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venerdì 21 agosto 2009

Un vescovo americano celebrerà permanentemente versus Deum

Il vescovo Edward Slattery di Tulsa, Oklahoma, è tornato alla pratica di celebrare la liturgia eucaristica ad orientem, nella sua cattedrale (novus ordo). Ecco l'articolo apparso sul periodico diocesano (LINK), in cui spiega tale scelta. Ce ne fossero, di questi vescovi...



AD ORIENTEM


Poiché la Messa è così necessaria e fondamentale alla nostra esperienza cattolica, la liturgia è un costante argomento di conversazione. Ecco perché quando ci incontriamo, riflettiamo così spesso sulle preghiere e letture, discutiamo l’omelie e, probabilmente o no, dibattiamo per la musica. L’elemento critico in queste conversazioni è una comprensione che noi cattolici rendiamo culto nel modo in cui lo facciamo per effetto di ciò che la Messa è: il sacrificio di Cristo, offerto sotto i segni sacramentali del pane e del vino.


Se il nostro discorso sulla Messa vuole "avere qualche senso", allora dobbiamo afferrare questa verità essenziale: alla Messa, Cristo ci unisce a Lui mentre offre Se stesso in sacrificio al Padre per la redenzione del mondo. Noi possiamo offrire noi stessi in Lui perché siamo divenuti grazie al battesimo membri del suo corpo.


Vogliamo anche ricordare che tutti i fedeli offrono il Sacrificio eucaristico come membri del Corpo di Cristo. E’ sbagliato dire che solo il prete offre la Messa. Tutti i fedeli partecipano all’offerta, anche se il prete ha un ruolo unico. Egli agisce "in persona di Cristo", il Capo storico del Corpo Mistico, sicché, alla Messa, è l’intero corpo di Cristo – Capo e membra insieme che operano l’offerta.


RIVOLTI NELLA STESSA DIREZIONE


Dai tempi antichi, la posizione del prete e del popolo rifletteva questa comprensione della Messa, poiché la gente pregava, stava in piedi o in ginocchio nel posto che visibilmente corrispondeva al Corpo di Nostro Signore, mentre il prete all’altare stava alla testa come la Testa [del Corpo]


Formavamo l’intero Cristo – Testa e membra – sia sacramentalmente tramite il battesimo sia con la nostra posizione e postura. Altrettanto importante: ciascuno, celebrante e congregazione, guardava la stessa direzione, poiché erano uniti con Cristo nell’offrire al Padre l’unico, irripetibile ed accettabile sacrificio di Cristo.


Quando studiamo le pratiche più antiche della Chiesa, troviamo che il prete e la gente guardavano nella stessa direzione, di solito verso est, in attesa che quanto Cristo tornerà, tornerà dall’Oriente. Alla Messa, la Chiesa teneva veglie in attesa di quel ritorno. Questa particolare posizione è chiamata ad orientem, che semplicemente significa "verso est"


MOLTEPLICI VANTAGGI


Avere il prete e il popolo che celebrano la Messa ad orientem è stata la norma liturgica per circa 18 secoli. Ci devono essere state solide ragioni per la Chiesa per conservare questa posizione così a lungo. E c’erano eccome! Prima di tutto, la liturgia cattolica ha sempre mantenuto una meravigliosa aderenza alla Tradizione apostolica. Vediamo la Messa, invero l’intera espressione liturgica della vita della Chiesa, come qualcosa che abbiamo ricevuto dagli Apostoli e che noi, a nostra volta siamo richiesti di trasmettere intatta (1Cor., 11, 23).


In secondo luogo, la Chiesa si è attenuta a questa singola posizione verso est perché rivela in modo sublime la natura della Messa. Perfino qualcuno che non conosce la Messa che riflettesse sul fatto che celebrante e popolo sono orientati nella stessa direzione riconoscerebbe che il prete sta alla testa del popolo, condividendo un unica e medesima azione, che è – noterebbe con una riflessione più lunga di un attimo – un atto di adorazione.

UN’INNOVAZIONE CON CONSEGUENZE IMPREVISTE


Negli ultimi 40 anni, comunque, questo orientamento condiviso si è perduto; ora prete e popolo si sono abituati a fronteggiarsi in posizioni opposte l’uno all’altro. Il prete guarda il popolo mentre il popolo guarda il prete, anche se la Preghiera Eucaristica è diretta al Padre e non al popolo. Questa innovazione fu introdotta dopo il Concilio Vaticano, in parte per aiutare il popolo a comprendere l’azione liturgica della Messa, consentendogli di vedere che cosa stesse succedendo, e in parte come una concessione alla cultura contemporanea in cui alle persone che esercitano autorità si richiede di guardare direttamente il popolo che servono, come un insegnante che siede dietro la cattedra.


Sfortunatamente questo mutamento ha avuto una quantità di effetti imprevisti e largamente negativi. Prima di tutto, è stata una rottura grave con l’antica tradizione della Chiesa. In secondo luogo, ha dato l’apparenza che il prete e il popolo fossero impregnati in una conversazione su Dio, piuttosto che nell’adorazione di Dio. In terzo luogo, conferisce una spoporzionata importanza alla personalità del celebrante, mettendolo in una sorta di palcoscenico liturgico.


RECUPERARE IL SACRO


Prima ancora della sua elezione come successore di S. Pietro, Papa Benedetto ci invitava a basarci sull’antica consuetudine liturgica della Chiesa per recuperare un culto cattolico più autentico. Per questa ragione, ho restaurato la venerabile posizione ad orientem quando celebro Messa in cattedrale.


