Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).
Oggi la Chiesa cattolica celebra il giovedì di Settuagesima.
L.V.
20 Febbraio 2025, Luna vigesimaprima
A Tiro, nella Fenícia, commemorazione dei beati Martiri, il cui numero è noto soltanto a Dio. Tutti questi, sotto l’Imperatore Diocleziáno, da Vetúrio, generale dell’esercito, furono uccisi con molti generi di tormenti, succedutisi gli uni agli altri. Infatti prima furono lacerati colle sferze per tutto il corpo, poi gettati in pasto a bestie di varie specie, dalle quali per divina virtù non furono toccati, finalmente, aggiuntasi la ferocia del fuoco e del ferro, compirono il martirio. La loro gloriosa moltitudine era spinta alla vittoria dai Vescovi Tirannióne, Silváno, Péleo e Nilo, e dal Prete Zenóbio, i quali con fortunato combattimento, insieme con quelli, conseguirono la palma del martirio.
A Costantinópoli sant’Eleutério, Vescovo e Martire.
In Pérsia il natale di san Sadot Vescovo, e di altri centoventotto, i quali sotto Sápore, Re dei Persiani, avendo rifiutato di adorare il Sole, con morte crudele si guadagnarono gloriose corone.
In Cipro i santi Martiri Potámio e Nemésio.
A Catánia, nella Sicília, san Leóne Vescovo, che rifulse per virtù e miracoli.
¶ Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.
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