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giovedì 7 maggio 2009

La ritrattazione di mons. Zollitsch


Tutti ricordiamo le affermazioni, diciamo così, opinabili del Presidente della Conferenza episcopale tedesca mons. Zollitsch (v. qui). In tutto il mondo si sono levate proteste provenienti da "ambienti tradizionalisti" (ma bisogna esser tradizionalisti, per avere a cuore l'ortodossia?). Ecco quanto ci riferisce, dalla Germania, la preziosa Rosanna:


Nell`ultimo numero del Konradsblatt monsignor Zollitsch fa pubblicare un testo dove si esprime riguardo alla morte espiatoria di Cristo, dopo che le critiche alle sue inaccettabili dichiarazioni teologiche stavano sollevando sempre più proteste. Nell`articolo dal titolo "Annunciamo la Tua morte, Signore, proclamiamo la Tua risurrezione", tra l`altro si legge: "La fede cristiana non ha paura, nemmeno di attribuire alla morte del Signore un positivo significato salvifico ed espiatorio. Cristo muore a favore degli uomini e al loro posto. Egli compie ciò che gli uomini stessi non possono compiere, in quanto invischiati nel peccato. Egli diventa una vittima dell`umana malvagità, vittima che muore umiliata e torturata sulla croce. Al posto degli uomini Egli si abbandona come vittima sacrificale al salvifico ed efficace amore di Dio, amore che è il più profondo motivo della Sua speranza. Così Egli apre al nostro mondo peccaminoso e violento l`accesso all`amore di Dio."

14 commenti:

  1. Espérons qu'il est sincère et qu'il ne s'agit pas d'un recul tactique.
    Tout est possible avec les modernistes.

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  2. Comunque sempre meglio di niente.
    Anche ai tempi di S. Pio X, ma anche del b. Giovanni XXIII, c'erano fior di modernisti, ma almeno stavano attenti prima di parlare.
    F.d.S

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  3. Sì, meglio che niente.

    Invece mi lascia molto perplesso l'intervento di quel pasionario-passionista che si vanta di avere "detridentinizzato" la sua parrocchia. Di che cos'ha paura? Che prima o poi qualcuno gli neghi lo spazio ricreativo?

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  4. Vedo in tutto ciò, una grande ipocrisia. Io non credo affatto, che questo monsignore abbia cambiato opinione, ma lo ha fatto per pura convenienza, visto lo scandalo che aveva suscitato con le sue dichiarazioni.

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  5. Crediamo alla sua bontà?

    O crediamo che sia stato un atto di pura convenienza.

    Bene, più che agli uomini dovrà dane conto al suo Signore .

    Noi davanti alle sue dichiarazioni prila e dopo dobbiamo credere che si sia "ri-convertito".

    Dalla Germania possono venir fuori uomini veramente santi ( come l'attuale Pontefice) ma ogni tanto madre natura si sbizzarisce a far nascere dei veri e propri "mostri".

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  6. segnalo anche la possibilità opposta a quella che proponete (e che, per priciple of charity, mi sembra più plausibile): mons. Zollitsch può essersi espresso male nell'intervista, mentre il suo vero pensiero è contenuto in quella bella professione di fede che troviamo nell'articolo segnalato (notate ad esempio il riferimento alla Introduzione al cristianesimo di Ratzinger: Noi non possiamo dare a Lui una offerta che sia degna, paragonabile alla sua infinita Maesta, per cui Dio stesso ha presentato il sacrificio perfetto).

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  7. Allora le proteste andrebbero rivolte anche a Kiko per quello che ha osato dire :
    " Carmen vi ha spiegato come le idee sacrificali che Israele aveva avuto ed aveva sublimato, si introdussero di nuovo nella eucaristia cristiana. Forse che Dio ha bisogno del Sangue del Suo Figlio, del suo sacrificio per placarsi? Ma che razza di Dio abbiamo fatto? Siamo arrivati a pensare che Dio placava la sua ira nel sacrificio di suo Figlio alla maniera degli dèi pagani. Per questo gli atei dicevano: che tipo di Dio sarà quello che riversa la sua ira contro Suo Figlio sulla croce?... e chi poteva rispondere?"

