Informa un articolo del Figaro, che le discussioni tra Roma e la Fraternità S. Pio X cominceranno non prima di metà ottobre, stando a "fonti autorizzate, tanto a Roma che a Ecône (Svizzera)", quartier generale della FSSPX, "e non tra qualche giorno, come ha lasciato intendere lo scorso fine settimana il card. Schoenborn, arcivescovo di Vienna"
La composizione delle due delegazioni della commissione di dialogo non è ancora determinata, secondo Le Figaro. In realtà sappiamo già da autorevoli indiscrezioni chi comporrà la delegazione vaticana (v. qui), mentre dall'altra parte sappiamo solo che, dall'esterno e senza farne parte, coordinerà i lavori della delegazione lefebvriana il vescovo Alfonso de Galarreta (v. qui).
Noi aggiungeremmo che convitato di pietra di questi colloqui sarà mons. Brunero Gherardini, il cui testo da poco pubblicato (Concilio Ecumenico Vaticano II, Un discorso da fare), affronta precisamente i puncti dolentes e invoca una soluzione magisteriale dei tanti passaggi ambigui, oscuri o problematici dei documenti conciliari; e non al solo fine della riconciliazione con i lefebvriani, ma nel più generale interesse della Chiesa che, dopo 40 anni, deve poter uscire dalla paralizzante secca della crisi gravissima in cui l'evento Concilio, e quel che ne è seguito, l'ha cacciata.
Il Papa è ben cosciente che la posta in gioco non è soltanto la ricucitura di uno "scisma" vero o presunto, ma che con l'occasione (non diremo il pretesto!) di questi colloqui, che solo con molta leggerezza e superficialità si potrebbero definire di tipo "ecumenico", si profila la possibilità di un chiarimento dottrinale magisteriale, che serva finalmente a chiudere l'era infausta del postconcilio postsessantottino. Allo stesso modo, in campo liturgico, il motu proprio ha avuto il medesimo intento duale ed anfibologico: da un lato la mano tesa alla FSSPX, dall'altro lo strumento per iniziare il raddrizzamento nella lex orandi di tutta la Chiesa.
Informa infine il quotidiano parigino che le discussioni teologiche, che riguardano il disaccordo di fondo a proposito dell'interpretazione del Concilio Vaticano II, si svolgeranno in un "quadro strettamente confidenziale".
Le Figaro, come accennato, esplicitamente si preoccupa di smentire e contraddire il cardinale arcivescovo di Vienna (nella foto in basso, in una delle sue tipiche liturgie). Questi, in un'intervista al Passauer Neue Presse (v. qui), aveva affermato che i colloqui sarebbero iniziati "nei prossimi giorni"; nell'intervista il porporato aggiungeva poi, con un tono tra il minatorio e il farisaico cui i vescovi teutonici ci hanno ormai abituato, che Roma non darà ai lefebvriani un via libera, ma imporrà loro certi principi non negoziabili, ossia la posizione della Chiesa verso la religione ebraica, le religioni non cristiane e le altre confessioni cristiane, nonché la libertà religiosa come diritto umano fondamentale. Non sono certo toni propizi all'inizio di difficili colloqui (ve l'immaginate se una tornata di dialoghi con, ad esempio, gli ortodossi, fosse preceduta dalle affermazioni di un cardinale che intimasse loro di accettare punti non negoziabili come l'infallibilità del Papa e il filioque...). Certo, Schoenborn deve accarezzare un'opinione pubblica ecclesiale estremamente modernista; ma le sue affermazioni appaiono in certa misura velleitarie e male informate (se appunto ha ragione Le Figaro circa l'inizio dei lavori): segno, insieme ad altre analoghe sparate di Lehmann e Zollitsch (ex presidente e presidente in carica della conf. episcopale tedesca), che il riottoso episcopato della GroßGermanien è tenuto da parte in questa faccenda e si sfoga così come può, nel tentativo di imporre dall'esterno, per via mediatica, paletti e condizioni.
Cosa ci fa con i palloncini?.
RispondiEliminaPotrebbe portarlo al prossimo Conclave in mod che il futuro Vescovo di Roma, una volta eletto, esca sulla loggia portando il palloncino del card . di Vienna.
Oppure ha il significato: le pallonate che abbiamo detto fino ad ora spero che siano accolte dal cielo. Malgrado la terra, cioè il papato non l'abbiano ancora digerito.
Proporei di regalare al card viennese, un numero considerevole di palloncini, in modo che lo portassero molto lontano "comne dice un famoso valzer di Strauss, Dove fioriscono i linoni".
Ma se deve essere tutto "secretato", perchè ne parlate?
RispondiEliminaDobbiamo aspettarci che i colloqui durino a lungo, anche anni. La speranza è che si concludano sotto il regno di Benedetto XVI altrimenti... non si sa cosa potrebbe accadere dopo.
RispondiEliminaM'è sembrato di capire, ma io non fo testo, che lo svolgimento dei colloqui sarà secretato, non la composizione delle due delegazioni né l'evento in sé.
RispondiEliminaSe la S. Sede ed il Papa stesso avessero voluto mantenere il totale riserbo sugl'incontri teologici, non li avrebbero annunciati in documenti ufficiali.
E, da uomo di mondo, aggiungo che si verranno a sapere via via anche i particolari delle discussioni.
Infine, sarebbe stata utile la partecipazione di mons. Gherardini, magari in qualità di moderatore, a questo dialogo che sarà vivace e non facile.
Certo, le sue domande sul valore del Concilio in sé e dei vari documenti aleggerà durante i lavori. Ma il Papa, a cui il monsignore ha inviato una filiale e dolente supplica, è stato messo al corrente di uno studio così profondo ed argomentato? Avrà dato un'occhiata a coteste pagine?
Qualche dubbio è lecito nutrirlo.
già cominciano a circolar voci ,.... e ci risiamo !!!!!!!
RispondiEliminale figaro che già ci da un ampio panorama ..... e chi potrà dar credito alla stampa e al CARDINALE di VIENNA che beve birra a colazione la mattina !!!!
che si vergogni di seminare odio dopo aver seminato la CONFUSIONE .....
si vuole dirigere la barca verso il protestantesimo vero EMINENZA ???
quanto incassa alle sue fiere di paese ???..... gira la giostra .??? ......
ma imporrà loro certi principi non negoziabili, ossia la posizione della Chiesa verso la religione ebraica, le religioni non cristiane e le altre confessioni cristiane, nonché la libertà religiosa come diritto umano fondamentale.
RispondiEliminaqueste sono le verità di Fede del Nuovo Ordine Mondiale
... a me fa un po' problema che Shoenborn, come niente fosse, abbia partecipato al recente incontro di fine agosto del Papa con i suoi ex allievi
RispondiEliminacondivido con MARCO BONGI
RispondiEliminama non sono convinto che dureranno solo due anni .... non saranno sufficenti , vedremo .
io tremo e l' ho detto piu volte per il dopo RATZINGER , anche se sono pienamente fiducioso .
se non si chiarirà il linguaggio ambiguo dei testi conciliari e non si metteranno alla porta gli individui che tutti conosciamo ampiamente , si andrà verso una CHIESA SCISMATICA , il pericolo c'è per il futuro .
la cattiveria demoniaca manifesta di certa gente , che per me non sono niente di niente , fanno passare in secondo luogo , facendo assumere un aspetto ridicolo , da circo la questione della FRATERNITA' SAN PIOX
cara mic
RispondiEliminanon vorrei che finisse a tarallucci e vino ma sarà difficile , questa volta ci trovano lo zoccolo duro della CHIESA ........
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RispondiEliminaCaro Vittorio,
RispondiEliminanon vorrei che finisse a tarallucci e vino ma sarà difficile , questa volta ci trovano lo zoccolo duro della CHIESA ........
conoscendo la FFSPX non credo che possa finire a tarallucci e vino e, d'altronde gli interlocutori scelti dal Papa sembrerebbero dimostrare la sua reale intenzione di scioglimento dei nodi e delle ambiguità ormai da tutti riconosciute.
Quel che fa problema non è né la FFSPX né la buona volontà di chi è realmente cattolico e non rinnega tutto il concilio ma è disposto a rivisitarne i punti controversi, che ci sono.
Secondo me, parlando anche per esperienza diretta nella Chiesa su diversi fronti, è troppo estesa ed agguerrita la parte modernista e neo-protestante (non riesco a non chiamare le cose col loro nome) ed è l'entità e la protervia di questa - che purtroppo ha diverse facce - che fa problema
Il mio personale dilemma è che in questa Chiesa io non mi ci riconosco; tuttavia, pur apprezzando e vivendo con partecipazione e frutto spirituale la S. Messa celebrata in ambito FFSPX e ringraziando il Signore per la sua fedeltà che molto ha preservato, vorrei che si aprisse presto una nuova situazione che permetta alla Fraternità, dall'interno della Chiesa, di uscire dal fissismo, se c'è, e di integrarsi partecipando all'evoluzione eodem sensu eademque sententia degli insegnamenti Magisteriali.
Infatti non si può pensare che la Chiesa non possa e non debba rinnovarsi; ma sempre senza staccarsi dalla Radici e dai Fondamenti, mantenendoli integri e custodendoli con l'amore, l'attenzione e il rispetto che meritano e soprattutto diffondendoli, non lasciandoli passare sotto silenzio per poi abbandonarli o addirittura distorcendoli come oggi accade.
questa volta ci trovano lo zoccolo duro della CHIESA ........
