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sabato 24 ottobre 2009

Comunicato stampa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Comitato per l’applicazione del Motu Poprio Summorum Pontificum
nella Diocesi di Caltanissetta
Comunicato stampa

Si è costituito in comitato a Caltanissetta, il gruppo di fedeli cattolici i quali auspicano che il volere del Santo Padre Benedetto XVI per la celebrazione della S.Messa tradizionale in latino riceva piena e libera accoglienza anche nella nostra città, come ormai in centinaia di diocesi del mondo. Il Comitato si propone altresì di realizzare momenti di formazione spirituale che consentano una partecipazione sempre più profonda e consapevole alla liturgia – detta di S.Pio V- secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal beato Giovanni XXIII nel 1962. Il desiderio dei fedeli in questione ha varie motivazioni e tra queste una di quelle enunciate da papa Benedetto XVI nella lettera ai Vescovi di tutto il mondo in occasione dell’uscita del Motu Proprio Summorum Pontificum, quando afferma che “Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto.”
Il Comitato, in rappresentanza di molti fedeli , risulta composto da: Antonino Torregrossa, Cristofaro Sicilia, Luca Bonfissuto, Silvio Giannone, Igino Macro, Enzo Falzone, Francesco Montagna, Rosario Picardo, Giuseppe Bruno, Salvatore Montagna, ha preso atto del sondaggio voluto dall’Associazione Paix Liturgique e dal sito messainlatino.it e realizzato dalla Doxa nel settembre 2009, sulla possibilità di celebrare la Messa Tradizionale. Da questo articolato sondaggio si possono trarre varie conclusioni ma una può essere così enunciata : ci sono in Italia molti cattolici interessati alla Messa tradizionale e almeno teoricamente disponibili a parteciparvi. Benché prima del Motu proprio (per la verità, anche dopo) il numero di Messe tradizionali celebrato non sia stato elevatissimo, la maggioranza dei cattolici praticanti si dichiara interessata a parteciparvi con una certa frequenza e manifesta un forte interesse per questa liturgia. Chi alla lettura di questa indagine affermerà che di questa opinione maggioritaria molti vescovi italiani dovrebbero in qualche modo tenere conto, da molti punti di vista, non avrà torto. La Messa tradizionale è vista con favore e disponibilità dalla maggioranza dei cattolici italiani che si dichiarano praticanti.

Caltanissetta, 22.10.2009

30 commenti:

  1. Ecco una primizia! un prezioso primo frutto del Sondaggio! speriamo sia sempre più fecondo.

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  2. Vi ringrazio. Ho un caro amico a Caltanissetta e non mancherò di segnalargli questa notizia.

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  3. Una notizia che fa tanto sperare. Ma la Sicilia è grande e purtroppo in città come Ragusa, Siracusa, Messina i fedeli che vorrebbero la messa secondo il rito antico ci sono ma hanno paura nè il clero, specialmente giovane, di tali diocesi incoraggiano.
    I più coraggiosi si recano ogni domenica o mensilmente ad Acireale. Pregate affinchè riusciamo ad uscire allo scoperto con fierezza e senza temere i giudizi taglienti e umilianti del nostro clero.
    La fraternità di San Pietro o quella di Cristo Re non pensano di raggiungerci nella nostra Isola? C'è un padre della fsspx che viene mensilmente nei pressi di Agrigento, ma come si fa a spostarsi? Dalle zone costiere ci si impiegano 6 ore per andare nell'agrigentino.
    Abbiamo più volte chiesto a padre Mannelli di aprire una casa in Sicilia, ma non ne abbiamo avuto risposta. Fa proprio tanta paura la nostra Isola e i nostri vescovi?

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  4. Nella zona di Messina ad esempio, la Messa V.O. viene celebrata occasionalmente, una o due volte l'anno, ma senza fare pubblicità. Chissà perchè.....?

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  5. Nella zona di Messina? Non potresti dirci dove?

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  6. Lavorano sottotraccia, sono in attesa dell'alba per giungere allo scoperto

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  7. Queste discussioni mi ricordano le catacombe, le persecuzioni...

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  8. La Madonna a Fatima l'aveva detto: "Il Santo Padre avrà molto da soffrire, i buoni saranno perseguitati...".
    Eccoci: è giunto quel momento, e Dio solo sa quando finirà.

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  9. Sono il vescovo di Messina: ho letto questa pagina e vi avviso che ho immediatamente sguinzagliato tutti i miei emissari a caccia di questi criminali che prima dell'alba celebrano la tanto vituperata messa tridentina (anche se soltanto una o due volte l'anno). Vi assicuro che avranno il trattamento che si meritano: ho già chiesto alla città di Roma il permesso di utilizzare il Colosseo e le bestie feroci dello zoo. Ad feras!

