Dal Daily Telegraph traduciamo e pubblichiamo questo articolo incentrato sull'imminente passaggio alla Chiesa cattolica di una parte del clero anglicano, e contenente in particolare le dichiarazioni di alcuni vescovi pronti a fare il "grande salto". Denominatore comune della scelta: l'orientamento sempre più "liberal" della Chiesa d'Inghilterra.
Francesco Z.
L'arcivescovo Vincent Nichols, capo della Chiesa cattolica d'Inghilterra e Galles, è in procinto di rivelare, venerdì prossimo [ossia domani, n.d.r.], il piano del Vaticano di accogliere i membri del clero anglicano "in fuga" - tra i quali cinque vescovi - che, ci si aspetta, saranno ricevuti nella Chiesa cattolica nei primi mesi del prossimo anno.
Centinaia di fedeli anglicani li seguiranno nell'Ordinariato - una struttura introdotta da Benedetto XVI allo scopo di dar rifugio agli scontenti della Chiesa anglicana.
Si prevede che il numero di fedeli che abbandonerà l'anglicanesimo raddoppierà, quando il nuovo accordo comincerà finalmente a prender forma.
Il rev. Andrew Burnham, vescovo di Ebbsfleet, ha affermato che il clero è divenuto sempre più sconfortato dalla piega liberale presa dalla Chiesa anglicana, e dal modo in cui sono stati trattati i tradizionalisti al suo interno.
"Puoi sopportare solo per un certo tempo di essere descritto come il Fronte Nazionale [partito britannico d'estrema destra, fautore della superiorità della razza bianca, n.d.r.] della Chiesa anglicana", ha detto.
"Ci vedono come antiquati perché non accettiamo il sacerdozio femminile, ma la discussione verte più sul sociologico che sul teologico".
Il vescovo, uno dei cinque in via di conversione al cattolicesimo, ha accusato la Chiesa anglicana di aver ripetutamente infranto la sua promessa di prendere opportune misure a tutela degli oppositori dell'ordinazione femminile.
Membri del Sinodo Generale, il "parlamento" anglicano, hanno votato in luglio a favore del progetto di creare donne vescovo, con minime concessioni ai tradizionalisti.
La maggior parte degli anglo-cattolici intende aspettare fino al 2012 per vedere se la Chiesa anglicana approverà la legislazione che consentirà alle donne di essere consacrate. Essi sperano che questo progetto s'infranga sull'ultimo ostacolo.
Il rev. Keith Newton, vescovo di Richborough, anch'egli in partenza dalla Chiesa anglicana, ha affermato che si è creato sconcerto per il modo in cui essa è divenuta sempre più liberale.
"È cambiata notevolmente. Non c'è più alcuna certezza dottrinale. È diventata più relativistica".
"Sono dispiaciuto di andarmene, perché devo molto alla Chiesa anglicana, ma questa [si riferisce all'Ordinariato, n.d.r.] è una gioiosa opportunità".
Ha detto che alcuni membri del clero anglo-cattolico vorrebbero aggregarsi immediatamente all'Ordinariato, mentre altri aspetteranno prima di vedere come funziona questa nuova struttura.
Vescovi cattolici terranno discussioni a Leeds questa settimana per discutere gli aspetti più complessi del nuovo accordo: in che modo, ad esempio, il clero ex-anglicano sarà sostenuto economicamente, e se potrà continuare ad utilizzare le proprie chiese per il culto.
Il rev. Malcom McMahon, il vescovo cattolico di Nottingham, ha confermato che i primi preti saranno accolti nella Chiesa cattolica poco dopo l'inizio dell'anno prossimo.
"L'Ordinariato potrebbe crescere con il tempo", ha detto.
"Dipende dalla Chiesa anglicana se ci saranno altri che sentiranno di non poterne più far parte".
"Non è interesse della Chiesa cattolica fare a pezzi la Chiesa anglicana".
Tuttavia, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams si è lamentato, lo scorso anno, che l'offerta del Papa agli anglicani disaffezionati lo ha messo in una "scomoda posizione".
Si è spinto oltre il mese scorso, affermando di essere "davvero sbigottito che questa iniziativa di così vasta portata ci sia stata messa davanti senza averci mai veramente consultato".
L'invito è stato inoltrato lo scorso ottobre a seguito d'incontri segreti tra ufficiali del Vaticano e vescovi anglicani preoccupati dalla piega liberale presa dalla Chiesa d'Inghilterra.
L'Ordinariato costituirà una nuova struttura che consentirà ai membri del clero di lasciare la Chiesa anglicana, preservando al contempo alcuni elementi del proprio patrimonio culturale.
<span>"È cambiata notevolmente. Non c'è più alcuna certezza dottrinale. È diventata più relativistica".</span>
RispondiEliminadi quale(i) Chiesa(e) sta parlando ?
Un vecchio detto che amava ripetere mio padre (grande e saggio uomo, ora in Cielo) recitava:
RispondiElimina"Te se incurgiarett in dul pisaa cume el brusiss"
e può essere tranquillamente applicato a coloro che passeranno alla Chiesa Cattolica.
"Tuttavia, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams si è lamentato, lo scorso anno, che l'offerta del Papa agli anglicani disaffezionati lo ha messo in una "scomoda posizione".
RispondiEliminaSi è spinto oltre il mese scorso, affermando di essere "davvero sbigottito che questa iniziativa di così vasta portata ci sia stata messa davanti senza averci mai veramente consultato"."Si, caro dott Rowan Williams, arcilaico di Canterbury (vescovo? e dov'sarebbe la successione apostolica valida?).... e gia' che ci siamo prossimamente il papa ti chiedera' il permesso di eleggere i vescovi in Inghilterra o di indire un sinodo o di svolgere il suo ministero petrino. Ma anziche' proccuparti di dire a noi cattolici quello che dobbiamo o non dobbiamo fare, prova a preoccuparti di convertirti al cattolicesimo e salvarti l'anima!
La chiesa d'Inghilterra non ha più certezze dogmatiche almeno dalla fine del XVIII secolo. Che ci sia voluto l'episcopato femminile perché un centinaio di ecclesiastici se ne rendesse conto ha del paradossale, anche se certe volte bisogna toccare il fondo prima di capire quanto si sia scesi in basso.
RispondiEliminaAlla metà dell'Ottocento, una parte degli anglicani credeva che la Messa fosse un sacrificio, mentre l'altra parte non ci credeva. Una parte credeva che la confessione rimettesse veramente i peccati, mentre l'altra parte era convinta che fosse una semplice seduta di consiglio tra il ministro e il penitente. Una parte credeva che l'Ordine fosse un sacramento, mentre l'altra parte vi scorgeva una semplice investitura di giurisdizione. Una parte credeva che il parlamento non dovesse mettere parola sugli affari ecclesiastici, mentre l'altra parte si appellava continuamente ad esso per questioni di natura teologica. Verso la fine del secolo ammisero l'ordinazione delle diaconesse. Sul pulpito di Westminster il decano invitava a predicare ministri "anticonformisti" (antitrinitari, protestanti liberali), negatori della storicità della Bibbia e propugnatori dell'evoluzionismo.
