Rorate caeli ha pubblicato un'intervista a Hilary White, canadese, corrispondente di The Remnant a Roma. Ne abbiamo tradotto un ampio estratto e ve l'offriamo come un tesoro prezioso, per l'analisi pungente che offre e il punto di vista, impietoso ma divertente, che riporta della situazione di Roma e dell'Italia.
[..]
- MJM: E come è l'umore a Roma in questi giorni? Sono sicuro che gli scandali sessuali continuano a gettare ombre lunghe, ma dal tuo punto di vista ci sono eventuali indicatori di prossimi giorni migliori?
HW: L’umore dipende da chi consideriamo. Sembra esserci un sentimento di fine epoca fra i dinosauri, quelli che hanno vissuto da protagonisti e hanno nutrito la Rivoluzione dagli anni ‘50. Tra la folla più giovane, almeno quelli che son rimasti, c'è un senso di cauto ottimismo. Un sacco di speranze sono riposte sul Papa Benedetto, e ogni sua mossa è guardata da vicino, non solo dai soliti media affamati di scandalo.
Sì, sembra che l'unica cosa di cui si possa parlare sono gli scandali di abuso sessuale, ed è chiaro che si sta facendo la Storia. Considerando le cose con una prospettiva più lunga, la Chiesa sta finalmente uscendo da una fase che ha iniziato negli anni Cinquanta e, con i casi di abuso sessuale, sta semplicemente raccogliendo quello che essa ha seminato. Il risultato dell'abbandono di fatto della struttura morale tradizionale nella formazione in seminario si sta rivelando essere il caos morale della Chiesa. Due e due sono ancora uguali a quattro. E ora, nonostante i tentativi da parte dei media di oscurare questa equazione, molte più persone possono vederlo, in modo molto più chiaro rispetto a prima. Lo stato di caos morale, la catastrofe dottrinale e liturgica che è la Chiesa in Belgio, Germania, Austria, Francia, Gran Bretagna ecc., è ora rivelato in tutto il male che è stato. Che questo non sia venuto fuori sotto Giovanni Paolo II è un'indicazione delle nuove direzioni e forze di Benedetto.
Ancora una volta, guardando lontano, penso che questo periodo finirà per essere positivo per la Chiesa. Se i media mainstream non sono riusciti ad effettuare la connessione tra i loro vescovi europei preferiti, che si oppongono pubblicamente alla Chiesa su omosessualità e preservativi, con la protezione da parte degli stessi di omosessuali stupratori nel sacerdozio, la lezione non è perduta per coloro che vedono la situazione con gli occhi della fede. Presto si accorgeranno persino alcuni opinionisti-tromboni dei grandi media che sono stati i campioni dell’ala ‘progressista’ della Chiesa, i ragazzi-immagine della rivoluzione, i maggiori colpevoli nel coprire gli stupratori tra i loro preti e tra i loro colleghi vescovi. I Weakland, i Mahoney, i Danneels.
Questi scandali provocheranno, e anzi già hanno provocato, un tale disgusto che molti lasciano la Chiesa. Ma è evidente che coloro che si sono così attaccati alla rivoluzione anti-cattolica da andarsene quando essa si riveli essere stata un falso e uno scandalo, hanno in realtà da tempo abbandonato la pratica della religione cattolica, se mai hanno avuto la fede tout court.
A lungo termine, la famosa predizione del Cardinale Ratzinger di una chiesa più piccola e più fedele si avvererà certamente, come evidentemente sta avvenendo ora in Austria, e questa è certamente una perdita. Ma io oserei spingere la profezia del Cardinale Ratzinger un passo più in là e dire che la nuova Chiesa, più piccola e più fedele, sarà molto meglio equipaggiata per il salvataggio dei suoi membri perduti, specie dopo un periodo di persecuzione statale.
Forse questo sembra a uno sguardo mondano una speranza vana, ma è la vera speranza, la speranza teologica, che Dio può tirar fuori un bene di gran lunga maggiore dalle tenebre che ora stiamo vivendo. Papa Benedetto chiaramente lo sa, e lui sa cosa può e non può ottenere. Le sue azioni degli ultimi due o tre anni, in particolare con la mano tesa agli anglicani, agli ortodossi e alla FSSPX, hanno reso chiaro che egli si aspetta e spera questo risultato. Ho un amico, qui, che ama dire che in cinque anni Benedetto ha fatto di più per la vera causa ecumenica, quella di riportare tutti i cristiani nell’alveo di Roma, di quello che ha fatto il suo predecessore in quasi tre decenni. Già solo in questo, Benedetto ha fatto progressi straordinari. Ma le sue azioni sono state necessariamente preparatorie. Egli sta creando una situazione in cui la Chiesa può iniziare a guarire, un processo che richiederà molto tempo e proseguirà ancora a lungo dopo che sarà stato tumulato in s. Pietro.
Egli sembra anche sapere che è limitato in ciò che può raggiungere. Conosce fin troppo bene la macchina del Vaticano per pensare, come molti di noi hanno sognato ad occhi aperti, di poter cominciare a mandar gente a casa. Qualche testa è caduta, è vero, ma anche se si tende a pensare al Papa come onnipotente nel senso temporale, abbiamo visto, ad esempio nella diocesi di Linz, che "l'opzione nucleare" non è così facile da mettere in pratica come potrebbe apparire sulla carta.
Allo stesso tempo Benedetto, che conosce, in modo più dettagliato di forse chiunque altro a Roma, il comportamento di questi sacerdoti, sta effettuando un'operazione di pulizia. Ma egli conosce la dimensione delle stalle di Augia. E’ disposto a deviare un intero fiume per pulirle? Non credo che abbiamo ancora visto tutto dei piani di Benedetto.
Tutti sapevamo che la rivoluzione non poteva durare. La mancanza di un'azione decisiva contro di essa attraverso il lungo periodo del pontificato scorso, le ha permesso di crescere in modo compiacente e confortevole, ma sapevamo comunque che la sua dedizione a una certa ideologia politica e le sue conseguenze anti-cattoliche l’avrebbero portata alla fine. Vince sempre la verità. E i segni sono in crescita, in particolare in Europa, che si prepara un’ondata di persecuzione, cosa che è sempre stata buona per la Chiesa.
