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lunedì 31 ottobre 2011

Lettera pastorale di mons. Eleuterio FAVELLA

Diletti Figli,
avevo anticipato qualche settimana fa una benevola critica alla istrionica manifestazione barese delle notti bianche della musica sacra, organizzate da quel incorreggibile burlone di don Antonio Parisi, con la benedizione del mio confratello mons. Cacucci.
Il mio solerte segretario – dopo avermi fatto scoprire che, tempo addietro, qualche anima candida tacciò una mia moderata epistola di offendere il S. Padre e i miei confratelli nell’Episcopato, senza considerare che non ho mai offeso il Vicario di Cristo, ma i miei confratelli, data la mia età ormai ultraottuagenaria, li posso pure garbatamente canzonare, e che per giunta nella storia della Chiesa ha fatto più servizio Pasquino che non Lutero! – mi ha informato che altre anime buone hanno condiviso il mio giudizio in rete, soprattutto dopo aver visto l’ignobile spettacolo di una Cattedrale ridotta a un misto fra palcoscenico di danze pagane e sala bingo: tolti i bussoloni in occasione del Congresso Eucaristico del 2005 (sostituiti da porte degne di un bar), nel massimo tempio barese sono rimasti ….. i bussolotti!
Ormai da Bari e dalle Puglie non vengono che notizie paradossali!
La scorsa settimana un mio pronipote che svolge il “ministero” di organista nel capoluogo pugliese, mi riferiva che, dovendo suonare in una chiesa del centro cittadino per una Messa di trigesimo, volle chiedere al giovane parroco (vestito alla maniera di quel cantante giamaicano, di cui è in corso il processo di beatificazione, ma di cui mi sfugge il nome) se riteneva opportuno l’uso di alcuni canti gregoriani per la funzione.
Ebbene il religioso, alquanto basito dalla richiesta, ma riavutosi subito, sentenziava: “Va bene, purchè la messa non duri tre ore e mezzo: Gesù si scoccia delle lungaggini!”
Il povero ragazzo era alquanto sconfortato, ma l’ho rincuorato perché tuttavia il missionario non aveva usato perifrasi più icastiche, oggi tanto di moda, per indicare la noia di Nostro Signore ad assistere al Divin Sacrificio, officiato con qualche canto tradizionale!
Sempre nel capoluogo, per scavalcare il decreto diocesano sul numero quotidiano di Messe (ignorante antistite?), alcuni parroci – fedelissimi alla Tradizione, ma forse più al Dio uno e ….. quattrino – hanno ripristinato con frutto (materiale, più che spirituale) la …….. Missa sicca, cui si può assistere regolarmente in una chiesa cittadina dedicata ad un santo vescovo lombardo, come quarta o quinta celebrazione giornaliera del rev.do sig. Parroco.
Per non dire che l’ottimo Arcivescovo ha invitato a tenere una conferenza al clero, il P. Giancarlo Bruni, già Servo di Maria e ora “monaco” di Bose (ove, evidentemente, si ha una particolare devozione alla Vergine, quale …… refugium peccatorum), più volte censurato dal S. Uffizio - pardon! - dalla S. Congregazione per la Dottrina della Fede, a motivo di suoi scritti quasi ereticali, che però la CEI ha avuto – bontà sua, come sempre – l’accortezza di invitare a tenere un panegirico durante l’ultimo Congresso Eucaristico anconetano, trionfo del sordo ammutinatismo episcopale italiano verso il Pontefice regnante, sotto l’egida del benemerito mons. Marini il vecchio.
Senza parlare dell’ecc.mo Vescovo di Conversano-Monopoli che, nell’ansia di formare dovutamente il suo giovane presbiterio, dopo il pellegrinaggio ad Amsterdam, seguito a quello in Tunisia, quest’estate si è portato i preti giovani a Londra, nota destinazione di devote visite!
Se ad Amsterdam furono visitate ….. le Sette Chiese, a Londra il pio presule ha eccitato lo zelo e la devozione dei suoi giovani sacerdoti con ben immaginabili ….. esercizi spirituali.
Il mio segretario vi allega le foto del pellegrinaggio (come potete vedere, in abito rigorosamente piano), pubblicate allegramente dal mensile di quella diocesi sub titulo “Viaggiare per sentirsi a casa nel mondo”.
Fra le benemerite manifestazioni organizzate recentemente dal prelato, la Missione ai giovani, risoltasi con qualche svagata passeggiata dei seminaristi, in jeans e variopinte magliette, l’immancabile notte bianca (avrà chiesto consiglio a don Parisi…..) e iniziata per giunta con una Messa nella cattedrale monopolitana a base di canti in spagnolo ed in inglese, considerato il nutrito accalcarsi di crocieristi poliglotti, nella ridente cittadina marittima, tutti ferventi cattolici, ma in grave difficoltà con l’itala parlata.
Mons. Padovano, che ha in Curia le suore filippine, ha sviluppato negli anni una verace passione per le lingue vive: dice Messa in ogni idioma corrente, ivi compresi lo swahili, il turco, il circasso e le flessioni sud-occidentali dell’indiano tamil, sebbene abbia ancora difficoltà con il cinese.
Evita rigorosamente di celebrare in latino, sostenendo ragionevolmente due cose presso il suo clero: il S. Padre ha emanato il Summorum Pontificum per le diocesi extra-italiche e che, soprattutto in provincia, si potrebbe celebrare il Divin Sacrificio con più frutto spirituale, adottando i dialetti locali.
Ancora vi conterò altre mirabilia o Figli carissimi, se il Signore mi concederà vita e salute, ma frattanto, dispensandoVi come di consueto dal bacio del S. Anello, Vi benedico di cuore in Gesù e Maria, confermandomi sempre Vostro
+ Eleuterio Favella, arciv. di Sinossi in partibus

43 commenti:

  1. : dice Messa in ogni idioma corrente, ivi compresi lo swahili, il turco, il circasso e le flessioni sud-occidentali dell’indiano tamil, sebbene abbia ancora difficoltà con il cinese.
    ....soprattutto in provincia, si potrebbe celebrare il Divin Sacrificio con più frutto spirituale, adottando i dialetti locali.....
    e va bene, ma chi volete che si scandalizzi di  tutto questo  multi-linguismo liturgico e religioso, dopo aver visto Assisi3 ?
    fino a due mesi fa avremmo  riso di gran gusto a queste <span>sapide </span>notazioni umoristiche, ma ormai.....
    anche questa elegante satira ormai ha perso il suo mordente, dopo il variopinto scenario del 27 ottobre.
    Sarebbe bello sentire il parere di mons. Eleuterio su quella giornata di pace "francescana" mondiale, ma penso che lui come  molti  avrà ritenuto di poter su di essa calare il sipario....

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  2. In tutto questo c'è qualcosa di formidabile: Eleuterio Favella sembra un nome inventato all'uopo: eleutheros = libero ; favella = parlata; sinossi = sintesi. "Colui che parla liberamente facendo la sintesi della situazione". Non pensavo che la Provvidenza ogni tanto si concedesse divertimenti retorici.

    Mi vien da pensare alla papiniane "Lettere di Celestino VI", il pontefice dalla parlata "pane al pane, vino al vino" nell'andare al sodo dei problemi, che ha "Il solo difetto di non essere mai esistito".

    Fenomenale nel monsignore l'uso sapiente del linguaggio ironico, in un'epoca di seriosissma retorica clericalese - postconciliarese.

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  3. AHHAHAHA! Verissimo.
    Ma mons. Favella perde colpi? Non è Bob Marley il cantante di cui è in corso il processo di beatificazione?

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  4. Dimenticavo. In antico si diceva: "DEUS QUOS VULT PERDERE DEMENTAT". Oggi andrebbe bene una correzione: "DEUS QUOS VULT PERDERE DELECTAT". Da "fa impazzire" a "fa divertire, rende ( indebitamente ) festosi".

