Il nostro post di lunedì (QUI) nella rubrica settimanale Orrori architettonici… e dove trovarli non è passato inosservato ed anzi ha fatto fiorire un vivace dibattito tra i fedeli della Diocesi di Cremona in merito all’opportunità della provocatoria installazione di un grande coccodrillo tassidermizzato appeso alla volta del Battistero di San Giovanni Battista, capolavoro del romanico-gotico lombardo ma soprattutto importante luogo di culto e di amministrazione dei sacramenti tutt’ora utilizzato dalla comunità cremonese.
In particolare moltissimi fedeli hanno sollevato decise e ben motivate critiche circa il rispetto del luogo sacro, violato - se non dissacrato - ed impropriamente utilizzato per esibire l’opera Ego di Maurizio Cattelan, mediaticamente noto per le sue provocazioni al limite spesso della volgarità ed oscenità e che non ha mai nascosto la propria avversione alla Chiesa Cattolica.
Solo a titolo di esempio, tra le sue provocazioni ricordiamo: La nona ora (1999), scultura raffigurante San Giovanni Paolo II a terra colpito da un meteorite, Him (2001), statua che ritrae Hitler in ginocchio devotamente immerso in preghiera, Untitled (2004), tre bambini-manichini impiccati a un albero, I.N.R.I. (2009), un cavallo imbalsamato deposto sul pavimento con un cartello con la scritta del titulus Crucis conficcato nell’addome, L.O.V.E. (2010), scultura di una mano con il dito medio nell’atto di fare un gesto osceno, e Comedian (2019), una banana appesa al muro con il nastro adesivo.
In particolare, sul caso si è espresso don Maurizio Pedretti in un articolo di Mariagrazia Teschi, pubblicato sul quotidiano La Provincia di Cremona il 31 maggio 2023, il quale ha evidenziato la finalità meramente pubblicitaria ed economica della scelta operata dalla Curia, che tra l’altro è proprietaria di un Museo diocesano ad oggi privo di esposizioni di artisti contemporanei.
Insomma, cherchez l’argent e si comprenderà la scelta della Curia di Cremona, che - di fronte alle legittime e fondate richieste di chiarimento da parte di fedeli e sacerdoti - si trincera e replica stizzita che si tratta di «una presa di posizione che non merita risposta».
Sempre il quotidiano La Provincia di Cremona sta proponendo un sondaggio on line, nel quale chiede di esprimere sulla installazione del coccodrillo nel Battistero: invitiamo i nostri lettori a manifestare la propria contrarietà scegliendo «No, sono contrario. Il Battistero deve rimanere luogo sacro, no profano» (QUI).
L.V.
L’installazione di Cattelan sta dividendo opinione pubblica e social. Le critiche di don Pedretti: «Mossa pubblicitaria per avere visibilità»
CREMONA - Il coccodrillo imbalsamato di Maurizio Cattelan appeso al lucernario del battistero, una delle 70 tra opere e installazioni che stanno punteggiando la città in occasione della prima edizione di Cremona Contemporanea Art Week, ha riaperto l’eterna discussione in seno alla Chiesa e alla sua comunità sull’opportunità o meno di ospitare, in luoghi sacri, opere d’arte non convenzionali: da un lato, i favorevoli alle provocazioni del contemporaneo, comunque portatrici di riflessioni e approfondimenti; dall’altro, i contrari, perché scivolare dal sacro al sacrilego è un passo molto breve e, nel caso del coccodrillo dal nome esemplare, Ego, nulla avendo a che vedere con la sacralità e la spiritualità del luogo. Se a migliaia hanno già varcato le porte di quel piccolo capolavoro del romanico-gotico lombardo spinti, si immagina, almeno dalla curiosità, e molti cremonesi vi sono entrati per la prima volta, significa che sperimentare l’utilizzo delle chiese come spazi per esposizioni d’arte contemporanea identifica il valore dell’opera non tanto come rappresentazione, ma come presentazione di un qualcosa che possiamo leggere come percezione di mistero.