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  10. In tal caso saranno come Daniele nella fossa dei leoni: a Roma avranno un pasto di magro, signor vescovo.
    I miei omaggi
    Pippo

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  11. spero che il messaggio delle 18.27 sia uno scherzo. alla nostra sofferenza non vogliamo aggiungere la persecuzione perchè non siamo degni del martirio, specialmente se causato dai nostri vescovi, che, malgrado tutto, rispettiamo ma non capiamo.
    redazione controlli questo messaggio.

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  12. Anonimo parla per te, un vero cristiano tradizionalista è sempre pronto al martirio, un vero cristiano è pronto anche al martirio spirituale, perseguitati noi benediciamo, insultati noi baciamo l'anello di ogni vescovo che ci insulta, questo ci è insegnato dagli Apostoli, non siamo progressisti. Rallegratevi ché l'alba di un nuovo giorno è vicina con il federalismo ecclesiale: E PLURIBUS UNA! Sursum corda!
    Pippo

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  13. Aiutatecia Ragusa, siamo tanti che desideriamo la Messa V. O. ma non riusciamo a organizzarci e poi .....siamo una diocesi giovane, e per questo il passato lo vogliono cancellare e non valorizzare.

    Siamo la terra del "miracolo Eucaristico" avvenuto proprio a Ragusa per intercessione della beata madre Candida dell?Eucaristia.
    E non è un caso se la messa , quando è avvenuta la moltiplicazione delle Specie Eucaristiche sia stata celebrata da un sacerdote di don Divo Bassotti, un altro intellettuale insieme ad Amerio perseguitato dai seguaci dell'ermeneutica della rottura. Troppo , coloro che vogliamo un messa ben celebrata abbiamo da soffrire da queste parti.

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  14. Qui siamo già tutti martiri per le fesserie di SUPERPIPPO.

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  15. Purtroppo la situazione di Messina è quella descritta, lo so di prima mano.
    Un gruppo interessato vorrebbe ma non ha la forza di uscire allo scoperto.
    Quindi, la Messa non se la meritano proprio.

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  16. La nostra pagina con l'elenco delle Messe è a disposizione di tutti coloro che vogliano costituire gruppi stabili: ci mandate un indirizzo mail e la inseriamo sotto la vostra diocesi per coloro della zona che volessero unirsi a voi. E' qui: http://www.messainlatino.it/pag3_sito.htm

    Quanto a che cosa fare, abbiamo nel sito una pagina ad hoc dal titolo: consigli per formare gruppi. Trovate, analiticamente, tutti i consigli del caso:

    http://www.messainlatino.it/pag7_sito.htm

    Vedete di approfittarne

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  17. Pippo ha detto :
    "..insultati noi baciamo l'anello di ogni vescovo che ci insulta, questo ci è insegnato dagli Apostoli, non siamo progressisti"


    "..Onora il padre, onora la madre
    e onora anche il loro bastone,
    bacia la mano che ruppe il tuo naso
    perché le chiedevi un boccone....."

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  18. Per quello che ne so, nella zona di Messina, il solo gruppo che si è interessato ad organizzare una celebrazione della Messa V. O. ( seppur "una tantum"), è stato quello di Alleanza Cattolica. Non credo che l'Arcivescovo ne sia all'oscuro, nè che abbia manifestato la sua contrarietà. ( UNA VOLTA ALL'ANNO NON DA FASTIDIO A NESSUNO).
    Il sito di questo gruppo è :

    http://www.federazionemessinese.splinder.com/
    Spero di non aver fatto cosa sgradita a nessuno.

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  19. Il segreto per ottenere la soddisfazione, non di un capriccio, ma di ciò di cui ha diritto ogni Cristiano è.....non farsi intortare dai preti e dai vescovi con le loro paternali, nè quando si mostrano severi accusandoci di essere attaccati al latino ( chiedete loro di celebrare V.O. anche in italiano.....vedrete che diranno sempre di no), nè quando si mostrano , apparentemente, compresivi, per poi dire che: " la maggior parte della gente non capisce il latino....". Non bisogna farsi sottomettere. I meridionali sono troppo succubi del clero. Una volta poteva anche andare bene, visto che il clero stava dalla parte giusta. Ma oggi, coloro che dovrebbero conservare e trasmettere........distruggono tutto, anche la memoria. Sono dei mistificatori. Bisogna, se è il caso, ringhiare loro in faccia ed alzare la voce. Non possono farci niente. Ricordo quando mi dicevano che :" ad Econe ...pregano perchè il Papa muoia ".
    Penso che sulla mia lapide farò scrivere il seguente epitaffio:
    " Nacqui sub Julio, ancor ch'ei fusse tardi,
    e vissi a Roma sotto il buon Silvio;
    al tempo de li preti.. falsi e bugiardi".

