Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

martedì 9 febbraio 2010

Una condanna contro i tradizionalisti? "Prima ci ignorano, poi ci deridono, poi ci combattono; infine vinciamo" (Gandhi)

S. Em. card. Vingt-Trois, Arcivescovo di Parigi

Questa citazione, che ricordava in queste pagine un commentatore, si adatta alla perfezione alla reazione degli episcopati di mezzo mondo nei confronti del movimento liturgico tradizionale. Per quarant'anni dalla riforma liturgica bugniniana, la posizione pressoché unanime è oscillata tra i primi due elementi: la negazione dell'esistenza di un fenomeno tradizionalista e la sua ridicolizzazione. Quante volte si è letto e sentito dire che la "Messa in latino" non interessava a nessuno, e se c'era ancora qualche arretrato nostalgico, si trattava di vecchi incapaci di accettare che il mondo evolve. Le quattro tappe che descrive il Mahatma sono state seguite non solo dai colonizzatori britannici, ma anche da molti vescovi, presuli, teologi sedicenti cattolici: si è detto e ripetuto che la riforma liturgica sarebbe stata accolta "con entusiasmo" dalla totalità del popolo cristiano, lieto di riappropriarsi di una liturgia fino ad allora distante, incomprensibile, superstiziosa. Poi, visto che tutta quell'unanimità non c'era e non si poteva continuare a negare l'esistenza di dissidenti, ecco che questi ultimi erano liquidati come una 'manciata di vecchi nostalgici', una 'accolita di decadenti esteti fuori del loro tempo', un'accozzaglia di 'nobili decaduti e reazionari di estrema destra'. Persone, in generale, con le rotelle fuori posto. Come dovevano apparire, sempre per restare nella metafora gandhiana, quelli che si prendevan le botte della polizia anglo-indiana senza deflettere dalla loro opposizione non violenta.

Insomma: da quarant'anni assistiamo all'alternanza tra una negazione dell'esistenza del movimento tradizionale e una sua ridicolizzazione; quest'ultima posizione è divenuta la più diffusa dopo che è diventato sempre più insostenibile sostenere che non ci sono persone legate all'antico rito, o che si tratta soltanto di vecchi nostalgici destinati a rapida estinzione.

Ma proprio negli ultimissimi tempi, e lo riportiamo con vera gioia, notiamo che il ritornello sta cambiando. Ora iniziano a combatterci di petto, a viso scoperto, non più soltanto in modo sotterraneo con la denigrazione, l'intimidazione, la calunnia discreta e sotterranea. I custodi della pseudortodossia bugninian-liturgica iniziano a reagire scompostamente, e con attacchi diretti. Segno inequivocabile della loro paura, e del sentimento, che si sta impadronendo di loro, che stanno perdendo terreno, perché appare sempre più chiaramente che il futuro della Chiesa sarà radicato nella continuità e nella Tradizione, o non sarà.

Alcuni giorni orsono avevamo tradotto uno strano articolo de La Croix, l’organo semi-ufficiale dell’episcopato francese, di stampo spiccatamente progressista. Lo leggete a questo link. L’articolo dava notizia della visita al Papa dei vertici della conferenza episcopale transalpina, ma si concentrava su un unico punto: il dispetto e lo sconcerto dei capi dei vescovi, in primis il presidente card. Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, per l’attivismo dei tradizionalisti e per le loro azioni sul campo e via internet dove, come tutti sanno, la Tradizione è più attiva di qualunque altra voce ecclesiale. L’articolo arrivava ad inventare (proprio così: non risulta nulla di tutto ciò) aggressioni dirette a non specificati vescovi a Lione e Bordeaux. L’articolo de La Croix concludeva infine su un tono mesto (per loro), ossia che la gravità del pericolo tradizionale non sarebbe stata ben compresa da Roma.

Ma che un cambio di strategia, più aggressiva, sia stato elaborato dai mitrati francesi (o, meglio, dai capi del loro sinedrio, pardon, conferenza) si è subito reso evidente. Per questo diciamo che sono passati dalla ipocrita negazione del “problema” (come lo chiaman loro e La Croix: “trouble”) al combattimento aperto. Siamo dunque alla frase 3, secondo le tappe che descriveva Gandhi. Già l’articolo de La Croix, nel considerare i tradizionalisti il pericolo pubblico numero uno, ripudia la linea fin qui seguita di considerarci una manciata trascurabile di nostalgici. Ma un altro piccolo evento è stato significativo: sul Forum Catholique, alcune settimane fa, un forumista (Ennemond) si chiedeva come mai alla visita romana non avesse partecipato uno dei vicepresidenti della CEF (conferenza episcopale francese) e si augurava avesse buoni motivi per quell’assenza. Benché quasi subito fosse apparso nella discussione del forum che l’interessato s’era rotto una gamba e lo stesso Ennemond, a quel punto, invitasse a pregare per il suo pronto ristabilimento, è intervenuto sul gestore del Forum il vescovo Simon con una nota di singolare durezza (vedi qui). Si sapeva che i vescovi sono attenti lettori di quanto si scrive sui siti tradizionalisti: ma una pubblica intemerata di quanto vi si scrive è un’assoluta novità.

E ancora: in una parrocchia parigina (Immaculée-Conception) “occupata” per il tempo di un rosario da una trentina di fedeli, esacerbati di essere presi in giro dalle manovre dilatorie di un parroco che, dopo avere ipocritamente dato speranze, rifiuta ora di riceverli, la curia arcivescovile stessa (ossia il card. Vingt-Trois: la polizia ha mostrato la sua richiesta scritta) ha chiamato due volanti della gendarmeria per farli immediatamente sloggiare, "se necessario coi lacrimogeni". Roba che di solito non si fa nemmeno dopo giorni di bivacco in chiesa di stranieri irregolari minacciati di espulsione. E soprattutto, mai senza prima l’offerta, almeno, di un dialogo: che era poi tutto quel che quei fedeli chiedevano.

Ora il quadro di questo indurimento nelle reazioni si completa con una notizia diffusa da parecchi siti francesi (in particolare Summ. Pont. Observatus), e che anche noi abbiamo da fonte certa: il card. Vingt-Trois ha richiesto all’Ecclesia Dei e al card. Levada, che dell’Ecclesia Dei è Presidente in quanto Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, una pubblica sconfessione e condanna dell’operato dei gruppi tradizionali che “osano” insistere per ottenere una S. Messa Tradizionale.

Noi siamo convinti che Roma sia ben più intelligente e lungimirante di questi mitrati transalpini, che hanno spiritualmente desertificato la ex “Figlia primogenita della Chiesa”. Ché, se così non fosse, significherebbe davvero che viviamo in un mondo al contrario, dove la libertà è schiavitù e la guerra è pace. Prendiamo ad esempio Parigi: praticamente in tutte le parrocchie cittadine esiste un gruppo che ha richiesto la Messa di Sempre: una trentina di domande sono depositate in curia. Eppure, dal motu proprio ad oggi, sono state concesse solo due Messe in aggiunta a quelle preesistenti col sistema dell’indulto, ad orari e condizioni tutte speciali: una (a Ste Jeanne de Chantal) alle 12.15 e l’altra (a Notre-Dame du Travail) 3 settimane su 4, la quarta essendo riservata a far conoscere a quei fedeli buzzurri la bellezza e l’incomparabile maggior ricchezza del rito riformato…

Ora, il comportamento ostruzionistico di molti vescovi è sotto gli occhi di tutti. E in Francia come nel resto del mondo. I tradizionalisti perseverano, con i mezzi che concede loro il diritto, il buon senso e l’amore per la Chiesa (cui sappiamo farebbe un gran bene una bella iniezione di Tradizione): petizioni, raccolte di firme, volantini dati all’uscita della Chiesa, proteste in internet e all’Ecclesia Dei. Una pressione, lo si vorrà riconoscere, educata e modesta: ma di fronte all'assoluta chiusura ermetica, anche una fiammella porta la pentola ad una pressione insostenibile.

Si deve quindi perseverare, così come si deve ribadire con forza ai dicasteri romani (che peraltro lo sanno già bene) che la divisione è causata non dai tradizionalisti, ma dal disprezzo e dall’esclusione esercitata nei loro confronti da certi vescovi; perché tra i fedeli laici, tradizionali o ordinari che siano, di problemi o divisione non c’è neppure l’ombra e ci intendiamo benissimo, come ha mostrato anche il nostro sondaggio: tutti, fedeli ordinari e straordinari, desidereremmo convivere nelle stesse parrocchie, contribuendo, ciascuno con le proprie legittime preferenze liturgiche, all’opera quanto mai necessaria di ricristianizzazione della società.

171 commenti:

  1. "tutti, fedeli ordinari e straordinari, desidereremmo convivere nelle stesse parrocchie, contribuendo, ciascuno con le proprie legittime preferenze liturgiche, all’opera quanto mai necessaria di ricristianizzazione della società."
    Ecco, mi sento proprio parte di questo "tutti". Non vedrei però tutto questo come una guerra contro il N.O.: esso ha bisogno del rito straordinario per ritrovare le sue radici. Sono profondamente convinto che sarà il futuro quando avrà ritrovato tutta la ricchezza che lo lega al V.O. quindi ben venga un lungo periodo di convivenza. Poi il Signore farà sì che il vero si imponga!
    Un saluto
    Flavio

    RispondiElimina
  2. oh mamma mia, il cardinale di Parigi di primo acchitto m'è sembrato il mio vescovo! Si assomigliano tantissimo nei tratti somatici e negli atti somari.

    RispondiElimina
  3. oibò: la Tradizione è attiva su internet più di ogni altra voce ecclesiale?
    ma noo!

    RispondiElimina
  4. Non preoccupatevi! Il ricorso del noto Arcivescovo di Parigi sarà saggiamente incoraggiato e difeso dalla Sacra Corona Unita in Vaticano, che grazie al Suo Boss, Mons. Filoni, Sostituto nella Segreteria di Stato e stretto Collaboratore del nostro Amato Santo Padre, oramai  pilota molte decisioni Pontificie ... il Papa ignaro ... !
    Non mi credete? Ai posteri ... ! Ma malgrato tutto sappiamo che è sempre lo Spirito Santo a guidare Santa Romana Chiesa ... se perseveriamo nella preghiera ... NON PREVALEBUNT !

    RispondiElimina
  5. È per quello che, conoscendo la situazione in Francia, vedendo il card. Ving-Trois figurare fra coloro che hanno celebrato o assistito ad una Santa Messa con il Rito Antico...avevo relativizzato quella  lista.
    È uno dei più accaniti oppositori al SP, ma sa farlo in modo anche ipocrita,ha a sua disposzione tutta la potente organizzazione della sua "curia", le parole pronunciate dai vescovi che hanno incontrato il Papa descrivono perefettamente l`animosità della maggioranza dei vescovi francesi, modernisti, postsessantottini, contro i cattolici tradizionalisti, per loro scherno, disprezzo, porte, orecchie, cuori CHIUSI, ermeticamente chiusi.

    RispondiElimina
  6. anche pe Mons Filoni una bella nunziatura....... in Cina

    RispondiElimina
  7. E poi è anche possibile che Vingt-Trois, che è lui stesso un oppositore, ma che è anche sottoposto alle pressioni di tutti i modernisti che hanno messo 40 anni per distruggere la fede in Francia, ma che temono di vedersi privati dei loro così bei risultati, da gran furbacchione che è, altri direbbero, ipocrita, altri ancora diplomatico, si rivolga a Roma, per ottenere una risposta che non può essere che negativa, per potere in seguito mostrarla  dicendo: "vedete non sono io...è Roma, se dipendesse solo da me voi lo sapete vi darei ragione....ma Roma ha deciso, Roma non vuole..."  .
    Va savoir...tout est possible!

    RispondiElimina
  8. Scusate se mi ripeto, ma ribadisco la mia idea: dietro le scelte liturgiche molto spesso ( o quasi sempre ) ci sono scelte teologiche. Mi trovo fra le mani il volume "Il vero Dio di Gesù" di Jacques Duchesne, importante giornalista - scrittore cattolico ( di  lui si dice così ) colaboratore di "La Croix". Conoscitore della "sinistra cristiana"  e della problematica sociologico-religiosa  ( "Une Eglise sans clergè?") batte sul chiodo della  teologia riduttiva: il peccato originale è una dottrina insostenibile, la morte di Gesù come espiazione idem; i primi cristiani si lasciarono influenzare dagli schemi antropologici delle culture circostanti... per cui possiamo sfrondare e reinterpretare massicciamente i dati scritturistici. Sul peccato originale la pensa in modo sostanzialmente analogo anche Jean Delumeau, ferratissimo storico-sociologo della Chiesa, che ha scritto volumi massicci e documentatissimi, come "Le pechè et la peur. La culpabilisation en Occident. ( XIIIe - XVIIIe siecles )" Paris 1983 "La peur en Occident" per evidenziare gli aspetti terroristici della predicazione dei Novissimi nei secoli passati. Dietro le righe si intravede il progetto di una teologia ottimista, liberata dalle zone in ombra ( alias apocalittica e demonologia ). Per esemplificare, è  il tipo di discorso di chi detesta padre Pio. Per il momento mi tengo la mia ipotesi: in media i Francesi sono più brilanti ma meno profondi dei Tedeschi, che sono capaci , con le loro "elucubrazioni", di avvicinarsi maggiormante al nucleo del Mistero. Per fortuna il papa è bavarese.

    RispondiElimina
  9. Scusate se mi ripeto, ma ribadisco la mia idea: dietro le scelte liturgiche molto spesso ( o quasi sempre ) ci sono scelte teologiche. Mi trovo fra le mani il volume "Il vero Dio di Gesù" di Jacques Duchesne, importante giornalista - scrittore cattolico ( di  lui si dice così ) colaboratore di "La Croix". Conoscitore della "sinistra cristiana"  e della problematica sociologico-religiosa  ( "Une Eglise sans clergè?") batte sul chiodo della  teologia riduttiva: il peccato originale è una dottrina insostenibile, la morte di Gesù come espiazione idem; i primi cristiani si lasciarono influenzare dagli schemi antropologici delle culture circostanti... per cui possiamo sfrondare e reinterpretare massicciamente i dati scritturistici. Sul peccato originale la pensa in modo sostanzialmente analogo anche Jean Delumeau, ferratissimo storico-sociologo della Chiesa, che ha scritto volumi massicci e documentatissimi, come "Le pechè et la peur. La culpabilisation en Occident. ( XIIIe - XVIIIe siecles )" Paris 1983 "La peur en Occident" per evidenziare gli aspetti terroristici della predicazione dei Novissimi nei secoli passati. Dietro le righe si intravede il progetto di una teologia ottimista, liberata dalle zone in ombra ( alias apocalittica e demonologia ). Per esemplificare, è  il tipo di discorso di chi detesta padre Pio. Per il momento mi tengo la mia ipotesi: in media i Francesi sono più brilanti ma meno profondi dei Tedeschi, che sono capaci , con le loro "elucubrazioni", di avvicinarsi maggiormante al nucleo del Mistero. Per fortuna il papa è bavarese.

