Il tempo di quaresima che si apre è un buon momento per dare un impulso nuovo. Liberare la parola, permettere a ciascuno di raccontarsi. Far salire al nostro Padre nei cieli il grido dei nostri fratelli nelle nostre preghiere universali dei fedeli. Incoraggiare l'impegno di ciascuno nel servizio al bene comune. Favorire la sindacalizzazione delle persone per contribuire al dialogo sociale. Sostenere gli eletti nelle loro iniziative per favorire l'impiego. Farsi prossimi dei più fragili. Interrogare quelli che hanno il potere sui flussi finanziari per fare del denaro un mezzo di sviluppo per tutti e non un mezzo di arricchimento personale. Mantenere le azioni di solidarietà internazionale. Evitare di fare della nostra religione una forma di pietismo disincarnato e smettere di vivere come se il cammino di Dio non passasse attraverso l'uomo.
Perché [il Papa] ha aggiunto questa frase ambigua: "Non si può risolvere il flagello [dell'aids] distribuendo preservativi: al contrario, si rischia di peggiorare il problema"? Questa frase non poteva che creare polemica […] Perché l’abbé Pierre o suor Emmanuelle erano così ascoltati quando parlavano in favore di un'educazione alla responsabilità sessuale? Perché si sentiva che erano vicini alla gente [...]. Allora, finché la nostra parola di responsabili di Chiesa non cerca di mettersi davvero all'ascolto della gente, sarebbe meglio stare zitti".
Quando si parla della presenza reale, si intende parlare della presenza reale di Cristo nella sua Chiesa. [...] Non dobbiamo immaginare che mangiamo la carne dell'uomo Gesù... La carne di cui si parla nel Vangelo secondo S. Giovanni "La mia carne per la vita del mondo" (Gv. 6, 51-53) è la carne del risorto, il corpo del Cristo, un corpo "spirituale". Qual è il modo di presenza di un corpo 'spirituale'? Non una presenza fisiologica ma una presenza sacramentale o simbolica. Il sacramento, il simbolo, uniscono l'umano e il divino, il più materiale (il pane) e il più 'spirituale' (il corpo del Cristo).
Sindacache? Cosa c'è di cattolico in questi scritti? Già, bella domanda...e temo di sapere già la risposta...
RispondiEliminaQuanto all'immagine...quelle "casule" e quelle "stole" (perchè ce ne sono di moderne molto belle e solenni...ma qui, oltre che alla sacralità, abbiamo detto addio anche al semplice buon gusto) stanno bene in quella chiesa quanto una gazzella in una gabbia di leoni...
E questo sarebbe il sostituto degno del precedente parroco? Ma qui vogliamo scambiare l'oro con il piombo!!! E' come paragonare e voler scambiare San Giovanni Vianney con "don" Sguotti...
10, 100, 1000, 10000 Abbè Michel!!!!!
Beh, l'ultima frase dell'abbè Vivien è francamente vicinissima all' eresia,un dico non dico di diabolica memoria.
RispondiEliminaSe quello è il suo pensiero allora il dubbio sulla validità delle sue Messe è più che lecito.
Praticamente un eretico. =-O
RispondiEliminaLeggedo questo e avendo letto l'intervento di Scicolone a radio Maria c'è da chiedersi se per caso il catechismo della Chiesa Cattolica sia ancora vincolante. Non dico che si debba conoscere alla perfezione tutti gli articoli, ma almeno i dogmi i sacerdoti dovrebbero conoscerli. Bha!
RispondiEliminaAllora:
RispondiEliminaventi anni fa la pastorale modernista ridusse Thibeville ad essere un cimitero(chiese praticamente vuote, frequenza ai Sacramenti quasi inesistente, quasi nessun bambino al catechismo, niente prime comunion, cresime etc. quasi nessun battesimo, etc.etc.etc.).
Poi arrivò l'abbé Michel ed ora in quella parrocchia le chiese sono piene, altissima frequenza ai Sacramenti, molti bambini al catechismo, etc etc.
