Ancora sul pellegrinaggio di Chartres 2024 (QUI i molti post di MiL).
Luigi C.
20 Maggio 2024, Korazym.org, di Vik van Brantegem
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 20.05.2024 – Vik van Brantegem] – In occasione della solennità di Pentecoste, da sabato 18 a lunedì 20 maggio 2024, si è svolto il 42° Pellegrinaggio della Tradizione da Parigi a Nostra Signora di Chartres, dal tema Voglio vedere Dio. Si tratta di una grande presenza numerica internazionale, con la partecipazione di pellegrini, dalla Francia e di diversi altri Paesi. Un evento consolidato capace di accogliere quasi 18.000 pellegrini, che attrae molti giovani e legato all’uso della liturgia tradizionale.
Nell’articolo che vi abbiamo dedicato l’anno scorso [QUI], ricordando soprattutto il successo di adesioni delle ultime stagioni, con il tasso di partecipazione registrato nel 2023 mai eguagliato in passato. Poi, abbiamo ricordato in generale la ricchezza di questa proposta spirituale, a tratti unica nel suo genere. Dopo la decivilizzazione, la recivilizzazione: i pellegrini della Cristianità che camminano con Nostra Signora per la regalità di Cristo, per loro famiglie, per loro Paesi e per la Chiesa.
Cercare Dio con San Tommaso d’Aquino è stato il tema al centro delle meditazioni, che hanno alimentato la vita spirituale dei partecipanti lungo i circa 90 chilometri di cammino a piedi da Parigi a Chartres, durante i tre giorni vissuti in un clima di preghiera, canti, meditazione e fraternità.
Considerando l’odierna fase di sempre più oscura crisi, tanto nella società quanto soprattutto in ambiente ecclesiastico, si comprende quanto è necessario professare pubblicamente la Fede di sempre, attraversando quelle terre che furono cattoliche fino al cuore esangue della Parigi laicista e anticristiana. Nel Pellegrinaggio conta anzitutto l’aiuto di Dio, ma anche la generosità e la prontezza di sacrificio dei pellegrini, che marciano insieme per dare gloria a Nostro Signore Gesù Cristo, come insegna la sana dottrina tomista: il più non viene dal meno.
Le due caratteristiche principali di questo Pellegrinaggio della Tradizione, che ha come sua meta conclusiva l’antica cattedrale Notre-Dame de Chartres, cuore della spiritualità francese cattolica fin dal primo Medioevo, sono certamente l’alta partecipazione giovanile e l’uso della liturgia Vetus Ordo. Generalmente sorprende l’idea di tanti giovani radunati per pregare e soprattutto per pregare a ritmi serrati e con un grande livello di cura rituale ed ecclesiale. Anche le Giornate Mondiali della Gioventù raccolgono masse di giovani, ma il clima spirituale tra i due eventi è semplicemente incomparabile. Il fatto poi che migliaia di giovani, perfettamente integrati nel nostro tempo, si nutrano con frutto abbeverandosi ai riti antichi e tradizionali incuriosisce e anzi interroga ancor di più. Scrive il blog MiL-Messainlatino.it: «Davanti alla lenta, inesorabile, pacifica e fruttuosa avanzata della Messa antica non si può più far finta di niente». E questo nonostante le scure del Motu proprio Traditionis custodes [QUI].
Nei tempi che corrono, compaiono delle scene incredibili, mentre decine di migliaia di giovani assistono all’aperto alla Santa Messa Vetus Ordo, come parte del pellegrinaggio verso Chartres [QUI].
Notre-Dame de Chrétienté, è l’associazione che dal 1983 ogni anno a Pentecoste organizza il grande pellegrinaggio da Parigi a Chartres. Tutti i pellegrini del percorso Parigi-Chartres sono organizzati in Capitoli Notre-Dame de Chrétienté, cellule di una trentina di membri che fanno corpo durante il cammino al fine di rendere più dignitosa e composta tanto la preghiera quanto la vita comunitaria. I Capitoli sono formati al fine di radunare e soprattutto formare i giovani interessati ad aderire al pellegrinaggio, per accompagnarli in vista dell’evento e fornire loro una congrua preparazione. La preparazione si compone di cinque incontri (tra dicembre e aprile), durante i quali si ripercorre la storia della Parigi-Chartres, ci si prepara tecnicamente a vivere l’impresa e soprattutto si approfondiscono alcuni temi di spiritualità cristiana. Il tema scelto nell’anno corrente per il Capitolo italiano è stato quello dei Novissimi. In tal modo i pellegrini italiani sono entrati in un ampio percorso di crescita spirituale, che li ha accompagnato dalla meditazione dei misteri ultimi del vivere cristiano fino all’importante appuntamento della consacrazione mariana, sempre proposta a tutti i partecipanti durante la vigilia dell’ultima tappa del pellegrinaggio.