    RispondiElimina
  10. E' assurdo: nella chiesa conciliare c'è posto per qualsiasi liturgia (anche se fatta di bonghi, tamburi e danze tribali) meno che per quella Tradizionale, di sempre.
    Se davvero fossimo pochi pazzi derelitti non ci sarebbe tutto questo otruzionismo. Hanno paura! Sanno benissimo che se i due riti dovessero davvero coninciare a convivere nelle parrocchie, non ci sarebbe gioco: le messe tradizionali lentamente ma inesorabilmente comincerebbero a divorare quelle riformate.
    Lo sanno benissimo. Ma la loro è una battaglia di retroguardia e saranno sconfitti. Non dubitate.

    RispondiElimina
  11. Purtroppo ho duplicato l'intervento. Potete eliminare la copia involontaria? Grazie.

    RispondiElimina
  12. <p><span>L'appel de Mgr Vingt-Trois à la police pour expulser les fidèles de l'Immaculée-Conception, c'est quand même inouï…</span>
    </p><p><span>Quelle charité, chez ce prince de l'Église! Quel amour de ses frères! Quelle «tendresse», pour parler comme son camarade Pican, de Bayeux… De grands chrétiens, ces évêques!… Nous savions déjà que le cardinal de Vienne, Schoenborn, avait perdu la tête, envolée avec ses petits ballons, mais le cardinal de Paris? Ne lui reste-t-il plus que les poings? La cogne, c'est le dernier mot de la nouvelle pastorale conciliaire?</span>
    </p><p><span>Je propose qu'on substitue désormais l'expression populaire «vingt-deux, v'là les flics» par «Vingt-Trois, v'là la police».</span><span></span>
    </p>

    RispondiElimina
  13. era..troppo comodo...che i preti siano al centro dell' attenzione....ma non si vergognano!!!! Il centro dell' attenzione dev'essere Dio...altrimenti che se ne vadano a pascolare le pecore....se son capaci....

    RispondiElimina
  14. Bingo Catone caro!
    Non solo , dovrebbero ammettere che per 40 anni hanno fatto la rovina della Santa Madre Chiesa.
    Una sola domanda (retorica) : ma secondo voi Lucifero ammetterà mai di esser stato il più superbo angelo del creato?
    Ovviamente il cornuto dei piani inferi è ancora convinto di essere dalla parte della ragione...Notate qualche analogia?

    RispondiElimina
  15. e...mi fanno orrore tutti i preti, vescovi...cardinali...che con le loro poltrone..si siedano di fronte l'altare Grande....in tante occasioni con il Santissimo dietro.....E' ora..di finirla!!!! Forse non devo essere io a ricordagli che l'altare Grande e' consacrato! E' con il loro sedere..scusate il termine..sconsacrano tutto!!!! Vergogna!!!!

    RispondiElimina
  16. Via, istriano, non diamogli un potere che non hanno. Sono omuncoli, in fondo.

    RispondiElimina
  17. Intanto sta aumentando, anche nel suolo italico, il soave detto " Il Papa sta a Roma. Qua ci sto io " !
    Per riportare la gente in chiesa bisogna aumentare lo zelo missionario in ogni gruppo.
    Nessuno deve essere escluso in questa "santa missione" di riportare i fedeli in chiesa.
    Da parte nostra dobbiamo essere " credenti e credibili" moltiplicando ogni sorta di iniziativa per far aumentare i fedeli alla Messa avvalendoci di quanto la Liturgia ci consente specialmente la musica sacra e l'Organo.
    Anche le devozioni esterne alla Messa potrebbero essere moltiplicate.
    In tal senso Vi consiglio di leggere l'articolo di Daniele Di Sorco su Rinascimento Sacro : http://www.rinascimentosacro.com/2010/02/la-frequenza-dei-fedeli-alla-messa-in.html

    Per quanto riguarda la prevista nuova persecuzione che a me, vista la mia data anagrafica, è semplicemente un proseguo delle cattiverie subite per decenni, dal Pontificato di Paolo VI a quello di Giovanni Paolo II, penso che dovremmo raddoppiare la vigilanza su Internet affinchè siano sbugiardati i nostri aguzzini.
    Dobbiamo, allo stesso tempo, seguire le indicazioni del Motu Proprio Summorum Pontificum circa anche l'accettazione, se non altro teologica, della forma riformata della Liturgia.
    In questo modo non forniremo il nostro fianco ai calunniatori che ci vorrebbero dipingere come coloro che dividono il gregge.

    RispondiElimina
  18. l'analogia ha un unico nome:
    SUPERBIA

    RispondiElimina
  19. Gentile Redazione Messainlatino,
    perchè meravigliarsi?
    Dalla Francia partì una accorata Lettera al Papa per NON firmare il MP....ora dalla Francia giunge una "condanna"....ma non dimentichiamo che i tempi si stanno restringendo, a luglio di quest'anno scadono i tre anni richiesti dal Summorum Pontificum per rilevare gli eventuali problemi nell'applicazione del MP, ergo ci si prepari ad una battaglia di condanne...
    ;)

    RispondiElimina
  20. egr. Carradori,
    in questa accettazione, che è scontata e quotidiana, sta l'assurda contraddizione delle regole di bon ton che ci consigliano, con le quali, nel momento della richiesta, dovremmo dire:
    "Amo il rito NO, ma vorrei che mi fosse concesso quello VO".
    Mi spiega che senso ha ....dal momento che nelle diocesi "contro" tutte le autorità sono compatte e schierate per dirci:
    "Se ami la Messa NO, che bisogno hai di quella antica?"
    Non è una grande ipocrisia dire di scegliere una cosa, dopo che si è detto di amare l'altra?

    RispondiElimina
  21. battaglia, Caterina ? e secondo te, i piccoli fedeli di quali armi dispongono contro i Potenti ? battaglia dovrebbe significare "armi pari"...o no ?!

    (contro la forza la ragion non vale!)

    RispondiElimina
  22. La puoi eliminare solo tu, al fondo c'è la scritta "delete" ci clicchi sopra....

    RispondiElimina
  23. ...date le sue ben note simpatie, si può ben immaginare che Mons. Filoni sia il co-pilota ! ma, ci si chiede: come può accadere che prenda importanti decisioni per conto del Papa, senza che il Papa se ne accorga ? allora dobbiamo pensare a un vero sabotaggio della guida principale e della rotta intrapresa? in quali mani siamo affidati ?....
    (oremus pro Pontifice nostro Benedicto !)

    RispondiElimina
  24. Nike, guarda che può essere uno scherzo (di un affezionato lettore tradizionalista, che ha una vena di gentile burlone....)

    RispondiElimina
  25. io invece direi che è ora di finirla con il promuovere per rimuovere! si è visto come è andata con mons. Montini e mons. Cordes:: prima spostati e poi tornati, il primo papa, il secondo cardinale. continuando così a far danni.

    RispondiElimina
  26. Ahimé bavarese non vuol dire tedesco! in Germania i Bavaresi passano praticamente per italiani!

    RispondiElimina
  27. luglio? non era settembre? il motu proprio è stato pubblicato il 7 luglio, ma è entrato in vigore il 14 settembre.

    RispondiElimina
  28. mi pareva che viva il concilio fosse un conciliarista, da quanto ricordo da altri post

    RispondiElimina
  29. In effetti non confondiamo "viva il concilio!" e "viva il Concilio"..... :)

    RispondiElimina
  30. Non so quanto valga, ma alla messa VO in San Salvador a Venezia di domenica pomeriggio si sono fermate alcune persone in visita turistica alla chiesa, prima incuriosite e poi interessate, con richiesta di spiegazioni.

    RispondiElimina
  31. Scusate se mi intrometto nei vostri discorsi da seguaci del VO.
    Però, a riguardo di un intervento in cui ci si lamenta del fatto che vescovi e sacerdoti vari volgono le spalle al tabernacolo e si siedono sul sacro altare, ebbene, mi viene da pensare questo: quante volte voltiamo le spalle a qualcuno che ci chiede l'elemosina o sediamo a tavola in un ristorante e mangiamo satollamente, mentre da dietro il vetro della finestra c'è un barbone che ci guarda con la bava alla bocca?? ebbene, in colui che chiede l'elemosina o nel barbone affamato, noi dovremmo vedere Gesù, eppure non lo facciamo, gli voltiamo le spalle....però poi combattiamo se un sacerdote volta le spalle al tabernacolo...ma questa lotta è realmente fatta per amore e rispetto verso ciò che contiene il tabernacolo, o è fatta solo per imporre un proprio modo di pensare?? se veramente si ama Dio, ci si preoccupa innanzitutto di fare la carità e di accogliere e amare quel Gesù che è in tutti noi e in particolar modo nel  fratello abbandonato e a cui ogni giorno voltiamo le spalle. E credo che il Gesù che è racchiuso nel tabernacolo, non si preoccupa se c'è qualcuno che per un pò di tempo gli volta le spalle o si siede innanzi a Lui....a Lui importa che ci sia qualcuno che viene a trovarlo, che i bimbi vestiti da cherichetti giochino ai piedi del tabernacolo, perchè Lui stesso disse:"Lasciate che i bambini vengano a me", a Lui importa che il sacerdote che celebra la santa messa sia in Grazia di Dio e non importa se esteriormente è trasandato e non ha l'abito sacerdotale perfetto, a Lui importa che sia pulito sotto la tonaca, nello spirito e nel corpo. A Lui importa che i fedeli riuniti per la messa accolgano il suo corpo e il suo sangue come si accoglie un neonato...con tanto amore e allo stesso tempo essere noi fedeli come un neonato, innocenti e candidi. E a Lui non importa se la messa è detta in francese, in inglese, in tailandese, in giapponese, in latino, in aramaico, in ebraico....etc...( da notare l'et cetera ). A Lui importa che la Santa Messa sia il momento in cui tutti noi accogliamo un fratello di nome Gesù dentro di noi e, se siamo degni di accoglierlo, Lui ci aiuterà a capire tutto ciò che c'è da capire, senza bisogno di lotte, imposizioni, prevaricazioni. Altrimenti si ripete ciò che è successo a Lui...dopo dell'ultima cena, ha patito ed è morto in croce senza che nessuno lo aiutasse o soffrisse per Lui..invece Lui, tramite l'eucarestia, entra in noi e ci aiuta e soffre con noi lungo la nostra via crucis e gioisce con noi  quando risorgiamo da questo stato di passione e sofferenza, proprio come Lui è Risorto nel terzo giorno....Questa è la Santa Messa, rivivere ogni giorno in noi stessi l'ultima cena, la morte e la resurrezione...però noi non siamo soli, c'è Lui al nostro fianco...perchè la Santa messa racchiude anche la Pentecoste, Egli è asceso al cielo per tornare da noi come Consolatore...per non abbandonarci mai...Questa è la messa....qualcosa di vivo e reale, da vivere e accogliere credendoci realmente....tutto il resto è solo un rito di preparazione...ma la vera messa non è solo un rito, i riti son buoni a farli anche i massoni e gli stregoni. La Santa Messa è ben altro che un semplice rito, che sia fatto seguendo il Vo, il NO, l'ambrosiano, il rinnovamento, il francescanesimo..etc..

    RispondiElimina
  32. Non conosco quel perfido Filoni che avrebbe incastrato sia il Papa che il Card. Bertone, ma so di gente che ha sofferto e continua a soffrire a causa di quegli occhi di ghiaccio! Simpatie a parte ti assicuro che quel Mons. Filoni è così .... FIDATEVI! Pregare molto!

    RispondiElimina
  33. Purchè si allontani dal Papa! Solo allora Sua Santità potra accorgersi ... delle grinfie dei neocatecumenali!

    RispondiElimina
  34. Bene, ci voleva anche la progressista che fa l'interpretazione su cosa sia messa e cosa no...
    mi limito a rilevare la scorrettezza dell'ultima frase: il VO e l'ambrosiano non sono riti diversi, il VO c'è anche nell'ambrosiano. dire VO per un rito occidentale (latino) vuol dire semplicemente celebrare il tal rito (romano, ambrosiano, mozarabico, braghense) alla maniera di sempre, ovvero in latino, versus Deum, con lo spirito di ri-celebrare l'Unico sacrificio eterno di Gesù sul Calvario.
    Dire che la messa è quando facciamo i buoni samaritani è quanto meno impreciso. Vuol dire conoscere male i Vangeli. Gesù disse "fate questo in memoria di Me", ma non con riferimento agli atti caritativi, bensì a ciò che viene chiamato, da sempre, Messa. poi, che il primo atto di culto della nostra religione sia farci buoni samaritani, è verissimo, ma altra cosa.

    RispondiElimina
  35. Insomma come dire: " TUTTO FA BRODO " basta avere fede ?!

    RispondiElimina
  36. Non basta la Fede. La Sig.ra dice che ci vogliono anche le opere.
    Conosce probabilmente ! :<span><span>


    </span>


    </span>
    <span><span><span>"</span>Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta."</span></span>

    RispondiElimina
  37. Hai ragione!
    Che amore e che carità dimostrano alcuni dei nostri principi della Chiesa! :(

    RispondiElimina
  38. Cara Daniela, in linea di massima sono perettamente daccordo con te. Noi tradizionalisti non neghiamo l'importanza dell'amore verso il prossimo e la cosa più importante della Messa è capire il suo significato ed accogliere Gesù nel nostro cuore.
    Quello che noi vogliamo far sapere è che: non è vero che i segni esteriori sono completamente inutili. I segli esteriori come il canto, i gesti e le azioni ci aiutano a raccoglierci in silenzio, ad innalzare il nostro cuore a Dio e ad adorarlo. Certamente il Signore vuole che i bambini siano presso il Tabernacolo, ma se essi giocano presso di Esso senza nemmeno sapere chi c'è in esso a cosa serve? Il loro gioco è simile a quello che fanno per strada. Certamente il Signore vuole che nella Messa sia accolto il suo corpo e il suo sangue come si accoglie un neonato, ma se noi manchiamo di rispetto a questo neonato, se lasciamo che esso cada a terra calpestato, se gli volgiamo le spalle come se non esistesse, certamente noi facciamo peccato e ci allontaniamo da Lui. Se noi crediamo veramente con il cuore che Esso sia presente nell'Eucarestia, ci inginocchieremo davanti a Lui o per lo meno gli mostreremo rispetto. Molto spesso le musiche, i gesti, e le parole di alcune Messe N.O distraggono il cuore da Gesù, gli mancano di rispetto e ci rendono più difficile l'accoglierlo dentro di noi con viva fede. A volte alla Messa si sta attenti a quello che potrebbe far piacere all'assemblea, si pensa a come animare la liturgia, ma si mette da parte Gesù. Nella Messa si è spostata l'attenzione da Dio all'uomo, ma se noi non crediamo in Gesù Cristo e non lo amiamo ed adoriamo come potremo poi riconoscerlo nei nostri fratelli?
    I requisiti per partecipare neL modo giusto alla Messa, da te elencati, sono certamente esatti, ma pultroppo essi molto spesso vengono a mancare proprio nella Messa N.O.  Nella Messa N.O spesso si pensa a ballare, cantare e ridere senza pensare minimanente a quel "neonato" che viene.
    Ovviamente, io non sono contraria al N.O, credo che se celebrato bene possa portare grandi frutti di conversione, pultroppo però la troppa libertà in esso ha portato ad alcuni abusi liturgici.
    Se  veramente poi, tutti i riti si equivalgono, perchè non lasciare ai fedeli la possibilità di seguire la Messa V.O? Perchè molti vi si oppongono come se fosse il più grande pericolo del mondo?
      