RispondiEliminail problema serio, ineludibile e indifferibile è che questo zoccolo duro è canonicamente fuori.
Quello che non riesco a capire è che mentre a molti si sono poste condizioni che non seguono e tutto resta senza conseguenze, ma essi fanno parte della Chiesa, inquinandola, la Fraternità - che è cattolica fin nelle midolla - debba essere assoggettata a condizioni previe che rischiano di comprometterne la riammissione canonica.
Io direi che sarebbe questa l'azione preliminare da compiere: la soluzione immediata della situazione canonica! E la Fraternità non dovrebbe aver timore di rimanere invischiata in compromessi che la snaturerebbero perché, se questo non viene richiesto al movimento che non è un movimento, ad esempio, non vedo perché debba essere preteso da parte della Fraternità.
D'altronde se la "Chiesa è la Casa di tutti" perché non può esserlo anche della FFSPX, senza condizioni previe? I Lefebriani non devono convertirsi a nulla, come invece dovrebbe accadere per le Confessioni protestanti alle quali si dà l'appellativo di Chiese ritenendo che contengano "elementi di salvezza" e si dà loro una, ancora vaga, ma pur sempre evidente patente di cattolicità, nonostante le notevoli fratture rispetto alla Verità tutta intera. Questo può accadere solo nella misura in cui questa Verità non è più professata integralmente e la si è diluita. E questo, se non è opera del concilio è tuttavia conseguenza dello spiritodelconcilio preso a pretesto per i molti cambiamenti di rotta che si vanno sempre più consolidando.
Questi paradossi ed evidenti contraddizioni sono inaccettabili per i fedeli che ne restano disorientati e non possono non soffrirne
Hai detto bene Vittorio:lo zoccolo duro della Chiesa.Sappiamo da che lato del tavolo si trovi!Eugenio
RispondiEliminacara mic
RispondiEliminanon credo che sia un problema nostro se non ci riconosciamo in QUESTA CHIESA ...... la responsabilità è di altri ed io non lo vivo come un senso di colpa ho i miei punti di riferimento e li avrò ancora per il futuro .
come non credo che la FRATERNITA' SAN PIO X stia in un fissismo o ne abbia propensione ....... non lo credo proprio .
chiarito il VOLUTAMENTE !!!!!! ambiguo linguaggio dei DOCUMENTI CONCILIARI , allora ci sarà una nuova presa di direzione .........
il CVII è storia , nessuno òo ignora .........
d' altronde il fare ed il parlare da camaleonti , Ha per fine solo in CAMBIAMENTO .......... e questo oramai lo abbiamo capito tutti anche i cani ........
e ancora ho detto e lo dico e lo scriverò ancora , che per quante ne abbiamo viste e ne vediamo e ne sentiamo dire , la questione della FRATERNITA' , ha assunto un apetto grottesco caduto nel ridicolo .......
RispondiEliminase ad un certo punto e lo riscrivo ancora , se ad un certo punto ho deciso di stare dalla parte della FRATERNITà , l' ho fatto anche per un punto preso perchè deve essere così ..... semplicemente !!!!!!
d' altronde il fare ed il parlare da camaleonti , Ha per fine solo il CAMBIAMENTO .......... e questo oramai lo abbiamo capito tutti anche i cani ........
RispondiEliminasì, caro Vittorio; ma chi lo ha capito si trova del tutto impotente.
Il mondo e il potere dei CAMALEONTI è esattamente il punto a cui siamo arrivati.
Non ci resta che mettere tutto nelle mani del Signore e della Vergine Addolorata che ricordiamo oggi e continuare a custodire il tesoro che abbiamo ricevuto
non credo che sia un problema nostro se non ci riconosciamo in QUESTA CHIESA ...... la responsabilità è di altri ed io non lo vivo come un senso di colpa ho i miei punti di riferimento e li avrò ancora per il futuro.
RispondiEliminaper me non è così semplice, è terribile, addirittura lacerante, dover pensare che la Chiesa stia dove non c'è il Papa: alla fine si corre il rischio del sedevacantismo
Mi spiace esprimermi in questi termini, arrivando al nocciolo del problema. Sento il bisogno che intervenga qualcuno che mi dia un po' di luce qui sul blog, anche se so che c'è un altro Qualcuno che sta già intervenendo, solo Lui sa come.
forse un po' di sofferenza e di martirio ce lo meritiamo ...........
RispondiEliminasono gli ultimi colpi della coda di SATANA ..........
confidiamo nella MAMMINA nostra come ci ha ricordato nell' espressione di PADRE PIO don BERNARDO .......
Ringrazio mic per le sue riflessioni che faccio mie.
RispondiEliminaSì, ci viene detto che nella Chiesa c`è posto per tutti, c`è posto per chi ha prassi liturgiche e catechetiche diverse e non approfondisco...c`è posto per chi anche nei piani alti della gerarchia sembra legittimare certe storture, quando non le predica, c`è posto per chi diffonde dottrine private, a parole proibite ma nei fatti tollerate.
Ma tutti questi gruppi o individui agiscono riferendosi al Vaticano II, anche se penso siano sempre piìu numerose le persone che si rendono conto dell`inganno e della menzogna che si nascondono dietro questa strumentalizzazione.
Si dicono espressione dello spirito del concilio...la nuova primavera e ondeggiano sull`onda della libertà postconciliare, sì per loro c`è posto, sono accettati e approvati malgrado tutte le loro anomalie, i loro sincretismi.
La FFSP ha accettato di tacere, di non contestare certe applicazioni postconciliari, condizione sine qua non del suo ritorno.
La FSSPX vorrà farlo? E chiaro che no.
Ma perchè lasciamo fuori chi in realtà non fa che dire ciò che sempre più persone riconoscono?
Perchè dovremmo farci giudici di chi è cattolico fino al midollo, di chi prega per il Papa, perchè dovremmo esigere da loro ciò che non esigiamo più e da tempo da chi si dice cattolico, forse unito formalmente a Pietro ma in realtà affetto da strabismo, un occhio rivolto verso ciò che non è cattolico?
Quanto vorrei, e per questo prego, che sia conferito al più presto un statuto canonico alla Fraternità e partendo da lì in seguito discutere.
Spero e prego perchè tutti, e in primis la FSSPX, si rendano conto che oggi è il momento giusto per riuscire finalmente questa riunione, con e grazie a Papa Benedetto.
che cosa avrebbero le liturgie di Schonborn che non vanno? forse perché tiene il palloncino nella mano sbagliata?
RispondiEliminaChe pignoli che siete!
Antonello
Ma non lo sapete che coi palloncini le preghiere salgono più in fretta a Dio?
RispondiEliminacaro ANTONELLO
RispondiEliminaridiamo per non piangere che è meglio ......
I vescovi austriaci e tedeschi purtroppo si sentono e si muovono come politici prima che come pastori. I palloncini non possono mancare come nelle conventions dei partiti!
RispondiEliminaSchonborn sa che il Messale di Paolo VI (considerando che quello di s. Pio V lo fa vomitare) non prevede l'uso di palloncini durante la liturgia? Per favore, se c'è qualcuno che sa scrivere in tedesco gli mandi una mail! Alessandro
RispondiEliminai vescovi austriaci ..... non li manderei per punizione a cristianizzare neanche in SIBERIA , neanche in INDIA con mezzo metro d' acqua alle calcagna durante la stagione monsonica ..
RispondiElimina.... da nessuna parte ........ seminerebbero la DOTTRINA di SATANA .....
........ LA CONFUSIONE .......
Concordo quasi in tutto con Mic, intendo nella sostanza. La Chiesa, storicamente ma non solo, è lì dov'è il Papa, un "cattolico" che esca fuori da questo schema non solo finisce per cadere nel sedevacantismo, in realtà presume che la sua valutazione sia di maggior pregio di quella del Cristo quando ha affidato a Pietro il mandato e l'onere delle Chiavi.
RispondiEliminaIl nostro compito è quello di stare con Pietro, Benedetto XVI oggi e chi il Signore vorrà il più tardi possibile, non per tacere, ma per stimolare e talvolta anche ammonire, come fece a suo tempo Santa Caterina da Siena; non voglio affatto sminuire la funzione storica ed ecclesiale di Mons. Marcel Lefebvre o della San Pio X, dico che la prospettiva deve essere l'unità, pur nella estrema difficoltà e nel sacrificio che ciò comporta. Non potranno esserci due Chiese cattoliche e se i colloqui dovessero fallire per l'intransigenza di una delle parti ci sarà (Dio non voglia) uno scisma, anche se si rifiutasse a parole il sedevacantismo.
Questo potrà significare la necessità di rendere dura la nostra faccia quando - immancabilmente - saremo oltraggiati e dileggiati, ma senza arretrare né dalla difesa del deposito della fede, né dalla vicinanza a Pietro. La speranza non delude, ma i tempi e i modi non sono sempre quelli che vorremmo.
Detto questo io ho speranza, non negli uomini e tanto meno in quelli di Chiesa, ho speranza nell'opera del Padrone della vigna e nell'intercessione della Madre della Chiesa.
I palloncini scoppiano con estrema facilità.
RispondiEliminaE anche i palloni gonfiati
RispondiEliminaVero o "Presunto"?!!! ma voi siete proprio matti...
RispondiEliminaqualche vaticanista nell'aprile 2005 inserì Schonborn nella lista dei papabili! Per carità, erano vaticanisti ispirati dal demonio. Alessandro
RispondiEliminaRitengo che Mons. Gherardini, abbia terminato e pubblicato un opera provvidenziale. Il Papa non l'avra' letta, ma qualcuno gliela fara' avere, magari proprio nei gg. dei colloqui,magari la FSSPX o magari altri Istituti tradizionali Ecclesia Dei. Spero che arrivi.