    Ricordo una espressione popolaresca citata nel film "Il federale" con Ugo Tognazzi: "Ridi, ridi, che la mamma ha fatto i gnocchi."

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  5. A me il pellegrinaggio a Londra puzza. Tutti vestiti mondani, non è che sti pretonzoli hanno fatto visita a qualche strip-club?

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  6. Il vescovo sta nella foto o era quello che l'ha scattata?

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  7. A me invece è 'piaciuto' quando ha detto che il SP vale solo fuori dall'Italia. Qualcuno vada a dire a mons. Oliveri e a tutti i gruppi stabili italiani che hanno sbagliato nazione. :-D

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  8. Più che sacerdoti a me sembrano degli sfigati.
    Absit..

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  9. Ho avuto modo anch'io di venire a contatto con il metropolita di Bari: è necessario pregare molto per Lui. Sì! per la sua conversione al cristianesimo cattolico e anche alla... buona educazione. Parce Domine, miserere

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  10. Zeus quos damnaret vult demetat prius!

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  11. Se non erro il vescovo è quel signore di mezz'età con il cappellino al posto della croce pettorale che scuce un gran sorriso all'obiettivo, in mezzo agli smaniosi giovanottini in abito piano (grande FAVELLA!!!!)

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  12. Ogni volta che leggo mons. Favella, più mi convinco che è il card. Biffi e nessun altro.

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  13. Anche altre volte che Mons. Favella è intervenuto su questo Blog, abbiamo pensato che fosse il Card. Biffi!!!
    Qualcuno pensa che sia il Card. Bartolucci ma, secondo il mio parere, questi non avrebbe problemi a firmarsi, quindi escludo!

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  14. Sembra un viaggio fine anno scolastico, tutto tranne un pellegrinaggio di sacerdoti con il loro vescovo.

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  15. La chiesa cattolica è entrata in una implosione  grazie alle deviazioni ereticali vaticansecondiste  .
    Triste tramonto per una quercia robusta e possente...gli alberi che non danno frutti saranno gettati via!
    Solo la FSSPX  ha difeso e difende la Vera Fede!

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  16. Antonio Peschechera da Barletta31 ottobre 2011 alle ore 15:09

    Eccellentissimo Mons. Favella per non parlare poi di quello che è successo ieri sera 30 ottobre a Barletta dove una chiesa gremita di gente pronta ad assistere alla Santa Messa Tridentina celebrata da un parroco locale con "l'autorizzazione del vescovo" è stata letteralmente cacciata fuori perchè accusata di non essere in comunione con un certo don Angelo Dipasquale arciprete della locale cattedrale. E poi, eccellenza reverendissima, lei sa bene come vanno certe cose: avrà pur assistito ad un pranzo di nozze, oh, mi scusi, di ordinazione sacerdotale, dove si balla, fra gli altri anche il tuca tuca...e la famossisima je t'aime......

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  17. Adesso la comunione ecclesiastica è ribassata pure ai vicari generali?

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  18. Ma no. In omaggio alla tradizione hanno visitato alcuni postriboli (naturalmente solo per approfondire le loro ricerche sul 'sociale').

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  19. Quindi questi cercano "casa nel mondo" ?

    Saranno soddisfatti perchè troveranno porte spalancate......che porte siano però è tutt'altro discorso!

    Grazie Cardinale per la sua preziosissima bendizione!

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  20. Non credo proprio che si tratti del pur ottimo cardinale Biffi.
    Sul periodico  del seminario di Como è apparso - qualche mese fa- un servizio sulla gita effettuata dai seminaristi comaschi a Bologna. Essi sono stati rivcevuti dal card. Biffi (pantaloni e maglione grigio): i seminariti invece erano in versione "scampagnata" (t-shit azzurre, rosse, ecc).
    Per amore di verità devo però dire che nella diocesi di Como alcuni giovani sacerdoti indossano regolarmente l'abito talare.