Ma ricordate che Benedetto è di quella generazione che ha messo tutte le uova nel paniere del Vaticano II ed è determinato a "far funzionare il Concilio". Questo nonostante che 45 anni dopo la sua chiusura, ancora stiano discutendo su quale sia stato il suo scopo. E’ come inchiodare gelatina al muro. I cattolici più giovani, quelli di noi che sono rimasti nei banchi di chiesa, semplicemente non riescono a capire questa ossessione della scorsa generazione per quel monumentale fallimento. Ma per la generazione di Ratzinger, "Il Concilio" ha definito il cattolicesimo, e a quanto pare non riescono a convincersi a dargli una degna sepoltura.
Ma noi non possiamo pensare che un singolo uomo, nemmeno il Papa, nemmeno un grande Papa, possa portare enormi cambiamenti radicali per il meglio. Come abbiamo visto negli ultimi decenni, è molto più facile distruggere tradizioni della Chiesa con il tratto di una penna, che non ripristinarle. Il Vaticano è un'istituzione vecchia e peculiarmente italiana ed è abituato a fare le cose allo stesso modo in cui le ha sempre fatte, a prescindere dal fatto che la fazione al comando sia "conservatrice" o "liberale". Forse, è un cliché, ma è vero, che la Chiesa guarda nei secoli, e ciò che sta accadendo al resto di noi in tutto il mondo è per gli uomini all’interno delle mura poco più di una momentanea distrazione dal cappuccino del mattino.
- MJM: Parliamo del motu proprio? Ha influenzato la politica ecclesiale in Roma a lungo termine?
HW: Vorrei dire che è la personalità di Benedetto, l'effetto Ratzinger, di cui il motu proprio è semplicemente una manifestazione, che sta prendendo piede. Si può vedere in molti piccoli particolari: cardinali che hanno speso la loro carriera sotto Giovanni Paolo II ad esaltare un "ecumenismo" dottrinale dei buoni sentimenti, hanno ora improvvisamente scoperto il loro lato nascosto conservatore; vescovi che dieci anni fa si sarebbe piuttosto morsi le braccia, ora stanno dando l'autorizzazione per la Messa (anche se, naturalmente, sappiamo tutti che non è necessaria alcuna autorizzazione) e incoraggiano, o almeno non ostacolano, iniziative di laici per cose cattoliche come l'adorazione eucaristica al pari dei gruppi antipovertà. È semplicemente vero che la Chiesa, come la maggior parte delle istituzioni umane, funziona dall’alto verso il basso. La democrazia è una bella teoria, suppongo, ma la realtà esterna è monarchica e gerarchica, e un leader è chiamato così per quello che fa. Le preferenze di Benedetto XVI per Bach e Mozart erano ben note anche a coloro che non avevano mai letto Lo Spirito della Liturgia, e quando è stato eletto, i più accorti nella classe episcopale del mondo hanno compreso che la corrente stava cambiando e hanno iniziato a fare gli opportuni adeguamenti attitudinali. Almeno in pubblico.
Penso che un sacco di gente, che riteneva che la Chiesa avesse cambiato davvero al Concilio, sia stata sorpresa di vedere l'esplosione di Messe in forma straordinaria che improvvisamente spuntano sparse nel mondo. Se guardate Rorate Caeli ogni giorno, avete il sentimento che c’era davvero una Chiesa sopravvissuta, sotterranea, nelle catacombe in attesa di essere sicura per poter venire fuori. Naturalmente, sono ancora i primi giorni e tutto potrebbe succedere, compreso, Dio non voglia, un altro conclave, ma sembra davvero che la rivoluzione stia vedendo gli ultimi giorni della sua permanenza al potere.
Naturalmente, ci sono alcune aperte resistenze in favore della causa sempre più incanutita e rugosa della NeoChiesa hippie e ciabattona. I vescovi inglesi, per la maggior parte, sono ancora immusoniti per il risultato dell’ultimo conclave. E a prestar fede alle notizie della colossale imperizia dei preparativi per la visita papale a settembre, non sembrano aver imparato molto sulle regole del gioco. Gli austriaci e i tedeschi sono occupati sul lato secolare ad autodistruggersi per la loro cattiva gestione delle accuse di abuso sessuale, e sul lato religioso si stanno alienando i loro sostenitori in Vaticano insultando pubblicamente il Papa e alcuni maggiorenti romani di lungo corso come Angelo Sodano. La Chiesa italiana è almeno dieci o perfino venti anni dietro la curva, e la insipida banalità della loro liturgia è compensata solo dal loro atteggiamento facile verso l’insegnamento morale cattolico. Sarà una lotta in salita restaurare parte di ciò che è stato perso in Italia, ma dato il tasso di natalità a 1,3 degli italiani, la questione diverrà irrilevante tra una generazione o due. Non è chiaro se la rivoluzione si rende conto di essere in difficoltà. O di quanto è in difficoltà.
- MJM: Ha un’idea di dove si trovano le linee di battaglia tra sostenitori e oppositori del programma del Santo Padre?
HW: Benedetto sta nuotando in una piscina di squali. Sono squali invecchiati, ma molti di loro hanno ancora la maggior parte dei denti. Egli è fortemente sostenuto in alcuni dicasteri importanti, in particolare la Congregazione per la Dottrina della Fede e il Culto Divino e Sacramenti. La Segreteria di Stato (che significa anche il suo ufficio stampa) è in uno stato di caos, con Sodano che ancora tira molti fili. Il Papa trova opposizione anche in larga parte dell'episcopato italiano, ma ha scelto abbastanza bene con Bagnasco come capo. La guerra è ancora assai calda all'interno, il che rende il mio posto di corrispondente interessante. Per quanto riguarda certe nomine discutibili, molta gente sospetta che il Papa soffra della sindrome del bravo ragazzo, la quale ha permesso alla sua bontà naturale di coprirgli gli occhi nel giudicare i personaggi. C'è anche il blocco di potere formidabile che trascende l'ideologia ed è semplicemente una rete di amici degli amici. Non va dimenticato che il Vaticano è gestito da italiani, e nella cultura italiana si promuovono amici e alleati, non importa quale tipo di uomini sono. E comunque, tutti pensavano che il Cardinale Levada sarebbe stato un disastro alla Dottrina della Fede, invece si è rivelato essere uno degli alleati più utili del Papa.
- MJM: Sembra che la canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II "il Grande" possa essere stata bloccata negli ultimi mesi. Qualche idea del motivo?