RispondiEliminaIl problema e' che la formazione del Pontefice come appare anche da numerose biografie e come anche il foglio antimodenista SiSi NoNo ha messo bene in evidenza, non e' una formazione teologica romana come quella del Gherardini.
E degli altri ne dubito. Sono tutti cresciuti nella Chiesa conciliare, dei compromessi.
Spero che i colloqui prendano tutto il tempo necessario e che tutti i nodi arrivino al pettine.
Ognuno ha delle responsabilita' particolari, specialmente il Papa che ora non puo' esimersi da quanto emergera'.
Non credo che la FSSPX viva di fissismo teologico, dice che la teologia e il magistero hanno un approfondimento ed evoluzione ovviamente in una prospettiva di non contraddizione.
Francamente la situazione e' ancora una volta difficile, e sproporzionata per quanto riguardano le forze in campo.
Personalmente vado alle Messe conciliari, non avendo altre possibilita' ma consapevole che questa non e' piu' una Chiesa cattolica e quasi altro...
Deve metterci le mani il Fondatore della Chiesa, se vuole rimettere la barca in condizioni di riprendere il viaggio in mare.
e noi pregare che venga il trionfo del Cuore Immacolato... quanto prima.
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RispondiEliminaLa Chiesa, storicamente ma non solo, è lì dov'è il Papa,
RispondiEliminaresta da vedere dov'è il Papa.
Il problema - e vorrei tanto che così non fosse - è nella contradditorietà, nel paradosso, nel non senso, dell'insegnare, orientare, indicare in maniera sublime e poi lasciare che i porci calpestino le perle, mentre i figli rischiano di rimanere tagliati fuori! Non solo è un paradosso, ma è un dramma immenso.
Sono consapevole che sta parlando il mio timore e non la mia fiducia in questo momento; ma il timore nasce dal realismo e dalla consapevolezza di ciò che avviene tutti i giorni e soffro nel vedere una certa dicotomia non tanto nelle parole ma nel comportamento del Papa.
Dico queste cose con timore e tremore e chiedo perdono al Signore se il mio è un giudizio temerario.
Quanto alla FFSPX, non ho difficoltà a vederla come l'ultimo baluardo della difesa del cattolicesimo. Perdonatemi, forse parlo senza conoscere abbastanza, ma da quel che vedo ora, l'ala tradizionalista non lefebvriana è pressocché invisibile -fatte salve rarissime eccezioni- e direi senza pastori (tolti quei tre o quattro vescovi e cardinali, dei quali non si può cogliere l'incisività di azione o di intervento) che la promuovano e la sostengano. Perché non si può pensare che una realtà non guidata e promossa possa espandersi (anche se abbiamo una grande Speranza nella Grazia del Signore che certo può molto di più, ma che normalmente si serve di noi e di chi su noi ha responsabilità).
Di fatto siamo schiacciati: vedi Cagliari; bloccati: vedi la mia esperienza recente in Santa Croce a Gerusalemme, che non è la sola; imbavagliati: vedi il fatto che del MP e del VO non si può neppure parlare in nessuna parrocchia e in nessun corso per catechisti.
Ad ottobre ci sarà il convegno dei due anni del MP con messa solenne in S. Pietro (e questo rispetto all'anno scorso è un miracolo). Ma non può bastare: è un piccolo diamante che corre il rischio di essere sommerso da un mare di fango.
La Provvidenza ha voluto che venissero riediti i libri di Amerio e Mons. Gherardini ed altri non hanno fatto mancare le loro autorevoli voci, che tuttavia vengono raccolte, credo quasi esclusivamente, nel circuito di chi già ha maturato sensibilità spirituale e consapevolezza nei confronti di ciò che accade nella e alla Chiesa. Ma rischia di rimanere un circuito chiuso, se non c'è nessuno che ne promuove la vitalità e l'operatività a pari titolo e dignità con le altre componenti della vita ecclesiale che, per contro, più hanno tagliato le radici con la Tradizione, più sono potenti agguerrite e, quindi, incisive.
Possiamo solo pensare che questa è la 'fotografia' del momento presente e che,
nel riconoscere la nostra impotenza e effondendo sotto lo sguardo Misericordioso del Signore tutto il nostro dolore e desiderio di Bene Bellezza Verità per noi e per la Chiesa tutta, che trabocchi dai suoi confini per raggiungere la riva di ogni cuore e che se ne trovino tanti aperti e disponibili,
alla fine qualcosa succederà...
non tanto nelle parole ma nel comportamento del Papa.
RispondiEliminasperiamo che quello, positivo, intrapreso nei confronti della FSSPX possa dispiegare i suoi effetti risolutivi
Anonimo ha scritto:
RispondiElimina"Personalmente vado alle Messe conciliari, non avendo altre possibilita' ma consapevole che questa non e' piu' una Chiesa cattolica e quasi altro...".
Personalmente non ci vado più. Ho tentato per qualche tempo, ma non ce la faccio. Non ce la faccio proprio. Se non ho la possibilità, e spesso accade, di percorrere quel centinaio di kilometri tra andata e ritorno per assistere a una S.Messa di sempre (e appartengo a una diocesi, Bologna, non certo "chiusa" all'applicazione del Motu proprio, ma che - guarda caso, relega l'unica messa festiva in orario scarsamente servito dai mezzi pubblici per chi proviene da fuori città, ove invece è il deserto) preferisco dedicare più tempo , alla domenica e nelle feste di precetto alla preghiera personale.
Sbaglio? Iddio giudicherà le mie intenzioni.
Cesare
Esatto, credo che uno dei problemi fondamentali sia la posizione di Pietro e il suo rapporto circa il deposito che dovrebbe custodire e trasmettere ai suoi successori.
RispondiEliminaQuesto a partire da Giovanni XXIII.
Se tutti fossere stati "obbedienti", oggi non ci sarebbe la "liberta'" per la Messa in latino.
Gli istituti Ecclesia Dei svolgono il loro compito ma e' chiaro che vivono di compromessi e di silenzi...
Rimane la FSSPX (ancora una volta pressoche' sola), difronte ad una sfida enorme, e a nemici scatenati.
Penso che la Chiesa di oggi sopravviva in uno spazio dove ci sta' un po' di tutto, ed e' insano. fa' del male a se' sessa e al gregge che e' esasperato. Forse un giorno tale galassia si spacchera'?? si creeranno due Chiese una conciliare e una chiaramente cattolica romana? E Pietro dove stara'??
Insieme certe idee non possono coesistere alla lunga e il duello sara' mortale credo.
Pietro non pu0' piu' stare al centro.. deve scegliere e riconoscere la Verita'... questo e' il suo Ufficio.
Ricordiamoci che Pio IX pur di difendere il battesimo dato ad un piccolo ebreo, poi divenuto sacerdote "caso Mortara", fu disposto a subire un'attacco politico che lo porto' a perdere tutti i suoi domini temporali.
Ma non venne meno ai suoi doveri... e pago'...... il prezzo che bisognava pagare al "mondo".
Dice Mic
RispondiEliminama il timore nasce dal realismo e dalla consapevolezza di ciò che avviene tutti i giorni e soffro nel vedere una certa dicotomia non tanto nelle parole ma nel comportamento del Papa.
Il problema, carissimo, è che ci ostiniamo a credere possibile e addirittura FACILE che possa esserci una sterzata forte in materia disciplinare. Non è affatto così. La situazione (e non è retorica!) è assolutamente incredibile! Si è creato un disastro di proporzioni babeliche. I Papi (e ci metto anche SS Paolo VI!) si sono trovati davanti una situazione ABOMINEVOLE. Fermentata da tempo e pronta ad esplodere con veemenza. Il problema che noi consideriamo poco, pensando che le cose siano "semplici" a risolversi con disciplina, è la VEEMENZA.
Ci si dovrebbe chiedere, a questo punto, la "dicotomia" di SS Paolo VI, che mentre emanava il NOM proclamava laMysterium Fidei! E sfido qualsiasi tradizionalista a trovare "modernismo" in questa enciclica! Allora: posta la sanità di mente della persona, occorre capire che evidentemente i problemi erano e sono ABNORMI. Tali da non avere più la possibilità quasi di governare!! E scusate se è poco!
Riguardo Benedetto, credo si possa dire tutto tranne che sia "dicotomico". Egli è rettilineo, invece. Coerente e paziente. Il problema è che "tollera" la disobbedienza. Perchè? Azzardo una risposta: perchè ci sono altri elementi GRAVI (gravissimi) che impediscono interventi più incisivi. E quindi cerca di arrivare a un buon risultato con altri metodi...
Quanto alla FFSPX, non ho difficoltà a vederla come l'ultimo baluardo della difesa del cattolicesimo
Alla fraternità vanno riconosciuti indubbi meriti. Ma non credo che essa stessa voglia essere "canonizzata". Perchè sicuramente ha difettato in un fatto: l'accettazione di una condanna INGIUSTA. Per questo, oggi, mi aspetto dalla fraternità che metta avanti il SERVIZIO che può rendere alla Chiesa tutta, piuttosto che la GIUSTA rivedicazione del diritto! Non deve essere all'ordine del giorno ciò che la fraternità ha subito (e subirà ancora!) ma il suo SERVIZIO.