Ora il vescovo e gli organismi diocesani inutili vogliono mandare via l'autore di tanta rinascita ed imporre un parroco che nei precedenti incarichi (ed anche negli attuali) ha ben dimostrato di saper distruggere ogni cosa.
Scusate, ma sbagliare una volta.... passi.
Ma ritornare a ripetere volutamente e scientemente gli stessi atti dimostratisi catastrofici è solo diabolico.
Nel panorama desolante che ci propongono i modernisti ovunque, anche nella parrocchia sotto casa o in quella vicina, consola il cuore vedere come l'ardore apostolico di un abbé Michel possa ricostruire in tempi relativamente brevi le demolizioni postconciliari.
I problemi son due:
quando è che i modernisti sloggeranno?
Ci vorranno moltissimi preti e vescovi di grande zelo apostolico: se ne troveranno abbastanza?
Dans un récent débat à la TV française, l'historien et journaliste Alexandre Adler, qui est juif, disait à ses interlocuteurs "catholiques": «Vous vous dites catholiques mais en réalité vous êtes protestants.»
RispondiEliminaOn a en a ici, une fois de plus, la confirmation.
Mais allez expliquer à un "catholique" français la différence entre catholicisme et protestantisme. Il ne sait même plus ce que c'est. La confusion mentale et l'inculture, tant du clergé que des fidèles, sont abyssales.
Ferrer si dice amareggiato per le parole di un Père André Lalier!
RispondiEliminaMa la vogliamo capire che quelle parole sono ciò che pensano la maggior parte di preti e laici ovunque?
Ce ne vogliamo rendere conto o no che i modernisti sono perniciosi sempre, ovunque?
Mais allez expliquer à un "catholique" français la différence entre catholicisme et protestantisme. Il ne sait même plus ce que c'est. La confusion mentale et l'inculture, tant du clergé que des fidèles, sont abyssales.
RispondiEliminaè la stessa cosa qui in Italia ed è la stessa ragione per cui quando denunci di protestantesimo un certo movimento che non è un movimento, nemmeno ti capiscono anche se spieghi il perchè... ed è ancora la stessa ragione per cui vescovi e parroci sono contrari al VO
Non continuiamo a piangerci addosso. Siamo Cattolici, perbacco!!! Crediamo alle virtù teologali sì o no? La fede ci rassicura sulla guida divina della chiesa, la speranza ci attrae a una tensione verso la pienezza della salvezza che sarà opera di Dio e la carità ci permette di amare anche questi uomini di chiesa che hanno perso il senso della retta fede.
RispondiEliminaIl Signore non ha abbandonato la sua chiesa: le ha dato un santo papa come Benedetto, ha fatto rinascere tra il clero giovane la sete di verità e l'amore per la Tradizione.
Ciò che sembrava impossibile solo 10 anni fa si è già realizzato, come la celebrazione della messa di sempre, dunque nulla è impossibile a Dio. Pensate al crolle dell'impero sovietico. Se Dio ha potuto tanto per un regime esterno alla chiesa, volete che non possa distruggere i nemici interni della sua chiesa?
Sursum corda.
don gianluigi ha ragione. La pena che esprimono le nostre parole non sono nè per la morte della Chiesa, nè per la disperazione della sua rinascita.
RispondiEliminaLa Chiesa ha aatraversato momenti peggiori.
Ci addoloriamo però dell'oggi che siamo costretti a vivere.
Ci addolora vedere come la Chiesa sia occupata da neomodernisti.
Ci addolora constatare come un prete che spara eresie viene promosso super parroco di una miriade di parrocchie.
E ci dispiace vedere come un prete che produce molto viene allontantato.
Sappiamo bene che la Chiesa uscirà da questo tunnel.
Sappiamo bene che i neomodernisti sono destinati a soccombere.
Ma non per questo dobbiamo stare a guardare.
La speranza cristiana non consente di stare con le mani in mano ad attendere l'intervento divino.
La fede presuppone la consapevolezza di essere strumenti della Provvidenza.
E quel poco che possiamo fare facciamolo, come parlare di simili scandali.