HW: Nessuno in questa città ha gridato "Santo subito" da quando padre Maciel è stato mandato via a pregare per il suo perdono. Penso che il vecchio detto cattolico valga oggi come non mai: non c'è nessuno così morto come un papa morto.
- MJM: Puoi dirci qualcosa sulla disponibilità della messa tradizionale a Roma? In generale, avete il senso di un fenomeno in crescita, o è ancora principalmente sotterraneo?
HW: In Italia, la Chiesa e la liturgia sono congelati in un perpetuo inverno, come se il 1976 dovesse durare per sempre e Natale non arrivare mai. I progressi compiuti dal cosiddetto movimento tradizionalista in tutto il resto del mondo, il lento strisciante ritorno del canto gregoriano, della polifonia, di un certo senso almeno di decoro nelle ordinarie parrocchie novus ordo, sembra avere completamente ignorato la Chiesa italiana. L'italiano medio sa poco della sua fede, e avendo quel profondo senso italiano di superiorità e di importanza, non riesce a immaginare che ci sia qualcosa che egli deve imparare.
La maggior parte dei vescovi italiani, se mai qualcuno di loro ha anche solo sentito parlare del Motu Proprio, sono tranquilli sapendo che il loro gregge certamente non è, e mai lo sarebbe, interessato a scuotere il loro mondo. Come ho detto, la maggior parte di quelli nei banchi è o gente semplice (anche se di solito ben vestita [we're in Italy, honey!]) o vere e proprie modern Milly [dal personaggio dell’omonimo musical: diciamo donne emancipate ma poco accorte], che non hanno alcun desiderio di tornare a un tipo più tradizionale di religione; il tipo di religione che dirà loro di smettere con la contraccezione, ad esempio. E tra 20 o 30 anni, la grande questione sarà non che tipo di liturgia dovremmo avere, ma che cosa faremo di tutte queste bellissime chiese antiche, dove nessuno va a più.
- MJM: In generale, quale tipo di influenza, se c’è, i cattolici tradizionali esercitano a Roma?
HW: Dipende da che cosa si intende per "Roma". C'è una guerra su questi temi in corso in Vaticano, e i 'buoni' sembrano fare progressi sotto l'attuale regime. Invero, durante il pontificato di Giovanni Paolo, la FSSP era relegata in una piccola cappella fuori mano, in fondo ad uno sporco vicolo senza uscita, che poteva tenere sedute non più di circa 30 persone accalcate. Poco dopo l’inizio del pontificato di Benedetto XVI, tuttavia, essi hanno avuto una magnifica chiesa barocca storica, a cinque minuti a piedi da un importante punto di transito, nel centro del centro. Il parroco della Trinità è stato nominato recentemente tra le dieci persone più influenti a Roma da Inside the Vatican. Ma detto questo, Trinità è ancora un'isola, circondata da un mare di banalità liturgica. E non molto frequentata come potremmo sperare. Sono ancora i primi giorni.
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- MJM: E come è l'umore a Roma in questi giorni? Sono sicuro che gli scandali sessuali continuano a gettare ombre lunghe, ma dal tuo punto di vista ci sono eventuali indicatori di prossimi giorni migliori?
HW: L’umore dipende da chi consideriamo. Sembra esserci un sentimento di fine epoca fra i dinosauri, quelli che hanno vissuto da protagonisti e hanno nutrito la Rivoluzione dagli anni ‘50. Tra la folla più giovane, almeno quelli che son rimasti, c'è un senso di cauto ottimismo. Un sacco di speranze sono riposte sul Papa Benedetto, e ogni sua mossa è guardata da vicino, non solo dai soliti media affamati di scandalo.
Sì, sembra che l'unica cosa di cui si possa parlare sono gli scandali di abuso sessuale, ed è chiaro che si sta facendo la Storia. Considerando le cose con una prospettiva più lunga, la Chiesa sta finalmente uscendo da una fase che ha iniziato negli anni Cinquanta e, con i casi di abuso sessuale, sta semplicemente raccogliendo quello che essa ha seminato. Il risultato dell'abbandono di fatto della struttura morale tradizionale nella formazione in seminario si sta rivelando essere il caos morale della Chiesa. Due e due sono ancora uguali a quattro. E ora, nonostante i tentativi da parte dei media di oscurare questa equazione, molte più persone possono vederlo, in modo molto più chiaro rispetto a prima. Lo stato di caos morale, la catastrofe dottrinale e liturgica che è la Chiesa in Belgio, Germania, Austria, Francia, Gran Bretagna ecc., è ora rivelato in tutto il male che è stato. Che questo non sia venuto fuori sotto Giovanni Paolo II è un'indicazione delle nuove direzioni e forze di Benedetto.
Ancora una volta, guardando lontano, penso che questo periodo finirà per essere positivo per la Chiesa. Se i media mainstream non sono riusciti ad effettuare la connessione tra i loro vescovi europei preferiti, che si oppongono pubblicamente alla Chiesa su omosessualità e preservativi, con la protezione da parte degli stessi di omosessuali stupratori nel sacerdozio, la lezione non è perduta per coloro che vedono la situazione con gli occhi della fede. Presto si accorgeranno persino alcuni opinionisti-tromboni dei grandi media che sono stati i campioni dell’ala ‘progressista’ della Chiesa, i ragazzi-immagine della rivoluzione, i maggiori colpevoli nel coprire gli stupratori tra i loro preti e tra i loro colleghi vescovi. I Weakland, i Mahoney, i Danneels.
Questi scandali provocheranno, e anzi già hanno provocato, un tale disgusto che molti lasciano la Chiesa. Ma è evidente che coloro che si sono così attaccati alla rivoluzione anti-cattolica da andarsene quando essa si riveli essere stata un falso e uno scandalo, hanno in realtà da tempo abbandonato la pratica della religione cattolica, se mai hanno avuto la fede tout court.
A lungo termine, la famosa predizione del Cardinale Ratzinger di una chiesa più piccola e più fedele si avvererà certamente, come evidentemente sta avvenendo ora in Austria, e questa è certamente una perdita. Ma io oserei spingere la profezia del Cardinale Ratzinger un passo più in là e dire che la nuova Chiesa, più piccola e più fedele, sarà molto meglio equipaggiata per il salvataggio dei suoi membri perduti, specie dopo un periodo di persecuzione statale.
