Vi proponiamo – in mostra traduzione – l’articolo del vaticanista Michael Haynes pubblicato il 2 settembre sul sito LifeSiteNews, in cui si riporta ed analizza l’affermazione dell’influente teologo vaticano padre Agenor Brighenti S.X., secondo il quale il «rito amazzonico», ispirato alle tradizioni e ai costumi locali della regione e proposto all’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione pan-amazzonica del 2019, entrerà in una «fase sperimentale» di tre anni alla fine del 2024.
L.V.
L’attesissimo e controverso rito della Messa in Amazzonia entrerà in una «fase sperimentale» di tre anni alla fine di quest’anno, come ha affermato un importante teologo.
In un nuovo reportage della rivista Vida Nueva digital, sono stati rivelati dettagli rivoluzionari sulla proposta del rito amazzonico della Messa – un frutto dell’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione pan-amazzonica del 2019 tenutosi in Vaticano.
Pur non riportando alcuna citazione testuale, la rivista Vida Nueva ha affermato che «il rito amazzonico entrerà nella fase sperimentale – che durerà tre anni fino al 2028 – alla fine del 2024».
La notizia è probabilmente lo sviluppo più significativo in relazione al rito amazzonico da quando è stato proposto nel 2019.
Padre Agenor Brighenti S.X., fonte di Vida Nueva, è a capo dell’équipe teologica del Consejo Episcopal Latinoamericano y Caribeño e consulente della Conferência Eclesial da Amazônia.
Padre Agenor Brighenti S.X. è inoltre coordinatore del «processo di elaborazione del rito amazzonico per la Conferência Eclesial da Amazônia» e sostiene l’ordinazione delle donne al diaconato e al sacerdozio, oltre che dei sacerdoti sposati. L’influente teologo è un consulente chiave dell’attuale XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Rito amazzonico?
Il rito amazzonico è un prodotto della molto controversa Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione pan-amazzonica del 2019. Tra le numerose proposte avanzate dal Sinodo dell’Amazzonia e dal suo documento finale [QUI: N.d.T.] vi sono l’apertura dello stato clericale alle donne e l’ammissione al sacerdozio di uomini sposati, nel tentativo di rendere la Chiesa più attraente per i Cattolici della regione.
Inoltre, sulla base della difesa del «pluralismo liturgico» da parte del Concilio Vaticano II, il documento finale del Sinodo amazzonico chiedeva «un rito per i popoli originari» che si basasse sulla loro «cosmovisione, le tradizioni, i simboli e i riti originali che includano la dimensione trascendente, comunitaria ed ecologica».
Questo «rito amazzonico» avrebbe espresso «il patrimonio liturgico, teologico, disciplinare e spirituale dell’Amazzonia», che avrebbe aiutato «l’opera di evangelizzazione».
I dettagli su come potrebbe essere il rito sono stati scarsi; tuttavia, papa Francesco ha suggerito che potrebbe essere formulato in linea con il rito dello Zaire, in uso nella Repubblica Democratica del Congo dal 1988.
In una prefazione a un libro del 2020 sul rito zairese [Papa Francesco e il «Messale Romano per le Diocesi dello Zaire», QUI: N.d.T.], papa Francesco ha scritto che il rito «è ritenuto come esempio di inculturazione liturgica».
«Si sente che nella celebrazione secondo il rito zairese vibra una cultura e una spiritualità animata da canti religiosi a ritmo africano, il suono dei tamburi e altri strumenti musicali che costituiscono un vero progresso nel radicamento del messaggio cristiano nell’anima congolese. Si tratta di una celebrazione gioiosa», ha commentato.
Papa Francesco ha collegato direttamente il rito zairese – ricco di usanze locali, danze indigene, canti e battimani – al prossimo rito amazzonico:
Il caso del rito zairese suggerisce una via promettente anche per l’eventuale elaborazione di un rito amazzonico, in quanto vengono recepite le esigenze culturali di una determinata area del contesto africano, senza stravolgere la natura del Messale Romano, a garanzia della continuità con la tradizione antica e universale della Chiesa. Speriamo che questo lavoro possa aiutare a camminare in questa direzione.
Lo sviluppo
In seguito alle richieste delle forze liberalizzatrici e dei principali sostenitori dell’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione pan-amazzonica, è stata formata una commissione per guidare lo sviluppo di tale rito.
Nel giugno 2022, mons. Vittorio Francesco Viola O.F.M., Segretario del Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, notoriamente anti-tradizionale, ha commentato che la formazione di un rito amazzonico era «in alto mare».
Ha anche sottolineato i commenti di papa Francesco e il collegamento tra «l’inculturazione della liturgia» e la «nuova evangelizzazione». Proprio come papa Francesco aveva fatto nella prefazione del libro del 2020, mons. Vittorio Francesco Viola O.F.M. ha collegato il rito dello Zaire al rito amazzonico proposto, attestando che la cosiddetta «inculturazione» della liturgia è la «nuova frontiera» per la Chiesa.
I risultati delle varie sottocommissioni che hanno studiato il rito proposto sono stati presentati al Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti nel settembre 2022. Il processo è stato aiutato in modo decisivo dalla formazione papale di una nuova Conferenza episcopale nella regione amazzonica: la Conferência Eclesial da Amazônia nel 2021.
