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lunedì 19 maggio 2025

L’appello del maestro Muti a Leone XIV: «Basta schitarrate in chiesa, ci vuole la musica sacra» #papaleonexiv

Bravissimo Maestro Muti.
Qui altri suoi dotti ed autorevoli commenti (spesso molto critici per quanto riguarda quella attuale) sulla musica sacra. 

Continuiamo le analisi sul nuovo pontificato di Leone XIV.
QUI l'intervista al Corriere della Sera.
QUI Vativision.
QUI Nico Spuntoni.
Luigi C.

17 Maggio 2025, OpenAlba Romano

Il maestro Riccardo Muti chiede a Leone XIV di riportare la musica sacra nelle chiese. E i concerti in Vaticano. In un’intervista al Corriere della Sera Muti dice che l’Italia sta trascurando la sua tradizione musicale. Dimenticando, per esempio, i 200 anni dalla morte di Antonio Salieri. «È un grandissimo! Ebbe solo la sfortuna di essere contemporaneo del più grande musicista che l’umanità abbia mai avuto: Wolfgang Amadeus Mozart». Il maestro spiega che Salieri «fu l’ultimo italiano a servire come maestro alla corte degli Absburgo. Fu maestro di artisti di immenso prestigio come Beethoven, Schubert, Meyerbeer, Liszt».
Muti e Salieri

[...]

Il Papa agostiniano

Sant’Agostino diceva che cantare è proprio di chi ama: «Ora per fortuna abbiamo un Papa agostiniano. Che certo conosce quest’altra frase di Agostino: “Bis orat qui cantat”, chi canta prega due volte. I primi di giugno avrò a Ravenna più di tremila persone da tutta Italia, che vengono per essere guidate a cantare tre cori di Verdi: dal Nabucco, dai Lombardi e dal Macbeth». Papa Leone, specifica Muti, gli piace «moltissimo. Mi fa ben sperare per il ritorno della musica sacra in chiesa». Mentre con Bergoglio i concerti in Vaticano sono pressoché spariti».

Le messe beat

E a lui non piacciono le messe beat «con le schitarrate? Per carità! Non credo di essere l’unico fedele che in chiesa preferirebbe ascoltare Palestrina. Monteverdi. Luca Marenzio. Gesualdo da Venosa. E il canto gregoriano. Non è solo mancanza di fede; è mancanza di spiritualità. I grandi santi della cristianità andavano incontro al martirio cantando, non strimpellando. Il declino della musica in chiesa è uno degli aspetti di un fenomeno più ampio». Ma tutto questo fa parte, secondo Muti, del «crollo del sacro. Spero proprio che Papa Leone possa riportare questo concetto di sant’Agostino nelle chiese: cantare è proprio di chi ama».


40 commenti:

  1. Brillante el comentario del maestro Muti. La guitarra que encima la tocan mal, es un espanto en las Misas

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  2. Le “schitarrate”, quando ben eseguite sono piacevoli ed aiutano a cantare anche i più giovani.
    Col sommo rispetto per il maestro Muti.

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    1. Quali giovani? Una volta introdotte le schitarratte, sono fuggiti quasi tutti dalle chiese!! Non è con le chitarre che si attraggono i giovani in chiesa!!!

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    2. Le schitarrate piacciono soltanto a chi frequentava certe chiese negli anni '70, quindi piacciono ai meno giovani. I giovani oggi preferiscono la musica sacra, basta con le scemenze fuori moda.

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    3. Infatti... ovviamente anche in questo caso ci sono canti e canti, chitarre (non da sole) e chitarre...e i giovani ci sono, eccome, per fortuna

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    4. Tipico commento scritto da qualcuno che non è più giovane da tanto tempo… io ho 30 anni e le schitarrate mi piacciono molto così come mi piacevano da bambino e adolescente.

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    5. Io sono vicino ai 50 e la chitarra mi piace. Ovviamente se suonata bene, ma quello vale anche per l’organo e per il canto.
      Semmai ci sarebbe da parlare della situazione dell’educazione musicale in Italia, abbastanza disastrosa. Basta andare in aree di lingua tedesca (eh sì, la terribile “chiesa tedesca”) per trovare tutt’altro ambiente musicale, con fedeli che sanno mediamente cantare bene e organi anche nuovissimi curati ed utilizzati. Per non parlare delle messe solenni in cui si canta l’ordinario con orchestra, coro e solisti magari si Schubert o Gounod. Senza scomodare le famigerate “messe tridentine”.

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  3. Me alegro por la intervención del maestro Muti. Ya es hora que en las Misas suene la música sacra. Las guitarras son hermosas en una peña folklórica no en una iglesia

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  4. Le chitarre ci possono anche stare ma al posto giusto, tipo S.Messe al campo di giovani e scout, ma non in chiesa.

