Post in evidenza

Clamoroso: il Pellegrinaggio a Chartres in diretta TV (olte che su YouTube) #NDC2024 #pentecoste2024 #pentecoste

SEGUI LA DIRETTA Qui sul canale YouTube di Notre Dame de Chretienté tutte le varie dirette.  - sabato 18 maggio a partire dalle ore 6:00 la...

mercoledì 22 maggio 2024

La Messa tradizionale nell'arte #147 - San Filippo Neri, il santo dei ragazzi, che preferiva il Paradiso #sanfilipponeri #oratorio #oratoriani #frisina #gioia #mtlnellarte

Domenica 26 maggio, nel giorno della sua nascita al cielo, il calendario della Chiesa (V.O. e N.O.)  commemora un grande santo oggi un po' dimenticato: S. Filippo Neri.
Oggi proponiamo quest'opera del 
pittore Paolo di Matteis (1662-1728) realizzata a inchiostro, carboncino e riflessi bianchi su carta azzurra, intitolata: "San Filippo Neri celebra la Messa" (risalente tra il XVII e il XVIII secolo) che si Louvre). 

L'occasione della nostra rubrica MTL nell'arte, ci dà occasione per "rispolverare" un po' la figura di questa importantissimo santo, pio modello sacerdotale ma anche infaticabile discepolo della carità e dei ragazzi di strada, che molto ha da insegnare ai sacerdoti di oggi (anche tradizionalisti!): la pastorale giovanile è una cosa seria, come altrettando seria è la pratica dei sacramenti. 

E'  sbagliatissimo e controproducente pensare di arrivare ai giovani rinnegando e svilendo il ruolo del sacerdote, come d'altro canto è sterile e inutile pensare solo alla liturgia e a costringere i ragazzi ad andare a Messa. Don Filippo questo lo capì bene e senza mai ridicolizzare o secolarizzare la propria figura sacerdotale, grazie all' "invenzione" dell'oratorio (fatto di musica, canti, giochi e di gioioso incontro tra amici) riuscì ad attirare a sè tantissimi i ragazzi (che invitava spesso a "stare buoni" se... potevano) e ad

avvicinarli ai sacramenti (suscitando il loro non poche vocazioni). 

Accanto alla pastorale per i giovani però don Filippo praticò in maniera esemplare il proprio ministero sacerdotale (stava ore in confessionale) e fu un infaticabile discepolo della carità (fondò l'Arciconfraternita della Ss.ma Trinità dei Pellegrini  e ne riedificò la chiesa della Ss.ma Trinità dei Pellegrini in Roma, ben nota a tutti i tradizionalisti del mondo).

Nella roma papalina del '500 seppe rifuggire le vanità (cardinalato compreso) e, per tutta la sua vita si può dire, per l'appunto, che egli preferì sempre Dio e il Paradiso (qui il canto a lui dedicato composto da Mons. Marco Frsina). 

Noti sono i due film dedicati a San Filippo Neri divenuti piete miliari e che prendono il nome da due delle molte frasi celebri del santo romano: "State buoni se potete" di L Magni (1983 MultiMedia San Paolo) con Johnny Dorelli e musiche di Branduardi; e "Preferisco il Paradiso"  di Campiotti (2010, Lux video) con Gigi Proietti e musiche di Frisina. 

Sotto, la laude di San Filippo Neri, che faceva cantare, quale testamento spirituale un giorno, ai suoi ragazzi (prendendo spunto dal  Qoelet): Vanità di Vanità: 

Vanità di vanità.

Ogni cosa è vanità.

Tutto il Mondo, e ciò che ha

Ogni cosa è vanità.


Se del mondo i favor suoi

T’alzeran fin dove vuoi.

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Se regnassi ben mill’anni

Sano, lieto, senz’affanni.

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Se tu avessi d’ogn’intorno

Mille servi, notte e giorno,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Se tu avessi più soldati

Che non ebbe Serse armati,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Se tu avessi ogni linguaggio,

E tenuto fossi saggio,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Se starai con tutti gli agi,

Nelle Ville, e ne’ Palagi,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


E se in feste, giuochi e canti

Passi i giorni tutti quanti,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Sazia pur tutte tue voglie

Sano, allegro e senza doglie,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Dunque a Dio rivolgi il cuore,

Dona a lui tutto il tuo amore,

Questo mai non mancherà,

Tutto il resto è vanità.


Se godessi a tuo volere

Ogni brama, ogni piacere,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Se tu avessi ogni tesoro

Di ricchezze, argento ed oro.

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Se vivessi in questo mondo

Sempre lieto, ognor giocondo,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Se lontan da pene e doglie

Sfogherai tutte tue voglie,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Se qua giù starà il tuo cuore

Giubilando a tutte l’ore,

Alla morte, che sarà?

Ogni cosa è vanità.


Dunque frena le tue voglie,

Corri a Dio, che ognor t’accoglie,

Questo mai non mancherà.

Tutto il resto è vanità.


(San Filippo Neri. Da Giuseppe De Libero, Vita di S. Filippo Neri, Apostolo di Roma, Ed. Oratorio di Roma, 1960, pp.191 ss)

di San Filippo Neri (Firenze, 1515 - Roma, 26 maggio 1595).

Nessun commento:

Posta un commento

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione