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giovedì 2 settembre 2010

Cent'anni fa, il giuramento antimodernista di S. Pio X

Ce lo ricorda Una Fides: il giuramento antimodernista compie cent'anni. Pio X lo impose, col motu proprio Summorum Antistitum, ai vescovi e sacerdoti e ai docenti di materie cattoliche (come giusto: se uno intende insegnare una dottrina diversa, almeno non lo faccia spacciandola per cattolica: elementare tutela del marchio...). Rimase in vigore per un cinquantennio e scomparve nel 1966 per decreto del solito Paolo VI: l'avevan magari convinto che non fosse più necessario...
Riproponiamo quel giuramento anche perché offre, per contrasto, una precisa individuazione e definizione degli errori modernisti: una delle caratteristiche di quella 'cloaca di tutte le eresie' è infatti la sua indeterminatezza, ambiguità, pseudoarmonia di contraddizioni, che la rende viepiù seducente e pericolosa perché infarcita di apparenti omaggi all'ortodossia.
Leggendo il giuramento abbiamo l'impressione che, se fosse imposto di nuovo e prestato con retta coscienza e non per mero opportunismo, i membri della Chiesa ufficiale si ridurrebbero ad un decimo di quella attuale.
Enrico


Io N. fermamente accetto e credo in tutte e in ciascuna delle verità definite, affermate e dichiarate dal magistero infallibile della Chiesa, soprattutto quei principi dottrinali che contraddicono direttamente gli errori del tempo presente.

Primo: credo che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza e può anche essere dimostrato con i lumi della ragione naturale nelle opere da lui compiute (cf Rm 1,20), cioè nelle creature visibili, come causa dai suoi effetti.

Secondo: ammetto e riconosco le prove esteriori della rivelazione, cioè gli interventi divini, e soprattutto i miracoli e le profezie, come segni certissimi dell'origine soprannaturale della religione cristiana, e li ritengo perfettamente adatti a tutti gli uomini di tutti i tempi, compreso quello in cui viviamo.

Terzo: con la stessa fede incrollabile credo che la Chiesa, custode e maestra del verbo rivelato, è stata istituita immediatamente e direttamente da Cristo stesso vero e storico mentre viveva fra noi, e che è stata edificata su Pietro, capo della gerarchia ecclesiastica, e sui suoi successori attraverso i secoli.

Quarto: accolgo sinceramente la dottrina della fede trasmessa a noi dagli apostoli tramite i padri ortodossi, sempre con lo stesso senso e uguale contenuto, e respingo del tutto la fantasiosa eresia dell'evoluzione dei dogmi da un significato all'altro, diverso da quello che prima la Chiesa professava; condanno similmente ogni errore che pretende sostituire il deposito divino, affidato da Cristo alla Chiesa perché lo custodisse fedelmente, con una ipotesi filosofica o una creazione della coscienza che si è andata lentamente formando mediante sforzi umani e continua a perfezionarsi con un progresso indefinito.

Quinto: sono assolutamente convinto e sinceramente dichiaro che la fede non è un cieco sentimento religioso che emerge dall'oscurità del subcosciente per impulso del cuore e inclinazione della volontà moralmente educata, ma un vero assenso dell'intelletto a una verità ricevuta dal di fuori con la predicazione, per il quale, fiduciosi nella sua autorità supremamente verace, noi crediamo tutto quello che il Dio personale, creatore e signore nostro, ha detto, attestato e rivelato.

Mi sottometto anche con il dovuto rispetto e di tutto cuore aderisco a tutte le condanne, dichiarazioni e prescrizioni dell'enciclica Pascendi e del decreto Lamentabili, particolarmente circa la cosiddetta storia dei dogmi.

Riprovo altresì l'errore di chi sostiene che la fede proposta dalla Chiesa può essere contraria alla storia, e che i dogmi cattolici, nel senso che oggi viene loro attribuito, sono inconciliabili con le reali origini della religione cristiana.

Disapprovo pure e respingo l'opinione di chi pensa che l'uomo cristiano più istruito si riveste della doppia personalità del credente e dello storico, come se allo storico fosse lecito difendere tesi che contraddicono alla fede del credente o fissare delle premesse dalle quali si conclude che i dogmi sono falsi o dubbi, purché non siano positivamente negati.

Condanno parimenti quel sistema di giudicare e di interpretare la sacra Scrittura che, disdegnando la tradizione della Chiesa, l'analogia della fede e le norme della Sede apostolica, ricorre al metodo dei razionalisti e con non minore disinvoltura che audacia applica la critica testuale come regola unica e suprema.

Rifiuto inoltre la sentenza di chi ritiene che l'insegnamento di discipline storico-teologiche o chi ne tratta per iscritto deve inizialmente prescindere da ogni idea preconcetta sia sull'origine soprannaturale della tradizione cattolica sia dell'aiuto promesso da Dio per la perenne salvaguardia delle singole verità rivelate, e poi interpretare i testi patristici solo su basi scientifiche, estromettendo ogni autorità religiosa e con la stessa autonomia critica ammessa per l'esame di qualsiasi altro documento profano.

Mi dichiaro infine del tutto estraneo ad ogni errore dei modernisti, secondo cui nella sacra tradizione non c'è niente di divino o peggio ancora lo ammettono ma in senso panteistico, riducendolo ad un evento puro e semplice analogo a quelli ricorrenti nella storia, per cui gli uomini con il proprio impegno, l'abilità e l'ingegno prolungano nelle età posteriori la scuola inaugurata da Cristo e dagli apostoli.

Mantengo pertanto e fino all'ultimo respiro manterrò la fede dei padri nel carisma certo della verità, che è stato, è e sempre sarà nella successione dell'episcopato agli apostoli (1), non perché si assuma quel che sembra migliore e più consono alla cultura propria e particolare di ogni epoca, ma perché la verità assoluta e immutabile predicata in principio dagli apostoli non sia mai creduta in modo diverso né in altro modo intesa (2).

Mi impegno ad osservare tutto questo fedelmente, integralmente e sinceramente e di custodirlo inviolabilmente senza mai discostarmene né nell'insegnamento né in nessun genere di discorsi o di scritti. Così prometto, così giuro, così mi aiutino Dio e questi santi Vangeli di Dio.


1 IRENEO, Adversus haereses, 4, 26, 2: PG 7, 1053.
2 TERTULLIANO, De praescriptione haereticorum, 28: PL 2, 40.

148 commenti:

  1. Un giorno ho chiesto ad un sacerdote - si parlava di questo Giuramento e lui insegnava in un seminario - come mai non si facesse più questo Giuramento nei seminari.... mi rispose che "Paolo VI lo aveva abolito perchè OFFENDEVA L'INTELLIGENZA DELLE NUOVE GENERAZIONI"....
    quanto all'offesa ne discutemmo a lungo.... ma quanto alle prove che Paolo VI avesse abolito questo Giuramente, riducendone l'autorevolezza di un Papa Santo e l'importanza del suo contenuto, neppure l'ombra...
    Un altro sacerdote, frate, mi disse invece che questo Giuramento fu tolto ABUSIVAMENTE, fu come una sorta di tam-tam silenzioso, semplicemente venne tolto e nessuno ne sentì la mancanza, nessuno ne denunciò la scomparsa....
    a dimostrazione dell'enorme confusione che vige perfino fra persone che operano  - in questo caso - in due seminari diversi....

    In sostanza, chiedo anche a voi, come andarono le cose? esiste qualche Documento del Concilio o dopo che con l'autorità ecclesiale ne spieghi le ragioni?
    grazie!

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  2. P.S.
    "encomiabile" ossia, rivelatore...il silenzio dell'OR su questo genetliaco dopo che il Papa stesso aveva parlato di san Pio X nell'Udienza del recente 18 agosto nella quale il Papa disse testuali parole:

    <span>"Fedele al compito di confermare i fratelli nella fede, san Pio X, di fronte ad alcune tendenze che si manifestarono in ambito teologico alla fine del XIX secolo e agli inizi del XX, intervenne con decisione, condannando il 'Modernismo', per difendere i fedeli da concezioni erronee e promuovere un approfondimento scientifico della Rivelazione in consonanza con la Tradizione della Chiesa".</span>


    *******************

    come non definire queste parole un ricordo ai Cento anni dal Giuramento antimodernista?
    ma l'OR del Papa TACE.... non ritiene utile alcuna riflessione, nè alcuna meditazione....in compenso però sull'OR di stamani c'è un ricordo al JAZZ....
    amen!

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  3. Testo MERAVIGLIOSO
    chiaro, limpido, cristallino, anzi ADAMANTINO.

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  4. Il giuramento di fedeltà viene sottoscritto, insieme con la professione di fede, prima dell'ordinazione sacerdotale e, solo per certi aspetti, quando si assume un incarico (ad es, parroco). A me non risulta che venga richiesto quando si riceve l'incarico di insegnare discipline teologiche, contrariamente a quanto previsto. La consuetudine ha di fatto abolito l'obbligo. E' come se domani dovessimo abolire il precetto della Messa festiva perchè tanto non ci va più nessuno...Dovrebbero esistere degli ispettori della Congregazione che effettuino delle visite nelle facoltà durante le lezioni e che si confondano agli studenti (dove possibile). Così sentirebbero espressioni del tipo: "Gesù non voleva fondare una Chiesa, non voleva il sacerdozio, è sato adottato al momento del battesimo", etc. etc. Se la visita viene fatta su annuncio, si riduce a tarallucci e vino. I docenti mettono il clergyman, ossequiano, mostrano le pubblicazioni...Gli strumenti sono previsti; vanno semplicemente impiegati.

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  5. Forse il "giuramento di fedeltà" è una cosa, il "giuramento antimodernista" di Pio X un'altra....

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  6. La  risposta del primo sacerdote mi pare sintomatica del modo di pensare che si era radicato dopo il CVII: bisognava rinnovare tutto, eliminando innanzi tutto ciò che avrebbe potuto ........ "OFFENDERE L'INTELLIGENZA DELLE NUOVE GENERAZIONI"....  .
    Ho la vaga sensazione, invece, che la risposta del frate fosse più fondata: non si sentiva più il bisogno di un giuramento così vincolante (e così poco moderno) e si decise di abbandonarlo.
    Ma non accadde così anche per la liturgia del VO, lasciando credere per lungo tempo che il CVII l'aveva abolita?
    Sulla mancata menzione della ricorrenza da parte dell'Osservatore Romano sono portato a pensare che, per gran parte della Curia, il ricordo di tale giuramento poteva apparire come una cosa di cui vergognarsi........ purtroppo.

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  7. <span>De facto e non de iure, come al solito e per quello che ne so io, il "credo" di Paolo VI ha sostituito il "giuramento antimodernista"</span>

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  8. ed ancora complimenti

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  9. ed ancora complimenti

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  10. ed ancora complimenti

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  11. Il giuramento di fedeltà, come lo chiami, in realtà è una professione di fede richiesta prima della presa di possesso di una parrocchia. Non ha nulla a che vedere con quello in questione e da due anni almeno è stato nuovamente mutato rispetto a quello di vent'anni fa.

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  12. <span>De facto e non de iure, come al solito e per quello che ne so io, il "credo" di Paolo VI dovrebbe aver sostituito il "giuramento antimodernista"</span>

    e, comunque, il "giuramento di fedeltà" può essere altra cosa dallo specifico "giuramento antimodernista"

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  13. Ecco...due sacerdoti e due pareri diversi....comprendiamo il caos che stiamo vivendo?

    don64, quali sono i termini di questo "giuramento di fedeltà" che viene fatto? è quello di san Pio X o è uno nuovo?
    io so, da sacerdoti usciti dal seminario che NON hanno fatto alcun giuramento antimodernista, ma solo il giuramento di fedeltà alla Chiesa...

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  14. ecco appunto....anche a me è stato detto che il Giuramento scritto da san Pio X venne di fatto sostituito, senza alcun documento ufficiale, dal Credo formulato da Paolo VI....ma il problema è appunto che con la condanna del modernismo quel Credo non c'azzecca nulla!

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  15. crisi d'autorità, relativismo imperante !

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  16. Cattolico, e contento di esserlo.2 settembre 2010 alle ore 19:42

    Oltre a un thread sulla fedeltà al Papa, consiglio pure di diventare RISPETTOSI nei confronti del Papa.

    Non mi piace l'espressione "del solito Paolo VI".

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  17. Cattolico, e contento di esserlo.2 settembre 2010 alle ore 19:42

    Nel senso che il thread l'avete fatto di recente, non so se ne avevate anche uno o più di precedenti. Però ci vuole anche il rispetto.

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  18. L'Antidoto di Rino Cammilleri forse farà comprendere di più l'importanza di questo Giuramento antimodernista....

