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mercoledì 29 dicembre 2021

Combattiamo la Grande Battaglia. Essa è iniziata! #traditioniscustodes

Ringraziamo l'amico Maurizio per la traduzione di questo articolo di OnePeter 5, molto "tonico".
Abbiamo aggiunto alcune note esplicative
Come ne Il Signore degli Anelli di Tolkien, la grande battaglia al cuore di Gondor è iniziata!
Deus vult.
Luigi

È tempo di occupare le Chiese!
di Sean McClinch

pubblicato sul sito OnePeterFive il 21 dicembre 2021

La scorsa estate, giusto prima che il Dio delle Sorprese disponesse che venisse a galla il fatto che i dati di localizzazione degli utenti Grindr sono accessibili al pubblico1, papa Francesco ha promulgato Traditionis Custodes, un evento non sorprendente per quei cattolici di orientamento tradizionale che non vivono con la testa sotto la sabbia. Ho letto e sentito molti commenti simili a questo che segue: «Ora è il momento di mostrare ai nostri vescovi quanto siamo obbedienti. Dobbiamo tutti scrivere loro delle lettere ringraziandoli per averci permesso di celebrare la  Messa Tradizionale in questi ultimi anni».
Sono rimasto colpito, tuttavia, quando un commentatore ha paragonato questo atteggiamento alla sottomissione a un padre violento. Chi si sottometterebbe agli abusi di un padre malvagio, specialmente ove a patirne ci fossero anche fratelli e sorelle? E se i tuoi figli venissero presi di mira da un tale padre violento? Rimarresti seduto a guardare e ti metteresti a strisciare al cospetto di un uomo simile?
Siamo stati picchiati dal nostro stesso padre in nome della misericordia ed emarginati in nome dell'unità. Abusando del suo ufficio, ha trasgredito i nostri diritti a poter usufruire della Messa di rito Antico, per tramandarci la quale i nostri antenati hanno sparso sangue e dato la vita.
Come un amico ha fatto di recente notare a me e mia moglie, la liturgia tradizionale è un nostro diritto di nascita. Mi rifiuto di umiliarmi e di implorare ciò che appartiene di diritto ai miei fratelli e a me per eredità, così come non ringrazio i curatori dei musei per essersi astenuti dall'imbrattare le sculture rinascimentali.

E a tutti i cattolici tradizionalisti che hanno inviato lettere leccapiedi ai propri pastori (magari con una donazione extra “giusto per mostrare quanto siamo devoti e riconoscenti”) assicuro che non otterranno nulla. Il 18 dicembre, il prefetto della Congregazione per il Culto Divino, l'arcivescovo Arthur Roche, ha pubblicato la sua versione del detto “Le percosse continueranno fino a quando il morale non migliora”2. Questo documento impone ulteriori restrizioni alla celebrazione secondo il rito antico di sacramenti come ordinazioni, battesimi e cresime.

Il Salmista ha alcune parole particolarmente appropriate per i cattolici tradizionalisti in questi tempi oscuri: «Mi rendono male per bene e odio in cambio di amore» (Sal 108,5); «Benedetto il Signore, mia roccia, che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia. (…) Lancia folgori e disperdili, scaglia le tue saette e sconfiggili» (Sal 144, 1.5); «Signore, giudica chi mi accusa, combatti chi mi combatte. (…) Vibra la lancia e la scure contro chi mi insegue» (Sal 35, 1.3).

Invece di cercare un accomodamento con i nostri nemici, i cattolici tradizionali dovrebbero dichiarare loro guerra. Abbiamo tutte le ragioni del mondo per farlo. La mia famiglia ha scoperto la diocesana Messa Tradizionale in Latino una dozzina di anni fa. Da allora, anno dopo anno, abbiamo fatto donazioni con amore e con sacrificio per quella forma di rito. Abbiamo dato contributi per il nuovo altare maggiore e la pala d'altare; insieme a un’altra famiglia ci siamo presi la responsabilità di organizzare l’«ora del caffè parrocchiale»; abbiamo iniziato a svegliarci presto ogni settimana perché i nostri figli possano fare i chierichetti nella Messa solenne (e sono loro che rimproverano noi se, la domenica mattina, ce la prendiamo comoda, temendo di non arrivare in tempo in sagrestia).

Mia moglie ed io siamo sempre stati attenti a non sminuire il Santo Padre dinanzi ai nostri figli: vorremmo inculcare una sana pietà per l'ufficio del Romano Pontefice anche se abbiamo una piena comprensione dei suoi limiti (e dei peccati del suo occupante!).

