E' di ieri (26.04.2020) la prima - almeno pubblica - protesta formale dei Vescovi italiani per la continua intromissione da parte del Governo italiano nella gestione arbitraria dell'esercizio del culto, con il protrarsi del "divieto", alle celebrazioni liturgiche "a porte aperte".
Con un comunicato dell'Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali (si veda foto), la Conferenza Episcopale Italiana ha richiamato vari principî costituzionali: da un lato l'indipendenza e la sovranità, nel proprio ordine, della Chiesa Cattolica (rispetto allo Stato), e dall'altro il diritto di libertà di culto.
L'esigenza di esternare un formale disaccordo è scaturita dacchè il DPCM approvato ieri sera (col quale il Presidente del Consiglio dei Ministri ha autorizzato alcune prudenti e condizionate aperture e riprese di varie attività), "esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la Messa con il popolo" permettendo (come se ne avesse avuto legittima competenza) solo celebrazioni funebri con un numero ristretto di 15 persone e all'aperto.
La Chiesa, che ha "accettato con sofferenza e senso di responsabilità, le limitazioni governative assunte per far fronte all'emergenza sanitaria, ... nel momento in cui vengano ridotte le limitazioni assunte per far fronte alla pandemia esige di poter riprendere la sua azione pastorale... nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia" giacché è necessario che la fede si possa "nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale".
Ci aspettiamo ora quindi che la CEI, smetta di comportarsi come don Abbondio (si veda una vignetta satirica sotto) e perseveri in questa apprezzabile presa di posizione (qui alcuni suggerimenti di La Nuova Bussola, 27.04.2020), dando dimostrazione che non sia stata solo funzionale ad un "gioco delle parti" per salvare la faccia.
A tale "figuraccia" episcopale, qui un commento pungente de La Nuova Bussola: "No alle Messe, la CEI raccoglie quello che ha seminato" (27.04.2020).
Suggerimento: l'Ufficio Nazionale Liturgico potrebbe suggerire ai preti italiani, nel caso venissero nuovamente (e vergognosamente) interrotti da solerti agenti di polizia durante la Messa, di giustifcarsi che in realtà si tratta di una riunione di partigiani e che il fumo che si vede in chiesa... non è incenso...
(Ciò visto che i cortei e le manifestazioni per il 25 aprile si sono tenuti senza interruzione a Bologna, Roma e Torino).
A tale "figuraccia" episcopale, qui un commento pungente de La Nuova Bussola: "No alle Messe, la CEI raccoglie quello che ha seminato" (27.04.2020).
Suggerimento: l'Ufficio Nazionale Liturgico potrebbe suggerire ai preti italiani, nel caso venissero nuovamente (e vergognosamente) interrotti da solerti agenti di polizia durante la Messa, di giustifcarsi che in realtà si tratta di una riunione di partigiani e che il fumo che si vede in chiesa... non è incenso...
(Ciò visto che i cortei e le manifestazioni per il 25 aprile si sono tenuti senza interruzione a Bologna, Roma e Torino).
Roberto
Comunicato della CEI, CS n. 34/2020 del 26.04.2020:
In Vaticano sono finiti i soldi e stanno in rosso....l'8/1000 è crollato, servono questua e donazioni!
RispondiEliminaBergoglio è ateo e si è sempre fatto i fatti suoi...figuriamoci!
Molto chiaro il post. Grazie.
RispondiEliminaMi pare che invece di "No alle Messe, la CEI SEMINA quello che ha seminato" dovrebbe dire "raccoglie". Sicuramente una svista.
La CEI ?!? Chi si rivede !!! Dopo aver accettato, latitanti in silenzio, i provvedimenti più che restrittivi al culto decisi da un governo laicista e anticristiano, che hanno sempre esaltato, mentre hanno insultato e demonizzato chi difende l'identità cattolica d'Italia ora, tardivamente e, speriamo almeno con un minimo di buona fede e pentimento senza falsità, protestano, mentre avrebbero dovuto per tempo intervenire per trattare con le autorità le modalità del culto in relativa sicurezza onde prevenire irruzioni poliziesche che ricordano quelle di alcuni imperatori romani, eserciti mussulmani, giacobini e comunisti. Anzi, qualcuno di loro, ha rimproverato quei sacerdoti che non hanno voluto abbandonare del tutto i fedeli, i quali scandalizzati, desiderano che le chiese siano aperte per fermarsi almeno un attimo a pregare fuori.
RispondiEliminala Chiesa Patriottica finalmente "protesta" ? Doppo le foche ! (detto viterbese).
RispondiEliminaTanto se avete voglia di litigare perchè siete haters avreste criticato comunque a prescindere. La CEI avrà sbagliato ma ha voluto nel dubbio evitare una catastrofe di insulti e macchina del fango visto che nelle Chiese vanno principalmente anziani che potevano ammalarsi e oggi basta poco per dare addosso alla Chiesa.
RispondiEliminaSì, basta davvero poco: dovunque si va a spiluccare si trova il marcio.
EliminaIl problema gravissimo è invece che oggi la gerarchia non ha coraggio di testimoniare il Vangelo e la verità sulle cose e pavidamente ha omesso di intervenire per tempo, ribellandosi giustamente ma tardivamente, per programmare la possibilità del culto nelle chiese.
EliminaForse non è che non ha il coraggio. Non ha l'intenzione. Chiaro?
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