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mercoledì 31 agosto 2022

La Messa Tradizionale nell'arte #58 - M° di S. Gilles (XVI sec.) , National Gallery, Londra - #mtlnellarte

Domani 1° settembre la Chiesa fa memoria di S.  Egidio abate. 
Ecco allora un immagine a tema. 

Quest'opera del Maestro di San Gilles rappresenta la "Messa di San Gil"(cioè di San Egidio).

 Si tratta di un olio su tavola che faceva parte di una pala d'altare. Mostra parte dell'interno dell'abbazia di Saint-Denis, alla periferia di Parigi, come era all'inizio del s. XVI, nonostante l'evento rappresentato risalga a diversi secoli prima, e non si svolse a Parigi, ma a Orleans. 

Risale al 1500 circa ed è conservato alla National Gallery di Londra.

Fonte: Catholicus 

L'epoca in cui visse l'abate Egidio (in francese Gilles) non si conosce con precisione. 
La scena raffigurata nel  dipinto si rifa ad una delle leggende attorno a S. Egidio: quella secondo la quale Sant'Egidio, mentre celebrava la S. Messa, ottenne il perdono di un peccato che l'imperatore Carlo Magno (che vi assiste, inginocchiato a sinistra) non aveva osato confessare a nessun sacerdote (si vede l'angelo che dall'alto comunica l'assoluzione). 
La tomba del santo, venerata in un'abbazia della regione di Nimes, risaliva probabilmente all'epoca merovingica, anche se l'iscrizione non era anteriore al secolo X, data in cui fu anche composta la Vita del santo abate, intessuta di prodigi sul tipo delle pie leggende raccontate a scopo di edificazione. Numerose sono le testimonianze del suo culto in Francia, Belgio e Olanda. (Avvenire)

 

Qui la vita tratta da http://www.santiebeati.it/dettaglio/68500

Il santo odierno, assai popolare in Francia, non appartiene alla famiglia francescana, essendo vissuto molti anni prima di S. Francesco. L'epoca in cui visse l'abate Egidio (in francese Gilles) non si conosce con precisione. Alcuni storici lo identificano con l'Egidio inviato a Roma da S. Cesario di Arles all'inizio del secolo VI; altri lo collocano un secolo e mezzo più tardi, e altri ancora datano la sua morte tra il 720 e il 740.
La leggenda in questo caso non ci viene in aiuto, poiché tra i vari episodi della vita del santo annovera anche quello che viene illustrato da due vetrate e da una scultura del portale della cattedrale di Chartres, in cui è raffigurato S. Egidio mentre celebra la Messa e ottiene il perdono di un peccato che l'imperatore Carlo Magno (768-814) non aveva osato confessare a nessun sacerdote. La tomba del santo, venerata in un'abbazia della regione di Nimes, risaliva probabilmente all'epoca merovingica, anche se l'iscrizione non era anteriore al secolo X, data in cui fu anche composta la Vita del santo abate, intessuta di prodigi sul tipo delle pie leggende raccontate a scopo di edificazione.
Tra le narrazioni che più hanno contribuito alla popolarità del santo vi è quella della cerva inviata da Dio per recare il latte al pio eremita, che viveva da anni rintanato in un bosco, lontano dal consorzio umano. Un giorno la benefica cerva incappò in una battuta di caccia condotta dal re in persona. Il regale cacciatore inseguì la preda, ma al momento di scoccare la freccia non si accorse che l'animale spaurito era già ai piedi dell'eremita. Così il colpo destinato al mansueto quadrupede ferì, seppur di striscio, il pio anacoreta. L'incidente ebbe un seguito facilmente intuibile: il re, divenuto amico di Egidio, si fece perdonare facendogli omaggio dell'intero territorio, sul quale più tardi sorse una grande abbazia. Qui il buon eremita, in cambio della solitudine irrimediabilmente perduta, ebbe il conforto di veder prosperare un'attiva comunità di monaci, di cui Egidio fu l'abbas, cioè il padre. Numerose sono le testimonianze del suo culto in Francia, Belgio e Olanda, in cui viene invocato contro il delirio della febbre, la paura e la follia."

Per altre immagini cliccare sull'etichetta "MTL nell'arte"

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(Sono senz'altro ben accette segnalazioni e suggerimenti, da parte dei lettori, di altre opere d'arte raffigurati scene della Messa Tradizinale in Latino o di altri sacramenti o sacramentali in rito tradizionale. Grazie sin da ora).

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