All'inizio del nuovo secolo, la Conferenza di Lambeth (il grande sinodo clerico-laicale della chiesa anglicana) ribadì che la contraccezione era illecita. Qualche decennio dopo, la stessa conferenza ribaltò la sentenza: ora si poteva fare. Lo stesso si dica su tutto il resto: omosessualità, sesso prematrimoniale, aborto e così via.
I risultati sono chiarissimi. Durante il mio soggiorno a Londra, constatai che tutte le chiese anglicane erano vuote nei giorni feriali (c'era un custode che faceva entrare i turisti) e popolate da qualche scarsa decina di fedeli la domenica. Una situazione talmente drammatica che nella cattedrale di S. Paolo hanno dovuto installare un megaposter con cui si pubblicizza, come se fosse un detersivo o un automobile, la fede anglicana (ovviamente facendo apologia di quello stesso liberalismo che l'ha distrutta).
Ora, mi rendo conto che l'ordinazione episcopale delle donne sia stata per molti la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e che spesso si debba arrivare a questi estremi per capire dove ci si trova. Come cattolico, poi, non posso che essere felice per il ritorno all'ovile di queste pecorelle. Certo, forse un po' più di studio della storia, un po' più di consapevolezza delle proprie origini, un po' più di sana autocritica avrebbe potuto affrettare un passo che per decenni è stato ritardato.
Questo è vero ecumenismo! Speriamo che al più presto si possa formalizzare la scelta coraggiosa di questi Vescovi e presbiteri anglicani...questo ecumenismo ratzingeriamo dovrebbe essere esteso anche ad altre chiese protestanti...è finita l'era del "volemose bene" ed è giunta quella del "damose de fa"...catholics come home!
RispondiEliminaPer quanto riguarda la valida successione apostolica della Chiesa Anglicana questa fu garantita dalla Chiesa Vetero Cattolica di Utrecht quando, mi sembra, l'Arcivescovo Gerard Gul consacrò "sub conditione" un vescovo anglicano.
RispondiEliminaInoltre la Chiesa Anglicana o meglio gli Arcivescovi di Canterbury ed York, <span>con la bolla Sapius Officio,</span><span> contestarono punto per punto la bolla di Leone XII "Apostolicae Curae" in cui si dichiaravano invalide le loro consacrazioni. </span>
Pertanto il definire LAICI od altri vescovi anglicani mi sembra fuori luogo.
<span><span>
</span></span>
Diciamo che è una domanda che mi sono posto anche io...tuttavia la Chiesa Cattolica non è messa così male, ogni tanto al suo interno emergono dei fenomeni autodistruttivi molto angoscianti, comunque dobbiamo ringraziare lo Spirito Santo se non siamo caduti al livello degli anglicani. L'elezione di Ratzinger al soglio di Pietro (contro ogni previsione visti i 40 anni precedenti) è una chiaro segnale che lo Spirito Santo assiste la Chiesa Cattolica, e che gli inferi, anche se tentano di abbatterla, non prevarranno mai totalmente contro di essa!
RispondiEliminaPotremmo favorire anche il processo inverso: l'esodo dei liberal di chiesa nostra verso le sponde mefitiche dell'anglicanesimo gaio e muliebre.
RispondiEliminaSon d'accordo, Daniele, con le tue osservazioni. Tuttavia da quel che leggo nel post resto abbastanza deluso: a parte la condanna dell'ordinazione femminile, nessun anelito profondamente spirituale in questo ritorno, nessuna critica alla distruzione della base dogmatica e sacramentaria, nessuna aspirazione a ricostruirla, e poi altri aspetti pratici, economici compresi, più che religiosi, a cui guardan coloro che stanno ancora alla finestra.
RispondiEliminaSpero che sia solo il carattere sintetico dell'articolo a nasconder la realtà più intima: ché se la riunificazione dovesse poggiar solo su questi motivi sarebbe veramente triste e direi dannosa.
Auguriamoci, invece, che i neo-convertiti abbiamo davvero riscoperto dentro di loro la Verità che solo Roma possiede e che aiutino gli altri fratelli in uquesta riscoperta, anche fratelli sedicenti cattolici.
<span>Son d'accordo, Daniele, con le tue osservazioni. Tuttavia da quel che leggo nel post resto abbastanza deluso: a parte la condanna dell'ordinazione femminile, nessun anelito profondamente spirituale in questo ritorno, nessuna critica alla distruzione della base dogmatica e sacramentaria, nessuna aspirazione a ricostruirla, e poi altri aspetti pratici, economici compresi, più che religiosi, a cui guardan coloro che stanno ancora alla finestra.
RispondiEliminaSpero che sia solo il carattere sintetico dell'articolo a nasconder la realtà più intima: ché se la riunificazione dovesse poggiar solo su questi motivi sarebbe veramente triste e direi dannosa.
Auguriamoci, invece, che i neo-convertiti abbian davvero riscoperto dentro di sé la Verità che solo Roma possiede e che aiutino gli altri fratelli in questa riscoperta, anche fratelli sedicenti cattolici.</span>
E' possibile che fra i ministri anglicani ce ne siano alcuni validamente ordinati (proprio grazie a questi "innesti" vetero-cattolici od ortodossi nella "successione apostolica" anglicana), ma non penso sia sempre facile ricostruire la loro linea di successione. Pertanto immagino che la Chiesa Cattolica dovrà considerare attentamente la situazione di ognuno di questi ministri prima di consentire loro di celebrare la S. Messa.
RispondiEliminaVeramente il Papa era Leone XIII. E quel documento è inoppugnabilmente infallibile. Che poi un vescovoabbia avuto una consacrazione valida e trasmesso a ualcun altro l'ordine per quanto illecitamente non inficia la situazione generale: gli eventuali infinitesimali casi oltretutto son difficili da valutare, specie sul piano della volontà di far quel che la Chiesa vuole.
RispondiEliminaLasciamo da parte il Bellarmino che certe affermazioni mai le avrebbe fatte.