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  20. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  21. In Sicilia la situazione è drammatica: due soli MP uno a Palermo ed uno ad Acireale!
    Siciliani: svegliamoci!

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  22. FILIPPO, la Sicilia è terra strana e lo sappiamo tutti bene. Intrecci di amicizie, affari, affinità a cui le curie non sono estranee. A volte impuntarsi può provocar rappresaglie.
    Il passaparola non è una fucilata, ma opuò creare situazioni sgradevoli.
    Per conseguire i propri diritti occorre molta forza di carattere e nessun timore umano. E non tutti son di tal tempra.

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  23. Pippo,daccordo con te: pronti anche al martirio. Vorrei però farti riflettere: tra di noi c'è molta gente che ha frequentato il corso di teologia per laici (Istituto di Scienze Religiose), c'è chi insegna religione, c'è chi fa il catechista da anni, c'è chi è animatore di gruppi di preghiera (di San Pio da Pietrelcina), ci sono professionisti, casalinghe, operai, braccianti agricoli, piccoli imprenditori ortofrutticoli e....alcuni giovanissimi preti, diocesani e religiosi. Ribadisco: non siamo degni del martirio, ma quando ad uno di noi viene tolto l'insegnamento di religione perchè ama la messa con il Rito Antico..., come fa a provvedere per la propria famiglia. Uno studente laico di teologia che perchè ama il Rito Antico viene preso per scimunito dagli illustri docenti e magari punito agli esami con voti bassi. Il catechista che viene allontanato o il ministro straordinario sospeso!
    La situazione da noi è questa. Si aggiunga poi la forte presenza nelle parrocchie di altre realtà ecclesiali (neo-catecumeni, carismatici abituati alle loro chiassosissime messe di guarigione e liberazione, e altri..)che ci appellano come "pre-conciliari", come se un pre-conciliare fosse un delinquente pericoloso. Ora, chi mette in bocca alla gente simili definizioni? I loro parroci. Noi siamo stanchi di sentirci citare nelle omelie sempre e solo il Vaticano II, sempre e solo i "nuovi profeti"come il card. Martini, il priore di Bose, Kiko Arguello et similia.
    Siamo stanchi caro Dante di vederci sospesa la messa (N.O.) feriale o festiva perchè il parroco è altrove o ha il mal di pancia ed è sostituita dalla Liturgia della Parola del Diacono permanente che applica persino l'intenzione della messa dei defunti, che presiede da solo ai matrimoni o funerali o ancor peggio, alla presenza del sacerdote. E' la prassi in tutte le diocesi della Sicilia.
    Il miracolo eucaristico al Carmelo di Ragusa per intercessione della Beata Maria Candida dell'Eucarestia: si sappia che questa beata è una grande mistica dell'Eucarestia, degna figlia di Santa Teresa ma per anni creduta dai confratelli scalzi una monaca dal linguaggio e dalla spiritualità "pre-conciliare", inadeguata ai giorni nostri e improponibile come santa. L'antipatia dei confratres non meraviglia se si viene a sapere che loro, con modi rozzi, più di una volta han tentato di "rinnovare" i monasteri siciliani delle carmelitane ( uno soltanto ha capitolato: quello di Enna) togliendo grate e accorciando abiti monastici e veli. Il Carmelo di Ragusa è eroico in tal senso, le monache hanno resistito alle innovazioni e si sono mantenute fedeli alla loro Santa Teresa, fedeli alla vita monastica voluta dalla grande riformatrice del Carmelo.
    Ragusa ha dato tanti frutti di santità, tanti consacrati, tanti sacerdoti santi (Don Mattia Nobile, Padre Giorgio La Perla), tanti laici che trovavano nella messa antica la propria gioia, la ragion stessa di esistere. Ragusani forza, siate ancora una volta i "primi" a venir fuori e sono certo che noi che non abbiamo coraggio, vi imiteremo e seguiremo.
    I Santi Siciliani Lucia, Agata, Eustochia Smeralda, Annibale di Francia, Rosalia, G.B.Dusmet, Alberto, Angelo di Licata possano assisterci dal Cielo.

