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martedì 15 aprile 2025

Badilla. "Warning" sull'efficacia delle "riforme" economiche di Papa Francesco: il disavanzo del Fondo Pensionistico vaticano in "grave squilibrio".

Grazie a Luis Badilla per questa analisi sulle disastrate finanze vaticano.
Altro "effetto Francesco"?
Luigi C.

"Warning" sull'efficacia e adeguatezza delle "riforme" economiche di Papa Francesco: il disavanzo del Fondo Pensionistico vaticano in "grave squilibrio".

Nel 2015, il Fondo Pensionistico del Vaticano aveva un disavanzo di 1,5 miliardi di euro. "Nel frattempo, il Fondo è continuato in rosso, in linea con l’ampia crisi finanziaria della Santa Sede, sollevando seri dubbi sulla capacità del Vaticano di pagare le pensioni dei dipendenti laici e clericali", secondo quanto scrive The Pillar che approfondisce la questione ricordando in particolare che Papa Francesco nel novembre scorso annunciò una vasta revisione del fondo per raggiungere il “deficit zero”. Intanto, le informazioni ufficiali necessarie per sapere la verità delle cose non sono reperibili in nessun modo. La Segreteria per l'Economia che in precedenza pubblicava il bilancio annuale non lo fa dal 2022.

Il disavanzo e la Lettera del Papa

        Secondo l'inchiesta di The Pillar, nonostante siano passati 10 anni da quando fu lanciato il primo "warning" (1,4 miliardi di euro di disavanzo), non sono state fatte le riforme o le correzioni necessarie e urgenti. I documenti vaticani visti e analizzati dal sito americano "mostrano che le autorità finanziarie vaticane hanno proposto misure per affrontare il problema delle pensioni nel 2015", ma in sostanza tali misure furono disattese e, quindi, nel decennio trascorso non si è fatto “praticamente nulla”. The Pillar sottolinea: "Nel frattempo, il fondo è continuato in rosso, in linea con l’ampia crisi finanziaria della Santa Sede, sollevando seri dubbi sulla capacità del Vaticano di pagare le pensioni dei lavoratori laici e clericali".

Se le cose stanno così, vuol dire che la Lettera del Papa del 19 novembre 2024, indirizzata al "Collegio Cardinalizio e ai Prefetti e Responsabili delle Istituzioni Curiali, degli Uffici della Curia Romana e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede", sarebbe sino ad oggi l'unico richiamo pubblico del Pontefice su una situazione delicatissima. E allora ci si domanda, cosa è stato fatto da quando un decennio fa fu lanciato l'allarme? Oppure come le famose "riforme economiche" di Papa Bergoglio hanno inciso nella situazione complessiva al punto di evitare la crisi odierna del sistema pensionistico?

La COSEA aveva già detto …

Nella sua Lettera, il Papa nulla dice su quanto è stato fatto per evitare di arrivare a un così “grave squilibrio prospettico”. In concreto, Papa Francesco non parla delle tante proposte fatte nel 2015 per correggere gli errori, insufficienze, sprechi e inadeguatezze del sistema pensionistico; proposte che portavano la firma del cardinale australiano George Pell, allora Segretario della Segreteria per l'Economia (2013). Nel suo Memorandum, Pell e i suoi collaboratori usavano informazioni fornite dalla COSEA creata da Francesco nel 2013 (Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull'organizzazione della struttura economico-amministrativa), l’Organizzazione della Struttura Economico-Amministrativa della Santa Sede.

The Pillar ricorda che la COSEA aveva già riferito che era stato individuato un “divario di finanziamento di almeno 700-800 milioni di euro (sulla base dei tassi di interesse del 2013)” nel Fondo pensionistico e anche nel Fondo sanitario della Santa Sede, sul quale si osserva inoltre che “si prevede l'aumento a un livello non sostenibile; le spese pro capite sono più di oltre il 50% rispetto a fondi sanitari italiani comparabili”.