Ormai è un dato di fatto, i laici stanno prendendo il sopravvento all'interno della Chiesa. Questo appariva un bene tra i fautori del concilio vaticano II, tuttavia si è rivelato essere un fattore destabilizzante, infatti i laici non hanno quella formazione filosofica, teologica e dottrinale che dovrebbero avere i Pastori...tuttavia oggi nemmeno i pastori hanno un alto grado di preparazione, basti pensare al paradosso dei seminari neocatecumenali Redemptoris Mater nei quali i sacerdoti si ispirano alla figura di un laico come Kiko Arguello, che non è nemmeno stato procalamato Santo. Oggi sono i laici a dettare la dottrina ai sacerdoti. Un tempo i fedeli erano subordinati a Dio e alla Chiesa di Dio e seguivano ciecamente i loro pastori perchè li conducevano alla salvezza eterna...oggi l'uomo si crede Dio, la Chiesa ragiona in senso antropocentrico e i pastori si adeguano alle richieste mondane, ma non per salvare le anime in nome di Dio, ma per ricercare consenso e riconoscimento. Si è tutto invertito, si è tutto ribaltato, ma non tutto è perduto...qualcosa è rimasto e le conversioni degli anglicani lo dimosrano.
RispondiEliminaLa Chiesa la pensa diversamente.
RispondiEliminaSecondo la Anglicanorum Coetibus (art. VI. § 1) "Coloro che hanno esercitato il ministero di diaconi, presbiteri o vescovi anglicani, che rispondono ai requisiti stabiliti dal diritto canonico e non sono impediti da irregolarità o altri impedimenti, possono essere accettati dall’Ordinario come candidati ai Sacri Ordini nella Chiesa Cattolica (...)".
Si può aggiungere che i diaconi, presbiteri o vescovi anglicani non vengono nemmeno ordinati sub conditione; la sostanza dell'apostolicae curae non viene minimamente intaccata.
Esatto, è la stessa sensazione che ho avuto io. Sembra che questo vescovo sia più dispiaciuto di non trovare una collocazione all'interno del maremagnum della chiesa anglicana, piuttosto che di appartenere ad una confessione religiosa nella quale il senso della verità è andato completamente smarrito. Del resto, il fatto che tutte le "aperture" avvenute prima dell'ordinazione episcopale femminile siano state almeno tacitamente accettate è un sintomo abbastanza eloquente della mentalità che alligna tra le file anglicane. La speranza, come giustamente è stato rilevato, è che la conversione sia il primo passo verso la riscoperta della verità tutta intera. Per Newman il percorso fu analogo: fu indotto a ripensare la sua appartenenza alla chiesa d'Inghilterra per motivi di ordine personale, cioè perché le sue opinioni non erano ammesse. Questo lo indusse ad approfondire la verità cattolica e a convertirsi alla vera fede.
RispondiEliminaChiedo scusa per l'errore ortografico: in effetti era Leone XIII.
RispondiEliminaNon credo che l'Apostolicae Curae fosse proclamato ex cathedra e quindi "inoppugnabilmente infallibile"
Io spero di cuore che non ci troveremo tra dieci o venti anni a riproporre il bello e sintetico scritto di Daniele con "Chiesa Cattolica" al posto di "Chiesa di Inghilterra" e "metà del XX secolo" al posto di "fine del XVIII"; lo scivolamento verso il basso presenta parallelismi inquietanti.
RispondiEliminaPer il Prof Pastorelli: <span>Chiedo scusa per l'errore ortografico: in effetti era Leone XIII. </span>
RispondiElimina<span>Non credo che l'Apostolicae Curae fosse proclamato ex cathedra e quindi "inoppugnabilmente infallibile"</span>
" Non è interesse della Chiesa Cattolica fare a pezzi quella anglicana"
RispondiEliminaInfatti ci riescono giè benissimo da soli.
Per tutti quegli illustri teologi o pseudotali che vorrebbero vedere anche la Chiesa Cattolica aprire le porte a certe "novità", perchè non fate tesoro di quello che sta accadendo nel Regno Unito !?
Se gli Anglicani hanno come via d'uscita la Chiesa Cattolica, a voi Cattolici di Rito Modernista-improvvisato, rimane solamente di rifugiarvi nella Nave sicura di noi Cattolici di Rito Gregoriano.
infatti i laici non hanno quella formazione filosofica, teologica e dottrinale che dovrebbero avere i Pastori.....
RispondiEliminaSe la differenza tra laici e sacerdoti è questa ... beh! Si riduce a studiare! La differenza sta nella vocazione non nell'aver letto libri!
MD
C'è anche l'aspetto inverso. Alcune frange del movimento tradizionale, soprattutto quello francese che si esprime nel sito RORE SANCTIFICA, accusa la Chiesa cattolica di progressiva anglicanizzazione e il nuovo rito di ordinazione episcopale e presbiterale di sostanziale invalidità. Non ho visto trattata la questione in questo blog, quindi devo desumere che si tratti di una opinione estremistica. Oppure le cose stanno diversamente?
RispondiEliminaEppure la progressiva anglicanizzazione <span>di fatto</span> della Chiesa cattolica si vede da molti elementi, quali l'enfasi sulle chiese locali (fino all'insubordinazione), l'uso indiscriminato del termine "chiese sorelle", il tentativo di girare al contrario il "subsitit", la teologizzazione delle conferenze episcopali, le ambigue aperture ad una nuova teologia del primato (la questione della tiara non mi sembra uno scherzo), l'uso della Chiesa (e non il servizio alla Chiesa) di troppi movimenti" e "cammini".
Sembra quindi che, almeno in prospettiva, gli anglicani si incamminino verso Roma e si ritrovino a Londra. Oremus...
Speriamo che alcuni dei ns vescovi ultra progressisti per amore dell ecumenismo si trasferiscano dagli anglicani,così aiuteranno Williams a abbattere la baracca e sopratutto non trascineranno nell errore i fedeli cattolici
RispondiEliminaPer chi chiama da fuori Roma?
RispondiEliminaMusicus, a nessuno di loro verrà concesso di celebrare negli ordinariati senza previa ordinazione sacerdotale!
RispondiEliminaLei scrive: "<span> la valida successione apostolica della Chiesa Anglicana questa fu garantita dalla Chiesa Vetero Cattolica di Utrecht".</span>
RispondiEliminaCon questo lei afferma che la Chiesa Vetero Cattolica di Utrecht possiede la valida successione apostolica. La verità è che solo la Chiesa Vetero Cattolica crede nella validità della propria successione apostolica, questa infatti, in quanto "inquinata" da una serie di vescovi vaganti del XIX secolo, la cui ordinazione era dubbia viene riconosciuta "dubbia" tanto dalla Chiesa Cattolica quanto da quella Ortodossa. Quindi se fosse vero quanto Lei afferma sarebbe dubbia anche la successione apostolica Anglicana. Ma questo, come le hanno già chiaramente esposto, Leone XIII lo nega, indicandone la non validità in un documento infallibile.
