Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 1002 pubblicata da Paix Liturgique il 30 gennaio, in cui si racconta la decomposizione del Cattolicesimo svizzero.
In particolare la lettera si sofferma sulla figura di mons. Felix Gmür, Vescovo di Basilea e presidente della Conferenza dei Vescovi svizzeri, un vero e proprio demolitore della dottrina in una Diocesi in grande declino.
L.V.
Mons. Felix Gmür, il Vescovo che vuole abolire il celibato ecclesiastico e permettere l’ordinazione delle donne
«È giunto il momento di abolire il celibato obbligatorio», ha dichiarato il mons. Felix Gmür, Vescovo di Basilea e presidente della Conferenza dei Vescovi svizzeri, al quotidiano Neue Zürcher Zeitung am Sonntag del 24 settembre, dichiarandosi anche favorevole all’ordinazione sacerdotale delle donne.
Parliamo spesso degli eccessi della Chiesa in Germania e della sua natura moribonda. Ma i nostri vicini Cattolici belgi non stanno molto meglio, e nemmeno i Cattolici svizzeri. Più che curatori fallimentari, come un certo numero di Vescovi francesi, ci sono Vescovi che possono essere descritti come demolitori. È questa la parola che viene spontanea quando si pensa a mons. Felix Gmür, 57 anni.
Si è formato in parte in Francia, al Centre Sèvres, l’università gesuita molto progressista, poi a Monaco e, dopo l’ordinazione nel 1999 per la Diocesi di Basilea, alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Segretario generale della Conferenza dei Vescovi svizzeri nel 2006, è diventato Vescovo di Basilea nel 2010, sostituendo il classicissimo card. Kurt Koch, chiamato da Papa Benedetto XVI a presiedere il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Nel 2019 diventerà presidente della Conferenza dei Vescovi svizzeri.
Il grande declino della Diocesi di Basilea
La Diocesi più grande della Svizzera è forse anche quella in cui il Cattolicesimo è più chiaramente in via di estinzione. Il numero di persone che abbandonano la Chiesa – come nel resto della Svizzera – è in costante aumento da dieci anni. Nel 2022, i Cantoni di Basilea Città, Argovia e Soletta, che fanno parte della Diocesi di Basilea, hanno registrato il maggior numero di Cattolici che abbandonano la Chiesa in Svizzera, con tre abbandoni ogni cento, rispettivamente 2,7 e 2,2 – tenendo conto che in Svizzera ci sono trentadue persone che abbandonano la Chiesa ogni una che vi aderisce. Nel 2021, secondo le statistiche (portale Riposte Catholique, 7 novembre 2022), il 3,6 per cento dei Cattolici aveva lasciato la Chiesa in Argovia e il 2,4 per cento a Soletta, contro una media svizzera dell’1,5 per cento.
Il numero di battesimi nella Diocesi di mons. Felix Gmür è diminuito di quasi un terzo in dieci anni (5.792 nel 2022 rispetto agli 8.000 del 2012), secondo le statistiche ufficiali.
Mons. Felix Gmür è presidente di Fastenaktion, una fondazione pro-LGBT
Il sito Média-Presse-Info ha riferito nel 2015 che la fondazione Fastenaktion, un po’ come la ONG francese Comité catholique contre la faim et pour le développement - Terre Solidaire ai suoi tempi d’oro, ha finanziato un documentario sui «Cattolici» LGBT africani al fine di emarginare la voce dei Vescovi africani alla XIV assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi (il cosiddetto «Sinodo sulla famiglia»): «La fondazione Fastenaktion e un’importante fondazione statunitense stanno finanziando un’organizzazione di lobby LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) per un progetto volto a mettere a tacere i Vescovi africani al Sinodo sulla famiglia che si terrà in Vaticano a ottobre 2015. Fastenaktion è una fondazione cattolica per lo sviluppo che tradizionalmente raccoglie fondi durante la Quaresima. Mons. Felix Gmür, Vescovo di Basilea, ne è l'attuale presidente e ne fanno parte anche due membri della Conferenza dei Vescovi svizzeri».