I Capitoli rappresentano un importante contributo alla formazione spirituale e culturale di una nuova generazione di giovani, preparati e motivati, che possano nei prossimi lustri rendersi protagonisti di un risveglio del rito e del culto, a beneficio di tutta la spiritualità e dell’identità cattolica dei loro Paesi. Mentre ai gruppi legati alla tradizione è stato chiesto di tenere un profilo più basso a seguito del Motu proprio Traditionis custodes [QUI], il cammino pastorale e liturgico della Chiesa in Italia procede in un dilagare di defezioni soprattutto giovanili e in un decadimento nella preparazione catechetico-liturgica generale, cui sovente si sopperisce spostando l’attenzione su temi non spirituali, bensì ecologici e mondialisti.
Il Capitolo Notre-Dame de Chrétienté italiano “Immacolata Corredentrice” ha risposto in modo propositivo e virtuoso alla situazione presente, invitando i giovani a un serio irrobustimento del proprio credo nel confronto con il Catechismo e il Magistero ordinario della Chiesa e così predisponendoli a quella militanza nella testimonianza che si prospetta strategica negli anni a venire.
Fra le novità del Pellegrinaggio Parigi-Chartres di quest’anno, c’è la partecipazione di un secondo Capitolo proveniente dall’Italia, che si affianca al glorioso Capitolo “Immaculata Corredemptrix”, che è stato a lungo il solo a sventolare il tricolore tra le centinaia di bandiere dell’interminabile processione dei pellegrini. Questo secondo capitolo rappresenta una realtà particolare, un gruppo locale, ma non per questo meno importante: esso nasce sotto l’egida e con il convinto patrocinio della Confraternita della Beata Vergine del Suffragio di Piacenza, e dell’Apostolato piacentino dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote. La Confraternita cura da decenni la celebrazione della liturgia tradizionale presso la propria chiesa confraternale di San Giorgio in Sopramuro, oggi affidata al Can. Grégoire de Guillebon, ICRSS. Proprio il Can. de Guillebon ha intrattenuto i necessari rapporti con l’organizzazione del pellegrinaggio.
All’alba di Pentecoste, dopo la prima notte di ristoro trascorsa nelle tende dopo la lunga camminata del primo giorno, il campo di Choisel piano piano si risveglia. E così, il brusio aumenta e tutti si preparano per iniziare il secondo giorno del pellegrinaggio e riprendere la strada verso Chartres. Al mattino sono state celebrate le Sante Messe “individuali” dei sacerdoti che partecipano al pellegrinaggio e poi la Santa Messa solenne per i pellegrini.
Nella sera di domenica 19 maggio, il celebrante del solenne Pontificale di chiusura di oggi, Cardinale Gerhard Ludwig Müller, è venuto a salutare con discrezione i pellegrini nel loro imponente bivacco a Gas (Eure-et-Loir) dove hanno trascorso la notte prima di riprendere il cammino verso Chartres.
Con l’alba del lunedì nell’ottava di Pentecoste tutti al campo si sono svegliati entusiasti, perché è il giorno in cui arriveranno a Chartres. La colonna dei pellegrini quindi si è rimesso in marcia col sole ancora basso, alla volta della meta desiderata, prefigurazione del cammino su questa terra verso la celeste patria del Regno del Cielo.
Infatti, il tema del Pellegrinaggio di Pentecoste del 2024 era Voglio vedere Dio, che ha fatto riflettere sui Fini Ultimi. L’abbandono, a partire dagli anni Sessanta, della predicazione sui Fini Ultimi è senza dubbio uno dei maggiori sintomi della crisi della Fede. Si tratta quindi di ritornare alla missione del Vangelo: insegnare Gesù Cristo, e tutto Gesù Cristo. È la più grande carità. Parlare di Fini Ultimi è praticare un ministero pastorale della verità.
Il Fine Ultimo non è la chiusura del sipario. Il Fine Ultimo è assolutamente buono, è ciò che attrae e dirige tutto. Il Fine Ultimo è Dio. Questo fine dà tutta la sua posta in gioco, tutta la sua importanza e la sua bellezza alla vita umana. Siamo pellegrini: la nostra patria è nei Cieli. Solo il pensiero della vita eterna dà significato alle nostre lotte terrene.
Oggi, alle ore 15.00 il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha celebrato il solenne Pontificale nella Cattedrale di Chartres per la chiusura del 42° Pellegrinaggio di Pentecoste Parigi-Chartres.