AGGIORNAMENTO delle ore 19:34. Ringraziamo la giornalista Franca Giansoldati per aver richiamato il nostro post nel suo articolo pubblicato sul sito del quotidiano Il Messaggero e per la costante attenzione a dare notizie di questi scempi (QUI).
Questa settimana vi proponiamo una «edizione speciale» della nostra rubrica: non un vero e proprio orrore architettonico, ma una provocatoria installazione sé dicente «artistica» all’interno del Battistero di San Giovanni Battista a Cremona, capolavoro del romanico-gotico lombardo.
Alla volta del Battistero è stato appeso un grande coccodrillo tassidermizzato: si tratta di Ego, opera di Maurizio Cattelan, risalente al 2019 e ora riproposta per la prima edizione di Cremona Contemporanea Art Week (26 maggio - 4 giugno).
Cosa c’entri questo orrore (che al più copia malamente idee prese altrove, insomma una provocazione fine a se stessa) in un Battistero, con il beneplacito e la sponsorizzazione della Curia di Cremona, non è dato sapere: apprendiamo poi che «Ego reca questo titolo perché, per Maurizio Cattelan, il coccodrillo è una sorta di autoritratto, da lui ritenuto attualmente il più vicino alla sua personalità. È un’opera che si pone in stretta relazione con La nona ora, la famosa opera con il papa Giovanni Paolo II colpito dal meteorite […] “i coccodrilli”, ha spiegato Cattelan in occasione della mostra del 2019, parlando con il curatore Michael Frahm, “sono stati protagonisti di riti, religioni, credenze magiche, leggende metropolitane. Sono creature che spaventano e affascinano insieme e sono state profondamente simboliche fin dall’inizio dell’umanità”. E adesso, questa strana creatura può esser vista da tutti, appesa dentro al Battistero di Cremona».
Con spirito evangelico, sovviene il ricordo del comportamento di Nostro Signore davanti alla profanazione del tempio: «si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. Ed insegnava loro dicendo: “Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!”» (Mc. 11, 15-17).
Dopo aver guardato con raccapriccio come la Diocesi di Cremona trasforma luoghi consacrati destinati alla celebrazione dei sacramenti in spazi espositivi destinati a soddisfare unicamente l’egotismo del personaggio mediatico di turno, ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?
Lorenzo
Maurizio Cattelan presente con l’installazione Ego sospesa al centro della cupola del Battistero. Una scelta coraggiosa quella di ospitare uno degli artisti più apprezzati e controversi nel mondo dell’arte. Le sue installazioni interrogano, fanno discutere, richiamano l’attenzione. E non sarà da meno Ego, per la prima volta esposta in Italia, una riflessione sul tema del male e del peccato. Un coccodrillo reale, appeso per il collo. Un animale dai tanti significati simbolici, un rimando forse alla morte dell’ego, quando osa troppo, in uno spazio segnato dall’acqua della vita come il Battistero. «Un’installazione che fa pensare e che nasconde anche richiami alla storia del 1900 – commenta Stefano Macconi, curatore del Museo diocesano – quando l’ego ha segnato il mondo con tragici eventi».
Comunque un’opera che si fa sperimentazione o generazione di una nuova arte che ha come sfondi spazi dal sapore antico. «Ammetto che non è stata una scelta così scontata – ha dichiarato don Gaiardi [don Gianluca Gaiardi, incaricato dei Beni Culturali per la Diocesi di Cremona e direttore dei Musei diocesani: N.d.R.] in un’ampia intervista al mensile diocesano Riflessi Magazine –. Ma necessaria per non rischiare di chiudersi nei nostri recinti sicuri, dove stiamo comodi tra noi, ma senza veramente aprirci al dialogo».
E su questo tema del dialogo è intervenuto anche il vicesindaco Andrea Virgilio alla conferenza stampa di presentazione dell’evento venerdì 26 presso palazzo Vidoni: «L’arte contemporanea ci aiuta a spezzare i perimetri», ad andare oltre. È certamente «un fine, perché ne godiamo – ha detto – ma è anche uno strumento per conoscere il patrimonio che custodiamo e per avvicinarlo all’oggi».
Per questo avete aperto le porte del Battistero a Cattelan, prevedendo anche qualche sussulto polemico?
«Ammetto che non è stata una scelta così scontata. Ma necessaria per non rischiare di chiudersi nei nostri recinti sicuri, dove stiamo comodi tra noi, ma senza veramente aprirci al dialogo. Certo, siamo consapevoli che il contatto con linguaggi per noi così nuovi sia scivoloso, che serva guardarsi dalla banalità e dagli errori. Tuttavia nei confronti di un’esperienza dell’umano non possiamo pensare di guardarla a distanza. Se non si azzarda il contatto non si può percepire l’impatto di una forma espressiva: è stato così per i contemporanei del romanico, del barocco, degli impressionisti, la street art, nata come un crimine da combattere e oggi ammessa a gallerie, aste e musei».