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  5. Non si va a Messa per "ascoltare". Se si vuole ascoltare si va a un concerto, si va ad assistere ad una esibizione. Il partecipare alla Messa non vuol dire assistere.
    "L'assemblea è il soggetto celebrante, colui che partecipa attivamente alla liturgia, non solo ascoltando ma anche pregando, cantando e ricevendo i sacramenti. "

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    1. Questa è una affermazione assolutamente contraria alla dottrina della Chiesa Cattolica. La Santa Messa la celebra il sacerdote. Il popolo assiste e partecipa pregando, in modo più o meno coinvolto in letture, canti e risposte, ma assiste, non concelebra nel modo più assoluto né potrebbe farlo (l’ordine sacro è un sacramento non conferito ai laici).
      Le assemblee liturgiche lasciamole ai protestanti che non credono che la Santa Messa sia la rinnovazione incruenta del sacrifico del calvario (su cui N.S. Gesù Cristo è morto da solo in mezzo a due ladroni! Non in assemblea!!!) e non credono alla transustanziazione.
      Noi siamo cattolici!!!
      Quanta confusione dottrinale si è creata negli ultimi anni! Spero proprio che Papa Leone riporti un po’ di ordine!!!!
      Anche se alle volte, come in questo triste caso, basterebbe rileggere il catechismo per bambini di San Pio X…

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    2. Mi sa che la confusione qua ce l’hai te: “pregate fratelli e sorelle perché questo NOSTRO sacrificio sia gradito a Dio Padre Onnipotente”. Direi che il testo della liturgia ti sbugiarda: il sacerdote dice “nostro sacrificio” quindi l’assemblea (così si chiama) non è spettatore ma partecipa!

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    3. La “confusione dottrinale” la crea chi pensa ancora di vivere nell’ottocento.
      La liturgia è nata come banchetto comunitario, e questo è chiaro già dagli scritti paolini. Il problema semmai si creò quando diventò roba dei preti.
      Finalmente, il Concilio Vaticano II ha cercato di correggere un po’ il tiro.

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    4. Ottimo ripasso LI. L’assemblea non è “soggetto celebrante”!! Vengono i brividi…

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    5. E' il sacerdote che compie il sacrificio, no l'assemblea. Quella che lei ha fatto è un'affermazione eretica-luterana.

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    6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    7. Mi sembra evidente che il sacerdote nell’esortazione (peraltro citata dall’anonimo in modo errato, non dice nostro sacrificio, ma “mio e vostro sacrificio”, a sottolineare che sacerdote celebrante e popolo che assiste non svolgono affatto lo stesso ruolo) perché lo offre per tutti mica solo per sé, ma a celebrarlo è solo lui, l’unico ad essere legittimato a farlo in quanto - a differenza del popolo laico - lui ha ricevuto il sacramento dell’ordine sacro. Sacramento istituito da Nostro Signore Gesù Cristo…
      Invece di giocare con le parole andate a ripassarvi il catechismo!
      E poi quel passaggio del messale leggiamolo bene e per intero:
      1) il sacerdote chiede al popolo di pregare per il sacrificio che sta per offrire, non di offrirlo assieme a lui;
      2) dice che iI sacrificio verrà offerto anzitutto a lode e gloria del nome di Dio e poi per il bene di tutti (“bene nostro e di tutta la sua Santa Chiesa”);
      3) la stessa frase (“Oráte, fratres: ut meum ac vestrum sacrifícium acceptábile fiat apud Deum Patrem omnipoténtem”) peraltro è contenuta anche nel tanto vituperato messale di San Pio V. Quello in cui, a sentire gli stessi lamentosi modernisti, celebra solo un unico sacerdote dando le spalle al popolo e leggendo il canone a bassa voce….;
      4) in entrambi i messali la risposta del popolo a questa esortazione del celebrante dice: “il signore riceva dalle tue mani” - tue, non nostre!!! - “questo sacrificio”.
      Ripeto, quanta ignoranza! E della peggiore specie! Quella di chi crede di sapere tutto e invece è solo imbevuto di errori dottrinali…

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    8. Siamo così tutti ignoranti e imbevuti di errori dottrinali che la celebrazione va in tutto il mondo alla maniera “modernista” come dite voi. Invece il VO non è previsto e la stragrande maggioranza dei fedeli manco sa cosa sia. Facciamoci 2 domande, il Concilio Vaticano II è finito da 60 anni e direi che il tempo per tornare indietro è bello che finito. Rassegnatevi e andate a una messa normale vi aiuterà a connettervi di più con la comunità

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    9. Parole sante delle 10.32.