Forse questo sembra a uno sguardo mondano una speranza vana, ma è la vera speranza, la speranza teologica, che Dio può tirar fuori un bene di gran lunga maggiore dalle tenebre che ora stiamo vivendo. Papa Benedetto chiaramente lo sa, e lui sa cosa può e non può ottenere. Le sue azioni degli ultimi due o tre anni, in particolare con la mano tesa agli anglicani, agli ortodossi e alla FSSPX, hanno reso chiaro che egli si aspetta e spera questo risultato. Ho un amico, qui, che ama dire che in cinque anni Benedetto ha fatto di più per la vera causa ecumenica, quella di riportare tutti i cristiani nell’alveo di Roma, di quello che ha fatto il suo predecessore in quasi tre decenni. Già solo in questo, Benedetto ha fatto progressi straordinari. Ma le sue azioni sono state necessariamente preparatorie. Egli sta creando una situazione in cui la Chiesa può iniziare a guarire, un processo che richiederà molto tempo e proseguirà ancora a lungo dopo che sarà stato tumulato in s. Pietro.
Egli sembra anche sapere che è limitato in ciò che può raggiungere. Conosce fin troppo bene la macchina del Vaticano per pensare, come molti di noi hanno sognato ad occhi aperti, di poter cominciare a mandar gente a casa. Qualche testa è caduta, è vero, ma anche se si tende a pensare al Papa come onnipotente nel senso temporale, abbiamo visto, ad esempio nella diocesi di Linz, che "l'opzione nucleare" non è così facile da mettere in pratica come potrebbe apparire sulla carta.
Allo stesso tempo Benedetto, che conosce, in modo più dettagliato di forse chiunque altro a Roma, il comportamento di questi sacerdoti, sta effettuando un'operazione di pulizia. Ma egli conosce la dimensione delle stalle di Augia. E’ disposto a deviare un intero fiume per pulirle? Non credo che abbiamo ancora visto tutto dei piani di Benedetto.
Tutti sapevamo che la rivoluzione non poteva durare. La mancanza di un'azione decisiva contro di essa attraverso il lungo periodo del pontificato scorso, le ha permesso di crescere in modo compiacente e confortevole, ma sapevamo comunque che la sua dedizione a una certa ideologia politica e le sue conseguenze anti-cattoliche l’avrebbero portata alla fine. Vince sempre la verità. E i segni sono in crescita, in particolare in Europa, che si prepara un’ondata di persecuzione, cosa che è sempre stata buona per la Chiesa.
Ma ricordate che Benedetto è di quella generazione che ha messo tutte le uova nel paniere del Vaticano II ed è determinato a "far funzionare il Concilio". Questo nonostante che 45 anni dopo la sua chiusura, ancora stiano discutendo su quale sia stato il suo scopo. E’ come inchiodare gelatina al muro. I cattolici più giovani, quelli di noi che sono rimasti nei banchi di chiesa, semplicemente non riescono a capire questa ossessione della scorsa generazione per quel monumentale fallimento. Ma per la generazione di Ratzinger, "Il Concilio" ha definito il cattolicesimo, e a quanto pare non riescono a convincersi a dargli una degna sepoltura.
Ma noi non possiamo pensare che un singolo uomo, nemmeno il Papa, nemmeno un grande Papa, possa portare enormi cambiamenti radicali per il meglio. Come abbiamo visto negli ultimi decenni, è molto più facile distruggere tradizioni della Chiesa con il tratto di una penna, che non ripristinarle. Il Vaticano è un'istituzione vecchia e peculiarmente italiana ed è abituato a fare le cose allo stesso modo in cui le ha sempre fatte, a prescindere dal fatto che la fazione al comando sia "conservatrice" o "liberale". Forse, è un cliché, ma è vero, che la Chiesa guarda nei secoli, e ciò che sta accadendo al resto di noi in tutto il mondo è per gli uomini all’interno delle mura poco più di una momentanea distrazione dal cappuccino del mattino.
- MJM: Parliamo del motu proprio? Ha influenzato la politica ecclesiale in Roma a lungo termine?
HW: Vorrei dire che è la personalità di Benedetto, l'effetto Ratzinger, di cui il motu proprio è semplicemente una manifestazione, che sta prendendo piede. Si può vedere in molti piccoli particolari: cardinali che hanno speso la loro carriera sotto Giovanni Paolo II ad esaltare un "ecumenismo" dottrinale dei buoni sentimenti, hanno ora improvvisamente scoperto il loro lato nascosto conservatore; vescovi che dieci anni fa si sarebbe piuttosto morsi le braccia, ora stanno dando l'autorizzazione per la Messa (anche se, naturalmente, sappiamo tutti che non è necessaria alcuna autorizzazione) e incoraggiano, o almeno non ostacolano, iniziative di laici per cose cattoliche come l'adorazione eucaristica al pari dei gruppi antipovertà. È semplicemente vero che la Chiesa, come la maggior parte delle istituzioni umane, funziona dall’alto verso il basso. La democrazia è una bella teoria, suppongo, ma la realtà esterna è monarchica e gerarchica, e un leader è chiamato così per quello che fa. Le preferenze di Benedetto XVI per Bach e Mozart erano ben note anche a coloro che non avevano mai letto Lo Spirito della Liturgia, e quando è stato eletto, i più accorti nella classe episcopale del mondo hanno compreso che la corrente stava cambiando e hanno iniziato a fare gli opportuni adeguamenti attitudinali. Almeno in pubblico.
Penso che un sacco di gente, che riteneva che la Chiesa avesse cambiato davvero al Concilio, sia stata sorpresa di vedere l'esplosione di Messe in forma straordinaria che improvvisamente spuntano sparse nel mondo. Se guardate Rorate Caeli ogni giorno, avete il sentimento che c’era davvero una Chiesa sopravvissuta, sotterranea, nelle catacombe in attesa di essere sicura per poter venire fuori. Naturalmente, sono ancora i primi giorni e tutto potrebbe succedere, compreso, Dio non voglia, un altro conclave, ma sembra davvero che la rivoluzione stia vedendo gli ultimi giorni della sua permanenza al potere.