    RispondiElimina
  39. Ah, Daniela, alle solite stiamo: voi modernisti mettete sempre e solo l'uomo al centro di tutto. Volgere le spalle a un barbone non è caritatevole perché nella sua persona c'è il riflesso del Cristo, convengo, ci mancherebbe. Ma volgere le spalle alla Presenza Reale è ben più grave; e bada bene: chi volge disinvoltamente le spalle alla Presenza Reale molto più disinvoltamente le gira al povero. Ebbasta dài, siete noiosi con queste lezioncine da scuolina parrocchiale di teologia.

    RispondiElimina
  40. gentile ospite, è esattamente così:"<span><span><span>"</span>Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta." e non credo che questa sia una frase detta da una progressista, giusto??</span></span>
    <span><span>Inoltre la parola "messa" deriva da "missa" e, se ben ricordo, vuol dire "condono":"Ita missa est"="andate, vi sono stati condonati i peccati". Ed è proprio per condonarci i peccati che Gesù è morto in croce. </span></span>
    <span><span>Ma, prima di morire, ha anche detto, come giustamente ricorda Nike,:"Fate questo in memoria di Me" e Lui lo dice mentre spezza il pane e lo da agli apostoli,  vuole che quel gesto sia ripetuto ogni giorno, ossia ogni giorno dobbiamo spezzare il pane e darlo al nostro fratello ed essere un tutt'uno. Egli stesso è il buon samaritano che dona il pane al suo prossimo.</span></span>

    RispondiElimina
  41. <span>Merci a "Messainlatino" de ces précieuses informations. Il est frappant de constater, une fois de plus, que, derrière le masque du réformateur, il y a presque toujours un tyran qui se cache.</span>

    RispondiElimina
  42. <p><span>Gentile e garbata Daniela,</span>
    </p><p><span>apprezzo alcune (solo alcune) delle tue argomentazioni, e soprattutto il tono, risentito ma fraterno. Grazie.</span>
    </p><p><span>Permettimi però un paio di osservazioni (sviscerare tutto non è cosa che si possa affidare a un intervento: è l’intero blog Messainlatino che è nato appunto per provvedere alla bisogna):</span>
    </p><p><span>1. Tu scrivi: “a Lui non importa se la messa è detta in francese, in inglese, in tailandese, in giapponese, in latino, in aramaico, in ebraico....etc...”. Ne siamo convinti tu, io e tanti altri; se ne fossero stati convinti, quarant’anni fa, Annibale Bugnini e papa Paolo, ci troveremmo, oggi, a miglior punto.</span>
    </p><p><span>2. Gesù parla di un primo e di un secondo comandamento, indispensabili per ottenere la vita eterna. “Ama il prossimo tuo come te stesso” è importante ma è il secondo. Devo ricordarti qual è il primo? No, vero?</span>
    </p><p><span>Un abbraccio</span>
    </p>

    RispondiElimina
  43. la curia arcivescovile stessa (ossia il card. Vingt-Trois: la polizia ha mostrato la sua richiesta scritta) ha chiamato due volanti della gendarmeria per farli immediatamente sloggiare, "se necessario coi lacrimogeni".

    e questa sarebbe la famosa tolleranza, fratellanza, accoglienza del diverso, mettere in pratica che "nella Chiesa c'è posto per tutti", carità.....?
    o non è il vero volto del Potere dietro la disgustosa maschera del "samaritano" odierno che è pronto ad aprire le porte della Chiesa a tutti i diseredati, agli ultimi, a tutti, tranne che ai fedeli aderenti alla Messa di sempre ?
    Questa sarebbe la sollecitudine e l'amore di Cristo che mostrano e mostreranno i pastori, seguendo la volontà del Santo Padre, e attraverso la sua voce, Cristo stesso ?

    I fedeli del VO chi sono, secondo i falsi profeti che parlano di fratellanza con tutti i popoli e sono è pronti a cacciar via i fratelli dalla chiesa, con la violenza ?

    RispondiElimina
  44. <span>a curia arcivescovile stessa (ossia il card. Vingt-Trois: la polizia ha mostrato la sua richiesta scritta) ha chiamato due volanti della gendarmeria per farli immediatamente sloggiare, "se necessario coi lacrimogeni".  
     
    e questa sarebbe la famosa tolleranza, fratellanza, accoglienza del diverso, mettere in pratica che "nella Chiesa c'è posto per tutti", carità.....?  
    o non è il vero volto del Potere dietro la disgustosa maschera del "samaritano" odierno che è pronto ad aprire le porte della Chiesa a tutti i diseredati, agli ultimi, a tutti, tranne che ai fedeli aderenti alla Messa di sempre ?  
    Questa sarebbe la sollecitudine e l'amore di Cristo che mostrano e mostreranno i pastori, seguendo la volontà del Santo Padre, e attraverso la sua voce, Cristo stesso ?  
     
    I fedeli del VO chi sono, secondo i falsi profeti che parlano di fratellanza con tutti i popoli ma sono pronti a cacciar via i fratelli dalla chiesa, con la violenza ?</span>

    RispondiElimina
  45. <p><span>Gentile Daniela,</span>
    </p><p><span>d’accordo con te: la Messa è santa sia col NO, sia col VO. Ma il “Fate questo in memoria di Me” non ha nulla a che vedere con l’obbligo di provvedere alle necessità materiali dei poveri. E’ l’atto della Consacrazione che sta ordinando di ripetere. Non è più pane, dopo le parole della Consacrazione, se non in apparenza: è Corpo Sangue Anima e Divinità di Cristo. Credi in questo? Credi che questo è incomparabilmente più rilevante rispetto alle opere di misericordia corporale? Che fra la transustanziazione e le opere di misericordia c’è la stessa distanza che intercorre fra Dio e l’uomo, fra cielo e terra?</span>
    </p><p><span>Ma l’unzione di Betania, con Giuda che borbotta sull’unguento e sui poveri, non ti dice proprio niente?</span>
    </p><p><span>Un abbraccio</span>
    </p>

    RispondiElimina
  46. gentile "la gioia cattolica", io suono la tastiera e canto animando il canto di tutti i fedeli, durante una messa NO celebrata da frati cappuccini francescani. Non ci sono balli, ne tamburelli o chitarre, i canti variano dal gregoriano al classico, dagli anni '70 a quelli attuali, i cherichetti stan fermi affianco al sacerdote, il quale si siede affianco al tabernacolo e nelle messe solenni evoca anche in latino alcuni momenti liturgici, le letture son fatte prevalentemente da donne (perchè gli uomini son rari a messa) scelte tra i fedeli prima dell'inizio della messa, donne che a volte son anche restiie a leggere, ma devono farlo perchè son pochi quelli che vogliono leggere le letture. Messa semplice e sentita, senza troppe euforie o tristezze. Al momento della transustanziazione quasi tutti si inginocchiano e chi non può farlo abbassa il capo e cala il silenzio, comunione fatta liberamente, chi prende l'ostia con le mani e chi la prende con la bocca e tante altre cose fatte con semplicità e rispetto e, se cade l'ostia consacrata, la si raccoglie e la si mangia...
    se, gentile moscardò, le sembro modernista, mi sembra però che la messa alla quale partecipo non sia tanto modernista, progressista...è semplicemente una messa fatta con il cuore e ben capita da chi la segue con il cuore.

    RispondiElimina
  47. @daniela: " ... quante volte voltiamo le spalle a qualcuno che ci chiede l'elemosina o sediamo a tavola in un ristorante e mangiamo satollamente, mentre da dietro il vetro della finestra c'è un barbone che ci guarda con la bava alla bocca?? ... "
    _________________________________

    Molte volte, gentile daniela, voltiamo le spalle o continuiamo il nostro pasto, nella considerazione di aver già dato moltissimo (tanto in tasse espressamente volte al sostegno economico delle "prestazioni sociali" e che in oblazioni volontarie a seri istituti caritativi) e dubitiamo seriamente del fatto che il questuante che vediamo, in realtà, più che un bisognoso, sia piuttosto uno scaltro professionista dell'accatto. D'altronde nutro la netta convinzione che i "veri poveri" (quelli verso i quali è doveroso l'esercizio della virtù della carità), non siano affatto quelli che ostentano il proprio bisogno per le strade, ma li si debba cercare altrove ... 
    Infine, tralasciando la Sua bizzarra interpretazione della Santa Messa che Nike già ha tratteggiato prima di me, mi permetterei di rimardarLa alla riflessione di una sublime meditazione del Santo Padre (in Gesù di Nazaret, Milano, 2007, p. 55):  " ... c'è una frase del gesuita tedesco Alfered Delp, messo a morte dai nazisti:  il pane è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è la costante fedeltà e l'adorazione mai tradita. Laddove questo ordine dei beni non viene rispettato, ma rovesciato, non ne consegue più la giustizia ... " .

    RispondiElimina
  48. <p><span>… «la riforma liturgica bugniniana», comme dit le Post, ou «la riforma liturgica montiniana»? Parce que, enfin, c’est Paul VI qui l’a voulue, cette réforme, il l’a dit à Jean Guitton… Or que disait le Concile?</span>
    </p><p><span>«Il Concilio non ha abolito il latino nella liturgia. Al contrario, enfatizza che nel rito romano, salvi casi eccezionali, l’uso della lingua latina deve essere mantenuto. Chi tra i vocianti difensori del concilio desidera “accettare senza restrizioni” ciò?» (Mgr Kurt Koch, évêque de Bâle)…</span>
    </p><p><span>Chi?…</span><span> Mais qui a déclaré, le 26 novembre 1969, sinon Paul VI lui-même:</span>
    </p><p><span>«Qui, è chiaro, sarà avvertita la maggiore novità: quella della lingua. Non più il latino sarà il linguaggio principale della Messa, ma la lingua parlata. Per chi sa la bellezza, la potenza, la sacralità espressiva del latino, certamente la sostituzione della lingua volgare è un grande sacrificio: perdiamo la loquela dei secoli cristiani, diventiamo quasi intrusi e profani nel recinto letterario dell’espressione sacra, e così perderemo grande parte di quello stupendo e incomparabile fatto artistico e spirituale, ch’è il canto gregoriano. Abbiamo, sì, ragione di rammaricarci, e quasi di smarrirci: che cosa sostituiremo a questa lingua angelica? È un sacrificio d’inestimabile prezzo. Etc. Etc. Etc.»</span>
    </p><p><span>Stupéfiant, consternant, atterrant, non?</span>
    </p>

    RispondiElimina
  49. <p><span>A propos de l’après-concile, Benoît XVI a parlé de «dévastation», (après Bouyer, qui avait parlé d’«autodémolition»), mais qui est le premier et le plus haut responsable de cette autodémolition-dévastation sinon Paul VI lui-même, le souverain masochiste autodestructeur?</span>
    </p><p><span>Alors quand j’entends tous les hypocrites du respect et de l’obéissance exiger de la FSSPX une «soumission sans restriction» à des textes conciliaires dont ils sont les premiers à se tamponner le coquillard (à l’exemple de Paul VI), j’ai envie de rigoler!<span></span></span>
    </p><p><span>A qui faut-il «obéir»? Aux textes conciliaires ou à Paul VI qui fut le premier à les violer?</span>
    </p>

    RispondiElimina
  50. <span>@daniela: " ... quante volte voltiamo le spalle a qualcuno che ci chiede l'elemosina o sediamo a tavola in un ristorante e mangiamo satollamente, mentre da dietro il vetro della finestra c'è un barbone che ci guarda con la bava alla bocca?? ... "  
    _________________________________  
     
    Molte volte, gentile daniela, voltiamo le spalle o continuiamo il nostro pasto, nella considerazione di aver già dato moltissimo (tanto in tasse espressamente volte al sostegno economico delle "prestazioni sociali", che in oblazioni volontarie a seri istituti caritativi) e dubitiamo seriamente del fatto che il questuante che vediamo, in realtà, più che un bisognoso, sia piuttosto uno scaltro professionista dell'accatto. D'altronde nutro la netta convinzione che i "veri poveri" ( quelli verso i quali è doveroso l'esercizio della virtù della carità ), non siano affatto quelli che ostentano il proprio bisogno per le strade, ma li si debba cercare altrove ...   
    Infine, tralasciando la Sua bizzarra interpretazione della Santa Messa che Nike già ha tratteggiato prima di me, mi permetterei di rimardarLa alla riflessione di una sublime meditazione del Santo Padre (in Gesù di Nazaret, Milano, 2007, p. 55):  " ... c'è una frase del gesuita tedesco Alfered Delp, messo a morte dai nazisti:  il pane è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è la costante fedeltà e l'adorazione mai tradita. Laddove questo ordine dei beni non viene rispettato, ma rovesciato, non ne consegue più la giustizia ... " .</span>

    RispondiElimina
  51. L'etimologia di Messa riportata da Daniela è una delle tante correnti prive di reale valore scientifico ed anche teologico, perché non è la Messa che toglie i peccati, ma il sacramento della Penitenza.
    L'etimologia più esatta del termine è comunemente considerata "missio" ("di-missio", cioè "congedo". Era il rito con cui si congedavano i catecumeni ed all'Eucaristia restavano i fedeli. S. Agostino, infatti scrive:"Ecce post sermonem fit missa catechumenis, manebunt fideles" (Sermo 49, 8). Sembra sia stato S. Ambrogio ad usare per primo il termine "missa" col significato attuale, ad indicare cioè tutto il rito eucaristico (Ep. 20).
    L'invito di Daniela alla carità è senz'altro positivo. Ma qui non si sta facendo un discorso sul valore della carità, ma sul valore e sul decoro del rito. La prima e più grande forma di carità, cara Daniela, è l'amore per Dio: questo si riflette poi sull'uomo, figlio di Dio e immagine di Cristo. Prima il Creatore e poi la creatura.

    RispondiElimina
  52. Ma questi Papi son sempre ignari? Passi per un Luciani, che non ha fatto neppure in tempo a respirar da papa, ma gli altri han fatto lunga esperienza pastorale in vaste diocesi o in Curia. E Ratzinger come si agisca in Curia dovrebbe ben saperlo. Chi più di lui?

