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lunedì 19 aprile 2010

I monaci di Le Barroux celebrano S. Messa a Torino

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lunedì 17 maggio
ore 10:15
Chiesa Santi Martiri
via Garibaldi, 25 - Torino
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S. MESSA ABBAZIALEnella forma straordinaria del Rito Romano.
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L'occasione è il pellegrinaggio alla Santa Sindone dei monaci benedettini dell’abbazia Sainte-Madeleine di Le Barroux (Link al sito dell'Abbazia).
A celebrare solennemente la S. Messa nella chiesa eretta dai Gesuiti nel 1577 in onore dei più antichi patroni di Torino:Avventore, Ottavio e Solutore (appartenenti alla legione tebea e martirizzati nel III secolo), sarà il M.R.P. Dom Louis-Marie Geyer d’Orth O.S.B., abate di Le Barroux, accompagnato da oltre venti monaci, che canteranno il proprio della Messa “Sacratissimæ Sindonis Domini nostri Iesu Christi”.
.Gli organizzatori fanno sapere che la partecipazione dei fedeli è gradita, come pure la diffusione della notizia.
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fonte: Romualdica (curato da un oblato italiano di Le Barroux) via summorumpontificum.fr

11 commenti:

  1. Una Messa V.O. nella chiesa dei Gesuiti a Torino? Ma state scherzando? Dopo tutto quello che è accaduto a San Remo... Interverrà ancora il vice provinciale dei gesuiti d'Italia, Remondini, chiamato dal card. Poletto (notoriamente contrario alla Summorum, Pontificum) per far bloccare tutto.

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  2. Non essere troppo pessimista, caro Alessandro. Poletto è entrato ormai in fase di pensionamento, non avrà il coraggio di contrariare le disposizioni del Papa proprio ora, anche perchè, probabilmente, starà sperando in una proroga.

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  3. spero proprio di no visto che è stato già prorogato di ben due anni!

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  4. <span>A Torino, fino alla chiusura dell'Ostensione, sono previste mediamente due-tre messe tridentine a settimana, per i pellegrini che vengono a visitare la Sindone, con gran finale il 22 maggio con la messa celebrata alla Misercordia di Torino dal card. Castrillòn Hoyos (vedi sito www.unavox.it). Dubito che Poletto voglia o possa mettersi di traverso a tutte; si limiterà a rendere "spaziale" la celebrazione del Santo Padre il 2/5. Naturalmente non mancheranno le spiate invidiose indirizzate alla curia torinese.
    </span>

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  5. una ulteriore proroga? Chi è Poletto per sperare tanto? Il Patriarca dei Maroniti che a 90 anni guida ancora lucidamente quella Chiesa Orientale?

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  6. e dopo la chiusura dell'Ostensione tutto tornerà come prima? Se sarà Versaldi il successore di Poletto... non fatevi troppe illusioni, voi torinesi

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  7. La candidatura Versaldi mi sa che sta zoppicando in perfetta armonia con le turbolenze cilene della Segreteria di Stato.
    Tutto come prima? Probabilmente anche peggio, visto qualche nome circolato ultimamente. Pregherei comunque il S. Padre e in particolare i suoi collaboratori, se han deciso per l'estinzione definitiva del cattolicesimo nelle regioni pedemontante, di comunicarlo esplicitamente, in modo da prendere contatti per tempo con le locali realtà ortodosse.

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  8. Et Voilà: guardate cosa scrivono i nostri fratelli cattoprogressisti:
    «E leggete questo libro» (Baruc 1, 14).
    J. O’MALLEY, Cosa è successo nel Vaticano II ? Vita e Pensiero, Milano 2010
    <p>Il cattolicesimo contemporaneo o è conciliare o non è cattolico. Lo spiega in modo straordinariamente efficace lo storico e gesuita John O’Malley, docente alla Georgetown University di Washington con la sua ultima fatica. Nel libro egli sintetizza e interpreta la mole di studi prodotti sulla storia del concilio fin qui, e specialmente negli ultimi vent’anni grazie alla Storia del concilio diretta da Giuseppe Alberigo e coordinata dalla Fondazione Giovanni XXIII di Bologna. O’Malley afferma che “qualcosa è successo al Vaticano II” e che ogni tentativo di appiattire le novità del concilio sulla “continuità” col passato è uno sforzo che non regge alla verifica dei documenti storici. Non a caso il volume si apre con un lungo capitolo sul “lungo secolo XIX” del cattolicesimo: un lungo secolo che inizia con lo shock della Rivoluzione francese e si chiude solo a metà Novecento.
    </p><p>Il libro è uno strumento indispensabile per comprendere le macro-questioni al centro del dibattito sulla Chiesa oggi: il change all’interno del cattolicesimo; la geometria delle relazioni tra centro e periferia della chiesa; il significato dello stile dialogico ed esortativo dei documenti del Vaticano II. Dal libro emerge che la chiesa conciliare è ben altro che un cedimento alle mode del mondo contemporaneo: “in un mondo sempre più attraversato da discordie, odio, e minacce di guerra, il Vaticano II fu un messaggio contro-culturale, ma allo stesso tempo anche una risposta ai desideri più profondi dell’animo umano: pace in terra agli uomini di buona volontà”. O’Malley riconosce la polarizzazione di alcuni settori della Chiesa contemporanea attorno alla polemica, sterile come poche, sulla “continuità/discontinuità” tra Chiesa preconciliare e postconciliare. Il libro non è un pamphlet polemico, ma O’Malley interviene nel dibattito in corso, dimostrando che il concilio non è solo un corpus di documenti, ma anche uno “spirito” che rende possibile l’intelligenza di quei documenti.
    </p><p>Massimo Faggioli
    </p>

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  9. Il Signore Gesù seppellirà, anzi ha già seppellito. le idee degli idolatri del concilio, un avvenimento infausto che più passa il tempo e più si ridimensiona fino a rimanerte quello che è stato: un patetico tentativo dei modernisti per sfigurare la Verità immutabile di Cristo che è sempre lo stesso ieri, oggi e sempre.
    don bernardo

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  10. E' però anche circolata la voce di Oliveri di Albenga - Imperia trasferito a Torino.
    Sarebbe fantastico per la nostra diocesi subalpina, meno per lui, visto l' iperprogressismo del clero torinese.
    Sarebbe proprio metterlo in croce.

    Guido

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  11. Sarebbe fantastico!
    Mah... tutti si adeguano o almeno ci tentano...poi secondo me il clero spesso ha le mani legate...più di quando si possa immaginare ...

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La Redazione