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lunedì 6 febbraio 2023

Castel Gandolfo: il Papa Francesco la vuole far usare agli ecologisti integrali

Poveri Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (ma anche tanti Papi del passato).
Al posto di Paolo VI vedremo ospite Greta Thumberg?
Luigi

Il Santo Padre avvia il progetto «Borgo Laudato si’» per la formazione all’ecologia integrale nella sua residenza di Castel Gandolfo. Il progetto è affidato al Centro di Alta formazione «Laudato si’».

(Sala stampa della Santa Sede) Il Santo Padre ha voluto contribuire tangibilmente allo sviluppo dell’educazione ecologica aprendo un nuovo spazio di formazione e sensibilizzazione nella sua residenza di Castel Gandolfo. Nasce così il progetto «Borgo Laudato si’», secondo il quale la bellezza dei giardini di Villa Barberini e delle Ville Pontificie diventa lo scenario naturale per lo sviluppo di un luogo di formazione all’ecologia integrale, aperto a tutte le persone di buona volontà. Le attività e le iniziative che verranno poste in essere nei prossimi mesi si prefiggono di coniugare educazione all’ecologia integrale, economia circolare e generativa e sostenibilità ambientale. Il Borgo Laudato si’ intende proporsi come un segno concreto dell’applicabilità dei principi magistralmente illustrati da Papa Francesco nell’Enciclica «Laudato si’».
Il Santo Padre ha deciso di affidare lo sviluppo e la realizzazione del progetto Borgo Laudato si’ al Centro di Alta Formazione Laudato si’, «un organismo scientifico, educativo e di attività sociale, operante per la formazione integrale». Ad esso spetterà il compito di tradurre in opere concrete, durante i prossimi mesi, questa meravigliosa intuizione di Papa Francesco.
Il Borgo Laudato Si’ potrà avvalersi del meraviglioso patrimonio naturale e storico delle Ville Pontificie, impegnandosi a proteggerlo e svilupparlo con premura amorosa, così da accompagnare l’investimento sull’educazione con un consistente impegno per promuovere la cultura della cura (cfr. Messaggio per la LV Giornata Mondiale Della Pace).
Con i due chirografi pubblicati oggi sul sito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano si costituisce il Centro di Formazione e si dà l’avvio al progetto, individuandone i responsabili (https://www.vaticanstate.va/it/stato-governo/legislazione-enormativa/norm-general.html).
Come recita l’introduzione del chirografo, «La cura della “casa comune” è una responsabilità che assumiamo verso il nostro prossimo ed insieme un modo per riconoscere l’infinita bellezza di Dio e contemplare il mistero dell’universo. Perché in ogni persona si risvegli il desiderio di concorrere a realizzare questo dovere, con l’Enciclica Laudato si’ [LS] ho richiamato l’esempio di San Francesco che manifestò un particolare rispetto all’opera creatrice di Dio considerandola inseparabile dall’attenzione verso gli ultimi e gli abbandonati (cfr LS, 10).»
Il Santo Padre ha ripetutamente sottolineato come il contesto mondiale attuale presenti tutta una serie di sfide riguardanti la cura della casa comune. I molteplici campanelli di allarme che gli scienziati di tutto il mondo continuano a segnalare sono segni di un cammino sbagliato, che porta l’umanità verso orizzonti diversi da quelli voluti da Dio, orizzonti di distruzione e rovina. Il disegno divino ha come obiettivo finale il pieno sviluppo della famiglia comune nella casa comune.
C’è bisogno di una vera e propria conversione ecologica, che si traduca in «nuove convinzioni, nuovi atteggiamenti e stili di vita» (LS, 202). Tale conversione passa necessariamente attraverso un’educazione ecologica, «una formazione delle coscienze ispirata dalla condivisione dei beni, dal rispetto della dignità di ogni persona, dalla gratuità dell’operare e del dare».