Quanto prima diventerò ortodosso.aldo
RispondiEliminaAldo, diventerai ortodosso od "Ortodosso"? Nel secondo caso se ti ritieni cristiano, non potrai che perderci. Gli "Ortodossi" sono eretici.
RispondiEliminaChissà perchè l'ultima frase mi fa venire in mente ciò che dicevano i protestanti dei cattolici. Adoratori del biscotto!
RispondiEliminaUn idiota...etimologico sempre!
Matteo Dellanoce
PS occhio Aldo....perchè non essere semplicemente cattolico?
Eccola qua la vecchia storia del "simbolo" come ciò che unisce. Che linguisticamente non è sbagliato, perché il significato letterale di simbolo è proprio "qualcosa che unisce". Il problema però è che, come spesso detto, la lingua cambia le corso dei tempi e termini chiari in dato momento diventa oscuri e fraintendibili, per non dire addirittura errati, in altri. Non penso ci voglia un insigne linguista per capire che nella lingua corrente "simbolo" non significa certo "qualcosa che unisce".
RispondiEliminaL'ultima frase è un passo indietro a ben prima del Concilio di Trento, quando fu chiarito oltre ogni ragionevole dubbio che la transustanziazione non afferma che il pane diventa una specie di cotoletta panata e il vino un cocktail Bloody Mary di Nostro Signore, non è "carnale/sanguigna", non è un pezzo di carne o un sorso di plasma e piastrine di Cristo, ma è un incontro CORPORALE E PERSONALE, il pane diventa TUTTO IL CORPO DI CRISTO E TUTTO CRISTO, così come il vino diventa TUTTO IL SANGUE DI CRISTO E TUTTO CRISTO!!!
Un errore del genere non lo fece neppure Lutero, ma qui siamo addirittua a Calvino se non a Zwingli...
Vomitevole!
ERESIA! PIENA E CONCLAMATA! La grave situazione attuale della Chiesa viene tutta da lì
RispondiEliminaQuando si parla della presenza reale, si intende parlare della presenza reale di Cristo nella sua Chiesa. [...]
RispondiEliminaNon dobbiamo immaginare che mangiamo la carne dell'uomo Gesù...
.......................
sto leggendo adesso e che dovrei dire?
basti il mio nick!
(abominio quotidiano in crescendo....senza misura, senza parole)
:'( --- =-O --- :'( --- :'( --- :'( --- :'(
...ma si tratta di un sacerdote, ho capito bene?
RispondiEliminaBene, qualcuno dovrebbe per atto di Carità consigliare a quel sacerdote di venire in pellegrinaggio a Lanciano (CH) per visitare l'Ostia sempre esposta del Miracolo Eucaristico (anno 725): sostare in preghiera e meditazione per un giorno lì, ...pregare il Signore che gli apra gli occhi, e che aumenti la sua Fede (ridotta al lumicino, se non peggio).
Con quei discorsi, quel Fede potrà trasmettere ai suoi parrocchiani?
In particolare rileggere questi passi del Vangelo:
" Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa scipito, con che gli si renderà sapore? Non è buono ad altro che ad essere buttato fuori e calpestato dagli uomini.” ( Matteo 5, 11-13)
Voi siete la luce del mondo "(Mt 5,14)
....che luce può dare una lampada oscurata o spenta?
http://www.mariadinazareth.it/miracolo%20eucaristico%20lanciano.htm
Il Signore abbia misericordia dei suoi sacerdoti e di tutta la sua Chiesa ottenebrata !
<span>...ma si tratta di un sacerdote, ho capito bene?
RispondiEliminaBene, qualcuno dovrebbe per atto di Carità consigliare a quel sacerdote di venire in pellegrinaggio a Lanciano (CH) per visitare l'Ostia sempre esposta del Miracolo Eucaristico (anno 725): sostare in preghiera e meditazione per un giorno lì, ...pregare il Signore che gli apra gli occhi, e che aumenti la sua Fede (ridotta al lumicino, se non peggio).