La fraternità è scivolata spesso nella contestazione all'ingiustizia. Ma in questo si configura una battaglia umana che si oppone alle ingiustizie...Non una operosa sofferenza per la salvezza delle anime, che pure esiste ed è presente nella SPX.
Di fatto siamo schiacciati: vedi Cagliari; bloccati: vedi la mia esperienza recente in Santa Croce a Gerusalemme, che non è la sola; imbavagliati: vedi il fatto che del MP e del VO non si può neppure parlare in nessuna parrocchia e in nessun corso per catechisti.
Questo è quello che ci aspetterà sempre. E in questo starà la nostra "fecondità" nella misura in cui soffriremo e offriremo per la Chiesa, il Papa e le anime. Soffrire, subire ingiusti respingimenti, assurdi diktat, incredibili menzogne. E' il senso della Parola del Primo Papa che ricordai: "Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti, come uomini liberi, servendovi della libertà non come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio."
E tutto questo PER coloro che ci perseguitano.
Per questo tutto il nostro agire deve essere esso stesso una continua PREGHIERA.
alla fine qualcosa succederà...
Sì. Sicuramente. Già la situazione attuale, in mezzo ai mille problemi, solo qualche anno fa sarebbe stata giudicata dagli stessi tradizionalisti una FAVOLA!
Dio ci precede! E la Beatissia Madre nostra, nonostante tutto, nn ha dimenticato le sue promesse.
Preghiamo e speriamo.
Il problema, carissimo, è che ci ostiniamo a credere possibile e addirittura FACILE che possa esserci una sterzata forte in materia disciplinare.
RispondiEliminaquesta volta non parlavo di disciplina o di condanna dell'errore Steph, che pure è sparita dalla Chiesa con grave pregiudizio per gli erranti e per impedire la diffusione dell'errore.
Parlavo, invece, di mancanza di promozione e di attenzione autentiche e non a parole nei confronti dei "figli" (tra questi includo la FFSPX e ogni amante della Tradizione tradita).
Non è affatto così. La situazione (e non è retorica!) è assolutamente incredibile! Si è creato un disastro di proporzioni babeliche
il papa sta correndo ai ripari parlando di Riforma della Riforma e dando indicazioni che nessuno o ben pochi sembrano seguire (maggiore sacralità, uso del latino nel Canone, comunione in bocca e in ginocchio, Anno Sacerdotale con richiamo al Curato d'Ars = eucaristia Adorazione Confessione)
Vedendo tutto questo non è poco quel che sta dicendo e facendo; ma poiché, come tu stesso dici, il disastro è di proporzioni babeliche, un grande 'respiro' e un po' di aria delle 'Altezze' potrebbe venire solo promuovendo maggiori spazi, insomma promuovendo concretamente la diffusione di una Tradizione sana; cosa che in realtà nessuno sta facendo. O meglio, col motu proprio il Papa lo ha fatto, ma sostanzialmente esso in troppi casi rimane lettera morta!
Insomma ancora, occorre vincere il male con il bene; ma il bene (la Tradizione sana) deve essere lasciato entrare in campo e almeno bisogna ceracre di rimuovere concretamente alcuni degli ostacoli che gli si frappongono quotidianamente
spero che i prossimi colloqui possano portare buoni frutti!..anche se il card. Schònborn sembra fare di tutto x evitarlo! e'curioso infatti che solo in quest'occasione ,come sottolinea giustamente la redazione,parli di principi non negoziabili,mentre taccia quando nei dialoghi ci sono in ballo protestanti,ortodossi ecc... del resto cosa si vuol pretendere da una persona che sappiamo tutti come si e' comportata in occasione della nomina del vescovo ausiliare di Linz o della revoca della scomunica ai vescovi della FSSPX....e il bello e'che la stampa continua ad indicarlo come uno dei "fedelissimi" di Papa Ratzinger!...
RispondiEliminaCredo che nulla nasca dal caso. I Pontefici sucessivi a Pio XII, hanno fatto scelte precise che hanno alimentato il caos, la riduzione del potere del Papa, e l'ingovernabilita'.
RispondiEliminaBenedetto XVI credo stia tentando di riprendere il timone della barca, e di governare. E questo e' gia' qualcosa. Ma la sua prospettiva non mi convince. Non voglio ritrovarmi ancora scottato....
Sta facendo dei passi in avanti e questo lo riconosco. dice le cose per come sono, ha coraggio , e' tenace...
La questione richiede massima prudenza e sarebbe meglio mantenere un certo silenzio stampa.
RispondiEliminaMi rendo conto pero' che e' difficile e i nervi sono a fior di pelle. A quanto pare soprattutto quelli del Cardinale principe von Shoenrborn, che evidentemente non fa solo parte per se stesso.
Parlando di "principi non negoziabili" dimostra di pensare ormai in un'ottica completemente al di fuori della teologia cattolica per cui non vi puo' essere distinzione tra i principi negoziabili e non, per il semplice fatto che parlare di "negoziato" in tale contesto e' completamente fallace, e solo menti aduse e conniventi con l'errore potrebbero mai concepire simile pensiero. Come noto, con il Motu Proprio Ecclsiae Unitatem il S. Padre si e' riservato l'ultima parola sulla questione. Interessante notare che il Cardinale principe si e' invece riservato la prima e a quanto pare "inappellabile".
Visto che l'oggetto del contendere e' il Concilio Vaticano II, propongo una citazione dal Concilio Vaticano I:
"Perchè i Padri del IV Concilio di Constantinopoli, che seguirono da vicino le orme dei loro predecessori, fecero questa solenne professione: ‘La prima condizione della salvezza è mantenere la norma della vera Fede. Perché è impossibile che le parole di Nostro Signore Gesù Cristo, che disse, “Tu sei Pietro, e su questa pietra costruirò la mia Chiesa” (Matt. 16.18), non siano verificate. E la loro verità è stata provata dal corso della storia, poiché nella Sede Apostolica la religione Cattolica è sempre stata mantenuta senza macchia, e l’insegnamento mantenuto santo.’ ...poiché essi compresero pienamente che questa Sede di S. Pietro resta sempre intatta da qualsiasi errore, secondo la divina promessa di Nostro Signore e Salvatore fatta al principe dei suoi discepoli, ‘Ho pregato per te, che la tua fede non venga meno; e tu, quando ti sarai convertito, conferma i tuoi fratelli’ (Luca 22,32).”
Infine, quando le questioni si fanno teologicamente assai complicate ai piu' smaliziati conviene dare anche uno sguardo al diritto canico vigente all'eopca del Concilio Vaticano II.
FdS
Il Papa è a Roma: è e sarà lì, nella sede di Pietro, e la Chiesa è lì dov'è il Papa.
RispondiEliminaQuesta è la sostanza.
Tutto il resto è "accidente" e come tale cadrà.
Questa certezza, dinnanzi alla tempesta in cui è la Barca, deve prevalere sulle visioni personali, anche se non può impedirci di alzare la voce verso chi di competenza nella nostra qualità di figli di Dio e membri della Chiesa responsabili.
Ma non cerchiamo la Chiesa qua o là. Non la troveremmo.
Gustave Thibon diceva che il grano se si semina a novembre porta frutto, se si semina a marzo nemmeno germoglia.
RispondiEliminaForse oggi si sta' rientrando un po' nella accettazione della realta' e delle sue regole.
Forse con molta fatica si sta' capendo che tutto ha una conseguenza.....
Gli istituti Ecclesia Dei svolgono il loro compito ma e' chiaro che vivono di compromessi e di silenzi...
RispondiEliminainfatti, il problema è proprio questo: che non possono parlare, promuovere, evangelizzare, insomma...
sostanzialmente essi sono in una 'riserva indiana', dove vorrebbero metterci i parroci modernisti,
come quello che in presenza di un Gruppo e di un Sacerdote, ci ha sfrattati dall'Altare di una Basilica romana dove si è appena insediato, perché quella Parrocchia si esprime con il NOM e noi non siamo altro che dei nostalgici e per noi c'è già S. Trinità dei Pellegrini, che alla fine, con le poche chiese centrali che ospitano il VO non costituisce altro che un ghetto dal momento che per chi ama la Tradizione non sembra possano aprirsi altri spazi...
vedremo cosa ne dirà l'Ecclesia Dei
Intorno agl'istituti Ecclesia Dei si formnano nuclei familiari, gruppi giovanili, autentiche parrocchie (specie negli USA, ma non solo) e qui nascon fior di vocazioni.
RispondiEliminaE' vero, non alzan la voce, ma lavoran dal basso con la buona semina, che alla fine avrà i suoi frutti.
Meglio operar in apparente silenzio ma con esiti che peseran sul domani, che gridare ed esser imbavagliati.
La questione richiede massima prudenza e sarebbe meglio mantenere un certo silenzio stampa.
RispondiEliminaMi rendo conto pero' che e' difficile e i nervi sono a fior di pelle. A quanto pare soprattutto quelli del Cardinale principe von Shoenrborn, che evidentemente non fa solo parte per se stesso.
il silenzio è bene tenerlo nei confronti degli imminenti colloqui per non alimentare inutili e alle fine dannose implicazioni per la FFSPX.
Se avete notato, il nostro discorso si è focalizzato sugli amanti della Tradizione che cercano di vivere la loro spiritualità all'interno della Chiesa, seguendo il VO grazie al Motu proprio del Papa e che, come dicevo, ora come ora sono ghettizzati, bloccati, imbavagliati, ecc.
e mi sembra che ne stiamo parlando facendo uso della ragione, senza avere i nervi a fior di pelle, ma con tutta la nostra dolorosa equilibrata consapevolezza, che cerca di armarsi di Speranza cristiana e di fiducia in Chi, solo può salvare la Sua Chiesa, cercando tuttavia anche di armarsi di buona volontà e di trovare degli spiragli...