    RispondiElimina
  53. <span><span>@daniela: " ... quante volte voltiamo le spalle a qualcuno che ci chiede l'elemosina o sediamo a tavola in un ristorante e mangiamo satollamente, mentre da dietro il vetro della finestra c'è un barbone che ci guarda con la bava alla bocca?? ... "    
    _________________________________    
       
    Molte volte, gentile daniela, voltiamo le spalle o continuiamo il nostro pasto, nella considerazione di aver già dato moltissimo (tanto in tasse espressamente volte al sostegno economico delle "prestazioni sociali", che in oblazioni volontarie a seri istituti caritativi) e dubitiamo seriamente del fatto che il questuante che vediamo, in realtà, più che un bisognoso, sia piuttosto uno scaltro professionista dell'accatto. D'altronde nutro la netta convinzione che i "veri poveri" ( quelli verso i quali è doveroso l'esercizio della virtù della carità ), non siano affatto quelli che ostentano il proprio bisogno per le strade, ma li si debba cercare altrove ...     
    Infine, tralasciando la Sua bizzarra interpretazione della Santa Messa che Nike già ha tratteggiato prima di me, mi permetterei di rimardarLa alla riflessione di una sublime meditazione del Santo Padre (in Gesù di Nazaret, Milano, 2007, p. 55):  " ... c'è una frase del gesuita tedesco Alfered Delp, messo a morte dai nazisti:  il pane è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è la costante fedeltà e l'adorazione mai tradita. Laddove questo ordine dei beni non viene rispettato, ma rovesciato, non ne consegue più la giustizia ... "  (questa riflessione con particolare riferimento alle Sue affermazioni circa la prevalente importanza di una vagamente "umanistica" solidarietà materiale che, a quanto m'è parso di poter comprendere, relegherebbe su di un piano di mera irrilevanza l'atteggiamento di adorazione innanzi a Nostro Signore sacramentato e, quindi, per necessaria induzione, anche l'atto medesimo, attesa l'intrinseca inscindibilità fra la forma e la sostanza ) .</span></span>

    RispondiElimina
  54. Lo stesso discorso credo che valga per Mancuso. Ancora ieri sera all' "infedele" di Lerner, vantava la sua cattolicità (che consisteva nel volemosi bene e basta), a chi gli ricodava che la Civiltà Cattolica lo aveva stroncato definendolo teologo non cattolico.
    Le tesi non son molto diverse. Leva il peccato originale, levi il peccato attuale, levi la morte, levi la necessità dell'Incarnazione, passione, morte  di Cristo; levi salvezza e dannazione. Levi insomma il cristianesimo. Resta un criianesimo senza Dio, senza sopravvivenza, un umanesimo masssonico, naturalisitico-biologico.

    RispondiElimina
  55. <p><span>Ma certo, Daniela: c’è modo e modo di celebrare la Messa NO, molti pontificali di papa Benedetto lo dimostrano chiaramente, e l’esperienza cui fai riferimento tu mi sembra positiva. Se ti raccontassi certe “follie” cui ho dovuto assistere, negli anni, son convinto che ti scandalizzeresti anche tu.</span>
    </p><p><span>Non sfondiamo una porta aperta: la Messa NO è santa, se la formula adoperata per la Consacrazione è quella del Messale il miracolo avviene, Cristo si fa presente, e non come simbolo ma come realtà (anche) fisica. La lingua adoperata non è un fatto dirimente.</span>
    </p><p><span>Però...</span>
    </p><p><span>(finisco col prossimo intervento)</span>
    </p>

    RispondiElimina
  56. ottimo, Atalaia !
    è ora di dire a voce chiara e forte come stanno le cose: non possiamo più farci ingannare da tutti quelli che vogliono travisare fatti e parole storici, che balzano agli occhi da tanti documenti, e cercano di negare l'evidenza !
    Il gioco perfido del rendere stupido il Gregge, per fargli bere menzogne, evidentemente continua...ancora, dopo che tanti si sono svegliati !

    RispondiElimina
  57. <p><span>(Seguito e fine)</span>
    </p><p><span>Mi spiego con un esempio profano. Ricordi l’incipit della “Sera del dì di festa” di Leopardi? Dicono che sia il più bel verso della letteratura italiana: “Dolce e chiara è la notte e senza vento”; prova a pronunciarlo, a centellinarlo: è nettare e ambrosia.</span>
    </p><p><span>Prova adesso a cambiare l’ordine delle parole; per esempio: “La notte è chiara e dolce e senza vento”. Il concetto e le parole sono identici, ma senti che carica di bisonti? che ritmo banale, che suoni e accenti diversi? Nel primo caso è grande poesia, nel secondo sembra la previsione del tempo.</span>
    </p><p><span>Bene: il silenzio dei fedeli inginocchiati nell’adorazione, le parole latine appena sussurrate e scandite: “Hoc est enim Corpus meum”... avverti la presenza del divino fra gli uomini.</span>
    </p><p><span>Il sacerdote che racconta in vernacolo l’episodio dell’Ultima Cena, i fedeli in piedi che più o meno in coro borbottano: “Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta”... la senti la carica dei bisonti? </span>
    </p><p><span>Senza mancare di rispetto, c’è la stessa differenza che passa fra la poesia e, appunto, le previsioni del tempo.</span>
    </p><p><span>Un abbraccio</span>
    </p>

    RispondiElimina
  58. I tedeschi saran più profondi, ma son così contorti per un poveraccio come me! Preferisco la chiarissima alta scuola Romana.

    RispondiElimina
  59. Si ripete l'esperienza dolorosa di Port-Marly? E il Papa anche questa volta darà la sua solidarietà ai vescovi oppressori che si servono del braccio secolare per staccare con la violenza il sacerdote che celebra la Messa?

    RispondiElimina
  60. Se non sanno "intrattenere" gli uomini, figurati se son in grado di guidare il gregge!

    RispondiElimina
  61. <span><span><span>@daniela: " ... quante volte voltiamo le spalle a qualcuno che ci chiede l'elemosina o sediamo a tavola in un ristorante e mangiamo satollamente, mentre da dietro il vetro della finestra c'è un barbone che ci guarda con la bava alla bocca?? ... "      
    _________________________________      
         
    Molte volte, gentile daniela, voltiamo le spalle o continuiamo il nostro pasto, nella considerazione di aver già dato moltissimo (tanto in tasse espressamente volte al sostegno economico delle "prestazioni sociali", che in oblazioni volontarie a seri istituti caritativi) e dubitiamo seriamente del fatto che il questuante che vediamo, in realtà, più che un bisognoso, sia piuttosto uno scaltro professionista dell'accatto. D'altronde nutro la netta convinzione che i "veri poveri" ( quelli verso i quali è doveroso l'esercizio della virtù della carità ), non siano affatto quelli che ostentano il proprio bisogno per le strade, ma li si debba cercare altrove ...       
    Infine, tralasciando la Sua bizzarra interpretazione della Santa Messa che Nike già ha tratteggiato prima di me, mi permetterei di rimardarLa alla riflessione di una sublime meditazione del Santo Padre (in Gesù di Nazaret, Milano, 2007, p. 55):  " ... c'è una frase del gesuita tedesco Alfered Delp, messo a morte dai nazisti:  il pane è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è la costante fedeltà e l'adorazione mai tradita. Laddove questo ordine dei beni non viene rispettato, ma rovesciato, non ne consegue più la giustizia ... "  (questa riflessione con particolare riferimento alle Sue affermazioni circa la prevalente importanza di una vagamente "umanistica" solidarietà materiale che, a quanto m'è parso di poter comprendere, relegherebbe su di un piano di mera irrilevanza l'atteggiamento di reverente adorazione innanzi a Nostro Signore sacramentato e, quindi, per necessaria induzione, anche l'atto medesimo, attesa l'intrinseca inscindibilità fra la forma e la sostanza ) .</span></span></span>

    RispondiElimina
  62. egr. Giuseppe,
    in realtà bisogna ricordarlo a tutti, e gridarlo dai tetti, perchè il Potere non fa altro, giorno per giorno, ossessivamente, di farlo scordare a tutti, in tutti i modi, soprattutto mettendo davanti agli occhi e all'anima il grande Nuovo Amore Universale che prescinde da ogni religione: United Colours of Religion,
    che vorrà scalzare definitivamente dal mondo intero l'amore eterno di Cristo, Figlio di Dio fatto Uomo, morto e risorto per la nostra salvezza, Unico Salvatore dell'umanità e dell'universo...
    e che ha ricordato, confermando la Legge di Mosè:
    1. comandamento:
    "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente » (Mt 22,37)
    se non si pone Dio al di sopra di tutti i valori umani, anche filantropici, non si potrà amare se non se stessi, sotto diverse forme di idolatria !

    RispondiElimina
  63. Per questo io scrivo spesso che coloro che s'appigliano al concilio per avvalorare la riforma liturgica errano, anche se nella Sacrosanctum Concilium ci sono fessure che han permesso l'apertura di varchi sul vuoto.

    RispondiElimina
  64. <span><span> racconta in vernacolo</span></span>

    esatto, Giuseppe: la rinnovazione del Santo Sacrificio della Croce è diventato da 40 anni
    solo un RACCONTO, un pallido ricordare!

    RispondiElimina
  65. lo è diventato nella percezione profonda dei fedeli, in modo SUBLIMINALE !

    RispondiElimina
  66. <span><span>“La notte è chiara e dolce e senza vento”</span></span>
    E questo è ancora un endecasillabo! Non ha la stessa musicalità evoativa dell'originale, ma una sua musica almeno metrica ce l'ha.


    <span><span>“Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta”... la senti la carica dei bisonti?  </span> </span>
    E proprio ora che Cristo è lì sull'altare si proclama l'attesa della sua  "venuta"? Dovrebbe esser la Parusia, nella mens dei liturgisti: ma il popolo in quel momento a quale venuta pensa? Avessero tradotto con "ritorno" almeno, o aggiunto "alla fine dei secoli"! Bisonti o ciuchi?

    RispondiElimina
  67. Daniela centra il problema quanto mia nonna che è vecchia e ci vede poco può centrare un bersaglio.

    Paragonare la Presenza reale di Cristo con la presenza spirituale in ogni uomo è fare teologia neomodernista.
    Detto questo è chiaro che assieme al rispetto per il Santissimo Sacramento ci vuole l'amore per il prossimo, il quale spesso manca, e a chi frequenta il Vetus e a chi frequenta il Novus.

    Ma mi pare che qui si stia parlando di altro.

    Daniela comunque non dice nulla di un vescovo che manda la polizia per cacciare via dei fedeli che stanno recitando il rosario!
    In quei fedeli non c'era forse pure Gesù Cristo il quale ha assicurato  la sua presenza dove due o tre fossero riuniti nel suo nome?
    Quel vescovo quindi oltre a cacciare via dei fedeli ha pure cacciato via Gesù Cristo. Ma su questo si tace!

    RispondiElimina
  68. il Signore si fa presente, ma noi non lo avvertiamo più nell'intimo dell'anima, perchè il silenzio interiore è sopraffatto completamente da rumori-parole-suoni-gesti....
    e il celebrante che in pochissimi secondi ritorna a "dire" altre parole a voce alta, impedendo che l'anima sosti in quel silenzio, che è il solo dove Dio vorrebbe incontrare l'anima, a tu per tu, come quando
    <span>il Signore si rivela ad Elia in una voce di silenzio che svanisce, come potrebbe essere tradotta l’espressione ebraica Qôl demamâ daqqâ: </span>
    <span> voce del tenue mormorio.....</span>
    <span>e come possiamo sentirla quella tenue Voce -dentro il cuore- in mezzo al rumore continuo di  canti, chitarre e/o tamburelli, movimenti  di persone irrequiete, e parole-parole che di continuo riempiono OGNI silenzio?</span>

    RispondiElimina
  69. Come sottolinea la REDAZIONE, a Roma hanno il polso della situazione in tutto il mondo: da tutto il mondo, infatti, pervengono dossier sul satrapismo della maggior parte dei vescovi e sulla "pasione" dei fedeli.
    Se Roma non interviene come dovrebbe, e spero tanto che non si abbiano interventi a danno dei fedeli o dei sacerdoti che chiedono il rispetto dei loro diritti, noi dobbiamo perseverare nella nostra ferma battaglia. "Ad ogni persecuzione sorgeremo più numerosi: il sangue dei crisitiani è semenza".
    La persecuzione non è che debba esser necessariamente fisica. La persecuzione morale è dolorosa anch'essa: ma anch'essa fortifica e fruttifica.

    RispondiElimina
  70. <p><span>Il vient toujours un moment où l’hubris</span><span> révolutionnaire rend fou: Robespierre, Lénine, Mussolini, Hitler, Mao-Zedong, Pol Pot, Ceaucescu, Fidel Castro, Agostinho Neto et j’en passe… Tous plus fous à lier les uns que les autres… Fatale ivresse du pouvoir absolu… On finit par croire que tout est permis, que tout est possible… Viennent les lendemains qui déchantent… «Je n’avais pas voulu ça!»… On crie, on gesticule, on trépigne… On cherche des responsables… Pour un peu, on collerait l’univers entier au poteau…</span>
    </p><p><span>Si je parle aussi d’hubris</span><span> révolutionnaire à propos de Paul VI, c’est parce qu’il fut l’incarnation suprême de l’«esprit du Concile» (un «esprit» qui se moque de la «lettre», bien entendu), et parce que son grand ami le dominicain français Congar (que Jean-Paul II fit cardinal) a écrit que le Concile Vatican II a été «comme la Révolution d’Octobre de l’Église». On ne pouvait mieux dire. Mais Congar — je l’ai entendu de mes oreilles à Strasbourg en 1966 — c’était, évidemment, pour s’en féliciter…</span>
    </p>

    RispondiElimina
  71. appunto avevo detto questo, e aspettavo dalla blogger una risposta ai miei questi sopra...
    e la chiamano "carità"!
    Ipocrisia somma come di chi dicesse:
    TUTTI sono uguali davanti alla legge, ma
    ...ci sono alcuni MENO UGUALI degli altri:
    nella chiesa i fedeli tradizionali sono MENO degni di essere amati e accolti, e nessuno spiega questo come sia CARITA' !

    RispondiElimina
  72. <span>è proprio di questo che parlavo, e aspettavo dalla blogger una risposta ai miei quesiti sopra... 
    ....e questa la chiamano "carità", da parte dei pastori che opprimono e perseguitano, e dei fratelli che li considerano appestati! 
    Ipocrisia somma come di chi dicesse: 
    TUTTI sono uguali davanti alla legge, ma  da
    ...ci sono alcuni MENO UGUALI degli altri: 
    nella Chiesa i fedeli tradizionali sono MENO degni di essere amati e accolti, e nessuno spiega questo come sia CARITA' !</span>

    RispondiElimina
  73. Caro Dante, dopo "in attesa della tua venuta", io sussurro "ultima" e, nel mio piccolo, cerco di dare senso a quello che un senso non ce l'ha (non ci crederete, ma quest'ultima è una citazione di Vasco Rossi).