Questo cambiamento non dovrebbe essere frainteso come il Vescovo "che gira le spalle ai fedeli", come se io fossi sconsiderato od ostile. Quell’interpretazione non coglie il punto che, rivolti nella stessa direzione, la postura del celebrante e della congregazione rende esplicito il fatto che noi viaggiamo insieme verso Dio. Prete e popolo sono insieme in questo pellegrinaggio. Sarebbe anche una nozione erronea guardare al recupero di questa antica tradizione come un mero "girare indietro le lancette dell’orologio". Papa Benedetto ha parlato ripetutamente dell’importanza di celebrare Messa ad orientem, ma questa intenzione non è per incoraggiare i celebrani a diventare "antiquari liturgici".
Semmai, Sua Santità vuole che scopriamo quel che sottostà a questa antica tradizione e l’ha resa vitale per così tanti secoli, ossia la comprensione della Chiesa che l’adorazione della Messa è primariamente e essenzialmente l’adorazione che Cristo offre a Suo Padre.


Mons. Edward J. Slattery

47 commenti:

  1. Qua c’è un equivoco di fondo. Non è l’altare girato che rappresenta meglio la riforma liturgica. Una mensa sopraelevata anche se verso il popolo, è comunque compatibile con la visione tridentina.

    Il segno vero della riforma è il ministero della la presidenza liturgica, che deve incarnare i 3 ministeri di Gesù: (profetico, sacerdotale e regale) e contemporaneamente deve guidare l’Assemblea là convocata. Ciò prima non era valorizzato:
    - la Parola di Dio non svolgeva la sua funzione, non essendo proclamata e venerata, ma solo sussurrata;
    - l’omelia era un dettare direttive, indipendentemente dalle concrete sensibilità dei fedeli;
    - la liturgia eucaristica faceva la figura di un rito sacrale, con i suoi gesti iniziatici e la lingua incomprensibile;
    - la lontananza clericale costringeva i fedeli alle pie (?) pratiche;
    - la regalità cristica era concepita come lontanissima dal modello evangelico (servizio verso gli ultimi, nascondimento, umile lettura dei segni dei tempi).

    Nelle intenzioni della riforma , doveva essere cancellato il ritualismo e il clericalismo: partecipazione dell’Assemblea (non semplice appendice del corpo sacerdotale) e inculturazione delle parole e dei gesti (soprattutto nella struttura mentale secolare dell’uomo d’oggi).

    Il SEGNO di questa rivoluzione, è stato il sovvertimento delle pregresse priorità nella disposizione degli spazi per le funzioni celebrative:
    1. primo soggetto è l’Assemblea,
    2. infatti i singoli spazi funzionali sono comunque propaggini dell’Assemblea, quindi
    3. l’ambone e la mensa non sono clericalmente “ad Deum”, ma per il popolo e verso il popolo
    4. ciò che non è funzionale alla comunità nell’esercizio del suo ministero celebrante (tabernacolo in primo luogo) sta al di fuori del perimetro assembleare
    5. il ministero presidenziale incarna i 3 ministeri di Gesù e guida l’Assemblea: per queste funzioni DEVE essere sovraordinato anche materialmente (forma, dimensioni, altezza rispetto al pavimento):
    ecco perché è giusto che la SEDE sia preminente; ancora di più deve esserlo se trattasi di CATTEDRA EPISCOPALE.
    Per fortuna ciò è diventato prassi comune - nonostante segni preoccupanti di ritorno anche tra i sostenitori (??) della riforma liturgica.

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  2. Don Mercenaro la liturgia è serviio a Dio e non all'uomo, non possiamo noi inventare forme liturgiche che sovvertano la direzione del culto a Dio.

    Quello che tu affermi della liturgia di sempre è una caricatura non la realtà:

    - La Parola di Dio era proclamata eccome, anche in canto!

    - l'omelia era curata con uno studio particolare che aiutava i pastori d'anime ad esercitare con efficacia anche verbale l'annuncio della Parola (sacra eloquenza)

    - la liturgia eucaristica (parte sacrificale della Messa) non faceva la figura di un rito sacrale, È UN RITO SACRO, con gesti sacri e con la lingua sacra.

    - la lontananza clericale esisteva solo nelle menti bacate di preti che non facevano il loro dovere, perché a casa mia i preti hanno sempre insegnato a partecipare con le risposte o con il canto a tutte le messe (1961-1965)prima ancora della pseudoriforma

    - la regalità cristica era riconosciuta e praticata verso ogni presenza di Cristo: prima nella liturgia, poi nei poveri che ci sono sempre stati e sono sempre stati amati o prima di te rev. Mercenaro i vari don Bosco, P. Pio e compagnia di santi nutriti dal ritualismo tanto pernicioso ai tuoi occhi non hanno fatto nulla di buono?

    Mi sembri un tantino intriso di pregiudizi nei confronti della Chiesa storica, ma solo un tantino, fratello.

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  3. Caro Don Mercenaro,nel tuo commento hai usato 6 volte la parola "Assemblea". Sinceramente ne siamo nauseati di questo assemblearismo e di tutto ciò che ne consegue. Per favore: basta!

    Nessuno ti obbliga di celebrare la Messa di sempre.
    Continua in santa pace con il NO e lascia che altri scelgano nella piena libertà senza imporlo ad altri il VO.

    Da quasi l'impressione che tu sia nel panico quando sarà prossima la celebrazioe nella tua parrocchia della Messa di sempre: non fartene un problema, se sei il parroco la fai celebrare dal tuo curato.

    PaoloD

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  4. Il SEGNO di questa rivoluzione, è stato il sovvertimento delle
    pregresse priorità...
    ......
    1. primo soggetto è l’Assemblea,


    rivoluzione?.....
    sovvertimento?.....
    Assemblea (con A, ovviamente)?....

    aahhh...certo!!
    Adesso comincio a capire...i tasselli del mosaico vanno a collocarsi nel loro posto...e il quadro si ricompone a meraviglia!
    Ora ricordo:
    - rivoluzione culturale
    - sovvertimento dell'Ordine costituito
    - portare l'attacco al Cuore del(lo Stato)la Chiesa
    Ma certo...tutto coincide: rovesciare gli altari = rovesciare l'Altare del Sacrificio, cioè CACCIAR VIA GESU' CRISTO, VITTIMA DIVINA IMMOLATA AL PADRE IN ESPIAZIONE DEI PECCATI DEL MONDO,
    Lui, vero Protagonista della S. Messa, che rinnova il Sacrificio della Croce, alla cui Offerta i fedeli partecipavano offrendo se stessi INSIEME col Sacerdote, che, in PERSONA CHRISTI offriva se stesso con la Vittima Divina....