    Poiché il prossimo anno si festeggerà il 150° (ma non si usava festeggiare le cifre tonde?) dell’Unità d’Italia, gli Antidoti intendono partecipare con qualche puntata. Cominciamo subito con questo “Paternoster” che gli ammiratori dedicarono a Garibaldi: “Dalle caserme e dai campi di battaglia sarà fatta la tua volontà. Dacci le nostre munizioni quotidiane. Non indurci nella tentazione di contare il numero dei nemici. Ma liberaci dagli Austriaci e dai preti”. Sempre per magnificare l’Eroe e farlo conoscere ai bambini fu confezionato addirittura un Catechismo, da cui traggo il seguente passo: “D.: Come si fece egli uomo? R.: Prese un corpo e un’anima proprio come noialtri, nel ventre benedetto d’una donna del popolo. D.: Perché si fece uomo? R.: Per salvare l’Italia”.

    **********
    una mia amica mi ha chiesto perchè non partecipo ai festeggiamenti dell'Unità d'Italia....gli ho risposto che l'Italia era già unita in Gesù Cristo....sono in Italia e sono italiana, ma non sono DELL'Italia-fatta dall'uomo.... ;)

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  19. Ohhh. Cielo! Che sensibilità!

    Un rude papista romagnolo

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  20. Collezione di giuramenti:

    http://xoomer.virgilio.it/ikthys/catechismi/giuramenti.htm

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  21. ma vivi grazie allo stipendio/i dell'Italia fatta dagli uomini

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  22. la condanna del modernismo
    onde evitare che si possa pensare che S. Pio X abbia condannato i cosiddetti "modernisti" di oggi...
    non sarebbe bene se qualcuno spiegasse correttamente quale di quale "modernismo" ha parlato e  condannato Pio X con la Pascendi?!

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  23. <span>la condanna del modernismo  
    onde evitare che si possa pensare che S. Pio X abbia condannato i cosiddetti "modernisti" di oggi...  
    non sarebbe bene se qualcuno spiegasse correttamente di quale "modernismo" ha parlato e  poi condannato S. Pio X con la Pascendi?!</span>

    RispondiElimina
  24. Mi pare che nessuno abbia detto del solito Paolo VI.
    Ritrascrivo quel che avevo scritto
    <span><span>De facto e non de iure, come al solito e per quello che ne so io, il "credo" di Paolo VI dovrebbe aver sostituito il "giuramento antimodernista"</span>  </span>

    il "come al solito", non era riferito a Paolo VI, ma al vezzo molto 'pastorale' e molto 'conciliare' di introdurre nella Chiesa "cose nuove" che, riguardando la prassi e de facto, sembrano non intaccare i principi (cioè il de iure). Ma la prassi trasforma le cose e le persone e quindi riesce a sovvertire i principi anche senza proclamarlo. E' molto semplice: basta 'dire' una cosa e 'farne un'altra... finché qualcuno non apre gli occhi e dice: ma dove mi stanno portando? Dov'è finito il Sacrificio di Cristo, la Sua Offerta, la Sua Redenzione, ad esempio? Non ne parlano forse i documenti? Ma risulta celebrato sulle 'mense' che hanno sostituito l'Altare? Col Presidente (non celebrante "in persona Christi", per carità!) intronizzato dando le spalle al Tabernacolo, dove è rimasto. Tabernacolo che uno dei miei maestri, proprio pochi giorni fa ha definito parola 'obsoleta'... Obsoleta perché? Chi lo ha stabilito? Forse chi non crede più che il Signore si fa realmente Presente e rimane nelle Sacre Specie anche dopo la fine della Liturgia? Una Presenza Viva da adorare anche al di fuori della Liturgia. O no?

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  25. <span>Mi pare che nessuno abbia detto del solito Paolo VI. 
    Ritrascrivo quel che avevo scritto  
    <span><span>--De facto e non de iure, come al solito e per quello che ne so io, il "credo" di Paolo VI dovrebbe aver sostituito il "giuramento antimodernista"--</span>  </span>  
     
    il "come al solito", non era riferito a Paolo VI, ma al vezzo molto 'pastorale' e molto 'conciliare' di introdurre nella Chiesa "cose nuove" che, riguardando la prassi e de facto, sembrano non intaccare i principi (cioè il de iure). </span>
    <span>Ma la prassi trasforma le cose e le persone e quindi riesce a sovvertire i principi anche senza proclamarlo. E' molto semplice: basta 'dire' una cosa e 'farne un'altra... finché qualcuno non apre gli occhi e dice: ma dove mi stanno portando? Dov'è finito il Sacrificio di Cristo, la Sua Offerta, la Sua Redenzione, ad esempio? Non ne parlano forse i documenti? Ma risulta celebrato sulle 'mense' che hanno sostituito l'Altare? Col Presidente (non celebrante "in persona Christi", per carità!) intronizzato dando le spalle al Tabernacolo, dove questo è rimasto... Tabernacolo che uno dei miei maestri, proprio pochi giorni fa ha definito parola 'obsoleta'... Obsoleta perché? Chi lo ha stabilito? Forse chi non crede più che il Signore si fa realmente Presente e rimane nelle Sacre Specie anche dopo la fine della Liturgia? Una Presenza Viva da adorare anche al di fuori della Liturgia. O no?</span>

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  26. <span><span>Mi pare che nessuno abbia detto del solito Paolo VI.   
    Ritrascrivo quel che avevo scritto    
    <span><span>--De facto e non de iure, come al solito e per quello che ne so io, il "credo" di Paolo VI dovrebbe aver sostituito il "giuramento antimodernista"--</span>  </span>    
       
    il "come al solito", non era riferito a Paolo VI, ma al vezzo molto 'pastorale' e molto 'conciliare' di introdurre nella Chiesa "cose nuove" che, riguardando la prassi e quindi de facto, sembrano non intaccare i principi (cioè il de iure). </span> 
    <span>Ma la prassi trasforma le cose e le persone e quindi riesce a sovvertire i principi anche senza proclamarlo. E' molto semplice: basta 'dire' una cosa e 'farne un'altra... finché qualcuno non apre gli occhi e dice: ma dove mi stanno portando? Dov'è finito il Sacrificio di Cristo, la Sua Offerta, la Sua Redenzione, ad esempio? Non ne parlano forse i documenti? Ma risulta celebrato sulle 'mense' che hanno sostituito l'Altare? Col Presidente (non celebrante "in persona Christi", per carità!) intronizzato dando le spalle al Tabernacolo, dove questo è rimasto... Tabernacolo che uno dei miei maestri, proprio pochi giorni fa ha definito parola 'obsoleta'... Obsoleta perché? Chi lo ha stabilito? Forse chi non crede più che il Signore si fa realmente Presente e rimane nelle Sacre Specie anche dopo la fine della Liturgia? Una Presenza Viva da adorare anche al di fuori della Liturgia. O no?</span></span>

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  27. Oltretutto, se ci fai caso, alla fine manca la "Remissione dei peccati"

    <span>"...Noi crediamo tutto ciò che è contenuto nella Parola di Dio, scritta o tramandata, e che la Chiesa propone a credere come divinamente rivelata sia con un giudizio solenne, sia con il magistero ordinarlo e universale. Noi crediamo nell'infallibilità, di cui fruisce il Successore di Pietro, quando insegna ex cathedra come Pastore e Dottore di tutti i fedeli, e di cui è dotato altresì il Collegio dei Vescovi, quando esercita con lui il magistero supremo. ..."
    </span>

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  28. Per evitare una scontatissima pregiudiziale da parte dei soliti noti, specifico che parlare del "Sacrificio di Cristo" non significa sminuire il Mistero Pasquale, perché la nostra Pasqua 'passa' attraverso la Croce per raggiungere la Risurrezione e la S. Messa, oltre che Offerta e Sacrificio è anche rendimento di grazie e Banchetto escatologico: che ci nutre delle Grazie di Cristo per 'i tempi ultimi' che sono questi, quelli della Creazione Nuova inaugurata da lui e ci fanno Uno con Lui e con i communicantes, che non sono solo i presenti, la cerchia ristretta della comunità o dell'Assemblea, ma anche tutta la comunione dei Santi: La Chiesa Militante (noi) Purgante e Trionfante di ogni tempo.
    Sono cose che ho scritto diecimila volte; ma mi sento sempre ripetere le stesse obiezioni: segno che qualcuno è refrattario ad una realtà che non sia solo orizzontale e manca totalmente della dimestichezza col Soprannaturale, da cui proviene Colui che ci muove e ci trasforma e ci salva... 

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  29. <span>padre Giovanni Cavalcoli, OP, docente alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. “Papa Pio X – ha sottolineato – non era un prelato dagli spiccatissimi interessi accademici. Era tuttavia un santo e, con grande spirito sovrannaturale, intuì quanto le dottrine moderniste erano ispirate dalla superbia del demonio”.

    “Quanto al modernismo attuale – ha proseguito il religioso – esso compie l’errore di giudicare il tomismo e il magistero della Chiesa con criteri, per l’appunto, modernisti. </span>
    <span>In questa concezione della fede, l’uomo sente Dio come immanente o interno a sé; Dio si manifesta nel sentimento e nella coscienza, quindi non è trascendente”.

    Oggi il modernismo è ben più pervasivo di cent’anni, avendo contagiato anche una parte della Curia cardinalizia e dell’espiscopato. Il clero dovrebbe, al contrario, regolare il suo agire sulla base dell’umile affidamento a Cristo e al magistero, non certo sulla base del successo facile o del rispetto umano”, ha poi concluso.</span>
    <span></span>
    <span>Fonte Zenit 29 novembre 2007</span>
    <span></span>

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  30. Multinick detto così pare che un lavoratore debba essere riconoscente al Dio-Stato perchè paga uno stipendio-elemosina al suddito-lavoratore.
    Caso mai, invece, la cara Caterina (e tutti i lavoratori) vivrà grazie allo stipendio che il suo datore di lavoro pubblico o privato le paga PERCHE' ELLA LAVORA.

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  31. Nobis quoque peccatoribus3 settembre 2010 alle ore 02:12

    L'ottimo blog Una Fides ha anche postato il famoso discorso del biglietto del Card. Newman che penso sara' utile riprendere prossimamente.

    Mi pare che il giuramento antimodernista fu aboito lo stesso anno della preghiera a S. Michele Arcangelo (forse anche in quest'ultimo caso qualcuno....si sara' sentito offeso)


    FdS

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  32. un cristiano non si vergogna di rendere grazie a Dio di tutto quello che ha, sia la vita, sia la cittadinanza di uno Stato, sia il lavoro: TUTTO CI VIENE DATO DA DIO !
    ma un cristiano si deve vergognare di uno Stato che mostra di odiare la Chiesa fin dalla sua fondazione , come in questi discorsi blasfemi del grande eroe-fondatore-secondo-vulgata massonica! e bisogna aver terrore di uno Stato che considera la sua Costituzione un"dio", che fonda la Repubblica non sulla persona, ma sulla merce "lavoro" !
    sull'altare del dio-costituzione è stata sacrificata la vittima Eluana, mentre uno solo che non idolatrava la Costituzione, voleva risparmiarle la vita !
    l'ospite che dice "vergognati!" a Caterina, evidentemente, si vergogna di essere cristiano e si vergogna di adorare Gesù Cristo al di sopra di ogni cosa creata dall'uomo!

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  33. momenti del 20 settembre 1870
    > Questo testo sara' breve e si limitera' a narrare qualche episodio di quel
    > 20 settembre.
    > Dall'11 le truppe italiane stringevano d'assedio Roma.
    > Il 16 Pio IX affranto si reca al Santo Bambino dell'Ara Coeli a dare inizio
    > ad un triduo di preghiere. IL 19, quasi OTTANTENNE, malato, con le gambe
    > piene di
    > piaghe (le cui garze sporche di pus avevano gia' operato guarigioni, da lui
    > attribuite all'intercessione di San Pietro), SALE IN GINOCCHIO LA SCALA
    > SANTA. Nel mentre compie questo esercizio, invoca DIO chiedendo di accettare
    > la sua vita in olocausto, pur di evitare al popolo romano l'onta
    > dell'invasione e della perdita della liberta'.
    > Il 20 inizia l'attacco.
    > Pio IX aveva ordinato, per evitare inutili spargimenti di sangue (la
    > resistenza ad oltranza, quando non ci sono speranze di vittoria e' inutile e
    > peccaminosa) di offrire solo una resistenza simbolica, non si doveva dire
    > che Roma, la città che un tempo conquistò il mondo, aveva ceduto ai nuovi Brenno senza combattere, quindi di issare la
    > bandiera bianca. Nino Bixio, non nuovo a queste prodezze (Giuliano e',
    > giustamente, esposto all'universale esecrazione per aver sparato ai
    > contadini a Portella della Ginestra. Bixio fece altrettanto. I siciliani che
    > credevano davvero di essere stati liberati ed avevano occupato del terre
    > della scrittrice inglese Bronte, ERANO STATI CANNONEGGIATI DAL NOSTRO EROE)
    > non se da per inteso e fa continuare a sparare contro le mura, incurante
    > della bandiera bianca. Tutto il Corpo Diplomatico, compreso l'ambasciatore
    > turco, si offrono di far scudo al Pontefice, pronti a morire, piuttosto a
    > che gli fosse torto un capello.
    > Con le lacrime agli occhi, i giovanissimi alunni del Seminario americano
    > chiedono di poter correre sulle mura, rivendicando il diritto di poter
    > ricevere il massimo onore per un cattolico, morire combattendo per il papa.
    > In quei frangenti Pio IX si preoccupa, in primo luogo, della sorte dei tanti
    > volontari accorsi per difendere la citta' eterna. Nonostante le
    > assicurazioni ottenute dal Corpo Diplomatico, erano fatti segno di ingiurie
    > e violenze.
    > Il 21 ottenne che fossero lasciati partire. Fu commovente al massimo la
    > scena
    > che li vide correre sotto il balcone di San Pietro per ricevere al
     benedizione. 