    RispondiElimina
  74. <span><span>è proprio di questo che parlavo, e aspettavo dalla blogger una risposta ai miei quesiti sopra...  
    ....e questa la chiamano "carità", da parte dei pastori che opprimono e perseguitano, e dei fratelli che li considerano appestati!  
    Ipocrisia somma come di chi dicesse:  
    TUTTI sono uguali davanti alla legge, ma
    ...ci sono alcuni MENO UGUALI degli altri:  
    nella Chiesa i fedeli tradizionali sono MENO degni di essere amati e accolti, e nessuno spiega questo come sia CARITA' !</span></span>

    RispondiElimina
  75. spesso più dolorosa, Dante: essa si traduce in certi casi in una lunga agonia che precede la "morte civile", come hanno testimoniato alcuni sacerdoti!
    si viene fuggiti come appestati, sovversivi...e si avvera, per chi vuole essere fedele a Gesù in quest'ora di Passione, la sua Parola:
    "Pensate che sia venuto a portare la pace  sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre: padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera." (Lc 12, 51-53)

    RispondiElimina
  76. Certo che si tace! Perche si vuol occultare il comandamento più grande col secondo (che è secondo non perché meno importante, ma perché presuppone il primo). Tutti sappiamo che chi dice di amare Dio e di renderGli culto ma non ama il fratello è un mentitore, ma se non ama e rende culto a Dio, come può amare il fratello, che è tale per la nostra comune situazione di figli di quel Dio?

    RispondiElimina
  77. Vede, cara Daniela, noi, sul Golgota, il Salvatore lo abbiamo scannato, non accolto. E non si trattava semplicemente di "...un fratello di nome Gesù", ma di Dio stesso.
    Ciò detto, la Messa può benissimo avere accenti lieti laddove, confessate le nostre colpe, riviviamo il momento della Sua resurrezione e del nostro riscatto, ma al momento culmine della celebrazione riattualizziamo il Suo sacrificio e con la transustanziazione il pane e il vino diventano <span>veramente</span> il Suo Corpo e Sangue. Quindi, è vero che Lui è ovunque per cui è un po' difficile non volgergli spazialmente le spalle, però è anche vero che, per quel che ci riguarda, si trova in quelle particole custodite nel Tabernacolo che non è più, così, una semplice cassafortina murata nall'altare.
    Ben venga, quindi, che gli inconsapevoli ed incolpevoli bimbi giochino ai piedi dell'altare, come dice Lei (ai più grandicelli, però bisogna insegnare a stare composti), ma i "grandi", soprattutto se sacerdoti, è bene che si  accostino a questi momenti e a questi ambienti con il rispetto e la solennità che tra persone civili si riserva alle cose "grandi". Appunto.

    RispondiElimina
  78. <span>Vede, cara Daniela, noi, sul Golgota, il Salvatore lo abbiamo scannato, non accolto. E non si trattava semplicemente di "...un fratello di nome Gesù", ma di Dio stesso.  
    Ciò detto, la Messa può benissimo avere accenti lieti laddove, confessate le nostre colpe, riviviamo il momento della Sua resurrezione e del nostro riscatto, ma al momento culmine della celebrazione riattualizziamo il Suo sacrificio e con la transustanziazione il pane e il vino diventano <span>veramente</span> il Suo Corpo e Sangue. Quindi, è vero che Lui è ovunque per cui è un po' difficile non volgergli spazialmente le spalle, però è anche vero che, per quel che ci riguarda, si trova in quelle particole custodite nel Tabernacolo che non è più, così, una semplice cassafortina murata nall'altare.  
    Ben venga, quindi, che gli inconsapevoli ed incolpevoli bimbi giochino ai piedi dell'altare, come dice Lei (ai più grandicelli, però bisogna insegnare a stare composti), ma i "grandi", soprattutto se sacerdoti, è bene che si  accostino a questi momenti e a questi ambienti con il rispetto e la solennità che tra persone civili si riserva alle cose "grandi". Appunto.</span>

    RispondiElimina
  79. è il colmo! un fedele oggi ha bisogno di Vasco Rossi per integrare un vuoto nel momento culminante della S. Messa: ci rendiamo conto allora di quale vuoto inaudito esiste DI FATTO nella Liturgia che era di origine divina, quella VO ?
    l'uomo deve "integrare", animare, aggiungere, PUNTELLARE: prima NON era affatto necessario !

    RispondiElimina
  80. Ai piedi dei sette colli che dicono?

    RispondiElimina
  81. Il fatto è che spesso, al NO, bisogna silenziosamente completar le preghiere.

    RispondiElimina
  82. A comportarsi bene in chiesa si impara da piccoli.

    RispondiElimina
  83. Non posson neppure veder l'orizzonte.

    RispondiElimina
  84. Così rovina anche la Chiesa clandestina.

    RispondiElimina
  85. cara..Daniela....permettimi di dirti.....quando..ricevi un ospite a casa tua...cosa fai..? gli giri la schiena...le spalle...credo proprio di no....quindi rifletti....Dio e' piu' grande del tuo ospite....va rispettato!!! semplice detto..Rispetto!!!!!

    RispondiElimina
  86. la diocesi di milano... sta facendo la stessa fine. vi prego qualcuno ci aiuti!! stanno uccidendo il rito ambrosiano!
    Rito Ambrosiano

    RispondiElimina
  87. Si potesse tornare alla chiarezza romana di un tempo!

    RispondiElimina
  88. Che ne dice di informarci sull'esperienza di Port-Marly? io non ne so nulla

    RispondiElimina
  89. E quando si va a tavola, non ci si lava le mani? Per mangiare il pane sì, e per accogliere il corpo di Cristo no?

    RispondiElimina
  90. Perchè Sig. Pastorelli è così disfattista, per non dire temerario?

    RispondiElimina
  91. Diritti umani per tutti tranne che per noi tradizionalisti! Bella questa... nel Paese dell'uguaglianza, della libertà e della fraternità! Il Signore aiuti al nostro coraggiosissimo Santo Padre a porre fine alle nostre sofferenze!

    RispondiElimina
  92. caro..Dante Pastorelli.....complimenti....sei una Persona di spessore...avanti cosi'......un caro saluto...

    RispondiElimina
  93. anonimus (non per molto)9 febbraio 2010 alle ore 22:07

    Gli interventi su questo post relativi alla scadenza del triennio di applicazione del Motu Proprio mi convincono di un appello che ho già provato a lanciare in precedenza ma che è caduto nel vuoto :( ...
    Non c'è davvero nessun torinese lettore di questo blog che aspirerebbe a richiedere la S. Messa VO nella sua Parrocchia? Non uno in tutta la diocesi? E' importante che ci attiviamo e cominciamo a contarci, altrimenti temo che interventi come quello dei Vescovi francesi si abbatteranno su Torino con ancor maggiore forza...
    So che una raccolta di firme per l'erezione di una parrocchia personale è stata fustrata sul nascere dall'interno stesso del gruppo dei frequentatori di quella che di fatto, a Torino, è ancora, a tutti gli effetti, la "Messa dell'Indulto" (quella della Chiesa della Misericordia). Su torinesi, cominciate a venire allo scoperto!
    P.s. mi scuso dell'anonimato ma non voglio ferire nessuno del gruppo della Misericordia, che forse potrebbe vedere in questa mia iniziativa un 'tradimento' o una 'imprudenza'.

    RispondiElimina
  94. <p><span>“…si deve ribadire con forza ai dicasteri romani (che peraltro lo sanno già bene) che la divisione è causata non dai tradizionalisti, ma dal disprezzo e dall’esclusione esercitata nei loro confronti da certi vescovi…”</span>
    </p><p><span>___________</span>
    </p><p><span> </span>
    </p><p><span>E le vostre “bordate” contro il Messale di Paolo VI non sono causa di divisione?</span></p>

    RispondiElimina
  95. innanzitutto grazie per avermi citato tante volte....mai era successa una cosa simile in vita mia...e ci tengo a dire una cosa...io non sono contro il VO, ma non sono contro neanche al NO e a tutti gli altri riti cattolici, e vi dico anche che i canti che prediligo cantare, quando sono sola in chiesa, sono canti classici in latino, tra cui il victimae pascali laudes...ma, dopo aver precisato ciò, ci tengo a spiegare un'altra cosa. So bene che ci sono tanti mendicanti che fingono, infatti sono la prima che non gli dà l'elemosina....però so bene di sbagliare a comportarmi così, perchè non sono io che devo giudicare se quel mendicante abbia veramente bisogno o no, inoltre, il mendicante che citavo io, era solo un esempio. Anche se ho di fronte un ricco, che però piange disperato perchè ha scoperto che ha un male incurabile, anche quello per me è Gesù, perchè è qualcuno da consolare, qualcuno da amare...ed è questo che intendo io quando dico che Gesù è ovunque...inoltre, so bene cosa avviene nella transustanziazione....appunto è quel pane che Gesù, quando era in vita, ha diviso fra i suoi amici in segno di condivisione e adesso quel pane è diventato Lui stesso e tramite quell'ostia consacrata Lui torna fra i suoi amici per condividere con loro i momenti della vita. So bene cosa sia l'adorazione....ma ciò che sto cercando di dire è che forse Dio preferisce un'adorazione e una messa semplice, ma sentita, piuttosto che tante cerimonie solenni....e poi mi chiedo una cosa:" Il canto gregoriano, come ben sapete, non si è evoluto ai tempi di Gesù Cristo, ma molti secoli dopo e ha avuto, in pochi secoli, una grande trasformazione, passando da una semplice melodia priva di sensibili al canto polifonico..e così via, orsù mi chiedo, perchè pensate che sia il modo di cantare preferito da Dio? o meglio ancora, il canto che più avvicina a Dio?? Se neanche Gesù lo conosceva?? Dio ha creato tantissime cose, perchè dovrebbe accettare un unico modo di cantare, un'unica lingua, un unico rito?chiedete prima a Dio cosa preferisce e poi decidete cosa sia meglio per i cattolici...e le mie osservazioni valgono anche per il NO...

    RispondiElimina
  96. Diciamo che quella tradizionale è una reazione all'azione di imposizione di obbedienza, persecuzione, tentato annichilimento, tacitamento dovuti a quelli che dovevano essere pastori di tutto il gregge e invece si sono rivelati parziali. certo, la reazione poteva essere evangelicamente mansueta, ma non quando si tratta del rispetto dovuto alla Messa e alla Chiesa pre-1970. Se i pastori, a partire da Paolo VI, hanno seminato vento, non potete lamentarvi se hanno raccolto tempesta!

    RispondiElimina
  97. Purtroppo devo dire che nel tuo intervento, cara Daniela, ci sono molte forti imprecisioni. dire ad esempio che l'Eucaristia "è quel pane che Gesù, quando era in vita, ha diviso fra i suoi amici in segno di condivisione e adesso quel pane è diventato Lui stesso" è una grave scorrettezza teologica.
    ma non voglio "farti le pulci". tu dici che dovresti dare comunque anche al falso povero. sei sicura che Gesù ti abbia insegnato questo? prima di essere critica, forse faresti bene a fare un'autocritica di questo tipo. non sappiamo che cosa vuole da noi il Signore oggi, nella situazione attuale; fino al 1962 però potevamo contare su un patrimonio di fede, di santi, di devozioni che contavano, per accumulazione, quasi duemila anni di storia di prove e tentativi e risultati. dopo l'ultimo concilio, i settori predominanti della Chiesa hanno voluto azzerare un patrimonio bimillenario credendo di trovare vie nuove... puntualmente fallite. se desideri approfondire, troverai "da sola" le risposte alle tue domande; Dio ti ha già dato tutto nella Chiesa di duemila anni! sta solo a te cercare con mente sgombra da ideologismi!

    RispondiElimina
  98. Cara Daniela, apprendo con gioia che nella tua parrocchia il N.O viene celebrato abbastanza bene, esattamente come nella mia. Pultroppo però non è ovunque cosi. Spesso ci si esalta troppo è avvengono degli abusi.
    Tu dici che se l'ostia cade a terra viene raccolta e mangiata, ebbene, se quello è davvero il corpo di Gesù non si dovrebbe fare di tutto per non farlo cadere, cosi come si fà con un neonato? Semplicemente nella messa V.O si usa un piattino che serve per non far cadere l'ostia. Questo piattino viene usato anche nella mia parrocchia nella Messa N.O. Come vedi l'amore e il rispetto verso Gesù non è mai troppo e questo poi si riflette anche sul prossimo. Nella mia parrocchia la Messa N.O viene celebrata senza "invenzioni" e a volte si arricchisce di prassi del V.O. Come vedi le due Messe non sono contrarie l'una all'altra, ma possono arricchirsi a vicenda.
    Perchè poi ostacolare a tutti i costi coloro che celebrano la Messa V.O?  Molti grandi santi del passato celebravano con dedizione la Messa V.O e nello stesso tempo usavano tutti i loro sforzi per aiutare i poveri e i sofferenti. Perchè avere dei pregiudizi, pensando che i tradizionalisti siano legati solo all'apparenza esteriore senza amare davvero Gesù e il prossimo?
    Certamente la fede senza le opere è nulla, ma la più grande opera di carità verso il prossimo è avvicinarlo a Gesù Cristo.
    Dice Gesù:" a che serve guadagnare il mondo intero se poi si perde la propria anima?" A che serve dare al prossimo tutto l'oro del mondo se poi non gli si dà per primo il tesoro più importante, cioè Gesù?  Questo ovviamente non vuol dire che dobbiamo dimenticarci completamente delle neccesità, anche materiali dei poveri. 

    RispondiElimina
  99. Cara Daniela,  noi ti citiamo spesso, perchè nonostante tu non sia daccordo con noi mostri rispetto e dialogo.
    Giustamente ci chiedi: "come fate a sapere che il gregoriano sia piu gradito a DIO? o meglio ancora che avvicina più a Dio?"
     Sicuramente questo tipo di canto  è quello che più avvicina a Dio. Noi lo affermiamo con certezza in base alla nostra esperienza e a quella di milioni di uomini e donne che nel corso di secoli hanno ascoltato questa musica e con essa si sono avvicinati a Dio. E come puo non piacere a Dio una musica che avvicina a se gli uomini?
    Certamente anche fra le musiche moderne ci sono dei bei canti, ma come sempre bisognerebbe selezionarli con cura.
      

    RispondiElimina
  100. Un' altra cosa tengo a specificare a Daniela. Il V.O e il N.O non sono  alcuni dei tanti riti della chiesa.
    I riti della chiesa sono l'ambrosiano, il francescano ecc... tutti però seguono il V.O o il N.O.
    Ti faccio un esempio: attualmente tutti i riti della chiesa ( ambrosiano, francescano ecc...) seguono il N.O, cioè vengono celebrati in italiano, il sacerdote è rivolto verso i fedeli ecc... Se si tornasse al V.O tutti i riti della chiesa verrebbero celebrati in latino, il sacerdote si rivolgerebbe verso il Calvario ecc...
    Spero di essermi spiegata bene.