Naturalmente, ci sono alcune aperte resistenze in favore della causa sempre più incanutita e rugosa della NeoChiesa hippie e ciabattona. I vescovi inglesi, per la maggior parte, sono ancora immusoniti per il risultato dell’ultimo conclave. E a prestar fede alle notizie della colossale imperizia dei preparativi per la visita papale a settembre, non sembrano aver imparato molto sulle regole del gioco. Gli austriaci e i tedeschi sono occupati sul lato secolare ad autodistruggersi per la loro cattiva gestione delle accuse di abuso sessuale, e sul lato religioso si stanno alienando i loro sostenitori in Vaticano insultando pubblicamente il Papa e alcuni maggiorenti romani di lungo corso come Angelo Sodano. La Chiesa italiana è almeno dieci o perfino venti anni dietro la curva, e la insipida banalità della loro liturgia è compensata solo dal loro atteggiamento facile verso l’insegnamento morale cattolico. Sarà una lotta in salita restaurare parte di ciò che è stato perso in Italia, ma dato il tasso di natalità a 1,3 degli italiani, la questione diverrà irrilevante tra una generazione o due. Non è chiaro se la rivoluzione si rende conto di essere in difficoltà. O di quanto è in difficoltà.
- MJM: Ha un’idea di dove si trovano le linee di battaglia tra sostenitori e oppositori del programma del Santo Padre?
HW: Benedetto sta nuotando in una piscina di squali. Sono squali invecchiati, ma molti di loro hanno ancora la maggior parte dei denti. Egli è fortemente sostenuto in alcuni dicasteri importanti, in particolare la Congregazione per la Dottrina della Fede e il Culto Divino e Sacramenti. La Segreteria di Stato (che significa anche il suo ufficio stampa) è in uno stato di caos, con Sodano che ancora tira molti fili. Il Papa trova opposizione anche in larga parte dell'episcopato italiano, ma ha scelto abbastanza bene con Bagnasco come capo. La guerra è ancora assai calda all'interno, il che rende il mio posto di corrispondente interessante. Per quanto riguarda certe nomine discutibili, molta gente sospetta che il Papa soffra della sindrome del bravo ragazzo, la quale ha permesso alla sua bontà naturale di coprirgli gli occhi nel giudicare i personaggi. C'è anche il blocco di potere formidabile che trascende l'ideologia ed è semplicemente una rete di amici degli amici. Non va dimenticato che il Vaticano è gestito da italiani, e nella cultura italiana si promuovono amici e alleati, non importa quale tipo di uomini sono. E comunque, tutti pensavano che il Cardinale Levada sarebbe stato un disastro alla Dottrina della Fede, invece si è rivelato essere uno degli alleati più utili del Papa.
- MJM: Sembra che la canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II "il Grande" possa essere stata bloccata negli ultimi mesi. Qualche idea del motivo?
HW: Nessuno in questa città ha gridato "Santo subito" da quando padre Maciel è stato mandato via a pregare per il suo perdono. Penso che il vecchio detto cattolico valga oggi come non mai: non c'è nessuno così morto come un papa morto.
- MJM: Puoi dirci qualcosa sulla disponibilità della messa tradizionale a Roma? In generale, avete il senso di un fenomeno in crescita, o è ancora principalmente sotterraneo?
HW: In Italia, la Chiesa e la liturgia sono congelati in un perpetuo inverno, come se il 1976 dovesse durare per sempre e Natale non arrivare mai. I progressi compiuti dal cosiddetto movimento tradizionalista in tutto il resto del mondo, il lento strisciante ritorno del canto gregoriano, della polifonia, di un certo senso almeno di decoro nelle ordinarie parrocchie novus ordo, sembra avere completamente ignorato la Chiesa italiana. L'italiano medio sa poco della sua fede, e avendo quel profondo senso italiano di superiorità e di importanza, non riesce a immaginare che ci sia qualcosa che egli deve imparare.
La maggior parte dei vescovi italiani, se mai qualcuno di loro ha anche solo sentito parlare del Motu Proprio, sono tranquilli sapendo che il loro gregge certamente non è, e mai lo sarebbe, interessato a scuotere il loro mondo. Come ho detto, la maggior parte di quelli nei banchi è o gente semplice (anche se di solito ben vestita [we're in Italy, honey!]) o vere e proprie modern Milly [dal personaggio dell’omonimo musical: diciamo donne emancipate ma poco accorte], che non hanno alcun desiderio di tornare a un tipo più tradizionale di religione; il tipo di religione che dirà loro di smettere con la contraccezione, ad esempio. E tra 20 o 30 anni, la grande questione sarà non che tipo di liturgia dovremmo avere, ma che cosa faremo di tutte queste bellissime chiese antiche, dove nessuno va a più.
- MJM: In generale, quale tipo di influenza, se c’è, i cattolici tradizionali esercitano a Roma?
HW: Dipende da che cosa si intende per "Roma". C'è una guerra su questi temi in corso in Vaticano, e i 'buoni' sembrano fare progressi sotto l'attuale regime. Invero, durante il pontificato di Giovanni Paolo, la FSSP era relegata in una piccola cappella fuori mano, in fondo ad uno sporco vicolo senza uscita, che poteva tenere sedute non più di circa 30 persone accalcate. Poco dopo l’inizio del pontificato di Benedetto XVI, tuttavia, essi hanno avuto una magnifica chiesa barocca storica, a cinque minuti a piedi da un importante punto di transito, nel centro del centro. Il parroco della Trinità è stato nominato recentemente tra le dieci persone più influenti a Roma da Inside the Vatican. Ma detto questo, Trinità è ancora un'isola, circondata da un mare di banalità liturgica. E non molto frequentata come potremmo sperare. Sono ancora i primi giorni.
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A lungo termine, la famosa predizione del Cardinale Ratzinger di una chiesa più piccola e più fedele si avvererà certamente, come evidentemente sta avvenendo ora in Austria, e questa è certamente una perdita. Ma io oserei spingere la profezia del Cardinale Ratzinger un passo più in là e dire che la nuova Chiesa, più piccola e più fedele, sarà molto meglio equipaggiata per il salvataggio dei suoi membri perduti, specie dopo un periodo di persecuzione statale.
