A) Messe nella Forma Extraordinaria del Rito Romano
c.d. VETUS ORDO MISSAE,o Rito Antico o Rito Tridentino
celebrate regolarmente e pubblicamente in Italia
in parrocchie o chiese in attuazione del Motu Proprio "Summorum Pontificum"
o istituti religiosi "Ecclesia Dei"
in rosso sono segnate le Messe celebrate dalla FSSPX
c.d. VETUS ORDO MISSAE,o Rito Antico o Rito Tridentino
celebrate regolarmente e pubblicamente in Italia
in parrocchie o chiese in attuazione del Motu Proprio "Summorum Pontificum"
o istituti religiosi "Ecclesia Dei"
in rosso sono segnate le Messe celebrate dalla FSSPX
- con asterisco viola * indichiamo le modifiche e gli
aggiornamenti a partire da novembre 2014;
- con doppio asterisco blu ** indichiamo le modifiche e gli aggiornamenti a partire da novembre 2016; restano confermati ovviamente gli * del 2014
- con doppio asterisco blu ** indichiamo le modifiche e gli aggiornamenti a partire da novembre 2016; restano confermati ovviamente gli * del 2014
1) In Piemonte, in Val d'Aosta, in Lombardia e in Liguria
2) In Triveneto, in Emilia Romagna, e nella Repubblica di San Marino
3) in Toscana, nelle Marche e in Umbria
4) nel Lazio, nella Città del Vaticano, in Abruzzo e nel Molise
5) in Campania, in Calabria, in Puglia e in Basilicata
6) in Sicilia e in Sardegna
2) In Triveneto, in Emilia Romagna, e nella Repubblica di San Marino
3) in Toscana, nelle Marche e in Umbria
4) nel Lazio, nella Città del Vaticano, in Abruzzo e nel Molise
5) in Campania, in Calabria, in Puglia e in Basilicata
6) in Sicilia e in Sardegna
Pubblicheremo anche le notizie, di fonte attendibile e verificata,
che riportino le peripezie e gli ostacoli frapposti all’applicazione del motu
proprio. E’ un dato di fatto, purtroppo, confermato pubblicamente dall'allora
vicepresidente Camille Perl della Pontificia Commissione Ecclesia Dei (la
quale ha la competenza esclusiva in
materia), che in Italia i vescovi e i superiori religiosi, “con poche lodevoli
eccezioni”, pongono difficoltà all’applicazione del motu proprio.
Molte sono in effetti le diocesi “non pervenute”. In esse, nessuna Messa in forma straordinaria è pubblicamente celebrata. Ebbene: se in una diocesi non è presente almeno una messa antica in un orario “da cristiani” (molte invece sono in orari antelucani, o incredibilmente variabili, o comunque scomodi), è segno indicativo che vi è un'efficace opposizione episcopale: secondo il sondaggio Doxa realizzato su tutto il territorio nazionale nell'autunno 2009, il 40% dei cattolici praticanti vorrebbe frequentare la Messa di sempre tutte le settimane, se ne avesse la possibilità nella propria parrocchia; la percentuale sale al 63% contando coloro che vi si recherebbero almeno una volta mese; il che significa che, tra i praticanti, due su tre anelano di veder applicare il motu proprio; cosa che, invece, i preti e i vescovi più anziani si sforzano con ogni mezzo di impedire.
Dati i risultati attestati da quel sondaggio scientifico, che è stato pure ripreso da l'Avvenire in quanto al tempo stesso stupefacente e incontestabile, per i criteri scientifici applicati rigorosamente dalla Doxa su un ampio campione di intervistati, è impossibile che in una diocesi anche piccola "non vi siano domande". Magari non tutti chiedono, magari quelli che provano sono subito "stoppati" dal loro Parroco; ma è legge statistica che, con numeri così alti (2 praticanti su 3!), vi dev'essere in ogni diocesi un gruppo più o meno numeroso e determinato di richiedenti che, in un modo o nell'altro, vengono bloccati e intimiditi.