Negli ultimi anni, dopo un lungo silenzio del Papa su queste materie delicate e essenziali per la Santa Sede, precisa:

(a) Per primo la citazione di una precedente Lettera (16 settembre 2024) indirizzata solo ai cardinali in cui il Pontefice esortava a lavorare per raggiungere "deficit zero" e far sì che" non sia solo un obiettivo teorico, ma una meta effettivamente realizzabile.

(b) Con questa lettera intendo oggi porre la vostra attenzione su un’altra questione …  Mi riferisco alla gestione del nostro Fondo Pensioni, già considerato tra i temi centrali della riforma economica.

(c) Occorre assicurare un equo modello previdenziale a favore della comunità al servizio della Santa Sede e dello Stato e di assolvere alla responsabilità morale di erogare prestazioni dignitose a quanti ne hanno diritto, compatibilmente alle risorse economiche a disposizione.

(d) A questo scopo sono stati realizzati differenti studi dai quali si è derivato che l’attuale gestione pensionistica, tenuto conto del patrimonio disponibile, genera un importante disavanzo.

(e) Il grave squilibrio prospettico del Fondo, la cui dimensione tende ad ampliarsi nel tempo in assenza di interventi: in termini concreti, ciò significa che l’attuale sistema non è in grado di garantire nel medio termine l’assolvimento dell’obbligo pensionistico per le generazioni future.

(f) Siamo ora tutti pienamente consapevoli che occorrono provvedimenti strutturali urgenti, non più rinviabili, per conseguire la sostenibilità del Fondo Pensioni, … in una prospettiva di giustizia ed equità tra le diverse generazioni.

La grande nomina: il cardinale Farrell, super-commissario

A conclusione di questa sua Lettera, riassunto con le 6 citazioni precedenti, alla fine comunica il “grande colpo”: un Commissario. ''Alla luce di ciò e tutto ben considerato - conclude il Papa in questo documento - desidero, quindi, comunicarvi la decisione, da me assunta in data odierna, di nominare Sua Eminenza, Kevin Card. Farrell, Amministratore Unico per il Fondo Pensioni, ritenendo che questa scelta rappresenti, in questo momento, un passo essenziale per rispondere alle sfide che il nostro sistema previdenziale deve affrontare in futuro. Pur avendo apprezzato il contributo fornito con ponderazione da coloro che in questi anni si sono occupati di questa delicata materia, ritengo ora che sia indispensabile percorrere questa nuova fase, fondamentale per la stabilità e il benessere della nostra comunità, con prontezza e unità di visione affinché gli interventi dovuti siano con sollecitudine realizzati''.

Allora, dove stanno andando le riforme economiche?

Quali sono i benefici riformisti se in 10 anni i “buchi” crescono

A questo punto si rinnova l'unica domanda pertinente: perché le riforme economiche del Papa, tanto elogiate e amplificate, poco conosciute e poco spiegate, non hanno fatto fronte in questo decennio al "buco" della sanità e in particolare delle pensioni (1,4 miliardi di euro)? Aggiornare questo dato, secondo quanto ha detto una fonte della Segreteria per l'Economia a The Pillar, "sarebbe scioccante".

Il sito, in conformità con le fonti vaticane interrogate nel quadro della sua inchiesta, conferma che nel caso del Fondo pensionistico, in questi anni (2013 - 2025) non sono stati forniti i finanziamenti necessari e non sono stati fatti gli investimenti urgenti per coprire in modo sistematico e ordinato, con una adeguata governance, le passività. “Il Santo Padre ha parlato dell’assenza di interventi nel tempo e di ciò che questo ha significato per lo stato del [Fondo pensione], ma questa non è purtroppo una nuova scoperta. Tutto ciò era noto anni fa ed è così anche oggi", ha detto un alto funzionario vaticano vicino al dossier che segue queste questioni. La domanda che si dovrebbe porre è: “Perché non ci sono stati interventi per un decennio?” La situazione ora è solo peggiorata”.

        Quando, per fare un esempio, si pone agli esperti in affari vaticani una domanda sulle principali riforme del pontificato, nell'elenco delle risposte raramente appaiono le "riforme economiche", e quando vengono ricordate, la domanda successiva - quali sono nello specifico? - non c'è risposta. Insomma, queste riforme sono famose, se ne parla, fanno parte dei successi del pontificato, ecc. ma quasi nessuno è in grado di argomentare. Tutto è segreto, difficile da capire, impossibile da spiegare. Allora si prova facendo un'altra strada: individuando il calibro, la natura e il successo di queste riforme, deducendolo da possibili buone conseguenze in altri settori: pensioni e sanità per esempio.