    ...ma sì, proprio così: si doveva fare piazza pulita di tutto questo,
    cacciar via il vero Protagonista della Liturgia, perchè...
    protagonista è l’Assemblea,
    TUTTO si fa in vista della "sensibilità" e delle esigenze della mitica assemblea
    (...mi ricorda tanto i cobas, o le prime assemblee studentesche, dove agitando il libretto rosso di Mao si gridava: è ora di fare la RIVOLUZIONE CULTURALE!...)

    Ma la perla delle perle è questa:

    ciò che non è funzionale alla comunità nell’esercizio del suo ministero celebrante (tabernacolo in primo luogo) sta al di fuori del perimetro assembleare
    !!!!!!
    ciò che non è funzionale???
    ECCO PERCHE' col passare degli anni ho dovuto vedere prima i TABERNACOLI CACCIATI VIA dall'altare, poi dall'abside, poi
    (di recente) VIA DALLA CHIESA e li ho ritrovati sui banchi dei mercatini di anticaglie e
    ROBACCIA DI VECCHIE SOFFITTE!

    Finalmente ho capito tutto, dopo essermi scervellato per 41 anni a ricostruire il COME e il PERCHE' di questa rivoluzione:
    bisognava A TUTTI I COSTI cacciare via Gesù Cristo, Signore Dio,
    Sacerdote e Vittima Immolata, perchè dal mitico 1968, cari cattolici della Chiesa rifondata dal Concilio....
    mettiamoci in testa che bisogna

    RispondiElimina
  5. continuo....

    cari cattolici della Chiesa rifondata dal Concilio....a partire dal mitico 1968,
    mettiamoci finalmente in testa che bisogna ADORARE L'ASSEMBLEA CHE FA(BBRICA) L'EUCARISTIA UNA CUM IL SUO PRESIDENTE, in una dinamica
    totalmente "democratica"!
    Era ora di finirla con "i gesti iniziatici e la lingua incomprensibile"; era ora di far cantare in Chiesa anche le canzoni Vasco Rossi, in segno di lettura dei "segni dei tempi" e "vicinanza agli ultimi"!
    Basta col "rito sacrale", vero, Mercenaro?
    Che se ne deve fare più l'uomo del 3. millennio, di un RITO SACRALE?
    Che ce ne dobbiamo fare noi del SACRO E DELLA SANTITA'??
    A che ci serve più un Dio che è Santissimo e vuole farci Santi?
    Quella è roba superata, la santità di migliaia di Santi come S. Padre Pio, S. Escrivà, S. Teresina, S. Maria Goretti, S. Giovanni Bosco, il S. Curato D'Ars...
    questa santità che è fiorita nella Chiesa preistorica ante Concilio è LONTANISSIMA dal modello evangelico, vero, Mercenaro?
    Perchè questi poveri idioti legati alla Messa clericale NON SAPEVANO niente della Regalità di Cristo, nè dell'amore al prossimo: ma noi scemi filo-Tradizione che abbiamo letto le vite di questi Santi, non ce ne siamo mai accorti!
    Ma finalmente abbiamo capito tutto sulla NUOVA CHIESA, quella vera, sorta sulle ceneri (?) di quella vecchia, quella che non aveva fondato Nostro Signore nell'anno 33, vero? Perchè Lui, il Signore Gesù stava solo preparando questa vera Chiesa che doveva nascere dal Concilio....
    perchè anche Lui sapeva che essa doveva vivere e operare adeguandosi
    alla
    struttura mentale secolare dell’uomo d’oggi!
    e ADORARE la mentalità secolare,
    farsi tutto ad essa, SECOLARIZZARSI TOTALMENTE, questo il fine ultimo!!!
    Così finalmente, anzichè dire:
    "Gesù si è fatto come noi (e si è offerto al Padre in Sacrificio d'espiazione) per farci come Lui, offrendo noi con Lui", i fedeli potranno dire:
    "L'assemblea-presidente con la mentalità secolare si è fatta come Dio per farsi adorare e assimilarci
    (inculturarci) a se stessa",
    molto più di quello che già siamo:
    il mondo dunque ci consacrerà
    a se stesso, in una CELEBRAZIONE
    CHE NON DEVE AVERE PIU'
    figura di un rito sacrale, nè "costringere i fedeli alle pie pratiche", ormai totalmente inutili
    e sgradite al Signore!!!!
    Ho capito tutto, (meglio tardi che mai): grazie della stupenda catechesi!

    Viva la Nuova Chiesa !
    (o devo dire Nueva Iglesia, forse?)

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  6. Eh?...Come, cosa dite?
    ...sovvertimento delle pregresse priorità nella disposizione degli spazi...?
    Assemblea...presidenza liturgica...
    Un attimo, vi prego, voglio capire anch'io, che sono lento:
    veramente il Concilio ha deciso tutte queste cose nuove che leggo qui?
    E dove sono scritte? Si possono leggere da qualche parte?
    Sono ingenuo, ma so leggere e scrivere: ho fatto le scuole superiori, io. Penso di essere in grado di leggere e capire per il giusto verso un documento del Concilio!

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  7. Effettivamente l'intervento di don Mercenaro è illuminante...

    Anche le parole del Vescovo statunitense lo sono.

    Stamattina è tutto molto più chiaro...

    I "servi inutili" (sopra e presso l'altare) possono emanciparsi e "contare", cantandosela e suonandosela, oppure riconoscersi nel sacrificio dell'Agnello che ci ridimensiona al nostro ruolo, tanto importante quanto umile (vedere Maria).

    Possiamo essere parte del medesimo sacrificio, per fare la volontà del Padre, o celebrarci nei nostri sacrifici, nella nostra simpatia e nei nostri bisogni, come se Colui che tutto vede e tutto provvede avesse bisogno di manifestazioni pubbliche per esserne informato...