A seguito della revoca delle scomuniche ai vescovi della Fraternità S. Pio X, inseriamo nell'elenco che segue anche le Messe celebrate dalla Fraternità stessa, segnalandole chiaramente con l'indicazione FSSPX. Il fatto che sia stato riconosciuto il venir meno del cosiddetto "scisma lefebvriano" non comporta ancora che le celebrazioni possano definirsi in piena comunione con Roma (qualsiasi cosa significhi quest'espressione) e i sacerdoti della Fraternità celebrano validamente, ma per ora illegittimamente. Ma questa nostra scelta di apertura vuole essere la nostra personale risposta di solidarietà al Papa che nella sua lettera ai vescovi 12.3.2009 ha scritto: "A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo". Non solo: ponendosi dal punto di vista dei fedeli, a coloro che partecipano alla S. Messa celebrata da un sacerdote della Fraternità, purché lo facciano senza l'animo di separarsi da Roma, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei assicura ch'essi adempiono lecitamente il precetto festivo (Rescritto 18.1.2003).
Pubblichiamo infine, in calce, un piccolo elenco delle Messe in forma ordinaria celebrate in latino. Il catalogo è assai sparuto, sia perché non esistono liste note di tale tipo di celebrazione (e quindi confidiamo nella collaborazione e nelle segnalazioni dei lettori per integrarlo), sia perché in effetti le celebrazioni in latino del Messale di Paolo VI, pur essendo sempre state perfettamente legittime in iure, senza indulti né restrizioni, si sono di fatto scontrate con quella prevalente mentalità postconciliare che ravvisava nell’uso del latino, pur nel rito riformato, un esecrabile passatismo ed un’inammissibile nostalgia di tempi che si credevano felicemente superati e seppelliti.
E’ comunque una gioia segnalare che, alla data del 7.7.2007 (emanazione del motu proprio Summorum Pontificum) le Messe tridentina in Italia, col vecchio regime dell’indulto, erano meno di trenta. L’aumento in così poco tempo è stato spettacolare, nonostante tante opposizioni!
Molte sono in effetti le diocesi “non pervenute”. In esse, nessuna Messa in forma straordinaria è pubblicamente celebrata. Ebbene: se in una diocesi non è presente almeno una messa antica in un orario “da cristiani” (molte invece sono in orari antelucani, o incredibilmente variabili, o comunque scomodi), è segno indicativo che vi è un'efficace opposizione episcopale: secondo il sondaggio Doxa realizzato su tutto il territorio nazionale nell'autunno 2009, il 40% dei cattolici praticanti vorrebbe frequentare la Messa di sempre tutte le settimane, se ne avesse la possibilità nella propria parrocchia; la percentuale sale al 63% contando coloro che vi si recherebbero almeno una volta mese; il che significa che, tra i praticanti, due su tre anelano di veder applicare il motu proprio; cosa che, invece, i preti e i vescovi più anziani si sforzano con ogni mezzo di impedire.
Dati i risultati attestati da quel sondaggio scientifico, che è stato pure ripreso da l'Avvenire in quanto al tempo stesso stupefacente e incontestabile, per i criteri scientifici applicati rigorosamente dalla Doxa su un ampio campione di intervistati, è impossibile che in una diocesi anche piccola "non vi siano domande". Magari non tutti chiedono, magari quelli che provano sono subito "stoppati" dal loro Parroco; ma è legge statistica che, con numeri così alti (2 praticanti su 3!), vi dev'essere in ogni diocesi un gruppo più o meno numeroso e determinato di richiedenti che, in un modo o nell'altro, vengono bloccati e intimiditi.
A seguito della revoca delle scomuniche ai vescovi della Fraternità S. Pio X, inseriamo nell'elenco che segue anche le Messe celebrate dalla Fraternità stessa, segnalandole chiaramente con l'indicazione FSSPX. Il fatto che sia stato riconosciuto il venir meno del cosiddetto "scisma lefebvriano" non comporta ancora che le celebrazioni possano definirsi in piena comunione con Roma (qualsiasi cosa significhi quest'espressione) e i sacerdoti della Fraternità celebrano validamente, ma per ora illegittimamente. Ma questa nostra scelta di apertura vuole essere la nostra personale risposta di solidarietà al Papa che nella sua lettera ai vescovi 12.3.2009 ha scritto: "A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo". Non solo: ponendosi dal punto di vista dei fedeli, a coloro che partecipano alla S. Messa celebrata da un sacerdote della Fraternità, purché lo facciano senza l'animo di separarsi da Roma, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei assicura ch'essi adempiono lecitamente il precetto festivo (Rescritto 18.1.2003).