RispondiElimina*************************
faccio ricordare che l'allora Ratzinger fu giusta causa per sbrogliare il processo di Beatificazione di Caterina Emmerich dalle cui profezie è assai probabile che Ratzinger (suo devoto ) abbia maturato il concetto di questa Chiesa che resterà con pochissimi fedeli ma buoni...è la Emmerich che descrive infatti il caos liturgico, la depravazione di un certo Clero e la fedeltà di pochi sacerdoti, contati in un centinaio, sui quali la Chiesa andrà avanti... ;)
...ricordo sempre a me stessa e agli altri:
RispondiEliminasacerdoti secondo l'ordine di MECHISEDEC....e non secondo l'ordine di don Verzè.... ;)
Questa intervista è una totale farneticazione. Se questo si chiama fare un buon servizio al Papa...
RispondiEliminaSe fossi Papa (io) lo bastonerei ("don" Verzè).
RispondiEliminaCerto che il Cavaliere si è trovato un padre spirituale all' altezza delle sue debolezze.
Un po' come un signora di mia conoscenza che si era scelta un confessore che le diceva che non è peccato mortale non andaare a Messa la domenica, così lei poteva andare tranquilla in montagna con la coscienza tranquilla.
E' lo stesso prinicipio di un' altra signora che voleva andare in montagna, ma il medico la sconsigliava al marito con la pressione alta, così ha girato diversi medici sin che ha trovato quello che ha detto che ci poteva andare lo stesso.
Scusate per l' OT
Ma lascino in pace 'sto pagliaccio martiniano...non gli si dia troppa eco per favore!
RispondiEliminaAnche a me pare un tantino confusa...poi il tipico stile semplicistico e tutto luoghi comuni del giornalismo anglosassone...che i nostri non smettono di esaltere...mah...che poi p. Kramer sia tra i 10 più influenti a Roma, con tutta la stima e devozione che nutro per lui, è semplicemente una cavolata!
RispondiEliminaE si Caterina, teniamoci stretti quei pochi sacerdoti che resteranno (non sono io che lo dico....)
RispondiEliminaCaro Ospite Ingrato, evidentemente l'obiettivo è quello di non fare un buon servizio al Santo padre.
RispondiEliminaDi che meravigliarsi?
<span>"...che 45 anni dopo la sua chiusura, ancora stiano discutendo su quale sia stato il suo scopo. E’ come inchiodare gelatina al muro. "</span>
RispondiElimina:( __ :( ..... be', mi pare proprio una immagine che rende l'idea !
ma allora..... perchè ci biasimano, qui e altrove, nelle parrocchie e nei dibattiti mediatici, con peste e vituperio di "nemici della continuità", di aver "poca fede nel concilio", di <span>essere non-cum-Petro,</span> se anche noi semplici fedeli poniamo continuamente la stessa domanda:
"Scusate, grandi teologi, ci sapete dire chiaramente a che cosa è servito questo mega-concilio.....quo maius
cogitari non potest?" ......?
....domanda che anno dopo anno, continua a cadere nel vuoto, durante discussioni sine-fine che non approdano mai a pronunciamenti chiari e definitivi ?
perchè lanciare strali di fuoco-conciliare contro noi, povere pietre della strada, che usiamo il comune buonsenso -quello che una volta era erba comune-, se tanti osservatori acuti da tutto l'orbe se ne sono accorti da un pezzo, e lo dicono senza peli sulla lingua ?
:(
....solo in Italia bisogna accettare passivamente questo assurdo "per fede" ? con un nuovo inusitato atto di fede cieca nel concilio, come un super-dogma, -un kit senza istruzioni per l'uso!- senza discutere che esso possa o non possa funzionare nella famosa continuità, non ancora dimostrata ?....
<span><span>"...che 45 anni dopo la sua chiusura, ancora stiano discutendo su quale sia stato il suo scopo. E’ come inchiodare gelatina al muro. "
RispondiElimina:( __ :( ..... be', mi pare proprio una immagine che rende l'idea !
ma allora..... perchè ci biasimano, qui e altrove, nelle parrocchie e nei dibattiti mediatici, con peste e vituperio di "nemici della continuità", di aver "poca fede nel concilio", di <span>essere non-cum-Petro,</span> se anche noi semplici fedeli poniamo continuamente la stessa domanda:
"Scusate, grandi teologi, ci sapete dire chiaramente a che cosa è servito questo mega-concilio.....quo maius cogitari non potest?" ......?
....domanda che anno dopo anno, continua a cadere nel vuoto, durante discussioni sine-fine che non approdano mai a pronunciamenti chiari e definitivi ?
perchè lanciare strali di fuoco-conciliare contro noi, povere pietre della strada, che usiamo il comune buonsenso -quello che una volta era erba comune-, se tanti osservatori acuti da tutto l'orbe se ne sono accorti da un pezzo, e lo dicono senza peli sulla lingua ?
:(
....solo in Italia bisogna accettare passivamente questo assurdo "per fede" ? con un nuovo inusitato atto di fede cieca nel concilio, come un super-dogma, -un kit senza istruzioni per l'uso!- senza discutere che esso possa o non possa funzionare nella famosa continuità, non ancora dimostrata ?....</span></span>
all'ultima risposta del testo leggo:
RispondiEliminaInvero, durante il pontificato di Giovanni Paolo, la FSSP era relegata in una piccola cappella fuori mano
************
trattasi sicuramente di un errore di battitura.... ma sarebbe buono correggere in FSSPX visto che la FSSP esiste... e visto che la gente fa copia e incolla, meglio non dare a taluni modo di dilagare l'errore... ;)
No Caterina: era appunto la Fraternità S. Pietro relegata nella cappella di S. Gregorio dei Muratori, concessale dal Vicariato.
RispondiEliminaSecondo te il Papa da che parte sta: quella 'hippie e ciabattona' o quella della giovane generazione ortodossa e amante della tradizione?
RispondiEliminaSegnalare e denunciare quindi le difficoltà e gli ostacoli che incontra da parte dell'establishment progressista, sempre secondo te, nuoce o giova al S. Padre?
Rifletti un attimo, prima di rispondere.