    RispondiElimina
  34. momenti del 20 settembre 1870
    > Questo testo sara' breve e si limitera' a narrare qualche episodio di quel
    > 20 settembre.
    > Dall'11 le truppe italiane stringevano d'assedio Roma.
    > Il 16 Pio IX affranto si reca al Santo Bambino dell'Ara Coeli a dare inizio
    > ad un triduo di preghiere. IL 19, quasi OTTANTENNE, malato, con le gambe
    > piene di
    > piaghe (le cui garze sporche di pus avevano gia' operato guarigioni, da lui
    > attribuite all'intercessione di San Pietro), SALE IN GINOCCHIO LA SCALA
    > SANTA. Nel mentre compie questo esercizio, invoca DIO chiedendo di accettare
    > la sua vita in olocausto, pur di evitare al popolo romano l'onta
    > dell'invasione e della perdita della liberta'.
    > Il 20 inizia l'attacco.
    > Pio IX aveva ordinato, per evitare inutili spargimenti di sangue (la
    > resistenza ad oltranza, quando non ci sono speranze di vittoria e' inutile e
    > peccaminosa) di offrire solo una resistenza simbolica, non si doveva dire
    > che Roma, la città che un tempo conquistò il mondo, aveva ceduto ai nuovi Brenno senza combattere, quindi di issare la
    > bandiera bianca. Nino Bixio, non nuovo a queste prodezze (Giuliano e',
    > giustamente, esposto all'universale esecrazione per aver sparato ai
    > contadini a Portella della Ginestra. Bixio fece altrettanto. I siciliani che
    > credevano davvero di essere stati liberati ed avevano occupato del terre
    > della scrittrice inglese Bronte, ERANO STATI CANNONEGGIATI DAL NOSTRO EROE)
    > non se da per inteso e fa continuare a sparare contro le mura, incurante
    > della bandiera bianca. Tutto il Corpo Diplomatico, compreso l'ambasciatore
    > turco, si offrono di far scudo al Pontefice, pronti a morire, piuttosto a
    > che gli fosse torto un capello.
    > Con le lacrime agli occhi, i giovanissimi alunni del Seminario americano
    > chiedono di poter correre sulle mura, rivendicando il diritto di poter
    > ricevere il massimo onore per un cattolico, morire combattendo per il papa.
    > In quei frangenti Pio IX si preoccupa, in primo luogo, della sorte dei tanti
    > volontari accorsi per difendere la citta' eterna. Nonostante le
    > assicurazioni ottenute dal Corpo Diplomatico, erano fatti segno di ingiurie
    > e violenze.
    > Il 21 ottenne che fossero lasciati partire. Fu commovente al massimo la
    > scena
    > che li vide correre sotto il balcone di San Pietro per ricevere al
     benedizione. 

    RispondiElimina
  35. momenti del 20 settembre 1870
    > Questo testo sara' breve e si limitera' a narrare qualche episodio di quel
    > 20 settembre.
    > Dall'11 le truppe italiane stringevano d'assedio Roma.
    > Il 16 Pio IX affranto si reca al Santo Bambino dell'Ara Coeli a dare inizio
    > ad un triduo di preghiere. IL 19, quasi OTTANTENNE, malato, con le gambe
    > piene di
    > piaghe (le cui garze sporche di pus avevano gia' operato guarigioni, da lui
    > attribuite all'intercessione di San Pietro), SALE IN GINOCCHIO LA SCALA
    > SANTA. Nel mentre compie questo esercizio, invoca DIO chiedendo di accettare
    > la sua vita in olocausto, pur di evitare al popolo romano l'onta
    > dell'invasione e della perdita della liberta'.
    > Il 20 inizia l'attacco.
    > Pio IX aveva ordinato, per evitare inutili spargimenti di sangue (la
    > resistenza ad oltranza, quando non ci sono speranze di vittoria e' inutile e
    > peccaminosa) di offrire solo una resistenza simbolica, non si doveva dire
    > che Roma, la città che un tempo conquistò il mondo, aveva ceduto ai nuovi Brenno senza combattere, quindi di issare la
    > bandiera bianca. Nino Bixio, non nuovo a queste prodezze (Giuliano e',
    > giustamente, esposto all'universale esecrazione per aver sparato ai
    > contadini a Portella della Ginestra. Bixio fece altrettanto. I siciliani che
    > credevano davvero di essere stati liberati ed avevano occupato del terre
    > della scrittrice inglese Bronte, ERANO STATI CANNONEGGIATI DAL NOSTRO EROE)
    > non se da per inteso e fa continuare a sparare contro le mura, incurante
    > della bandiera bianca. Tutto il Corpo Diplomatico, compreso l'ambasciatore
    > turco, si offrono di far scudo al Pontefice, pronti a morire, piuttosto a
    > che gli fosse torto un capello.
    > Con le lacrime agli occhi, i giovanissimi alunni del Seminario americano
    > chiedono di poter correre sulle mura, rivendicando il diritto di poter
    > ricevere il massimo onore per un cattolico, morire combattendo per il papa.
    > In quei frangenti Pio IX si preoccupa, in primo luogo, della sorte dei tanti
    > volontari accorsi per difendere la citta' eterna. Nonostante le
    > assicurazioni ottenute dal Corpo Diplomatico, erano fatti segno di ingiurie
    > e violenze.
    > Il 21 ottenne che fossero lasciati partire. Fu commovente al massimo la
    > scena
    > che li vide correre sotto il balcone di San Pietro per ricevere al
     benedizione. 

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  36. mi sembra una visione un po' ridotta..abbi pazienza: chi è vissuto in un paese come il Cile (di Pinochet) ove lo stato non odiava la Chiesa ma maciullava le persone, cosa avrebbe dovuto fare o sentire? Amore o vergogna verso lo stato?

    Non dimentichiamo che l'ANTICLERICALISMO (massonico quanto vuoi e tutto il resto) è esistito perchè è esistito un CLERICALISMO negativo quanto la sua opposizione...

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  37. L'espressione "il solito Paolo VI" usata dalla redazione non è denigratoria nei confronti di quel Papa, è semplicemente e amaramente realistica. A quel Pontefice dobbiamo la rivoluzione globale della fede che ha trasformato il Cattolicesimo in una religione diversa da come era stata da almeno mille anni. Continuo a sostenere che lo stravolgimento religioso seguito al Concilio Vaticano II sia in gran parte attribuibile all'azione rivoluzionaria del pontificato montiniano più che ai documenti usciti dall'assise conciliare. Non metto in dubbio la buona fede di Paolo VI nel compiere la sua drastica rivoluzione. Egli sicuramente credette di compiere il bene. Purtroppo, però, non fu così. Egli non si rese conto, forse perchè abbagliato dai segni dei tempi, delle conseguenze sulla vita della Chiesa dei profondi cambiamenti che andava via via apportando. Probabilmente egli agì così perchè dovevano compiersi le profezie che da oltre un secolo e mezzo, in varie occasioni, stavano pronosticando la grande crisi che ora i cattolici stanno vivendo.

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  38. a proposito di concetti e idee varie sulla schiavitù...costante nella storia degli uomini (e della Chiesa) 
    Istruzioni di Pio IX...1866:
    <p><span>“La schiavitù in quanto tale,</span>
    </p><p><span>considerata nella sua natura fondamentale, non è del tutto contraria alla legge naturale e divina. Possono esserci molti</span>
    </p><p><span>giusti diritti alla schiavitù e sia i teologi che i commentatori dei canoni sacri vi hanno fatto riferimento ......Non è</span>
    </p><p><span>contrario alla legge naturale e divina che uno schiavo possa essere venduto, acquistato, scambiato o regalato.."</span>

    Motu proprio dell'azione popolare cristiana...san Pio X:
    "Di qui viene che, nella umana Società, è secondo la ordinazione di Dio che vi siano principi e sudditi, padroni e proletari, ricchi e poveri, dotti e ignoranti, nobili e plebei, i quali, uniti tutti in vincolo di amore, si aiutino a vicenda a conseguire il loro ultimo fine in Cielo; e qui, sulla terra, il loro benessere materiale e morale.."

    amen!</p>

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  39. Non sono cilena, sono italiana e parlo per il mio Paese..... per il resto difendo la libertà di ogni individuo a cominciare da quella del CRISTO FATTO UOMO....E DALLA CHIESA....siete voi che difendete il Risorgimento senza usare la ragione che state riducendo il problema a dei pregiudizi....che fai poi, mi citi il Cile dove la foto di Giovanni Paolo II con Pinochet fece gridare allo scandalo ai cattolici modernisti?
    suvvia, un pò di coerenza ogni tanto ci vuole! ;)

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  40. e già secondo alcuni, il povero Paolo VI doveva essere un Papuncolo da nulla, un Vicario di Cristo fasullo, forse non eletto dallo Spirito ma dalla massoneria.... ma è da crederci?
    Mi chiedo che cosa conosciamo di questo Pontefice oltre le solite frasi fatte e i "per sentito dire"?
    Ma non avevamo detto proprio l'altro ieri che il cattolico è colui che stà dalla parte del Papa, che ama il Vicario di Cristo anche quando questi non fa ciò che vorremmo e non agisce secondo il nostro superbo punto di vista?
    A me pare che troppo spesso dimentichiamo che il Papa è il padre di tutti i battezzati e non esclusivamente di una frangia di essi, e come un padre ama tutti i suoi figli anche se i figli a volte non gli ricambiano adeguatamente l'affetto dovuto.

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  41. <span>Ego <span></span>spondeo, voveo ac iuro: sic me Deus adiuvet, et haec sancta Dei Evangelia.</span>

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  42. Colpisce l'attualità del messaggio, sembra scritto ieri. Che grande Papa

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  43. Io il giuramento, o l' antimodernista, od un' altra professione di fede, lo imporrei, a catechisti e carechiste, dando loro un patentino, come i manutentori di caldaie..

    Mi è toccato di sentire una catechista dire in consiglio pastorale che tutte le fedi sono uguali.
    Una mia collega, catechista, diceva che la resurrezione della carne è solo una simbologia, non una cosa concreta, fisica.
    Un amico educatore in parrocchia diceva che l' inferno è vuoto (ma questo lo dicevano e lo dicono anche illustri teologi) 

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  44. Caro Maggio '55, non posso negare che sia doloroso, per un cattolico, dover accettare che un Pontefice (per giunta beato) possa avere espresso tali considerazioni circa la legittimità dell'esistenza della schiavitù. Possiamo consolarci nel sapere che un Papa è infallibile soltanto in talune, rare occasioni, mentre, nella maggior parte dei casi, egli si esprime come un dottore privato, certamente degno di ossequio, considerazione e ubbidienza, esprimendo un magistero magari autentico ma non infallibile. Inoltre, non dobbiamo mai permetterci il lusso di leggere il passato con gli occhi e la mentalità del presente, sarebbe un grosso errore e una grande forma di miopia e sottovalutazione. Pio XI, nel considerare la schiavitù, fu probabilmente annebbiato e confuso dalla mentalità del suo tempo ed espresse concetti probabilmente più strettamente giuridici che religiosi. E' legittimo pensare che in quel caso egli sbagliò; anche i Pontefici sono uomini. Noi sappiamo che già al tempo dell'antica Roma i cristiani rifiutavano il concetto di schiavitù.
    Tutt'oggi, noi sappiamo che il Catechismo della Chiesa Cattolica ammette, in rari casi nei quali può configurarsi una situazione di legittima difesa collettiva, la liceità della pena di morte. Ma sappiamo che, anche in questo caso, la liceità è più teorica che effettiva e, nella realtà, vale sempre il principio della misericordia e della giusta punizione anche per i criminali più efferati che, magari, neanche si pentono della propria gratuità crudeltà.

    RispondiElimina
  45. <span><span>Guido, hai perfettamente ragione! purtroppo ben poco si fa per la formazione dei Catechisti. Spesso abbiamo dei signori/e fai da te che, siccome hanno letto qualche paginetta di qualche rivista, credono di essere autosufficienti in materia di dottrina e di fede. Credono di conoscere tutto il deposito della fede e si arrogano anche il diritto di pontificare e condannare. Pensano di saperne più del loro parroco e del loro vescovo e talvolta anche più della CEI o dello stesso Papa. Per questo tipo di catechista tutti sono eretici se non la pensano come loro. </span></span>
    <span><span>Mi chiedo, come fa un catechista ad essere degno di tale nome quando non conosce né documenti inerenti il suo ministero né tantomeno il Catechismo della Chiesa Cattolica? Per non parlare poi della (in)competenza didattica...</span></span>
    <span><span>Nella mia parrocchia, da ormai più di quarant'anni, per diventare catechisti bisogna frequentare e corsi su corsi di formazione spirituale e di metodologia educativa. Corsi che non finiscono mai… solo chi è ben preparato ed ha molta buona volontà e amore per la catechesi passa a fare un periodo di tirocinio affiancato ad un catechista anziano, successivamente opererà da solo/a. La scuola di catechismo non è una sorta di ricreazione e di passatempo, qui ci si gioca la formazione dei nostri ragazzi. Se non si danno chiari e solidi insegnamenti è ovvio che poi la fede crolla alla minima difficoltà.</span></span>

    RispondiElimina
  46. amare i figli non si dimostra portandoli su strade sbagliate e pericolose.