    RispondiElimina
  101. Cala, cala. Anche se effettivamente devo dimagrire di 3 0 4 chili. In Quaresima dimagrirò senz'altro, perché sempre in tal periodo mi astengo dal vino. Non è che ne beva a litri, ma l'assimilo facilmente.

    RispondiElimina
  102. E' lo stesso Papa con i suoi collaboratori ad aver capito i grossi limiti e carenze del messale di Paolo VI, se vogliono far la riforma della riforma.
    Ma nessuno di noi impedisce ai parroci di celebrar il NO né occupa chiese o disturba le sacre funzioni. Questi delitti sono invece perpetrati da preti e vescovi contro di noi. Mi sembra che ci sia una notevole differenza.

    RispondiElimina
  103. DANIELA
    Il Pane che Cristo ha dato agli apostoli era non il pane di condivisione a cena, ma il suo corpo offerto sacramentalmente in quel momento, sacramento della crocifissione, del sacrificio redentivo dell'indomani. Insomma nell'ultima cena, dopo la cena ebraica si celebra una messa: un'anticipazione del sacrificio di croce, come la messa nei secoli successivi ne è stato il rinnovamento.


    La Chiesa, anche nell'ultimo conciliio, ha stabilito criteri per la musica. Non ha vietato dei canti popolari che, comunque vengon sempre dopo il canto gregoriano (che è la più pura ed alta preghiera) ed il polifonico. Del resto anche quand'ero bambino io i canti popolari avevan diritto di esistenza: leggi la Mediator Dei.

    Quindi la Chiesa ci ha detto cosa possa esser più gradito a Dio. Tu dici che a Dio è più gradita una messa semplice e sentita di una messa solenne: prima di tutto perché una messa solenne non può essere intima? Intimità significa adesione al mistero che si celebra. La musica, il canto non portano a contemplar Dio? La liturgia terrena, nella sua bellezza, non è un riflesso della meravigliosa ed ineguagliabile liturgia celeste? Così l'ha sempre intesa la Chiesa. Poi, come fai tu a dire che a Dio è più gradita questa o quella?
    Non mi sembra che la Chiesa abbia mai pubblicato un documento in cui si decreti l'introduzione dei tamburi, dei putipù, delle batterie ecc né che abbia dichiarato leciti gli sculettamenti e le danze e i battimani.
    Parlate tanto di concilio: leggete almeno i documenti relativi alla liturgia che, per quanto com'ho scritto altrove, han lasciato perniciose fessure, niente del degrado attuale hann'auspicato o proposto. E poi confrontare con la realtà.

    RispondiElimina
  104. ...ma perché i presuli francesi al posto di PERSEGUITARE dei gruppi di fedeli cristiani che desiderano pregare e adorare Dio in santa pace, nelle forme offerte dalla tradizione bimillenaria della Chiesa e dal magistero autorevole del S. Padre, non pensano piuttosto a ritornare a fare il loro primo mestiere di SUCCESSORI DEGLI APOSTOLI, e quindi di operai del Primo Annuncio??? ...Congregazione dei Vescovi, svegliati!!!

    RispondiElimina
  105. Nobis quoque peccatoribus10 febbraio 2010 alle ore 00:48

    Riguardo al post di Daniela ricordo che la carita' e' in primo luogo rivolta a Dio e poi al prossimo e che voltare le spalle a Dio da parte del celebrante nella Sacra Liturgia e' cosa ben diversa che voltarle ad un uomo nella vita ordinaria, avendo poi fatto le debite distinzioni caso per caso.

    Se ben ricordi nella parabola degli invitati alle nozze Nostro Signore rigetta chi non aveva indossato in segno di rispetto l'abito nuziale.

    Dalla buona fede di molti cattolici traspare che non si e' ben compresa la gravita' dell'ora.

    FdS

    RispondiElimina
  106. Il prossimo e` amato come noi stessi sempre in funzione di Dio. Il prossimo (come noi) e` stato creato da Dio Padre. Per il nostro prossimo e per noi, il Verbo si e` fatto carne e si e` sacrificato in Croce. E se noi ed il nostro prossimo acconsentiamo alla salvezza, possiamo diventare tabernacolo dello Spirito Santo. Come non amare dunque qualcuno cosi` prossimo a Dio?

    RispondiElimina
  107. se i prelati con le loro persecuzioni dimostrano di odiare tanti fedeli,
    possono affermare di amare Dio ?

    "Chi non ama il fratello che vede, come può amare Dio che non vede?"

    RispondiElimina
  108. ....mentre i prelati sono tutti impegnati nelle loro sopraffazioni,
    CHI o CHE cosa stanno amando sopra ogni cosa ?
    CHI hanno messo al di sopra di tutto e tutti ?

    (quesito da rivolgere a tutti, ai diretti interessati, a noi, al Papa, e ai poveri fedeli confusi e sbandati che, con gli occhi bendati dal Potere quarantennale, come Daniela, come tanti e tante, continuano a parlare di  carità e fratellanza, senza sapere CHE COSA SIA, da quale FONTE essa scaturisca, e non riescono a chiedersi CHI  gliel'abbia predicata e insegnata in quei termini così distorti e inquinati...ma soprattutto
    QUANDO è iniziato il cattivo pascolo...e
    PERCHE' quei falsi pastori abbiano portato le pecore a pascolare su prati malsani e a bere alle cisterne inquinate anzichè dissetarle ai fiumi di acqua viva!
    ....e non hanno "le parole per dirlo"....)

    RispondiElimina
  109. (domanda per Daniela e per tutti)
    Se io sono una brava persona, gentile, affabile e generosa,
    amo il mio prossimo, faccio beneficenza, aiuto i fratelli, i vicini, i nemici,
    perdono le offese, e riesco ad essere così altruista e pacifico e "spezzo il mio pane", cioè mi dedico completamente al prossimo, senza essere cristiano nè credente,
    ma solo un amorevole umanitario filantropo,
    secondo te, che BISOGNO HO di andare a Messa ?
    Non mi salvo lo stesso?
    (dal momento che anche Gesù Cristo ha detto:
    "Ero nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato..." e quelli, chiamati "servi buoni" meravigliati, gli chiesero:
    "Quando, Signore, ti abbiamo fatto questo?" ed Egli rispose:
    "Ogni volta che avete fatto questo al più piccolo, l'avete fatto a me!"
    Pare voler dire che ci si può salvare facendo opere di misericordia, cioè amando concretamente i fratelli, ANCHE senza essere cristiani, e senza andare a Messa, per salvarsi: o no ?....)

    RispondiElimina
  110. Gentile Sig.ra Daniela ,
                                     volevo porle solo una semplice domanda: Lei ha mai partecipato ad una S. Messa V.O. ?
    Vede, noi tutti tradizionalisti, nostro malgrado abbiamo frequentato volenti o nolenti la S. Messa N.O. , vuoi perchè in molte parrocchie non v'è alternativa o per altri motivi ( partecipazione a Battesimi, Matrimoni ,Funerali di amici o parenti ecc.) e quindi possiamo tranquillamente dire di preferire l'una all'altra.
    Lei più volte ha ribadito di non aver nulla contro il V.O., e di questo ne son felice, ma ha mai assistito di persona ad una S. Messa detta Tridentina?

    RispondiElimina
  111. <span>per:  
    Godiensis, Giuseppe, A. Carradori, R. Namaziano, Sarracino, e tutti i fedeli desiderosi  del VO...  
    e per "<span>gioia cattolica" che dice: "la più grande carità per il prossimo è avvicinarlo a Gesù Cristo. ..."</span>  
     
    SE è vero che le due forme di Messa, VO ed NO sono entrambe ugualmente "sante" e santificanti e dunque (cara "gioia cattolica") sono entrambe in grado di avvicinare il prossimo a Gesù....  
    <span>COME MAI</span> i fedeli amanti della Tradizione desiderano ottenere la celebrazione della Messa VO a costo di tanti sacrifici, opposizioni, condanne, persecuzioni dall'Autorità che li bolla come "disobbedienti", e ritengono (quanti?) di essere pronti anche al<span> MARTIRIO, </span>come ha dichiarato Dante Pastorelli ?  
    Non è forse un'esagerazione, una forma di esaltazione, figlia della superbia ?  
    Chi glielo fa fare ?  
    CHI ce lo fa fare ?  
    PERCHE' tutta questa "fissa" di partecipare a una Messa, a costo di passare per "sovversivi"?  
    A chi pensano di obbedire questi fedeli così ostinati che appaiono come coloro che "dividono" la Chiesa, e che non hanno "carità" verso i modernisti e non rispettano (come dice lo "stupito" qui sopra) il Messale di Paolo VI ?  
     
    (A CHI, secondo voi, ha obbedito il Papa, promulgando il Motu Proprio ?)</span>

    RispondiElimina
  112. Gentili amici
    personalmente posso dirvi che conosco il mio prossimo, perchè poprio Dio mi ha mandato a vivere fra loro sotto vari aspetti....e quindi ben so cosa vuol dire essere vicino agli altri, sia in senso materiale che affettivo ed anche  spirituale. E proprio conoscendo queste realtà che insisto col dire che Gesù è in mezzo a noi, che nel nostro prossimo vediamo Gesù. E le cose che dico le ho trovate scritte sul Vangelo, sulla Bibbia e non me le hanno dette preti moderni o preti anziani da alcuni del VO definiti traditori. Ma come può essere traditore un prete? solo perchè, seguendo il voto di obbedienza, ha seguito le direttive emanate dopo il concilio esso deve essere considerato traditore? ma allora doveva rivoltarsi contro i voti presi?....e ricordo a voi che un altro voto preso dai sacerdoti è quello della povertà.....e l'esempio che io seguo è quello di San Francesco, che favoriva la lingua volgare per far sì che il popolo venisse a conoscenza delle sacre scritture, in modo che la Sua Parola arrivasse ovunque.....e viveva in povertà e umiltà e rigettava l'idea di grandi chiese, monasteri, grandiosità varie...partendo dalla piccola chiesa della Porziuncola ha saputo portare la Parola di Dio in tutto il mondo.....vivendo fra i lebbrosi e riuscendo ad amare Dio senza bisogno di tante grandiosità. Ed è proprio alla Verna che ho partecipato ad una messa animata dal coro dei frati che cantava in gregoriano...ma era una messa del NO...suggestiva, intensa....ma secondo me il problema non sta fra il VO e il NO, il problema sta se siamo o meno capaci di amare Dio come Lui ci chiede di fare...il Vo e il No sono cose secondarie. Dio ci chiede ben altro. Ci chiede semplicemente di amarlo...e queste son cose dette da oltre 2000 anni, son cose riportate già nel Vecchio Testamento. Penso che il sacerdote che dice messa col volto rivolto verso il tabernacolo è uguale al sacerdote che dice messa volgendovi le spalle...la differenza sta nell'amore che provano i due sacerdoti nei confronti di Dio e questo nessuno di noi potrà mai saperlo, ma solo Dio lo sa.

    RispondiElimina
  113. Sono uno dei frequentatori della Misericordia. Non sapevo nulla di questa iniziativa: perché mai la raccolta di firme è stata frustrata?
    Se, attraverso la Redazione, sarà possibile scambiarci l'indirizzo e-mail diventerà facilissimo, caro anonimus, incontrarci e parlare un po'. 
    A presto (spero)
    Giuseppe

    RispondiElimina
  114. Daniela caparbiamente insiste  - nulla recependo di quanto le viene garbatamente 'porto' - sui suoi discorsi tutti della serie (apparente) "misericordia io voglio e non sacrifici"..

    come se il vero culto a Dio rappresentato dal VO e dalla fervente e consapevole partecipazione di chi lo ama non fosse il VERO CULTO A DIO; dal momento che ri-presenta al Padre, con tutta la sacralità e la solennità e l'intraducibile sublimità del testo sacro (c'è chi ha fatto un geniale ed efficace esempio con un verso di Leopardi) l'Unico Sacrificio di Cristo Signore, culmine e fonte della storia della Salvezza e senza il quale nessun bene escatologico potrebbe raggiungere i credenti...

    dimenticando soprattutto che esso ci è stato 'consegnato' in una 'forma' mirabile scaturita dalla fede viva di due millenni di generazioni di credenti, tenendo conto anche delle sedimentazioni operate dall'evolversi di una Tradizione che viene totalmente ignorata (nel senso di non-conosciuta, oltre che di oltrepassata)...

    RispondiElimina
  115. so bene di essere "capatosta"...ma mi sto accorgendo che voi lo siete più di me...infatti ancora non avete capito che io non sono contraria al Vo....è semplicemente che do più importanza a ciò che c'è dentro l'uomo che dice di amare Dio e non a come lo serve durante una messa.
    Mentre stai al ristorante, un cameriere ti porta un piatto di insalata..tu lo mangi e dici pure che è buona....ma non sai se quel cameriere prima di portarti il piatto ci ha sputato dentro all'insalata.....Questo per dire che tanti che servono Dio, apparentemente sembrano dei buoni servitori, ma in realtà si comportano come i sacerdoti dei tempi di Gesù...che davanti agli altri mostravano tante belle cose e poi, dietro, sputavano nel piatto che servivano...Perciò insisto col dire che la cosa più importante è essere in Grazia di Dio quando si serve all'altare o si partecipa ad una messa.....e i peccati ti saranno rimessi....tutto il resto è solo un contorno. E in grazia di Dio bisogna esserlo in ogni momento della nostra giornata....questo è il vero culto a Dio. in ogni momento della giornata noi celebriamo una messa..la messa che si svolge in chiesa è semplicemente una messa comunitaria che segue vari riti...ma la messa vera è quella che viviamo ogni giorno, ogni ora, ogni momento della nostra vita.

    RispondiElimina
  116. Sai qual'è il problema, Daniela? Quarant'anni di cancellazione della vera Messa cominciano a farsi sentire. Le nuove generazioni non sanno più quale era il suo, insostituibile, significato liturgico. Se non vuoi approfondire questo significato ti sarà impossibile capire. Chi ha cancellato la VO lo ha fatto allo scopo di de-potenziare il cattolicesimo. Ci è riuscito benissimo e lo capisco anche dalle parole che tu scrivi. Ma ci stiamo risvegliando, e pure in molti. Non è obbligatorio essere dei nostri.
    Ciao

    RispondiElimina
  117. Andrea Carradori @ quesito 210 febbraio 2010 alle ore 10:37

    Caro Fratello in Cristo,
    io solennemente posso affermare, davanti al Santissimo Crocifisso, che sono pronto al martirio, con tutti i tormenti relativi, alla sola lode di Cristo <span>per l'esaltazione della antica forma liturgica , Messa in latino</span>, la Messa, odiata dagli eresiarchi  e dai vari protestanti, la Messa che è stata celebrata, nella forma pressochè immutata attuale, da tutti i Santi canonizzati, la Messadei Martiri di tutti i tempi.
    Riconosco che la forma rinnovata del Messale romano ha la validità sacramentale come la Chiesa insegna del Catechismo Cattolico.
    Nutro, in mio cuore, serissimi dubbi sulla stesura della messa riformata , mi affido al "thesaurus Ecclesiae" per la sanazione delle cattive interpretazioni di questa messa.
    Ho la certezza nel cuore che quando Dio vorrà la forma antica della celebrazione della Messa sarà rintronizzata in tutto il mondo.
    Questa è la mia fede, che mi fa resistere, grazie alla cristiana speranza, agli attacchi, sempre più forti, dei  " senza Dio" .
    Talvolta pare che i "senza Dio" abbiano degli alleati proprio in certo clero cattolico.
    Come si fa a non assecondare dei fedeli che chiedono di pregare con le espressioni dei propri padri?
    Questi negatori della preghiera sono già stati doppiamente condannati : da Dio e dal cuore dell'uomo, che , al di là delle convenienze diplomatiche, sa discernere quello che è giusto e quello che è sbagliato.
    Non si illudano : noi continueremo a fare inchini ed a pregare anche per i pastori "dittatori" che rifiutano di concedere la preghiera ai nostri fratelli che gliela chiedono... ma il nostro cuore sa riconoscere il lupo dal buon pastore .
    Sono stato chiaro "quesito 2 " ?