    Anche il NO può essere vissuto bene, se abbondano le intenzioni del VO.
    Anche il VO può essere celebrato male, se vi si partecipa con qualche brutta intenzione del NO.

    L'intervento del vescovo americano è di una logica esemplare. Quello di don Mercenaro, svela una logica.

    Una pecora.

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  8. Condivido quanto risposto a d. mercenaro... certo è che con idee come le sue si va veramente poco lontano: è il solito disco jukeboxato dal Plotti, dal Coletti (e via a.r.c.i.vescovando) con quelle argomentazioncine che riempion loro la bocca condite con sorrisetti di sufficienza ma che anche ad un semplice fedele che abbia conquistato la consapevolezza pienamente cattolica con la frequenza al Rito di sempre può smontare con due o tre elementari osservazioni.
    Mi chiedo: 'sta gente le vede le cose che ha di fronte? La legge la situazione? Credo a questo punto di no: sono in un trip da videogioco postconciliare. Vivono in una realtà virtuale.
    Mi limito a osservare che il rovesciamento (con l'intento preciso di rovesciare) è tipico di oscure premure.
    Andreas Hofer

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  9. "Prima di tutto, è stata una rottura grave con l’antica tradizione della Chiesa."

    Dice Monsignor Slattery, finalmente sempre più voci si fanno sentire e ci dicono quanto i bricolages postconciliari, le sperimentazioni liturgiche di bugniniana e Consilium memoria, siano state e siano in rottura con la Tradizione.

    Vi segnalo a questo propos la risposta che diede Padre Lang a padre Falsini :

    http://www.stpauls.it/vita/0701vp/0701vp28.htm

    Da leggere anche un articolo di Tornielli oggi:

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=375491

    Ne estraggo queste parole dell`allora cardinal Ratzinger:

    "La nostra partecipazione è certamente necessaria, ma come un mezzo per inserirci umilmente nello spirito della liturgia e per servire Colui che è il vero soggetto della liturgia: Gesù Cristo. La liturgia non è l’espressione della coscienza di una comunità, che del resto è varia e mutevole. Essa è la Rivelazione accolta nella fede e nella preghiera e di conseguenza la sua norma è la fede della Chiesa, nella quale la Rivelazione è accolta. Le forme che si danno alla liturgia possono variare in relazione ai luoghi e ai tempi, così come i riti sono diversi. Essenziale è il legame con la Chiesa che, a sua volta, è vincolata dalla fede nel Signore. L’obbedienza della fede garantisce l’unità della liturgia, oltre la frontiera dei luoghi e dei tempi e così ci lascia sperimentare l’unità della Chiesa, della Chiesa come patria del cuore. "

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  10. l' intervento di d, mercenaro , è quanto mai illuminante .

    al di là del controbattere alle sue tesi e a chi ne fa capo del tutto superfluo per me posso aver BEN CAPITO TRE COSE e da tanto tempo .

    1 far saltare per aria il Primato di Pietro e questo non è roba recente . sappiamo benissimo chi ne è l' AUTORE e chi gli ha dato spago ..... l' anarchia nella chiesa di oggi è sotto gli occhi di tutti . chi si alza per primo comanda .
    2 sopprimere la idolatrica pratica dell' adorazione del S.S. . dunque via i tabernacoli dagli altari , il SS al MOMENTO va messo in un angolo , andatevelo a cercare se lo desiderate se ne avete bisogno , fra un pò non ci sarà più nelle chiese che da tempio e casa di DIO sono diventate posti di ritrovo , ed infatti ecco nate le belle paroline : assemblea , agapi , ecc , ecc .
    3 minare il dogma dell' IMMACOLATA CONCEZIONE col SILENZIO nessuno ne parli più . come una parola d' ordine .
    oramai noi uomini del terzo millennio che vogliamo credere a fandonie del genere , roba che va messa in archivio fra i grandi miti della cultura in generale .

    ringraziamo e ringraziato sia chi a suo tempo ha aperto le porte alla massoneria e al paganesimo

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  11. UNA DOPPIA PROVOCAZIONE.
    Solo ai fini di una riflessione propongo, se volete e se potete, una doppia provocazione.
    Innanzitutto a don Mercenaro:
    Rev., può a suo giudizio illustrare quali siano i difetti e gli errori della forma ordinaria?
    Infine, a don Gianluigi:
    Rev., può a suo giudizio illustrare quali siano i difetti e gli errori della forma extra-ordinaria?
    Ovviamente la mia è una proposta e spero di non urtare nessuna sensibilità.
    Piero

    RispondiElimina
  12. "Caro" d. mercenaro,
    convengo con chi ha definito le sue parole "illuminanti". E' vero sono illuminanti di quanto una certa forma ideologica abbia dominato e, purtroppo, ancora domini gli ambienti ecclesiali.

    1. Le intenzioni della riforma.

    Quali sono le intenzioni della riforma? Non penso che esse corrispondano all'elenco da lei fatto. La Sacrosanctum Concilium e i documenti magisteriali successivi ad essa dicono ben altro! Non tiri fuori l'obiezione dello "spirito del Concilio". K. Rahner che certamente non è sospetto di "tradizionalismo", era fortemente infastidito da tale espressione "fumosa" (legga il suo intervento 'Opportune et importune' in Concilium (ed. it.) 19/10 (1983) 163-165. Poi siamo seri, di quanto sia accaduto storicamente della riforma abbiamo ben poco. due diari: quello di Mons. Bugnini e quello del Card. Antonelli dai quali trapela una complessità di fatti. Ora per poter parlare di intenzioni bisognerebbe poter accedere alle fonti che per il momento sono depositate presso l'Archivio Segreto Vaticano e inaccessibili.
    Le intenzioni elencate sono interpretazioni "teologiche", direi meglio illazioni teologiche di basso livello che ignorano lo sviluppo teologico dalla patristica fino ad oggi! Mi intenda bene, in questo sviluppo sono compresi anche teologi di ultima generazione che se fossero conosciuti meglio e senza maschere pregiudiziali, sul tema della liturgia percepirono da tempo il pericolo di certe derive (Guardini, De Lubac, Balthasar, lo stesso Ratzinger). Altro che certi proclami di pseudocomunità monastica gnosticizzanti.

