Riceviamo e pubblichiamo:
In questo tempo in cui il martirio sembra esser tornato argomento di quotidiana tragicità, Sua Santità Benedetto XVI ha firmato i decreti di beatificazione e canonizzazione del sacerdote tedesco Johannes Prassek e i suoi due compagni Eduard Mueller e Hermann Lange, decapitati dalla Gestapo nel 1943 in un carcere di Amburgo. Beati saranno pure sedici missionari spagnoli della congregazione dei Figli del cuore immacolato della beata Vergine Maria e dieci carmelitani uccisi nel 1936 durante la guerra civile. Non è certo una novità che questo Papa non si curi troppo di quei motivi di “opportunità” che da anni hanno fatto galleggiare in sospensione le cause di Martiri e Santi scomodi. E indubbiamente indigesti per la mentalità corrente sono i martiri della Guerra di Spagna, innocenti uccisi in odium Fidei. Giova ricordare che un tributo altissimo fu pagato dal clero iberico: dai Vescovi ai secolari, ai religiosi, fino ai seminaristi. E ancor di più furono i laici, straziati nelle maniere più truculente, per il semplice fatto di esser cattolici. Quel che si sottopone alla altrui riflessione, all’approssimarsi della data del 18 di Luglio, sono osservazioni mosse non da interessi politici, né tanto meno di partito ma da stupore e sdegno causato dalle deformazioni storiche operate dalla vulgata corrente.
Tempo addietro, quando fu beatificato Pelé, non il calciatore, ma il primo gitano elevato all’onore dell’altare, RadioRai “informò” che era stato ucciso dai franchisti perché si spinse a difendere un sacerdote. Lapsus da “un tanto al chilo” o scientifica disinformazione?
Si apprende dall’agenzia Apcom la seguente notizia: “Diverranno poi beati, tra gli altri, sedici missionari spagnoli della congregazione dei Figli del cuore immacolato della beata Vergine Maria e dieci carmelitani uccisi nel 1936 durante la guerra civile spagnola che ha poi dato la stura alla dittatura di Franco.“ Come interpretare? Non si voglion certo giustificare le dittature, ma vorremmo che non ci si vergognasse di dire le cose come realmente andarono: anarchici e marxisti massacrarono i cattolici in Spagna e non altri. Lo sappiamo che la storia dice che “i buoni” erano quegli altri… i volontari accorsi da ogni dove per lottare contro il pronunciamento militare di Franco. Ma il sangue versato dai martiri sta a testimoniare la malvagità di quelle forze di questo mondo, che ancor oggi operano mutando in metodi e strategie, ma che mantengono fermo il proposito di distruggere la Chiesa.
Tempo addietro, quando fu beatificato Pelé, non il calciatore, ma il primo gitano elevato all’onore dell’altare, RadioRai “informò” che era stato ucciso dai franchisti perché si spinse a difendere un sacerdote. Lapsus da “un tanto al chilo” o scientifica disinformazione?
Si apprende dall’agenzia Apcom la seguente notizia: “Diverranno poi beati, tra gli altri, sedici missionari spagnoli della congregazione dei Figli del cuore immacolato della beata Vergine Maria e dieci carmelitani uccisi nel 1936 durante la guerra civile spagnola che ha poi dato la stura alla dittatura di Franco.“ Come interpretare? Non si voglion certo giustificare le dittature, ma vorremmo che non ci si vergognasse di dire le cose come realmente andarono: anarchici e marxisti massacrarono i cattolici in Spagna e non altri. Lo sappiamo che la storia dice che “i buoni” erano quegli altri… i volontari accorsi da ogni dove per lottare contro il pronunciamento militare di Franco. Ma il sangue versato dai martiri sta a testimoniare la malvagità di quelle forze di questo mondo, che ancor oggi operano mutando in metodi e strategie, ma che mantengono fermo il proposito di distruggere la Chiesa.
L. Moscardò
L'11 marzo 2001 Papa Giovanni Paolo II beatificò 233 martiri spagnoli, vittime dei repubblicani, anarchici e social-comunisti, scatenando naturalmente le ire degli anti fascisti di professione. Del resto vi ricordate le reazioni degli ebrei alla canonizzazione di Edith Stein, o dei radicali a quella di Papa Pio IX? Tra gli innumerevoli meriti del Sommo Pontefice felicemente regnante, a mio modestissimo parere, non sembra si possa aggiungere quello di aver dato inizio alle beatificazioni politicamente scorrette.
RispondiEliminaE Pio XII ? Sembra che nonostante le visite alle sinagoghe non sia ancora arrivato il Placet delle logge ebraiche!
RispondiElimina<span><span>Excellent post. </span>Je me permets seulement d'ajouter que les persécutions anti-catholiques (assassinats de prêtres et de religieux, incendies d'églises et de couvents, etc.) n'ont pas commencé en 1936, en réaction au soulèvement national, mais dès 1931, c'est-à-dire dès l'implantation de la République anti-cléricale, dont un des principaux «mentores», Manuel Azaña, ancien élève des Augustins de l'Escurial, disait que le catholicisme avait été, pour l'Espagne, une espèce de syphilis…</span>
RispondiEliminaBenissimo Atalaia questa è la pura verità. Ma Paolo VI era fortemente antifranchista e in segreteria di stato attualmente al vertice vi è un prelato chein gioventù si dice avesse simpatie per la sinistra estraparlamentare. Inoltre dopo il concilio si sono moltiplicati preti, vescovi e cardinali con torcicollo e strabismo a sinistra come pure l'ordine dei gesuiti al quale appartiene il portavoce vaticano.Pretendere che la Verità trionfi con questa gente è puro esercizio retorico.