<span>"Ma per la generazione di Ratzinger, "Il Concilio" ha definito il cattolicesimo, e a quanto pare non riescono a convincersi a dargli una degna sepoltura."</span>
RispondiElimina<span><span>"Ma per la generazione di Ratzinger, "Il Concilio" ha definito il cattolicesimo, e a quanto pare non riescono a convincersi a dargli una degna sepoltura."</span></span>
RispondiEliminaA me, invece, pare un resoconto abbastanza obiettivo, anche se un tantino semplifcato. La Chiesa italiana ufficiale, pastori e fedeli, è ancora molto indietro, rispetto al resto dell'Occidente, nell'elaborazione del concilio. Qui da noi sono ancora tutti convinti che il vaticano II costituisca il futuro della Chiesa, sia stato cosa ottima e necessaria e che sia ancora moderno e indispensabile fonte di ispirazione per la liturgia e il catechismo. Il Papa parla di para-concilio e di lettura in continuità con la tradizione, ma i nostri vescovi continuano ad abbattere balaustre, a buttare al macero talari e cotte, ad edificare chiese-hangar. Tutte cose che, all'estero, succedono in misura minore (almeno ultimamente) e, in ogni caso, se anche accadono, sono controbilanciate da un movimento tradizionale enormemente più forte, vitale e vissuto con profonda convinzione da un numero sempre maggiore di fedeli.
RispondiEliminaRiguardo a don Verzè, ho già dato il mio contributo nel precedente post (o si dice thread? Boh!)
:-D infatti appena resami conto del mio errare ho provveduto a rimuovere il mio ulteriore fraintendimento... :-D
RispondiEliminagrazie per la conferma!
Ha parlato la perfida Albione, anche se appollaiata dalle parti di ponte Sisto. Non riesce davvero a concepire un Paese che e' stato per secoli non solo cattolico, ma che si e' totalmente identificato nel cattolicesimo e dove la Chiesa e' sempre venuta prima, ma molto prima dello stato, di qualsiasi stato. Per cui anche nelle disadorne chiese italiane NO, c'e' la chiesa di un popolo ancora cattolico anche se non si sa per quanto (magari pure alla modern Milly). Di questo ho avuto conferma di recente ajnche visitando il Santuario del Divino Amore (altro che Milly). Ma Albione si guarda bene dal parlarne.
RispondiEliminaE vero che vediamo intorno molte ignominie. Ma sono per esperienza diretta che le bellissime chiese di Roma hanno tutte ancora un loro gruppo di fedeli indomiti. Ci vorrebbero ben altre liturgie, ma credo che non sara' solo l'esempio della SS. Trinita' dei pellegrini a cambiare le cose. I suoi frequentatori solo per lo piu' stranieri tradizionalisti di passaggio a Roma. Ben diversa, nello spirito, mi sembra la proposta dell'Istituto Cristo Re (che celebra a Via del Corso e organizza processioni in pieno centro). Sono solo opinioni personali e valgono solo il mio modestissimo parere.
Albione dovra' imparare ancora molto sul Paese dove vive e che dimostra di conoscere ancora poco.
Quando sento parole come quelle dell'articolo mi vien voglia di andare a una Messa celebrata da Mons. Bruno Forte.
FdS
Non comprendo.... ma non mi sembra che il testo sia contro Ratzinger... ;)
RispondiEliminaIl testo sopra, per me almeno, va letto con calma e riletto, anch'io mi stavo confondendo sul finale.... poi ho riletto e compreso meglio...
certo, su alcuni punti può sembrare anche ironico, in altri sottolinea dei fatti che possiamo anche definire paradossali... ma questa è la Chiesa in cui ci troviamo noi oggi...ed è in questa situazione che il Vicario di Cristo deve operare....un compito arduo che sicuramente non risolverà i mille problemi che abbiamo, ma sarebbe assurdo nascondere che grazie a questo Pontificato i nodi stanno venendo al pettine....è auspicabile infatti che tutti i nodi saltano allo scoperto per poter essere sciolti...
E poi...non dobbiamo rendere un "servizio AL PAPA", nel senso che nulla è intoccabile...non siamo stati battezzati per fare le guardie o i segretari del Papa (il Papa li ha scelti i suoi collaboratori! ) noi siamo chiamati a fare le SENTINELLE DEL MATTINO...e a vivere in prima persona ciò che pretendiamo di difendere...
Certo è che se preleviamo singoli frasi dall'intervista, alcune suonano, isolate, come un veleno..divertenti, ironiche pure, altre anche inesatte..ma se lasciate in tutto il contesto e magari approfondite ulteriormente, allora si, renderemo tutti un servizio alla Chiesa e al Papa e noi stessi avremo da guadagnarci qualcosa in riflessione!
Questo naturalmente è un mio parere personale.
;)
il guaio è nelle scuole di oggi non si insegna più a ragionare, e nemmeno l'analisi logica...
RispondiEliminaognuno ragiona a "modo suo": tutto va bene, sia 2 + 2 = 4, sia = 5 o =quelchesivuole.....in nome del rispetto dei diversamente-pensanti !
*DONT_KNOW*
(ovviamente ho usato un'<span>iperbole,</span> per rappresentare "la logica in libera uscita"....
RispondiEliminameglio che dia una didascalia in più....non si sa mai le reazioni, vista la diffusa incapacità di riconoscere metafore, similitudini, simbolismi ecc....)
<span>(ovviamente ho usato un'<span>iperbole,</span> per rappresentare "la logica in libera uscita"....
RispondiEliminameglio che dia una didascalia in più....non si sa mai che reazioni attendersi, vista la diffusa incapacità di riconoscere metafore, similitudini, simbolismi ecc....)</span>
<span>Ospite, che apri con un OT, sei rimasto indietro! La propaganda politica si fa in spiaggia.</span>
RispondiElimina(ce l'ho in memoria dal post di ieri)
"L'italiano medio sa poco della sua fede, e avendo quel profondo senso italiano di superiorità e di importanza, non riesce a immaginare che ci sia qualcosa che egli deve imparare.
RispondiElimina(...) Come ho detto, la maggior parte di quelli nei banchi è o gente semplice (anche se di solito ben vestita [we're in Italy, honey!]) o vere e proprie modern Milly [dal personaggio dell’omonimo musical: diciamo donne emancipate ma poco accorte], che non hanno alcun desiderio di tornare a un tipo più tradizionale di religione"
se esamino me stesso e gli (ormai pochi) miei conoscenti 20/30enni che ancora frequentano la Messa, devo dire che la giornalista qui ha colto nel segno su un'ampia fetta del mondo giovanile rimasto nelle parrocchie. Se dovessero tornare santi sacerdoti che finalmente "parlano chiaro", il tranquillo tran-tran di molti, fin qui "spiritualmente vivacchianti" e di fatto pressoché indistinguibili dai non praticanti (salvo, in alcuni casi, per un pedante clericalismo), ne sarebbe scosso. In alcuni miei soggiorni all'estero ho potuto incontrare giovani cattolici certamente in numero ristretto ma, a parer mio, più desiderosi di essere fedeli consapevoli, "combattivi" e coerenti.
perchè, lei che idea si è fatto di una Messa di mons. Forte ? ne ha mai sentita una ?