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  21. <span>Che dire, egregio mons. Favella al quale va il mio "bentornato", l'affresco descritto non ha nulla da invidiare alla bella Corinto che diede i natali alla sottoscritta, dove il malcostume era di casa, o, peggio ancora, alla Roma papalina e gaudente del primo 500 con tanto di papato morigerato. Non ci resta che invocare lo spirito incazzoso di Paolo VI, il grande inquisitore frutto del concilio di Trento che arrivò come un flagello, severo e intransigente, pronto a fustigare una Chiesa scostumata e libertina; un colpo di frusta sul viver godereccio di un'epoca che sembrava aver raggiunto il suo ipogeo ma che, invero, ahinoi è tornata prepotentemente in auge più corrotta e ribelle che pria! E pensare che la Vergine apparsa tra i mulini a vento fu tanto chiara nel Suo messaggio ai sacerdoti da lasciar presagire l'infausto presente che Lei, egregio Favella ci ha testé narrato così bellamente. "Molti sono coloro i quali, anziché attingere al Vangelo e dissetarsi alle pure acque della Parola preferiscono attingere a rivoli inquinati dando luogo ad una erosione della loro anima e così, lontani dalla fede si avviano verso lo sfacello interiore". Quella foto che ritrae l 'allegra brigata" di preti mimetizzati che si esibiscono con lo sguardo furbetto mi rpiduce urticaria. Non tanto per la cosa in sé quanto per quel loro sentirsi "a casa nel mondo"  proprio in una città  dove i quartieri a luci rosse pullulano in una sorta di enorme bordello a cielo aperto. Città più che liberale, libertina e immorale, nella quale la prostituzione fin dal lontano 1815 rende allo stato sostanziosi introiti. Allora, mi domando, quale occasione migliore per un gruppo di preti testimoniare la loro fede, il loro credo con il vestiario "d'ordinanza" il quale in quel frangente sarebbe stato assai più consono. O forse....castigati dentro un collarino rendeva la gita meno friccicarella!! Un certo Giovanni Apostolo disse che essere "NEL" mondo non equivale ad essere "DEL " mondo: frase troppo facile da capire perché sia tutto qui, evidentemente...
    </span>