    RispondiElimina
  47. <span>che tutte le fedi sono uguali. </span>

    frutto degli incontri interreligiosi si Assisi:
           immagini eloquenti che hanno fatto scuola più di mille parole !
    :(

    RispondiElimina
  48. <span>che l' inferno è vuoto </span>
          idem come sopra:
    frutto dello stesso pontificato e di certe affermazioni quantomeno imprudenti, perchè EQUIVOCABILI  !

    RispondiElimina
  49. P.S. ai diversi simboli della nostra Fede che meritatamente avete postato, mi piace ricordarvi quello detto Atanasiano in difesa della Santissima Trinità di cui oggi ne abbiamo un gran bisogno...
    ;)

    RispondiElimina
  50. <span><span><span>La scuola di catechismo non è una sorta di ricreazione e di passatempo, qui ci si gioca la formazione dei nostri ragazzi. </span></span></span>

    GIUSTO !
         e chi ha la RESPONSABILITA' di nominare i catechisti e di DECIDERE I CONTENUTI delle catechesi, e di VIGILARE ATTENTAMENTE SU TUTTO L'INSEGNAMENTO  ?
    rilegga bene l'ultimo commento di Mic sul thread "cum Petro" ! e lo legga ad occhi aperti, caro multinick  !

    RispondiElimina
  51. Scriveremo una nuova fiaba: "Il 'Cattolico e contento di esserlo'... sul pisello".

    RispondiElimina
  52. <span>Tutti spunti per nuove nuova fiabe: "Il Redattore... sul pisello", "Il 'Cattolico e contento di esserlo'... sul pisello", ecc.
    </span>

    <span><span> – </span>Flag</span><span><span> </span></span><span></span><span><span> – </span>Edit</span><span><span> – </span>Moderate</span>

    RispondiElimina
  53. Sinceramente quando scrivevo quelle parole non ricordavo l'episodio di Giovanno Paolo II (che per me fu uno sgambetto della curia...).
    Il risorgimento è stato un momento storico con momenti molto bui (come lo è stato anche la resistenza) pero' il suo risultato avrebbe potuto essere positivo se fosse stato considerato in anticipo che unire zona d'Italia che per secoli erano state sottoposte a dominazioni (e quindi culture) profondamente diverse era un po' assurdo...sarebbe come se gli Stati Uniti e il Messico volessere diventare un'unico stato e un'unica patria.
    L'anticlericalismo non fu un pregiudizio semplicemente perchè il clericalismo fu un fatto reale...purtroppo

    RispondiElimina
  54. <span><span><span>Per questo tipo di catechista tutti sono eretici se non la pensano come loro. </span></span>  
    <span><span>Mi chiedo, come fa un catechista ad essere degno di tale nome quando non conosce né documenti inerenti il suo ministero né tantomeno il Catechismo della Chiesa Cattolica? Per non parlare poi della (in)competenza didattica...</span></span></span>


    bravissimo multinick !
    pare che lei li conosca molto da vicino questi saccenti esemplari di dottrina-fai-da-te !
    (non ricordo se lei è sacerdote....)
    ma mi dica:  ne conosce qualche tipo diverso da questi così ben da lei descritti ?
    Io personalmente vedo solo Caterina, che qui dimostra la sua "diversità" da questo personale multi-docente-spirito-conciliare !

    RispondiElimina
  55. <span>I cattolici liberali sono lupi coperti dalla pelle di agnello; perciò il sacerdote, che è veramente tale, deve svelare al popolo, commesso alle sue cure, le loro perfide trame, i loro iniqui disegni.</span>

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  56. ma molti, la maggior parte dei preti oggi sono catto-progressisti, l'equivalente di quei cattolici liberali !

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  57. <span>Fa dunque mestieri di uscir da un silenzio, che ormai sarebbe colpa,
                  per far conoscere alla Chiesa tutta
                       chi sieno infatti costoro che così mal si camuffano 
    (S. Pio X: "Pascendi Dominici Gregis")</span>

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  58. Il giuramento antimodernista è chiarissimo. Come altre encicliche successive, si pone sulla scia della Tradizione cattolica, in maniera inequivocabile. Ricordo che nel "Sillabo" si condanna il liberalismo e l'americanismo: portato dei quali e la dottrina infausta della libertà religiosa (p. 15: contra "Dignitatis Humanae", Concilio Ecumenico Luterano II). Magdi Allen parla di "civiltà laico-liberale" come frutto del Cristianesimo (quod absit!), contraddicendo tutta la tradizione cattolica e, forse inconsapevolmente, ponendosi dalla parte della Massoneria. Ratzinger, su posizioni intellettuali ben più raffinate, descrisse, per l'appunto, DH quale "antisillabo" (in effetti, lo è). Tutto ciò è un pastrocchio, e voi continuate a mischiare verità e parodia. Ve ne rendete conto, oppure, a testa bassa, continuate a ricercare appoggi "mondani" e fuori dalla comunione cattolica, pur se battezzati in mondovisione? Si prega di rispondere nel merito, e non con battutine che denotano fretta e assenza di argomenti. Grazie

    RispondiElimina
  59. Caro coscritto, quando si fa una citazione, per di più denigratoria di un Beato, si richiede corretta. Quali sarebbero le Istruzioni di Pio IX? In secondo luogo, non c'è niente di strano nel ritenere a quel tempo che la schiavitù non fosse contraria alla legge naturale, altrimenti San Paolo sarebbe stato un immorale ad approvarla.

    Anche la citazione di san Pio X non dice niente di scorretto, se non la verità che gli uomini sono uguali nel comandamento d'amore, tuttavia diversi nei ruoli e nelle responsabilità e nelle capacità.

    È strana, invece, caro coscritto, la tua tendenziosità nel tentare di denigrare i santi della tradizione.

    RispondiElimina
  60. :) ... vedi che gira e rigira, caro multinick, non siamo affatto distanti dalla reciproca comprensione.....
    sarebbe interessante, per esempio, se la Redazione -con calma e saggezza- aprisse in futuro anche qualche collegamento o approfondimento alla "non" preparazione di molti Catechisti...

    Una mia "capo catechista", un giorno, per aver saputo che per alcune lezioni di catechismo mi facevo correggere dal padre spirituale, ossia, attendevo da lui il si o no e le eventuali correzioni alla lezione preparata con cura, mi disse che ero "antica e fuori del tempo"!! e che per fare lezione sarebbe stato necessario sentire il proprio cuore.... grazie a Dio il mio carattere sereno mi ha sempre permesso alla fine di andare avanti su questo modo di fare la Catechista seppur alla fine eravamo davvero pochi di noi che si attenevano scrupolosamente alla Dottrina mettendo da parte le personali opinioni spacciate per verità...
    Ci vuole pazienza e molto ottimismo....e parlarsi serenamente... ;)

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  61. altre perle.... dal blog Cordialiter

    Coloro che seguono da tempo questo blog, sanno che apprezzo moltissimo l'illuminante magistero del Cardinale Giuseppe Siri e il suo coraggio nel difendere la purezza della Dottrina Cattolica. Ho ascoltato la registrazione dell'omelia di commiato dalla diocesi di Genova, pronunciata nella Cattedrale di San Lorenzo, il 15 ottobre del 1987. Avrebbe potuto fare un discorso “politically correct” per ottenere gli applausi del mondo almeno per una volta in vita sua. Invece, da vero combattente qual'era (con la Cresima si diventa soldati di Gesù Cristo), questo eroico Principe di Santa Romana Chiesa, esortò i suoi confratelli a non ingannare i fedeli. Ecco un brano dell'omelia:

    Abbiamo vissuto un periodo in cui anche la Chiesa ha sofferto. Si capisce benissimo che quando c’è una sofferenza, qualche cosa succede che non è desiderabile. Ma vorrei richiamare coloro che, perduta - perduta, dico - la capacità di capire le cose anche semplici, hanno dedotto, da questo periodo di transizione dell’intero genere umano, conseguenze irrazionali, illogiche, dannose, forse fatali. Bisogna che impariamo a vivere senza diventare i poveri servi delle tenebre e delle nubi che vanno camminando nel cielo e restano nubi. E’ meglio essere servi di Dio che paurosi delle nubi. Questo periodo l’abbiamo vissuto insieme. Domando: chi ha capito? E se non avesse capito faccia presto.
    Mi rivolgo in modo speciale ai miei confratelli che, dovendo dare agli altri la verità, non possono accettare le tenebre.
    E questo è l’ultimo invito.
    Guardatevene bene! Non ingannate voi e i fedeli che hanno il dovere di apprendere da noi la verità di Cristo.

    ******************
    e per non scadere nel moralismo ricordiamo il valore della morale e del SENSO DEL PUDORE.... (riporto dal blog cordialiter )

    Nel 1951 il grande Pontefice Pio XII (di gloriosa ed immortale memoria) nell'allocuzione "Una gioia", benedisse ed incoraggiò le giovani di Azione Cattolica a combattere la crociata della purezza contro le mode indecenti.
    Ovviamente le "armi" da utilizzare in questo tipo di battaglie sono il buon esempio, i buoni consigli, la preghiera, e cose di questo genere. Diceva il Santo Giobbe: "militia est vita hominis super terram" (Iob 7,1).
    E' vero, la vita degli uomini sulla terra è un combattimento continuo contro i nemici delle anime. Continuiamo dunque a combattere la "crociata della purezza", e anche se non riuscissimo ad ottenere la sconfitta delle mode immorali, almeno avremo dato gloria a Dio nel combattere questa buona battaglia.

    ;)

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  62. Vorrei far notare la scorrettezza di Maggio 55 che surrettiziamente vuol far credere l'approvazione da parte di Pio IX della schiavitù, intesa come tratta di persone. Mentre il termine usato dal papa è servitudo, intesa come servitù penale (carcerati) o volontaria (chi liberamente per motivi economici mette a disposizione di qualcuno la sua libertà). È da escludere la tratta degli schiavi, perché già condannata dal predecessore Gregorio XVI nella Bolla In Supremo (1839): «<span>Pertanto, col trascorrere del tempo, essendosi dissipata più ampiamente la caligine delle superstizioni barbariche ed essendosi mitigati i costumi anche dei popoli più selvaggi sotto l’influsso della carità cristiana, si arrivò al punto che da diversi secoli non ci sono più schiavi presso moltissimi popoli cristiani. Ma poi, e lo diciamo con immenso dolore, sono sorti, nello stesso ambiente dei fedeli cristiani, alcuni che, accecati dalla bramosia di uno sporco guadagno, in lontane e inaccessibili regioni ridussero in schiavitù Indiani, Negri e altre miserabili creature, oppure, con un sempre maggiore e organizzato commercio, non esitarono ad alimentare 1’indegna compravendita di coloro che erano stati catturati da altri.</span>
    <span>Numerosi Pontefici di venerata memoria, Nostri Predecessori, come doverosa opera del loro ministero non tralasciarono mai di condannare tale delitto, contrario alla salvezza spirituale di chi lo compie, e disonorevole per il nome cristiano, prevedendo che le tribù degl’infedeli si sarebbero confermate sempre più nell’odio contro la vera Nostra Religione. Ne fanno fede la lettera apostolica di Paolo III, datata 29 maggio 1537, sotto l’anello del Pescatore, indirizzata al Cardinale Arcivescovo di Toledo, e un’altra ancora più ampia di Urbano VIII, datata 22 aprile 1639 al Collettore dei diritti della Camera Apostolica in Portogallo. In questa lettera vengono condannati severissimamente tutti coloro che osano o si propongono "di ridurre in schiavitù gl’Indiani occidentali o meridionali; venderli, comprarli, scambiarli o donarli: separarli dalle mogli e dai figli; spogliarli dei loro beni; trasportarli da un luogo ad un altro; privarli in qualsiasi modo della loro libertà; tenerli in schiavitù; favorire coloro che compiono le cose suddette con il consiglio, l’aiuto e l’opera prestati sotto qualsiasi pretesto e nome, o anche affermare e predicare che tutto questo è lecito, o cooperare in qualsiasi altro modo a quanto premesso". In seguito il papa Benedetto XIV confermò e rinnovò queste sanzioni dei sopraddetti Pontefici con una nuova lettera ai Vescovi del Brasile e di altre regioni, in data 20 dicembre 1741, con la quale spronò a tal fine la sollecitudine dei predetti Presuli. Prima ancora un altro più antico Predecessore, Pio II, allorché ai suoi tempi si estendeva la conquista dei Portoghesi nella Guinea abitata dai Negri, in data 7 ottobre 1462 inviò una lettera al Vescovo Rubicense che si accingeva a partire per quei luoghi. In questa lettera non solo furono concesse tutte le facoltà necessarie ad un Vescovo per esercitare con il maggior frutto possibile il suo ministero, ma si coglieva l’occasione per condannare gravemente quei cristiani che riducevano in schiavitù i neofiti.</span>
    <span>E anche ai Nostri tempi, Pio VII, mosso dallo stesso spirito di fede e di carità, si adoperò presso i potenti con tanto zelo affinché la tratta dei Negri venisse a cessare completamente fra i cristiani.»</span>