Con quei discorsi, quale Fede potrà trasmettere ai suoi parrocchiani?
In particolare rileggere questi passi del Vangelo:
" Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa scipito, con che gli si renderà sapore? Non è buono ad altro che ad essere buttato fuori e calpestato dagli uomini.” ( Matteo 5, 11-13)
Voi siete la luce del mondo "(Mt 5,14)
....che luce può dare una lampada oscurata o spenta?
http://www.mariadinazareth.it/miracolo%20eucaristico%20lanciano.htm
Il Signore abbia misericordia dei suoi sacerdoti e di tutta la sua Chiesa ottenebrata !</span>
Redazione, Pastorelli, lasciatemi la mia privatissima convinzione che personaggi come questo vescovo e questo vicario siano affiliati alla massoneria! criptoprotestanti è troppo poco!
RispondiElimina....per quanto tempo ancora dovremo sopportare di vedere e sentire che nella Chiesa di Cristo Signore, quella da Lui fondata nell'anno Domini 33, della quale consegnò le chiavi a Pietro, dicendogli:
RispondiElimina"Pasci le mie pecorelle, pasci i miei agnelli!"...
«A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16, 19)....,
...siano insediati nell'esercizio delle loro funzioni istituite da Cristo Signore -compresa non ultima quella DOCENTE- preziosissima e delicatissima per la formazione dei cattolici alla vera Fede,
simili personaggi che enunciano simili affermazioni che tutto sono fuorchè
Professioni della Fede Cattolica ??
FINO A QUANDO, SIGNORE ?
<span style="cursor: pointer;"></span><span><span>E' l'ennesima dimostrazione -veracissima, dolorosissima- della validità del ben noto circolo virtuoso
RispondiEliminaLEX ORANDI - LEX CREDENDI - LEX VIVENDI
(tramutato in negativo, vizioso)
che attesta il terremoto subìto dalla Fede e dalla Chiesa nei suoi stessi fondamenti,
dal fatidico anno 1969 (in quel dies nigro notanda lapillo) ,
giorno dopo giorno, per 40 lunghi anni di cedimenti e lesioni strutturali...
...se mai fosse stato ancora necessario vedere o sentire una realtà tangibile -quale un macigno- di sfacelo teologico e dottrinale come questa, che non è la sola, nè la prima, nè sarà l'ultima...ma un anello di una lunga sequela di obbrobri verbali e visuali, che vedremo succedersi nel castigo in fieri, ingravescente giornalmente, che ci sta travolgendo tutti, come nell'occhio di un ciclone, mentre ricordiamo senza posa le parole gravissime della Madre di Dio, pronunciate a Fatima.
Il peggio... temo sia ancora davanti a noi, tutto ancora da svolgersi, non certo alle nostre spalle!
(...come all'inizio di una china discendente, dove l'accelerazione aumenta secondo la forza di gravità...)
:'( </span></span>
Quoto!
RispondiElimina<span>Di fronte al manifestarsi di qualsiasi evento scoraggiante come questo,
RispondiEliminala nostra Speranza è sempre il Signore, nell' anno 2010, mediante la persona e l'opera di Papa Benedetto, che sta procedendo secondo una linea che può richiedere molta fede e pazienza perchè richiederà tempi lunghi, ma sembra l'unica percorribile, proprio a causa della vastità e profondità del fenomeno di degrado della Fede.
Questa informazione circa il progetto del Papa sulla riforma della riforma mi è sembrata molto incoraggiante:
– Il progetto della “riforma della riforma”:
procedere con l'esempio più che con le norme.
Nonostante il peso delle dichiarazioni di Monsignor Bux in particolare e degli "uomini del Papa” in generale, in linea con il pensiero del Santo Padre, in realtà nessuno immagina leggi o decreti per operare una trasformazione radicale autoritaria come invece venne fatto all'epoca Bugnini. Anche se liturgicamente parlando, la Chiesa è oggi molto malata, si preferisce agire con la medicina dolce dell'esempio: l'esempio dato dal Sommo Pontefice in primis, e poi dei vescovi che saranno disposti a fare come lui."