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  22. <span><span>Che dire, egregio mons. Favella al quale va il mio "bentornato", l'affresco descritto non ha nulla da invidiare alla bella Corinto che diede i natali alla sottoscritta, dove il malcostume era di casa, o, peggio ancora, alla Roma papalina e gaudente del primo 500 con tanto di papato tuttaltro che  morigerato. Non ci resta che invocare lo spirito incazzoso di Paolo VI, il grande inquisitore frutto del concilio di Trento che arrivò come un flagello, severo e intransigente, pronto a fustigare una Chiesa scostumata e libertina; un colpo di frusta sul viver godereccio di un'epoca che sembrava aver raggiunto il suo ipogeo ma che, invero, ahinoi è tornata prepotentemente in auge più corrotta e ribelle che pria! E pensare che la Vergine apparsa tra i mulini a vento fu tanto chiara nel Suo messaggio ai sacerdoti da lasciar presagire l'infausto presente che Lei, egregio Favella ci ha testé narrato così bellamente. "Molti sono coloro i quali, anziché attingere al Vangelo e dissetarsi alle pure acque della Parola preferiscono attingere a rivoli inquinati dando luogo ad una erosione della loro anima e così, lontani dalla fede si avviano verso lo sfacello interiore". Quella foto che ritrae l 'allegra brigata" di preti mimetizzati che si esibiscono con lo sguardo furbetto mi rpiduce urticaria. Non tanto per la cosa in sé quanto per quel loro sentirsi "a casa nel mondo"  proprio in una città  dove i quartieri a luci rosse pullulano in una sorta di enorme bordello a cielo aperto. Città più che liberale, libertina e immorale, nella quale la prostituzione fin dal lontano 1815 rende allo stato sostanziosi introiti. Allora, mi domando, quale occasione migliore per un gruppo di preti testimoniare la loro fede, il loro credo con il vestiario "d'ordinanza" il quale in quel frangente sarebbe stato assai più consono. O forse....castigati dentro un collarino rendeva la gita meno friccicarella!! Un certo Giovanni Apostolo disse che essere "NEL" mondo non equivale ad essere "DEL " mondo: frase troppo facile da capire perché sia tutto qui, evidentemente... 
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  23. <span><span><span>Che dire, egregio mons. Favella al quale va il mio "bentornato", l'affresco descritto non ha nulla da invidiare alla bella Corinto che diede i natali alla sottoscritta, dove il malcostume era di casa, o, peggio ancora, alla Roma papalina e gaudente del primo 500 con tanto di papato tuttaltro che  morigerato. Non ci resta che invocare lo spirito incazzoso di Paolo IV il grande inquisitore frutto del concilio di Trento che arrivò come un flagello, severo e intransigente, pronto a fustigare una Chiesa scostumata e libertina; un colpo di frusta sul viver godereccio di un'epoca che sembrava aver raggiunto il suo ipogeo ma che, invero, ahinoi è tornata prepotentemente in auge più corrotta e ribelle che pria! E pensare che la Vergine apparsa tra i mulini a vento fu tanto chiara nel Suo messaggio ai sacerdoti da lasciar presagire l'infausto presente che Lei, egregio Favella ci ha testé narrato così bellamente. "Molti sono coloro i quali, anziché attingere al Vangelo e dissetarsi alle pure acque della Parola preferiscono attingere a rivoli inquinati dando luogo ad una erosione della loro anima e così, lontani dalla fede si avviano verso lo sfacello interiore". Quella foto che ritrae l 'allegra brigata" di preti mimetizzati che si esibiscono con lo sguardo furbetto mi rpiduce urticaria. Non tanto per la cosa in sé quanto per quel loro sentirsi "a casa nel mondo"  proprio in una città  dove i quartieri a luci rosse pullulano in una sorta di enorme bordello a cielo aperto. Città più che liberale, libertina e immorale, nella quale la prostituzione fin dal lontano 1815 rende allo stato sostanziosi introiti. Allora, mi domando, quale occasione migliore per un gruppo di preti testimoniare la loro fede, il loro credo con il vestiario "d'ordinanza" il quale in quel frangente sarebbe stato assai più consono. O forse....castigati dentro un collarino rendeva la gita meno friccicarella!! Un certo Giovanni Apostolo disse che essere "NEL" mondo non equivale ad essere "DEL " mondo: frase troppo facile da capire perché sia tutto qui, evidentemente...  