Michael Brinkschroeder, co-presidente del Forum europeo dei gruppi cristiani LGBT, ha riferito che il sostegno della fondazione Fastenaktion ammonta a circa 15.300 dollari. «In reazione all’influenza estremamente negativa dei Vescovi dell’Africa occidentale sul documento finale dell’Assemblea del Sinodo sulla famiglia, riteniamo importante presentare le voci dei Cattolici LGBT di questa regione per ottenere maggiore attenzione», scrive il Forum europeo dei gruppi cristiani LGBT nel suo rapporto di attività 2014/2015.
Per di più, nel 2019 è stata individuata dalla lobby «cattolica» LGBT americana New Ways Ministry per aver approvato le benedizioni delle coppie LGBT in chiesa e l’uguaglianza legislativa tra il «matrimonio» omosessuale e quello eterosessuale. Hansruedi Huber, portavoce della Diocesi di Basilea, ha lodato il lavoro dei legislatori civili svizzeri nel legalizzare l’uguaglianza matrimoniale. Secondo il quotidiano Luzerner Zeitung, Hansruedi Huber ha dichiarato: «Accogliamo con favore le norme proposte che danno alle unioni omosessuali una copertura legale stabile e affidabile. Per noi è importante che i bambini che crescono in unioni omosessuali beneficino di un quadro giuridico che serva il miglior interesse del bambino». Hansruedi Huber ha approvato la benedizione della Chiesa per queste coppie a condizione che «differiscano nel contenuto e nella forma dal matrimonio della Chiesa». Mons. Felix Gmür, invece, ha suggerito che mentre i matrimoni sacramentali e civili dovrebbero rimanere separati, la Chiesa dovrebbe «trovare modi significativi per coinvolgere le coppie dello stesso sesso».
Nell’agosto 2023, il sito web della Chiesa cattolica di Lucerna affermava che per il secondo anno consecutivo le chiese cattoliche sarebbero state presenti al Gay Pride della Svizzera centrale (portale Riposte Catholique, 11 settembre 2023): «Durante la settimana del Pride, nella Peterskapelle, verrà creata una Bibbia queer. Anche le chiese di Lucerna porteranno un tocco arcobaleno al Pride. Con il motto “Dio ama la diversità”, parteciperanno alla processione che attraverserà il centro della città il 26 agosto […] per tutta la settimana del Pride, a partire dal 21 agosto, la Peterskapelle ospiterà diversi eventi ecumenici che tratteranno temi e questioni queer […]. Il Pride della Svizzera centrale è un evento importante che riunisce le persone della comunità LGBTIQ per celebrare l’importanza dell’accettazione, dell’uguaglianza e del rispetto», spiega il teologo cattolico Meinrad Furrer, Rettore della Peterskapelle.
Ordinazione di sacerdoti sposati, ordinazione di donne
Il 24 settembre 2023, in un'intervista al quotidiano Neue Zürcher Zeitung am Sonntag, mons. Felix Gmür ha dichiarato che «è giunto il momento di abolire il celibato obbligatorio». Si trattava dell’apertura di un’operazione di comunicazione da parte della Chiesa cattolica in Svizzera in seguito alle rivelazioni di abusi sessuali, veri o presunti, in particolare un’indagine della Universität Zürich che ha portato alla luce più di mille casi di abusi negli ultimi settant’anni nella Diocesi di Coira, causando un forte aumento del numero di persone che abbandonano la Chiesa.
Un ritorno di fiamma? Nel 2023, mons. Felix Gmür è stato accusato di non aver denunciato gli abusi sessuali nella sua Diocesi. Tuttavia, è improbabile che i media lo assolvano a causa delle sue dichiarazioni progressiste.