È questa la situazione che viviamo: troppo attaccati al passato per cogliere il cambiamento?
«In realtà oggi è ancora più difficile perché l’arte (fortunatamente) è per tanti, produce tanto e non in maniera permanente. Parliamo di installazioni: opere che già nella loro natura fluida, sfuggente raccontano la nostra società. Personalmente non mi preoccupa se un’opera oggi piace e domani non più. Quello che conta è percepire le sue coordinate, confrontarsi con il messaggio. E imparare ad ammirarne le forme».
Una porcheria, una pagliacciata, una schifezza. In tanti dovrebbero vergognarsi di aver permesso una cosa simile. Ridicolo e stupido. Altro che arte moderna: è spazzatura. Come la m d’artista. La cosa inquietante è che ci sia chi apprezza sta robaccia. Miserevole e ignorante. Deplorevole.
RispondiEliminaMa lo sapete che in varie chiese d'Italia e d'Europa sono appesi da secoli coccodrilli?
RispondiEliminaSpesso posti lì come ex voto o per ricordare la loro uccisione
In cosa sono diversi da questo?
È abbastanza evidente: non è né ex voto né ricordo di uccisioni, ma – come chiarisce molto bene l’articolista, proprio in riferimento ai coccodrilli appesi in varie chiese europee – «al più copia malamente idee prese altrove, insomma una provocazione fine a se stessa»
EliminaAnche a Mantova se è per questo. Ma questo non è un ex voto ma solo uno delle tante schifezze partorite da un ateo, anticlericale e laicista convinto. Come i bambini impiccati e altre turpitudini.Per favore smetta di scrivere stupidaggini indifendibili. Non è la prima volta
EliminaGrazie Luigi, mi ha tolto le parole di bocca. Saccenza e piaggeria insopportabili. Avanti così, buon lavoro!
EliminaGrazie Gsimy, l’unico argine contro il chiacchiericcio e l’indinniazione telecomandata h24.
EliminaSe lei non riesce a capire in che cosa sono diversi è un problema suo.
EliminaIl Signore ci ha dato la facoltà di discernere il bene dal male. Se uno non ci arriva non ha nessuna colpa ma diventa peccato se è dotato di normali facoltà intellettive. Per i più intelligenti la colpa invece è gravissima.
Elimina
RispondiEliminaAn extrahere poteris leviathan hamo, et fune ligabis linguam eius? (Job 40:20)
Il leviatano, oltre che titolo di un libro famoso, è un coccodrillo. In Egitto, alla pseudo-divinità Sobek ("colui che mangia mentre si accoppia") erano offerti coccodrilli mummificati, soprattutto nella città di Krokodilopolis (oggi Faiyum).
Maledicant ei qui maledicunt diei, qui parati sunt suscitare Leviathan (Job 3:8)
Effettivamente, l'arcivescovo Martini commenta il passo riferendosi a riti imprecatori contro il sole.
(Probabilmente mons Martini confonde fonti (Eliano e non Erodoto) e ruoli, ma il succo è quello).
Ancora Martini a Isaia 51:9 riferisce una pseudoetimologia di Faraone da coccodrillo.
Questo Tifone che assalta il cielo è demenziale e va tolto. La partita acque del caos e acqua battesimale va vinta se necessario con vandalismo
Ma davvero l'autore è un artista?
RispondiEliminaGrande corrispondenza di sensi tra mil e Messaggero!
RispondiEliminaState convertendo il mondo.
Non c'è nessuno che lo stacca e lo butta nel Po? Non è molto distante da lì.. Scherzi a parte, questa "forma d'arte" fatta solo di provocazioni, ha stancato e posta poi in luoghi così splendidi, ci mostra un confronto impietoso, il nulla della nostra "arte" in totale sfacelo.
RispondiEliminaVai tu! Coraggio.
EliminaSe non sai cosa fare,
RispondiEliminaVai a Cremona a visitare
Il coccodrillo, appeso in verticale,
Nel battistero della cattedrale!
Tipo: "Scusi, vorrei appendere un coccodrillo nel battistero"
RispondiEliminaRisposta: "Prego, faccia pure, non ci vedo niente di male!"
A onor del vero, in una chiesa del Settentrione, per secoli, è rimasto appeso un coccodrillo 🐊 imbalsamato; ultimamente, lo rimossero, perché distraeva i fedeli.
RispondiEliminaComunque, oggi non si può neppure fare un paio di scarpe di coccodrillo: i coccodrilli non sono protetti? 🤔
Noto, da ultimo, che una nota presentatrice televisiva, di trasmissioni di indole religiosa, una volta, cantò una canzone che diceva: "Erano più di mille i coccodrilli".