    RispondiElimina
  118. Scusate gli errori ma ... a scuola paradossalmente ne faccio di più che a casa 8-) *DONT_KNOW* *DONT_KNOW*

    RispondiElimina
  119. secondo voi, coloro che sono nati dopo del concilio, non potranno mai diventare santi, visto che non hanno partecipato a messe del VO? visto che continuate a ripetere che i santi hanno partecipato a quel tipo di messa?o ci saranno ancora i santi?ma si diventa santi in base alla messa che segui o in base a qualcos'altro?????

    RispondiElimina
  120. Carissima Daniela, se tu avessi anche solo una volta e per sbaglio assistito alla Santa Messa Gregoriana sapresti che un sacerdote che  ha scelto di celebrare con quel rito, lo fa perchè mira alla Perfezione Sacerdotale.
    Non sputa, non è trasandato o altro perchè si dedica in toto al suo Dio.
    Un prete trasandato o che "sputa" come un lama, e lo fa consapevolmente, non è completamente di Dio, perchè non Gli dedica tutta l'attenzione che Egli merita.
    Il "contorno" che tu dici ( il Rito )non è un optional.
    San Pio da Petralcina diceva: " Può esistere un giorno senza il sole, ma non un giorno senza la Messa".
    E lui col N.O. si è sempre RIFIUTATO di celebrare...eppure oggi è Santo.

    RispondiElimina
  121. Cara Daniela, 
    i tuoi discorsi, i tuoi esempi, vanno per la maggiore in un certo contesto che si definisce cattolico, ma cattolico non è. Si tratta di esempi banali e banalizzanti, che identificano un aspetto della realtà ecclesiale (tipo rispetto solo apparente e non interiore) e lo assolutizzano, come se fosse applicabile a tutta la Chiesa e ovviamente non a loro.

    Nel nostro caso tu sembri applicarlo a tutte le persone ed ai sacerdoti che amano e seguono il VO, del quale -mi pare- non hai capito o non vuoi capire la 'sostanza' impareggiabile ed ineliminabile ("non è mai dato revocato", dice il Papa, non noi) che c'è dietro alla 'forma'...

    e ci riempi di tante belle parole il contenuto delle quali è generico e fumoso!

    Senza il vero culto a Dio (il primo comandamento!) non c'è né carità né giustizia, che ci viene data dal cielo e non viene da noi - che non possiamo renderci 'giusti' da soli - ma solo da Colui che ha portato a compimento la Legge e che, durante l'ultima Cena, ha sostituito alla haggadah pasquale ebraica la 'Messa' cristiana, durante la quale scende dal cielo la Gerusalemme celeste e non l'allegria né il protagonismo dell'Assemblea, perché il vero Protagonista (lo ha scritto il Papa e non io) è il Signore: Sua l'Azione nel Sacro Canone, Suo il Sacrificio per 'i molti' che lo accolgono, Sua la Grazia che ne scaturisce... 

    Te lo hanno detto cos'è e a cosa serve la Grazia Santificante?

    RispondiElimina
  122. Per la cronaca, io ho 35 anni ergo non ho mai vissuto prima del concilio e non posso averne nostalgia eppure sono qui e ci sono arrivato per la profonda crisi nella quale i sacerdoti della mia parrocchia mi hanno fatto precipitare.
    Assistevo a Messe vuote di ogni richiamo al Sacro, celebrate con sciatteria e fretta perchè bisognava dedicare il giusto tempo al omelia-sociale e agli avvisi.
    Io non conoscevo questo rito perchè nessuno mai me ne aveva parlato.
    Entrai per puro caso in una chiesa dove veniva celebrata la S. Messa detta di S. Pio V, ne rimasi sconvolto.
    Le parole del messale (i libretti nelle chiese sono bilingue latino-italiano) erano di una ricchezza e bellezza tale che sentii l'esigenza di inginocchiarmi alla Maestà di Dio.
    E per la prima volta in vita mia alla Consacrazione piansi di commozione.
    Ci saranno certamente altri e nuovi santi in futuro, ma saranno quelli che sapranno riconoscere nel sacrificio della Messa, Nostro Signore Gesù Cristo e non vedere solamente il prete simpatico o che " é forte non sembra neanche un prete".

    RispondiElimina
  123. certo che si diventa Santi grazie alla nostra risposta a Dio, fedele e costante, ed alla Sua Grazia che ci accompagna e la sostiene, ma NON SENZA la Messa, perché la messa non è un 'formalismo', ma un atto di culto dovuto a Dio e che ci trasforma secondo la Sua volontà.

    Più l'atto di culto è perfetto, più è davvero trasformante...

    RispondiElimina
  124. Anche io ho fatto lo stesso tipo di esperienza. Ho 39 anni ed ero completamente ignorante in materia. Andavo in Chiesa e pensavo che prima si facesse la stessa messa solo che in latino. Ho approfondito la tematica quasi per caso, 2 anni fa.
    Quando sono andato per la prima volta ad una Messa NO sono rimasto estasiato: la bllezza, la profondità, la Presenza del Divino. Da allora, quando posso, la frequento e mi ha cambiato moltissimo.
    La cosa più divertente è stato scoprire che tutto ciò che mi dava fstidio della messa NO non esisteva nella Messa VO: la noiosa preghiera dei fedeli, il sudatiuccio scambio della pace, le chitarre dei giovani rocchettari...

    RispondiElimina
  125. Padre Pio è morto nel 1968, il Novu Ordo è entrato in vigore nel 1970. Padre Pio non voleva celebrare la Messa in italiano, ma era ancora una traduzione del Messale Romano ( antico). E' logico pensare, che, probabilmente, avrebbe opposto una  resistenza  maggiore nei confronti del messale montiniano. Cosa avrebbe detto se avesse avuto modo di conoscerlo??? Questo non lo sappiamo.

    RispondiElimina
  126. "Capatosta" e, per quanto mi riguarda, molto simpatica. Ma, fraternamente, devo dirti una cosa.
    Certo che è importante essere in Grazia di Dio, certo che è essenziale la dimensione individuale e personale della Grazia. Ma quando scrivi:"l<span>a messa che si svolge in chiesa è semplicemente una messa comunitaria che segue vari riti...ma la messa vera è quella che viviamo ogni giorno, ogni ora, ogni momento della nostra vita" - perdonami la franchezza - ti vedo a rischio eresia. La messa vera è la consacrazione del pane e del vino che divengono realmente corpo sangue anima e divinità del Verbo incarnato. La messa vera può essere officiata unicamente da un sacerdote ordinato. </span>

    RispondiElimina
  127. come disse qui un sacerdote:
    "il Signore ci prenderà per fame....",
    fame di Lui! ma io speravo che 40 anni di deserto -fame e e sete- sarebbero bastati come castigo contro i ribelli che hanno osato stravolgere la Divina Liturgia, e che ha colpito tutti, colpevoli e innocenti, invece forse non finirà qui...

    RispondiElimina
  128. dicono che s. Escrivà abbia pianto di fronte alla "novità" e che abbia celebrato, sia pure controvoglia, col Messale NO

    RispondiElimina
  129. <span>sapranno riconoscere nel sacrificio </span>

    ma questo saper riconoscere DA CHI  o DA CHE COSA dipende ?
    è una capacità personale, un talento che alcuni hanno e altri no ?
    un talento umano, come il SAPER disegnare, SAPER danzare, è forse una tecnica, in cui alcuni diventano più bravi di altri, perchè PIU' dotati ?
    ma allora la santità sarebbe solo per pochi privilegiati, e gli altri sarebbero svantaggiati in partenza !
    e PERCHE' finora nessuno ha sviluppato questo SAPER RICONOSCERE, dentro la Messa NO ? (o qualcuno ci riesce ?)

    RispondiElimina
  130. Pdre Pio aveva già ottenuto l'indulto per continuare a celebrare la Messa VO...

    RispondiElimina
  131. <span>Purtroppo chi si è rimpinzato di "surrogati", non riconosce più il "buon cibo solido"! 
     
    Trovo strano - ma più che altro misterioso - che ci siano testimonianze come queste di Godiensis e Catone, alle quali mi associo, e la </span><span>chiusura e l'incomprensione più totale per il VO, che sono frutto ed espressione di cecità spirituale!</span>

    RispondiElimina
  132. <span>Leggendo il discorso di Daniela, improntato a totale "indifferenza" sulla Messa, sia nel modo della celebrazione, sia se confrontata a tutte le altre azioni quotidiane, espressa con queste frasi:  <span></span></span>
    <span><span>Dio ci</span><span> chiede semplicemente di amarlo.... Penso che il sacerdote che dice messa col volto rivolto verso il tabernacolo è uguale al sacerdote che dice messa volgendovi le spalle...</span>  
    <span> ....in ogni momento della giornata noi celebriamo una messa..la messa che si svolge in chiesa è semplicemente una messa comunitaria che segue vari riti...ma la messa vera è quella che viviamo ogni giorno,....</span>  
    e percependo in esse questa totale PARIFICAZIONE qualitativa della S. Messa con una pseudo-messa individuale (ma che cos'è?) di un singolo uomo nel suo privato, e (tra poco) forse la possibilità che questa "messa" personale sia indicata come idoena a SOSTITUIRE perfettamente il Santo Sacrificio dell'Altare, quello che Nostro Signore aveva donato ai suoi quella sera del Giovedì Santo, col comando di celebrarlo fino alla fine dei secoli.....  
    sento un macigno sul cuore, sento oscurarmi l'orizzonte della Speranza...  
    e mi tornano in mente quelle parole del profeta Daniele:  
      <span>Dn 9,27: </span>  
    <span>«Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, <span>farà cessare il sacrificio e l`offerta</span>; sull`ala del tempio porrà l`abominio della desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore" ».</span>  
     
    (stanno arrivando quei "giorni"?...)  
    :'(  
    </span>

    RispondiElimina
  133. <p><span>Caro Quesito,</span>
    </p><p><span>stabilire chi si salverà non spetta a noi. A me, poi... Dio mi guardi da ogni tentazione di giudicare e pontificare. Qualcosa, però, mi pare di aver capito e provo a farne parte con te.</span>
    </p><p><span>Estrapolare una frase o un brano dal Vangelo e costruirci sopra – mi pare d’aver capito – è la strada maestra per diventare eretici. Il Vangelo va tenuto presente nella sua interezza, un brano spiega e completa l’altro. La tua citazione sulle opere di misericordia dovrebbe essere integrata dalla parabola del fariseo e del pubblicano (le parole che hai usato tu per descrivere le tue scelte sembrano proprio una parafrasi di quelle adoperate dal fariseo).</span>
    </p><p><span>Prova anche a riflettere su Luca 11, 15-26 (“Chi non è con me è contro di me e chi non raccoglie con me disperde”) e Matteo 12, 36-37: “Di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato” (non, quindi, unicamente alle opere che avrai compiuto).</span>
    </p><p><span>Saluti e buon lavoro.</span>
    </p>

    RispondiElimina
  134. e io aggiungo, alla domanda di Daniela, questa:
    allora, se l'atto di culto decade sempre di più, allontanerà sempre di più i fedeli dalla trasformazione santificante della Grazia? e dalla Fede ?
    se è così, oggi, dopo 40 anni, in quale direzione stiamo andando ?

    RispondiElimina
  135. Opperbacco, questo sì che è un bel rigirare la frittata.
    Mai nessuno ha costretto un "modernista" ad assistere alla Messa VO. Io, invece - che trovo il VO più adatto alla mia spiritualità - io che trovo nel VO un invito al raccoglimento e all'adorazione, io - e centinaia di milioni di altri fedeli - ci siamo trovati un giorno, quarant'anni fa, obbligati a un rito che non ci aiutava ad amare e adorare Iddio, e di fronte alla nostra richiesta della Messa tradizionale ci è stato risposto: non c'è più, fine, stop, la Messa è questa che diciamo noi, piantatela di rompere i cosiddetti, o venite con noi a svitare le lampadine o saltate l'obbligo festivo e siete in peccato mortale. 
    E adesso che il Sommo Pontefice ha chiaramente affermato che il VO non era mai stato abolito, adesso che è diventato chiaro che siamo stati turlupinati per decenni, adesso arrivi tu a rivendicare "carità" nei confronti dei modernisti? E butti là frasi allusive e untuose sul Papa e sul Motu Proprio?
    Sai che ti dico, affettuosamente e rispettosamente? Ma va' a magnà er sapone!

    RispondiElimina
  136. vede, noi n'ciavemo à chiusura verso a messa vecchia,
    ciavemo à chiusura verso i novi che vonno a messa vecchia.
    perchè li vecchi veri sapeveno apri à bocca, e parleveno cò creanza dda santa chiesa e de li sor papi

    RispondiElimina
  137. Temo inoltre che non abbia capito la differenza tra il rito della messa e altri atti di culto "alla buon samaritano"... slogan, ormai sorpassati e che dimenticano i tanti episodi del Vangelo che ci ricordano come Gesù partecipasse continuamente ai riti religiosi del suo tempo.

    RispondiElimina
  138. E te lo chiedi ancora dove stiamo andando? non lo vedi? questa è bella!