    Questa è l'insegnamento della Chiesa e Maggio 55 dovrebbe vergognarsi di trattare così quei dati che vengono ad arte diffusi in internet

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  63. Esimio Mario, credo che il concetto di libertà religiosa espresso dal concilio vaticano II implichi semplicemente che un singolo cattolico, o uno stato, non possono con la forza imporre un credo religioso a qualsivoglia persona contro la sua volontà. Viene quindi biasimata la costrizione. Se un individuo si trova nell'errore ed è felice per questo, la collettività, pur legittimata a tentare di condurlo alla Verità tramite il proselitismo, la conversione e la missione, non può obbligarlo a convertirsi al cattolicesimo se egli non vuol sentir ragione. Anche il concetto di laicità degli stati va in questa direzione: lo stato, come ente di diritto internazionale e, quindi, legittimato a tutelare l'interese dei propri cittadini, non può discriminare coloro che appertengono ad una religione minoritaria, anche se essa è contraria all'unica vera fede che è, ovviamente, il Cattolicesimo. In questo senso va quindi intesa la neutralità degli stati in materia religiosa, non nel senso di una specie di ateismo di stato contrario alla Regalità Sociale di Gesù Cristo.
    Quindi, caro e buon Mario, se il Vaticano II ha attenuato il rigorismo assoluto del Sillabo, non significa affatto che abbia introdotto nella Chiesa teorie o dottrine eterodosse, tutt'altro: ne ha semplicemente modificato le modalità di applicazione nella società contemporanea. Come giustamente asserisce Benedetto XVI, il gravissimo problema determinato dalla tempesta religiosa post-conciliare sta nell'interpretazione e applicazione erronee che Paolo VI e buona parte dell'episcopato mondiale hanno voluto dare del dettato conciliare, stravolgendolo e permeandolo di pericolosa e devastante ideologia modernista. Sta ora a noi cattolici contemporanei, sotto la guida del Sommo Pontefice, riportare il dettato conciliare nel giusto binario, cioè quello tradizionale, verificando e dimostrando nella prassi che il Concilio in se stesso non ha sostanzialmente rotto con il passato e con la Tradizione di sempre. Questo è ciò che il Papa intende per "ermeneutica della continuità". Cerchiamo di aiutarlo in questo immane compito anzichè contestare continuamente il Concilio! Altre strade per salvare la tradizione cattolica non ce ne sono, mettiamocelo in testa! E preghiamo per i colloqui in corso tra la Santa Sede e la benemerità Fratenità S. Pio X, i quali proprio a questo dovranno servire.

    RispondiElimina
  64. fino a prova contraria la responsabilità è di colui che da il mandato e cioè del Vescovo. Solo lui è il custode del deposito della fede e dell'ortodossia. Dopo di lui è responsabile il parroco della parrocchia in cui il catechista svolgerà il suo servizio ministeriale.
    Il catechista è e deve essere uno strumento del Signore al servizio della Chiesa e dei fratelli, di proprio non ha nulla da insegnare se non il suo esempio e la sua vita di fede vissuta con e per Gesù.
    Se ai ragazzi non piace la catechesi forse è perchè il catechista... non la vive e non la sa porgere

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  65. Chissà quali provvedimenti avrebbe preso 'il redattore sul pisello' di ieri se qualcuno dei partecipanti al blog avesse postato le seguenti considerazioni:


    Don Verzè: "Se fossi Papa..."
    Dure critiche alla Chiesa su "Kos"

    "Se io fossi Papa? Scenderei da solo, senza bardature a star. Scenderei non da sacri palazzi, ma da un appartamento come un buon parroco. I Vescovi li farei eleggere dal popolo cristiano ed eliminerei il Cardinalato e tutte le distinzioni feudalesche". Sono le parole, dure, di don Luigi Maria Verzè contro la Chiesa nell'articolo "Se io fossi Papa", nei prossimi giorni sulla rivista del San Raffaele, "Kos".


    http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo489971.shtml

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  66. Le tue affermazioni sono una congerie di falsità. Da S. Agostino in avanti la tratta degli schiavi è stata condannata più volte, vedi la mia risposta più avanti nel 1866 Pio IX non parlava della schiavitù ma della servitudo, intesa come servitù penale e volontaria.

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  67. Caro Francesco B., se le cose fossero così semplici da poterle risolvere in 20 righe come fai tu, non ci sarebbe bisogno dei colloqui chiarificatori tra S.Sede e FSSPX, non credi?

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  68. Verba volant,
    mi spiace ma non trovo il commento che mi sggerisci di leggere ad occhi aperti... mi sono perso qualcosa?

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  69. due pesi e due misure? ;)
    quando si tratta di Giovanni Paolo II la colpa è della Curia.....quando denunciamo OGGI sgambetti alle richieste del Papa sulla Liturgia da parte dei Vescovi, allora siamo "cattivi" .....

    molto coerente! davvero illuminante!

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  70. caro maggio....non copi e incolli per rispondermi, io pure copio e incollo, ma cerco di argomentare quel che leggo...
    sulla schiavitù si rilegga niente popò di meno queste Encicliche...

    Immensa Pastorum (20.12.1741). Lettera ai vescovi dell'America portoghese.
    <p><span>Proibizione con scomunica della tratta degli schiavi.</span>

    In Supremo Apostolatus (03.12.1839). Lettera apostolica. Contro la schiavitù e proibizione di difenderla come lecita.

    forse comprenderà di cosa si sta parlando....e comprenderà allora cosa diceva il beato Pio IX e san Pio X  ;)
    </p>

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  71. <p><span><span>La catechesi non è una passeggiata... ha una valenza sacramentale: la Parola è mediata dal catechista, è accolta dal catechizzando, ma è pur sempre dono di vita e opera di salvezza operata dal Signore. come ricorda efficacemente S. Agostino:<span>  </span>“Colui che ci ascolta, o meglio attraverso noi ascolta Dio, incomincerà a progredire nella scienza e nella vita morale, e ad entrare alacremente nella via di Cristo, non oserà attribuire questo progresso né a noi (catechisti), né a se stesso. Ma se stesso, noi, e tutti gli altri che ama, amerà in Lui e per Lui<span>  </span>che lo amato quando era nemico, sì da farlo amico santificandolo”</span></span>
    <span>(AGOSTINO, De catechizandis<span>  </span>rudibus,<span>  </span>VII, 11, PL 40, 318).</span></p>

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  72. Don Gianluigi, la mia era semplicemente una risposta a Mario, tutto qua. "Se avessi una risposta a tutti i problemi, insegnerei teologia a Parigi!", come qualcuno disse in un famoso film. Non le pare? Continuando a sputare veleno sul concilio (lettera volutamente minuscola, guardi un pò quanta considerazione io abbia di quell'assise!) senza capire che ormai nulla si può fare dal momento che, PURTROPPO, il concilio c'è stato, non porta da nessuna parte. L'unica strada percorribile è quella segnalata da Benedetto XVI (senza negare che anche lui potrebbe e dovrebbe fare molto di più): riportare il concilio sui giusti binari. Sarebbe troppo bello poter dire: il concilio è stato uno sbaglio, un grossolano errore di miopia e sottovalutazione, cancelliamolo, facciamo finta che non ci sia mai stato. Ma non è possibile. Non è possibile cancellare il concilio, è possibile, invece, cancellare il para-concilio. Forse cent'anni non basterano, ma è possibile. Con l'aiuto dello Spirito Santo e secondo i disegni divini.

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  73. Redazione di Messainlatino.it3 settembre 2010 alle ore 12:54

    Commovente racconto. Ma siccome da un male può derivare un bene, la perdita dei domini temporali è stata per la Chiesa una somma benedizione, accrescendone il prestigio morale e sottraendola alle critiche di gestire un regime temporale inefficiente e corrotto. Quello che è seguito magari non è stato meglio (ma ho i miei dubbi...), ma almeno le relative colpe non ricadono più sulla Chiesa.
    Enrico
    P.S.: per favore, fatti aggiustare il computer: non ne posso più di cancellare i tuoi commenti triplicati

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  74. ..in quel tempo? Erano poche decine di anni fa non un millennio fa! Ogni uomo anche  santo ha sempre avuto anche opinioni poco ortodosse...non si tratta di denigrare. Anche i santi possono aver detto stupidaggini.
    Che gli uomini siano diversi nei ruoli è una constatazione sociale: che tale  diversità sia voluta (e creata) da Dio mi pare un'opinione discutibile assai come se Dio intervenisse per far studiare un ragazzo invece di un'altro...pero' il caso vuole che per realizzare questa (presunta dali uomini) volontà Dio sceglie quasi sempre bambini ricchi per farli studiare e poveri per farli rimanere nel'ignaranza (beata secondo questa concezione).
    Quello che mi turba di più è che si sia fatto ricorso alla dicitura "legge naturale" ... è veramente crudele:umanamente e culturalmente.
    S.Paolo parlava ai suoi tempi e nei suoi tempi...inoltre S.Paolo era un aspetto della Chiesa che si stava formando (non era la Chiesa):
    come si fa a portare nel mondo di oggi certe parole che erano legate alla cultura di tutti allora? Sarebbe come dire che le idee di S.Paolo sono "eterne" (per usare una parola che piace tanto a tanti).
    Diciamo che purtroppo anche la curia ha seguito sempre le idee del tempo e che l'evoluzione è nata dallo spirito di chi ha vissuto la fede e non dalla idee romane...vedi tutte le affermazioni nei secoli sulla schiavitù...e sugli ebrei (dove purtroppo certa tradizione curiale non si è ancora estinta).

    RispondiElimina
  75. purtroppo conosco molto bene tutto codesto tristissimo iter "terreno" delle idee curiali a proposito della schiavitu'...ed è l'iter della storia delle idee umane nelle quali c'è veramente poco di divino (anche se sicuramente ci sarà qualcuno che riuscirà filosoficamente a dimostrare il contrario)...forse quei vescovi che hanno indicato nelle varie aids e altri eventi una punizione divina all'immoralità non dovrebbero dimenticare che potrebbe essere una punizione divina anche a secoli di codesta immoralità: ovviamente per tutti coloro a cui piace tantissimo l'idea che Dio intervenga nella storia con le punizioni.

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  76. Redazione di Messainlatino.it3 settembre 2010 alle ore 13:13

    Nessun provvedimento. Anzi, magari ci faremo un post.
    Enrico

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  77. "...che uno schiavo possa essere venduto, acquistato, scambiato o regalato..." non mi pare proprio una esplicazione pratica (o teorica) del concetto di servitudo...per niente

    Se mi dici che alcuni potefici fecero marcia indietro su molte affermazioni e decisioni tragiche del passato..concordo: Paolo III condanno' la schiavitu' degli indios, Gregorio VI condanno' la tratta dei negri e defini' la schiavitu' come un'onta delle nazioni cristiane...pero' secoli prima diversi papi (Callisto III, Sisto IV, Leone X) avevano benedetto le milizie portoghesi alla conquista dell'Alfrica e il possesso degli schiavi come loro legittima ricompensa...oltre ovviamente alla riduzione in schiavitu' perpetua dei saraceni in quanto nemici di Cristo...

    RispondiElimina
  78. concordo pienamente in quello che hai scritto e mi piace molto...infatti preferisco parlare di idee curiali e non di idee della Chiesa

    RispondiElimina
  79. ho già risposto sopra...preferisco pensare che nei secoli le idee che son circolate sulla schiavitu'  erano "curiali" e non il pensiero della Chiesa..

    RispondiElimina
  80. ..infatti ho scritto sopra che alcuni papi condannarono in ogni forma la schiavitu' e la tratta degli schiavi...non parto mica da pregiudizi strani: è solo la dimostrazione che il cammino della Chiesa nella storia è anche umano...

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  81. ...quindi la colpa è sempre della vittima....

    RispondiElimina
  82. ma chi l'ha detto così?

    RispondiElimina
  83. Don Verzè, un altro dei poveri "cristi" convinti di fare il bene semplicemente perchè sognano di distruggere la Chiesa. Ecco uno di quei pseudo-preti (rigorosamente in giacca e cravatta) che meriterebbero l'uso del bastone da parte di coloro ai quali sono ufficialmente sottoposti. Mi domando: se a tali figuri sta tanto a cuore il pauperismo e il semplice "fare del bene" al prossimo, cosa sono diventati preti a fare? Sarebbe stato molto più coerente, da parte loro, fare i missionari laici, senza ricevere i sacri ordini.
    Povera Milano! Una delle grandi capitali della Cristianità d'Occidente, città di antichissime e stupende basiliche paleocristiane e alto-medievali quali solo Roma e Ravenna possono vantare, patria di S. Ambrogio e S. Carlo Borromeo: come è stata ridotta, in pochissimi anni, la tua gloriosa tradizione cattolica!

