in sogno dom Helder e ti rivolgesse le parole che il ricco Epulone voleva dire ai suoi fratelli "NON VENITE ANCHE VOI IN QUESTO LUOGO DI TORMENTI", cambieresti idea, o, forse, valgano anche per te le parole di Abramo: "HANNO MSE' ED I PROFETI. SE NON CREDONO A LORO, NON CREDERANNO NEPPURE AD UN MORTO RISORTO"? Possa la SANTa VERGINE giungere dove gli uomini si debbono fermare.
RispondiEliminaa) è il navigatore OPERA che moltiplica automaticamente i messaggi che superano una certa lunghezza e/o stanno aperti oltre un certo lasso di tempo. Circa il resto, che vuoi che ti dica.Si vede che anche a te si possono applicare certe parole della saggezza popolare che, di solito, si riservano ai TdG. Attenzione! Si chiama impugnare al verità conosciuta. E se, questa notte, ti venisse in sogno dom Helder e ti rivolgesse le parole che il ricco Epulone voleva dire ai suoi fratelli "NON VENITE ANCHE VOI IN QUESTO LUOGO DI TORMENTI", cambieresti idea, o, forse, valgano anche per te le parole di Abramo: "HANNO MSE' ED I PROFETI. SE NON CREDONO A LORO, NON CREDERANNO NEPPURE AD UN MORTO RISORTO"? Possa la SANTa VERGINE giungere dove gli uomini si debbono fermare.
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