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  24. <span><span><span><span>Che dire, egregio mons. Favella al quale va il mio "bentornato", l'affresco descritto non ha nulla da invidiare alla bella Corinto che diede i natali alla sottoscritta, dove il malcostume era di casa, o, peggio ancora, alla Roma papalina e gaudente del primo 500 con tanto di papato tuttaltro che  morigerato. Non ci resta che invocare lo spirito incazzoso di Paolo IV il grande inquisitore frutto del concilio di Trento che arrivò come un flagello, severo e intransigente, pronto a fustigare una Chiesa scostumata e libertina; un colpo di frusta sul viver godereccio di un'epoca che sembrava aver raggiunto il suo ipogeo ma che, invero, ahinoi è tornata prepotentemente in auge più corrotta e ribelle che pria! E pensare che la Vergine apparsa tra i mulini a vento fu tanto chiara nel Suo messaggio ai sacerdoti da lasciar presagire l'infausto presente che Lei, egregio Favella ci ha testé narrato così bellamente. "Molti sono coloro i quali, anziché attingere al Vangelo e dissetarsi alle pure acque della Parola preferiscono attingere a rivoli inquinati dando luogo ad una erosione della loro anima e così, lontani dalla fede si avviano verso lo sfacello interiore". Quella foto che ritrae l 'allegra brigata" di preti mimetizzati che si esibiscono con lo sguardo furbetto mi risulta urticante. Non tanto per la cosa in sé, quanto per quel loro sentirsi "a casa nel mondo" in una città  dove i quartieri a luci rosse pullulano in una sorta di enorme bordello a cielo aperto. Città più che libertina immorale nella quale la prostituzione fin dal lontano 1815 è legale e rende allo stato sostanziosi introiti. Allora, mi domando: ma quale occasione migliore per un gruppo di preti testimoniare la loro fede, il loro credo con il vestiario "d'ordinanza" che andava portato con onore il quale, in quel frangente sarebbe stato assai più consono.  O forse....castigati dentro un collarino la gita perdeva il suo mordente: banale e per nulla  friccicarella!! Un certo Giovanni Apostolo disse che essere "NEL" mondo non equivale ad essere "DEL " mondo: frase troppo facile da capire perché sia tutto qui, evidentemente...   
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  25. <span><span><span><span><span>Che dire, egregio mons. Favella al quale va il mio "bentornato", l'affresco descritto non ha nulla da invidiare alla bella Corinto che diede i natali alla sottoscritta, dove il malcostume era di casa, o, peggio ancora, alla Roma papalina e gaudente del primo 500 con tanto di papato tuttaltro che  morigerato. Non ci resta che invocare lo spirito incazzoso di Paolo IV il grande inquisitore frutto del concilio di Trento che arrivò come un flagello, severo e intransigente, pronto a fustigare una Chiesa scostumata e libertina; un colpo di frusta sul viver godereccio di un'epoca che sembrava aver raggiunto il suo ipogeo ma che, invero, ahinoi è tornata prepotentemente in auge più corrotta e ribelle che pria! E pensare che la Vergine apparsa tra i mulini a vento fu tanto chiara nel Suo messaggio ai sacerdoti da lasciar presagire l'infausto presente che Lei, egregio Favella ci ha testé narrato così bellamente. "Molti sono coloro i quali, anziché attingere al Vangelo e dissetarsi alle pure acque della Parola preferiscono attingere a rivoli inquinati dando luogo ad una erosione della loro anima e così, lontani dalla fede si avviano verso lo sfacello interiore". Quella foto che ritrae l 'allegra brigata" di preti mimetizzati che si esibiscono con lo sguardo furbetto mi risulta urticante. Non tanto per la cosa in sé, quanto per quel loro sentirsi "a casa nel mondo" in una città  dove i quartieri a luci rosse pullulano in una sorta di enorme bordello a cielo aperto. Città più che libertina immorale nella quale la prostituzione fin dal lontano 1815 è legale e rende allo stato sostanziosi introiti. Allora, mi domando: ma quale occasione migliore per un gruppo di preti testimoniare la loro fede, il loro credo con il vestiario "d'ordinanza" che andava portato con onore il quale, in quel frangente sarebbe stato assai più consono.  O forse....castigati dentro un collarino la gita perdeva il suo mordente si da essere banale,  per nulla  friccicarella!! Giovanni Apostolo ci rammenta che essere "NEL" mondo non equivale ad essere "DEL " mondo: frase troppo facile da capire perché sia tutto qui, evidentemente...     
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  26. chissà com'è l'abito "forte"...