La risposta ha provato a trovarla il sito citato ma la loro inchiesta non è riuscita a trovare una risposta coerente con i fatti accaduti e vera rispetto a quanto si è detto sulle riforme.

 

Rapporto ASIF - Annuale dell’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria - Migliorato il processo di segnalazione di attività sospette.

(Vatican News) L’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria (ASIF) continua le sue attività contribuendo al consolidamento del sistema della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo e della proliferazione delle armi di distruzione di massa (CR/FT), come documentato dal Rapporto Annuale pubblicato oggi in riferimento all’anno 2024.

Segnalazione di attività sospette

Nel corso del 2024, l’ASIF ha ricevuto 79 segnalazioni di attività sospette (123 nel 2023), delle quali 73 da parte dell’ente vigilato (118 nel 2023). In questo ambito, però, una riduzione numerica è una notizia da accogliere positivamente in quanto rappresenta un incremento della qualità e non una riduzione dell’attenzione da parte dei soggetti segnalanti. Come l’ASIF illustra nel suo Rapporto, è il risultato del progressivo affinamento del processo di selezione delle fattispecie da segnalare, come dimostrano indicatori quali l’incremento della collaborazione interna ed internazionale (rispettivamente 65 comunicazioni, rispetto alle 54 del 2023, e 44 scambi, rispetto ai 32 del 2023), la stabilità del numero dei Rapporti trasmessi all’Ufficio del Promotore di Giustizia (11, come nel 2023) e l’incremento delle misure preventive adottate (2 sospensioni di transazioni e operazioni e 2 blocchi di conti, fondi e altre risorse economiche; rispetto a una sospensione nel 2023).

Il Rapporto Annuale 2024 introduce una separazione tra le segnalazioni di attività sospette che presentano veri e propri indicatori di anomalia (quest’anno, tra l’altro, sono pubblicati per la prima volta gli indicatori di anomalia che risultano con maggiore frequenza) e le segnalazioni che sono determinate esclusivamente da connessioni dirette o indirette con giurisdizioni ad alto rischio e giurisdizioni soggette a monitoraggio rafforzato (36 sulle 79 totali).

Anche in questo caso, però, l’ASIF conferma l’assenza di criticità a riguardo: nessuna di queste segnalazioni ha determinato l’invio di un Rapporto all’Ufficio del Promotore di Giustizia.

Lo IOR si conferma un ente solido e ben organizzato

Nel corso del 2024, l’ASIF ha svolto una costante e sistematica attività di verifica dei profili rilevanti ai fini della sana, prudente e sostenibile gestione dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR).

Il Rapporto Annuale 2024 ricorda, inoltre, l’esito positivo del follow-up da parte del Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa sulla conformità tecnica – cioè sulla conformità del quadro normativo della giurisdizione rispetto agli standard del Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale - della giurisdizione. In particolare, nel corso del processo del 5° round di valutazione reciproca, la Santa Sede (incluso lo Stato della Città del Vaticano) è stata sottoposta ad un accertamento sui progressi compiuti a seguito del Rapporto di Valutazione Reciproca dell’aprile 2021.

La “Lettera del Presidente”

“La lettura del presente Rapporto annuale – scrive il Presidente dell'AIF, Carmelo Barbagallo introducendo il Rapporto - rassicura, con la forza dei numeri e la concretezza degli argomenti, sul fatto che l’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria sia riuscita a mantenere, nel corso del 2024, uno standard elevato nella propria azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo e nell’attività di Vigilanza sullo IOR. Ne sono testimonianza la qualità delle relazioni e delle varie forme di cooperazione con le Autorità, interne e internazionali, nonché i buoni risultati conseguiti dallo IOR”.

Annual Report - AIF - 2024 - english

Rapporto annuale - AIF - 2024 - AIF - italiano