Ecco l'amabile risposta della Conferenza episcopale tedesca al comunicato di mons. Fellay, da noi riportato in questo post (è pur vero che mons. Fellay 'non le aveva mandate a dire', affermando senza mezzi termini che l'episcopato tedesco "non cessa di manifestarci la sua ostilità priva di carità e i suoi continui processi alle intenzioni, trattandoci «con odio, senza timore né riserbo», come ha giustamente rilevato il Santo Padre nella sua lettera del 10 marzo scorso").
Matthias Kopp, portavoce della Conferenza episcopale tedesca, ha dunque dichiarato (fonte: Kath.net):
Con una tale scelta di parole nel comunicato odierno il vescovo Fellay mostra la sua vera attitudine mentale. Essa è marcata da una infelice ristrettezza di orizzonti. Noi rigettiamo totalmente l'accusa di avere intrapreso una aperta rivolta contro il Papa. Per il resto, rigettiamo l'accusa di ostilità priva di carità.
Se le parole di Fellay erano singolarmente gravi, questo commento del portavoce dei vescovi tedeschi è un attacco ad hominem contro il superiore dei lefebvriani (con l'accusa di mentalità distorta e chiusa). Sul merito invece della questione, se cioè la posizione dei vescovi teutonici sia o meno un'aperta rivolta al Papa e un'ostilità poco caritatevole, supponiamo che ciascuno si sarà già fatto la propria opinione.
IPOCRITI. Quale carità han riservato alla Fraternità S.Pio X sin dalla sua nascita?
RispondiEliminaMi basterebbe un solo esempio.
Inoltre a chi si riferiva il Papa quando parlava del malcostume imperversante nella Chiesa di crearsi un nemico su cui riversare tutto il proprio odio? E chi erano i portatori di odiosa violenza contro il fratello?
Infine: chi sono i vescovi frustrati che per un momento hann'abbassato la cresta davanti alla lettera del Papa pur così cauta nella fermezza?
I vescovi tedeschi continuano a dare una pessima immagine di se stessi. Mons. Fellay non le manda a dire, e fa bene; di fronte alla protervia di questi vescovi è giusto rispondere per le rime.
RispondiEliminaChissà, force c'è sotto anche qualche atavica invidiuzza nei confronti del connazionale al soglio, e la saga (non sempre edificante, perchè - san Francesco da un lato e Lutero dall'altro docent - le riforme della Chiesa vanno compiute dall'interno, e in spirito di docile obbedienza) dei lefebvriani offre il destro per colpire il Papa in modo indiretto.
RispondiEliminaCerto che "rigettiamo l'accusa di ostilità priva di carità" è una frase che nega nei fatti ciò che afferma a parole.
I vescovi germanici hanno pienamente ragione quando respingono l'accusa d'aver intrapreso "un'aperta rivolta contro il Papa". Alcuni di loro sono maestri in dicerie, complotti, intrighi e pugnalate alle spalle. Sono poco esperti di rivolte aperte ma espertissimi nell'organizzare rivoluzioni e congiure sotterranee. I suggeritori purpurei della Merkel hanno due nomi: Lehman e Sterzinsky. Il primo ha un vizietto: quello di lanciare il sasso e nascondere la mano. Vi ricordate quando il 6 gennaio 2001 disse in una intervista che Giovanni Paolo II doveva dimettersi? Intervista subito smentita. Poverino! Lehman non sa che, come disse Andreotti, una notizia smentita è una notizia data due volte. Alessandro
RispondiEliminaUn appello al Papa:
RispondiEliminaSantita' sciolga la conferenza episcopale tedesca, e sostituisca al piu' presto tutti i vescovi infedeli.
Torno da poco dalla Germania, per lavoro: non mi è piaciuta affatto l'aria che tira nelle singole diocesi. Ha ragione Mons. Fellay. La minaccia di alcuni Vescovi tedeschi di far chiudere il seminario della FSSPX corrisponde a realtà: 1)Non ne hanno la facoltà, trattandosi di una Società Sacerdotale;2)Non possono assolutamente "prendere" i seminaristi della Fraternità(quelli da loro ritenuti idonei!)e trasferirli nei seminari diocesani, i seminaristi della Fraternità sono membri di un Istituto clericale in attesa di riconoscimento canonico, che a quanto pare è IMMINENTE.
RispondiEliminaSono tornato dalla Germania con un profondo senso di nausea per il comportamento di alcuni vescovi di quella nazione. Non mi pare che quei vescovi siano "interessati" solo alla FSSPX: il bersaglio è il Papa! I loro comunicati stampa non corrispondono per nulla alla realtà: i vescovi tedeschi hanno deciso di assecondare in tutto le opinioni progressiste ed eretiche dei media della loro nazione.
P.S. Ricordiamoci che la massoneria è presente in Germania ed è molto ma molto decisa a screditare la Chiesa.
Come esorta Mons.Falley: recitiamo il Rosario perchè i cuori più induriti possano convertirsi.
Bruno64
Quei "vescovi" tedeschi sono una sciagura per tutta la Chiesa : hanno distrutto una comunità ecclesiale fiorente e ora si lanciano come degli sciacalli contro chi professa la vera fede.
RispondiEliminaAnche loro dovranno presentarsi al cospetto di Dio !
Dio non fa sconti per coloro che sono privi di carità e di amore per i fratelli !
L'infelice, menzognera e squallida dichiarazione delle teste mitrate tedesche sa tanto di ululato di animale colpito a morte... il loro tempo sta per finire e si sentono mancare la terra sotto i piedi...
RispondiEliminaPazientiamo, sopportiamo e preghiamo: ci penserà comunque il Buon Dio a sistemare le cose. A scorno dei Suoi nemici e di tutte le loro falsità e ipocrisie.