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  6. Concordo totalmente con quanto espresso dal Maestro MUTI

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  7. Non c' é da stupirsene. Il maestro Muti fa concerti. Teatri. Finzioni. Io in Chiesa prego e canto il Signore vero. Non vado a fare teatro o show. Mille volte piu autentico l'alleluia delle lampadine. Della noia mortale della messa del Perosi.

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    1. Non so che intenda con "autentico". E inoltre il suo ragionamento può benissimo essere invertito di direzione: l'Alleluia delle lampadine è un teatro o show, per me.

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    2. Lei si contraddice da solo. Sta dicendo che lo show non lo fa, ma che lo preferisce.
      L'Alleluia delle lampadine con tutte le sue manifestazioni di: manine a farfalline, battimani e vari movimenti corporei, cos'è? se non un canto da festa compleanno di bambini, che distrae dalla vera attenzione ed evita l' interiorizzare?

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    3. Quindi per mille anni i cristiani non hanno pregato in chiesa? Vuoi vedere che abbiamo capito come celebrare solo nel 1970...

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    4. Anonimo 13.21
      La musica alla messa deve elevare l'anima a Dio, perciò è musica sacra, ispirata, è propria.
      L'Alleluia delle lampadine è musica 'terra terra' e a terra lascia. Uno sceglie dove vuole indirizzare sguardo, ascolto e meta finale, se alle cose del Cielo o quelle della terra.

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    5. A prescindere che l'alleluia delle lampadine è brutto (ma il concetto è soggettivo, quindi ci sta), il grande errore fatto dalla Chiesa post-conciliare è stato di aver impedito a chi trovava brutto l'alleluia delle lampadine di assistere a una messa più appropriata (che era quella in vigore per 500 e più anni). In fin dei conti quello che la comunità tradizionale chiede è questo, e Bergoglio l'ha perseguitata in modo quasi spietato

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    6. Il tradizionalista che dice che i canti moderni sono “terra terra”, da che pulpito predica? Pensi che io ho sentito un sacco di “gregoriano” miagolato da veri incompetenti a tante messe tridentine. Forse sarebbe stata meglio una “schitarrata” a questo punto.

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    7. Gianvitus: i cristiani pregavano in chiesa a modo loro. Alcuni dicevano il rosario, i più colti, leggevano libretti di devozioni (ne ho ancora un paio appartenuti a mia bisnonna).
      Ancora mia madre (classe 1941) mi dice che da ragazza a messa non rispondeva nessuno.
      Non so, faccia lei. Guardi che la vita dei cristiani non ruotava attorno alle chiese di corte in cui si commissionavano opere musicali di altissimo livello ai compositori più famosi.

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  8. Concordo pienamente, ha ragionissima il maestro Muti, non se ne può davvero piu' delle schitarrate, e basta una volte per tutte con le chitarre, pianole, nacchere, tamburelli, bonghi, Jembe, didgeridoo, e quant'altro di vattelapesca che con la musica sacra tradizionale non ha nulla a che fare.

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  9. Si è perso il senso di sacralità della chiesa. Che debba essere il maestro Muti a chiedere che il Sacro, e primariamente la musica sacra, rientri nelle chiese la dice lunga sull'attuale stato comatoso liturgico.
    Oggi che van di moda le flatulenze sonore, scambiate per musica, è più che mai urgente educare i giovani al bello e al bene.

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  10. Basterebbe spiegare al maestro Muti che la musica sacra può essere eseguita solo in un determinato contesto liturgico (che non è evidentemente quello riformato), e non dove si celebra una liturgia in cui principalmente il celebrante parla a voce alta con il microfono. La vera musica sacra è sorta perchè la Messa era celebrata in larga parte submissa voce.
    Metterei alla prova il maestro Muti invitandolo ad assistere ad una celebrazione vetus ordo. Capirebbe così che Monteverdi, Palestrina o la musica organistica si inserirebbero nel loro originale ambito di preghiera e arte funzionali al rito liturgico stesso .

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    1. Ma cosa c’entra la messa tridentina? Che per l’ottanta per cento è detta in silenzio.
      Forse il maestro Muti pensa che in ogni parrocchia ci siano musicisti pari ai Berliner!
      Si fa ciò che si può: nella mia cattedrale si canta in maniera sopraffina in latino, nella mia parrocchia si fa quello che il popolo sa cantare o che aiuta la partecipazione dei bambini del catechismo. In una chiesina vicino a casa mia non c’è nemmeno l'organo, ma c’è un bravissimo chitarrista. Che facciamo? Lo buttiamo fuori perché non sa suonare Monteverdi?
      Basta con queste ideologie. E basta anche pensare che, prima del concilio, dappertutto fosse un fiorire di messe di Mozart e mottetti di Palestrina.