    2. L'orientamento liturgico

    Se avesse una qualche nozione di archeologia cristiana e conoscesse i testi dei Padri della Chiesa (peccato che sono "clericali" per lei, perché indicano la preghiera verso oriente) si renderebbe conto che la sua posizione non ha fondamento!
    L'altere verso il popolo (il Vaticano II non è parla) fu favorito in alcuni casi già ai tempi di Pio XII per favorire in alcuni la partecipazione del popolo all'azione liturgica! Successivamente le norme applicative post-conciliari (che non sono il Concilio) hanno esteso questa possibilità con una finalità pastorale (discutibile: non facciamone un dogma!). Le sue tesi sono interpretazioni costruite ad hoc per giustificare una prassi. Conosce l'adagio di Prospero d'Aquitania, lex orandi statuat legem credendi (NB. l'espressione deve essere affiancata a quella inversa, lex credendi statuat legem orandi, come osservava Pio XII nella Mediator Dei)? Le sue espressioni stravolgono la Tradizione. Intendiamoci la Tradizione non è un ramo secco, ma come afferma molto bene Benedetto XVI nella lettera inviata lo scorso febbraio ai vescovi, è qualcosa di vivo che non può tuttavia essere sconvolta (altro che "segno di rivoluzione")

    3 Ha mai letto come è avvenuta la Riforma in Inghilterra ai tempi Edoardo VI ed Elisabetta I? Legga (sempre se conosce l'inglese e il latino) lo scambio epistolare tra i principali riformatori. Si troverebbe in pieno accordo, pensi un pò, niente di meno che con Thomas Cranmer, Arcivescovo di Canterbury e grande artefice della protestantizzazione dell'Inghilterra! E' in buona compagnia!

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  13. Monsignor Slattery CARDINALE SUBITO.Eugenio

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  14. I contributi di d. mercenaro hanno almeno l`utilità di offrire la possibilità a chi lo desidera di contestarli, ristabilendo e riaffermando così la retta dottrina .
    Detto questo vorrei ridire che non credo che il "d" di d.mercenaro stia per "don".
    Non credo che mercenaro sia sacerdote o forse....lo è stato... se d. mercenaro è colui che credo egli sia, ma posso evidentemente sbagliarmi, niente di ciò che scriverà potrebbe stupirmi o interessarmi, nel senso che non darò nessun credito ai suoi "contributi" che va disseminando su vari blog cattolici, ivi compresi quelli legati alla Tradizione.
    Lo stesso dicasi se mi sbaglio, ed è possibile se non probabile.

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  15. non vi nascondo che sta faccenda di oriente, occidente, est, ovest mi sta facendo venire un pochino di capogiro.
    stare fermi e boncitti sull'altare, no eh?
    Regalatemi una bussola perchè onestamente con questi punti cardinali ci sto capendo poco. In fondo si dice Messa non si fa gli astronomi!!!!

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  16. Quello che mi stupisce è perchè i vari D. Mercenaro & C. non si permettono mai di irridere o criticare la liturgia dei fratelli separati ortodossi dove, tutti gli elementi del V.O. sono amplificati a diusmisura: lingua sacra ancor più "morta" del latino, iconostasi che separa nettamente il presbiterio dall'assemblea, ritualismo gestuale ridondante e lentissimo, culto delle icone ecc.
    Siccome però costoro devono essere avvicinati in spirito "ecumenico" verso la loro liturgia si deve esprimere la massima considerazione e venerazione.
    Quasi quasi (sto ovviamente scherzando!) mi viene voglia di diventare davvero scismatico per godere della simpatia di certi personaggi alla Mercenaro!

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  17. un pezzo dopo l'altro, stiamo uscendo dalle catacombe. e non basteranno d. mercenaro, don marco, inopportuni di sorta a far cambiare le cose, principalmente con le loro chiacchiere!
    Nike

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  18. Vedo che e' gia' stato risposto magistralmente a d. Mercenaro (che non avendo mai precisato circa il suo status canonico sono incline a ritenere un ex-sacerdote).
    Rilevo solo alcune espressioni che suonano familiari a chi ha studiato diritto commerciale all'universita'.
    La presidenza dell'assemblea. La convocazione (magari anche il numero legale). E l'ordine del giorno? Insomma "corporate governance" al posto della sacra liturgia.
    Il ministero della presidenza liturgica. I 3 ministeri di Gesu'. Ministro deriva da "minus habere", chi e' in una posizione subordinata ad una funzione (come appunto il ministro rispoetto al capo di un governo civile). E' una configurazione che non si addice alla seconda persona della SS. Trinita'.
    Infine mi fa venire in mente Carl Marx che diceva:
    "Noi vogliamo sbarazzarci di tutto ciò che è soprannaturale, perciò abbiamo dichiarato guerra una volta per sempre alla Religione".

    FdS

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  19. caro fds

    quello che sosteneva CARL MARX infondo è la dottrina nazista messa in pratica .

    Ma hanno esattamente la stessa MADRE sono figli della GRANDE RIVOLUZIONE 1789 !!!!!!!

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  20. caro Nike, potete uscire, andare a giro, dove vi pare!!!
    Per quel che mi preme dico che sono nato dopo il Vaticano II, ho imparato questa liturgia e visto che il grande obbediente maestro della Sistina ha potuto celebrare con il VO, se dovessero riportare le lancette del tempo al 1563 non vedo perchè imporre a me qualcosa che non ho mai conosciuto se non attraverso i libri e quanto i miei anziani sacerdoti mi han raccontato, definendo una LIBERAZIONE il Concilio da tutte le incrostazioni.
    E sai, quando in una casa non ci pulisci dal 1563, ci vuole altro che la ramazza!!!!!