    Roberto

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  24. Non è importante esser d'accordo con me, l'importante è esser d'accordo con il Signore e dico a Filippo e alla redazione:
    non mi pare che il Signore abbia mai ringhiato ad alcuno, solo i cani ringhiano non i cristiani.
    Davanti alla sofferenza sappiamo tutti cosa si deve fare, ma se uno pur sapendo non ha la forza, preghi e sarà giustificato, altro che "ringhiare" come pagani idolatri.
    Grazie per le belle parole
    Pippo

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  25. I Cristiani devono essere "Domini canes"...quindi, se occorre, devono ringhiare contro i nemici della Santa Religione.

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  26. Per Roberto:

    sei addentro a certi discorsi...... che difficilmente si sanno in giro........ sei bene informato....... dei pericoli che corre il Carmelo in Sicilia......
    Non sappiamo quanto resisterà la clausura al Carmelo di Ragusa.

    Sappiamo di certo che chi entra in quella cappella difficilmente ne esce uguale....e come se il cielo fosse sceso sulla terra.
    Nonstante ciò il "fumo di Satana2 vuole entrare dentro quella fortezza. ma essa mi pare che si dimostra inespugnabile.....

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  27. Aiutiamo con la nostra preghiera il Carmelo di Sicilia. Questo blog potrebbe fare moltissimo, iniziando a far conoscere una realtà monastica del Carmelo Teresiano molto amata dalla nostra gente di Sicilia.
    Le notizie degli attacchi per rinnovare (o innovare) tale realtà di vita consacrata hanno destato tanto sgomento, specialmente tra i più devoti della spiritualità carmelitana.
    Alcuni, con coraggio, hanno segnalato la cosa a Roma e lo hanno fatto nella carità e con tutto l'affetto e la stima per le carmelitane di Sicilia. Purtroppo da Roma non è pervenuto nessun segnale, nulla di nulla.
    Almeno si riuscisse a capire da dove parte la direttiva di voler imporre ai monasteri teresiani tale rinnovamento o innovamento associandole per forza agli altri monasteri già ritocatti dalla pseudo nuova "riforma".
    Si pensi alla bufera francese e cosa è diventato il Carmelo di Lisieux e di Digione(Beata Elisabetta della Trinità).
    L'unica soluzione sarebbe proporre alle carmelitane di Sicilia di creare loro stesse un'Associazione, ma ciò spetta a loro deciderlo.

    E' vero e posso testimoniarlo insieme a tanti fedeli: entrare nella chiesa monastica del Carmelo di Ragusa tocca profondamente l'anima, si esce da lì pieni dell'amore di Dio.
    Spero che anche da questo blog si inizi a parlare della Beata Maria Candida dell'Eucarestia.

    Roberto

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  28. PER AMORE DI VERITA’
    Per caso abbiamo notato la presenza, tra i commenti a questo post, di alcune notizie non corrette su Alleanza Cattolica ed in particolare sulla sua attività a Messina e provincia. Riteniamo, dunque, giusto fornire qualche precisazione, dando delle vere informazioni “di prima mano”, che altri non possono avere, ma solo millantare, essendo a noi sconosciuti, non avendo mai partecipato a nostri eventi, ritiri o riunioni e, a quanto ci risulta, non essendo nemmeno della provincia di Messina:
    1) Alleanza Cattolica è un’associazione di laici cattolici che si propone lo studio e la diffusione del Magistero e della dottrina sociale della Chiesa per la promozione e la costruzione di una società "a misura di uomo e secondo il piano di Dio" e non una associazione con uno specifico interesse alla liturgia né, a differenza di altre associazioni, fa della liturgia l’oggetto centrale della sua attività; nonostante ciò Alleanza Cattolica segue l’attuale dibattito liturgico con tutta l’attenzione e capacità che gli è possibile.
    2) In stretta obbedienza alle norme e prescrizioni delle autorità della Chiesa e, dopo il 2007, in particolare, al Motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, accolto con gioia e gratitudine, in quanto queste prescrizioni e norme lo consentano, Alleanza Cattolica si sforza di trasmettere ai propri soci e amici l’amore per il grande patrimonio di fede e di cultura veicolato anche dalla lingua latina e dalla liturgia nella forma straordinaria del Rito romano, che propone nei suoi incontri quando questo appaia possibile e opportuno, in via peraltro non esclusiva.

    3) In particolare a Messina ed in provincia Alleanza Cattolica più volte ha fatto celebrare la Messa secondo il Vetus Ordo nell’ambito di proprie iniziative, chiedendo a chi di diritto a norma di Motu proprio e mai nascostamente o segretamente, essendosi trattato sempre di eventi pubblici o aperti al pubblico o, comunque, pubblicizzati.