Infatti anche lo sviluppo della Fraternita' san Pietro e' limitato, perche' soffrono di contraddizioni estrene e di riflesso interne. tutte le comunita' Ecclesia Dei ad eccezione di Campos,mancano significativamente anche di un vescovo tradizionale!!!!!!!
RispondiEliminaChe non viene concesso... ovviamente; quindi sono in un bisogno estremo. Certo da un punto di vista spirituale, forse hanno molto da offrire.
La verita' e' che nessuno, puo' dire qualcosa di certo su questo grande dramma che la cattolicita' sta' vivendo sino ad oggi.
Guardano pero' i fatti, i risultati arrivano la' dove si e' fatto una battaglia chiara.... senza cedimenti.
I frutti arrivano perche' la Fraternita' san PioX non indietreggia e forse sino ad oggi non ha fatto compromessi.
Gli altri fanno qualcosa(ed e' buono) ma in genere approfittano degli spazi che il rompighiaggio di Econe sta' di fatto creando per molti.
Che abbiano il pudore almeno di rispettarla.
Certo penso che quello che fanno gli Istituti Ecclesia dei sia buono rispetto a quello che fanno gli altri, ma serve un supplemento di coraggio.
RispondiEliminaBisogna arrivare al nocciolo delle questioni, e non lasciare sempre soli alcuni.....
Meglio operar in apparente silenzio ma con esiti che peseran sul domani, che gridare ed esser imbavagliati.
RispondiEliminacapisco cosa vuol dire, caro Dante, ma non sarebbe bello che ci venisse tolto il bavaglio?
e accetto anche che non ci è dato comprendere tutto e tutto affido a Chi più e meglio di me sa cosa fare. Il mio era solo un tentativo di 'esprimermi' con persone che condividono il mio stesso 'sentire', senza rivendicare forzosamente, ma dicendo quello che mi sembra giusto e desiderabile in questo momento, che mi porto nel cuore e che finora mi ero tenuto solo in un angolo della mia coscienza.
Ricordo solo che quando il suo povero GRIDA, il Signore lo ASCOLTA...
Insomma non trovo "normale" che sia stato Mons. Gherardini e non un Istituto o un membro di un Istituto Ecclesia Dei, formulare un libro-richiesta ben chiaro al Pontefice.
RispondiEliminaVuol dire che vivono nella paura...
o che mancano di coraggio....
o entrambe le cose...
non vorrei apparire irrispettoso, ma mons. Gherardini in questo momento ha ben poco da perdere, e certo questo non diminuisce il suo coraggio e il suo senso di responsabilità
RispondiEliminaper l'Istituto forse ne va della sua sopravvivenza.
E' questo il dramma che è sotto i nostri occhi
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RispondiEliminaMic continua a descrivere i miei stessi sentimenti, i miei stessi pensieri.
RispondiEliminaQuando vedo un movimento che non vuole esser chiamato movimento che si impone ovunque con la frase magica "il Papa ci ha approvati"( anche se è il PCL ad averlo fatto ma transit), quando vedo legittimate ogni sorta di storture di cui il detto movimento non ha l`esclusività, quando vedo diffondersi certi gruppi che mai sarebbero stati accettati prima del Vaticano II e che nel contempo ascolto il Santo Padre ricordarci i valori fondamentali della nostra fede, o lo vedo celebrare la Santa Messa e ricordarci nelle sue omelie che senza il Sacrificio di Cristo non ci sarebbe il banchetto..quando lo ascolto parlarci della Presenza reale di Cristo nell`Ostia consacrata , compreso davanti a dei sacerdoti....è vero mi aspetterei in coerenza che coloro che sviliscono la divina Litugia siano al minimo ripresi, anche se non pubblicamente, lo si verrebbe dal risultato, purtroppo niente o quasi sta cambiando.
E al di sopra di tutto, vorrei vedere Benedetto XVI celebrare con il Rito tridentino.
Perchè il Papa non va a visitare la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini?
Quel gesto varrebbe più di mille parole.
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RispondiEliminaLeggo che qualcuno non va alla messa nuova; in realtà è questo il consiglio che dà la FSSPX, non perché la messa nuova sia eretica, o invali, no, no, loro consigliano di non andarci perché può favorire uno scivolamento, una sorta di allontanamento dal cattolicesimo. Alla luce delle prediche che si sentono o delle "preghiere dei fedeli" che si ascoltano è difficile se non impossibile dargli torto. Io stesso, che non ho legami con la FSSPX provavo gli stessi disagi: nel complesso la messa nuova, piano piano, silenzisamente, in modo strisciante, mi stava trasfgormando; mi sono accorso che stavo iniziando a non ragionare più da cattolico, una sorta di mentalità simil protestante-ecumenicista-sincrestista mi stava entrando nelle ossa; a questo si aggiunga l'impossibilità di concentrarsi su Dio: fin dall'inizio la messa nuova mi travolgeva con uno tznunami di parole! E questo tzunami proseguiva fino alla fine, con un paio di interruzioni di alcuni secondi.
RispondiEliminaChe fare?
Ne ho parlato col mio confessore il quale mi ha dato qualche consiglio.
Oggi vado alla messa nuova e:
- mi tappo le orecchie con i tappini di gomma;
- mi porto il messalino antico e seguo solo quello;
- al momento della predica mi leggo una riflessione di un santo (in particolare sant'Alfonso) sul vangelo del giorno.
- se riesco mi metto in un angolino, magari dietro una colonna, per non vedere e non esser visto
Risultato: per me è sempre messa antica e la mia fede è rifiorita; mi nutro di insegnamenti sostanziosi e genuini. E soprattutto il disagio profondo che la messa nuova mi causava non lo provo più.
Luigi Dessole
P.S. il mio confessore mi dice che in tempi di calamità ci si deve arrangiare per sopravvivere. L'obiettivo è consevarsi cattolico, conservare la fede. In un mare agitato non si può pretendere di nuotare come in una olimpiade: l'importante è restare a galla.
RispondiEliminaLuigi Dessole
questi testi - come quelli di qualsiasi altro Concilio Ecumenico - sono parola ispirata dallo Spirito Santo, non si può ignorare questo punto.
RispondiEliminaCaro Alessandro,
ho letto con interesse la sua articolata riflessione e la ringrazio per la sua condivisione.
Non posso tuttavia non soffermarmi sul punto quotato.
Premesso che non ho mai rinnegato il Vaticano II e quindi non ne metto in discussione la validità, pur non potendo non vedere i nodi e le ambiguità per Grazia ormai sotto gli acchi di tutti, non posso essere d'accordo con questa sua affermazione che mi stupisce non poco anche alla luce dei documenti da lei citati.
Se non sbaglio c'è stata una dichiarazione esplicita di non infallibilità del concilio. Lo stesso Monsignor Gherardini dedica i primi capitoli del suo libro recente ad un'analisi del valore del Vaticano II, secondo quanto il Concilio stesso ha affermato di sé, escludendo che il Concilio si sia avvalso dell'infallibilità propria ai Concili ecumenici che lo precedono e facendo il punto sulla "pastoralità" che lo caratterizza.
Come può affermare, dunque, in maniera così lapidaria che i testi del concilio stesso "sono parola ispirata dallo Spirito Santo"?
In genere si usano questi termini nei confronti della Sacra Scrittura... andiamo!
Cara Mic,
RispondiEliminaattenzione a non commettere un errore che commettiamo tutti noi italiani, pensare (anche inconsapevolmente) che la Chiesa sia l'Italia, un po' un prolungamento del Vaticano o della Santa Sede.
In Francia, negli Stati Uniti la situazione è più mossa, per una ragione o per l'altra. Sono conscio del fatto che il panorama italiano sia deprimente e oppressivo, soprattutto per la congiura del silenzio che cerca di soffocare un movimento che sembra esprimersi compiutamente solo tramite internet, e tuttavia ti par poco? Continuiamo ad affollare i siti della tradizione, è il mezzo che lo Spirito ci concede per rendere visibile e dare voce alla nostra "pretesa" di vivere e morire cattolici all'interno della Chiesa. Altrove, fuori d'Italia, magari si combatte ma non è così evidente l'ipocrisia di far finta di stare con il Papa per poi nascondere le sue parole e persino le norme emanate. Dovrà passare interamente la generazione del '68, i tempi non possono essere brevi, ma l'importante è non scoraggiarci. Se Dio è con noi (se noi siamo con Dio), chi potrà essere contro di noi? Ci dileggeranno? Facciamo duro il nostro viso per sopportare tutto.
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RispondiEliminamentre fino ad oggi abbiamo semplicemente assistito agli esiti infausti di interpretazioni non ortodosse, che anzi potrebbero costituire una clamorosa prova di fedeltà richiesta a chi ancora sa dolorosamente discernere i problemi della Sposa, eppure non sia disposto a mollare la presa e lasciare la barca buttandosi - per esempio - nel mare del sedevacantismo e dei culti orientali?
RispondiEliminaspero che la Sposa rinsavisca e le interpretazioni infauste -come pure quelle eretiche che vanno anche al di là del concilio- siano per le generazioni future solo un brutto ricordo
quanto a noi, mi sembra che nessuno corra i rischi da lei paventati; anzi, mi vengono in mente le vergini sagge che si procurano l'olio per la loro lampada e chi 'conosce' la vera 'unzione' spirituale, non può che avvertire come 'stridenti' tutte le voci più o meno suadenti che ti riempiono di belle parole, che stringi stringi non dicono nulla.
