
Grazie ad Aci Stampa per questa analisi sull'uscita della nuova edizione dell'Annuario Pontificio.
Luigi C.
Andrea Gagliarducci, Aci Stampa, 24-3-25
Non dovrebbe ancora esserci la “svolta” rosa di Papa Francesco nell’Annuario Pontificio 2025. Né la “prefetta”, come si fa firmare, Suor Simona Brambilla, né Suor Raffaella Petrini, primo governatore donna dello Stato di Città del Vaticano sono presenti nell’annuario nella loro nuova veste.
Questo perché l’Annuario è una fotografia, puntuale e precisa, ma comunque cristallizzata in un momento, il 31 dicembre 2024.
Annunciato la scorsa settimana, l’Annuario Pontificio ancora non è disponibile in libreria. Tuttavia, per la particolarità e la complessità della pubblicazione, si possono già sapere quali sono le novità e quali le cose che ancora non ci saranno.
A partire, appunto, dalle ultime due nomine “femminili”. Suor Brambilla è stata nominata alla guida del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata lo scorso 6 gennaio, quando insieme a lei il Cardinale Miguel Angel Fernandez Artime è stato nominato, in maniera del tutto insolita, pro-prefetto. Suor Raffaella Petrini, infatti, ha preso l’incarico di “governatore” l’1 marzo 2025, quando il Cardinale Fernando Vergez Alzaga è andato in pensione, ma questo non ci può essere nell’Annuario Pontificio.
E, dunque, sarà il prossimo annuario pontificio che mostrerà se e come il pro-prefetto della Vita Consacrata va considerato alla pari o al di sotto della prefetta, e se e come è cambiata anche la Commissione Cardinalizia dello Stato di Città del Vaticano, ora di fatto non più cardinalizia perché non composta da soli porporati, e presieduta da una suora. Intanto, però, l’Annuario Pontificio 2025 dovrebbe mantenere tutta la struttura del governatorato invariata.
Ancora non dovrebbe essere inclusa, inoltre, la Commissione per le Donazioni alla Santa Sede, istituita dal Papa l’11 febbraio 2025, che tra l’altro deve ancora delinearsi in tutte le sue potenzialità e competenze – e sarà da vedere come si affiancherà all’Obolo di San Pietro.
Il ruolo di assessore del Papa per la Vita Consacrata attribuito al vescovo Daniele Libanori, già ausiliare di Roma, non era presente tra gli incarichi dello scorso anno, per ragioni temporali. Questo annuario chiarisce che si tratta di una nomina personale, che resta fuori dai ranghi di qualunque dicastero.
Mentre sono completi i ranghi del vicariato di Roma, con il Cardinale Baldassare Reina vicario, e il vescovo Tarantelli Baccari vicegerente, mentre il Cardinale Angelo de Donatis entra finalmente nell’Annuario come Penitenziere Maggiore e non più come vicario del Papa per la diocesi di Roma.
L’arciprete coadiutore di Santa Maria Maggiore Rolandas Mackrickas è ora cardinale, e non è una novità da poco.
Curiosità Segreteria di Stato
La Segreteria di Stato già dallo scorso anno includeva il Consiglio della Seconda Sezione, denominato semplicemente “Consiglio” senza ulteriore specificazione, che – si legge – è “istituito dalla Praedicate Evangelium”.
Prima si parlava di un Consiglio di Cardinali e Vescovi. Lo scorso anno, il Consiglio enumerava solo il Cardinale Parolin tra i suoi membri, e nessun altro. Ora, il Consiglio è al completo. I membri, nominati il 22 febbraio 2024, sono Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione nella Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari; Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali; e padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e dell’Ufficio per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese del Vicariato e di Roma.
Qualche nota storica. Il Consiglio della cosiddetta “seconda sezione” della Segreteria di Stato è previsto dalla Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, promulgata nel 2022, che regola il funzionamento della Curia, ma non si trovava menzionato nella Pastor Bonus, del 1988, che per quasi tre decenni ha definito i compiti degli uffici di Curia.
In realtà, il Consiglio c’è sempre stato. Nell’Annuario 2022, quando la vecchia Costituzione era ancora in vigore, veniva descritto come “previsto dall’articolo 40 della Costituzione Apostolica Pastor Bonus”. Ora, è “istituito dalla Costituzione Apostolica Pastor Bonus”, segno che alcune cose semplicemente non sono state buttate via, ma sono rimaste.
Per dirla impropriamente, si trattava di un “residuo” della antica Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Strardinari, che nel 1967 era divenuto Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa.
La Congregazione era stata istituita ufficialmente nel 1814 da Pio VII, nata come Congregazione di emergenza nata dopo il crollo dell’Impero Francese di Napoleone Bonaparte e la restituzione di Roma al Papa. In quel periodo di confusione, era necessario infatti avere un organo che ordinasse le richieste provenienti da ogni ambito d'amministrazione per poi portarle alla conoscenza del pontefice o di altri organi istituzionali o congregazioni. La commissione era composta di otto cardinali, un segretario e cinque consultori.
Leone XII ne cambiò il nome in Congregazione per gli Affari Ecclesiastici straordinari, e la Congregazione fu conservata da Pio X e Pio XI, il quale stabilì per la prima volta i membri di diritto e nominò il prefetto, stabilendo che questi fosse il Segretario di Stato.