Due giorni dopo la pubblicazione di Traditionis Custodes, io e la mia famiglia eravamo in una parrocchia dove si celebrava la Messa in Rito Antico in uno dei nostri soliti luoghi dove trascorriamo le vacanze estive. Il sacerdote lì ha pubblicamente espresso le sue osservazioni sul Motu Proprio. Mentre tornavamo in macchina nel nostro appartamento in affitto, abbiamo finalmente spiegato ai nostri figli che a Papa Francesco la Messa in latino non piaceva e che stava cercando di porvi fine. I miei figli, nella loro innocenza, rimasero sbalorditi.

Immagino che i miei figli avessero sempre pensato di fare qualcosa di buono e di nobile ogni settimana, mentre si abbottonavano le proprie tuniche, e sentir parlare del Motu Proprio è stato come scoprire che il proprio padre non fosse orgoglioso di loro. Ci sono momenti per la giusta rabbia. Se quell'incidente non mi avesse fatto ribollire il sangue, sarei stato qualcosa di diverso da un uomo.

I nemici della Tradizione detestano ciò che tu e la tua famiglia avete di più caro e hanno chiarito che non ci daranno tregua. Bisogna togliersi dalla testa che, una volta dimostratici disponibili ad assistere a Messe dignitose celebrate secondo il Novus Ordo, ci ricompenseranno perché mostriamo di giocare secondo le regole.

Se hai una scheggia sulla spalla, lasciala lì. Se non ce l’hai, procuratene una3.

Il fatto che Papa Francesco e i cattivi di Windswept House odiano ciò che facciamo dovrebbe solo incoraggiarci ulteriormente4.

E a meno che il tuo vescovo non sia uno di quelli che ignorano le direttive del Motu Proprio e della sua crudele messa a punto, fagli sapere che sei a un passo dal destinare ogni singolo assegno che firmerai direttamente al tuo prete di fiducia con la specifica "Fondo per spazzaneve" o "Riparazioni di maggiori entità". E quando dai, sii consapevole che qualche burocrate con la luna storta potrebbe da un momento all’altro sancire la distruzione della tua parrocchia e della tua comunità.

Un certo paragrafo dei Responsa ad Dubia di Roche è assai rivelativo circa le loro motivazioni: consentono a una chiesa parrocchiale di ospitare la celebrazione di una Messa in Rito Antico «solo nel caso in cui sia accertata l’impossibilità di utilizzare un’altra chiesa». Ma, precisano, «non venga inserita nell’orario delle Messe parrocchiali essendo partecipata solo dai fedeli aderenti al gruppo».

Viene inoltre chiarito che si vuole ricordare ai fedeli che si tratta di «una concessione per provvedere al loro bene […] e non di una opportunità per promuovere il rito precedente»

In pratica, hanno paura di noi.

Ciò significa, ovviamente, che dobbiamo continuare a promuovere le Messe di Rito Antico più che mai. Invita zii e nonni a vedere i propri nipoti servire la Messa. Scatta foto e usa tutti i social media che abbiamo a nostra disposizione. Abbiamo i modernisti alle calcagna, ma il momentum sembra favorirci. I nostri nemici sanno che non possono promuovere la loro Messa con lo slancio con il quale noi possiamo promuovere la nostra. Sanno che i loro giorni sono contati. I loro funerali, secondo il Novus Ordo,  potrebbero ripercuotersi nei funerali dello stesso Novus Ordo.

La nota esplicativa di Roche ci dice ciò che implicitamente già sapevamo: la bellezza, per questi filistei, è come la kryptonite. Abbiamo gli altari maggiori, le colonne dei chierichetti nelle loro eleganti tuniche e cotte, i magnifici paramenti fatti con amore. Abbiamo gli O Magnum Mysterium di Victoria e patene d'oro. Quando si tratterà di affrontare il cipiglio tipico di Papa Francesco, rispondiamo con l'espressione lentigginosa di orgoglio di mio figlio maggiore mentre finalmente ottiene la sua promozione a turiferario. La Chiesa antica e destinata a durare è la nostra. La loro è già in declino. Attaccali con la bellezza e la verità. Se non si convertiranno, sono condannati all’irrilevanza.

Ma non pensare mai e poi mai che piacerai a Dio mostrando loro quanto umilmente sei disposto a piagnucolare mentre ti picchiano. La Santa Messa rende gloria a Gesù Cristo, che fu crocifisso per i nostri peccati. Non lo imitiamo diventando complici della sua distruzione. Piuttosto, dobbiamo cacciare i cambiavalute dal tempio e rovesciare le loro tavole (Gv 2,15).

