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lunedì 5 giugno 2023

Argentina. Si arriva a chiedere il cambio di nome per i trans anche nei registri ecclesiastici

La follia in Argentina. A quando in Italia?
Luigi

Il Cammino dei Tre Sentieri,  20 MAGGIO 2023, Maria Bigazzi

La follia del cambio di sesso, oggi diventata prassi in molti Paesi e considerata come frutto di un progresso da parte degli Stati che la ritengono una libertà e un diritto della persona, dilaga inesorabilmente.
Come si poteva ben immaginare, si è giunti al punto in cui si verificano situazioni dove le persone che si sono sottoposte a questo genere di terapie, richiedono di essere riconosciute con il nuovo nome acquisito non solo in ambito civile, ma anche nei registri ecclesiastici.
È ciò che è accaduto recentemente in Argentina dove la curia dello stesso Paese si è ritrovata ad affrontare il caso di un uomo che dopo aver provveduto al cambio di genere e quindi anche al nome, ha chiesto la modifica dei suoi dati personali nel registro del Battesimo interpellando l’Arcivescovado di Salta.

L’uomo, attivista trans, nel 2019 ha ottenuto il cambio di nome sul documento di identità nazionale. Nel periodo 2020–2022 aveva già ricoperto il ruolo di sottosegretario alle Politiche sulla diversità all’interno del “Ministero delle donne, dei generi e della diversità”, per essere poi promosso a rappresentante speciale dell’Argentina per l’orientamento sessuale e l’identità di genere del Ministero degli affari esteri, del commercio internazionale e del culto.

Da parte della diocesi c’è stato il rifiuto di piegarsi a tale richiesta, ma anche da parte della National Civil Appeals Chamber e successivamente, dal massimo organo del Paese, la Suprema Corte.

A fare scalpore in questo caso è la normalità stessa, in un mondo che procede di ideologia in ideologia, accettando qualsiasi folle richiesta.

E’ necessaria anche una seria riflessione da parte dell’ambito del diritto e della giustizia, oggi troppo spesso al servizio di falsi diritti e libertà che vanno invece a ledere l’uomo e la sua dignità, alterando il concetto stesso di diritto che invece deve essere strumento al servizio della verità e della persona.

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