.......
"In questo senso si può osservare che Benedetto XVI favorisce un insieme di azioni correttive che ad un occhio disattento possono non sembrare che dei dettagli. La liturgia non è però che una serie di dettagli: celebrazioni pontificali molto degne, bellezza degli ornamenti della sacrestia di San Pietro riutilizzati dal Cerimoniere Pontificio Monsignor Guido Marini, disposizione del crocefisso centrale e di grandi candelieri sull'altare che attenuano il faccia a faccia teatrale tra il celebrante e i fedeli e, soprattutto, distribuzione della Comunione in ginocchio e sulla lingua."
***********************
Queste sono le anticipazioni che l'ultimo interessantissimo libro
di Monsignor Nicola Bux intitolato “La Riforma di Benedetto XVI” (ed. Piemme 2008) ci offre per illustrare le finalità del Motu Proprio, inserito come momento iniziale nella restaurazione liturgica e lancio della cosiddetta "riforma della riforma".
Citato con un'ottima analisi da:
http://it.paixliturgique.org/?force=1
---------------
In quest'epoca piena di nubi dense consiglio a tutti questa lettura,
senz'altro confortante, per riprendere coraggio, al seguito del Papa e dei suoi fedelissimi, come mons. Bux in primis, impegnati con noi e per noi a risalire la china, con i buoni esempi, visto che le parole servono poco!
(civiltà delle immagini docet...)
Oremus pro Pontifice nostro Benedicto
:) </span>
<!--StartFragment-->
RispondiElimina<p><span style="">Tout donne à penser que l’Église, qui naguère encore était catholique, est aujourd’hui atteinte de la maladie d’Alzheimer, que c’est sans doute un des «signes des temps», au sens biblique (non sociologique) de l’expression, c’est-à dire un signe précurseur de la Fin.</span>
<p><span style="">Cette affirmation va, bien sûr, choquer tout ce que l’Église compte de «jolly good fellows» et d’esprits superficiels — et ils sont nombreux, même parmi les soi-disant conservateurs! — qui confondent espérance chrétienne et optimisme béat, mais je ne puis m’empêcher de la formuler.</span>
<p><span style="">Ceux qui sont un peu informés de cette terrible maladie d’Alzheimer, par expérience personnelle, familiale ou professionnelle, savent qu’elle se manifeste d’abord par des troubles de la mémoire, qui vont peu à peu en s’aggravant, au point que le patient ne reconnaît plus les personnes qui lui étaient les plus proches, celles qui lui étaient les plus intimes, en même temps — et ceci est infiniment troublant — qu’il se souvient parfaitement de gens qui lui étaient personnellement étrangers et qu’il en vient à confondre avec les siens…</span>
<p><span style=""><span style="">
</span></span>
<!--EndFragment-->
<p><span style=" font-family: Helvetica;">Troubles du comportement ensuite: agressivité croissante envers les personnes du «premier cercle», que le patient maltraite volontiers (notamment en les accusant d’intentions malveillantes ou de crimes imaginaires) et… bon accueil aux «étrangers».</span>
RispondiElimina<p><span style=" font-family: Helvetica;">N’est-ce pas la situation de l’Église actuelle?</span>
<p><span style=" font-family: Helvetica;">Cela étant, il semble bien que nous soyons à la fin d’un cycle historique. Et que les phénomènes généralisés de dégénérescence auxquels nous assistons aujourd’hui — et qui vont en se multipliant de façon imparable — soient effectivement les signes qu’un cycle historique est en train de s’achever, comme certains esprits lucides comme le grand Gaston Georgel l’avaient d’ailleurs parfaitement décrit.</span>
<p><span style=" font-family: Helvetica;">Il nous faut donc relire d’urgence les Évangiles et nous préparer à ce qui doit advenir et ne saurait plus tarder bien longtemps…</span>
Un tempo la Chiesa era un regime assoluto, poi è stata concessa un pò di democrazia: ed ecco i polli di Renzo....