Dà voce agli scontenti don Maurizio Pedretti, sacerdote cooperatore al santuario Santa Maria del Fonte di Caravaggio. «Ho notato con piacere che la Curia di Cremona ha dato l’ok per esporre all’interno del battistero l’opera il coccodrillo di Maurizio Cattelan — scrive ironicamente —. Al di là dei diversi significati simbolici, spero che chi ha consentito di esporre quest’opera non abbia criticato l’artista per il dito medio in piazza della Borsa a Milano o la banana attaccata alla parete con il nastro adesivo. È vero che ci troviamo all’interno di Art Week Cremona. Ma è stato scelto l’artista italiano più provocatorio. Forse con l’intento di vendersi, consapevoli che in questo modo si sarebbe sicuramente parlato e anche la Curia, il battistero e il Museo Diocesano ne avrebbero tratto vantaggio? Un Museo senza artisti contemporanei tra gli espositori fatta eccezione per Gianmaria Potenza, lo scultore veneziano a cui si deve la realizzazione del nuovo presbiterio della cattedrale. Complimenti! Tutto d’un tratto sono diventati super super contemporanei...», chiude don Pedretti, con una sferzata.
Dunque perché questa installazione, il cui autore è tra i più trasgressivi e provocatori del contemporaneo italiano e internazionale? «Semplicemente perché se ne parli, ci sia un ritorno di ‘pubblicità’ — aggiunge don Pedretti —. Altri nomi meno eclatanti non avrebbero portato tutti quei commenti che si leggono sui social e anche meno risonanza mediatica».
Secca la replica: «Una presa di posizione che non merita risposta», fanno sapere dalla Diocesi, che liquida la questione in due parole.
La Diocesi, che liquida la questione in due parole, ha fatto benissimo.
RispondiEliminaI benpensanti sono il cancro della società, visto che, di solito, sono pure ipocriti e nel privato si concedono ogni lusso ed ogni sfizio.
Viva l’arte!
Ci risiamo con il bastian contrario . Visto che generalizza In casa mia non ci sono sfizi del genere se vuole controllare me lo dica .
EliminaSalus
Io chiedo rispetto per Cristo e la sua Chiesa. Qui non si parla di arte, è dissacrazione. Se seguire l'esempio del crocefisso, darsi agli altri, impegnarsi per un'opera di bene che solo salva e aiutare gli ultimi è da benpensanti...allora sono fiero di esserlo!
EliminaAppunto, viva l'arte e abbasso i benpensanti modernisti. Vai a rosicare altrove.
EliminaCattelan non aveva dove mettere 'sto coccodrillo ed ha chiesto asilo pe' stu povariellu 'i coccodrillu..
RispondiEliminaHo scritto al vicario generale della diocesi senza mezzi termini di comunicare al di provvedere a togliere la bestia da un luogo Santo. Se non da retta alla mia richiesta , attenderò il caro vescovo fuori dalla chiesa del mio paese. Come ha dato retta a pettegoli che riescono a mandare via sacerdoti, darà retta anche a me . È ora di non tacere
RispondiEliminaUna mera provocazione che nulla ha a che spartire con l’arte e che ha trovato la connivenza di prelati essenzialmente allo sbando, i quali, difatti, con arroganza non rispondono alle legittime richieste dei fedeli
RispondiElimina"Non merita risposta"? Alla faccia del clericalismo tanto vituperato dal Santo Padre! Con questa gente si dovrebbe mettere in campo l'argomento dei Giudei contro Pilato: "Si hunc dimittis, non es amicus Caesaris" (quell'argomento sempre messo in campo - e a sproposito - contro i fedeli tradizionali).
RispondiEliminaCattelan, da ateo anticlericale, voleva violare uno spazio sacro cattolico e gliel’hanno permesso, non si sa se per ignoranza o in malafede… o un po’ entrambe…
RispondiEliminaha fatto bene la diocesi a rispondervi accussì, perchè non avete ancora capito e non capirete nulla della tremenda CRISI in cui siamo. Chi pecora si fa , lupo se la mangia
RispondiEliminaIl coccodrillo probabilmente è una metafora della Chiesa Bergogliana, che versa lacrime di coccodrillo per i passati abusi sui minori mentre lascia mano libera a preti, vescovi e cardinali omosessuali di continuare gli abusi come prima. Il coccodrillo è lì sospeso come una spada di Damocle sul futuro della Chiesa.
RispondiEliminahttps://primatreviglio.it/cultura/coccodrillo-imbalsamato-ponte-nossa/
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