    RispondiElimina
  84. domando a Francesco B.:
    non capisco, quando lei dice:  "<span> salvare la tradizione cattolica" , di quale salvezza sta trattando  ?</span>
    =-O ....secondo lei, CHE COSA  bisogna salvare:
    - salvare la Tradizione mediante il Concilio
    - o salvare il Concilio mediante la Tradizione  ?
    E' fondamentale che chiarisca il suo pensiero, visto che lei sostiene che dobbiamo aiutare (chi, noi pecore ignoranti?) il papa nell'immane compito, così configurato:
    <span>"Sta ora a noi cattolici contemporanei, sotto la guida del Sommo Pontefice, riportare il dettato conciliare nel giusto binario, cioè quello tradizionale, verificando e dimostrando nella prassi che il Concilio in se stesso non ha sostanzialmente rotto con il passato e con la Tradizione di sempre. Questo è ciò che il Papa intende per "ermeneutica della continuità". Cerchiamo di aiutarlo in questo immane compito ....<span>Altre strade per salvare la tradizione cattolica non ce ne sono..."</span></span>
    -------------------------------
    <span><span>ma secondo lei bisogna salvare la Tradizione ?  che ora quindi rischia di essere perduta, insieme col concilio indecifrabile ?</span></span>

    Se il Papa, che è il Vicario di Cristo ed ha il potere di legare e sciogliere tutto nella Chiesa, ed anche questi NODI ultra-quarantennali insiti nel concilio, non è ancora riuscito nell'intento, e fino ad ora lo ha solo annunciato, e anche illustri teologi come mons. Gherardini stanno aspettando DA LUI, che ha la suprema autorità per farlo, un chiarimento (o tanti....) e un pronunciamento definitivo -a seguito di chiara dimostrazione- ed inequivocabile oltre che irrevocabile, sulla effettiva continuità del Concilio con la Tradizione,
               COME POSSIAMO aiutarlo noi in questo compito, noi che non siamo teologi e NON ABBIAMO ALCUN POTERE NE' ALCUNA AUTORITA' NELLA CHIESA ?
    (....preghiera a parte?....)
    :(

    RispondiElimina
  85. domando a Francesco B.:
    non capisco, quando lei dice:  "<span> salvare la tradizione cattolica" , di quale salvezza sta trattando  ?</span>
    =-O ....secondo lei, CHE COSA  bisogna salvare:
    - salvare la Tradizione mediante il Concilio
    - o salvare il Concilio mediante la Tradizione  ?
    E' fondamentale che chiarisca il suo pensiero, visto che lei sostiene che dobbiamo aiutare (chi, noi pecore ignoranti?) il papa nell'immane compito, così configurato:
    <span>"Sta ora a noi cattolici contemporanei, sotto la guida del Sommo Pontefice, riportare il dettato conciliare nel giusto binario, cioè quello tradizionale, verificando e dimostrando nella prassi che il Concilio in se stesso non ha sostanzialmente rotto con il passato e con la Tradizione di sempre. Questo è ciò che il Papa intende per "ermeneutica della continuità". Cerchiamo di aiutarlo in questo immane compito ....<span>Altre strade per salvare la tradizione cattolica non ce ne sono..."</span></span>
    -------------------------------
    <span><span>ma secondo lei bisogna salvare la Tradizione ?  che ora quindi rischia di essere perduta, insieme col concilio indecifrabile ?</span></span>

    Se il Papa, che è il Vicario di Cristo ed ha il potere di legare e sciogliere tutto nella Chiesa, ed anche questi NODI ultra-quarantennali insiti nel concilio, non è ancora riuscito nell'intento, e fino ad ora lo ha solo annunciato, e anche illustri teologi come mons. Gherardini stanno aspettando DA LUI, che ha la suprema autorità per farlo, un chiarimento (o tanti....) e un pronunciamento definitivo -a seguito di chiara dimostrazione- ed inequivocabile oltre che irrevocabile, sulla effettiva continuità del Concilio con la Tradizione,
               COME POSSIAMO aiutarlo noi in questo compito, noi che non siamo teologi e NON ABBIAMO ALCUN POTERE NE' ALCUNA AUTORITA' NELLA CHIESA ?
    (....preghiera a parte?....)
    :(

    RispondiElimina
  86. Redazione di Messainlatino.it3 settembre 2010 alle ore 15:53

    Guarda che qui usi il termine "schiavitù" per indicare sia la schiavitù sia la servitù ( che può essere del servo dellla gleba oppure anche dei salariati che vivono assieme ai padroni).
    Ho un manuale di morale degli anni quaranta dove è chiarissima la differenza tra servi e operai, e viene trattata separatamente.
    Cerca di essere etimologicamente corretto, perchè oggi questi termini vengono usati in modo erroneo spesso.

    Sebastiano P.

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  87. al cuore non si comanda3 settembre 2010 alle ore 15:58

    <span>necessario sentire il proprio cuore....</span>
    arieccola  !!   la solita solfa  :
        va' dove ti porta il cuore....anche alle strade ereticanti, 
    perchè  "lo spirito soffia dove vuole", e   al cuore non si comanda  .....e via col vento-dello-spirito,
    e addio Dottrina Cattolica bimillenaria !
    *DONT_KNOW*

    RispondiElimina
  88. Caro "è assurdo", anzitutto ribadisco che nessuno ha la bacchetta magica per far tornare la Chiesa miracolosamente alla sua situazione pre-conciliare, sarebbe bellissimo, ma non è possibile e questo lo sappiamo tutti. Anch'io, nella mia modestia, ignoranza, e poca fede, sarei molto più felice se Giovanni XXIII non avesse mai convocato il concilio e, magari, se nel 1958 fosse stato eletto Papa Giuseppe Siri anzichè Angelo Roncalli. Purtroppo, tornare indietro non si può e noi cattolici non possiamo pretendere che un Papa possa mai dire: Roncalli e Montini hanno sbagliato tutto, il concilio è stato un errore, gettiamolo al macero, riportiamo tutto come prima. Sia chiaro: nessun Papa potrà mai fare questo, neanche il più conservatore dei tradizionalisti, neanche Lefebvre, se eletto soglio pontificio, avrebbe avuto la facoltà di fare una cosa simile. Dichiarare che il concilio è stato uno sbaglio vorrebbe dire, o far credere, che lo Spirito Santo può sbagliare in modo clamoroso e creare così un precedente pericolosissimo (mai avvenuto), il quale consentirebbe a chiunque, da quel momento, di rimettere qualsiasi dottrina della Chiesa in discussione. Assolutamente improponibile.
    Questo è il dramma che, purtroppo, sta vivendo anche Benedetto XVI: l'aver capito lo sbaglio, non poter tornare indietro e dover trovare la strada per far uscire la Chiesa dal baratro in maniera convincente e duratura. Ma come fare questo?
    La Sacra Tradizione della Chiesa, il Magistero, i dogmi, chiaramente, anche se ridotti ai minimi termini, non possono scomparire dalla Chiesa Cattolica, perchè Cristo ha promesso assistenza alla Chiesa in modo eterno e ha anche confessato all'apostolo Pietro che "Le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa". Quindi, noi sappiamo che la Verità (intesa anche come Tradizione perenne) non potrà mai soccombere nella Chiesa e lo Spirito Santo non abbandonerà il Vicario di Cristo lungo la Storia dell'umanità.
    Ma questo, come hanno anche rivelato le varie profezie, mariane e non che negli ultimi secoli si sono manifestate a molti fedeli (La Salette, Fatima, Caterina Emmerich, ecc...), non significa che la Ciesa, nel suo lungo peregrinare attraverso i secoli, non potesse anche precipitare nella crisi più profonda, nel caos, anche in una apparente apostasia. Probabilmente, dal 1962 stiamo attraversando un momento cruciale e drammatico della storia della Chiesa, una delle peggiori crisi da quando è nata, una crisi di fede.
    Continua...

    RispondiElimina
  89. Capo cosparso di cenere ...3 settembre 2010 alle ore 16:43

    Voi state dicendo che due pilastri del Concilio Vaticano II, Mons. K. Wojtyla e Mons. Joseph Ratzinger, ammetterebbero che il Vaticano II fu un errore? Sarebbero divenuti Papa due " Giuda"?
    Qui non si rasenta ne l'eresia ne il sedevacantismo qui siamo al delirio davanti allo specchio!

    RispondiElimina
  90. Quando affermo che, a mio avviso, spetta a tutti i cattolici aiutare la Chiesa a ritrovare la via perduta, la Tradizione, non intendo dire che i Papi (compreso l'attuale) non debbano fare la loro parte, tutt'altro, a loro spetta il lavoro più grosso. Tutti noi ci auguriamo, ad esempio, che i colloqui dottrinali in corso con la Fraternità S. Pio X abbiano esito positivo: dei preti di Mons. Lefebvre, come di nessun altro, possiamo fidarci per sapere se il concilio abbia o meno oltrepassato la Tradizione! Io pure spero ardentemente che Benedetto XVI, o un altro Pontefice, possa dare seguito alla supplica di Brunero Gherardini circa la necessità di un documento solenne dl Magistero che chiarisca in modo perenterio e definitivo quale corretta lettura dare al vaticano II e come considerare i punti più oscuri, o dubbi, o ambigui del concilio. Questo documento sarà la vera "magna charta" per la vita della Chiesa nel terzo millennio, non certo il concilio in se stesso (come molti, purtroppo, ancora si ostinano a rivendicare).
     Ciò non toglie che tutto il popolo cattolico, vescovi, sacerdoti, teologi e semplici fedeli dovranno, prima o poi, trovare, con l'aiuto del Papa (e dello Spirito Santo) la giusta e corretta lettura del concilio (che è quella che IN NULLA SI DISCOSTA rispetto alla Tradizione perenne) e finalmente tornare a comportarsi, nella Chiesa, come Dio comanda, cioè in linea con la tradizione di sempre. In poche parole, tutti i cattolici dovranno alla fine ritrovarsi in una Chiesa finalmente ricomposta, ricompattata nelle sue fratture e nelle sue erronee letture, ritrovarsi nella sua tradizione bimillenaria. A quel punto, il concilio vaticano II sarà finalmente visto e interpretato seondo l'unica chiave di lettura ammissibile e corretta e si affiancherà in modo egualitario agli altri venti concili ecumenici senza più essere visto e considerato come l'atto fondante di una nuova Chiesa, cosa che, purtroppo, sta avvenedno ancor oggi a 45 anni dalla sua chiusura.
    Scusate la prolissità, ho espresso le mie personali convinzioni ma spero di aver dato un contributo utile.

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  91. così ben descritto, il felice scioglimento del presente travaglio,  sembra una favola, ma a Dio niente è impossibile...
    detto così, come un evento che va "piano e lontano- è incoraggiante ....grazie !  :)

    RispondiElimina
  92. <span>così ben descritto, il felice scioglimento del presente travaglio,  sembra una favola, ma a Dio niente è impossibile...  
    detto così, come un evento che va "piano e lontano", è incoraggiante ....grazie !  :) </span>

    RispondiElimina
  93. "Ma siccome da un male può derivare un bene, la perdita dei domini temporali è stata per la Chiesa una somma benedizione". Quando Padre Pio sentiva qualcuno affermare ciò, lo apostrofava con un sonoro "ZITTO TU, CHE NON CAPISCI NIENTE"!

    RispondiElimina
  94. "Ma siccome da un male può derivare un bene, la perdita dei domini temporali è stata per la Chiesa una somma benedizione". Quando Padre Pio sentiva qualcuno affermare ciò, lo apostrofava con un sonoro "ZITTO TU, CHE NON CAPISCI NIENTE"!

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  95. "Ma siccome da un male può derivare un bene, la perdita dei domini temporali è stata per la Chiesa una somma benedizione". Quando Padre Pio sentiva qualcuno affermare ciò, lo apostrofava con un sonoro "ZITTO TU, CHE NON CAPISCI NIENTE"!

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  96. leggevo che ci sono stati nella storia alcuni Concili di cui la Chiesa non ha tenuto conto, poichè non hanno avuto risultati positivi, e per questo la Chiesa li ha bypassati, nel suo cammino successivo : dunque può accadere qualche volta.

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  97. Capo cosparso di cenere ...3 settembre 2010 alle ore 17:18

    Io trovo allucinante che a fronte di montagne di documenti ( montagne, non colline) del magistero si continuino a fare suppliche ed a chiedere altri documenti. Se al posto di fare suppliche ( azione molto poco Caritatevole) si diffondessero i contenuti del magistero forse, con pazienza, si incomincerebbe a far tornare la gente in Chiesa non solo simbolicamente ma anche praticamente.
    Un caro saluto al Sor tripparolo autentica testimone e martire del cristianesimo.

