Dal sito ufficiale della FSSPX, DICI:
Il sito internet argentino Panorama catolico internacional ha pubblicato l'informazione [v. link]secondo cui Mons. Alfonso de Galarreta sarebbe incaricato di "coordinare e dirigere gli incontri con la commissione designata dalla S. Sede" nel quadro delle discussioni teologiche tra la FSSPX e il Vaticano. E' precisato, al condizionale, che mons. de Galarreta "sarebbe stato nominato presidente della Commissione di teologi della Fraternità in carica delle discussioni dottrinali con la S. Sede".
In realtà mons. Alfonso de Galarreta è presidente della Commissione che deve preparare i dossier che saranno studiati durante le discussioni teologiche con i rappresentanti della S. Sede. Questa commissione interna alla FSSPX, costituita nell'aprile scorso, non è una commissione unilaterale. Fino a ulteriori dichiarazioni, resta ferma la dichiarazione di mons. Bernard Fellay all'agenzia italiana Apcom del 31 luglio:
- Monsignor Fellay, è previsto un suo viaggio a Roma prossimamente? E' stato fissata la data d'inizio dei colloqui? E la vostra commissione, avete già pensato da chi sarà composta? Quante persone la formano?Non c'è ancora una data fissata per l'inizio del dialogo, ma possiamo presumere che sarà in autunno. Verrò a Roma per quel periodo, ma non c'è ancora niente di preciso. La Commissione è già formata da 3-4 persone, ma non possiamo ancora fornire i nomi, anche per evitare qualsiasi pressione.
Il sito internet argentino Panorama catolico internacional ha pubblicato l'informazione [v. link]secondo cui Mons. Alfonso de Galarreta sarebbe incaricato di "coordinare e dirigere gli incontri con la commissione designata dalla S. Sede" nel quadro delle discussioni teologiche tra la FSSPX e il Vaticano. E' precisato, al condizionale, che mons. de Galarreta "sarebbe stato nominato presidente della Commissione di teologi della Fraternità in carica delle discussioni dottrinali con la S. Sede".
In realtà mons. Alfonso de Galarreta è presidente della Commissione che deve preparare i dossier che saranno studiati durante le discussioni teologiche con i rappresentanti della S. Sede. Questa commissione interna alla FSSPX, costituita nell'aprile scorso, non è una commissione unilaterale. Fino a ulteriori dichiarazioni, resta ferma la dichiarazione di mons. Bernard Fellay all'agenzia italiana Apcom del 31 luglio:
- Monsignor Fellay, è previsto un suo viaggio a Roma prossimamente? E' stato fissata la data d'inizio dei colloqui? E la vostra commissione, avete già pensato da chi sarà composta? Quante persone la formano?Non c'è ancora una data fissata per l'inizio del dialogo, ma possiamo presumere che sarà in autunno. Verrò a Roma per quel periodo, ma non c'è ancora niente di preciso. La Commissione è già formata da 3-4 persone, ma non possiamo ancora fornire i nomi, anche per evitare qualsiasi pressione.
Preghiamo preghiamo preghiamo per il buon esito dei colloqui. A mio modesto parere anche alla luce del libro di Mons. Gherardini sul Vat II la Fraternità è pienamente cattolica, anzi ce ne fossero di cattolici come loro....
RispondiEliminadon Bernardo
Condivido, don Bernardo e ti ricordo sempre a Roma il 14 settembre 2007 in Santa Maria Maggiore per lo storico, provvidenziale evento!
RispondiEliminaNoto che il thread su un argomento più scandalistico ha maggiore successo!
All' inizio ero convinto anch' io della necessità di questi colloqui.
RispondiEliminaNe ero convinto perchè ritenevo che la chiarezza sul concilio e soprattutto sul post-concilio passasse necessariamente per la vicenda umana ed ecclesiale della FSSPX. Dunque ci volevano i colloqui tra FSSPX e Roma.
Oggi invece posso ragionevolmente dire che tali colloqui non servono. Per due ordini di ragioni
1)Sono convinto che l' opera di Monsignor Lefebvre sia cattolica. In quanto tale non c' è da discutere con l' autorità. C' è solo da fare atto di fede e di sottomissione e accordarsi su questioni pratiche e canoniche. Ciò che d' altronde Mons.Lefebvre ha sempre invocato in relazione alla sua opere è "fateci fare l' esperienza della Tradizione". Lo ribadisce anche(non mi sovvengono fonti più recenti)l' Abbé Michel Simoulin, all' epoca superiore del Distretto d’Italia della Fraternità San Pio X, articolo, in “Dans la crise de l'Église, un peu de vrai romainité”, Communicantes, maggio 2001.
Da questo punto di vista la penso allo stesso modo di Padre Scalese
http://querculanus.blogspot.com/2009/07/lettera-aperta-mons-fellay.html
Sulla questione canonica si potrebbe anche giungere ad una soluzione intermedia, auspicata da Monsignor Lefebvre già 32 anni fa, e ribadita 8 anni fa da Mons Fellay, ma l' importante è che si giunga a qualcosa che dia regolarità e giurisdizione.
“La soluzione potrà arrivare a tappe, anche con una situazione un poco ibrida, delle parrocchie personali riconosciute a fianco delle parrocchie attuali" (Mons. Marcel Lefebvre, Ecône, 3/3/1977 - Cf. DICI n° 7, 11/5/2001, p. 17).
2)La questione FSSPX và distinta dalla questione post-conciliare per chiare ragioni pratiche, che già avevo evidenziato.
La questione conciliare infatti se si risolverà, lo farà presumibilmente in non pochi anni. E' quantomeno azzardato sospendere presumibilmente per decenni la posizione canonica di centinaia di migliaia di persone.
-In riferimento invece all' annossa questione ermeneutica del concilio, non posso che accodarmi alla supplica di Mons.Gherardini e del suo ottimo Libro.
E' normale che il thread di tema "scandalistico" abbia maggiore successo, anche perché questo su Galarreta è un thread di puntualizzazione.
RispondiEliminaI colloqui, comunque, è bene che ci siano. Preghiamo veramente per il loro buon esito. Benedetto XVI è un grande Papa e i vertici della FSSPX lo hanno capito da tempo. Preghiamo, preghiamo, preghiamo.
bla
RispondiElimina