RispondiEliminaQuando vediamo da tanti gravissimi sintomi che la malattia del paziente è di proporzioni vastissime e si aggrava ogni giorno senza sosta, personalmente io non mi faccio illusioni che i rimedi apportati -un dettaglio qua, un altro là- possano assicurare una pronta guarigione: mi sembrano i cosiddetti pannicelli caldi (come sarebbe ad es. curare una grave forma di cancro con l'aspirina o un antibiotico!).
RispondiEliminaIn merito al libro di mons. Bux, preso in esame da Paixliturgique, invito alla lettura attenta della
risposta e commento da parte della FSSPX:
Lettera Aperta a Don Nicola Bux,
pubblicata sulla Rivista Ufficiale del Distretto italiano della Fraternità S. Pio X, La Tradizione Cattolica, 2009, 1, p. 7 ss.,
contenente una serie di puntuali e severe osservazioni circa la "riforma della riforma", anche se si conclude con un invito alla speranza, sottolineando però lo scetticismo sull'efficacia del metodo scelto:
"..... le confessiamo che siamo certi che il ritorno al sacro non si farà cercando di mettere insieme il Vetus ed il Novus Ordo. Umanamente può sembrare l’unica via percorribile per non provocare rotture, a scandalo della fede di tanti credenti già largamente provata. Ma non è così. La situazione liturgica nella Francia del XVIII ed inizio del XIX secolo non era meno drammatica della nostra.
[segue il paragone con la Francia del periodo citato]
".... Tale era dunque la situazione, che ha una rassomiglianza impressionante con la nostra. E come si uscì da questa situazione? Con il rito romano di sempre, puro e semplice."
--->
eretici sì ma anche un po' cretini
RispondiElimina--->
RispondiElimina<span>[prosegue, dopo la lunga e attenta analisi delle modifiche apportate col NO, ed il confronto tra i due riti nelle loro divergenze sostanziali nelle parti principali della Messa, ponendo, tra l'altro, due domande cruciali]
".......... Come può un medesimo sacerdote offrire sullo stesso altare "La Vittima Immacolata" e il "pane frutto della terra e del lavoro dell’uomo", credendo e facendo credere che le due espressioni si equivalgano? ..........Che ci sarebbe in comune tra questo nuovo linguaggio liturgico e il sì sì-no no evangelico?"
[e ribadisce infine la scelta irrinunciabile per il Messale VO, sostenendola con la testimonianza autorevole di]
"dom Guéranger, quando per la prima volta, da semplice prete, si accostò accidentalmente al rito romano, egli che di quel rito fino ad allora era tutt’altro che simpatizzante: «Malgrado la mia poca simpatia per la liturgia romana, che d’altronde non avevo mai studiato seriamente, mi sentii subito penetrato dalla grandezza e dalla maestà dello stile impiegato in questo messale.
......l tono dei messali moderni mi parvero allora sprovvisti d’autorità e di unzione, avvertendo l’opera di un secolo e di un paese e nel contempo di un lavoro personale» È l’esperienza che auguriamo di cuore a Lei e a tutti i confratelli del mondo! Con stima".
