Post in evidenza

Sono sante le carmelitane scalze di Compiègne, ghigliottinate nel 1794 dai rivoluzionari

Mercoledì scorso, Papa Francesco ha esteso alla Chiesa universale il culto dei martiri di Compiègne: la Beata Teresa di Sant'Agostino e ...

giovedì 6 ottobre 2022

San Pietro: il delirio delle concelebrazioni. Vietata la Messa al card. Woelki

Obbligo di concelebrazione. E con il Codice di Diritto Canonico, che lo nega espressamente come si fa?
Luigi

BASILICA VATICANA: 
VIETATA LA MESSA AD UN CARDINALE

Momenti di imbarazzo e rabbia fra i membri del Sacro Collegio. La gestione della Basilica Vaticana da parte di Mauro Gambetti è diventata imbarazzante e il tappo sta per saltare. Nella giornata lunedì, 03 ottobre 2022, Giovanni Pingitore ha negato la possibilità di celebrare la Santa Messa ad un cardinale di Santa Romana Chiesa ed al gruppo di ministranti che si sono recati dalla Germania in pellegrinaggio sulla tomba dell’Apostolo Pietro.
Ben 29 pullman di varie parrocchie dell’arcidiocesi di Colonia sono arrivati nella Basilica Vaticana. I giovani chierichetti stanno compiendo un pellegrinaggio che li vedrà a Roma ed Assisi dal 2 all’8 ottobre. Si tratta di 2.000 ministranti, divisi in 96 gruppi.
I ragazzi, guidati da S.E.R. il Sig. Cardinale Rainer Maria Cardinal Woelki, lunedì hanno vissuto il momento della Celebrazione dell’Eucarestia presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura. Nella giornata di martedì avevano in programma una processione serale nei Giardini Vaticani. Mercoledì 05 ottobre hanno incontrato il Sommo Pontefice Francesco durante l’udienza generale.
Martedì 04 ottobre, il Cardinale ed i chierichetti avevano chiesto di poter celebrare all’interno della Basilica Vaticana. Giunti in sagrestia il porporato e i presbiteri che lo accampagnavano si sono sentiti dire che questo non era possibile. Disposizioni di Ettore Valzania e Giovanni Pingitore, incaricati dal Cardinale Mauro Gambetti.

Quando questo spiacevole episodio è arrivato alle orecchie di alcuni confratelli di Woelki, sono partite le lamentele alla Segreteria di Stato. “I laici, cacciati dai vari seminari del globo terracqueo, ora si mettono a spiegare ad un cardinale quando e come celebrare” ha detto un prelato.

Il caos delle celebrazioni

Avevamo già raccontato come il responsabile della liturgia avesse creato non poco malcontento all’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche per la sua completa incompetenza. La realtà delle celebrazioni liturgiche è però diventata un problema grave che deve essere risolto. Oggi se un presbitero vuole celebrare la Santa Messa con i suoi fedeli, non può farlo. Questa scelta è assolutamente insensata e priva di alcuna giustificazione giuridica e pastorale. Il Codice di Diritto Canonico, che questi soggetti non conoscono affatto, non impone ai presbiteri la concelebrazione. Inoltre, ogni sacerdote ha il diritto di poter celebrare sulla tomba dell’apostolo Pietro, senza dover per forza concelebrare.

La scelta che Papa Francesco ha preso di cacciare il Preseminario, inoltre, ha avuto anch’essa ripercussioni pessime. Oggi mancano ministranti che possano servire all’Altare. Senza parlare poi del ruolo dei canonici che, come abbiamo raccontato, è lasciato in mano alla Divina Provvidenza.

Lamentele di cardinali e presbiteri

Sono diversi i vescovi e i sacerdoti che giungono, sopratutto il mercoledì per l’udienza generale, in Basilica con il desiderio di celebrare la Santa Messa e lamentano di non poterlo più fare. Negli anni passati, difatti, era consuetudine che i presbiteri che giungevano a San Pietro celebravano l’Eucarestia e poi ritornavano in piazza a prendere posto per partecipare all’Udienza Generale. Oggi questo non è più possibile e le motivazioni sono ignote. Difatti sono inconsistenti le questioni “organizzative”, in quanto non vi è mai stato alcun problema nell’avere piccoli gruppi a celebrare la Santa Messa sulla tomba dell’Apostolo Pietro. In una Chiesa cosa bisogna fare? Spettacoli, proiezioni di video o celebrare i divini Misteri?

[...]

5 commenti:

  1. Mi chiedo come sia possibile rispondere pacatamente ad un fatto così grave. E' evidente che per Bergoglio il Codice di Diritto Canonico è carta straccia. E non solo il Codice di Diritto Canonico... ma pure il Catechismo della Chiesa Cattolica! Tuttavia, a dispetto di tutto e di tutti, nel primo è contenuto la l'autentica disciplina della Chiesa e, nel secondo, il pensiero di Cristo.

    RispondiElimina
  2. Tutte queste malvagità andranno ricordate al momento opportuno.Non nell'altra vita,quando ci penserà nostro Signore, ma già in questa quando per forza di cose,certe protezioni non ci saranno più.Non per vendetta ma per giustizia .

    RispondiElimina
  3. Ma questa avversità contro il Cardinale Gambetti non la capisco... finalmente stanno facendo qualcosa di concreto (ed è grazie al cardinale francescano) e lo si critica... ma un po' di sana "reverenza ed obbedienza" e soprattutto di rispetto no?!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L obbligo di concelebrazione l ha deciso lui però. Contra factum non valet argumentum

      Elimina
    2. Come arciprete della basilica di S, Pietro il card. Gambetti è responsabile anche della gestione delle celebrazioni. Quindi può normarne lo svolgimento legittimamente, ci mancherebbe. Ma di fronte a un pellegrinaggio guidato da un membro del Sacro Collegio è evidente che una deroga dettata da fraterno riguardo sarebbe stata, per così dire, quasi un atto dovuto oltre che un segno di signorilità.

      Elimina