RispondiEliminaMJM: Baptized Catholic?
RispondiEliminaHW: Of course, but not until my mother was received when I was five or six.
Ognuno ha la propria storia che merita ogni rispetto, e quindi anche la nostra Albione. E' stato utile leggere l'intervista per intero. Nisi tota lege perspecta iudicare vel respondere.
FdS
Il Presidente del consiglio delle chiese evangeliche in Germania Schneider nega che Gesù Cristo sia nato da una vergine Clicca qui per leggere la notizia segnalataci da Alberto. Qui una traduzione.
RispondiEliminaChiaro che, con queste premesse, un ecumenismo degli abbracci ha davvero poco senso. <span>Pubblicato da <span>Raffaella</span> </span><span></span><span></span>
...delle volte mi fanno ridere queste negazioni....come se questi evangelici fossero tutti GINECOLOGI ed ostetrici e avessero visitato la Vergine Maria PRIMA, DOPO E DURANTE il parto...
RispondiElimina:)
sorrido perchè altrimenti la prima risposta che dovrei dare sarebbe:
ma no! c'è un errore di traduzione, il presidente evangelico stava parlando di sua madre !!!!
ma questa espressione si, sarebbe offensiva per gli ecumenici, mentre trattandosi di Maria la si può offendere come si vuole che nessun Vescovo della Chiesa si alzerà in piedi per dire la Verità...!
C'è una Preghiera che i Protestanti appena sentivano TREMAVANO....appartiene alla TRADIZIONE, ci scusiamo per i cattolici che non la conoscono:
Invioláta, integra, et casta es Maria:
Quae es effécta fulgida caeli porta.
O Mater alma Christi carissima:
Suscipe pia laudum praeconia.
Te nunc flágitant devota corda et ora:
Nostra ut pura péctora sint et corpora.
Tua per precata dulcisona:
Nobis concédas véniam per saecula.
O benigna!
O Regina!
O Maria!
Quae sola inviolata permansisti.
Viva Maria Immacolata!
...ha ragione, purtroppo. Ci hanno imposto un'altra civiltà, a suon di schiaffoni, e ne siamo entusiasti. Sconfitti e contenti, più realisti del re. E' paradossale, ma da noi sarà più dura tornare alla ragione.
RispondiEliminaMa deve fregarmi qualcosa di quello che farebbe don Verzé se fosse papa?
RispondiEliminaMeglio Cecco Angiolieri.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=zHfiMvnDH88
RispondiEliminaMolto meglio Cecco Angiolieri.
RispondiEliminaEffettivamente è un po' grossa. E' un bravo prete, che ho conosciuto maturo seminarista, già laureato, e certamene svolge con devozione la sua missione. Ma non oltrepassiamo il limite del ridicolo.
RispondiEliminaCi penserà il tempo.
RispondiEliminaSS Trinità poco frequentata? Essendo romano e uno dei parrocchiani, e dovendo noi venire da tutta Roma non essendo una parrocchia territoriale ma "personale", e avendo esperienza della media parrocchia romana, in centro e in periferia, vorrei sapere in quante altre parrocchie l'età media è così bassa e quante parrocchie con Chiesa madre di paragonabile grandezza fanno in media altrettante presenze alle SS. Messe, sopratttutto domenicali e festive, e senza gli incubi di traffico e parcheggio che affrontiamo noi ogni volta che andiamo in parrocchia.
RispondiElimina40 anni di catacombe e ignoranza dottrinale e religiosa e ora se non si vedono adunate oceaniche la Messa è "poco" frequentata? "Poco" rispetto a che criterio di misura? Per caso l'Europa cristiana è nata il giorno dopo qualche motu proprio, e tutti a cantare acclamazioni carolingie perfettamente intonate, senza nessuno che insegnasse qualcosina per qualche tempo prima? Mah!
La Messa nella chiesa di Gesù e Maria in via del Corso è la Messa di UNA VOCE.
RispondiEliminaAlmeno aveva il pregio della sintesi, limitandosi a dire che ci avrebbe "imbrigati" tutti quanti. Verzé, invece, ci fa la distinta delle brighe.
RispondiEliminaIl testo non è contro papa Ratzinger. E' contro gli italiani. Grazie a Dio sono arrivati gli inglesi a salvare la Chiesa. Aspettavamo solo loro. Nonostante la simpatia e la stima che nutro per gli inglesi, posso solo concludere con un : non cambiano mai !
RispondiEliminaE' vero, noi italiani siamo più corrotti e molli di voi anglosassoni. Ma noi abbiamo il Papa e voi solo un re. Tiè :-P
concordo, Dante.
RispondiElimina@ pre-giudizi
RispondiEliminaHo avuto il privilegio di assistere ad una Messa molto speciale celebrata da Mons. Bruno Forte;
@ Prof. Pastorelli
di solito i celebranti ai SS. Gesu' e Maria sono dell'ICRSP e se non erro salesiani. Grazie a UNA VOCE!!!
@ A Guest
Sono stato piu' volte alla SS. Trinita' e mi ha colpito il fatto che attiri molti non romani (o stranieri). Non discutevo del numero ma della provenienza, come dato di fatto.
Su questo blog mesi or sono avevo proprio sottolineato l'impressione da me provata nel vedere un gruppo di soli giovani a una messa pomeridiana feriale in Rito Tridentino.
E' come la classica oasi nel deserto. Si pensa sempre di avere le allucinazioni.
@ L'Albionico
Grazie! L'importante e' accorgersene.
FdS
E soprattutto delle sue braghe calate.
RispondiEliminaLa Messa organizzata ai tempi dell'indulto da Una Voce, è celebrata da diversi anni ormai dai sacerdoti dell'Istituto di Cristo Re, esatto.
RispondiElimina<span>"la perfida Albione"</span>
RispondiEliminaI like it. It sounds terribly wicked. I'm certainly going to use it from now on.