    RispondiElimina
  21. caro don Marco, ora fai la vittima! Ma chi ti impone qualcosa? Mi sembra che sia vero il contrario. Appena io cominciai a celebrare con il rito tradizionale dovevi sentirli i cari confratelli con quale carità cristiana mi trattavano!!

    Celebra pure con il NO, ma non scherzare su quello che è patrimonio della liturgia. Tu dimentichi la dimensione cosmica del sacrificio di Gesù (cfr. Lettera agli Ebrei)

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  22. Versus Deum...tutti ,celebrante e fedeli rivolti al Signore,e non c'è nulla da giustificare,niente da aggiungere.Il giorno dell'Assunta ,con motivo di benedire il restauro dei quindici misteri del Rosario che fanno da splendida corona all'altare della mia Parrocchiale,ho celebrato tutte le messe della festa all'altare della Madonna guardando tutti nella satessa direzione,guardando tutti alla croce bella dell'apparato nobile,guardando tutti alla venerata immagine della Madonna.E' vero che celebro spesso all'altare laterale e spesso all'altare versus pop. spostando semplicemente indietro i sei candelieri e la croce...ma non ho mai detto una parola cher spiegasse,non c'era motivo(Ho dovuto invece spiegare-era necessario- perchè ho ricostruito l'altare maggiore che un mio predecessore aveva fatto demolire.)Ho celebrato e celebro con la gente i fedeli,i cristiani rivolto al Signore.Coraggio cari confratelli preti non dobbiamo spiegare niente a nessuno,celebriamo con devozione la MESSA n.o. O v.o.con fede e devozione ,la gente ha bisogno di essere accompagnata alla soglia del mistero di Dio.Coraggio,non c'è niente da spiegare o rifremo lo stesso gioco di chi per quarant'anni ha detto a me per la veste talare-ma sa che c'è stato un concilio ?-ma questo mi è stato detto anche per i paramenti neri dei funeralli,per le via cruics a quattordici stazioni e per il bel Rosario di sempre coi suoi 15 bellissimi misteri...ah,mi è stato detto anche perchè i chierichetti fanno la guardia d'onore al Santissimo duranmte le Quarant'ore.Niente da spiegare a nerssuno,facciamo come fa il Papa.Un parroco di campagna. Un parroco di campagna,

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  23. Ovvia giù, ma Gianluigi te tu sei Parroco??
    Ai bimnbi gli fai vedere quelle robe? Mah
    contento tu..... Ma la gente un ti dice nulla?

    Io vittima? Mai amato i martiri senza palma e gli eroi riabilitati

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  24. la gente ha bisogno di essere accompagnata alla soglia del mistero di Dio.

    Rev. Parroco di campagna,
    un grazie dal profondo del cuore per queste semplicissime parole: è tutto qui ciò che in 40 anni abbiamo perduto, briciola dopo briciola, lungo la strada del "progresso", come Pollicino...: ora dobbiamo tornare a Casa, ripercorrendo la scia di quelle briciole cadute, che ci riporteranno alla Casa del Padre.
    Sulla soglia, come ha detto lei, reverendo: perchè lì dentro c'è il Mistero di Dio, che è immenso, ma ci aspetta e amandoci e attirandoci, saprà Lui come accogliere ognuno di noi, e tutti, per mezzo di voi sacerdoti (Sacer-dotes).
    Grazie a tutti quelli che sanno ancora parlare e operare come lei, che siano parroci di campagna o di città: grazie anche per il coraggio di essere testimoni fedeli e impavidi del vostro Ministero,
    e dell'obbedienza al Papa, sapendo bene a Chi dovete renderne conto e "grazie"!
    Se Dio ne susciterà almeno 10 come voi, ogni anno, la Chiesa ne sarà di nuovo ristorata e illuminata, dopo 40 anni di deserto!

    "Non c'è niente da spiegare", proprio così: vorremmo solo sentirvi tutti pronti a dire le parole di Samuele:
    "Eccomi, io vengo, Signore, a fare la tua volontà!"

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  25. Caro don Marco, qui nessuno ti impedisce di celebrare, ovviamente in maniera decente e rispettosa, la messa in n.o.
    Anch'io sono nato ben dopo la riforma liturgica; tuttavia, per criticare un rito che non mi convince, non mi avvalgo di impressioni infantili quali le tue (le messe per i defunti celebrate con pianete nere che da bambino ti impaurivano). Se la tua concezione della messa di sempre si riduce a ciò e a considerazioni insistenti su sciocchezze secondarie come origine e uso del manipolo, mi sorprende che qualcuno ti abbia permesso, stante ciò, di diventare prima prete e poi addirittura cerimoniere del vescovo, o quello che sei.
    Sì, perché mi sarei aspettato valutazioni più mature ed equilibrate, magari del tipo della differenza nel numero delle vocazioni tra tradizionali e modernisti, oppure sulla desacralizzazione della messa e sulla incredulità verso l'Eucaristia da parte del Popolo di Dio; o ancora sul crollo nella pratica del Sacramento della Confessione. Infine: che dire delle foto di messe-commedia che compaiono sul web? Lì non intervieni, non fai autocritica e nemmeno le difendi a spada tratta! Meglio ridere sull'ignoranza tradizionalista dell'origine del manipolo! In effetti, è più semplice deridere che argomentare sui dati reali.
    Tutto questo a casa mia si traduce in una semplice parola, che evito di ripetere.
    Da parte mia, di fronte agli abusi delle messe moderne, mi rifaccio a Gesù che caccia i mercanti dal Tempio: "Della Casa del Padre Mio avete fatto una spelonca di ladri."
    Nike

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  26. Caro don Marco, qualcuno di quei bimbi si alza anche alle cinque e mezzo del mattino per vedere quelle "robe". E non mi sembra spaventato! Ti dirò che i chierichetti ( 3 media e 1 sup.) sono molto più partecipi con il VO che con il NO.
    Anch'io come il parroco di campagna uso le pianete nere per i funerali, piviale nero; la via crucis di 14 stazioni e le quarantore solenni. Mai avuto problemi, tranne una volta con mons. Macchi, segretario di Paolo VI, che a un funerale non voleva mettere la pianeta nera, gli ho ricordato che il messale lascia la duplice scelta e che io uso sempre quella nera e si adeguò.

