In Curia la chiamano la «battaglia di Torino» e i suoi contraccolpi stanno rivoluzionando la geopolitica vaticana. In cinque anni di pontificato non era mai successo che una decisione presa dal cardinale Bertone e comunicata informalmente all’interessato [addirittura!] venisse mutata nel passaggio dalla Segreteria di Stato all’Appartamento Pontificio. Per la cattedra di San Massimo, invece, è accaduto che il presule designato da Bertone per la successione a Poletto (Lambiasi) sia stato bloccato sulla via di Torino dal «ribaltone» che in extremis ha visto prevalere il ruiniano Nosiglia. Uno «schema a sorpresa» che potrebbe ripetersi a Milano per il bertoniano Ravasi. Molte certezze non sono più granitiche nei Sacri Palazzi. La regola era: il Papa regna, il segretario di Stato governa. Adesso è spuntata una forza di interposizione tra le scelte di Bertone e la firma con cui Benedetto XVI le approva. Attorno al Pontefice si è stretta la «cintura ratzingeriana» composta dal segretario personale Gaenswein, dal nuovo ministro vaticano dei vescovi Ouellet e dal responsabile del Clero, Piacenza. Bertone, che conta ancora sulla «totale fiducia» del Papa, non ha digerito l’intromissione nella sua Torino e punta a «valorizzare» Miglio, Versaldi, Giordano, Lambiasi. Serviranno mesi per verificare se Torino è un episodio isolato o una svolta, ma il ritorno del ruiniano Boffo in Cei è la prova che la partita è aperta.
Fonte: La Stampa 15 novembre 2010, via Amici Papa Ratzinger blog
Forse forse per Torino tra Lambiasi e Nosiglia sarebbe stato meglio il primo....
RispondiEliminaHo la sensazione che qualcosa scricchiola nei Sacri Palazzi.
RispondiEliminaVolesse Iddio che ronasse il Papa a comandare!
RispondiEliminaVolessi Iddio che tornasse il Papa a comandare! =-X
RispondiEliminaSiamo ritornati al gossip a quanto vedo!
RispondiEliminaContenti voi! Contenti tutti!
MD
Se le scelte devono cambiare in peggio come a Torino, allora teniamoci il Bertone pasticcione nazionale...
RispondiEliminaDr Galeazzi come va interpretato il seguente pssaggio: Attorno al Pontefice si è stretta la «cintura ratzingeriana» composta dal segretario personale Gaenswein, dal nuovo ministro vaticano dei vescovi Ouellet e dal responsabile del Clero, Piacenza. Bertone, che conta ancora sulla «totale fiducia»
RispondiEliminaGrazie!
Bertone dicono stia preparando il conclave.....ha preteso la nomina di alcuni cardinali....ma il diavolo fa le pentole. ma non i coperchi
RispondiEliminaDi questo paso altro che conclave!
RispondiEliminaSì sì, bravo.
RispondiEliminaSì sì, bravo.
RispondiEliminaSì sì, bravo.
RispondiEliminaSì sì, bravo.
RispondiEliminaSì sì, bravo.
RispondiEliminaSì sì, bravo.
RispondiElimina"ma il ritorno del ruiniano Boffo in Cei è la prova che la partita è aperta"
RispondiEliminaBeh, se tutte le vittorie del clan ruiniano sono dello stesso stampo di questo ritorno....
8-)
RispondiEliminaOsservo e non commento.
RispondiEliminama com'è che osservi e non ci vedi bene?
RispondiEliminaNon penso che Bertone sia così male, dopo Martini e Tettamanzi ci potrebbe essere di peggio: la massoneria
RispondiEliminala massoneria c'è già.
RispondiEliminaGaleazzi lascia intendere che Nosiglia a Torino sia un "prodotto" della triade Gaenswein-Ouellet-Piacenza. Dubito che sia così.
RispondiEliminaIl candidato di Bertone, di Ruini.... Ma ci sarà un Vescovo di Gesù Cristo?
RispondiEliminadon Alfredo, non puntare così in alto.
RispondiEliminaGaleazzi non mi dispiace, ma si vede che appartiene a "La Stampa" :-D
RispondiEliminaQuesto gossip lascia il tempo che trova, l'informazione è zeppa di se e di ma, di suppost..... ops...di supposizioni e di "sentito dire"...
Galeazzi dimentica che non siamo più ai tempi di Wojtyla quando a dirigire era davvero il suo segretario e quando purtroppo a causa anche della malattia il controllo di ogni cosa fu gestito da un gruppo di persone....
La stima non superficiale, ma ben radicata verso Bertone il Papa gliel'ha confermata perfino con una Lettera ufficiale per i suoi 50 anni di sacerdozio ringraziandolo pubblicamente per il suo contributo, fedeltà e servizio...
A Galeazzi non dispiacerà se per una volta lo taccerò di "Novella2000"...... :-D
W Mons. Piacenza, un vero uomo di Chiesa al posto giusto. Dio sia benedetto!
RispondiEliminaEVIDENTEMENTE LA CINTURA ERA ALLENTATA QUANDO SI E' TRATTATO DELLA NOMINA IN CAPPELLA SISTINA..