La rivista Vida Nueva ha riferito che padre Agenor Brighenti S.X. ha detto che la proposta di rito amazzonico è stata presentata alla seconda assemblea della Conferência Eclesial da Amazônia questo agosto. Dopo una «fase nelle comunità», ha dichiarato padre Brighenti, il rito sarà presentato al Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti.
Attualmente, il teologo ha detto che circa tredici commissioni stanno formulando i dettagli del rito riguardo «ai rituali dei sacramenti e anche pensando all’anno liturgico dell’Amazzonia, allo spazio liturgico, alla liturgia delle ore, tra le altre cose».
«Speriamo che venga accettato e approvato dalla Chiesa, in modo che le comunità ecclesiali possano esprimere la loro fede secondo la loro cultura e i loro costumi in questo immenso territorio dell’Amazzonia».
Contesto della notizia
Padre Agenor Brighenti S.X., come noto, è un teologo molto influente a Roma. Il fatto che egli preveda che il rito entrerà ufficialmente in una «fase sperimentale» entro la fine dell’anno è uno sviluppo chiave per il futuro del rito, che ha trovato forti critiche tra i conservatori e sostegno da parte di voci liberali.
Nel frattempo, accanto al rito amazzonico in via di sviluppo, il Vaticano sta attualmente valutando un altro rito inculturato legato al paganesimo.
Il rito maya proposto dai Vescovi cattolici messicani è ora all’esame del Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti. Sebbene il Dicastero abbia tardato a rilasciare una dichiarazione sul rito – con grande costernazione dei Vescovi messicani – il rito è stato redatto con il coinvolgimento chiave di mons. Aurelio García Macías, Sottosegretario del Dicastero, il che suggerisce che l’approvazione vaticana sia una mera formalità.
La dott. Maike Hickson del sito LifeSiteNews ha fornito un’analisi approfondita del rito Maya, di cui ha studiato sia la bozza che la copia finale.
La bozza finale del rito Maya contiene azioni liturgiche basate e tratte da azioni pagane. Tale liturgia sarebbe stata quindi a disposizione del singolo chierico coinvolto, che si sarebbe sentito a proprio agio nell’incorporare gli aspetti pagani più ampi e di accompagnamento dei rituali che il Vaticano avrebbe approvato.
Questo stile dà un’idea del probabile futuro di un rito amazzonico inculturato in modo simile.
Bellissimo! Non vedo l’ora di vederlo celebrare.
RispondiEliminaLe Cirque du Soleil
Elimina"Sperimentale".. la parolina magica per far abituare il "popolo di Dio" alle loro follie liturgiche. Ps. Se la Messa tradizionale no, perché è divisiva, i vari riti che si stanno inventando sono unitivi per tutta la Chiesa? A me pare che la frazioneranno in varie chiese e chiesuole locali. Alla faccia del cattolicesimo. Ma è questo che vogliono: frammentarietà liturgica e di conseguenza morale e dogmatica. Chiesa fai da te.
RispondiEliminaToglieranno Maria e metteranno Pachamama.Con la pace dei modernisti massoni eretici.
RispondiEliminaE certamente non potevano mancare i riti pagani, dopo aver seguito in processione la cara amica di Bergoglio, PATHAMAMA ! Idolo pagano,ma andiamo avanti! Riti pagani ,tamburi e tamburelli,donne prete e diaconi ,preti sposati....qualche altra eresia??? Tanto ormai con Bergoglio, questo e di più!
RispondiEliminaMa non ha timore di Dio? Un giorno tutti dobbiamo morire! Chissà se Pathamama verrà a prenderlo e consolarlo!! 🔥
Al tramonto in genere mi coglie la tristezza. Ecco perché non ho letto per intero l'articolo. Ho capito comunque, purtroppo, l'essenziale. Promettente, come no.
RispondiEliminaChi riconosce le riforme del CVII dovrà accettare anche la legittimità di questo nuovo rito. Salvo nuove acrobazie mentali.
RispondiEliminaCredevo che il cv2 avesse confermato la messa in latino?
RispondiEliminaInfatti l’ha confermata. Tutte le edizioni del Messale Romano escono in latino, poi le conferenze episcopali lo traducono. Tuttavia, la celebrazione in latino è sempre possibile, come si è appena visto nella Messa papale a Jakarta.
EliminaLa chiesa cattolica sta attraversando una grande crisi . Il cristianesimo sta evaporando grazie alle elucubrazioni di un uomo che dovrebbe custodire la parola e proteggere il gregge affidatogli,mentre invece sta costruendo una via che conduce al baratro.
RispondiElimina"Sperimentale" fu anche il rito di Paolo VI del 1965. Come se la liturgia fosse qualcosa per moda.
RispondiEliminaInfatti poi la sperimentazione finì e si optò per lo splendido messale Romano del 1969.
EliminaImmagino che tu sia cattolico, quindi non abbia nulla da ridire sul rito della Messa, nevvero? Altrimenti ti suggerisco di cambiare blog.
E la santa Messa cattolica non ci sarà più!E chi la vorrà andrà nelle catacombe proprio come i primi cristiani.le profezie lo dicono da
RispondiEliminaE forse si tornerà a Gesù.tempo
Che scempio! Ma questi credo o ancora in Dio? La Chiesa allo sfacelo! Sara no contenti i massoni e gli pseudo cattolici modernisti - comunisti!
RispondiElimina“Questi” sarebbero i pastori della Chiesa?
EliminaMa qui è pieno di atei e anticlericali!