Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 989 pubblicata da Paix Liturgique il 22 dicembre 2023, in cui si citano alcuni interessanti passaggi dell’opera della sociologa Danièle Hervieu-Léger per esaminare tre elementi critici della Chiesa (francese nello specifico): l’evidenza dello scisma tra correnti inconciliabili all’interno del Cattolicesimo, frutto del confronto insanabile tra due visioni teologiche, ecclesiologiche e politiche; l’impotenza del potere ecclesiastico a mantenere la finzione dell’unità; la vitalità cattolica «dal basso», plurale nelle sue manifestazioni e iniziative.
L.V.
La sociologa Danièle Hervieu-Léger, direttrice di studi presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, è specializzata in sociologia della religione. Molto prima di Guillaume Cuchet, lo storico che nel 2018 ha pubblicato il suo prezioso saggio Comment notre monde a cessé d’être chrétien, il lavoro della sociologa consisteva in un corpus di analisi sulla disgregazione dell’istituzione ecclesiastica.
Due libri, uno del 2003, intitolato Catholicisme, la fin d’un monde [Cattolicesimo, la fine di un mondo: N.d.T.], l’altro del 2022, Vers l’implosion? [Verso l’implosione?: N.d.T.].
Madame Hervieu-Léger utilizza la crisi di Covid-19, e la conseguente sospensione della libertà di culto pubblico, per rivelare la disparità di convinzioni all’interno della Chiesa. L’appello al Consiglio di Stato del maggio 2000 è stato una vittoria per il «piccolo gruppo» (senza nome) che l’ha lanciato, mentre l’appello del Presidente della Conferenza episcopale francese al Presidente della Repubblica nell’ottobre 2020 è stato vano.
Senza preoccuparsi di un’unità incantatoria o illusa da un’ecclesiologia di comunione puramente verbale, Danièle Hervieu-Léger, nella sua opera del 2022, fornisce tre «lezioni» sulla realtà della Chiesa francese oggi:
La prima è l’evidenza che lo scisma tra correnti inconciliabili all’interno del Cattolicesimo non è una minaccia più o meno lontana che la vigilanza della gerarchia e il desiderio di unità dei fedeli possono tenere a bada ancora a lungo. Lo scisma è già qui, e la violenza dei dibattiti ne è una prova sufficiente. Non si tratta più di differenze o di conflitti ideologici che sono secondari rispetto alla fede condivisa. Si tratta del confronto insanabile tra due visioni teologiche, ecclesiologiche e politiche, che riguardano non solo il modo in cui il Cristianesimo è presente nel mondo, ma il contenuto stesso della fede cristiana: non solo la «comprensione» del messaggio evangelico in termini di «valori», ma il senso stesso del gesto cristiano, il significato dei sacramenti e la definizione della Chiesa. (pagina 60)
Ben detto, Danièle Hervieu-Léger!
Le circostanze della pandemia hanno posto l’accento su un elemento attuale e decisivo per il futuro: la provata impotenza del potere ecclesiastico a mantenere la finzione dell’unità, chiaramente legata al crollo della leadership clericale che fino ad allora aveva garantito la trasmissione di questa finzione dal vertice alla base della Chiesa. Faccio […] di questo crollo la seconda ragione per guardare con molta attenzione a ciò che è accaduto in questo periodo. (pagina 61)
Infine, c’è una terza ragione, imprevista, per interessarsi all’esperienza del Cattolicesimo al confino: essa ha rivelato una vitalità cattolica «dal basso», plurale nelle sue manifestazioni e iniziative. Gli etnologi del Cattolicesimo se ne interessano da tempo, ma la sociologia del Cattolicesimo, che tende a concentrarsi su logiche «macro» […scopiche, N.d.R.], ha indubbiamente un po’ trascurato questo potenziale creativo, che sfugge ai radar dell’analisi istituzionale. (pagina 62)
In conclusione, ci sembra opportuno ricordare ai nostri lettori che Danièle Hervieu-Léger non appartiene affatto al mondo cattolico conservatore e tanto meno alla nebulosa tradizionale.
- Danièle Hervieu-Léger e Jean-Louis Schlegel, Vers l’implosion: Entretiens sur le présent et l’avenir du catholicisme, Seuil, 13 maggio 2022 (EAN 9782021482133)
Un plauso ai vescovi del Camerun per la chiarezza, quando dichiarano formalmente che "le pratiche omosessuali sono un legame sterile, edonistico, perverso, segni inequivocabili di decadenza.....".
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