«Il principio del celibato è quello di dire: “Sono a disposizione di Dio”. Ma credo che questo segno non sia più compreso dalla società di oggi», afferma mons. Felix Gmür al quotidiano Neue Zürcher Zeitung am Sonntag. «Il presidente della Conferenza dei Vescovi svizzeri è sempre stato vicino a queste posizioni progressiste, ma mai prima d’ora le aveva sostenute così chiaramente. La chiarezza dei suoi commenti è in linea con il movimento di apertura dei Vescovi svizzeri sulla scia degli scandali degli abusi sessuali», afferma il portale Catt.ch. Il 20 settembre, a Zurigo, la Conferenza dei Vescovi svizzeri ha invitato anche un giornalista per ogni regione linguistica, proveniente dai principali media. Mons. Felix Gmür, mons. Joseph Maria Bonnemain, Vescovo di Coira, e mons. Alain de Raemy, Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, hanno assicurato ai giornali Le Temps, Neue Zürcher Zeitung e Corriere del Ticino che è in atto un «profondo cambiamento culturale» nella Chiesa cattolica in Svizzera. «Il tempo in cui il sacerdote era un semidio è finito», ha detto mons. Felix Gmür.
I tre Vescovi hanno anche sottolineato la necessità di un cambiamento in termini di morale sessuale. Oltre a porre fine al celibato obbligatorio, mons. Felix Gmür si è dichiarato favorevole all’ordinazione delle donne. «Non capisco la subordinazione delle donne nella Chiesa cattolica. Deve cambiare», ha dichiarato al quotidiano Neue Zürcher Zeitung am Sonntag.
Sovversione pratica: agenti pastorali
Come riportato dal portale Riposte Catholique il 16 giugno 2023, nel Cantone di Basilea è ormai prassi comune che i laici (agenti pastorali pagati – profumatamente – dalla Chiesa per insegnare catechismo, gestire, seppellire e predicare) svolgano funzioni sacerdotali: predicano, celebrano la liturgia della Parola sostituendosi alla Messa, battezzano e celebrano matrimoni.
Un’associazione di fedeli, Vera Fides, mossa da questi abusi liturgici, ha scritto al Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti: «I teologi laici sono nominati dai Vescovi a capo delle Parrocchie, cosa non corretta secondo il diritto canonico. Questo dà loro la possibilità di predicare nelle Parrocchie durante la Messa, o di abolire del tutto la Messa sostituendola con servizi della Parola». E continua osservando che «tutto questo ha portato a un’enorme perdita di fede nella Diocesi di Basilea e molte persone hanno lasciato la Chiesa. Quasi la metà delle Parrocchie della Diocesi di Basilea non ha più la Messa domenicale, ma solo la celebrazione della Parola con la distribuzione della Comunione».
Nella vicina Diocesi di Coira, l’«agente» pastorale zurighese Monika Schmid ha concelebrato, e persino presieduto una concelebrazione, il 28 agosto 2022. Si dice che non abbia tentato di consacrare, ma nulla è certo. Mons. Joseph Maria Bonnemain, nuovo Vescovo di Coira, non ha potuto fare altro che emettere un «avvertimento», ma ha osservato che, a suo parere, «durante questa celebrazione non si è verificata alcuna grave violazione liturgica, il cui giudizio sarebbe riservato al Dicastero per la Dottrina della fede». Fiuuuuu!
Anche in Italia le cose non vanno bene!! Leggete ciò che Famiglia Cristiana scrive entusiasta sulle coppie gay!! La negazione totale di Bibbia e cristianesimo!! Ovviamente non ci sarà alcuna scomunica o rimozione!! Questi provvedimenti sono a carico solo di chi difende la verità!!
RispondiEliminale "gerarchie" sono ormai in maggioranza favorevoli a tutto, l'importante è non perdere l'incarico o posizione raggiunta... i (pochi) praticanti rimasti osservano "frastornati" (come se non bastasse il bombardamento mediatico) e rassegnati cercano rifugio tra i gruppi di preghiera, movimenti tradizionalisti, anche scismatici... qualcuno forse sta valutando anche ad altre religioni e/o sette
Eliminamagari la chiesa ha vissuto periodi (anche) peggiori, ma nessuno ha mai pensato di legittimare "ex post", peccati e nefandezze utilizzando teologia e sacra scrittura
Le coppie di gay credenti quindi, secondo te, come andrebbero trattate? Elettroshock? A remare sulle galere?