RispondiEliminaburocrati e politici ...... neanche la benche' minima parvenza di quelle che sono le PIAGHE del SIGNORE !!!!!!!
RispondiEliminaNosiglia era il candidato di Bagnasco e Ruini. L'attuale presidente CEI e il suo predecessore sono riusciti a imporre Nosiglia per Torino, ma in cambio hanno dovuto ingoiare la mancata assegnazione della porpora a Betori (altro ruiniano).
RispondiEliminaDella serie "il manuale Cencelli in versione vaticana"...
Vedremo
RispondiEliminaMonsignor Monari in partenza per Milano dunque.. più ruiniano di lui..sua mamma è parente stretta del Camillo nazionale..
RispondiEliminaBravo.
RispondiEliminaQuante dietrologie!
RispondiEliminaanche del nostro don Camillo?
RispondiEliminaLasciamo perder le lettere! Se si dovessero leggere le lettere mielose e laudative di Montini quando allontanava persone che non gli risparmiavan critiche! Si veda quella ad Ottaviani.
RispondiEliminaMi sa che non sono dietrologie... anche la nomina di Palombella è un prodotto di questa situazione. Ricordate che fu congelata per un periodo, grzaie al segretario Georg? Ebbene, dopo la vittoria di Nosiglia si scongelò anche quella di Palombella. Pare che ci siano tre poli ormai anche in Vaticano!
RispondiEliminaMons. Monari sarebbe una bella figura per Milano...
RispondiElimina<span>Scusate l'OT (anche se non troppo), per segnalare una ancora una perla – se ce ne fosse bisogno – del Mons. MANGANINI protagonista di un duro scontro conn l’Amministrazione comunale di Milano per l’installazione di un albero di natale in piazza Duomo sponsorizzata da una gioielleria. </span>
RispondiElimina<span>QUI LA NOTIZIA: </span>
<span><span>http://www.cronacalive.it/milano-monsignor-manganini-accende-la-polemica-contro-tiffany-in-piazza-duomo.html</span> </span>
<span> </span>
<span>Ed e<span>cco alcune mie riflessioni:</span></span>
<span>E' fin troppo scontato che Manganini vada contro la Moratti, la Lega e il centrodestra. Ormai queste prese di posizione non hanno più nessun valore di PROFEZIA.</span>
<span>Tra l'altro, l'iniziativa sembra ancora più ideologica se andiamo a leggere le motivazioni: “l'albero di Natale è un simbolo cristiano...” ma da quando?</span>
<span>Sì, magari lo accettiamo, ormai, ma il simbolo del Natale per eccellenza è il presepe. Perché la curia non promuove un bel presepe in piazza Duomo, a grandezza naturale, così da richiamare fortemente l'attenzione su un simbolo veramente cristiano, e ricordare a tutti, senza vergogna (e senza paura di offendere le altre fedi!!!), che il Natale cristiano è memoria dell'Incarnazione del Signore Gesù?</span>
<span>Ancora: fare polemica invocando la crisi è populismo da 4 soldi. Allora perché non facciamo chiudere i negozi di via Torino, di via Manzoni, di via Montenapoleone e di via della Spiga? Sappiamo tutti il commercio che sta dietro alle feste di Natale. Non si risolve certo così l'esortazione del Papa, più volte ripetuta, ad una sobrietà di vita.</span>
<span>Infine, mi pare di dover dare ragione al alcuni miei colleghi che, indignati come dicono loro dall'ennesima "interferenza" della Chiesa, ricordano all'arciprete che piazza Duomo non è piazza San Pietro, ovvero di proprietà della Chiesa, ma è una piazza cittadina, aperta a tutti gli usi. Poi si potrà discutere sull'opportunità di alcuni usi, e sono d'accordo, ma invocare un diritto di veto da parte del monsignore non mi pare che abbia alcun fondamento giuridico.</span>
<span>Così facendo, noi cattolici ci attiriamo ancora di più le accuse di ipocrisia del mondo laico e laicista.</span>
<span>Mi domando allora: perché Manganini non ha preso posizione sui musulmani che pregavano in duomo voltando le terga al duomo?</span>
<span>Questa Chiesa parla poco di Cristo, ma fa molta politica. Per non parlare di un certo "pauperismo" dilagante... strano però che chi parla di povertà lo faccia provenendo da ambienti molto agiati...</span>
<span>E' evidente lo scollamento tra la sensibilità religiosa e sincera della gente, e un certo modo di condurre la Chiesa di Milano. </span><span>La gente grida a suo modo il proprio bisogno di Dio, ma le risposte sono deludenti.</span>
Chi deve decidere su Milano, tra Bertone, Bagnasco, Ruini, Piacenza e Oullet, ne tenga conto!!!!!
Ce ne saranno anche sei.
RispondiEliminaforse se non avesse vinto il fronte pro Nosiglia saremmo riusciti ad avere un cambio all'ultimo minuto della nomina di Palombella, visto che il segretario del papa era riuscito a congelarla, ma il braccio di ferro lo ha vinto Bertone alla fine...
RispondiEliminaLa cintura dei pantaloni?
RispondiEliminavolete Monari a Milano? Prendetevelo pure.
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