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  98. Woytjla e Ratzinger non furono affatto pilastri del concilio. L'uno era un semplice vescovo ausiliare di un paese comunista, l'altro, un perito trentacinquenne neppure vescovo. Ben altri e più pericolosi e insidiosi furono le colonne del concilio, quasi tutti cardinali ben noti e di chiara fama modernista!  

    RispondiElimina
  99. <span> suppliche ( azione molto poco Caritatevole)</span>
     .... eeehhh  ? ? ? ? ?
                 =-O =-O =-O =-O =-O                    

    RispondiElimina
  100. <span><span>Sor tripparolo autentica testimone e martire del cristianesimo.</span>  
                 :)   :)       :)      ---  :-D   :-D   :-D   :-D   :-D   :-D   :-D   :-D   :-D </span>
    *DONT_KNOW* ..........

    RispondiElimina
  101. <span>Voi state dicendo che due pilastri del Concilio Vaticano II, Mons. K. Wojtyla e Mons. Joseph Ratzinger, ammetterebbero che il Vaticano II fu un errore? </span>

    <span>Dubito fortemente che Mons. K. Wojtyla possa ammetterlo. Riguardo a Mons. Joseph Ratzinger, oggi Benedetto XVI, perchè porre limiti alla Divina Provvidenza?</span>
    Tutto è possibile a Dio.
    E in definitiva... se ha permesso ciò che è avvenuto negli ultimi cinquant'anni, ciò rientra nei Suoi disegni.
    Se certe azioni e certi provvedimenti di chi dirige la Chiesa, un certo Concilio, provocano sconcerto, facciamo quindi sempre affidamento sulla promessa di N.S. Gesù Cristo a Pietro.
    Con fede.

    RispondiElimina
  102. <span><span>La schiavitù c'era e c'è ancora anche se camuffata con altri nomi.</span></span>
    <span><span>Vogliamo negare che fino a qualche decennio fa la “serva” o il “servo” erano figure presenti nella nostra società? Erano quelli che, nati poveri tali dovevano restare, dovevano servire in tutto e per tutto il loro padrone, semplicemente per un tozzo di pane. Ricordo la compianta Assuntina, mia vicina di casa, paraplegica  sin dalla nascita ( si trascinava camminando sulle mani), serva dall’età di 10 anni di una famiglia "benestante" composta di 7 persone e a cui doveva accudire, lei da sola, in tutte le faccende domestiche (e allora non c'erano certamente gli elettrodomestici di oggi). La domenica doveva persino trascinare la sedia in chiesa per suoi  padroni. All'età di 70 anni diventata ormai vecchia è stata congedata senza tanti complimenti. E' morta alcuni anni fa durante un pellegrinaggio a Loreto dopo aver partecipato alla Messa nella Santa Casa.</span></span>
    <span><span>Già, ma questa non era schiava!</span></span>

    RispondiElimina
  103. <span><span><span>Caro don Luigi</span></span></span>
    <span><span><span>La schiavitù c'era e c'è ancora anche se camuffata con altri nomi.</span></span>  
    <span><span>Vogliamo negare che fino a qualche decennio fa la “serva” o il “servo” erano figure presenti nella nostra società? Erano quelli che, nati poveri tali dovevano restare, dovevano servire in tutto e per tutto il loro padrone, semplicemente per un tozzo di pane. Ricordo la compianta Assuntina, mia vicina di casa, paraplegica  sin dalla nascita ( si trascinava camminando sulle mani), serva dall’età di 10 anni di una famiglia "benestante" composta di 7 persone e a cui doveva accudire, lei da sola, in tutte le faccende domestiche (e allora non c'erano certamente gli elettrodomestici di oggi). La domenica doveva persino trascinare la sedia in chiesa per suoi  padroni. All'età di 70 anni diventata ormai vecchia è stata congedata senza tanti complimenti. E' morta alcuni anni fa durante un pellegrinaggio a Loreto dopo aver partecipato alla Messa nella Santa Casa.</span></span>  
    <span><span>Già, ma questa non era schiava!</span></span></span>

    RispondiElimina
  104. <span><span>Voi state dicendo che due pilastri del Concilio Vaticano II, Mons. K. Wojtyla e Mons. Joseph Ratzinger, ammetterebbero che il Vaticano II fu un errore? </span>  
     
    <span>Dubito fortemente che Mons. K. Wojtyla possa ammetterlo. Riguardo a Mons. Joseph Ratzinger, oggi Benedetto XVI, perchè porre limiti alla Divina Provvidenza?</span>  
    Tutto è possibile a Dio.  
    E in definitiva... se ha permesso ciò che è avvenuto negli ultimi cinquant'anni, ciò rientra nei Suoi disegni.  
    Se certe azioni e certi provvedimenti di chi dirige la Chiesa, un certo Concilio, provocano sconcerto, facciamo quindi sempre affidamento sulla promessa di N.S. Gesù Cristo a Pietro.  
    Con fede.</span>

    RispondiElimina
  105. purtroppo ne conosco di pessimi, ma grazie a Dio ci sono anche quelli ottimi. e per ottimi intendo coloro che trasmettono la Verità prima di tutto con l'esempio della loro vita cristiana.

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  106. Capo cosparso di cenere ...3 settembre 2010 alle ore 21:41

    Visto ciò che si scrive tutto sembra possibile anche agli uomini. ...
    noi crediamo in un Dio persona e crediamo pure in quella che San Tommaso chiama analogia entis. Dio "non permette" ( non siamo mussulmani o ebrei) Dio ci chiama e ci lascia liberi di ascoltarlo o meno! Se si fosse ascoltato il VII come ci è stato spiegato da TUTTI i Papi, diciamo dal 68 in poi, probabilmente parleremmo di un'altra storia.
    Infine, visto i tanti parolai sul VII e su GPII, consiglio la SANA lettura di K. Wojtyla, alle fonti del rinnovamento, Rubettino ... magari si evita di fare la figura dei cogito ergo sum mentre si critica il cogito ergo sum!
    Tripparolo ... mi manchi! 

    RispondiElimina
  107. Capo cosparso di cenere ...3 settembre 2010 alle ore 21:44

    Supplicare vuol dire mettere con le spalle al muro il supplicato.
    Lo si costringe:
    1) a dare ragione ad uno e troto all'altro
    2) A dare ragione all'altro e torto ad uno
    3) a tacere così da lasciare dubbi
    Se al posto di supplicare si pregasse e si testimoniasse sarebbe decisamente meglio. Il Papa dice ermeneutica della continuità, bene! Si legga il VII secondo quel modello senza voler alzare dita e ditini per sentirsi dire "hai ragione tu"! Poca umiltà, molto orgoglio e superbia!

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  108. Capo cosparso di cenere ...3 settembre 2010 alle ore 21:49

    Si rilegga la storia del Concilio e veda il ruolo di Mons. Woytila oppure, faccia una bella cosa, si compri Cristo Chiesa Uomo, il Vaticano II nel pontificato di GPII, LEV oppure il libro del Card. Scola, l'esperienza elementare poi ne riparliamo con calma, educazione, spirito critico ecc ecc.
    Se poi vuole fare due sforzi Le consiglio K. Wojtyla, Metafisica della persona, Bompiani ed un capolavoro, autentico capolavoro che è Introduzione al cristianesimo, Morcelliana di J. Ratzinger ...
    Troppo comodo dire " vedo ergo cogito" ... più difficile "leggo ergo SO"!

    RispondiElimina
  109. con quale coraggio si possono attribuire <span> molto orgoglio e superbia a mons Gherardini e a tutti coloro che nella Chiesa si associano ai suoi quesiti, nella supplica al papa, cioè alla Chiesa discente che avanza domande di chiarimenti alla Chiesa docente,  A  VANTAGGIO DI TUTTO IL GREGGE, che deve essere guidato sul retto sentiero, che gli deve essere mostrato, con evidenza, e non solo annunciato teoricamente, come uno che affermasse: "Esiste il retto sentiero", e poi non lo mostrasse concretamente, passo passo ?</span>
    Il discepolo ha o non ha il diritto d<span>i far domande al Maestro</span> su tutto ciò che non ha capito e che è INDISPENSABILE per imaprare la lezione ?  e sapendo che qui si tratta della salus animarum ?
    ma lei scusi, sta parlando sul serio  ?

    RispondiElimina
  110. <span>Si legga il VII secondo quel modello....</span>

          ma   di  QUALE MODELLO sta parlando,  scusi ?   com'è fatto quel modello ?
    lei ne possiede un FAC-SIMILE, per caso ?
      ne può pubblicare una copia scannerizzata, per favore  ? ?

    RispondiElimina
  111. addirittura...
    nunn'esageramo, me sembra dè godè bbona salute...

    RispondiElimina
  112. <span>vedo ergo cogito....leggo ergo....che ? <span> =-O </span></span>
    aahhh.....ma questo è il linguaggio inconfondibile di Bartimeo  !    :)

    ohinoi  !  ricominciano i voli acrobatici da un trapezio all'altro  ! *DONT_KNOW*  si salvi chi può (o meglio....capisca chi può!....)

    RispondiElimina
  113. <span><span>*La continuità va dimostrata non affermata.</span>  
    <span>*In caso contrario il Papa dica in modo solenne <span>che il Vaticano II è in tutti i suoi documenti magistero infallibile e pertanto : o dentro o fuori.</span></span>  </span>

    RispondiElimina
  114. <span>il VII come ci è stato spiegato da TUTTI i Papi, diciamo dal 68 in poi.....</span>
    eehh ?  ci è stato spiegato ? ? ?
    ahahahahahahahahahahahahah :-D :-D :-D :-D :-D  ))))))))
       lei è trooppo forte, Bartimeo ! troppo.... :-D :-D :-D :-D .......

    RispondiElimina
  115. <span><span>il VII come ci è stato spiegato da TUTTI i Papi, diciamo dal 68 in poi.....</span>  
    eehh ?....  ci è stato spiegato ? ? ?  
    ahahahahahahahahahahahahah  :-D   :-D   :-D   :-D   :-D .....))))))  
       lei è troppo forte, Bartimeo ! troppo....  :-D   :-D   :-D   :-D  .......</span>

    RispondiElimina
  116. se mi è concesso di dire pacatamente una opinione (pià illusione?), credo che un poco di calma e di riflessione a volte servano. Piacerebbe a me, scambiare opinioni. Per farlo però come dicevo precedentemente si dovrebbe uscire da quella mentalità di gruppo di squadra, se non addirittura di branco che caratterizza l'aggressione sistematica all'altrui opinione - e a volte manco all'opinione perchè sembra che si contestino aprioristicamente a partire dal fatto che è "l'altro" che le formula- per scadere in polemiche che nulla hanno a che fare con un sano argomentare. Sembra che qui ognuno sia cittadino de "Le città invisibili".

    Un esempio: se io dico di non trovermi d'accordo con chi scrive "elementare tutela del marchio..."
    invece di venirne fuori un dibattito sul motivo, si tirerebbero in ballo certamente argomenti dottrinali, modernismo, tradizione, se non addirittura il giudizio sulla ortodossia della fede di chi ha "opinionato".
    Si esce ad ogni piè sospinto dal seminato e a momenti si arriva al "lei non sa chi sono io".
    Un po di calma farebbe penso bene.
    Un'altra cosa ad esempio: certe affermazioni che non palesano, ma che denotano, errati concetti fondati su una mentalità di tipo "attivistico".
    Forse gioverebbe ricordare che la "pesca miracolosa", come ci ricorda il Vangelo di ieri, non avviene per la bravura di Pietro nè per il suo impegno. No! Avviene per un "atto di fede" ovvero"sulla tua parola gettero le reti".
    Vi sono delle incongruenze che a volte piacerebbe far notare, per poi poter stimolare il dibattito.
    Ma, detto senza offesa, quello che lo rende impossibile non è la mancanza di preparazione di alcuni, sormontabile con lo studio, ma la mancanza di "attitudine", quella si, difficoltà insormontabile.
    Ultimo, ma non per importanza è questo, presto detto in poche parole:
    quello che ni fa girare -e credo anche ad altri- è la velata allusione che si legge tra le righe dei commenti di alcuni, che chi celebra secondo la Forma Ordinaria del Rito Romano, solo per questo fatto sia un ... -aggiungetelo voi-...

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  117. È Bartimeo che scrive, serve forse rammentarlo...ancora una persona che rimprovera ad altri, contemplandosi in uno specchio, di essere poco umili, orgogliosi e superbi!   O:-)

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  118. Attenzione: Matteo-Bartimeo è "de retour"....Zorro est arrivééé sur son beau cheval blanc...Zorro oh Zorro.... :)

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  119. <span>
    <span>È Bartimeo che scrive, serve forse rammentarlo...ancora una persona che, contemplandosi in uno specchio, rimprovera ad altri di essere poco umili, orgogliosi e superbi!    O:-) </span></span>

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  120. La definizione che Bartimeo da dell`azione di supplicare, e dunque della supplica, è quanto di più esilarante e superficiale ho letto questi ultimi tempi. 