EliminaIlluminaci.
Anonimo2 febbraio 2024 alle ore 07:48
EliminaLe coppie gay vanno accolte e trattate con paterna sollecitudine, al pari di ogni altra coppia irregolare (etero conviventi, divorziati risposati) e di ogni altro peccatore. Al pari di ogni altro fedele che si vuole pentire, vanno poi accompagnati in un percorso pastorale perchè capiscano che la loro convivenza è sbagliata e costituisce quella che nell'atto di dolore si dice "occasione prossima di peccato". Il problema è che mentre per gli altri peccati (bestemmia, ad esempio, furto, omicidio, mancare la Messa domenicale, ecc) resta la solita riprovazione dottrinale (sono peccati e peccati restano, quindi si deve cercare di aiutare il peccatore che li commette a non commetterli più) per il peccato contro il sesto comandamento ormai si vuole forzare la mano e si cerca di non considerarlo più peccato, omettendo che chi vive in coppie irrelgolari si debba confessar e convertire, con tutto quello che ne consegue: le coppie irregolari (etero o omosessuali che siano) si possono benedire perchè la loro convivenza non è più "riprovevole" (dal punto di vista teologico).
Ecco, quindi nessun elettroshock, nessuna galera, ma semplicemente la millenaria pastoralità della Chiesa. E non certo la benedizione delle coppie... (Ma certamente la benedizione delle persone, ma come singoli fedeli, non come coppia).
E' così difficile capirlo?
Roberto, io sono etero single, però mi viene una voglia pazzesca di sposarmi con un gay, solo per far dispiacere a te😏 Che poi considerare peccato la convivenza, etero od omo che sia, vuol dire stare proprio fuori dal mondo. La gente non crede più a queste panzane, siete in via di estinzione, dovete rassegnarvi. La frequenza alla messa domenicale qua in Piemonte è del 12% , una volta morti gli anziani le nuove generazioni se ne fregano della vostra morale; se volete vivere nel passato, quando siete malati andate dal cerusico a farvi fare i salassi con le sanguisughe. Ormai siete un cimelio del passato. Hai mai sentito i discorsi di padre Pizarro/Corrado Guzzanti in tv? Cercali su internet. I giovani ormai fanno tutti un po' di scuola, studiano le scienze moderne, fisica, astronomia, chimica, non c'è più l'ignoranza del passato. La gente non si beve più la favoletta che su un pianetino disperso ai confini di un universo di 13 miliardi di anni luce, un Dio, ammesso che ci sia, stia lì a spiare dal buco della serratura cosa fa la gente a letto. Ormai lo hanno capito tutti che la Bibbia è la mitologia attorno a cui un popolo di pecorai ha costruito la sua identità, anche ammesso che ci sia un Dio creatore non è certo quello che appariva a qualcuno per dirgli cosa fare a letto o, come nel Deuteronomio, per dire che la gente si deve portare dietro un piolo con cui scavare un buco in terra per fare la cacca fuori dall'accampamento. Roberto, per quanto possiate lanciare editti e scomuniche, il mondo ha fatto la sua strada, come quando il mondo capì da sé, prima della Chiesa e nonostante essa, che la schiavitù, le torture, la pena di morte, i roghi, la mancanza di libertà di pensiero e parola erano mali da cui liberarsi. Ora il mondo civile ha capito che considerare contro natura gli omosessuali è un obbrobrio e che anch'essi hanno diritto di volersi bene, e un giorno lo capirà, col ritardo che ha sempre avuto, anche la Chiesa (quel poco che ne sarà rimasto). Il cammino della civiltà e del progresso umani prosegue, Roberto, nonostante voi.