    4) Alleanza Cattolica in Messina non ha ottenuto l’assenso alla celebrazione della Messa secondo l’uso alquanto antico del Rito Romano almeno una volta a settimana, né tantomeno ha ottenuto la concessione di una parrocchia personale, per il semplice motivo che mai ha avanzato, né al momento è interessata ad avanzare, tali richieste, in quanto, oltre alla già detta non specificità dell’associazione, la maggior parte dei propri membri, amici dell’associazione, simpatizzanti e di quanti a vario titolo fanno parte della sua famiglia spirituale, sono impegnati nelle proprie parrocchie e vicariati dove svolgono vari compiti pastorali e servizi (catechisti, educatori, operatori caritas, animatori, lettori, ministranti, ecc.) e partecipano alle varie attività delle proprie comunità, a partire dalla Messa, secondo quanto insegnato dal Magistero e prescritto dal Codice di Diritto Canonico.

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  29. 5) In ogni caso Alleanza Cattolica in Messina assicura il pieno appoggio e collaborazione a quanti, singolarmente o associati, vogliano promuovere, secondo le indicazioni del Santo Padre ed in piena comunione con Lui, la Messa secondo l’uso antiquor del Rito Romano nell’arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela e nella diocesi di Patti, non precludendo, innanzitutto, ai suoi associati la possibilità di impegnarsi specificatamente anche in questo ambito.

    6) I rapporti tra Alleanza Cattolica in Messina e l’Arcivesco Mons. Calogero La Piana sono ottimi, improntati al massimo rispetto e collaborazione ed ispirati da un sincero amore filiale. Nei nostri confronti, inoltre, non c’è nessun tipo di ostracismo o persecuzione da parte di alcuno, ma anzi Alleanza Cattolica intrattiene ottimi rapporti di collaborazione con molte parrocchie, “organismi” interparrocchiali, gruppi, associazioni e movimenti.

    Certi, con questa nostra precisazione, di aver eliminato ogni qualsivoglia fraintendimento, restando a vostra completa disposizione, per ulteriori informazioni o chiarimenti - che potrete ricevere contattandoci attraverso il sito www.federazionemessinese.splinder.com - con sincero spirito fraterno, a nome di tutti i membri di Alleanza Cattolica in Messina, degli amici dell’associazione, dei simpatizzanti e di quanti a vario titolo sono parte della nostra famiglia spirituale, vi salutiamo in J et M.

    Umberto Bringheli, Luca Basilio Bucca, Daniele Fazio, Antonino Teramo, Mauro Viscuso, Roberta Genovese, Filippo Giorgianni

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  30. E' da 2 anni che mi interesso del rinnovamento liturgico voluto dal Sommo Pontefice attraverso il Summorum Pontificum. Ho pellegrinato diverse volte ad Acireale per poter assistere alla S. Messa di sempre (circa 120Km ad andare ed altrettanti per tornare a casa), e l'ultima solenne del 20 Febbraio scorso mi ha fatto comprendere che occorre da parte di noi laici un maggior impegno affinché quanto già concessoci non venga meno. Anzi, con l'aiuto di Dio, e la perseveranza, sono certo che lì ove il VO non è stato più celebrato può tornare ad offrire i suoi frutti spirituali.
    Pertanto non solo segnalo la creazione di un gruppo di FB: <span>Per chi desidera la S.Messa Tradizionale nelle Diocesi di Ragusa e Noto </span>diocesi relativamente vicine e facenti parti dell'Arcidiocesi Siracusa, ma desidero comunicare il mio contatto per poter ricevere adesioni per poter costituire un Coordinamento o Diocesano o extra-diocesano per l'applicazione del Summorum Pontificum.
    Sino ad oggi per ben 15 anni ho servito la mia comunità parrocchiale con l'animazione musicale di una Chiesa molto giovane ove il parroco, pur non essendo più tanto giovincello, ha espresso la propria contrarietà a quelle che vengono ritenute posizioni "arcaiche". Sono certo, o almeno fortemente speranzoso, che in qualche angolo di queste due diocesi possa trovarsi un Sacerdote dall'animo sensibile e possibilmente disponibile a celebrare con il messale del Beato Giovanni XXIII.
    Con rinnovata speranza che il mio appello possa trovare lettori e fedeli pronti a raccogliere le sfide del domani per il ritorno alla tradizione.
    email: giannicicciarella@gmail.com

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