________________
riportato su
http://www.internetica.it/neocatecumenali/FSSPX-BUXLetteraAperta.htm
-------------------
(Il Messale VO e quello NO: due pianeti completamente diversi e lontani, che non sembra, realisticamente, che possano "arricchirsi" e completarsi a vicenda, o che il secondo possa essere "ritrasformato" nel primo).</span>
<!--StartFragment-->
RispondiElimina<p><span style="">Quand une avalanche est déclenchée par un groupe de skieurs imprudents (comprenez: les Pères de Vatican II), il est assez vain de se mettre en travers pour l’arrêter.</span>
<p><span style="">Elle s’arrêtera toute seule, d’ailleurs, mais pas avant d’avoir accompli sa course et ses ravages.</span>
<p><span style="">Espérer que le Bon Dieu fasse le miracle de faire remonter l’avalanche à son point de départ est illusoire. Le Bon Dieu respecte les lois générales qu’il a lui-même établies, celles de la gravité des corps et de la liberté des hommes, notamment.</span>
<p><span style="">Il en est de l’Église comme de toute chose créée.</span>
<!--EndFragment-->
Non sono affatto d'accordo con quanto affermato dal commentatore "ultimaspes". La riforma della riforma ha l'urgenza di provedimenti impositivi e vincolanti per tutti i chierici. Con i buoni esempi non si va da nessuna parte e lo possiamo verificare continuamente constatando che nessun sacerdote o vescovo prende sul serio gli esempi del Papa imitandolo. Nessuno pone la croce sull'altare durante la celebrazione, nessuno comunica in ginocchio, nessuno celebra versus Deum o utilizza il latino per il Canone. Gli atti del Papa, pur ammirevoli, rimangono del tutto inefficaci. Sarebbe molto diverso se venissero imposti "de iure", con decreto. Allora sì, si potrebbe parlare dell'inizio di un cambiamento profondo. Sono convinto che il successore di Benedetto XVI metterà da parte i buoni esempi di Papa Ratzinger e ritorneremo al minimalismo liturgico giovanpaolino. A quel punto, la tanto decantata riforma della riforma sarà fallita per sempre. Ho letto con interesse il libro di Nicola Bux, ma una rondine non fa primavera...
RispondiEliminaNIKE, e chi ti vieta di pensare che preti del genere sian massoni? Certo non io, perché anche se lo volessi, e non lo voglio, non potrei. Io preferisco parlare di spirito massonico che li permea, perché non ci son prove della loro affiliazione.
RispondiEliminaOra, però, e qui mi rivolgo ad altri amici, non dobbiamo esagerare nel ritenere che la grande maggioranza dei preti non creda più nella presenza reale. Forse molti, troppi, per mancata preparazione nei seminari e nelle facoltà teologiche, non sanno esporne il significato con la cristallina evidenza del catechismo tradizionale che noi apprendevamo da bambini.
Caro Pastorelli! oggi ho parlato con un amico di infanzia, sacerdote! Lui mi ha detto qualcosa che suona così. Tanti di noi studiano quelle cose in privato! La cosa mi ha imbestialito ancora di più! Ma come in privato si studia ciò che la Chiesa è!!???
RispondiEliminaio questo non lo giustifico! Se questo è ciò che Lei intende come spirito massonico sono d'accordo con Lei, si privatizza la fede, se poi ( e qui mi posso sbagliare) ci sia qualche affiliato, beh!, i francesi mi sembra che siano diventati massoni!
In sintesi: c'è chi si è involontariamente massonizzato e c'è chi è massone. Nel primo caso penso che sia solo questione di ritrovare coraggio ( e qui i laici che credono e sperano sono strumenti utili), nel secondo si tratta di usare il piede destro e di invitarli ad andare fuori dalle...poi ci sono i preti sacerdoti. beh! Quelli ci sono e non sono pochi! Basta cercarli!
Matteo Dellanoce
Se non fosse stato per un parroco che mi ha richiamato all'attenzione nei suoi termini "reali" questa fondamentale Verità della Fede cattolica, continuerei anch'io a credere a questa presenza solo "sacramentale" o simbolica.
RispondiEliminaMolti modernisti fidano molto nella scarsa conoscenza che i fedeli hanno di tali principi.
Ma a quanto sembra i fedeli ora vanno sindacalizzati e non catechizzati.
La speranza poi viene posta negli eletti (dal popolo) e non nella Santissima Trinità. La somma preoccupazione è arrivare alla fine del mese e non alla vita eterna.
FdS
bisogna pagare la bolletta......
RispondiElimina"Il Signore s'immola in modo incruento nel sacrificio della Messa, che ripresenta il sacrificio della croce, applicandone la virtù salutifera, nel momento in cui per le parole della consacrazione comincia ad essere sacramentalmente presente, come spirituale alimento dei fedeli, sotto le Specie del pane e del vino" (Paolo VI, Mysterium fidei)
RispondiEliminaSi rigrazia la redazione per l'ottimo intervento, sperando che qualcuno a Roma si DEGNI di leggerlo, e prenda le misure necessarie.
