Vi proponiamo – in mostra traduzione – la lettera 1074 pubblicata da Paix Liturgique l’1 agosto, in cui si ritorna ad analizzare la blasfema cerimonia di apertura dei Giochi della XXXIII Olimpiade (QUI, QUI QUI, QUI, QUI e QUI su MiL).
In particolare, si considerano i commenti di alcuni tra i principali mass media internazionali e dei diretti protagonisti dell’evento.
Ne emerge un quadro inquietante.
L.V.
Le dichiarazioni dimostrano che «sapevano cosa stavano facendo»
«Oh sì! Il Nuovo Testamento gay!»
La cerimonia di apertura dei Giochi della XXXIII Olimpiade ha fatto parlare di
sé in Francia, ma non certo per le ragioni giuste: è stata la profanazione dell’Ultima Cena, trasformata in una tavola di drag queen e deliri LGBT, nonché Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, Regina consorte di Francia e Navarra, con la testa decapitata, proiettata sulle pareti della Conciergerie, che hanno catturato l’attenzione dei media e della gente di tutto il mondo, in diretta, mentre la Fede e le convinzioni di miliardi di persone venivano calpestate, in nome del dirottamento dei valori olimpici il cui stesso motto – citius, altius, fortius (più veloce, più alto, più forte) – fu creato da padre Henri Louis Rémy Didon O.P., durante una manifestazione scolastica nel 1881.
Tutti hanno visto l’Ultima Cena, tranne Philippe Katerine ed il quotidiano Le Monde
Il Comitato olimpico internazionale ha finito per scusarsi, affermando che la sua intenzione era quella di «mostrare tolleranza e comunione» [QUI: N.d.T.], mentre Philippe Katerine, che si è mostrato quasi nudo e dipinto di blu, ha dichiarato al Cable News Network che «si è trattato principalmente di un malinteso sulla religione, sul dipinto dell'Ultima Cena […] si trattava di Dioniso», chiedendo «perdono» [QUI: N.d.T.]. Il Comitato olimpico internazionale ha persino dichiarato di non avere «alcuna intenzione di mostrare alcuna mancanza di rispetto», ma ha comunque rimosso il video della ritrasmissione della cerimonia di apertura dal suo sito web… come se fosse a disagio.
Le affermazioni che si trattava di Dioniso e non dell’Ultima Cena si trovano anche sul quotidiano The Guardian [QUI: N.d.T.] e sul quotidiano Le Monde, con un articolo pubblicato il 29 luglio alle ore 15:51 dal titolo JO de Paris 2024: quand les autorités catholiques confondent le banquet de Bacchus avec le dernier repas du Christ lors de la cérémonie d’ouverture [Giochi Olimpico di Parigi 2024: quando le autorità cattoliche confondono il banchetto di Bacco con l’Ultima Cena di Cristo durante la cerimonia di apertura: N.d.T.] [QUI: N.d.T.]. Questi titoli dei pilastri del giornalismo globalista non sono casuali e, soprattutto, prendono per i fondelli il pubblico e i Cattolici. In tempo reale, l’azienda televisiva pubblica France Télévisions ha twittato «un’Ultima Cena leggendaria» (vedi la riproduzione di questo tweet come illustrazione di questa lettera) prima di cancellare il suo tweet, mentre in un video, il quotidiano Le Parisien ha citato l’Ultima Cena di Leonardo di ser Piero da Vinci come uno dei riferimenti storici della cerimonia.
Il blog Belgicatho nota anche un servizio dell’agenzia di stampa Associated Press sulla cerimonia [QUI; in realtà l’articolo è tradotto dal settimanale The Catholic Herald, QUI: N.d.T.]:
L’Associated Press, una delle agenzie di stampa più grandi e presumibilmente più professionali al mondo, ha pubblicato un articolo intitolato: Drag queens shine at Olympics opening, but ‘Last Supper’ tableau draws criticism [Le drag queen brillano all’inaugurazione delle Olimpiadi, ma il tableu dell’Ultima Cena attira critiche, QUI: N.d.T.].
Certamente meno politicamente corretti dei Francesi, i Vescovi italiani hanno reagito sulle colonne del quotidiano Avvenire su ciò che questa cerimonia ha ispirato in loro:
A colpire in negativo, è stata la parodia dell’Ultima Cena di Leonardo in cui il Cristo viene sostituito da una donna obesa, mentre figure queer e trans (anche un bambino) raffigurano i suoi Apostoli.
Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il giornale in cui ha esordito elogiando la partecipazione dei Vescovi francesi alla fraternità olimpica. Prima di tornare sulla cerimonia di apertura [QUI: N.d.T.]:
Questo alto ideale è stato infangato da una blasfema derisione di uno dei momenti più santi del Cristianesimo. E fanno notare, i Vescovi francesi, che molti appartenenti alle altre religioni hanno inviato la loro solidarietà.
La parodia dell’Ultima Cena è stata condannata anche da diverse autorità musulmane
La trasmissione della cerimonia è stata interrotta in diversi Paesi del Maghreb. La dichiarazione rilasciata dall’Università al-Azhar in Egitto, la più rinomata istituzione sunnita del Paese, recita [QUI: N.d.T.]:
Le scene raffigurano Gesù Cristo (AS) in un’immagine offensiva che implica una mancanza di rispetto per la sua persona e per l’alto status della profezia, in un modo barbaro e sconsiderato che offende i credenti nelle religioni e travisa la moralità e i nobili valori umani. Profeti e messaggeri sono le migliori creature di Allah. Li ha scelti e preferiti a tutte le altre creature per trasmettere il messaggio di bontà al mondo. l-Azhar e i quasi due miliardi di musulmani che la sostengono credono che Gesù sia il messaggero di Allah. Il Corano dice che Gesù è la «Parola di Allah attraverso Maria e uno spirito proveniente da Lui».
Il comunicato stampa conclude che mancare di rispetto a Gesù, per un credente musulmano, è
un peccato e una vergogna per gli autori di questo odioso abuso e per coloro che lo accettano.
I protestanti cinesi non sono stati gli unici a commuoversi, in una dichiarazione pubblicata sul quotidiano China Christian Daily:
Diverse scene, come la parodia e la dissacrazione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, sono state considerate blasfeme contro la fede cristiana dalle comunità cristiane di tutto il mondo e dai gruppi conservatori, compresa la comunità cristiana cinese.
Molti pastori e credenti della comunità cristiana cinese si sono rivolti ai social network per esprimere la loro critica diretta alle scene blasfeme che hanno avuto luogo durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi. Alcuni pastori hanno descritto esplicitamente le scene come «veramente disgustose», sostenendo che «questi spettacoli non solo vanno contro il contesto europeo, ma non corrispondono nemmeno alla nostra eccellente cultura tradizionale cinese». Un pastore ha citato Atti 13,41, dicendo: «Quando la fede diventa uno scherzo, il rispetto si trasforma in derisione; quando la civiltà è calpestata dalla volgarità, la solennità è sostituita dal luccichio».
Il 27 luglio, uno degli sponsor dei Giochi, l’azienda americana di telecomunicazioni C Spire, ha annunciato sul social network X [QUI: N.d.T.]:
Siamo rimasti scioccati dalla presa in giro dell’Ultima Cena durante le cerimonie di apertura delle Olimpiadi di Parigi. C Spire ritirerà la propria pubblicità dalle Olimpiadi
non volendo essere associata alla blasfemia.
Insomma, l’Ultima Cena l’hanno vista tutti, tranne quelli che devono difenderla per ideologia – e un po’ perché sono comprati da milioni di euro di sovvenzioni pubbliche – il quotidiano Le Monde ha ricevuto 5,9 milioni di euro di sovvenzioni nel 2021 secondo Public Sénat, un sostanzioso piatto di lenticchie che permette di prendere per il culo lettori e fedeli senza rischiare la bancarotta immediata [QUI: N.d.T.].
Infine, è stato il direttore della cerimonia Thomas Jolly a far uscire il gatto dal sacco sulla rete televisiva BFM TV il 28 luglio:
Penso che sia abbastanza chiaro, c’è Dioniso che arriva su questo tavolo [interpretato da Philippe Katerine]. Perché è il dio della festa, del vino, e padre di Sequana, la dea legata al fiume. L’idea era quella di creare una grande festa pagana legata agli dei dell’Olimpo.
Qualcuno del clero francese può ricordargli che nell’antica Roma, quando i Cristiani venivano gettati alle bestie del circo per essere divorati, era anch’essa una grande festa pagana?
Festa degli dei: gli organizzatori coinvolti nel fatum
L’olimpismo esorta all’unità e alla comunione al di là delle differenze di persone, religione, opinioni o conflitti – la parola «communiter» è stata recentemente aggiunta al motto olimpico. Tuttavia, anche se si trattasse davvero della festa degli dei, la scelta di questo tema pittorico sarebbe in contrasto con i valori propugnati dalle Olimpiadi.
