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domenica 3 maggio 2020

Coronavirus, l'accordo CEI-Governo per la ripresa delle S. Messe: sullo stesso piano dei parrucchieri?

Il 26 aprile i Vescovi della CEI squittivano durante la commediuola quando fecero finta di arrabbiarsi per " la continua intromissione da parte del Governo italiano nella gestione arbitraria dell'esercizio del culto, con il protrarsi del "divieto", alle celebrazioni liturgiche "a porte aperte"  nella cosiddetta Fase 2. ( QUI e QUI) . Difatti il 28 aprile dopo la "famosa" omelia del Santo Padre, che stampa italiana ha bollato come  la "reprimenda" dei vescovi italiani, "ovviamente la CEI ha già fatto marcia indietro: "La Chiesa italiana non ha alcuna volontà di strappare col governo, né di fare fughe in avanti. L'intenzione è quella di andare avanti col dialogo costruttivo..." (  QUI)  Dopo una romantica fioritura di omelie, di preghiere papali e di twitter inneggianti l'obbedienza nei confronti delle disposizioni governative ( v.sotto ) il Presidente della CEI Cardinale Gualtiero Bassetti ha voluto ringraziare il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell'Interno , il Ministro della Salute e l’intero Comitato tecnico-scientifico per aver acconsentito l'ipotesi della ripresa delle celebrazioni liturgiche con i fedeli per la fine mese di maggio (come era realisticamente e prudentemente predetto da molti parroci...) Rimandate invece ai mittenti "no grazie!" le "riaperture"  delle porte delle chiese dall'11 maggio decise dal governatore (cattolico praticante) della Sardegna Christian Solinas ( QUI ) e da Luca Ceriscioli (piddino dissidente) governatore  delle Marche ( QUI ).
Baci e abbracci fraterni fra i mitrati; i membri del comitato di salute pubblica; i componenti del governo, per i quali il Papa chiede senza sosta di pregare:  tutti quei signori  che da settimane  hanno intimato in tutti i modi ai disorientati fedeli italiani "che non andare in chiesa è un grande atto di responsabilità, che rimanere in casa a guardare le Messe in streaming e pregare personalmente può essere persino più gradito a Dio che andare in giro a fare gli untori" ( NBQ QUI
Ora ai cattolici viene chiesto di acclamare compostamente al governo di Giuseppe Conti  perchè ha concesso la riapertura delle chiese per le Messe pubbliche per la fine mese di maggio: una miracolosa e misericordiosa "grazia" che verrà opportunamente "ricordata" durante le prossime elezioni politiche?
AC



Coronavirus. Messe con il popolo, definito il protocollo di massima 

di Mimmo Muolo 

Il cardinale Bassetti annuncia un accordo che consentirà la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche (probabilmente entro fine mese). 
Il grazie alla Presidenza del Consiglio e agli esperti I fedeli potranno tornare a Messa di persona. 

Probabilmente entro la fine del mese. 
E' quanto si può ipotizzare da un comunicato della Cei, che riporta la "soddisfazione" del cardinale presidente, Gualtiero Bassetti, circa la definizione di un Protocollo di massima, relativo alla graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche. 
Nel testo non ci sono indicazioni di date precise, ma non è improbabile che l'Eucaristia con il concorso del popolo possa riprendere già per l'Ascensione o per la Pentecoste. 
Il cardinale esprime anche il proprio ringraziamento alla presidenza del Consiglio dei ministri, ai ministero dell'Interno e della salute e al Comitato tecnico-scientifico per l'interlocuzione che ha portato al risultato. 
E ribadisce che si deve andare avanti senza abbassare la guardia “Esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, più in generale, della comunità ecclesiale - si legge nella nota del cardinale Bassetti - per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentirà - nelle prossime settimane, sulla base dell’evoluzione della curva epidemiologica - di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo”. 
"Il mio ringraziamento va alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - aggiunge il porporato - con cui in queste settimane c’è stata un’interlocuzione continua e proficua. Questo clima ha portato un paio di giorni fa a definire le modalità delle celebrazioni delle Esequie, grazie soprattutto alla disponibilità e alla collaborazione del Ministro dell’Interno e del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione”. 
Nel contempo, “un pensiero di sincera gratitudine mi sento in dovere di esprimerlo al Ministro della Salute e all’intero Comitato tecnico-scientifico - prosegue il Cardinale Bassetti -: questa tempesta, inedita e drammatica, ha posto sulle loro spalle un carico enorme in termini di responsabilità”. 
Come Chiesa - riconosce - abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più esposti. 
Alla vigilia di quella che ci auguriamo possa essere una rinascita per l’intero Paese, ribadisco l’importanza che non si abbassi la guardia ma, come abbiamo ripetuto in questi mesi, si accolgano le misure sanitarie nell’orizzonte del rispetto della salute di tutti, come pure le indicazioni dei tempi necessari per tutelarla al meglio”. 
Al Paese - conclude il Cardinale Bassetti - voglio assicurare la vicinanza della Chiesa: ne sono segno e testimonianza le innumerevoli opere di carità a cui le nostre Diocesi e Parrocchie hanno saputo dar vita anche in questo difficile periodo; ne è segno pure la preghiera che, anche in forme nuove, si è intensificata a intercessione per tutti: le famiglie, quanti sono preoccupati per il lavoro, gli ammalati e quanti li assistono, i defunti”. 
Il Protocollo di massima, pare di capire, dovrà essere seguito da altri passaggi. 
Certo, per usare le parole di Bassetti, non è ancora tempo di fughe in avanti per nessuno. 
Per questo i vescovi sardi hanno di fatto preso le distanze dall'iniziativa del presidente della Regione, Christian Solinas, di riaprire alle Messe con la presenza dei fedeli fin da domani, demandando ai vescovi stessi (così ha affermato) le linee guida «di contingentamento degli ingressi». 
«Pur apprezzando l'attenzione che il Presidente Solinas ha rimarcato nella conferenza stampa odierna (ieri per chi legge, ndr) verso l'apertura delle chiese alle “celebrazioni eucaristiche”», scrivono presuli in un comunicato, essi si riservano di «leggere e valutare il testo dell'ordinanza regionale che verrà firmata, tenendo conto che non sono stati consultati precedentemente e che decisioni di questo tipo competono unicamente all'Autorità ecclesiastica». 

Fonte: Avvenire QUI

Foto 1 : i famosi "Baci Perugina"  orgoglio nazionale

Foto 2 : Twitter del 1 maggio 2020 di Padre Bartolomeo Sorge S.I. 


Leggere anche l'Editoriale del Direttore della Nuova Bussola Quotidiana QUI 


Approfondimento:  Un “imbarazzante comunicato” del Presidente della CEI che regista un “cortocircuito incredibileQUI

3 commenti:

  1. Siamo arrivati al punto di litigare all'interno della stessa comunità religiosa tifando per la riapertura o per la chiusura delle messe ai fedeli!
    Anche su questo siamo divisi!
    La responsabilità anche in questo caso è dei nostri amati pastori e alla loro ambiguità fra politica e fede.
    I risultati sono già tragici per la comunione ecclesiale.
    Che Dio ci aiuti!

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    Risposte
    1. Opera del diavolo, colui che divide. Ma quanti dei litiganti se ne accorgono?

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  2. Gira anche una battutaccia sulle chat: ironizzano sull'accostamento dei due problemi (Messa e parrucchieri) proponendo quale soluzione la "messa in piega".

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