Vi proponiamo – nella traduzione curata dall’associazione Tradizione, Famiglia, Proprietà - TFP (QUI) – l’articolo di Gary Isbell, pubblicato il 12 marzo sul sito di The American Society for the Defense of Tradition, Family and Property, in cui si riportano i risultati definitivi (nulli) di una enorme, costosissima (a carico dei contribuenti) e distruttiva campagna di odio nei confronti della Chiesa cattolica canadese, partita nel maggio 2021 e rivelatasi, fin dalle prime serie indagini dopo qualche mese, una vera e propria «bufala», condotta dal governo con furore ideologico (ne abbiamo già scritto su MiL QUI, QUI, QUI e QUI).
L.V.
La presunta scoperta di 215 corpi in fosse comuni non segnate nella scuola residenziale indiana di Kamloops, nella Columbia Britannica, ha scosso il Canada nel maggio 2021. La presunta tragedia è diventata un grido d’allarme per i politici di sinistra e gli attivisti delle tribù indigene di tutto il mondo.
L’amministrazione di Justin Trudeau ha immediatamente preso posizione senza alcun fatto. Si è posto al centro della scena esprimendo solidarietà alla comunità indigena e imponendo di esporre le bandiere a mezz’asta in tutte le proprietà federali e impegnando fondi per indagare e portare alla luce le presunte fosse comuni.
Kamloops era una delle tante scuole canadesi federali [chiamate anche «residenziali», destinate all’accoglienza di bambini indigeni: N.d.T.] gestite dalla Chiesa cattolica. È lì che presumibilmente esistevano le fosse. Tuttavia, a quasi quattro anni dall’inizio delle indagini, non è stato riesumato un solo corpo nel sito della scuola di Kamloops. Non è stata stabilita alcuna data di scavo o prova concreta a sostegno delle gravi affermazioni che accusano la Chiesa.
Secondo molti, la mancanza di prove mette in dubbio la reale intenzione dell’amministrazione Trudeau. Accusano il governo di alimentare il panico morale e di usare la presunta tragedia per fomentare un sentimento anticristiano. Anche se non è stato trovato alcun corpo, Trudeau ha avuto successo nell’alimentare quel sentimento.
Le conseguenze dell’annuncio di Kamloops sono state immediate e devastanti. Ad oggi, oltre cento chiese cristiane, per lo più cattoliche, sono state vandalizzate o rase al suolo in Canada. Trudeau si è astenuto dal condannare gli attacchi, suggerendo invece che fossero il risultato dell’indignazione pubblica.
La narrazione del governo è stata costruita sulla base di un’unica interpretazione di un radar di penetrazione del terreno nel sito di Kamloops. L’antropologa Sarah Beaulieu ha condotto l’indagine utilizzando il radar per rilevare le irregolarità del terreno. I risultati di Beaulieu hanno identificato anomalie che sono state interpretate come «possibili» siti di sepoltura, ma non sono mai state confermate come resti di corpi umani.
Quando si parla di radar a penetrazione del terreno, la verità si nasconde, letteralmente, sotto la superficie. Il radar non distingue tra le alterazioni del terreno e i resti umani veri e propri. Gli scavi, anche se costosi e lunghi, sono l’unico modo per confermare o smentire accuse che hanno macchiato reputazioni impeccabili e infiammato tensioni culturali.
Tuttavia, politici e attivisti sono passati rapidamente da semplici congetture a certezze assolute. Il governo Trudeau ha accettato le affermazioni e ha immediatamente stanziato 320 milioni di dollari per la ricerca di tombe in tutta la nazione. Le speculazioni iniziali sono state presentate come prove di abusi sistematici orchestrati dalla Chiesa cattolica e da altre istituzioni cristiane che gestivano scuole residenziali in tutto il Canada.
Persino Papa Francesco si è scusato a nome della Chiesa cattolica senza avere alcuna prova, aggravando la percezione di colpevolezza. Tuttavia, le voci scettiche si sono fatte sempre più forti.
Quasi quattro anni d’indagini non hanno prodotto alcuna prova fisica di tombe a Kamloops o in altri siti di scuole residenziali in Canada. Frustrati dalla mancanza di progressi, diversi accademici hanno condannato pubblicamente le affermazioni iniziali. Jacques Rouillard, professore emerito presso l’Università di Montréal, ha descritto il caso come un «panico morale», dimostrando che le anomalie radar da sole non possono comprovare l’esistenza di tombe senza nome.
Per verificare le affermazioni sono necessari scavi fisici. Altre località hanno rivelato tombe associate a tragedie, come l’influenza spagnola e altre malattie, non certo ad abusi dolosi.
Nell’ambito dell’indagine, i leader indigeni hanno presentato storie orali contrastanti. Gli attivisti affermano che qualsiasi messa in discussione di queste storie sia tabù e «irrispettosa» nei confronti delle popolazioni indigene. Gli stessi investigatori, tuttavia, non esitano a mettere in discussione l’integrità della Chiesa cattolica.
Intanto il Canada ha elargito oltre 320 milioni di dollari al Residential Schools Missing Children Community Support Fund e ora si trova senza nulla da mostrare. Il Segretariato dei Sopravvissuti, un’organizzazione senza scopo di lucro che indaga sulle più antiche scuole residenziali canadesi, riferisce che il governo federale ha negato ulteriori finanziamenti, un riconoscimento implicito del fatto che persino l’amministrazione ha perso fiducia nella narrazione fasulla delle fosse comuni.
L’obiettivo dell’indagine era la verità e la riconciliazione. Tuttavia, quello che avrebbe potuto essere uno sforzo trasparente e collaborativo si è trasformato in una campagna frettolosa e reazionaria che ha scosso i fedeli, seminato divisione e distrutto decine di milioni di dollari di beni di proprietà della Chiesa.
La mancanza di resti fisici a Kamloops sottolinea la necessità di indagini imparziali e di una governance responsabile, soprattutto quando è in gioco la reputazione di intere istituzioni come la Chiesa cattolica.
Gli scavi avrebbero dovuto essere condotti immediatamente per scoprire la verità. L’opinione pubblica meritava certo di più di una narrazione politicizzata basata su speculazioni e i cattolici canadesi ora meritano di essere sollevati dal capro espiatorio sostenuto dal governo Trudeau.
Molti studiosi canadesi hanno anche messo in discussione la cifra comunemente accettata di 150.000 bambini indigeni costretti a frequentare le scuole residenziali, sostenendo che sia fuorviante. Essi sostengono che per molte famiglie indigene queste scuole sono state una benedizione, l’unica via di accesso all’istruzione in un’epoca in cui le tribù non potevano fornire nulla di simile.
La verità richiede prove, responsabilità e dedizione, non narrazioni emotive di sinistra costruite frettolosamente che alimentano le fiamme di rancori storici.
Quelle scuole salvarono la vita a migliaia di bambini, oltre a fornire loro un'istruzione che presso le loro famiglie non avrebbero mai potuto avere. Infatti denutrizione e tubercolosi in quel tempo sterminavano letteralmente i bambini delle popolazioni indigene.Se non ricordo male il Papa andò personalmente a chiedere perdono ed a donare 3 mln di dollari.Sarebbe interessante sapere che fine (bruttissima)hanno fatto quei soldi.La signora Beaulieu dovrebbe solo vergognarsi. Trudeau ha versato 320 mln per una notizia completamente inventata.Paese che vai reddito di cittadinanza che trovi....
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