    Orientamenti alle equipes dei catechisti per la fase di conversione p. 333.

    “Ci permettiamo ricordare che sul sacrificio della messa si insegna che il concetto di sacrificio è stato introdotto per compiacere i pagani al tempo di Costantino. In realtà la messa è solo una presenza-passaggio del Cristo che, ovviamente, dopo il passaggio, non rimane più dentro il pane, ecc. Tuttavia, questo non ditelo agli altri cristiani, perché non sarebbero ancora in grado di capirlo”.
    Annuncio di Quaresima 2008, Spagna.
    Kiko Arguello "

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  8. Meno male che è venuto Kiko a spiegarci tutto dopo duemila anni... Sono però curioso di sapere come interpreta "questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi". E' un'aggiunta di Costantino?

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  9. Comunque, è già qualcosa che abbia ritrattato. Probabilmente qualche pressione addosso l'ha avuta, cosa che non sarebbe successa qualche anno fa.

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  10. che tristezza una Chiesa dove i sacri pastori prima affermano l'errore e poi, "rimproverati" dai fedeli, rettificano.
    Il fatto dimostra per l'ennesima volta che chi ha il munus docendi non solo non lo esercita ma usando dell'autorità ed autorevolezza che tale munus gli da, insegna l'errore. E mons. Lefebvre aveva torto nel sostenere che siamo in uno stato di necessità?

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  11. Lo stato di necessità non è tanto nella questione di ortodossia dottrinale nelle cose scritte ( in scriptis )che sono sane, quanto nella disgraziata scelta da parte della burocrazia vaticana dei Vescovi negli ultimi decenni.
    Andando avanti con la linea " Baggio" o " Re" si arriva solo alla dissoluzione della sana dottrina.
    La burocrazia vaticana ha imposto oggi il viaggio di Benedetto XVI in Terrasanta ed una serie di scuse e di inginocchiamenti.
    Sopportiamo tutto per amore verso Gesù Cristo il Crocifisso e Risorto.
    Se qualcuno della burocrazia vaticana pensa di mandare l'agnello, il Papa, in mezzo ai lupi per approfittare della situazione diciamo : basta !
    Non staremo sempre proni, nel doveroso bacio della mano, resa sacra dall'Ordinazione Episcopale, ai capricci e ai dictat della burocrazia vaticana espressione troppo spesso del "mondo" che vuole assogettare la sana dottrina di amore e di verità della Santa Chiesa Cattolica.
    Allora sarà, nel vero senso, "stato di necessità" con tutte le conseguenze !

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  12. Per l'ultimo anonimo: il papa non è un burattino nelle mani della burocrazia vaticana; se va in Terra Santa è perché ci vuole andare, non perché altri ce lo manda.

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  13. C'è poco da scherzare sulle a dir poco eterodosse affermazioni del "pittore" Kiko, basti pensare che tra i 19 nuovi sacerdoti della diocesi di Roma consacrati dal Papa domenica solo 6 provengono dal Seminario romano. Gli altri? Dal Seminario Redemptoris Mater, neocatecumenale. Non c'è da preoccuparsi del mistero che avvolge tutto, forse per non far trapelare l'eresia? A volte credo che tutto l'affannarsi - da una parte e dall'altra - sulla litugia ordinaria e extra ordinaria sia poca cosa quando, pur di avere qualche "fedele" (?) la Chiesa sta inserendo nel suo seno (e in che misura!) forze quanto meno oscure.

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  14. Se si tratta di una ritrattazione, le polemiche sono valse a farlo rinsavire il nostro monsignore.
    Se s'era espresso male nell'intervista,
    di tempo per rettificare se n'è preso troppo.

    F.D.S. I modernisti del passato eran più furbi. Ma c'era chi li smascherava. Oggi parlano apertamente perché sanno che l'impunità è garantita.

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