    RispondiElimina
  139. Grazie, A. Carradori,
    per la tua bella e forte testimonianza di amore a Cristo e alla Messa antica, per la dichiarazione di fede e fedeltà alla Messa di sempre, che anch'io sottoscrivo.
    Ti invidio, però, perchè forse per il resto della mia vita io non potrò mai avere la fortuna che in tanti già avete: può darsi che sia destino di molti vedere la Terra Promessa solo dall'alto del Monte Nebo e "salutarla da lontano"!
    Ti invidio per il tuo coraggio, che sicuramente sarà vero nei fatti, come già tante volte messo alla prova: io non ce la farei, forse, a reggere il martirio che potrebbe configurarsi come
    - l'essere trattati da pazzi o pericolosi per la società e la Chiesa, emarginati e segnati a dito come esaltati, solo per aver cercato di aprire il discorso sulla Messa antica, mai celebrata nella propria diocesi, ferocemente osteggiata da tutte le autorità locali ecclesiastiche, a tutti i livelli (anche catechisti);
    - l'essere isolati anche dai propri familiari nel tentativo di farne richiesta, essendo essi tutti timorosi di mostrarsi non ossequienti all'autorità, cioè amanti del "quieto vivere" e alieni da ogni "stranezza" che li possa far prendere sott'occhio da parroci e vescovi...
    e davvero, se poi tu sei pronto anche a veder soffrire i tuoi cari per questa causa, presi a bersaglio in varie forme, più o meno gravi, di persecuzione....
    allora sì, ti ammiro ancora di più e potrò credere che i veri Santi, ancora oggi, sono qui tra noi, come nei primi secoli, come sempre !

    RispondiElimina
  140. tu, 'nvece, apri bocca e je dai fiato!

    RispondiElimina
  141. Giuseppe, grazie della risposta, chiarissima.
    Spero che sarà utile anche ad altri, perchè la mia era una domanda didattica
    (avrebbe dovuto capirlo da quel neretto Chi ce lo fa fare, che coinvolge anche me: domanda che serve ad una presa di coscienza per noi fedeli alla Tradizione, e come testimonianza davanti ai fedeli incerti...: infatti veniamo accusati di mancare di carità ecclesiale dai servi del Potere modernista, come lei ben sa, e bisogna render conto delle "ragioni della nostra Speranza")

    RispondiElimina
  142. E' propio questo che tte brucia, tripparoletto mio! Che ce so' i novi che vonno 'a Messa "vecchia"! Nun te l'aspettavi, eh? Fino a che èremo solo noi pori vecchiarelli, mbe' - diceveno li tripparoli - che ce vòi fà, questi so' fissati ma - ahò! - l'età è l'età e averanno da annà a l'arberi pizzuti, no? Mejo presto che tardi, magara! E invece, mo' arìveno sti fregni buffi de giovinotti, che nun sanno manco parlà né stasse zitti. I vecchietti ciavéveno anco' er mito de l'obbedienza e l'avemo fregati a la granne. Quest'antri, invece, so' pure disobbedienti (cacchio, je l'avemo imparato noi che "l'obbedienza non è più una virtù"!). Vòi vedé che questi se comìinceno a divertì a pijacce pe' culo a noi, a dicce che semo vecchi e che se dovemo levà da li cojoni?
    Eh no, eh! Nun sta bene. Semo li discendenti de l'Apostoli. Ce dovete da rispettà! 
    Come? Che dite? Che noi dovrèssimo obbedì ar papa? A quer tedescaccio? Ma come! 
    - Io so' caporito e der motu proprio me ne frego.
    - Io sto ancora a piagne sull'anello episcopale de Bugnini.
    - Io ciò troppo da fà' e da dì a Jerusalem by night.

    Anatema, anatema! Tutti in coro, compagni tripparoli: uno, due, tre: no Martini no party!
    Oh yeea!

    RispondiElimina
  143. applauso a scena aperta per Giuseppe !

    (quid vetat ridentem dicere verum ?)

    RispondiElimina
  144. Gentile Giuseppe, assai probabilmente, quella di Quesito voleva essere una provocazione, nei confronti dei vari neoterici che, estrapolando, appunto, alcune frasi del Vangelo, vogliono suggerire che, con l'attività filantropica, si assolva completamente agli obblighi verso Nostro Signore, dovendosi quindi relegare in posizione del tutto subordinata (se non addirittura in situazione di pressoché irrilevanza) tutto quel che riguarda gli atti d'adorazione ed i relativi aspetti liturgici.
    In fondo, non si tratta che di una delle innumerevoli versioni dell'eresia pelagiana .

    RispondiElimina
  145. @ Quesito 2: " ... A chi pensano di obbedire questi fedeli così ostinati che appaiono come coloro che "dividono" la Chiesa ,.. ?
    _______________________________________

    Naturalmente a Gesù Cristo,lo Stesso a cui ha obbedito lo stesso Papa, con la promulgazione della  Summorum Pontificum Cura.

    RispondiElimina
  146. A Quesito vorrei dire che la Messa N.O. è paragonabile a quella V.O solo se essa viene celebrata correttamente. Il problema è che spesso avvengono degli abusi liturgici che fanno diventare la Messa una specie di show, uno spettacolo di cui il sacerdote è l'animatore.
    Molti hanno approfittato della Messa N.O addirittura per diffondere errori dottrinali. Riguardo al papa e al motu proprio vorrei dire che, egli (il papa) ha obbedito allo Spirito Santo che sempre guida i pontefici.
    A Daniela dico che certamente la cosa più importante è amare Gesù con tutto il cuore. Di persone che non amano veramente Gesù, pultroppo, c'è ne sono sia fra i tradizionalisti che fra i progressisti. Il cristianesimo di facciata non è una prerogativa dei tradizionalisti.
    Il mio sacerdote (celebra solo in N.O) afferma che noi dobbiamo cercare di essere sempre un più e mai un meno nella vita di fede. Se all'amore interiore si può aggingere anche un rispetto esteriore perchè non farlo? Perchè far pregare solo l'anima se anche il corpo può farlo? Se poi i gesti esteriori, i canti gragoriani, gli ambienti possono aiutarci a raccoglierci in preghiera, ad elevare il nostro spirito a Dio perchè non accettarli?
    Certamente non è la Messa in se stessa che ci rende santi. E' la nostra risposta a Dio  che ci rende santi e in questo certamente la Messa puo aiutarci. 
    Per grazia di Dio ci sono dei santi anche oggi, ma in quanti hanno perso la fede? Dobbiamo ammettere che nonostante le innumerevoli pastorali e le messe show in molti si sono allontanati dalla fede. Proprio nei paesi più modernisti c'è stato un calo maggiore dei fedeli.
    Non si tratta di essere  contro o pro il V.O, ma di guardare  in faccia alla realtà. 

    RispondiElimina
  147. A quesito vorrei dire anche che, nella maggioranza dei casi non sono i tradizionalisti ma certi preti e vescovi progressisti che causano divisione non accettando il V.O, disobbedendo alla volonta del pontefice e mostrando un vero odio verso il V.O. Perchè i tradizionalisti dovrebbero rinunciare al V.O se il papa lo consente?
    Certamente ci sono anche dei tradizionalisti aggressivi ma essi sono una minoranza e bisogna capirli. I tradizionalisti per anni sono stati emarginati, giudicati come dei retrogradi, accusati di essere come i farisei.
    Certamente Giuseppe non risponde bene, ma questo è il linguaggio che i modernisti hanno avuto con i tradizionalisti per anni e anni.

    RispondiElimina
  148. Ecco di che cosa è capace il card. Vingt-Trois:

    http://www.perepiscopus.org/ext/http://www.perepiscopus.org/article-la-diversion-du-cardinal-vingt-trois-44619610.html

    Così pronto anche ad autorizzare un parroco a chiamare  la polizia per sloggiare da una chiesa i cattolici tradizionalisti che stavano recitando il rosario, eccolo distribuire la comunione a uomini politici notoriamente favorevoli all`aborto, all`eutanasia, ai matrimoni omosessuali!
    E Roma tace!

    RispondiElimina
  149. <span>E aggiungo uomini e donne politici favorevoli alla promozione dell` omosessualità nell`insegnamento. </span>

    RispondiElimina
  150. <span>le rivolgo il mio grazie di cuore, Ospite, a nome dei fedeli sbandati ed incerti, atterriti e confusi, esitanti di fronte ai grovigli e ai tormentosi dilemmi che affliggono la S. Chiesa, da oltre 40 anni!....</span>

    RispondiElimina
  151. <span>nonostante le innumerevoli pastorali e le messe show in molti si sono allontanati dalla fede</span>
    ovvero:
    gli "integratori alimentari" sono stati un rimedio peggiore del male!

    RispondiElimina
  152. Cara amica,
    la mia risposta al tripparolo voleva essere satirica, naturalmente: ecco perché tentavo di riproporre il modo di pensare (e di esprimersi) tipico di certi fratelli modernisti come il tripparolo medesimo.
    Interloquendo ieri e oggi con Daniela, con Quesito e con Quesito 2, ero invece me stesso e ho quindi espresso il rispetto dovuto a ogni interlocutore. 
    C'è differenza fra un interlocutore e un provocatore, la differenza di stile viene tutta di qui. Come si dice: in chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni... :-[

    RispondiElimina
  153. <span>ancora una volta , davanti a questa sopraffazione,</span>
    <span>(che non è la prima e non sarà l'ultima)</span>
    <span></span><span></span><span>come nel caso del sopruso del Vescovo di Evreux, </span>
    <span>Roma che farà?</span><span>
    ancora starà a guardare....</span> <span></span>
    <span>(come le stelle di Cronin, lontane nel cielo muto….)</span>
    *DONT_KNOW*

    RispondiElimina
  154. E pensare  che Martin Lutero leggendo il messale promulgato da Papa (San) Pio V ebbe a dire: " Finchè la Chiesa Cattolica poggerà su questa roccia (il Messale di S.Pio V appunto) sarà inattaccabile".
    Col senno di poi possiamo dire che mai parole furono più profetiche.

    RispondiElimina
  155. Grazie della precisazione. comunque l'ironia per iscritto va esplicitata, altrimenti viene fraintesa.
    cordialmente,
    Nike

    RispondiElimina
  156. Certo che Roma tace, è impegnata a turarsi gli orecchi alle nostre lamentele! scusate lo sfogo, ma più di così!

    RispondiElimina
  157. perciò ho detto qui più volte:
    siamo andati ben oltre lui, che sapeva bene come, intaccando la S. Messa di un solo apice, sarebbe crollata tutta la Chiesa !
    :'(

    RispondiElimina
  158. pero' la S.Messa è santa messa sia col VO che col NO, è santa perchè è il momento in cui riviviamo il mistero della Salvezza. In ogni aspetto della nostra vita esiste un rapporto costante fra forma e realtà vissuta quindi a maggior ragione il valore della forma è importante nella Messa ma non è il fondamento della Messa in cui il presbitero e il popolo si uniscono nella lode a Dio. Che non si possa diventare santi senza la Messa mi pare pero' un'affermazione un po' troppo dogmatica, sembra quasi un articolo del diritto canonico. L'amore verso Dio e il prossimo (che è l'immagine visibile di Dio) è il fondamento della nostra fedeltà a Cristo. Ce ne fossero di persone con la gioia e l'entusiasmo di Daniela ...

    RispondiElimina
  159. gentile Desolazione
    il tuo parlare mi ha fatto riflettere.
    probabilmente mi sono espressa male nel mio precedente post, infatti volevo intendere che dobbiamo offrire ogni momento della nostra vita al Signore, cercando di comportarci seguendo i dieci comandamenti e quindi la nostra vita in un certo senso deve essere simile a ciò che si svolge durante la messa, l'offerta a Dio di noi stessi, il portare il giogo sulle spalle, anche se Gesù ci ha dato un giogo leggero rispetto al suo, condividere il cibo con i nostri amici, cioè aiutarci l'un l'altro...questo volevo intendere.
    So bene quanto sia importante la messa, che sia detta seguendo il VO o il NO, però, ciò che cercavo di far capire, è che ciò che ci insegna la messa va vissuto ogni giorno e ciò che riceviamo durante la messa dobbiamo esserne degni di portarlo dentro di noi...noi tutti quando siamo uniti durante il rito della messa in chiesa ( messa comunitaria) e noi singolarmente quando siamo fuori dalla chiesa...
    Ma mi rendo conto che la mia ignoranza in materia forse mi porta a sbagliare nell'esprimermi.
    Ma è anche tramite questi raffronti che si cerca di imparare sempre qualcosa di nuovo e di rendersi conto delle cose in cui sbagliamo.......

    RispondiElimina
  160. Assolutamente si'! Hanno paura!!!
    Altrimenti perche' tanto ostruzionismo per uno sparuto gruppo di "nostalgici" che chiede la Messa?
    Se non fossero una minaccia gli si da' la Messa e la cosa finisce lii', invece si teme che la faccenda prenda piede, ed allora ecco le solite concessioni: chiesa fuori mano, orari impossibili ecc. ecc.
    Hanno paura, sanno che la ricreazione e' finita!

    RispondiElimina
  161. Redazione di Messainlatino.it10 febbraio 2010 alle ore 23:14

    "Gentile Desolazione"...

    suona proprio bene, come incipit.

    RispondiElimina
  162. Brava, mettersi in discussione è segno di maturità. Continua così, non sei lontana dal Regno dei Cieli.

    RispondiElimina
  163. Cosa si può veder ai piedi dei colli? Dalla cima si vede l'orizzonte. Ai piedi s'è in una conca.

    RispondiElimina
  164. <span><span>...eh già, cara Redazione:  </span></span><span>
    <span>esso riecheggia subitaneo alla mente, per somiglianza d'attrazione "decadente",  </span>
    <span>quei versi di Ippolito Pindemonte :  </span>
    <span>"Malinconia, Ninfa gentile,  </span>
    <span>la vita mia consacro a te</span>
    <span>;..."  </span>
    <span>e a voler esser pessimisti (ché ne avremmo ben donde....)  </span>
    <span>sembra l' incipit di un "cupio dissolvi" , palesato da una Chiesa ancora per gran parte inconsapevole di esso, e che, iniziato 40 anni fa in sordina  dai suoi "cantori", (attratti dalla moderna caducità e spregiatori di quel Dono perenne che "laetificat iuventutem"),</span>
    <span>oggi traspare eloquente dalle tante voci "dal sen fuggite...",  </span>
    <span>che spesso non sanno quanto dicono oltre le loro stesse parole !</span></span><span><span></span></span>

    RispondiElimina
  165. Qundo sento certe cose penso al cristianesimo anonimo e mi vien male...Cristo non era un moralista! chiedeva la conversione a Lui ( essere con lui o contro di lui)! La riflessione di Quesito ( molto martiniana, tettamanziana, bosiana) si può riassumere in due parole: il vuoto si affaccerà sul nulla! Cristo è VERBO! E' contenuto! Non è un vuoto a rendere! La parabola del Samaritano non va letta secondo la carne ( e che cacchio ma San Paolo proprio mai) ma secondo lo Spirito. Perchè il Cristianesimo è religione in Spirito e Verità! Il buon Samaritano è colui che di fronte alla disperazione ed al tormento dell'anima dice "c'è una speranza di salvezza" quello che non fanno i Farisei e gli zeloti che condannano il peccato della carne ma bestemmiano lo Spirito Santo! Un po' come quei preti che si stracciano le vesti se Berlusconi si fa una zoccola e poi chiedono rispetto per la scelta coraggiosa di Englaro! La stessa differenza che c'è tra la pagliuzza e la trave!
    Mah!
    Matteo Dellanoce

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione