Giungono buone notizie dall’Arcidiocesi di Napoli: alcuni giorni fa, con una comunicazione inviata ai sacerdoti, l’Ufficio Liturgico ha invitato «i parroci a non rifiutare ai fedeli che lo desiderano di ricevere la comunione sulla lingua».
La comunicazione, regolarmente protocollata, non è stata pubblicata sul sito istituzionale dell’Arcidiocesi, quindi prima di pubblicarla abbiamo chiesto conferma della sua autenticità alle nostre fonti del Presbiterio partenopeo, che ringraziamo per la collaborazione.
C’è ancora del buono a Napoli…
L.V.
prot. 22-2023-ULD AI SACERDOTI DELL’ARCIDIOCESI
MODALITÀ DI RICEVERE LA SANTA COMUNIONE
Tenendo conto della Lettera della Presidenza CEI del 25.03.2022, che già riapriva alla possibilità di ricevere la comunione sulla lingua e della ulteriore recentissima Lettera del 8 maggio u.s. in cui si afferma che «tutte le attività ecclesiali, liturgiche, pie devozioni, possono tornare a essere vissute nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria», facendo decadere di fatto ogni restrizione (e quindi anche l’obbligo della distribuzione sulla mano), si invitano i parroci a non rifiutare ai fedeli che li desiderano di ricevere la comunione sulla lingua.
Alla buon ora. Era una situazione scandalosa
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