Credo che noi sappiamo dove procurarci quell'olio, in attesa della venuta dello Sposo. Solo la vera Sposa: la Chiesa Una Santa Cattolica ha quest'olio e io, oggi, riesco a trovarlo solo nel VO
Il resto, come diceva l'apostolo Paolo, è spazzatura!
Dovrà passare interamente la generazione del '68, i tempi non possono essere brevi, ma l'importante è non scoraggiarci. Se Dio è con noi (se noi siamo con Dio), chi potrà essere contro di noi? Ci dileggeranno? Facciamo duro il nostro viso per sopportare tutto.
RispondiEliminaGrazie!!!
E io non ho alcuna intenzione di lasciar soli i miei vescovi e preti, anche chi sbaglia
RispondiEliminase li tenga.
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RispondiEliminaCerto che Gherardini non ha nulla da perdere!!!! Ma se hanno da perdere solo gli Istituti di Ecclesia Dei, non va ancora a livelli superiori.......
RispondiEliminaSe il Concilio e' pastorale e' pastorale punto e basta. Ed e' legato ad una precisa epoca storica chiusa. Il mondo ha camminato e quei testi per certi versi segnano il passo.
Ci sono nuove esigenze ed una nuova societa'.... con nuovi problemi.
Sarebbe ridicolo un nuovo concilio pastorale... Tra l'altro in capo a 10 anni sarebbe gia' superato. Piu' serio ritornare a cio' che e' valido ed essenziale per tutti gli uomini di ogni epoca.
E scremare bene tra quei testi, cio' che e' perenne e cio' che non lo era.
Perche' non tutto li dentro merita un assenso incondizionato.
la ringrazio in anticipo se vorrà rispondermi o risponderci ........
RispondiEliminama infatti caro anonimo
RispondiEliminanon si possono fare CONCILI periodicamente , solo per combattere gli stress della vita moderna
Cara Mic(ho finalmente appreso il Tuo sesso),dici molto bene.Magari fosse tutto cosi' limpido come argomenta l'amico di Perugia.Non avrebbe alcun senso la pubblicistica del genere di Gherardini.E invece un senso ce l'ha,e come.Noi giudichiamo titubante il Papa,ma non abbiamo il"polso" di cio' che avviene REALMENTE nell'Orbe cattolico.Lo stesso tenore delle diatribe qui in Italia si mantiene al di qua della rissa.Lo stesso nom,pur con qualche(voi direte tanti,ma aspettate di leggermi tutto)abuso,si mantiene in un alveo TUTTO SOMMATO conformista.Mia sorella (vengo al punctum dolens)e' tornata da un soggiorno di due mesi nei Paesi Bassi.Mi ha raccontato cose da far accapponare la pelle.Non scendo in dettaglio perche' non sarei creduto.Vi dico solo che poche sere fa',suo ospite,c'era un'amica di vecchissima data di mia sorella-EVANGELICA-che,all'udire certe cose,si e' MESSA A PIANGERE.Immaginate che il Papa non sappia tutto questo?Dove credete che possa metter mano?E' come andare in giro per Troia in fiamme con un pentolino colmo d'acqua.La situazione e' di proporzioni tali da doverci affidare alla Preghiera.Nel frattempo fare come l'amico Dessole e sperare in Dio.Eugenio
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RispondiEliminaE' necessario un "ritorno al reale"
RispondiEliminaper evitare ulteriori "silenzi sull'essenziale".
Penso che il Concilio Vat. II sia stato un tentativo azzardato di matrimonio tra mondo e Chiesa.
e' andato male.....
ognuno ritorni a fare il suo mestiere.
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RispondiEliminaMIC, la situazione è quella che è.
RispondiEliminaIl bavaglio non ce lo siamo messo noi (a me nessuno l'ha mai messo).
In questa situazione marciar divisi - e preparare il terreno con la formazione di gruppi, parrocchie, seminari, sacerdoti ecc. - per potersi poi riunire credo sia l'unica strada realisticamente percorribile.
Quanto a mons. Gheradini, che ben conosco, sono anni che il suo insegnamento tende ad una interpretazione cattolica del Vaticano II: e diversi suoi libri e saggi pongon problemi che non sono dell'ultimo minuto.
La sua valutazione dei documeni conciliari è severa e spesso egli vi vede un magistero parallelo a quello tradizionale.
Ma lui non può cambiar il corso degli avvenimenti (non l'hanno fatto i grandi cardinali e vescovi che avevan ben più potere di lui) e invoca l'intervento del Papa che solo può interpretar e correggere lì dove sia necessario interpretar correttamente e corregger errori e scioglier ambiguità.
Quanto allo Spirito Santo certo che agisce: ma bisogna pure ascoltarLo e non resistere alla Sua voce.
A parte la definizione della Messa che era macroscopicamente erronea, cos'ha poi modificato effettivamente del rito Paolo VI?
RispondiEliminaIl rito non è eretico né invalido: è equivoco. Ed il fatto che i protestanti lo apprezzino, mentr'era ed è un abominio la Messa tradizionale, qualcosa deve pur significare.
Le proposte per render più chiara, esplicita e reale la sua natura sacrificale e per render più sacra l'atmosfera anch'esse stanno a significar qualcosa. Dopo 40 anni!
Quante fratture si sarebbero evitate se si fosse ascoltata, da Paolo VI, la voce di chi denunciava le gravi carenze del NO.
Il problema non è tanto dato dalle dichiarazioni di principio sulla natura del Vat. II o sulle sue interpretazioni: su questo punto se non tutto si chiarirà molto. Il problema è far recepire ad un corpo ecclesiale costruito su una supervalutazione del Concilio e su una interpretazione di rottura. E ci vorranno decenni e decenni. L'importante è iniziare. D'altronde le grandi cattedrali medievali o le grandiose chiese rinascimentali e barocche spesso sono state ultimate dopo secoli. Le stesse disposizioni del concilio di trento hanno dato frutti dopo secoli.
RispondiEliminaCerto i tempi son cambiati, ed una accelerata non sarebbe male. Se nei secoli passati una disposizione romana arrivava in certi posti dopo anni e anni, oggi arriva in tempo reale. La stessa mobilità umana è diversa: oggi un monsignore può far colazione a Roma e cenare all'altro capo del mondo.
Io credo che ci sia bisogno di uno strumento nuovo: una sorta di missi dominici. Una sorta di visitazioni apostoliche fatte da vescovi di altre regioni che in qualche misura si "controllano a vicenda". In questo modo si vivrebbe pure una più autentica collegialità episcopale (un vescovo asiatico che a nome della Santa Sede va a "visitare" un vescovo africano etc. etc.).
anonimo italiano
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RispondiEliminaintanto ALESSANDRO
RispondiEliminati faccio subito i miei complimenti per
i tuoi 25 anni e per come ragioni ........ e te lo dico con ammirazione .......
pur tuttavia quello che esponi non mi convince assolutamente , non hai risposto alla mia domanda .
ho vissuto sulla pelle , tu sei giovane nei miei confronti , ho piu' del doppio dei tuoi anni , il clima persecutorio nei confronti della MESSA di S. PIOV e questo me lo sono legato al dito !!!!!!!
come mai secondo te tutto questo odio , repulsione per il MOTU PROPRIO , perche non c' è ubbidienza da parte dei vescovi ..... perchè come se ne presenta l' occasione i vescovi miagolano '' si il PAPA è nostro gli vogliamo tanto bene e guai a chi ce lo tocca ,, e fanno tutto il contrario ???? ,
c è la stessa volontà secondo te nell' applicare il M.P. con la stessa '' diligenza ,, con cui si è applicato 40 anni fa il N.O. ??
,
ed inoltre se la CHESA è allo sbando completo , e vive una fase storica in anarchia piena , le cause e le responsabilità saranno di qualcuno , si o no !?!?!?
come mai chiusa la sessione del CONCILIO , qualcuno riunendosi intorno un tavolo ha detto '' Signori , e adesso chiuso il CONCILIO , inventiamoci una messa nuova adatta al caso ,,
SI , perchè la messa di BUGNINI PAOLO VI e stata fatta a tavolino .......
quando mai si è concepita una cosa del genere nella storia bimillenaria della CHIESA e potrei benissimo chiamare in causa anche le altre religioni .........
.
Caro Alessandro,
RispondiEliminaapprezziamo non solo molte cose da te dette, ma anche la tua critica nell'ultimo commento perché un'osservazione volta costruttivamente a migliorare il prossimo è sempre il dono migliore che si possa porgere.
Tuttavia quel che tu dici implicherebbe una sorta di censura e autoimbavagliamento che non è quel che serve in questo momento. Le forze del modernismo o, più semplicemente e correttamente, dell'irrazionalità liturgica e dottrinale, sono ad oggi preponderanti. L'arma che ci resta, quanto mai necessaria, è la denunzia pubblica: in modo ironico, non con zelo amaro come giustamente dici, ma pur sempre forte: a noi il ruolo oraziano di castigare ridendo mores. Che altro possono fare i semplici fedeli, rispetto ai re nudi che si pavoneggiano per la via (coi palloncini...), se non sghignazzare?