RispondiEliminaManuel Aza<span><span>ñ</span></span>a, detto doña Manuelita!
RispondiEliminaLe carogne del "manifesto" titolarono: "Nera beatitudine".
RispondiEliminaChe Dio li ricompensi come meritano.
I Suoi Iddio riesce comunque sempre a riconoscerli, indipendentemente dalla pratica del nefasto criterio della "politically correctness": un sistema moralmente perverso, che procede dialetticamente addirittura sulla base del principio della "non verità" ...
RispondiEliminaSe c'è ancora qualche italiano che ha il dubbio che non sia stata la provvidenza divina a sconfiggere gli assassini comunisti spagnoli vada su questo sito. http://www.rolandorivi.com/ e si vergogni!
RispondiEliminaMolto simile alla storia del seminarista Manuel Aranda.
RispondiEliminahttp://www.seminaristamanuelaranda.com/index2.php
A proposito di Papa Pio XII di venerata memoria e della Guerra di Spagna:
RispondiEliminahttp://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/speeches/1939/documents/hf_p-xii_spe_19390416_inmenso-gozo_it.html
<span><span>Récemment, Pío Moa, dans son blog Presente y pasado </span><span>(16 de junio de 2010) rappelait ce mot de Santiago Carrillo, l’ancien responsable des massacres de Paracuellos : «Hoy es posible que tengamos la Iglesia más evolucionada de Europa desde el punto de vista político y social»…</span></span>
RispondiEliminaTriste: il nemico interno è il peggiore perché può minare le fondamenta....
RispondiElimina<span>L’incredibile (o quasi) è che i foglietti della Messa delle Paoline (domenica 18 luglio ) ricordassero con un trafiletto la morte di Rolando Rivi, spiegando le ragioni del suo martirio, ma non dicendo nulla su chi lo avesse perpetrato (sarebbe troppo: chi ha voglia di capire – e ne ha i mezzi culturali – capisca, gli altri … si arrangino): </span>
RispondiElimina<span>
“Alcuni partigiani comunisti lo hanno portato nella loro "base". Rolando capisce con chi si trova. Quelli lo spogliano della veste talare che li irrita troppo. Lo insultano, lo percuotono con la cinghia sulle gambe, lo schiaffeggiano. Adesso hanno davanti un ragazzino coperto di lividi, piangente. Così era stato fatto un giorno a Gesù.Una valanga melmosa di bestemmie contro Cristo, di insulti contro la Chiesa e contro il Sacerdozio, di scherni volgari si abbatte su di lui, povero piccolo. Quindi - secondo quanto hanno detto alcuni testimoni - l'orrore della flagellazione sul suo corpo puro di ragazzo. E l'indicibile, che non possiamo raccontare.
È la sua "via Crucis", prima del Calvario.
Rolando, innocente, piange e geme come un agnello condotto al macello, prega nel suo cuore e chiede pietà. Tuttavia, nella sua anima, posseduta da Cristo, è forte e sereno. Qualcuno si commuove e propone di lasciarlo andare, perché è soltanto un ragazzo e non c'è motivo o pretesto per ucciderlo. Ma altri si rifiutano: "Taci, o farai anche tu la stessa fine". Prevale l'odio al prete, all'abito che lo rappresenta.
Decidono di ucciderlo: "Avremo domani un prete in meno"!Scende la sera ormai. Lo portano, sanguinante, in un bosco presso Piane di Monchio (Modena).
Davanti alla fossa già scavata Rolando comprende tutto. Singhiozza, implora di essere risparmiato. Gli viene risposto con un calcio. Allora dice: "Voglio pregare per la mia mamma e per il mio papà.
<span>Si inginocchia sull'orlo della fossa e prega per sé, per i suoi cari, forse per i suoi stessi uccisori. Due scariche di rivoltella lo rotolano a terra nel suo sangue. Un ultimo pensiero, un ultimo palpito del cuore per Gesù, perdutamente amato... Poi la fine.”</span></span>
Per Moscardò. Qualcosa a che fare con il famoso colonnello camandante la piazza di Toledo? Quando penso alla guerra civile spagnola mi viene sempre in mente la resistenza dell'Alcazar e l'episodio dei 216 religiosi fatti uscire da Toledo per metterli in salvo, ma tutti uccisi dagli anarcomunisti repubblicani .(2 sopravvissuti, 7 risparmiati per aver abiurato la fede).
RispondiEliminaHo preso l'avatar del figlio del colonnello; un ragazzo travolto dagli eventi e morto degnamente. Ma il legame con la Guerra di Spagna appartiene al mio vissuto; se c'incontriamo, magari a una S.Messa nel nostro Santuario mariano ti racconto la storia.... Ora però vado in ferie e tornerò, Dios mediante, per l'Assunta!
RispondiEliminaBuone vacanze. Io parto la settimana prossima e starò via per una ventina di giorni.
RispondiEliminaAnche a te, ma saranno vacanze anche dal blog?
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