EliminaGuarda anonimo, il tuo commento ti qualifica per quello che sei e si capisce molto che concezione hai tu della Chiesa.
EliminaLa Chiesa considererà sempre peccato la convivenza (etero o omo che sia), anche se dovessimo arrivare ad un punto in cui tutti dovessero convivere e non ci fosse nemmeno più un matrimonio. L'insegnamento della Chiesa non può mutare a seconda della prassi.
So bene che ormai i giovani non si sposano più ma non per questo fa bene la Chiesa a confermare la propria dottrina.
Scusami: poichè ci sono molti (anche di altre confessioni cristiane) che non credono nei 7 sacramenti, nella presenza reale di Cristo nell'Eucarestia, nell'immacolata Concezione, nell'Assunzione della BVM, ecc, allora la Chiesa farebbe bene (anzi, secondo te, dovrebbe) smettere di difendere i propri dogmi? No di certo. Lo stesso vale per i peccati.
Un conto è la percezione che di tali peccati hanno i fedeli (e ovviamente al giorno d'oggi la convivenza non è più sentita come tale, così come l'uso dei contraccettivi, e, peggio di tutto, l'aborto) un altro conto è la condotta che RESTA peccato.
La Bibbia non è mitologia, e il Signore Ti perdoni per quello che hai detto. Non è che tutti hanno capito che la Bibbia è mitologia, ma tanti pensano che lo sia. E' ben diverso. E' questione di relativismo e di Cristianesimo a proprio uso e consumo. E tu ne sei la prova di questa degenerazione. Mi domando perchè tu venga a leggere un blog come il nostro.
Tu finisci con la solita polemica del "hanno diritto a volersi bene". Certo, per lo Stato hanno questo diritto, e la Chiesa riconosce e capisce bene gli affetti che ci possono essere tra due persone dello stesso sesso, o tra etero divorziati ecc. Li deve accettare e rispettare, ma non può benedirli. Anzi, compito della Chiesa è accompagnarli affinchè capiscano che se cedono ai propri impulsi commettono peccato.
So che orami a tutti non piace questo punto della dottrina cattolica, ma è così. La Chiesa non può cambiarlo.
Come voler andare alla sagra della porchetta, e lamentarsi perchè non si trova la bistecca di tofu. Se due omosessuali vogliono sposarsi, o vogliono continuare a convivere, già di per sè scelgono una condotta che la Chiesa condanna, quindi vuol dire che di quello che la Chiesa dice, se ne fanno un baffo. Perchè insistere a volere una benedizione da parte di una Chiesa che loro dileggiano?? Ci sono tante religioni...
Tu lo chiami "cammino di civiltà": certo: è civile non bruciare più gli omosessuali, non chiuderli più in campi di riformazione (come faceva il Che a Cuba o Stalin nella URSS), è civile che si insegni che non si debbano insultare o deridere. Su questo, ci mancherebbe !!!! Ma non si può chiedere alla Chiesa di cambiare se stessa. Nè nella dottrina che ci piace (festa del Natale, matrimonio, ecc) nè tanto meno in quella che non ci piace.
Così è se vi piace. E anche se non vi piace.
Gli uomini sposati etero possono farsi l'amante e chiedere di essere benedetti in chiesa?
RispondiEliminaSe è per quello conosco piissimi maschi etero tradizionalisti che fanno compunti la comunione in ginocchio che hanno avuto figli illegittimi…tanto poi si invoca la “debolezza”, ci si confessa e torna tutto a posto.
EliminaMa il problema sono le persone omoaffettive!
E questa è la ricca Chiesa che si erge maestra sopra tutte le sorelle??? Chi ha perso la virtù non ha niente da insegnare agli altri, ma ha solo da imparare...
RispondiEliminaSi trattano come pubblici peccatori. La Verità è Carità...Naturalmente se l Inferno è vuoto....tanti auguri! Io i miei peccati li confesso in ginocchio e con l Atto.di dolore . Mai cercato di farmeli benedire.
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