Riceviamo e pubblichiamo.
"Esaminiamo un altro detto di Giovanni XXIII che avrebbe segnato il cammino ecumenico della Chiesa cattolica: “Bisogna guardare più a ciò che ci unisce che non a ciò che ci divide”. Vero, ma in relazione all’importanza e all’universalità di ciò che ci unisce e semmai alle minuzie di ciò che ci divide. Difatti, questo motto ad effetto è divenuto piuttosto il modo per trovare sempre un’intesa, anche se la fede ci divide su questioni sostanziali. Ciò che ci unisce può essere anche solo la volontà di camminare insieme e questo sembra che basti al dialogo ecumenico. Se essere fratelli ci unisce mentre la fede rivelata ci divide cosa scegliamo? Basta guardare cosa succede. In realtà, non basta ciò che ci unisce per essere davvero uniti. Solo quando avremo risolto il problema di ciò che ci divide potremo essere davvero uniti, nella Verità".
QUI e sotto il video integrale.
Non sono d’accordo.
RispondiEliminaAnche perché le cose che ci dividono sono ancora parecchie e importanti, non certo quisquiglie. E in 70 anni di ecumenismo, di fatto i tanti nodi non sono stati sciolti.
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