Pubblichiamo infine, in calce, un piccolo elenco delle Messe in forma ordinaria celebrate in latino. Il catalogo è assai sparuto, sia perché non esistono liste note di tale tipo di celebrazione (e quindi confidiamo nella collaborazione e nelle segnalazioni dei lettori per integrarlo), sia perché in effetti le celebrazioni in latino del Messale di Paolo VI, pur essendo sempre state perfettamente legittime in iure, senza indulti né restrizioni, si sono di fatto scontrate con quella prevalente mentalità postconciliare che ravvisava nell’uso del latino, pur nel rito riformato, un esecrabile passatismo ed un’inammissibile nostalgia di tempi che si credevano felicemente superati e seppelliti.
E’ comunque una gioia segnalare che, alla data del 7.7.2007 (emanazione del motu proprio Summorum Pontificum) le Messe tridentina in Italia, col vecchio regime dell’indulto, erano meno di trenta. L’aumento in così poco tempo è stato spettacolare, nonostante tante opposizioni!
***
b) MESSE IN FORMA ORDINARIA
(Novus Ordo Missae DI PAOLO VI)
IN LATINO
(Novus Ordo Missae DI PAOLO VI)
IN LATINO
Preghiamo i lettori di aiutarci, con le loro segnalazioni, ad integrare
la lista, per ora in fase embrionale, indicandoci altresì se la celebrazione,
oltre ad essere integralmente in latino (salvo letture e, ovviamente, omelia)
sia anche rivolta ad Deum oppure ad populum e, in quest’ultimo caso, se sia
applicato l’esempio di Papa Benedetto (croce e candelieri sull’altare versus populum)
1. Milano: Perinsigne Basilica di S. Ambrogio – piazza S. Ambrogio
- Domenica e feste di precetto, ore 11:00 S. Messa Capitolare in Latino (rito
ambrosiano), dalla prima domenica di ottobre, fino alla domenica più prossima
alla festa dei SS. Gervaso e Protaso (19 giugno)
- Per info: http://www.basilicasantambrogio.it/orario-messe/
- Per info: http://www.basilicasantambrogio.it/orario-messe/
Milano: Basilica Cattedrale
Metropolitana di S. Maria Nascente, (Duomo di Milano), ogni domenica e feste di
precetto, ore 11:00, S. Messa Capitolare Cantata, accompaganta nel coro dalla
"Cappella Musicale del Duomo". Nei
giorni feriali, ore 08:30 S. Messa capitolare letta (nella cripta del duomo) - per info: http://www.duomomilano.it/it/infopage/orario-celebrazioni/31cfa6c0-37a4-4265-9195-a8cc3e5cd1da/
2. Monza:
Duomo di S. Giovanni Battista -
piazza Duomo - I Domenica del mese, ore 10,30
3. Brescia: Duomo Vecchio – Piazza Paolo VI – Domenica e feste di
precetto, ore 11.
4. Modena: Duomo -
corso Duomo - Domenica e feste di precetto, ore 10.