È così che i nostri padri hanno sopportato gli abusi degli anni Settanta e ci hanno tramandato la Messa in latino. Non si sdraiarono e non strisciarono. Hanno combattuto come uomini di Dio.

* * *

Il 12 aprile 1977, i tradizionalisti di Parigi si stancarono di espletare il culto nello stanzone nel quale i meschini burocrati della Nuova Chiesa li avevano relegati per la celebrazione della loro messa vietata. E fecero ciò che dovrebbero fare tutti i cattolici decenti e timorati di Dio: sono entrati nella chiesa di San Nicola con i loro sacerdoti, l'hanno occupata e sono rimasti lì. Ogni tradizionalista dovrebbe conoscere a memoria lo scambio avvenuto tra il parroco di St. Nicholas du Chardonnet e uno dei sacerdoti occupanti: «Con quale diritto siete venuti qui?», chiese un esponente del clero locale. «Siamo venuti», rispose mons. Ducaud-Bourget, «In nomine Domini»5.

Quando la polizia fu allertata dai sacerdoti «conciliari» per espellere gli invasori, la polizia dimostrò di saperne di più sulla liturgia di quanto non ne sappia oggi la Congregazione per il Culto Divino. La polizia non fece nulla perché, come spiegarono ai sacerdoti del Novus Ordo riferendosi ai tradizionalisti: «Celebrano la messa e pregano. La chiesa non serve forse per fare esattamente questo?».

E quando un drappello del clero progressista si recò in un distretto di polizia per lamentarsi dell'acquisizione, ciò che accadde dimostrò quanto cattolica e poco invadente fosse la Francia in cui vivevano. Alla richiesta di parlare con l’ufficiale in comando fu loro risposto che non era disponibile, poiché stava partecipando a una Messa in latino nella chiesa di San Nicola.

Se sei un cattolico tradizionalista e pensi che questi tradizionalisti della prima ora siano andati troppo oltre, considera per un momento quanto del tuo sudato denaro, tempo e amore hai dedicato alla tua comunità parrocchiale. Poi considera il fatto che è stato grazie alla retta e legittima «disobbedienza» dei nostri pugnaci predecessori che ci è stata tramandata la Messa in latino di cui tu oggi puoi beneficiare. Combatterono e furono vendicati dai papi successori di Paolo VI. Hanno combattuto così duramente che i papi furono costretti a tenerne conto e a concedere loro la messa tradizionale in latino. Se oggi tu puoi partecipare a una Messa in Rito Antico è solo grazie alle battaglie che loro hanno combattuto. Se ora abbasserai la testa, i nostri figli saranno privati ​​di ciò che spetta loro di diritto: l’antico Rito romano di tutti i santi e i dottori della Chiesa.

Pensa ai nostri padri. Pensa ai tuoi figli. E combatti da uomo.
Deus Vult!


1 L’autore è un agente di polizia. Vive nel Connecticut con la moglie e i suoi tre figli, cui pratica l’homeschooling.
Grindr è un social network rivolto a un target maschile gay e bisessuale. Lo scopo dell’applicazione è quello di mettere in contatto immediato l'utente con persone che si trovano nelle vicinanze. Nel mese di luglio si è scoperto che mons. Jeffrey Burrill, segretario generale della Conferenza episcopale americana dal novembre 2020, aveva fatto uso di tale App pressoché quotidianamente durante vari mesi del 2018, 2019 e 2020. La scoperta ha portato alle dimissioni del monsignore. Cfr. https://www.iltimone.org/news-timone/si-dimette-segretario-dei-vescovi-usa-beccato-sulla-app-grindr/.

2 Ci si riferisce alla pubblicazione del famigerato documento della Congregazione del Culto Divino Responsa ad dubia della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti su alcune disposizioni della Lettera Apostolica in forma di «Motu Proprio» Traditionis Custodes del Sommo Pontefice Francesco.

3 Having a chip on one’s shoulder, letteralmente “avere una scheggia sulla spalla”, significa o avere una sorta di complesso di inferiorità oppure - come in questo caso - avere il sentore di essere trattati ingiustamente.

4 Windswept House, «La casa spazzata dal vento» è il titolo di un romanzo di ambientazione ecclesiastica pubblicato nel 1996. Ne è l’autore il sacerdote Malachi Martin (1921-1999), gesuita fino al 1965. Nel romanzo una cricca di cardinali sugellano col sangue un patto con il quale si impegnano a cercare di distruggere la Chiesa cattolica dall’interno.

5 L’autore rimanda, senza precisarne il titolo, a un articolo di Michael Davies pubblicato The Remnant il 20-4-1977.