Non c'è davvero di che dire: dopo aver tentato (per fortuna, invano!)di abusare del loro potere, dopo aver calunniato ed odiato i loro fratelli nella Fede, ora ricorrono anche al mendacio ...
RispondiEliminaQuest'ultima presa di posizione mi rammenta, assai da vicino, l'atteggiamento dei malavitosi professionali (descrittomi da colleghi penalisti), i quali, a fronte di qualsiasi addebito, anche di quello dotato della più assoluta evidenza, si ostinano a negare, negare, assolutamente a negare.
Ovviamente, dopo la condanna, questa categoria di soggetti si ostinerà a sostenere di essere la vittima innocente di un increscioso errore giudiziario (con la curiosa variante, nel caso di esponenti notori di cosche criminali, di avere sì compiuto una moltitudine di gravissimi reati, ma non certo quelli per i quali sarebbero stati processati ed incarcerati).
Certo che il fatto di essere addirittura riusciti a produrre una Conferenza Episcopale in gran parte composta di soggetti dotati di una psicologia di qualità, per così dire, così evidentemente "malavitosa", da un lato, la dice assai lunga circa l'effettiva sostanza morale che anima il "neoterismo", dall'altro ci offre l'ennesima dimostrazione di come il male non riesca a produrre alcunché, ma si reiteri ellitticamente, sempre uguale a se stesso.
Cordialmente.
P.S. Ad evitare interpretazioni equivoche del mio messaggio, si badi bene: non ho inteso parlare di "malavitosi", ma mi sono limitato alla constatazione di una semplice attitudine psicologica di tenore "malavitoso".
Circa l'effettiva sostanza morale che ha animato gli atti e le dichiarazioni di queste persone, ovviamente, non sta a me il tracciarne una valutazione, giacché giudicherà Iddio, di fronte al cui Tribunale l'ipotesi dell'eventuale consumazione di un errore giudiziario non potrà che costituire una più che risibile ed impossibile eccezione.
Non dimentichiamo che la Germania è un paese in cui i cattolici sono una minoranza (sia pure molto consistente). I Laender protestanti sono da sempre i più avanzati culturalmente ed economicamente, e questo genera un complesso di inferiorità in quelli cattolici. Nella storia inoltre le due comunità si sono continuamente osteggiate e combattute. La prospettiva che guida questi vescovi è evidentemente quella di una "fusione" con i "fratelli" protestanti. Non so quanto questa prospettiva sia realistica (e andrebbe detto che le Chiese protestanti hanno oltretutto ormai poco seguito...), ma l'elemento chiave per capire cosa sta accadendo è questo. Ovvio che la Fraternità S. Pio X e in generale il tradizionalismo siano visti come una iattura e un ostacolo da rimuovere. Più l'identità cattolica è forte, più la "riunificazione" religiosa si allontana. Va' a far capire che l'identità non è un impedimento...
RispondiEliminaper Jacopo: tra i lander più avanzati nel settore economico-sociale ci sono la Baviera e il baden wuttemberg, due land integralmente cattolici, mentre le maggioranza protestante è palese nei lander dell'ex germania dell'est, notoriamente arretrati, quindi ritengo non sia sostenibile la tesi dell'inferiorità culturale.
RispondiEliminauna curiosità: la Conferenza episcopale tedesca nulla ha detto relativamente alle accuse (gravi) mossegli dalla Fraternità circa la dichiarazione di Konigstein del 1968!!!!
Caro Barbalbero, non è il caso di fare un trattato sull'economia tedesca ...ma è un fatto lampante che i Laender più ricchi e dinamici sono a maggioranza protestante! Senza voler dire che Baviera e Baden-Wuerttemberg siano aree sottosviluppate, per carità. Tutto è relativo. Anche culturalmente il predominio protestante è forte in Germania. La stessa lingua tedesca è stata fondata da Lutero! Senza voler dire con questo che non ci siano scrittori o pensatori tedeschi di altissimo livello di matrice cattolica, tutt'altro.
RispondiEliminaAh: sia chiaro, non volevo sostenere che i protestanti siano in quanto tali più "bravi" o intraprendenti dei cattolici. In Germania hanno goduto storicamente di opportunità migliori (come gli sbocchi sul mare...). Il mio era un tentativo di spiegare almeno in parte questo progressismo esasperato della conferenza episcopale tedesca.
Barbalbero ha ragione quando dice che il Baden Württemberg è una delle aree più sviluppate della Germania (e d'Europa!), ma non quando dice che è un Land integralmente cattolico. Se i cattolici sono circa il 37 per cento, i protestanti sono circa il 33. Va meglio in Baviera, dove i cattolici sono circa il 55 e i protestanti il 20, o nel Palatinato, dove il rapporto è di 45 a 30.
RispondiEliminaLa realtà è che in Germania da lunga pezza NON esistono Länder integralmente cattolici. Più che di complessi d'inferiorità, comunque, si può parlare di confronto coatto, anche se spesso indiretto, cosa che pesa sugli atteggiamenti e sulle decisioni, spesso negativamente.
Ottimamente detto, caro Pernice. Qui si entra nel discorso degli effetti del cuius regio eius religio, che ha spezzettato la Germania dal punto di vista religioso, senza contare gli effetti delle migrazioni post 1945. Quel che a me premeva sottolineare comunque è il fatto che da noi italiani, la cui nazione è dal punto di vista religioso sostanzialmente unitaria, tende a essere poco percepito il fatto che altri paesi, come appunto la Germania, hanno al contrario un passato di divisioni. Questo elemento gioca un ruolo importante nel progressismo filoprotestante di molto episcopato tedesco (insieme ad altri fattori, sicuramente). Poi sono il primo a dire che giocarsi la propria identità in nome di questo è una scelta insensata.
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