Il Papa infatti scrive:"Noi poi decretiamo che la presente lettera, con tutte le cose in essa contenute, non potrà mai in nessun tempo essere censurata o impugnata per vizio di surrezione o di orrezione o di intenzione Nostra, o per un qualsiasi altro difetto; ma che sarà ed è sempre valida e in vigore, e che deve essere osservata infallibilmente da tutti, di qualsiasi grado e onore, nel giudizio e fuori; dichiarando anche invalido e nullo se mai capitasse che fosse portato contro di essa un attacco, consapevolmente o inconsapevolmente, da chiunque e con qualsiasi autorità o pretesto, nonostante qualsiasi cosa contraria."
Che anche al lettore più sbadato appare proprio una dichiarazione di infallibilità.
:-[ esatto cari Daniele e Dante....è quanto mi permisi di far notare già in un altro precedente thread sull'argomento....
RispondiEliminaritengo superficiale postare questi argomenti - sia da parte dei convertiti, sia da parte dei media - esclusivamente sul contesto delle "donne prete si o no" o quant'altro... dimenticando il fulcro del problema: LA CONVERSIONE ALLA VERA E SANA DOTTRINA CATTOLICA... nel citare lo stesso calvario di Newman, feci notare che qui sta mancando una serie riflessione SULLA PASSIONE PER LA CHIESA VERA, su quella DEVOZIONE al ruolo Petrino in quel lasciare davvero TUTTO dietro di sè nella convinzione di aver vissuto NELL'ERRORE....
Non voglio dubitare ne lo dubito, sul senso sincero di queste conversioni, ogni cuore parlerà a Dio, tuttavia sarebbe meno complicato se alla radice di certe interviste si ponesse in rilievo questa COM-PASSIONE, questo INNAMORAMENTO VERSO LA VERA CHIESA DI CRISTO....così da essere NON motivo di scandalo, ma motivo di SANTITA'.... lo scandalo ci sarebbe lo stesso ma sarebbe quello vero e autentico che la Chiesa è destinata ad essere in quel segno di cntraddizione nel mondo, e non giammai per questione di poltrone, di inimicizia con le donne.... di gelosia per i propri mandati....di gelosie verso le greggi ......
In questo credo che non pochi dei nostri Vescovi avranno molto da riflettere...
Accorciamo, almeno nella speranza, un'attesa così lunga: me la volete proprio negare? In fondo, una soddisfazione dalla mia Chiesa, che ho amato e servito sempre, la vorrei aver anche da vivo.
RispondiEliminaStoricamente parlabndo almeno una parte della confessione vetero-cattolica ha la successione apostolica.
RispondiEliminaIl documento di Leone XIII non è un'opinione anche se - e vorrei vedere il contrario! - fu contestato dagli scismatici.
RispondiEliminaMi associo invece alle preocupazioni qui sopra ... "diventare cattolici" non può essere solo un atto negativo (fuggo da una situazione insostenibilmente liberale) ma deve necessariamente essere anche un atto positivo (abbarccio tutto il Credo di Pietro).
L'unica considerazione che mi consola -considerazione pratica, non teologica - è che se anche alcuni entreranno più spinti dalla desolazione che dalla luce della verità magari potranno in seguito accerscere il proprio attaccamento a Roma.
Altra considerazione già fatta in precedenza che tengo a ripetere: tengano ben stretta la loro liturgia...essa, una volta rifecondata dalla fede cattolica, sarà senza dubbio migliore della riforma nostra!!!!
<span>Storicamente parlando almeno una parte della confessione vetero-cattolica ha la successione apostolica. Si tratta naturalmente poi di andar ad indagar caso per caso.
RispondiElimina</span>
La dichiarazione di Leone XIII, in materia così grave, è talmente precisa e solenne che rientra nel Magistero infallibile:I) ripropone la condanna di Paolo IV (1555), collocandosi quindi nella Tradizione; 2) Le ordinazioni col rito di Cranmer promulgato da Edoardo VI (1550) sono invalide perché quel rito ha difetti essenziali di "forma" sacramentale, che prescinde dal Sacrificio Eucaristico, allontanandosi così in modo evidente e gravissimo dall'intenzione di Gesù e della Chiesa.
Perciò, caro Bellarmino, cerca di non confonder le menti di qualche giovine magari un po' sprovveduto che venga sul blog con le tue argomentazioni ereticali. A noi adulti con una certa formazione non riesci a nuocere.
IOl problema è: quali sono i laici e a quale dottrina si ispirano? S. Caterina agì positivamente per la Chiesa da laica.
RispondiEliminaLo stesso accadrà per i preti sedevacantisti, ove si ravvedessero, ordinati da vescovi la cui consacrazione sia dubbia: e ce ne sono di casi dubbi!
RispondiEliminaMa ti rendi conto dell'ignoranza in campo dottrinale, teologico e filosofico di molti laici che nella Chiesa dettano legge? E' anche da questo che bisogna ricercare le cause della crisi dottrinale della Chiesa odierna, poichè i laici, intesi come massa indistinta, ragionano spesso con la pancia, con i sentimenti, facendosi influenzare dalle correnti di pensiero mondane che dominano il mondo attuale senza avere alcuna conoscienza della tradizione, del grande patrimonio dottrinale e spirituale della Chiesa. Negli ultimi anni questa ignoranza è provocata dalla Chiesa stessa che ha messo in atto metodi di evanglizzazione fallimentari, volti al cambiamento e non alla conservazione. Certamente tra un pastore ed un laico esiste una differenza in termini vocazionali, anche se poi anche un laico può avere una propria vocazione o un proprio carisma secolare, comunque il pastore dovrebbe distinguersi per essere colui che guida una comunità tramandando e perpetuando il grande patrimonio spirituale della Chiesa Cattolica, che purtroppo non scende dal cielo, ma passa anche dalla formazione dottrinale, teologica, filsofica e culturale...infatti uno degli enormi problemi della nostra Chiesa è la decadente o assente formazione sacerdotale nei seminari, che talvolta appaiono solamente delle semplici facoltà teologiche.
RispondiEliminaQuando i laici vogliono mettere il becco in affari religiosi di cui non hanno competenza, i risultati sono ad esempio la ditribuzione gratuita dei preservativi da parte della diocesi, le eresie del cammino neocatecumenale, gli abusi liturgici, spinte liberali e ultraprogressiste in ogni campo! Ma ciò è anche giustificabile perchè il laico, vivendo nel mondo, è più espsosto agli stimoli esterni, quindi è proprio qui che dovrebbe intervenire il chierico correggendo gli errori, indicando le giuste vie. Evidentemente nessuno si è preso la briga di giudare correttamente questi laici secondo la tradizione della Chiesa e per giudare le anime secondo la tradizione della Chiesa i pastori devono conoscerla, studiarla, formarsi. Non capita spesso che lo Spirito Santo illumini tutte le coscienze in un colpo solo, se fosse così non sarebbe necessaria la missione della Chiesa, non sarebbe necessario evangelizzare, non servirebbero i seminari. I preti tornino a fare i preti...i laici tornino a fare i laici...se si vuole rimettere ordine nella Chiesa bisogna che ognuno stia al suo posto...anche una riforma della riforma della Chiesa in senso liturgico (e ormai anche dottrinale), dovrà essere decisa e rettificata solamente dal clero, che è il solo preposto, ordinato e preparato alla guida della Chiesa, i laici potranno solo suggerire le vie additando la tradizione, mostrare l'impegno o il malessere per la situazione attuale.
Purtroppo il ceto clericale oggi versa in condizioni deplorevoli, diviso tra spinte progressiste e spinte tradizionaliste, oppure galleggia nell'incertezza, lasciandosi scorrere addosso gli eventi, è qui che i laici prendono il sopravvento sia in senso tradizionale che in senso laico, poichè vedono che il clero è incapace di garantire una sicurezza anche in senso spirituale.
<span>Se la differenza tra laici e sacerdoti è questa ... beh! Si riduce a studiare! La differenza sta nella vocazione non nell'aver letto libri! </span>
RispondiEliminaCondivido (anche se scritto da Bartimeo che mi sta antipatico ;) )
<span>Esatto, infatti io ho parlato di laici come massa indistinta, non scendendo nella formazione o vocazione particolare che ciascuno può avere ricevuto. Certamente la maggioranza del mondo laico di oggi è stato formato secondo nuovi metodi di evangelizzazione basati sulla famosa doppia interpretazione del Concilio Vaticano II, in sostanza con una formazione che grossolanamente si può chiamare modernista. Se poi aggiungiamo la condizione decadente della società e della cultura contemporanea a livello generale in cui i laici sono chiamati a vivere, abbiamo un quadro a dir poco agghiacciante. Oggi la maggior parte dei laici che agiscono nella Chiesa non pare che abbiano una formazione religiosa in senso tradizionale anche da un punto di vista teologico, dottrinale e culturale. Non è assolutamente colpa loro, fanno e dicono ciò che gli hanno insegnato.</span>
RispondiElimina<span>S. Caterina e S. Francesco vivevano in altri tempi, sicuramente erano tempi turblenti anche quelli, ma oggi le cose sono molto cambiate, oggi la società è globale, i problemi odierni toccano tutto il mondo, tutta la Chiesa, il sistema sociale nelle sue radici profonde, religiose, antropologiche e culturali.</span>
<span>Quanti laici sanno cosa è la Messa tridentina? Quanti laici sanno chi, perchè e come è stata ideata e attuata la riforma liturgica? Quanti laici, considerando la tradizione della Chiesa, sono coscienti di quanti e quali errori dottrinali gravano nella Chiesa odierna? </span>
Ti accorgerai come brucerà dove hai acceso.
RispondiEliminaCara Caterina,
RispondiEliminami spiace che sulla questione dell'aumento della popolazione io mi trovi in disaccordo con la tua opinione e con quella del Papa. Restano comunque in ogni caso opinioni e non verità proclamate ex-cathedra! E' vero che nella Bibbia è scritto "crescete e moltiplicatevi" (e quanto della morale sessuale ebraica e poi cattolica dipende da questo!) ma l'interpretazione letterale della Bibbia è stata abbandonata per fortuna da tempo e ciò che poteva essere valido in un mondo praticamente disabitato dove le persone esclusi re, imperatori e faraoni, consumavano pochissimo, cioè solo il necessario per vivere, non è necessariamente valido per sempre. La Chiesa ha pagato enormemente l'errore commesso con Galileo e ha dovuto fare ammenda per una colpa relativamente piccola se confrontata con l'antiscientificità che avevano i protestanti di allora e che ancora adesso hanno certe confessioni cristiane che credono che il mondo abbia seimila anni. E la frase di Giosuè, se la vedi con occhi scientifici moderni, non era neppure errata perché tutto dipende dal riferimento in cui ci si pone. Ma questo ai tempi di Giosué e di Galileo non si sapeva ... Spero quindi che questa opinione del Papa e di parte della Chiesa non diventi il nuovo caso Galileo del terzo millennio.
L'aumento della popolazione non è l'unica causa dei problemi economici ed ecologici, ma è alla base di tutte le problematiche attuali e future, e questo ce lo dice la ragione (senza offesa per nessuno). Noi non sappiamo qual'è il limite della popolazione sulla Terra e potrà anche accadere che quando lo raggiungessimo, saremo in grado di spedire nello spazio senza ritorno (in senso buono!) qualche miliardo di esseri umani, oppure che la crescita nei decenni successivi si arresti, ma a che livello e con quali costi? E siamo proprio sicuri che ci sarà una via di uscita che non sia una guerra mondiale?
Un'altra causa dei problemi economici ed ecologici, su cui certamente invece sarai d'accordo, è la struttura stessa della nostra società liberista/capitalista che non permette di rimanere fermi, ma impone la crescita indefinita. Questo lo vediamo quando già ci si preoccupa se l'Italia non cresce come gli altri paesi dell'Unione e quando si dice che dobbiamo accogliere più immigrati altrimenti l'Italia si ferma e nessuno ci pagherà le nostre pensioni. Pura follia perché poi chi pagherà le pensioni agli immigrati?
A questo si aggiunge il desiderio di arricchimento di tutti (o quasi) gli esseri umani, frutto dell'egoismo che a sua volta è frutto della superbia, per cui nessuno potrà impedire a miliardi di cinesi, indiani ed africani di raggiungere il tenore di vita dell'Europa e dell'America.
Quindi le cause sono molteplici, ma alla base di tutto vi è quella causa su cui non sei d'accordo con me e cioè l'aumento della popolazione.
Dato il nome con cui ti presenti non puoi ricordare che la posizione della Chiesa era negli anni 50, sotto Pio XII, molto diversa e non sfavorevole al controllo delle nascite quando eravamo alcuni miliardi in meno. Il problema era su come attuarla e la Chiesa suggeriva in primis l'astinenza, ma anche il metodo Ogino-Knaus di cui ora non si sente più parlare, che era l'unico accettato ed in linea con gli insegnamenti della morale sessuale.
Adesso che siamo 6 miliardi e che il consumo pro capite è aumentato a dismisura sembra che il problema non esista più e, non si sa in base a quali studi, che la Terra possa ospitare secondo alcuni anche 12 miliardi di persone. Ma a quel punto quanti animali e specie animali ospiterà ancora? E come si vivrà in un mondo così antropizzato?
Augurandoti lunga vita, credo che tu essendo di una ventina d'anni più giovane di me, potrai probabilmente avere la risposta [...]
"opinione estremistica"?!?
RispondiElimina... Se si legge quel sito (rore sanctifica) non ci va molto a rendersi conto di non trovarsi semplicemente di fronte ad una posizione "estremistica", bensì DELIRANTE!!!
Innanzitutto non si sa bene chi siano i tizi che ci stanno dietro, ma si capisce che sono dei preti allontanati dalla Fraternità San Pio X per sedevacantismo. Poi sono "ossessionati" dalla massoneria...e dico o s s e s s i o n a t i!! Un conto è dire che in Vaticano possono esserci delle infiltrazioni massoniche, un conto è dire che la Chiesa di Roma è stata occupata totalmente e nei suoi massimi vertici dalla massoneria e che la vera Chiesa resterebbe solamente presso qualche vescovo e qualche prete "validamente ordinato"...dunque qualche vescovo e poche centinaia di preti, secondo le loro stime.
Poi sono incredibilmente frazionati e prima di dare guerra alla "Chiesa ufficiale" si mordono a sangue con gli altri sedevacantisti...perfino don Ricossa (noto sacerdote sedevacantista di Verrua Savoia) viene accusato di essere massone!!!
Infine le loro "analisi teologiche" delle formule sacrametali riformate sono a dir poco risibili. Per fare un esempio, essi affermano che il temine "eletto" impiegato dal Pontificale per designare colui che sta per ricevere l'Ordinazione presbiterale o episcopale è di chiara influenza massonica...quando lessi non potevo crederci!
In ultimo, non mi sono mai spiegato perché i sedevacantisti, che pur dovrebbero seguire la teologia tradizionale, contestino tanto la "validità" delle nuove Ordinazioni Episcopali. In fondo, solo il Concilio Vaticano II parla dell'Episcopato come di un grado del Scarmento dell'Ordine, mentre in precedenza la cosa era discussa, con grandi voci a supporto dell'opinione contraria (San Tommaso, ad es., non crede nella Sacramentalità dell'Episcopato). Parlare di "formula sacramentale" dell'Episcopato significa ipso facto considerare l'Episcopato come sacramento...ma questa non è una verità definita (neanche dal Vaticano II!!!)
Poiché non tutti possono esser appassionati di studi teologici o liturgici, ma tutti possono capire, di chi la colpa di questa ignoranza? Dei preti, dei vescovi, dei cardinali, delle congregazioni? Ma questi agli ordini di chi si muovono? I Papi avrebbero dovuto e dovrebbero regione per regione inviar visitatori apostolici per riscontrar la preparazione dei bambini e dei cresimandi adulti, e poi far dimettere i vescovi incapaci di vegliare sulle parrocchie. Ne togli di mezzo qualcuno e li educhi tutti. L'han fatto, lo fanno? Non mi sembra. Li fan santi e beati, però, anche se han lasciato il gregge senza pastore.
RispondiElimina<span>Poiché non tutti posson esser appassionati di studi teologici o liturgici, ma tutti posson capire, di chi la colpa di questa ignoranza? Dei preti, dei vescovi, dei cardinali, delle congregazioni? Ma questi agli ordini di chi si muovono? I Papi avrebbero dovuto e dovrebbero, regione per regione, inviar visitatori apostolici per riscontrar la preparazione dei bambini e dei cresimandi adulti, dei seminaristi, e poi far dimetter i vescovi incapaci di vegliar sulle parrocchie. Ne togli di mezzo qualcuno e li educhi tutti. L'han fatto, lo fanno? Non mi sembra. </span>
RispondiEliminaEppure è scritto che il Signore provvede agli uccellini del cielo: come potrebbe lasciar senza sostentamento l'uomo creato a Sua immagine e somiglianza e che ha riscattato col crocifissione del Figlio? La morale cattolica non muta: è quella e non altra. E il caso Galileo in questa discussione non c'entra nulla: qui il problema è di fede, di piena fiducia in Dio, lì di scienza. Inoltre Galileo, ricordiamolo - a parte le sciocchezze sulla via Lattea frutto di rifrazione per cui si prese le bacchettate del p. Grasso che giustamente vivedeva dei corpi celesti - affermava che quando l'uomo raggiunge una formula matematica che contiene una verità è uguale non quantitatiovamente ma qualitativamente a Dio.
RispondiEliminaLa scienza potrà anche progredire e permetter la vita ad un maggior numero di persone.
L'uso disonesto del sesso è sempre colpa grave.
Un cattolico, purtroppo, questo non lo può augurare a nessuno!
RispondiEliminaDante, condivido il tuo sogno...magari si averasse!
RispondiEliminaLa Congregazione per la Dottrina della Fede, nella Nota dottrinale al motu proprio di Giovanni Paolo II Ad tuendam fidem, ha ribadito il carattere definitivo, irreformabile ed infallibile della pronuncia di Leone XIII sulle ordinazioni anglicane. La questione, ergo, è de fide. Cito:
RispondiEliminaCon riferimento alle verità connesse con la rivelazione per necessità storica, che sono da tenersi in modo definitivo, ma che non potranno essere dichiarate come divinamente rivelate, si possono indicare come esempi la legittimità dell'elezione del Sommo Pontefice o della celebrazione di un concilio ecumenico, le canonizzazioni dei santi (fatti dogmatici); la dichiarazione di Leone XIII nella Lettera Apostolica Apostolicae Curae sulla
invalidità delle ordinazioni anglicane.
Enrico
Certo e' meglio non dare alle parole il loro significato cosi' che il risultato sara' che ognuno dara' la sua interpretazione...!? Quanto alla popolazione- a parte che vi sono tesi diverse - e non dimentichiamo alcune del passato rivelatesi erronee ( Malthus ? ), ecco un po' di cifre, anche se aride: Densita': mondo 48- UE 113 - salvo elevate concentrazioni in piccoli stati ( Hong Kong 6356, Monaco 16689, SCV 2118 ) si riscontra che in circa 18 stati la densita' va da 300 a 496 ( per circa 1 miliardo e mezzo sui 6-7 miliard di popolazione mondiale) e che negli altri i dati ( i piu' alti ) sono: Africa, Egitto79 Malawi 110 -America, Messico54 SU31- Asia, Giappone 337 India 333 Cina137 Indonesia128. Qualche altro dato, non potendoli riportare tutti , e che puo' essere utile: GB248, Italia197, Francia111, Brasile22, Argentina14,4, Iran42, Russia8,4,Canada3,3, Australia2,6. Tanto per osservare.
RispondiEliminaL'ospite ero io ma mi ero dimenticato di mettere il nome.
RispondiEliminaScusa ma la tua risposta non è condivisibile. Si può discutere se quanto ho detto sia vero o meno, che cioè la crescita della popolazione possa essere o meno alla base dei problemi economici ed ecologici del mondo, ma l'uomo, salvo casi eccezionali e miracolosi, non deve andare contro ogni ragionevole previsione pretendendo, come suggerisci tu citando una frase del Vangelo, che Dio supplisca con un miracolo alla sua imprevidenza o dissennatezza.
Se Gesù inviando gli Apostoli poteva dir loro di non preoccuparsi del cibo, del denaro o del riparo per la notte, non ha mai detto che chi governa una nazione non debba preoccuparsi se è prevista una carestia, un'alluvione o l'eruzione di un vulcano, ma anzi che deve preoccuparsi e operare per il bene dei suoi sudditi. Pretendere che Dio supplisca alla nostra imprevidenza è un peccato gravissimo ("Non tentare il Signore Dio tuo"). Così se Gesù può portare su una montagna deserta una folla di 5000 persone e poi moltiplicare i pani, questo non significa che un qualsiasi predicatore possa ripetere la stessa cosa senza peccare di superbia a meno di non aver avuto un'ispirazione divina.
E' chiaro che la questione di Galileo era diversa, ma io parlavo delle conseguenze analoghe che poteva avere per la Chiesa un'opinione che nel medio futuro potrebbe dimostrarsi errata. E poi affermare che qui si tratta di una questione di fede, e quindi non discutibile almeno per un cattolico, mi sembra del tutto non condivisibile. Altrimenti qualunque problema si può ricondurre in un modo o nell'altro alla fede.
Quanto all'ultima frase sull'uso disonesto del sesso non capisco a che cosa ti riferisca. Io ho solo riportato che già ai tempi di Pio XII il problema del controllo delle nascite era sentito e che la Chiesa si era espressa in proposito. Comunque la morale della Chiesa non è così costante come affermi. Ricordo che quando ero piccolo era peccato mortale toccare l'ostia consacrata. Perché adesso è permesso? E quando era vietato fare l'attore (Moliere insegna)? E in tema di morale sessuale, quante proibizioni sono state tolte o modificate (ballo, costumi da bagno)?
Cordialmente
A me risulta che le sole aziende della filiera alimentare buttano ogni anno 20 milioni di tonnellate di cibo. Che l'UE impone il macero per gli alimenti, buoni, prodotti in eccesso rispetto alle quote consentite.
RispondiEliminaChe la grande distribuzione buttano il cibo invenduto o in procinto di scadere.
La verità, e lo dice la scienza stessa, è che sulla terra c'è abbastanza cibo per sfamare il doppio dell'attuale popolazione mondiale. Il problema sta nella famosa legge di Pareto: cioè che l'80% delle risorse è consumato dal 20% della popolazione mondiale.
Se anzichè predicare ai poveri di fare meno figli, facessimo qualcosa per diminuire il nostro opulento modo di vivere, il mondo sarebbe migliore e abbastanza grande per accogliere tutti.
Secondo me basterebbe inviare la fotocopia di una busta paga di un "vescovo" anglicano per vedere la fila davanti alla cattedrale di Canterbury. Facciamo? :D
RispondiElimina<span>Secondo me basterebbe inviare a certi nostri vescovi la fotocopia di una busta paga di un "vescovo" anglicano per vedere la fila davanti alla cattedrale di Canterbury. Facciamo? :D</span>
RispondiEliminaMa qui non si sfida Dio: si fa la volontà di Dio obbedendo alla sua legge, ai suoi Comandmentim, facendo la sua volontà. Si può fare tutto ciò sulla base dei consigli della Chiesa che questa legge interpreta: in caso di assoluta necessità, mortificazione. Tu scrivi con l'animo di chi non ha fede o ha fede solo nei ritrovati dell'uomo.
RispondiElimina<span>Ma qui non si sfida Dio: si fa la volontà di Dio obbedendo alla sua legge, ai suoi Comandamenti, facendo la sua volontà. Si può fare tutto ciò sulla base dei consigli della Chiesa che questa legge interpreta: in caso di assoluta necessità, mortificazione. Tu scrivi con l'animo di chi non ha fede o ha fede solo nei ritrovati dell'uomo. Se poi i responsabili dei governi devono proceder per la strada che tu indichi, si deve ad approvar quello che accade in Cina.
RispondiElimina</span>
L'uso disonesto del sesso è nella deviazione dalla sua naturale direzione, conclusione e conseguenza. Insomma "il furto". Questa è una legge indiscutibile: verità di fede. E lasciamo perder le nuove interpretazioni della Bibbia che, con le estreme conseguenze del metodo sotorico-critico, portano alla negazione della storicità degli eventi ed alla riduzione di tutto il libro sacro a semplice invenzione simbolistica.
RispondiEliminaGli altri casi citati da Guido sono occasioni di peccato. Certo resta colpa più o meno grave l'abbigliamento non onesto che scandalizza e turba la coscienza o i sensi. Negar ciò significa cader nella violazione del pudore e nel relativismo morale, proprio dei cattolici alla Messori. Ricordo una sua intervista in cui scriveva che nelle faccende di sesso l'uomo non poteva andar dietro ai consigli del confessore e che una relazione matrimoniale un po' sessualmente in crisi poteva esser lecitamente ravvivata dalla comune visione di film pornografici.
Quanto agli attori, una cosa è interpretar ruoli seri, un'altra ruoli che violano la legge morale: ha detto un'attrice, che in un determinato film di cui non ricordo il titolo, fu vero sesso (contronatura) con Nanni Moretti quello fotografato davanti ad una finestra. La morale cambia?
Veramente ci son teologi classici, ad es. il Piolanti che non è certo modernista che ne parlano proprio in tal senso sulla base della Tradizione, in quanto assommano, i vescovi, il potere di santificare, ordinare e consacrare, e reggere per giurisdizione. Per questi motivi l'alta dignità dei vescovi è sempre stata, salvo particolari posizioni individuali, soprattutto dalla Liturgia e dai Padri orientali, "l'apice del sacramento dell'Ordine", il supremo grado dell'Ordine con connesso carattere e grazia sacramentale speciale. In Occidente, Girolamo ed altri, per innalzar la dignità del presbiterato, troppo lo avvicinarono all'episcopato, intendendo questo semplicemente come un'estensione ed ampliamento del presbiterato.
RispondiEliminaMa, soprattutto dal Bellarmino in poi, e contro il protestantesimo, si ritenne che l'episcopato ha un suo carattere sacramentale, riallacciandosi alla migliore antica tradizione.