In realtà, la festa degli dei non è propriamente la festa di Bacco, ma trae origine dalle antiche rappresentazioni – riprese nel Rinascimento – delle nozze di Peleo e Teti. In questo matrimonio, le nozze furono interrotte da Eris, la dea della discordia, che non era stata invitata e che lanciò il pomo d’oro della discordia decorato con la scritta «alla più bella». Era, Atena e Afrodite litigano su chi vincerà e il principe troiano Paride sceglie Afrodite, che gli ha promesso l’amore della donna più bella del suo tempo, Elena. Paride la rapisce e inizia la guerra di Troia, una guerra di dieci anni che si conclude con la distruzione della città.
Confondendo Dioniso con l’Ultima Cena, Paride con Parigi, gli organizzatori si sono impigliati in simboli antichi e sono coinvolti nel fatum: hanno gettato il pomo della discordia nelle nozze olimpiche e raccoglieranno solo guerra, distruzione e morte.
Come sottolinea don Bernard Pellaboeuf sul suo blog Pageliasse [QUI: N.d.T.], questa blasfemia e questa discordia, intenzionale o meno,
è intollerabile per più di un motivo. Anche perché si trattava di una cerimonia ufficiale. Laicità o meno, il ruolo dei leader di un Paese non è quello di dividere i suoi cittadini, non è quello di attaccare una parte della popolazione o umiliarla pubblicamente. Ricordiamo che la persecuzione degli Ebrei da parte dei nazisti è iniziata con questo tipo di cose, e tutti i colpi erano permessi contro di loro. […] visto che i nostri leader sono così veloci a descrivere i loro avversari come fascisti, può essere salutare, e soprattutto per loro stessi, sottolineare che si comportano proprio come i nazisti.
Gli attivisti LGBT ipotizzano un sacrilegio
Una delle drag queen citate dalla stampa francese ha anche ipotizzato che il dipinto in questione rappresentasse l’Ultima Cena:
L’arte è sempre divisiva. Finché non commuove le persone, per me non è arte. È una rappresentazione biblica che è stata riutilizzata nella cultura popolare per decenni e non ha mai rappresentato un problema. Non c’è stata una vera e propria provocazione o qualcosa di veramente osceno. Non abbiamo affatto preso in giro il dipinto… è solo che sono gli omosessuali e le drag queen a usare questa inquietante rappresentazione.
Allo stesso modo, un’attivista lesbica che ha rappresentato Gesù alla cerimonia di apertura si è assunta la responsabilità del sacrilegio, prima di cancellare definitivamente il suo post: Barbara Butch ha postato sul suo account Instagram [QUI: N.d.T.] uno screenshot della sua performance nella parodia dell’Ultima Cena sopra un'immagine del dipinto originale di Leonardo da Vinci con il commento: «Oh sì! Oh sì! Il Nuovo Testamento gay!».
Un sondaggio di parte che rafforza il disagio
Nel tentativo di contrastare l’impatto mediatico negativo della condanna mondiale della blasfemia e del sacrilegio della cerimonia di apertura, i media francesi hanno ripreso un sondaggio online di Harris Interactive secondo il quale il 44 per cento dei Francesi – in realtà, del campione – riteneva che la cerimonia fosse «abbastanza riuscita», il 42 per cento che fosse «piuttosto riuscita» e l’81 per cento che «desse una buona immagine della Francia».
Tuttavia, come un Photoshop mal prodotto, questo sondaggio in realtà aumenta il disagio – e contribuisce al tentativo di manipolare il pubblico e i Cattolici, almeno in Francia. Condotto online, non è pubblico – e solo il suo linguaggio, in realtà la sua conclusione, è stata distribuita ai media attraverso il comitato organizzatore – da cui possiamo dedurre che ha commissionato il sondaggio per coprire le sue tracce. Né sapremo come sono state poste le domande.
Inoltre, sebbene l’emittente televisiva pubblica France 2 abbia ottenuto un’audience record dell’81 per cento e 22 milioni di persone dietro il televisore, in realtà questo dato rappresenta solo un terzo della popolazione francese. Resta da capire perché sia stato fatto questo sondaggio: se le scuse degli organizzatori erano sincere e non avevano intenzione di calpestare la religione cristiana, allora questo sondaggio è inutile. Se invece la blasfemia è stata intenzionale e, di fatto, scellerata, allora sembra utile cercare di ingannare l’opinione pubblica propagandando un sondaggio di parte e cercando di far passare tutti coloro che hanno visto l’Ultima Cena parodiata e oltraggiata come degli idioti incolti, incapaci di riconoscere il quadro giusto. Porre la domanda significa, ahimè, rispondere.
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