Ecco: quel che proponi sarebbe aderire ad una sorta di sindrome di Stoccolma, quell'amore innaturale che i rapiti finiscono per provare verso i loro persecutori. Pensa all'enormse risonanza, e le grandi conseguenze in Vaticano, che ha avuto la pubblicazione della foto del focaccione di Linz: che cosa sarebbe la Tradizione, se di certi prelati, magari soggettivamente santi, ma oggettivamente sciagurati, non dicessimo che poco e bene? Internet è precisamente l'arma più potente che la Provvidenza potesse fornire al movimento tradizionale.
I documenti del Concilio andrebbero letti in ginocchio: lo diceva Siri. Ma io ci vedo una sottile e fine ironia in queste parole: in ginocchio come in ginocchio si fanno le penitenze.
RispondiEliminaIl ritopaolino, se celebrato degnamente è certo un gioiello, ma annerito: diventerà un gioiello splendente.....quando ritornerà donde è stato tratto: il vetus!
Antonello
" Dunque, non è esatto associare in tandem Mons. Bugnini e Paolo VI, nè personalmente nè teologicamente."
RispondiEliminaAlessandro, osservo la forza ammirevole con cui difende Paolo VI , purtroppo è al contrario molto facile associare Paolo VI e Bugnini personalmente e teologicamente.
Verso chi sono andati i cardinali Lercaro e Bea quando Bugnini fu allontanato dai lavori preparatori per la riforma liturgica? Dal cardinale Montini.
Chi mise Bugnini a capo del Consilium ? Paolo VI. Chi accettò le riforme di Bugnini anche accettando la descrizione della santa Messa in cui la natura sacrificale era messa in secondo piano, per poi doverla modificare l`anno seguente? Paolo VI.
Chi accettò la presenza di consultori protestanti nel Consilium? Paolo VI.
Chi disse che il nuovo rito, quello voluto da Bugnini, sostituiva il rito antico? Paolo VI.
E via dicendo.
Paolo VI ha sposato le idee di Bugnini, le ha fatte sue, a meno che sia stato Bugnini ad avere fatto sue le idee di Paolo VI...
Quanto al cardinale Schönborn, se non produce solo errori e confusione, mi creda ne produce un certo numero non indifferente.
Inutile stare qui ad elencare alcune delle sue prestazioni in Austria, ma non solo.
Non sono d`accordo con lei, è nostro diritto, dovere e responsabilità dire l`effetto che producono su di noi certi comportamenti di chi dovrebbe avere a cuore di non scandalizzare i piccoli che siamo.
È giusto e doveroso far sapere a coloro che hanno imposto la loro egemonia durante più di 40 anni, riducendo al silenzio chi non condivideva il loro entusiasmo...che il tempo del silenzio è terminato.
È giusto e doveroso testimoniare, informare, condividere le esperienze.
La prego di non credere che io dica certe cose per il gusto di punzecchiarLa.
RispondiEliminaLa leggo da mesi e altrettanto La stimo.
si figuri, non ci avevo minimamente pensato!
Sono commossa per le maiuscole ;)
Ho l'impressione che tante battaglie in nome della Tradizione vadano perdute perchè si finisce per giocarsi male le poche ma buone e ragionevoli carte che si hanno in mano.
Non le sembra invece che tante battaglie in nome del Signore, prima ancora che della Tradizione, quando sono perdute (e speriamo che sia vinta la guerra pur con delle battaglie perse) è perché chi chiede col cuore in mano non trova orecchie che intendono?
oggi pomeriggio per la consueta passeggiata in montagna con i cani , ripensavo alla foto del CARDINALE DI VIENNA col palloncino in mano anzichè col pastorale ......
RispondiEliminaho fatto le mie riflessioni
persona di primo livello per cultura e ancor di piu per intelligenza .
pur tuttavia queste sue doti sono utilizzate ad uso del MALE ....... ma questo potrebbe anche passare ....
i doni che ha ricevuto dal buon DIO , stavo pensando mentre camminavo sono uno svilimento un abbassamento, un offesa non solo per il BUON DIO ma anche alla dignita' dell' uomo DI CUI ne siamo figli ........ e questo secondo me è un peccato NON indifferente .........
intendevo dire FIGLI DI DIO .........
RispondiEliminase lo ha ben compreso il CARDINALE !!!!!!........
Per quanto riguarda lo Spirito Santo, ch’era stato chiamato in causa da qualcuno, mi son limitato ad un’osservazione generica, non specificamente rivolta al Concilio. Anche i Papi posson resistere all’azione dello Spirito Santo. E’ una dottrina antica e ripresa anche ai tempi moderni, ad es. dal grande card. Journet.
RispondiEliminaComunque l’assistenza dello Spirito Santo si può anche mettere in discussione parlando di un concilio ripetutamente, sin dall’indizione, dichiaratamente pastorale o no? E’ chiaro che quando i documenti conciliari ribadiscono in modo inequivocabile la dottrina precedentemente definita, lo Spirito Santo ha guidato i Padri. Lì dove invece i Padri si mostrano affannati e incartati in discorsi teologici à la page e soprattutto sociologici ed antropologici e producono documenti ambigui, equivoci, difficilmente collegabili con il Magistero precedente, siamo sicuri che lo Spirito Santo li abbia illuminati? Io preferirei dire che ha evitato che si proclamassero eresie, e ciò indipendentemente dalla volontà stessa di chi manovrava tanti Padri, cioè coloro che vedevano, e lo gridavano con soddisfazione, in GS e in DH ecc. il “Contro-Sillabo” e la nascita di una nuova Chiesa.
Noto che accenni al volume di don Brunero: di materia su cui riflettere ce n’è tanta, come nell’altro suo volume recentemente pubblicato da Fede e Cultura. C’è luce per tutti.
I punti in cui non vedo “un’assistenza ‘positiva’ dello Spirito Santo”, con ciò intendendo che i documenti risultano contorti, lutulenti, farraginosi, passibili di diversa interpretazione e pertanto forieri di errori e di eresie, come il post-concilio ha dimostrato (l’albero si riconosce dai frutti) son parecchi e non posso tutti sintetizzarli: tali difetti allo Spirito Santo non possono, almeno da me, attribuirsi.
1) Il famoso “subsistit in” di Lumen Gentium che per lo più è interpretato come un illegittimo allargamento della Chiesa di Cristo al di fuori della Chiesa Cattolica. Io lo interpreto diversamente, ma io non conto.
2) L’ecumenismo tra le varie confessioni cristiane: UR, in cui accanto ad affermazioni limpide, si fa una gran confusione tra unione, unità, unificazione ecc., e si fa mea culpa quasi a significar che è colpa della Chiesa se son sorte altre “chiese” e s’apre il cammino all’indifferentismo; si parla di “gerarchia di verità”, mentre nella “Dei Filius” del Vaticano I si parla di “mysteriorum nexus” per cui le verità s’illuminano l’un l’altra e ciascuna è indispensabile all’altra: insomma si torna ai “punti fondamentali” condannati da Pio XI.
3) La Nostra Aetate troppo valorizza le confessioni eretiche e scismatiche e trova molto di vero e santo fin nelle false religioni, per cui l’Osservatore Romano scriverà nell’86 che son venerande anche le religioni pagane e son strade d’accesso a Dio le religioni non cristiane, e di qui scaturisce il rigetto del proselitismo.
4) La libertà religiosa e di coscienza, così come sono espresse nella DH, sembrano assumere un valore assoluto che è in contrasto con tutto il Magistero precedente.
5) Il problema della collegialità.
6) il problema degli ebrei. In internet puoi leggere il saggio del Gherardini “Sugli ebrei, così serenamente” che, con un’esegesi rigorosissima, smonta tutto il castello conciliare in merito
Ora, io apro i capitoli ed i canoni degli alti concili e tutto è chiaro: questa è la verità, questo è l’errore. Qui vedo nettamente la presenza dello Spirito Santo.
Si può dir questo del Vaticano II? E’ solo la malvagità degl’interpreti o la loro ignoranza ad aver falsificato un eventuale vero e santo significato dei testi? O c’è in essi la genesi dell’interpretazione errata e dello sfacelo post-conciliare che quelle volgate pone in essere? Può lo Spirito Santo aver lasciato questi semi di discordia nella Chiesa e di allontanamento dalla Tradizione?
Allora preghiamo ch’Egli illumini il Papa affinché elimini tutti i nostri dubbi.
Puntualmente le contraddizioni del Concilio vengono riprese anche dalla rivista SISI NONO.. invito tutti ad abonarsi con libera offerta e poi constaterete di persona quello che nel post precedente e' stato appena accennato. Ovvero l'inconciliabilita' di molte cose con la dottrina costante della Chiesa.
RispondiEliminaDimenticavo un punto importantissimo: nella DEI VERBUM si riduce l'inerranza assoluta della Sacra Scrittura (verità di fede come da Provvidentissimus di Leone XIII e Divino afflante Spiritu di Pio XII) alla sola "verità salutare", vale a dire a quelle pagine dell'AT e del NT giudicate necessarie alla nostra salvezza. E le altre? Leggende? Favole? Invenzioni?
RispondiEliminaA proposito di certi testi ferragginosi e complicati del Vaticano II che hanno bisogno di laboriose interpretazioni ricordo una frase di Gesù nel Vangelo che dice:
RispondiElimina"Il vostro parlare sia sì sì, non no, il di più viene dal Maligno".
Il fascino e la bellezza della verità conquista subito il cuore e l'intelletto che ammira la luce viva dei linguaggi chiari e limpidi dei Santi, dei Mistici, dei Padri, del Vangelo...
don bernardo.