La discussione non può qui esser nemmeno riassunta. Il Vaticano I non fece in tempo, per motivi storici, ad approvare il canone " Si quis dixerit Ecclesiam instutam divinitus esse tamquam societatem aequalium, ab ipsis episcopis vero haberi quidem officium et ministerium, non autem propria, regiminis potestatem, quae ipsis divina ordinatione competit ...anathema sit". L'origine ed i potreri divini dei vescovi sono stati spesso ribaditi dalla Chiesa . Nel Concilio di Trento, sess. XXIII, c.4: "Sacrosancta Synodus declarat...episcopis, qui in Apostolorum locum successerunt, ad hunc hierarchicum ordinem praecipue pertinere". Anche nel Decreto Lamentabili si condanna l'origine puramente pratica dell'episcopato. Nel giuramento antimodernista si afferma che i vescovi son veri successori degli aposotoli e così nel CIC del 17 si parla di divina istituzione. Anche lo Zoffoli parla del vescovo come "insignito del carattere che lo pone al vertice di una chiesa particolare per la pienzza del suo sacerdozio, terzo grado del sacramento dell'Ordine.
Su questo argomento e sulle molte testimonianze della sacramentalità del terzo grado dell'Ordine si legga l'Enciclopedia Cattolica alle voci Vescovo e Ordine.
Quindi, io andrei molto cauto su argomenti di tale delicatezza. Ne va della struttura gerarchica della Chiesa costituita da Cristo.
Bene.
RispondiEliminaIl mio interesse non era fare una discussione sulla sacramentalità dell'Episcopato, come si può vedere, ma sconsigliare caldamente anche solo di annusare certe tesi sedevacantiste sulla validità delle nuove ordinazioni, perché ciò mina irrimediabilmente l'esistenza della Chiesa.
Per quanto concerne il tema da lei discusso, a me non sembra che la questione miri a tal punto la costituzione gerarchica della Chiesa. La Sacra Scrittura non distingue i Vescovi dai Presbiteri in modo così chiaro da poter definire con esattezza se la distinzione sia sacramentale o solamente giurisdizionale. Occorre pertanto rifarsi alla Tradizione che riporta testimonianze alterne. Che io sappia nessuno dei grandi teologi Medievali ha mai sostenuto la Sacramentalità dell'Episcopato e ugualmente non si fa cenno di ciò nel Magistero pontificio precedente al Vaticano II.
E' interessante a tal proposito rileggere le pagine di Mons. Gherardini per recedere da posizioni eccessivamente rigide sull'argomento ("La Chiesa mistero e servizio"...cito a memoria e perciò non ricordo se il titolo sia esattamente questo).
errata corrige
RispondiEliminache la questione MINI....
Condivido appieno il primo comma del Suo intervento.
RispondiEliminaSul resto, conosco, sia pure al mio livello di fedele, le dispute sull'argomento e non è detto che i teologi medievali abbian sempre ragione (si pensi all'Immacolata Concezione). Altri teologi, nel corso dei secoli, sulla base della Tradizione che risale almeno a S. Ignazio d'Antiochia, vedono nell'episcopato non un'espansione del sacerdozio, ma un carattere aggiunto che presuppone un grado diverso del sacramento. Ancora nel Concilio di trento, sess. XXII c.6 si parla di tre gradi diversi diversi dell'ordine sacro. A mio avviso l'opinione contraria comporta il pericolo dell'erosione della costituzione gerarchica.
Ma, poiché so che il tema è dibattuto, mi son limitato ad invitare ad esser cauti nell'affrontarlo, senza proporre una mia soluzione che non ho e non posso avere.
PS. Ricordiamoci che nella Scolastica gli ordini minori eran considerati sacramenti, successivamente sono stati considerari come presso i Greci, ed ancor lo sono, sacramentali. Tra i Medievali sostenevano l'Episcopato-sacramento Scoto e Durando almeno. Restano ancor oggi posizioni differenti, ma la maggior parte dei teologi parla di sacramento dell'Episcopato. Se un diacono viene ordinato vescovo gli si conferisce solo l'episcopato, che evidente contiene in sé già il presbiterato.
RispondiEliminaLe costituzioni di Pio XII Sacramentum Ordinis ed Episcopalis consecratio tratta dei tre gradi dell'Ordine sacro, e pur senza definire la sacramentalità dell'Episcopato, presenta il pensiero della Chiesa.
Quando mi riferivo agli attori citando Molière, commediografo e attore, era perché a quei tempi il "mestiere" di attore era visto negativamente da parte della Chiesa, non tanto in funzione dell'immoralità dei contenuti delle commedie, ma per il fatto stesso che l'attore, interpretando una parte, commetteva un falso, assumendo la personalità di un'altra persona. Non mi riferivo quindi all' immoralità di certe parti svolte realisticamente ai nostri giorni. Però mi viene un dubbio: e con la Traviata , che ai tempi destò tanto scandalo, come la mettiamo :-)? E' impossibile però negare che la morale sessuale, pur mantenendo fissi alcuni principi, non sia molto cambiata nel corso della storia e soprattutto negli ultimi secoli. Pensiamo alla regina Vittoria (qui la Chiesa non c'entra), che copriva per pudicizia le "gambe" dei tavoli.
RispondiEliminaRiguardo alla mia fede, sono convinto di essere l'uomo con la minor fede tra tutti, perché la mia la conosco, mentre non conosco e non posso giudicare quella degli altri. Inoltre la fede è dono di Dio e non posso certo sindacare il Signore sui doni fatti agli altri uomini.
In merito alle osservazioni di "laico" sono pienamente d'accordo sullo spreco esistente, ma quanto costerebbe portare il cibo in eccesso agli affamati in Africa? Qualcosa certamente si può fare, ma risolvere il problema, a causa dei costi da sostenere, potrebbe portare alla fame anche le popolazioni dei paesi ricchi. Non si può ragionare in media dicendo che la produzione mondiale divisa per gli abitanti è sufficiente a sfamarli tutti. Pensiamo al problema dell'acqua: esistono zone dove si spreca e zone dove manca o ce n'è troppa a causa delle alluvioni ma è inquinata e portatrice di malattie. Se vai in un qualsiasi paese delle nostre montagne vedrai tantissime fontane che buttano via giorno e notte ottima acqua, ma ha senso dire agli abitanti di questi paesi di non sprecarla perché c'è gente che muore di sete a migliaia o decine di migliaia di chilometri di distanza?
Il fatto è che l'uomo dovrebbe abitare solo le terre che dispongono di acqua, che non sono né troppo fredde né troppo calde, che non sono sismiche, che non subiscono annualmente piene di fiumi o serie di uragani ecc. ecc., lasciando le terre meno ospitali alle piante ed agli animali, che si sono perfettamente adattati a quelle condizioni. Ma questi per tantissime ragioni storiche e geografiche e per la natura stessa dell'uomo sono solo sogni e quindi bisogna cercare di operare con il buon senso per non appesantire oltre misura La Terra con l'aumento della popolazione. Quale sia il limite nessuno lo sa, ma certamente esiste.
Cordialmente