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venerdì 27 marzo 2015

Müller: " No a deleghe sulla dottrina alle Conferenze Episcopali"



Ammettiamo che accantonate alcune teorie sulla Beata Vergine Maria, e tacendo per il momento sulle sue posizioni avverse alla liturgia antica, sul tema della famiglia, della Comuione ai risposati e ad altri temi delicati, il Card. Müller difende veramente la Dottrina Cattolica. 
Roberto

Müller: “Poteri dottrinali alle conferenze episcopali? E’ assolutamente anticattolico”
di M. Matzuzzi, da Il Foglio, del 26.05.2015


Trema il Cupolone, e non per le raffiche di vento che si sono abbattute impetuose oggi su Roma. Il cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Gerhard Ludwig Müller, ha rilasciato un'intervista al settimanale francese Famille Chrétienne in cui non solo ha ribadito con forza la sua posizione sul Sinodo prossimo venturo, ma è andato anche oltre, mettendo in discussione la possibilità di concedere ampi poteri alle conferenze episcopali nazionali, vale a dire uno dei capisaldi dell'esortazione Evangelii Gaudium, il programma di questo pontificato, come ha chiarito, mettendolo nero su bianco, Francesco: "Sottolineo che ciò che intendo qui esprimere ha un significato programmatico e dalle conseguenze importanti".
Il porporato tedesco dice senza perifrasi edulcorate che l'idea di "delegare alcune decisioni dottrinali o disciplinari sul matrimonio o la famiglia alle conferenze episcopali è assolutamente anticattolica", visto che le conferenze episcopali locali – pur avendo autorità su determinate questioni – "non non costituiscono un magistero affiancato a un Magistero, senza il Papa e la comunione con tutti i vescovi". Il problema è che la questione (da sempre delicata e assai spinosa) era affrontata con estrema chiarezza in un passaggio dell'Evangelii Gaudium: "Ancora non si è esplicitato sufficientemente uno statuto delle Conferenze episcopali che le concepisca come soggetti di attribuzioni concrete, includendo anche qualche autentica autorità dottrinale. Un'eccessiva centralizzazione, anziché aiutare, complica la vita della Chiesa e la sua dinamica missionaria".
A giudizio del cardinal prefetto, però, "la Chiesa non è un insieme di chiese nazionali, i cui presidenti votano per eleggere il loro leader a livello universale". Il pensiero di Müller non è nuovo. Già nell'autunno del 2013 era stato pubblicato sull'Osservatore Romano un suo lungo articolo in cui negava la possibilità di concedere la riammissione all'eucaristia dei divorziati risposati, uno dei punti più controversi dibattuti al Sinodo straordinario dello scorso ottobre.

6 commenti:

  1. Se è vero che il Casper (sic!) ha dichiarato "per il Sinodo, è in corso una BATTAGLIA", siamo allo scisma assoluto.
    Le conferenze episcopali dovrebbero avere competenza esclusivamente per i rapporti Stato-Chiesa nei rispettivi Paesi, qualunque altra attribuzione potestativa, liturgica o dottrinale, dovrebbe essere considerata un abuso irricevibile.

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  2. Effettivamente il Prefetto dell' ex-Sant'Uffizio sta dimostrandosi, nei temi che via via va trattando, una magnifica sorpresa.
    Speriamo che eviti altri scivoloni. Sosteniamolo con la preghiera, soprattutto nella prossima Settimana Santa.

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  3. Faccio, se mi è concesso un commento unico, riguardo a Mueller, non stiamo a cavillare, rappresenta un baluardo per la Cdf, speriamo resti, sconvolge l'intestazione del documento sotto Francesco vescovo.....ricordo che Benedetto XVI si firmava papa e pontefice, ma capisco erano altri tempi, forse mi è rimasto impigliato un pizzo degli splendidi ornamenti papali che era solito indossare,attendo con tristezza lo squallido spettacolo della lavata piedi di Rebibbia e mi chiudo in preghiera sperando di trovare ascolto, qui fra clochards in Sistina, visite ai valdesi ed alla comunità cinese di Prato, strombazzatissimi show, non si sa se ridere o piangere. Grazie per lo spazio.

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  4. "Pius Episcopus Servus Servorum Dei.." è l'incipit di tre bolle pontificie di nomine vescovili di cui sono in possesso e il "Pius" è Pio XII. Tutte le bolle pontificie iniziano, così ante e post Vaticano II.
    dom. Marcello Cristofani della Magione

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  5. Credo comunque che chi propugna il "federalismo" dottrinale, dovesse anche causare uno scisma, sara' rapidamente destinato a frammentarsi ulteriormente e a perdere fedeli fino all'estinzione (come un gigante decapitato che si dissangua)... rianimato forse per un po' da iniezioni di finanziamenti dell'ONU. Quindi penso che anche un punto di vista puramente di ragion di stato suggerirebbe che non ci sia da preoccuparsi nel lungo termine. Il problema e' il breve termine.

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