P. S. Almeno un grave errore del Vaticano II è il suo metodo espositivo, il suo linguaggio troppo vago... avrebbero almeno dovuto fare dei canoni riassuntivi... perchè non l'hanno fatto??? Forse per paura di smentire il magistero precedente???
Leggo ora la parte finale del comunicato di Radio Vaticana sull'inizio dei colloqui.
RispondiEliminaNei giorni scorsi, intervistato da un giornale tedesco, il cardinale arcivescovo di Vienna, Cristoph Schoenborn, aveva affermato che la Santa Sede spiegherà “molto chiaramente” ai lefebvriani “cosa non è negoziabile”, come “il dialogo con gli ebrei e le altre religioni e confessioni cristiane e la libertà religiosa quale diritto fondamentale dell'umanità”. Il porporato ha quindi ricordato che Benedetto XVI vede come “suo dovere, e con ragione, l'impegno per l'unità della Chiesa”.
io vedo della male fede nell'impostare il discorso in questi termini. Da quel che emerge, l'arcivescovo attribuisce al Vaticano quello che in realtà è il suo punto di vista.
Emergeva anche dall'intervista; ma che venga riportato negli stessi termini da Radio Vaticana... e c'era proprio bisogno di citare questa "brillante" intervista?
Mic, penso siamo in molti ad esserci resi conto dove soffia il vento a Radio Vaticana e chi lo fa soffiare!
RispondiEliminaNon c`era asssolutamente nessuna ragione di citare Schönborn che ha solo espresso la SUA opinione.
Certo che se ogni cardinale, ogni vescovo dirà la sua per sedicente calmare i timori dei fedeli... i lavori non saranno accompagnati dal necessario clima di serenità.
Penso che queste discussioni saranno un eccellente termometro per vedere chi è fedele, prudente, buono e chi non lo è.
A Radio Vaticana ci sono i gesuiti...
RispondiEliminaCarissima Luisa, credo non sia necessario attendere per sapere chi è fedele, prudente e buono...
RispondiEliminaE comunque, sarà in ogni caso un'ottima "cartina di tornasole"!!!
Ci sono i gesuiti e tanti giornalisti.....
RispondiEliminaGrazie Gianpaolo!
RispondiEliminaCercavo l`espressione "cartina di tornasole" che non riesco a memorizzare e mi è venuto "il termometro", ma ci siamo capiti!
Ê vero purtroppo vediamo fin troppo chi è fedele, prudente e buono e chi ha difficoltà ad esserlo.
Comunque i lavori cominceranno e saranno messi sotto la protezione di Maria, saranno accompagnati dalle preghiere di tutti coloro che amano sinceramente la Chiesa di Cristo....e, spero, dalla confidenzialità la più assoluta!
Lo spero anch'io, cara Luisa!...
RispondiEliminaCon tale auspicio, Le auguro la buona notte.
Vedo tante mani avanti. Già si favoleggiano improbabili complotti.
RispondiEliminaPaura?
Prima o poi dovevano iniziare i colloqui.
E non credo si possano tirare avanti in eterno.
Buona fortuna.
Questo mi pare lo spirito che guida l'opera riconciliatrice di Benedetto XVI, questo lo spirito che andrebbe tenuto nei confronti e della FSSPX, e - però - anche del Card. Schonborn, financo nei suoi errori.
RispondiEliminaAl giovane Alessandro, che parla di spirito di accoglienza verso i prelati che sono adagiati nell'errore, faccio notare che questi erranti -che sono una numerosissima schiera, solo alcuni più mediaticamente esposti di altri- NON VOGLIONO rinunciare a correggersi, NON VOGLIONO aderire alle disposizioni, ai richiami, agli inviti e agli indirizzi enunciati dal Papa:
questo è il dramma (se non la tragedia, sperando noi tutti in un remoto lieto fine) della Chiesa tra 20. e 21.mo secolo dell'era cristiana, caro Alessandro!
Chi sta nell'errore pare voglia non solo PERSEVERARE in esso, ma sbandierarlo ai 4 venti, facendone anzi un esempio e insegnamento quasi di VERITA' ALTERNATIVA, (e talvolta SOSTITUTIVA) caro Alessandro: la tragedia della Chiesa di oggi è che da decenni non vuole più condannare l'errore, ma metterlo A FIANCO E A BRACCETTO con la Verità, proprio secondo quel falso (e rovinoso) senso di malintesa carità a cui lei fa appello, ahimè -il BUONISMO- che è un insulto alla Vera Caritas!
O forse lei pensa, caro Alessandro, che Gesù Cristo ha mancato di carità quando ha detto a Pietro:
"Va' via da me, satana, perchè ragioni secondo il mondo!" ?
O quando ha detto ai farisei:
"CIECHI E GUIDE DI CIECHI!"
(perchè rifiutavano ostinatamente la Verità che Egli porgeva loro)?
O quando li chiamava "sepolcri imbiancati, serpenti, razza di vipere" ?
O quando cacciò i mercanti dal tempio con una frusta: come mai Nostro Signore aveva più amore e rispetto -pare- per il Tempio (la "casa del Padre Suo") che non di quei "poveri" mercanti che stavano lì a guadagnarsi il pane ?
Allora, secondo lei, Gesù è stato meno caritatevole di noi, che riteniamo di dover "amare" gli erranti nascondendo e mettendo SOTTO SILENZIO GLI ERRORI, anzichè
segnalarli affinchè nessun altro li ripeta (essendo CATTIVI ESEMPI),
attuando così la Misericordia di
- INSEGNARE agli ignoranti
- CONSIGLIARE i dubbiosi
- AMMONIRE i peccatori ?
......
(continua-)
Fedele annoso
.......
RispondiEliminaNon riesce lei a vedere la differenza SOSTANZIALE tra chi è solidamente attaccato e fedele alla Verità eterna,
al punto da disprezzare la propria vita e reputazione (perderla) per testimoniarLa e difenderLa e annunciarLa (gridandola dai tetti, con la lucerna ben in vista, non nascosta!) ed ONORARLA in parole ed opere...
...e chi invece RIFIUTA ostinatamente questa Verità, costruendone una "diversa", per uso e gradimento dei
"diversamente credenti e celebranti",
alternativa, CONCORRENTE con quella Eterna, aderente alle proprie ideologie mondanizzate, profane, (come quel vescovo che dichiarava senza pudore di convivere, come fosse cosa normale e ormai consuetudine ben accetta, lecita e NON condannabile!), e per tanti versi pare impugnare la Verità conosciuta,
come quel Vescovo Zollitsch che ha dichiarato che il Sacrificio di Cristo NON è offerto in espiazione dei peccati degli uomini ?
O come quel mons. Norbert Treller, che dichiarò:
"Io mi sento più vicino a qualunque luterano che ai lefebvriani"
(leggere su questo blog:
http://blog.messainlatino.it/2009/02/
vescovo-cattolico-sono-piu-vicino-ai.html)
Come fa lei, Alessandro, a vedere equivalenti (ed equipollenti) davanti a Gesù Cristo queste due posizioni, dalle quali noi dovremmo -secondo lei- essere
"equidistanti" ?
Fedele annoso
(e sconcertato...sine fine)
Ringrazio tutti, ma in particolare Dante Pastorellie e poi Eugenioo e Rutilio Namaziano, che mi hanno permesso di allargare lo sguardo alle realtà non italiane
RispondiEliminaQuanto alla Francia, che certamente ha una buona presenza della Fraternità, mi sono venuti in mente i fratelli di Amiens, costretti a celebrare in strada perché le chiese vengono conccesse ai protestanti ma non a loro e alle numerose situazioni analoghe alle nostre segnalate da Paix Liturgique, anche se certamente la situazione generale rivela una maggiore presenza della Tradizione.
Preghiamo il Signore della messe per noi, per loro e per tutti...
Ieri sera, nel mio commento delle 21.40 ci sono alcuni errori di battitura, tra cui un "alti" che dev'eser "altri" e, verso la fine:
RispondiElimina"O c’è in essi la genesi dell’interpretazione errata e dello sfacelo post-conciliare che quelle volgate pone in essere?", quellE vulgatE, da intendersi "quellA vulgatA", intendendo per "vulgata" l'interpretazione dei testi come rottura con la Tradizione.
Ed anche stamattina la fretta che m'impongono immediati impegni fuori casa, mi fa lasciare all'inizio delll'ultimo commento, un IERI SERA che dovrebbe esser "di ieri sera" posto dopo "commento". Sono i risultati della gatta frettolosa.
RispondiEliminaChiedo scusa.
Lo stesso parlare di ermeneutica della continuita' - scelta dai piu' definita coe coraggiosa - fornisce un chiaro indizio della situazione in cui ci troviamo.
RispondiEliminaIl Megisero ponitificio infallibile puo' consistere solo in una precisazione e definizione delle verita' di fede, mai nell'affarmazione di alcunche' di nuovo in contrasto con quanto infallibilmente dichiarato in precedenza.
FdS
Ma pensiamo che Lefebvre s'è messo contro un tre quarti abbondanti di Chiesa, Papi inclusi, solo per sport? Ovvìa! I problemi che lui vide pian piano li stan vedendo anche altri. Forse li avrebbero visti lo stesso pure senza che un vescovo francese li sottolineasse, forse no. Non so. Non giudico. Ciò che so è che agli interrogativi posti da Lefebvre la Chiesa deve dare una risposta, prima o poi. Non perché li pone Lefebvre, ma perché lo esige la verità. E' chiaro che prima si dà, questa risposta, chiara, convincente, logica ed esauriente, e meglio è.
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