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  27. Oggesù, se ci sta qualche idiozia cui non vale la pena rispondere riguarda proprio le amenità che ha scritto nike.
    Mi verrebbe voglia di dargli qualche indicazione e suggerimento ma poi divento di molto volgare.
    Gli vorrei anche far notare le patologie cui son soggetti certi individui, ma di nuovo sarei irriverente.
    Insomma le considerazioni di nike si commentan da sole

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  28. oh Gianluigi accendi un cero alla madonnina, te tu sei fortunato, io per farli venirea messa la domenica alle 11 fo gran fatica....
    ovviamente è colpa del Vaticano II.... lo so, così almeno ti risprmio la risposta!!

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  29. Quando un prete
    è così pronto alla volgarità di linguaggio, che a stento se ne trattiene, ma continua a fare il goliarda parlando delle cose più sacre, come la S. Messa, e gigioneggia nominando la "madonnina"
    come se parlasse di una bambolina
    inanimata (e con iniziale minuscola, tanto dà fastidio quella Madre di Dio, che bisogna diminuirla così?)....
    beh...non so più come possa ricondurre i fedeli al senso del Sacro e all'adorazione di Dio e alla venerazione della Madonna e dei Santi!
    Si vede che oggi molti di loro preferiscono fare gli entertainers,
    altro che Sacerdotes!

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  30. Per cortesia abbassate i toni: don Marco, Nike e Fedele annoso.

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  31. D'accordo: ritiro quello che ho detto.
    E' necessario, penso, che oggi ci abituiamo a sentir parlare i sacerdoti in modo più "leggero", scherzoso e alla moda, come tanti di noi.
    E' che faccio fatica a dimenticare l'epoca sorpassata in cui si usavano parole acconce a un clima che normalmente era intriso di "timore reverenziale", "gravitas", "decorum", "prudentia" ecc. ecc.
    e roba simile (antiquariato, polvere secolare, lo ammetto).
    Chiedo scusa a don Marco: mi perdonerà, perchè sono un antiquato e io stesso un "pezzo d'antiquariato"...
    E che Dio abbia pietà di noi tutti.

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  32. O redazione io nn so a dire di nulla so loro che comme donnine isteriche strillano, un so miha per qual ragione (cfr miei post). Anche se a dirla di tutta il vero ho bell'e capito la tinta e la scorsa.
    Mi verrebbe da citare quando Gesù disse ai farisei: sepolcri imbiancati dove di fori l'è tutto bellino e col manipolo (ndr) e dentro un si sa quel che si trova.

    Ovvia un vi ngrifate, sennò vi devo consigliare qualcosina e con codesto caldo un va miha bene.

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  33. Si è capito che scrivevo in toscanaccio, ovvio che con "Madonnina" non intendevo nulla di offensivo nei confronti della Santissima Vergine; vedo che la redazione ha capito, da noi in Toscana è un intercalare alternativo alle bestemmie ma che nn è irriverente.
    Sappiamo scherzare ogni tanto!!!! :)

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  34. Caro don Marco, ti sbagli, non ti dico che è colpa del Vat.II, né mi permetto di giudicarti in base ai tuoi gusti sui paramenti o sul NO Non ti dirò che si è fedeli a Cristo perché si usano le pianete o il manipolo, tutto ciò è secondario rispetto a un elemento che è molto più sottolineato dagli orientali che da noi: la santa liturgia non è opera dell'uomo ma di Dio. Quello che noi celebriamo è un riverbero della liturgia celeste. Invece oggi siamo tutti portati a credere che la liturgia sia creata dai liturgisti e da gente del mestiere.
    No io preferisco accoglierla come un dono che ci viene dal cielo attraverso Gesù, gli apostoli e tutte le generazioni di cristiani che ci hanno preceduto.

    Non ci hai mai pensato? Nessuno può dire chi ha inserito nella messa le preghiere dell'offertorio, o quelle ai piedi dell'altare "Introibo ad altare Dei", mentre oggi sappiamo bene da chi sono state create quelle del nuovo offertorio o quelle della nuova consacrazione. La liturgia nuova non mi convince, mi sembra opera troppo personalizzata, troppo datata, troppo riconoscibile in movimenti e ideologie che non dovrebbero entrare nel santuario.

    Per il resto scrivi pure in toscano che mi garba assai.

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  35. Dal post di don Gianluigi traspare la Fede convinta nel fatto che la Liturgia sia dono del Cielo; ma io mi chiedo, dopo tanti dibattiti pieni di "tecnicismi": i preti, oggi ci credono tutti a questo?

    Se don Gianluigi dice:
    "io preferisco accoglierla come un dono..."
    e questo appare veramente come un umile riconoscimento che il Protagonista è Gesù stesso, a cui il Sacerdote si consegna perchè Egli stesso celebri servendosi della sua persona, che si offre sull'altare insieme con Cristo...,
    se quindi don G. "preferisce" vederla così, che cosa dobbiamo capire, che un altro sacerdote può "preferire" vederla diversamente, ad es. che il celebrante è "artefice" che può in qualche misura rimaneggiare quel dono, "riplasmarlo"?
    Cioé: se parliamo di preferenze, mi sembra che tutte le diverse scelte e atteggiamenti connessi siano
    accettabili, o sbaglio?
    (Sono uno che dà molta importanza alle parole con cui comunichiamo,
    e con le quali spesso trasmettiamo un + o un - rispetto a ciò che vorremmo: in questo caso non mi sembra pignoleria...)

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  36. domanda sottesa nel post 18.25:

    dobbiamo rispettare i "diversamente celebranti"?