RispondiEliminaSe ancora hanno voglia di svolgere il loro compito.
Altrimenti e' davvero tempo perso.
Diceva Mons. Lefebvre: non sono gli inferiori che formano i superiori ma questi che formano i subalterni.
Quindi, a ognuno le sue responsabilita', nelle parole e nei fatti.
La recensione del librio di Le Gendre, scritta da un gesuita, è apparsa prima sul bollettino della diocesi di Grenoble e di riporto su quello di Evreux. Mi sembra che i frondisti in Francia siano una ricorrenza.
RispondiEliminaGrazie al Web ora le porcate ed i "blitz" dei modernisti fanno il giro del mondo, non possono piu' agire di nascosto come una volta!
RispondiElimina"La carne di cui si parla nel Vangelo secondo S. Giovanni "La mia carne per la vita del mondo" (Gv. 6, 51-53) è la carne del risorto, il corpo del Cristo, un corpo "spirituale". ...Non una presenza fisiologica ma una presenza sacramentale o <span style="text-decoration: underline;">simbolica</span>. "
RispondiEliminaquesto è un protestante altro che prete cattolico... non credete ci siano gli estremi per una scomunica?
Tolto il Papa ed una buona dose di sacerdoti, quello che interessa alla maggioranza del clero non è la salvezza delle anime, ma la sopravvivenza della Chiesa nel mondo! il che trasforma la Chiesa da luogo di culto a:
RispondiElimina1) Museo
2) Cattedra per i non credenti
3) centro ecumenico o sala della liturgia
4) Discoteca per adolescenti
5) Happy Hour domenicale
6) Nursery
7) sala da concerto ( su questo non sempre è male...dipende dalle musiche. ma no applausi e party post concerto)
ecc ecc ecc
Tanto quanto gli statalisti vogliono salvare lo stato alla faccia dell'uomo e della libertà tanto quanto i clericali vogliono salvare la chiesa alla faccia degli uomini e delle anime. Ed allora tutto è lecito, l'importante è riempire, incassare e riempirsi.
Attendo confutazione!
Matteo Dellanoce
<!--StartFragment-->
RispondiElimina<p><span style="">En matière de liturgie, il est peu probable que Benoît XVI fasse beaucoup plus que ce qu’il a déjà fait: rappeler que le “ritus romanus” n’a jamais été aboli (parce qu’il ne pouvait pas l’être, cf. les travaux de Mgr Klaus Gamber) et donner l’exemple de cérémonies dignement célébrées.</span>
<p><span style="">Croire que le Pape peut légiférer en matière de liturgie (autrement que dans des domaines marginaux et accessoires) est une grave erreur héritée de Paul VI, qui, par un abus de pouvoir inqualifiable, s’est arrogé des compétences qu’il n’avait pas (et qu’aucun pape avant lui n’avait assumées).</span>
<p><span style="">Benoît XVI ne commettra jamais la même erreur ni n’imposera jamais quoi que ce soit. Et il a raison: il <span style="text-decoration: underline;">sait qu’il ne serait pas obéi</span>.</span>
<p><span style=""> </span>
<p><span style=""><span style="">
</span></span>
<!--EndFragment-->
<p><span style=" font-family: Helvetica;">Les choses étant ce qu’elles sont, le “ritus romanus” est désormais tout à fait minoritaire. A vue humaine, aucune restauration n’est possible. Le “ritus romanus” continuera de vivre dans de petits noyaux de résistants, tandis que le “rite moderne” de Paul VI continuera sa course folle jusqu’à l’autodestruction finale de l’Eglise conciliaire qui ne manquera pas, un jour, d’arriver.</span>
RispondiElimina<p><span style=" font-family: Helvetica;">Tout au plus pourrait-on souhaiter que le Pape célèbre, de temps à autre, selon le “ritus romanus”, mais c’est là une question d’opportunité que lui seul est en mesure d’apprécier.</span>