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  121. <span><span>La definizione che Matteo-Bartimeo-con il capo cosparso di cenere,   da dell`azione di supplicare, e dunque della supplica, è quanto di più esilarante e superficiale ho letto questi ultimi tempi. </span></span>

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  122. Padre Pio era un frate santo ma forse un po' ignorante e, secondo il <span>beato</span> Giovanni XXIII, un "idolo di stoppa". La Redazione è colta. Ubi maior, minor cessat.

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  123. hi è vissuto in un paese come il Cile (di Pinochet) ove lo stato non odiava la Chiesa ma maciullava le persone, caro il mio maggio, sei rimasto tu solo a credere a queste due favole. Primo: Pinochet forse, personalmente, non era massone, ma la sua giunta militare ne era piena. Quindi, anche se non c'era persecuzione espicita contre la Chiesa, in quanto tale, certo non c'era amore Secondo "maciullava le persone"? Prese il potere in modo violento, per prevenire un colpo di stato delle sinistre già pronto, ma si è lasciato buttr giù con le elezioni, durante la dittatura, proprio in Cile fu tollerato Che avesse luogo il congresso mondiale del SINDACALISMO, ANARCHICO.

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  124. hi è vissuto in un paese come il Cile (di Pinochet) ove lo stato non odiava la Chiesa ma maciullava le persone, caro il mio maggio, sei rimasto tu solo a credere a queste due favole. Primo: Pinochet forse, personalmente, non era massone, ma la sua giunta militare ne era piena. Quindi, anche se non c'era persecuzione espicita contre la Chiesa, in quanto tale, certo non c'era amore Secondo "maciullava le persone"? Prese il potere in modo violento, per prevenire un colpo di stato delle sinistre già pronto, ma si è lasciato buttr giù con le elezioni, durante la dittatura, proprio in Cile fu tollerato Che avesse luogo il congresso mondiale del SINDACALISMO, ANARCHICO.

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  125. hi è vissuto in un paese come il Cile (di Pinochet) ove lo stato non odiava la Chiesa ma maciullava le persone, caro il mio maggio, sei rimasto tu solo a credere a queste due favole. Primo: Pinochet forse, personalmente, non era massone, ma la sua giunta militare ne era piena. Quindi, anche se non c'era persecuzione espicita contre la Chiesa, in quanto tale, certo non c'era amore Secondo "maciullava le persone"? Prese il potere in modo violento, per prevenire un colpo di stato delle sinistre già pronto, ma si è lasciato buttr giù con le elezioni, durante la dittatura, proprio in Cile fu tollerato Che avesse luogo il congresso mondiale del SINDACALISMO, ANARCHICO.

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  126. <span>Dio "non permette" ( non siamo mussulmani o ebrei) Dio ci chiama e ci lascia liberi di ascoltarlo o meno! Se si fosse ascoltato il VII come ci è stato spiegato da TUTTI i Papi, diciamo dal 68 in poi, probabilmente parleremmo di un'altra storia.  
    Infine, visto i tanti parolai sul VII e su GPII, consiglio la SANA lettura di K. Wojtyla, alle fonti del rinnovamento, Rubettino ... magari si evita di fare la figura dei cogito ergo sum mentre si critica il cogito ergo sum!  
    Tripparolo ... mi manchi!
    </span>

    Credevo che la produzione di "Sapientini" fosse cessata. Mi sbagliavo.
    Dio non permette?
    Proprio S.Tommaso scrive che "mancherebbero molti beni nell'universo se fossero impediti tutti i mali".
    Dio nella Sua Provvidenza PERMETTE difetti particolari perché non sia impedito il bene universale.
    Certo, noi non possiamo ancora conoscere la ragione per cui Dio ha permesso il Concilio Vaticano II e quanto da esso è derivato, ci sarà svelato quando saremo nell'altra vita.
    E per piacere finiamola con la menata del "<span>se si fosse ascoltato il VII come ci è stato spiegato da TUTTI i Papi</span>": non hanno spiegato, malgrado reiterati solleciti, un bel NULLA! E ben si guardano dal farlo.
    Chi dice il contrario mente sapendo di mentire.
    Alla "<span>SANA lettura di K. Wojtyla</span>" preferisco quella di Mons. Lefebvre.
    Sa, non vorrei rirovarmi nella vecchiaia in giro per sinagoghe ad ascoltare lezioni da rabbini o per moschee a baciare Corani.

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  127. Capo cosparso di cenere ...4 settembre 2010 alle ore 11:29

    1) tralascio sui giudizi personali dimostrano la incapacità di un soggetto a porsi in relazione.
    2) San Tommaso ben venga, ma sono passati 8 secoli da allora e di strada se ne è fatta molta di più. Tanto è vero che l'opposizione polare di Guardina porta oltre la dicotomia bene-male asserendo che il male è assenza di bene quindi non è in relazione polare ed oppositiva ma solamente negativa.
    3) Finiamola con la mentalità ecc ecc sarebbe invece ora di iniziarla con quella mentalità visto che ne da una parte ne dall'altra si è incominciato a lavorare seriamente su questa mentalità della conoscenza del VII
    4) per fortuna che Cristo non era puzzanasista come alcuni tradizionalisti ... altrimenti dove li avrebbe trovati i discepoli?
    5) Legga chi vuole ... ma prima di esprimere un giudizio su chicchessia lo conosca altrimenti il suo è opinionismo di matrice cartesiana.
    6) La storia ci ha dato Cristo e Giuda, ci ha dato Santi ed eroi, ci ha dato Papi e pseudo santi che hanno scaricato la croce sulle spalle di Papi andando contro il dettato evangelico imperneato sulla figura del Cireneo.
    7) Le auguro di arrivare alla vecchiaia

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  128. Redazione di Messainlatino.it4 settembre 2010 alle ore 12:12

    Filippo, commento meritevole di censura.

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  129. Redazione di Messainlatino.it4 settembre 2010 alle ore 12:25

    Raf, non ne posso davvero più di cancellare i doppioni dei tuoi commenti, l'ho già scritto. Fatsistemare il computer, o astieniti.

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  130. Redazione di Messainlatino.it4 settembre 2010 alle ore 12:26

    <span>Raf, non ne posso davvero più di cancellare i doppioni dei tuoi commenti, l'ho già scritto. Fatti sistemare il computer!</span>

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  131. Certo, sa porsi lei in relazione ricordando a chi esprime concetti aderenti alla dottrina cristiana che non siamo né giudei né mussulmani.
    Tra l'altro, si rende conto rileggendo i suoi interventi, che quanto afferma in quest'ultimo al punto 3 contraddice quanto ha scritto nei precedenti?
    Sul resto lasciamo perdere. Quando sono nato era Papa Pio XII. Ho avuto modo di conoscere i suoi successori anche, e soprattutto, dai comportamenti.
    Riguardo all'augurio, che ricambio di cuore, non si preoccupi. Paragonando la vita a una giornata, sono già - grazie a Dio - al dopocena...

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  132. <span>"Si rilegga la storia del Concilio e veda il ruolo di Mons. Woytila oppure, faccia una bella cosa, si compri Cristo Chiesa Uomo, il Vaticano II nel pontificato di GPII, LEV oppure il libro del Card. Scola, l'esperienza elementare poi ne riparliamo con calma, educazione, spirito critico ecc ecc.  
    Se poi vuole fare due sforzi Le consiglio K. Wojtyla, Metafisica della persona, Bompiani ed un capolavoro, autentico capolavoro che è Introduzione al cristianesimo, Morcelliana di J. Ratzinger ...  
    Troppo comodo dire " vedo ergo cogito" ... più difficile "leggo ergo SO"!"
    </span>
    <span></span>
    <span>Beh, sarebbe come invitare, oggi, dei poveri disgraziati a sorbirsi fino all'ultima goccia Il Capitale di K. Marx per conoscere veramente il pensiero marxista : naturalmente si può fare, qualche volontario votato al martirio intellettuale lo si potrà pur trovare. Direi però che dopo 45 anni di applicazione del Concilio Vaticano II da parte di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XV, con ammucchiate ecumenico-interreligiose, baci coranici,preghiere insinagoga et similia, abbiamo capito (o dovremmo aver capito tutti) dove si va a parare.  </span>
    <span>"Si raccoglie forse uva dalle spine o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi...Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere" (Mt 7, 16 ss.)   </span>

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  133. <span>" Si rilegga la storia del Concilio e veda il ruolo di Mons. Woytila oppure, faccia una bella cosa, si compri Cristo Chiesa Uomo, il Vaticano II nel pontificato di GPII, LEV oppure il libro del Card. Scola, l'esperienza elementare poi ne riparliamo con calma, educazione, spirito critico ecc ecc.  
    Se poi vuole fare due sforzi Le consiglio K. Wojtyla, Metafisica della persona, Bompiani ed un capolavoro, autentico capolavoro che è Introduzione al cristianesimo, Morcelliana di J. Ratzinger ...  
    Troppo comodo dire " vedo ergo cogito" ... più difficile "leggo ergo SO"! "
    </span>
    <span></span>
    <span>Beh, sarebbe come invitare dei poveri disgraziati, oggi, a sorbirsi fino all'ultima goccia Il Capitale di Karl Marx per onoscere veramente il pensiero marxista.  Naturalmente si può fare, qualche volontario al martirio intellettuale lo si potrà pur trovare. Direi, però, che dopo 45 anni di solerte applicazione a tutto campo del Megaconcilio da parte di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XV, con ammucchiate ecumenico-interreligiose, baci coranici e preghiere in sinagoga et similia (come dubitare che si tratti dell'autentica, autorevole ermeneutica papale del Vaticano II?), dovremmo aver capito tutti dove si va a parare.  "Si raccoglie forse uva dalle spine o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi...Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere." (Mt 7, 16 ss.)</span>

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  134. speriamo che sia davvero vuoto come afferma così troveremo più spazio e ci staremo più comodi

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  135. sarebbe come invitare dei poveri disgraziati, oggi, a sorbirsi fino all'ultima goccia Il Capitale di Karl Marx
    e già è faticoso studiare! meglio accontentarsi delle frasette fatte e ripeterle a vanvera senza cognizione.

    riguardo ai frutti è vero ... considerando il "tuo frutto"... l'albero npon deve essere stato tanto buono...

    ma quante cose si sanno!

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  136. complimenti, come lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia

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  137. <span>
    <p>Se al posto di fare suppliche ( azione molto poco Caritatevole).....
    </p><p><span></span>
    </p><p><span>http://cs.gloria.tv/?media=34077</span>
    </p><p><span></span>
    </p><p>La definizione che  il "capo cosparso di cenere"...  da dell`azione di supplicare, e dunque della supplica, è quanto di più esilarante e superficiale ho letto questi ultimi tempi. 

    </p></span>

    RispondiElimina
  138. <p>Se al posto di fare suppliche ( azione molto poco Caritatevole).....
    </p><p><span></span>
    </p><p><span>http://cs.gloria.tv/?media=34077</span>
    </p><p><span></span>
    </p><p>La definizione che il "capo cosparso di cenere"...   da dell`azione di supplicare, e dunque della supplica, è quanto di più esilarante e superficiale ho letto questi ultimi tempi. 
    </p>

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  139. <span>

    Se al posto di fare suppliche ( azione molto poco Caritatevole).....
    <span></span><span>http://cs.gloria.tv/?media=34077</span>  
    <span></span>La definizione che il "capo cosparso di cenere"...   da dell`azione di supplicare, e dunque della supplica, è fra le cose più esilaranti e superficiali che  ho letto questi ultimi tempi.   
    </span>

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  140. <span>
    "Se al posto di fare suppliche ( azione molto poco Caritatevole)".....  </span>

    <span><span>http://cs.gloria.tv/?media=34077</span> </span>

    <span><span></span>La definizione che il "capo cosparso di cenere"...   da dell`azione di supplicare, e dunque della supplica, è fra le cose più esilaranti e superficiali che  ho letto questi ultimi tempi.     </span>

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  141. Ringrazio la Redazione per avermi ricordato un documento che letto oggi sembra più attuale che mai.

    Sono convinto che la figura di  Paolo VI ha tutte le caratteristiche per fornire abbondante materia a qualche autore tragico in cerca di gloria letteraria.

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  142. perlomeno emerge che Farini era un illuminato

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  143. giusto e infatti conviene completare il lavoro e abolire anche quello che è rimasto dei domini temporali della chiesa

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  144. Multinick, il ragionamento di Amicus può contenere brutali semplificazioni, però fila.
    Anche il riferimento al Capitale di Karl Marx non mi sembra casuale. Solo chi ha avuto in mano quei testi può esprimere lo sconcerto per il loro peso (fisico - proporzione diretta - e intellettuale - proporzione inversa) e sconsiglairne la lettura al povero disgraziato che volessi istruirsi su di essi. 
    Dargli dell'ignorante e dello sprovveduto, mi sembra affrettato. Io direi il contrario.
    Comunque non sono riuscito a capire quale sia l'albero con cui identifica  Amicus e quali i suoi frutti (l'idea che l'interpretazione autentica del Concilio sia data dagli atti - elencati in parte - dei Papi che  hanno cercato di applicarlo?)
    Se ha voglia di rispondermi domani la leggerò.
    Buona notte.

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