5. Salerno: Chiesa di San Giorgio, via Duomo 19, ogni martedì alle
ore 20
6. Trieste: Basilica
cattedrale di s. Giusto martire - piazza della Cattedrale. Messa capitolare -
giorni feriali ore 8,15
7. Modena: Cattedrale –
Duomo – ogni domenica ore 10 – luglio ed agosto esclusi
8. Bologna: Cripta
dell'Abbazia di S. Stefano (7 chiese) - ogni domenica e solennità ore 10,30
9. Rignano sull'Arno:
Diocesi di Fiesole - Monastero benedettino di Santa Maria di Rosano - Per gli
orari tel. 055 8303006 e 055 8303031
10.Erice (TP): Real
Duomo - Messa cantata – Domenica e festivi ore11,00 - estate ore 10,00
Repertorio canti in Gregoriano: Missa
I; VIII; IX; XI; XVII; XVIII – Credo III - Missa pro defunctis - Sequentiae
- Antifone varie
11. Siena - Abbazia di
Sant’Antimo – Messa giorni feriali ore 9,15 – Domenica ore
11
12. Pesaro: Chiesa Rettoriale
della Beata Vergine del Carmine Corso XI Settembre 227/1 - ultima domenica di
ogni mese alle ore 17.30 vi è l’Adorazione
Eucaristica Solenne e a seguire ore 18.30 Santa Messa la quale viene
celebrata in lingua latina in forma ordinaria -Novus Ordo -(salvo letture e
omelia) nell’ antico altare rivolto ad Deum
dopo il motu proprio Summorum pontificum
di Benedetto XVI tel. 0721-371337 / 340-3390444
13. Verona: Cattedrale – Domenica e feste di precetto – ore 9,30
14. Alcamo (TP): Chiesa del SS. Salvatore alla Badia Grande, il
mercoledì alle ore 20,15 - Messa in lingua latina (Novus Ordo) e in canto
gregoriano
15. Firenze: Cattedrale – S. Messa Capitolare, tutte le domeniche
ore 10,30, in lingua latina e canti gregoriani
16. Palermo: Cappella Palatina (Palazzo
dei Normanni) – Tutte le domeniche e feste di precetto – ore 10:00
17. Villafranca in Lunigiana (Ms): Fraternità san Filippo Neri, viale dei Menhir, 8, Filetto Ogni giovedì ore 18:30; per info: 0187.493.023, info@opusmariae.it
18. Belluno: in Cattedrale, ogni domenica alle 10.00 S. Messa cantata
19. Pordenone: in Duomo, ogni prima domenica del mese ore 09:30, S. Messa cantata
17. Villafranca in Lunigiana (Ms): Fraternità san Filippo Neri, viale dei Menhir, 8, Filetto Ogni giovedì ore 18:30; per info: 0187.493.023, info@opusmariae.it
18. Belluno: in Cattedrale, ogni domenica alle 10.00 S. Messa cantata
19. Pordenone: in Duomo, ogni prima domenica del mese ore 09:30, S. Messa cantata
Da quando nell'Abbazia di Santo Stefano a Bologna ai monaci benedettini olivetani sono subentrati quelli della congregazione brasiliana, la celebrazione è stata cancellata. Ahimè.
RispondiEliminaCorrezione per quanto riguarda Venezia... anche ogni sabato alle 16.00 viene celebrata la Santa Messa a San Simon Piccolo.
RispondiEliminaA Monteleone di Puglia (Diocesi di Foggia-Bovino) la S. Messa tridentina festiva non è più alle ore 12,00 ma alle ore 18,00
RispondiEliminaTristissimo leggere le posizioni dei nostri Vescovi.
RispondiEliminae' evidente che ODIANO la Santa Messa.
Ha ragione Benedetto XVI siamo arrivati al 'piccolo resto'.
Grazie ancora al Coordinamento Summorum Pontificum e agli altri che si battono per i diritti di Dio.
Nella Chiesa di questo Papa c'è amore per tutti, soprattutto per i protestanti, che NON devono assolutamente convertirsi, ma per noi c'è la più bieca e violenta avversità.
RISPONDERANNO A DIO.
grazie
A Pisa la Messa Tridentina si è trasferita presso la Chiesa di S. Apollonia, mantenendo la consueta cadenza (ogni sabato, ore 18, precedute dalla recita del S. Rosario alle 17.40) così come riportato dal sito www.comitatosanpiov.net . Commento su Plotti? Un vescovo che ha permesso l'installazione di quel nuovo altare maggiore nel Duomo di Pisa si commenta da solo!
RispondiEliminaSbaglio o noto molte recenti soppressioni, come a Napoli ?
RispondiEliminaSarà "l'effetto Bergoglio" anche questo ?
Bisogna resistere, anche in pochi luoghi ed in orari impossibili ma bisogna resistere. E soprattutto grazie agli EROICI sacerdoti che continuano ad assicurare la Messa Tridentina. Senza la loro disponibilità anche andando contro molte volte alla gerarchia ecclesiastica potremmo fare ben poco.
RispondiEliminaHo letto qui questa notizia da Napoli:
RispondiEliminahttp://cordialiter.blogspot.it/2014/11/bella-notizia-da-napoli.html?m=1
A lanzago di silea la messa domenicale anche nel periodo estivo ora è alle 10:30
RispondiEliminaA Belluno la Santa Messa Novus Ordo in Latino della domenica mattina è stata cancellata.Ed era anche frequentata.
RispondiEliminaSignore, vieni presto in nostro aiuto.