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  37. Apprezzo l'ottimo tentativo del blog di favorire un confronto sulla questione liturgica. Mi domando: è opportuno e costruttivo lasciare spazio a chi cerca soltanto di provocare! Certo questo è il rischio di un blog. Ma non è possibile alzare il livello di discussione? L'opinione non fa bene alla ricerca della verità. Preferisco l'argomentazione allo scambio di emozioni. L'intervento iniziale proponeva delle tesi ben chiare: mi sembra che sia necessario lavorare su di esse cercando di comprenderne la loro consistenza! Altrimenti si scade in banale talk-show tra "sordi".
    Ringrazio la redazione dell'ottimo e interessante lavoro!

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  38. Carissimi,
    mi pare che non tutti i sacerdoti si rendano conto di aver a che fare con cose sacre, il che rende ancor piu' attuale la precedente citazione di Marx, che sapeva che le proprie perverse idee sarebbero state un giorno attuate proprio dai sacerdoti, sotto il nome di LIBERAZIONE dalle incrostazioni".
    Ovviamente, sacerdoti che hanno perduto il senno e per descriverli ci vorrebbe la penna di quel toscanaccio di Dante (Alighieri).

    FdS

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  39. L'intervento iniziale proponeva delle tesi ben chiare: mi sembra che sia necessario lavorare su di esse cercando di comprenderne la loro consistenza! Altrimenti si scade in banale talk-show tra "sordi".
    Ringrazio la redazione dell'ottimo e interessante lavoro!


    perché non ci prova lei, se riesce a vincere la nausea.

    Perdoni se questa volta invece di argomentazioni ho espresso un'emozione, ma a volte si riesce a comunicare bene anche con queste

    comunque per trovare qualche argomentazione bastava leggesse i post successivi... e non mi pare si trattasse di opinioni

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  40. ... a parte le goliardate di Don Marco che dispensa il suo humour più da intrattenitore che da sacerdote

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  41. mic diciamo che mi adeguo.
    Come diceva il buon Wittgenstein alla domanda segue la risposta e la risposta è conseguente alla domanda e così via, deduci tu il resto.
    cmq grazie per il complimento, ti assicuro che ne vado fiero, la gente da chiesa un mi fugge via, e sai, in Toscana se superi un certo tempo la chiesa te tu la ritrovi vota, forse meglio il rito di Pio V almeno un ti giri e un vedi che te tu se rimasto solo a cantare sermoni che niun capisce.

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  42. FdS quante citazioni dal vangelo mi stai facendo venire in mente!!!!
    Ma nn ho voglia di riscriverlo.
    i Vostri incensi e noviluni sono in abominio...... (per redazione: è un tx biblico)

    Guai a voi scribi e farisei ipocriti che..... (idem come sopra)

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  43. Non credo che abbiate inteso bene le parole di d. mercenaro: la questione dell'altare gli interessa pochissimo; parlare dell'altare è parlare di sacrificio (anche dicendo "mensa", sempre di pasto sacrificale si tratta); ma lui e chi per lui la quistione del sacrificio è molta e sepolta. A lui interessa altro! Leggete bene il punto 5 e rendetivi conto di una semplice proporzione: tanto più SEDE, tanto meno ALTARE.
    La radice degli abusi liturgici
    sta proprio in questo: che l'uomo di chiesa (vescovo, prete, religioso, diacono, ministro o ministra, laico) si sostituisce al suo Signore.

    (A proposito: avete notato che un certo "don" parla qua come parlerebbe fra i denti un certo vescovo molto chiacchierato nel blog?)

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  44. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  45. i Vostri incensi e noviluni sono in abominio......

    ricordo al reverendo che non erano in abominio al Signore gli incensi e i noviluni di per sé, cioè il culto che il popolo gli rendeva, ma il fatto che il cuore del popolo fosse attaccato ai riti e non rivolto a Lui e la condotta non fosse orientata alla Sua volontà... ora non mi sembra questo il caso delle persone a cui lei si rivolge: nessuno di noi qui mi sembra attaccato ad una ritualità che risulta sterile per eccesso di formalismo o per cristallizzata ortodossia e i nostri cuori solo Dio può conoscerli, non lei.
    Le sono state ampiamente fornite ragioni e moti del cuore e dello spirito e anche aspetti teologici e magisteriali, ma non rientrano nella visuale che le hanno inculcato, che risulta impermeabile ad ogni confronto.
    Riesco a comprendere tante sue motivazioni, ma non riesco a condividerle, per quanto si discostano dalla realtà spirituale che io vivo, che è quella di tutti noi amanti della Tradizione tradita.

    Ed è molto opinabile questa strumentalizzazione della S. Scrittura a suo uso e consumo

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  46. Caro don Marco,

    di citazioni evangeliche nei suoi scritti non ne ho viste molte, ne' nello spirito ne' nella forma. L'unica che ha tentato di fare (scribi e farisei ipocriti) mi pare non colga nel segno.
    Nostro Signore non ha condannato l'attaccamento alla devozione e alle forme rituali in se' ma la devozione ad una verita' ormai superata dalla sua venuta.
    Per cui continuo a credere che Marx rimanga il Suo vero punto di riferimento.
    Aggiungo, per opportuna memoria, la proposizione n. 53 condannata dal decreto Lamentabili

    "La costituzione organica della Chiesa non e' immutabile, ma la societa' cristiana, non meno della societa' umana, va soggetta a continua evoluzione".

    FdS

    FdS

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  47. Quante parole, quanti commenti, quante discussioni sulla sacralità della santa Messa nelle sue forme attuali e quelle precedenti!!!
    La chiesa attuale attaccata in tuttti i modi e da tutte le parti, Dio mio!!!!
    Di una cosa sola sono convinto: "SI RITORNERA' TUTTO COME PRIMA" Pian piano il Signore darà lume a tutti, comincindo da quelli che reggono la Chiesa. Gli errori, i sacrilegi, gli abusi, le profanazioni ecc. di quello che succede nella Chiesa, Finiranno!!!!!
    Ne siete convinti che il Cuore Immacolato di Maria trionferà?
    Preghiamo S.Michele Arcangelo, lui che è il protettore della Chiesa. (purtroppo soppressa la Sua figura)

    Nicola

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