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    2. Assolutamente in disaccordo. Che il “contesto riformato” (ucci ucci, sento odor di scismaticucci) non sia adatto alla musica sacra dove se l’è inventato?
      Si cerchi qualche video delle messe capitolari del Duomo di Milano, poi mi dirà.

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    3. Anonimo21 maggio 2025 alle ore 13:35
      Caro Anonimo,
      1) non è vero che la Messa tradizionale cantata è detta per l'80% in silenzio. se è cantata, caso mai è in silenzio per il 20%, a dir tanto. (E comunque anche in quella letta, le parti che non si sentono sono davvero poche, perchè, almeno secondo l'uso italiano, la messa è dialogata coi fedeli, le letture sono proclamate a voce alta, ecc).
      2) nessuno pensa che un tempo fossero solo meses di Mozart e di Palestrina (nelle chiese piccole non avevano certo i mezzi per poterle suonare o cantare). Ma le assicuro che sono tantissime le realtà in cui, anche in campagna, almeno per le feste grandi si suonassero belle messe all'organo (a volte composte anche da organisti locali di medio livello, ma che inorgoglivano le rispettive località).
      3) Ma se anche un tempo fosse stato un deserto musicale, dobbiamo per forza riproporlo oggigiorno?
      4) è giustissimo che nelle parrocchie si suoni quello che i fedeli sappiano cantare. E pensi un po': spesso ogni vallate, ogni zona, ogni località aveva una cadenza propria dei canti in gregoriano (dovuti magari ad iniziali errori musicali) che sono divenuti identitari di quelle precipue realtà. QUindi anche un tempo si cantava come e cosa si poteva. Non è mica una novità del post concilio.
      5) nessuno vuole riprorre monteverdi, pergolesi, mozart ecc, ma tornare a canti belli. Bei canti anche popolari ma con una melodia armonica, con bei testi poetici e di fede (oggigiorno invece le musiche poco hanno di ieratico, e i testi sono molto "animisti").
      Quindi non evada il problema. E colga il succo del discorso: più musica veramente sacra, meno protagonismo di certi cori...

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    4. Il problema è che il succo del discorso alcuni non lo vogliono proprio cogliere. Commentano solo per far polemica. Io più che rispondere loro scrivo per evitare che altri (in buona fede, a differenza di questi modernisti rancorosi) cadano in errore leggendoli.

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    5. Egr. Robertus: che la messa tradizionale sia detta quasi tutta sottovoce lo dice prima l’anonimo delle 21.45! Perché riprende un altro che ha detto la stessa cosa?
      Forse perché il primo è dei vostri, quindi può dire quello che vuole?

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    6. Cioè di tutto il mio commento, quello che rileva di più è la questione sul silenzio? Annamo bene! Cecità selettiva, proprio eh.
      Le Messe lette sono dialogate e le parti dette sottovoce sono poche.
      Nelle Messe cantate invece le parti cantate sono molte e trovano posto in quelle parti in cui il sacerdote "diaologa" non con tutti i fedeli (come nella messa letta) ma solo coi ministranti.
      Invece di concentrarci sul buono che ha detto Muti, ancora stiamo a far domande (e polemiche) sulle Messe?

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  11. Le chitarre in Chiesa non avrebbero mai dovuto entrarci. Non c'entrano affatto con la liturgia. Punto.
    Tutto il resto sono parole al vento.
    In alto i cuori, con organo e coristi.

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    1. Ci fu un tempo in cui anche l’organo era proibito.
      Quindi? Per quale ragione le chitarre “‘non c’entrano affatto con la liturgia” e gli organi sì? E i violoncelli? Gli oboi? Le arpe?
      Qui si parla tanto per dare fiato ai denti a questo punto. Prese di posizione astruse ed ingiustificabili se non con l’odio ideologico di tutto ciò che è Chiesa dal 1965 ad oggi.

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  12. Sono un musicista e da più di trent’anni aiuto con la musica in chiesa, ho esperienza sia in parrocchia che nelle messe tridentine. Sono principalmente un cantante, ma so suonare quel tanto che basta per accompagnare qualche canto quando c’è bisogno. Mi è capitato anche di dirigere.
    Premesso che non capisco questa levata di scudi contro i canti liturgici moderni, visto che ce ne sono di più che validi, (così come non tutti i canti tradizionali sono dei capolavori), anche alle liturgie tradizionali, nonostante tanti si scaglino contro la cattiva musica moderna, era difficilissimo trovare qualcuno che sapesse leggere la musica, sapesse cantare o suonare uno strumento. A questo punto chiedo quanti dei frequentatori di questo sito conoscono la musica. Oltre alle lamentele, cosa fate voi concretamente per ovviare al problema? Avete studiato musica? La fate studiare ai vostri figli? Ascoltate con loro abitualmente buona musica in casa?
    Saluti cordiali.

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