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  27. Se fossero preti che rispettano e osservano,anche solo ogni tanto,la messa in latino sopporterei anche i jeans e maglietta.

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  28. il seminario di Como rovina anche i seminaristi meglio intenzionati

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  29. Non sono d'accordo.
    La mondanità di quelle foto mi preooccupa di più della confusione dei sacerdoti (tutti con il colletto romano) intervistati dalle iene. 

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  30. Sì, sembra proprio una gita.
    Di piacere.

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  31. Caro Brindisi, con la clericalizzazione sclerotica dell'apparato la comunione ecclesiastica è degradata pure ai ministri straordinari e, ove susstiste, anche al campanaro!

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  32. La messa in Latino ! Ah Ah Ah...suvvìa amico Sergio! Non sa lei che la si è voluta cancellare, resettare, con uno stratagemma studiato a tavolino in modo tale che nessuno più ricordasse la potente vibrazione animica prodotta dal canto Gregoriano, le solenni S.Messe dove era palpabile la presenza dello Spirito Santo: Spirito che regna in virtù della fede, della Parola che Vivifica e per la fedeltà di Colui che "Tutto può". Non certo per nostro merito o per diritto acquisito. Se così fosse non avremmo alcun bisogno di supplicare allo Spirito con parole ardite: "Veni, Creator Spiritus mentes tuorum visita, Imple superna gratiaquae tu creasti pectora".

    Ma non vedete quale profonda crisi di fede pervade la Chiesa? E una crisi senza precedenti, di autodemolizione e proprio perché generata dal CUORE stesso della gerarchia che genera ancor più sgomento nei fedeli, nei semplici che in Essa credono! Cosa è rimasto del cristianesimo: cancellate le pietre miliari della tradizione [e musicalmente e liturgicamente] e ancor  peggio: demoliti i dogmi che sottendono l'Eucaristia,  e altri misteri fondamentali della Rivelazione compreso il dogma Trinitario cosa resta se non uno squallido simulacro dove la stessa preghiera risulta essere una lettera senza mittente: vuota, come il vuoto interiore che si sperimenta usciti dai siparietti autocelebrativi!
    Quando si smarrisce il senso di ciò che la Chiesa rappresenta del suo essere mirabile strumento di Salvezza...allora, anche il ruolo del prete perde di consistenza.

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  33. Si! Diciamolo dai...è Lui...è il Biffi!!!

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  34. Gustosissima la satira di questo mons. Favella.
    La storia della Missa sicca è quanto di più emblematico del clero attuale: pauperismo di facciata e poi stratagemmi degni del Basso Medioevo per raggranellare le "intenzioni".
    Il mio vescovo dicono abbia redarguito i preti a fare testamento in favore della Curia (figuratevi i gesti scaramantici dei reverendi.....!) in una assemblea del clero.
    Paradossale il missionario che ipotizza la noia di Gesù Cristo per i canti gregoriani.
    O era la sua noia? visto che agisce (?) in persona Christi.......
    Come siamo messi male!

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  35.  Ecco un'altra meravigliosa chicca del nostro inossidabile mons Favella!
    Ormai il clero ci stupisce ogni giorno con queste insolite notizie, che ci lasciano a bocca aperta; circa la questione della "noia" di Gesù vorrei dirvi che è tutto vero, infatti un mio caro amico è l'organista in questione ed io quel giorno ero con lui! C'è da dire prima di tutto che il parroco è un missionario del preziosissimo sangue, ma più che un missionario di san Gaspare, sembra un Black block uscito fresco fresco dai peggiori centri sociali dell'estrema sinistra, infatti porta i cappelli a rasta, maglioncini colorati, scarpe da ginnastica, pizzetto alla Che Guevara e la cosa che più inorridisce è il suo enorme anello argentato al pollice!
    Un pensiero sorge spontaneo: com'è possibile che un certo personaggio sia diventato parroco di una chiesa bella, storica e importante!? Bisognerebbe capire se Cacucci pensa a fare il vescovo e quindi è "pro ovibus suis" oppure "pro fattibus suis", sembrerebbe più la seconda opzione!!

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  36. quante sciocchezze tutte in una volta. ma davvero sto favella merita lo spazio che gli concedete?

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  37. Quelle pie visite le fecero ad Amsterdam: vi era l'Indulgenza Plenaria!!!!

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  38. Ma chi sei il vescovo Cacucci???? O Padovano???? O uno di quei preti????

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  39. Nemmeno Pasquino piaceva ai curiali.
    Ma diceva la verità.

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  40. Alle solite condizioni?

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  41. che Mons. Favella non sia Brandmuller?

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  42. Beh, ..... l'idea non sarebbe poi tanto peregrina.

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione